Rifugio

Appuntamento fissato per lunedì 16 ottobre con un tema del Campione della DECIMA ERA Giuliano Cannoletta e 4000 caratteri a vostra disposizione!
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Signor_Darcy
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Rifugio

Messaggio#1 » martedì 17 ottobre 2023, 0:24

Rifugio
di Stefano Floccari

“Brrr, che freddo!” Monica si afferra le braccia e si scuote con energia.
La guardo intenerito. “Dai, ora ci prendiamo qualcosa di caldo. Ci sarà pure un bar qua dentro…”
Fuori è tutto grigio, una di quelle giornate con cui la primavera fa sapere di non avere alcuna intenzione di cedere il passo all’estate. Gocce malinconiche di pioggia lasciano scie sulle vetrate, ma il loro ticchettio si perde tra le decine di voci che animano il terminal.
Aiuto Monica a togliersi la giacca. “Te l’avevo detto che era troppo leggera.”
Lei mi sorride. “Ma mica l’ho messa per oggi: è per casa!” I suoi occhi tradiscono l’impazienza di farmi conoscere i suoi, di mostrarmi la sua terra, di farmi finalmente annusare i profumi dei suoi racconti.
Infilo a forza la giacca umida nel suo Invicta. “Speriamo di arrivare in fretta allora, prima che ‘sto pezzo di stoffa faccia la muffa”.
Monica ride.

Mi risiedo con pesantezza. Lei nota subito che sono contrariato. “Che hanno detto?”
“Che il ritardo è confermato”. La guardo dispiaciuto. “Tocca aspettare ancora un po’.”
Lei fa una smorfia e alza le spalle. “Oh be’, pazienza. Tanto mia mamma ci fa da mangiare anche a mezzanotte.”
“Parli con uno che di solito finisce di cenare alle sette.”
Osservo il volto di Monica sottolineare un accenno di risata – uno sbuffo dal naso, gli occhi che sbattono, la bocca che si inarca – e poi però oscurarsi, fino a farsi uggioso come il cielo là fuori.
“Umberto, sono contento che ci sei tu.” Allunga una mano sul tavolino, aperta verso di me.
La afferro. “Sono qui, tesoro”. Le solletico il tenar col pollice.
“Questo mondo mi fa paura, sai?”
Mi mordo l’interno del labbro inferiore, penso a cosa risponderle. “Fa paura anche a me, Monica.” Voglio aggiungere qualcosa di positivo. “Ma dobbiamo essere fiduciosi”.
Lei si abbandona contro lo schienale. “Come si può essere fiduciosi con tutto quello che succede, Umbe’?” Il suo volto si anima, le sue sopracciglia sono due parabole. “Continua a morire gente, in ‘sto cazzo di Paese. Prima quel professore a Roma, poi lo studente, poi il giudice.” Tiene il conto con le dita, come contasse per la prima volta. “E ora quel giornalista. Come si può essere fiduciosi? Me lo spieghi?”
Non so bene cosa risponderle. Di nuovo. “Monica, tesoro, tranquilla. Prima o poi si stancheranno di farsi la guerra, dai.” Provo a sdrammatizzare. “E poi noi non dobbiamo preoccuparci: a chi cazzo interessano un idraulico e la cameriera di una pizzeria?”
Lei si rasserena un po’. “In effetti…” Sta un attimo in silenzio, tanto che sento il suo respiro. “È che ogni tanto vorrei che ci fosse anche una buona notizia, sai? Che so, che liberassero quei tizi in Iran, o che mister sorrisone e compare monociglio smettessero di fabbricare le loro cazzo di bombe. Non mi sembra di chiedere la luna.”
Faccio una smorfia. Mi gratto il naso. “No, infatti.”
“Cioè, cazzo!” Monica alza la voce. “Qua basta una mossa sbagliata di qualcuno e badabum!” Le sue braccia sottolineano l’onomatopea con un grande cerchio che ci vale qualche occhiataccia dai tavolini vicini. “Saltiamo tutti per aria, fine dei giochi.”
“Eh, temo di sì”. Un’altra risposta fiacca. Provo a sdrammatizzare. Di nuovo. “Dovrebbero eleggere te, a Roma. Con ‘sto fervore metteresti a posto un sacco di cose”.
Lei ride. “Sì, come no? Come quell’altra che hanno eletto gli inglesi, la babbiona.”
Rido anch’io. “Eh, tipo.” Ci rimugino un secondo. “Chissà com’era da giovane? Magari era bella come te”.
“Scemo.”
“Monica…”
“Dimmi.”
“Che ci cucina stanotte tua mamma?”

