Elegia di un poeta dimenticato

Appuntamento fissato per lunedì 16 ottobre con un tema del Campione della DECIMA ERA Giuliano Cannoletta e 4000 caratteri a vostra disposizione!
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Proelium
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Elegia di un poeta dimenticato

Messaggio#1 » martedì 17 ottobre 2023, 0:44

Finirà mai di finire, questo Limbo senza pace a cui sono dannato?
La domanda mi riecheggia nella testa. Rimbomba. Non mi dà tregua.
Il delizioso giardino sulla sommità di questo monte, ad altri salvifico, per me inospitale, me lo sono ormai lasciato alle spalle. Mi ero illuso che il verde dei prati e la purezza delle acque del fiume Lete mi riportassero alle mie Bucoliche, ma mi sbagliavo.
Perfino il destino di quel giovane poeta dal naso adunco – quanta strada ha già fatto, quanta ancora ne farà! – non è più nelle mie mani. Stento ancora a comprendere perché sia toccato proprio a me trascinarlo fin qui, tra le dolcezze di un Paradiso in terra che non mi appartiene, per volere di un Dio che non ho mai conosciuto, né conoscerò mai. Quanta fatica, poi, per riuscire a condurlo fin qui sano e salvo! Ingenuo. Puro. Quanti dubbi a ogni sua domanda, celati dietro ogni mia ragionevole risposta.
La mia guida. Il mio maestro. Il mio autore.
Benedetto ragazzo! Non so se potrà mai perdonarmi. L’ho lasciato a un passo dalla fine del mondo, nell’unico istante possibile: mentre il suo sguardo incontrava quello della sua donna: un angelo vestito da sposa destinato a far sbiadire perfino Didone. Assurdo, se penso che perfino al suo cospetto lui mi abbia portato con sé, ricordando un esametro che, fosse stato per me, avrei fatto bruciare più di mille anni fa.
Non era certo l’Eneide, l’eredità più importante da tramandare a quel giovane. I suoi versi riecheggeranno attraverso i secoli molto più intensamente dei miei.
L’arte di aiutare un ragazzo a farsi uomo, forse; e dopo averlo accompagnato e visto crescere, lasciarlo camminare da solo, mentre la sua Commedia si compie: soltanto questo, alla fin fine, ho potuto fare per lui.
Capirà? Starà bene? Lo rivedrò mai? Non lo so. Speriamo. Non importa.
Quello che so è che, mentre lui spicca il volo, i miei passi su queste impervie rocce mi conducono giù, di cornice in cornice, sempre più in basso: e benché faccia del mio meglio per procedere pian piano, anche più a rilento delle anime scomunicate – abbasso lo sguardo: non ho cuore di incrociare la speranza sfavillare perfino nei loro occhi –, so fin troppo bene che, presto o tardi, mi ritroverò di nuovo alle pendici di questo monte, su un lido cosparso di giunchi flessuosi.
E allora, è inevitabile, dovrò piegarmi anch’io, come i loro umili steli: umile, sì, eppure dannato, e quindi costretto a calarmi di nuovo, in solitudine, mio malgrado, in quel budello d’inferno dove il cielo è così buio e i pianti, come i rimpianti, sono eterni.
Al solo pensiero, anche il mio animo, il mio sguardo si offusca; declina, si fa più fioco. Perfino qui in Purgatorio mi sento un estraneo, e in fondo lo sono: mentre tutto si purifica, perfezionandosi, sono io l’unico corpo che cade. La sola stella che affonda.
Lo penso. Lo accetto.
Rivedrò Lucifero, Ugolino e i Giganti. Forse, strapperò a Ulisse un’altra menzogna in forma di poema epico. Oppure, chissà, stavolta toccherà a me tessere versi per lui, per me: esametri ardenti, nati già morti, per alleviare lo strazio di entrambi.
Da ripetere per l’eternità, come contrappasso, nel Limbo dei miei pensieri senza pace.
Fino alla fine del mondo. Dopo la fine del mondo.
La malinconia di Virgilio che torna all’Inferno, è bene che nessuno, tra i vivi, la racconti mai.
Ultima modifica di Proelium il martedì 17 ottobre 2023, 0:55, modificato 1 volta in totale.



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antico
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Re: Elegia di un poeta dimenticato

Messaggio#2 » martedì 17 ottobre 2023, 0:46

Ciao Francesco e bentornato nell'Arena! Caratteri e tempo ok, divertiti in questa GIULIANO CANNOLETTA EDITION!

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BruceLagogrigio
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Re: Elegia di un poeta dimenticato

Messaggio#3 » giovedì 19 ottobre 2023, 10:29

In prima persona. Tempo verbale: presente. Ambientazione: Cima del purgatorio/Paradiso terrestre. Tema centrato.

Ciao Francesco, piacere di leggerti.
Un bel racconto che ci porta nella testa di Virgilio nel momento che viene rispedito nel Limbo dopo aver accompagnato Dante nel suo giro turistico. Lo stile ricalca quello classico del poeta. Buone tutte le citazioni da Dante (dov'eri la scorsa edizione?), Ulisse, Lucifero, ecc. ecc.
Stile di scrittura che può piacere o meno. In un racconto di 4000 caratteri ci sta, in qualcosa di più lungo potrebbe magari stancare. Sicuramente si denota una mano esperta e consapevole.
Unico appunto forse il tema è un po’ forzato a mio avviso.

Buona gara.

Bruce.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

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Fagiolo17
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Re: Elegia di un poeta dimenticato

Messaggio#4 » giovedì 19 ottobre 2023, 15:42

Ciao Francesco, che piacere rincontrarci su questi lidi!
la narrazione di questo momento specifico della divina commedia mi è piaciuto.
lo stile è molto ricercato, quasi in stile Dantesco. in un racconto di questa misura funziona bene e dà al racconto quella cornice storica che ben si abbina con la narrazione.
L'unica frase che non mi convince è questa:
Quello che so è che, mentre lui spicca il volo, i miei passi su queste impervie rocce mi conducono giù, di cornice in cornice, sempre più in basso: e benché faccia del mio meglio per procedere pian piano, anche più a rilento delle anime scomunicate – abbasso lo sguardo: non ho cuore di incrociare la speranza sfavillare perfino nei loro occhi –, so fin troppo bene che, presto o tardi, mi ritroverò di nuovo alle pendici di questo monte, su un lido cosparso di giunchi flessuosi.
perché la trovo un po' contorta e ho dovuto rileggerla un paio di volte. mi ha un po' inceppato il ritmo.
del resto un bel racconto, senza ombra di dubbio.
In bocca al lupo per questa edition.

Gaia Peruzzo
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Re: Elegia di un poeta dimenticato

Messaggio#5 » venerdì 20 ottobre 2023, 12:05

Ciao Francesco. Personalmente non amo questa forma di scrittura, come dire forse più portata all’introspezione, e preferisco molto di più quando ci sono dialoghi e azioni. Però questo è solo un parere personale. E tolto via, credo che sia scritto bene, anche se non mi ha lasciato molto. Avevo capito che si trattava di Virgilio quando ha iniziato a dirci dell'altro "poeta dal naso adunco". E tu ci hai portato dentro la sua testa, in un suo viaggio che in realtà, penso, non abbia davvero una fine. Per me è stato un racconto complesso, nonostante si basi sull'espressione del dolore di un personaggio e sul suo dramma interiore. E penso che pure lo stile che hai usato sia adeguato alla rappresentazione del suo personaggio. Secondo me è uno di quei racconti ricercati, adatti ad un pubblico ben preciso. Io sento la mancanza di più azione nel testo. Però complimenti per lo stile, è davvero impeccabile! Anche questo racconto mi metterà in estrema difficoltà.
In bocca al lupo!

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Emiliano Maramonte
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Re: Elegia di un poeta dimenticato

Messaggio#6 » sabato 21 ottobre 2023, 12:40

Ciao Francesco!
Finito il mio giro di letture obbligatorie, spigolo qua e là per vedere gli altri partecipanti come se la sono cavata.
Il tuo racconto è assai particolare, con uno stile ammirevole, impeccabile e aulico, direi, in perfetto stile dantesco. Ti sei preso un bel rischio, ossia quello di non piacere, visto che la storia, infarcita di rimandi, citazioni e riferimenti a Omero, Dante, Virgilio e altro, si rivolge prevalentemente a un pubblico che possiede un bagaglio classico di un certo peso. Però nel complesso la trama è equilibrata e si legge non senza una certa ammirazione per la padronanza dello stile.
Tema centrato un po' di striscio, diciamo così!
E' stato un piacere rileggerti, e alla prossima|

Emiliano.