L’aereo è pronto al decollo. Monica ha la testa appoggiata sulla mia spalla, gli occhi chiusi, il volto finalmente disteso. Più che per le mie parole, immagino sia per la gioia di rivedere casa sua.
Il rumore della corsa sulla pista la sveglia. Muove la testa, i suoi capelli mi solleticano la guancia. “Finalmente partiamo”. Richiude gli occhi. “Grazie per prima, amore.”
La stringo col braccio che la cinge. “E di che, tesoro?”
Sotto al DC9 che prende quota Bologna è sempre più piccola.



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antico
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Re: Rifugio

Messaggio#2 » martedì 17 ottobre 2023, 0:30

Ciao Stefano! Caratteri e tempo ok: buona GIULIANO CANNOLETTA EDITION anche a te!

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MatteoMantoani
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Re: Rifugio

Messaggio#3 » martedì 17 ottobre 2023, 5:00

Ciao Stefano e piacere di rileggerti.
Dunque, sarà che è ancora notte ma ho letto il racconto tre volte e non sono riuscito a cogliere il succo della vicenda. Ci sono questi due personaggi che stanno partendo con un aereo e discutono (di punto in bianco, quando la loro conversazione verteva su tutt'altro) di crisi politiche, omicidi e altre cosette che farebbero pensare all'inizio della fine del mondo, o almeno di uno sconvolgimento in atto.. oppure si tratta invece di altro? Qualche riferimento al passato che mi sfugge? Chi è sta babbiona inglese? E il monociglio e il suo amico? Se sono riferimenti a persone reali non sono stato in grado di comprenderli.
Per il resto il racconto è gradevole, carino il tono affettuoso con cui questi due parlano tra loro. Secondo me evita l'uso di termini medici come "tenar", dì semplicemente: le accarezza il dorso della mano col pollice.
In sostanza, per me un racconto un po' deludente conoscendo ciò di cui sei capace, oppure sono io che lo devo rileggere con mente più fresca.
In ogni caso a rileggerci presto e buona fortuna!

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SalvatoreStefanelli
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Re: Rifugio

Messaggio#4 » martedì 17 ottobre 2023, 9:50

Ciao Stefano. Ho letto il tuo racconto e, purtroppo, mi trovo, almeno in parte, d'accordo con chi mi ha preceduto. Una storia carina, con dei passaggi che si lasciano apprezzare, ma non vedo un vero senso alla storia se non la storia stessa. Anche a me ha lasciato perplesso il passaggio dalla preoccupazione del ritardo del trano a quello per ciò che accadeva nel mondo. Sono ancora d'accordo sul lasciare da parte alcuni termini tecnici come tenar che sembra quasi "volersi dare un tono aulico" e non credo fosse nelle tue intenzioni. Un'altra cosa che mi ha lasciato perplesso è la scena iniziale, dove lei ha freddo e poi si toglie la giacca; capisco che sono entrati in un bar ma, se sento freddo, la giacca me la tengo addosso. In definitiva, ho trovato il tuo racconto carino, come una scena in un film d'amore, ma che al succo lascia il tempo che trova. Buona vita, sempre e comunque!

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Signor_Darcy
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Re: Rifugio

Messaggio#5 » martedì 17 ottobre 2023, 10:03

Grazie per i commenti.

Dunque, concordo sul fatto che non sia la cosa migliore che ho scritto (va detto che ieri sera non ero molto ispirato e che il tema non mi ha acceso particolari idee), però credevo che il contesto si percepisse meglio dagli indizi lasciati.

Tenar era da evitare, sì; e lo sapevo, ma vabbe' (a un certo punto volevo quasi che il protagonista ringraziasse Bartezzaghi - Piero -, ma per fortuna ho lasciato perdere).
La giacca era umida, una volta al chiuso la protagonista se la toglie per questo motivo.