Dario17
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Re: Elegia di un poeta dimenticato

Messaggio#7 » sabato 21 ottobre 2023, 14:28

Un bel monologone a tinte teatrali, con una metrica e uno stile si sopra le righe ma che calza a pennello se quel protagonista è Virgilio.
Però storia zero e avvenimenti zero. Si lascia leggere con mucho gusto ma alla fine è tutto lì.
Avrei gradito meno lirismo e magari leggere di Virgilio che due passetti li fa e che incontrasse o scorgesse qualcuno o qualcosa che facesse altre cose.
È ben scritto. Molto bene, a dirla tutta. Ma rimane un po' un involucro vuoto.
Voglio leggere storie nei contest di MC, è una mia posizione personale con cui ahimè devo fare i conti quando stilo le classifiche e commento i pezzi del girone assegnatomi (Perdona il parallelismo col tuo racconto).

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Marco Travaglini
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Re: Elegia di un poeta dimenticato

Messaggio#8 » sabato 21 ottobre 2023, 23:22

Ciao Francesco, piacere di leggerti.
Innanzitutto posso tranquillizzarti sul fatto che persino io, grande ignorantone di cultura classica, pur non avendo letto nulla di Virgilio e giusto qualche sporadico passo di Dante a scuola, ho capito molto presto che si trattasse di Virgilio. A livello di stile invece mi sembra un racconto dalla doppia anima, come se il tuo stile e quello di Virgilio abbiano fatto fatica a fondersi e siano rimasti insieme ma separati (ma non conoscendo né l’uno né l’altro potrebbe essere un’impressione sbagliata): quindi troviamo uno stile fatto brevissime frasi, che riguardano Virgilio stesso, e danno un bel ritmo, contrapposto a uno stile di lunghissimi periodi aulici e intricati, in cui Virgilio si lascia andare a considerazioni paternalistiche su Dante.
Mi piacerebbe anche sapere da te come credi di aver interpretato il tema, perché io faccio un po’ di fatica a capirlo.
Aspetto una tua risposta per valutare meglio.
Buona gara,
Ciao

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Proelium
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Re: Elegia di un poeta dimenticato

Messaggio#9 » domenica 22 ottobre 2023, 14:53

Marco Travaglini ha scritto:Ciao Francesco, piacere di leggerti.
Innanzitutto posso tranquillizzarti sul fatto che persino io, grande ignorantone di cultura classica, pur non avendo letto nulla di Virgilio e giusto qualche sporadico passo di Dante a scuola, ho capito molto presto che si trattasse di Virgilio. A livello di stile invece mi sembra un racconto dalla doppia anima, come se il tuo stile e quello di Virgilio abbiano fatto fatica a fondersi e siano rimasti insieme ma separati (ma non conoscendo né l’uno né l’altro potrebbe essere un’impressione sbagliata): quindi troviamo uno stile fatto brevissime frasi, che riguardano Virgilio stesso, e danno un bel ritmo, contrapposto a uno stile di lunghissimi periodi aulici e intricati, in cui Virgilio si lascia andare a considerazioni paternalistiche su Dante.
Mi piacerebbe anche sapere da te come credi di aver interpretato il tema, perché io faccio un po’ di fatica a capirlo.
Aspetto una tua risposta per valutare meglio.
Buona gara,
Ciao