Aspetto ancora qualche commento, in ogni caso.

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Signor_Darcy
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Re: Rifugio

Messaggio#6 » mercoledì 18 ottobre 2023, 16:06

MatteoMantoani ha scritto:Dunque, sarà che è ancora notte ma ho letto il racconto tre volte e non sono riuscito a cogliere il succo della vicenda. Ci sono questi due personaggi che stanno partendo con un aereo e discutono (di punto in bianco, quando la loro conversazione verteva su tutt'altro) di crisi politiche, omicidi e altre cosette che farebbero pensare all'inizio della fine del mondo, o almeno di uno sconvolgimento in atto.. oppure si tratta invece di altro? Qualche riferimento al passato che mi sfugge? Chi è sta babbiona inglese? E il monociglio e il suo amico? Se sono riferimenti a persone reali non sono stato in grado di comprenderli.

Ero in dubbio su come bilanciare gli indizi, perché volevo arrivare al colpo di scena finale senza anticiparlo, ma dando comunque modo di coglierlo: non dire troppo, ma nemmeno troppo poco, insomma. Evidentemente sono caduto nella seconda situazione.

I due protagonisti nell'aeroporto - in particolare Monica, ma anche Umberto, che pure tenta di sdrammatizzare - come molti ragazzi durante la guerra fredda sono preoccupati per quello che succede nel mondo (sebbene, piccola stonatura, il periodo in questione, nel 1980, fosse precedente alla ricaduta nella crisi dei tempi di Reagan. I tre personaggi citati sono Carter, Brezhnev e Thatcher; faccio poi riferimento a diversi omicidi avvenuti in quei mesi in Italia (il giornalista è Tobagi) e alla crisi degli ostaggi in Iran. La paura - forzata, per rientrare al pelo nel tema: non un granché, lo so - è che la fine del mondo quei ragazzi la vedano davvero.
Sono appena tranquillizzati, insomma, e tutto sommato con un po' di speranza verso il futuro, quando prendono l'aereo. DC9, Bologna e 1980 significano però Ustica. (Si tratta di personaggi fittizi: non c'erano passeggeri con quei nomi.)

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Signor_Darcy
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Re: Rifugio

Messaggio#7 » mercoledì 18 ottobre 2023, 16:07

SalvatoreStefanelli ha scritto:Ciao Stefano. Ho letto il tuo racconto e, purtroppo, mi trovo, almeno in parte, d'accordo con chi mi ha preceduto. Una storia carina, con dei passaggi che si lasciano apprezzare, ma non vedo un vero senso alla storia se non la storia stessa. Anche a me ha lasciato perplesso il passaggio dalla preoccupazione del ritardo del trano a quello per ciò che accadeva nel mondo.

Vedi il commento sopra: è chiaro che ho dosato male le cose (e non ho granché rispettato il tema, forse).

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Pretorian
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Re: Rifugio

Messaggio#8 » mercoledì 18 ottobre 2023, 23:37

Ciao, Stefano e piacere di leggerti. Allora, dal punto di vista strutturale sto notando un costante miglioramento nella tua scrittura. Quì lo show è molto marcato e in alcuni punti si vede proprio il tentativo di esprimere quanto più possibile le emozioni e i pensieri dei personaggi tramite le loro azioni, ma restano molte sbavature di tell che sono probabilmente dovute più a una raffinazione dello stile che a una vera carenza. Mi riferisco a tutte quelle parti in cui sottolinei che lo sguardo è "dispiaciuto" o nel punto in cui il protagonista intuisce dagli occhi della ragazza cose che non potrebbe mai intuire.
Per quanto riguarda la trama, abbiamo uno schema abbastanza classico, ossia quello del racconto ambientato nel passato in cui si rivelano degli elementi che ci permettono di far coincidere il finale con un evento famoso che avviene fuori scena o le cui conseguenze avvengono fiuri scena e noi le conosciamo dalla Storia. è uno schema rodato, che ho usato più volte anch'io, ma che in questo caso presenta due difetti: il primo è che, forse nel tentativo di contestualizzare al meglio il periodo storico, hai infarcito il dialogo tra i due con così tanti riferimenti all'attualità che si arrivava a uscire un pò dalla plausibilità del dialogo. Secondo difetto, ma questo forse è un pò più personale, è che i personaggi avevano scritto "vittime di tragedia" in testa praticamente dalla seconda riga. Sarà forse la malizia del lettore scafato, ma dal momento in cui hanno cominciato a parlare in modo così dolce di come non potessero vedere l'ora di condividere quelle esperienze, ho capito che erano condannati.
Buon lavoro comunque.

Alla prossima!

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Emiliano Maramonte
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Re: Rifugio

Messaggio#9 » giovedì 19 ottobre 2023, 16:43

Ciao Stefano! Bentrovato!
Dunque: c'è tanto da dire sul tuo racconto. Fa parte di quella categoria di storie dove: 1 - i personaggi vivono un momento storico critico e l'autore (cioè tu) fornisce degli "abboccamenti" e alla fine svela di quale momento si tratta. 2 - si ambienta una vicenda e l'autore non fa nulla per nascondere l'evento ma ne parla più o meno apertamente (come è il caso del racconto di Elisa della scorsa Edition). Se ben scritti, ben congegnati, ma, soprattutto, costruiti per rendere inedito il meccanismo di disvelamento, allora sono vincenti, altrimenti sono un po' ripetitivi.
Avendo capito sin dalle prime 10/15 righe a quale categoria appartenesse il racconto, quando sono arrivato agli indizi ho pensato: "Ok, allora, di cosa si tratta? Di un attentato? Di una tragedia ferroviaria? Di una terremoto?", e cose così. Poi è venuta fuori la strage di Ustica.
Intendiamoci, non c'è niente di male a riproporre un modello narrativo, ma, capito il giochino, il racconto lo si legge con un po' di noia. Tra l'altro, dalle primissime battute, avevo anche pensato a un'apocalisse zombi e/o similari, impressione successivamente smentita.
Il testo si legge bene, anche se ci sono punti, secondo me, da riformulare (e dopo ti darò un paio di indicazioni tecniche, se mi consenti...) e un altro punto debole sono i dialoghi, che ho trovato abbastanza legnosi, del tipo: "No, cioè, ma hai capito, chessò." "Oh, be', insomma, sai". Oppure, troppe volte fai dire ai personaggi il nome dell'altro personaggio, come per passargli la palla della battuta. Questo, ad esempio, è un piccolo inconveniente del tutto naturale (lo facevo spesso anch'io) che sottolineano nei corsi di scrittura. Quando parliamo con un amico o con una fidanzata o una moglie non diciamo spesso: "Sono stato al supermercato, Anna. Poi, Anna, hai capito, ho pagato le bollette. Okay, Anna?".
In sostanza avrei apprezzato una prospettiva relativa all'evento di Ustica diversa, particolare.

Annotazioni tecniche.
Soprattutto la prima parte soffre di passaggi di lettura pesante. Ti faccio un paio di esempi (in cui ti do solo umili suggerimenti di rielaborazione).
- "Fuori è tutto grigio, una di quelle giornate con cui la primavera fa sapere di non avere alcuna intenzione di cedere il passo all’estate." Avrei fatto così: "... una di quelle giornate in cui la primavera non ha la minima intenzione di cedere il passo all'estate"
- "Osservo il volto di Monica sottolineare un accenno di risata – uno sbuffo dal naso, gli occhi che sbattono, la bocca che si inarca – e poi però oscurarsi, fino a farsi uggioso come il cielo là fuori." Semplifica: "Monica accenna una risata, poi si fa uggiosa come il cielo là fuori". Io come lettore so esattamente che vuol dire "accennare una risata", quindi imboccarmi descrivendomi tutte le fasi dell'"accenno", non va bene.

Racconto senza infamia né lode.
In bocca al lupo!
Emiliano.

PuntiDiDomanda
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Re: Rifugio

Messaggio#10 » venerdì 20 ottobre 2023, 15:22

Qui secondo me c’è tanto da dire.
Provo ad andare con ordine, partendo dall’elemento più positivo: i due personaggi tra loro sono teneri e ci sono passaggi in cui è apprezzabile il modo in cui comunicano. È vero che i dialoghi sono a tratti un po’ legnosi, però fanno anche percepire l’affetto tra i protagonisti, e la cosa non guasta, anzi.
Il mio dialogo preferito – quello che chiude il secondo paragrafo – purtroppo è anche un’occasione mancata, perché ci sarebbe stato benissimo un pensiero di lui in seguito ai puntini di sospensione, in cui sottolinea il fatto di stare tentando di cambiare argomento per distrarre lei. A mio dire avrebbe dato molto più coinvolgimento, anche se in quel momento ero comunque molto nella scena.

Per il resto, ci sono due difetti principali che non consentono di godersi il racconto:
1) Il primo stilistico, meno grave dell’altro ma comunque difficile da digerire, ovvero il distacco dal punto di vista in diverse parti del racconto, con degli inserti di tell abbastanza frequenti. Ci sono passaggi in cui addirittura sembra quasi che il narratore sia esterno, se non onnisciente (“una di quelle giornate con cui la primavera fa sapere di non avere alcuna intenzione di cedere il passo all’estate ”, troppo costruito per essere un pensiero in POV), pur essendo in una prima persona presente. Sarebbe meno pesante in una terza o in una prima passato, ma così diventa abbastanza gravoso;

2) Il secondo, decisamente più importante, è che non si comprende il contesto. Non ci sono passaggi abbastanza eloquenti, per chi non ha vissuto il periodo storico con trasporto, per capire di cosa si sta parlando. I riferimenti sono troppo vaghi, non sappiamo l’anno, non c’è un nome, non c’è niente che per un profano permetta di distinguere di cosa si sta parlando. Quindi ciò che traspira è semplicemente una conversazione tra due fidanzati preoccupati perché nel mondo succedono cose brutte.
Si intuisce in diversi passaggi, che manca del contesto per comprendere, sia quando si citano le questioni di cronaca e politiche, sia soprattutto nel finale, quando citi lo specifico tipo di aereo, però per poter collegare ho dovuto cercare su Google.

Si potrebbe sviscerare di più, ma mi fermo, anche perché anche gli altri hanno dato indicazioni importanti e condivisibili. Se vuoi vado più nello specifico della questione stilistica, però non adesso, altrimenti ciao che dieci giorni per leggervi tutti. Ahahah!
Buona edition!

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Domenico
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Re: Rifugio

Messaggio#11 » lunedì 23 ottobre 2023, 22:59

Ciao Stefano,
penso sia la prima volta che ci incrociamo e posso dirti che è stato piacevole leggere il tuo racconto.
Sono un tipo di lettore a cui piace tanto il sottotesto, ma qui è troppo per me!
Un racconto con sfondo storico ma che purtroppo, senza indicazioni un po' più chiare, non sono riuscito a decifrare.
Ho capito il contesto e le varie reference solo dal tuo commento post racconto.
Mi dispiace.
La dolcezza tra i due personaggi mi è arrivata chiaramente, come la loro caratterizzazione molto precisa.
Il testo scorre bene, è molto fluido.
L'uso di quel 'tenar' e poi delle parolacce qualche riga più sotto, però, mi hanno un po' sbilanciato sul livello del linguaggio che volevi usare.
Per il resto, che dire..
In bocca al lupo per l'edition!

Ciao
Domenico
„Che Dio mi conceda la serenità di accettare ciò che non posso cambiare, la tenacia di cambiare ciò che posso e la fortuna di non fare troppe cazzate.“

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Andrea Furlan
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Re: Rifugio

Messaggio#12 » martedì 24 ottobre 2023, 23:18

Ciao Stefano,
Il tuo racconto mi ha suscitato impressioni diverse. Ho colto il riferimento alla strage di Ustica subito, dalla ultima riga. Dopo di che ho ricostruito gli indizi che alla prima lettura mi erano sembrati riferimenti pesanti, un po' fuori posto. La scena è descritta bene, dai riferimenti si capiscono carattere e origine dei personaggi. Il tema è rispettato in modo un po' laterale ma a mio avviso è presente. L'insieme funziona abbastanza ma l'ho trovato forse un po' forzato e non pienamente fluido. Mi sono anche chiesto come potrebbe essere migliorato, forse allungandolo e dando un contesto un po' più ampio. In sintesi una prova discreta che poteva rendere meglio.

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Rick Faith
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Re: Rifugio

Messaggio#13 » mercoledì 25 ottobre 2023, 23:46

Ciao Stefano, piacere ritrovarti! Mi capita raramente di commentare uno stesso autore due volte di fila, nella Sara Simoni Edition mi avevi proprio conquistato con il tuo "Fuoco"!
Qui si vede la tua mano, ma globalmente lo trovo un lavoro meno riuscito perché poco "spendibile". Non penso sia un brutto pezzo il tuo, ma secondo me per apprezzarlo del tutto bisogna aver ben presente quel momento storico. Per come l'hai costruito se becchi un lettore che ha poca familiarità con la strage di Ustica sono abbastanza convinto che non ci capirà letteralmente niente dall'inizio alla fine. A me personalmente si è accesa la lampadina solo grazie al DC9, per puro caso. Mi accodo quindi a chi ha sottolineato una certa difficoltà in prima lettura nel decifrare il contesto, secondo me ti sei concentrato troppo sul voler fare il colpo di scena finale forse sovrastimando la capacità del lettore di cogliere al volo i riferimenti che hai disseminato nel testo. Questo ti ha portato a viaggiare con il freno a mano tirato e a creare quella sensazione un po' straniante di quando ti ritrovi in una discussione in cui tutti conoscono l'argomento a parte te, non so se rendo l'idea.
Comunque prova interessante, a me non sarebbe mai venuta in mente una declinazione del genere.

Buona edition e alla prossima!

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Signor_Darcy
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Re: Rifugio

Messaggio#14 » venerdì 27 ottobre 2023, 10:10

Rick Faith ha scritto:secondo me ti sei concentrato troppo sul voler fare il colpo di scena finale forse sovrastimando la capacità del lettore di cogliere al volo i riferimenti che hai disseminato nel testo. Questo ti ha portato a viaggiare con il freno a mano tirato e a creare quella sensazione un po' straniante di quando ti ritrovi in una discussione in cui tutti conoscono l'argomento a parte te, non so se rendo l'idea.

La rendi benissimo, tutto vero.
Grazie a chi ha commentato, se non altro questo racconto mi sarà molto utile.

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antico
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Re: Rifugio

Messaggio#15 » martedì 31 ottobre 2023, 18:35

Ho notato con stupore che alcuni non hanno colto i riferimenti storici e questo mi ha fatto sentire terribilmente vecchio (ma cacchio, sto ancora sotto i 50, anche se per pochi mesi!). Detto questo, c'è qualcosa che non va e va ricercato proprio partendo da chi non ha compreso di cosa tu parlassi. Probabilmente non setti da subito il contesto storico e la ragazza (ma anche il ragazzo), nonostante alcune espressioni un pelo forzate, non sembrano appartenere a un'epoca diversa dalla nostra. Ci sta che tu abbia cercato di nascondere i riferimenti temporali per sottolineare che tutto cambia, ma nulla cambia, però forse hai dosato male. Personalmente non ho apprezzato particolarmente il dialogo tra i due mentre aspettano perché, anche lì, m'è parso forzato. Ma detto questo, i riferimenti a me sono arrivati e il racconto mi è sembrato carino anche se un po' claudicante, ma la mia valutazione si attesta su un pollice tendente al positivo in modo solido anche se non brillante.

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GiulianoCannoletta
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Re: Rifugio

Messaggio#16 » mercoledì 8 novembre 2023, 18:20

Ciao Stefano, sempre un piacere leggerti.
Il racconto è scritto molto bene e ci sono dei dettagli ben costruiti per mostrare la tenerezza fra i due personaggi., anche se un paio di dialoghi mi sono sembrati un po' forzati.
L'ho riletto dopo la rivelazione e ho reinterpretato i particolari che avevi disseminato. Forse avresti potuto spingere più esplicitamente su alcuni dettagli del contesto, per farlo percepire meglio fin da una prima lettura.
A rileggerci presto!
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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