Ciao Marco,
grazie sia per il riscontro, sia per l'apertura interpretativa che ti stai riservando ai fini del tuo giudizio.
Se può esserti d'aiuto, la "doppia anima" che senti nel racconto è dovuta ad alcune scelte mie d'impostazione: quella più importante, è che con quel periodo accidentato volevo trasferire, anche a livello metatestuale, attraverso l'esperienza stessa di lettura, il cammino lungo e tortuoso di Virgilio, che proprio in quelle righe sta percorrendo a ritroso, pieno d'inquietudine, il monte del purgatorio. Sto notando che il senso di lettura "disagevole" vi sta arrivando, ma il suo significato un po' meno... comunque non me ne pento, valeva la pena sperimentare e provarci :) Bene che almeno il resto sia percepito scorrevole, e soprattutto comprensibile, com'era mia intenzione.
Per il tema, la fine del mondo per Virgilio è sia geografica (il giardino dell'Eden, ai confini con la metafisica) che personale: concluso il suo magistero con Dante, è di nuovo tempo di abbandonare il mondo e riprendere il proprio posto nell'oltretomba.


P.s. su Virgilio "paterno" verso il suo buon discepolo, non mi discosto dal verso in cui è Dante stesso a definirlo "Virgilio dolcissimo patre"... ma non aggiungo altro ché se no mi scende la lacrimuccia.

Francesco
Ultima modifica di Proelium il domenica 22 ottobre 2023, 21:36, modificato 1 volta in totale.

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Proelium
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Re: Elegia di un poeta dimenticato

Messaggio#10 » domenica 22 ottobre 2023, 15:14

Grazie a tutti per i vostri commenti, e grazie anche a Emiliano per l'occhiatina e il suo feedback.
Nel complesso, vi ringrazio sia per gli apprezzamenti che per le critiche. Il periodo più contorto è stato un esperimento metatestuale per ricreare attraverso la lettura le asperità del viaggio, tensione compresa, ma per ora prendo atto che non vi stia convincendo granché.
Per quanto riguarda il gradimento, mi rassegno alla consapevolezza che il gusto sia soggettivo. Ormai partecipo di rado, ma scrivere su MC resta comunque un'occasione preziosa per confrontarsi con modalità di scrittura (e lettura) differenti dalle nostre. O per seminare scismi, se preferite.
Buona gara a tutti!
Francesco

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Andrea76
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Re: Elegia di un poeta dimenticato

Messaggio#11 » mercoledì 25 ottobre 2023, 12:04

Ciao Francesco, è un piacere ritrovarti su questi lidi. Il tuo racconto l'ho letto in una chiave di pietas paterna: una volta che il figlioccio Dante si è fatto uomo, per Virgilio il ruolo nel mondo si esaurisce. E' la fine, una fine serena però, di colui che ha fatto quello che doveva fare: lasciare la propria testimonianza. Questo è il messaggio che mi è arrivato e che mi sento concretamente di condividere. Il tuo più che un racconto mi è parso un testo divulgativo che farebbe la sua figura nella pagina letteraria di una testata importante. A livello di arco di trasformazione del personaggio - ed è su questo che mi soffermo, non sull'assenza o meno di una storia - c'è invece poco. La storia inizia con uno status quo che si mantiene tale fino alla fine, il che era inevitabile visto il taglio riflessivo che hai voluto dare al racconto. Avrò delle difficoltà a valutarti proprio perchè il tuo non è un racconto "da classifica". E' un testo diverso, estetico più che drammaturgico, e in quanto tale coraggioso.

FilippoR
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Re: Elegia di un poeta dimenticato

Messaggio#12 » mercoledì 25 ottobre 2023, 23:24

Ciao Francesco,
ammetto di aver fatto fatica con il tuo racconto e di non avere le conoscenze adeguate per apprezzarlo appieno, ma allo stesso modo mi rendo conto che è scritto molto bene.
Avrei però preferito sentire di più il tema e che fosse meno interiore, che accaddesse qualcosa di più oltre ai pensieri di Virgilio.
Non è molto nelle mie corde ma, scusa la ripetizione, sicuramente ben scritto.

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Mario Mazzafoglie
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Re: Elegia di un poeta dimenticato

Messaggio#13 » mercoledì 25 ottobre 2023, 23:41

ELEGIA DI UN POETA DIMENTICATO - Francesco Battaglia

Ciao Francesco, un piacere leggerti.
In questo racconto spicca la tua preparazione culturale, ma anche la tua capacità di non appesantire un testo che rischiava di essere solo un noioso pippone.
Sei stato bravo a usare uno stile adatto a questo tipo di narrazione, ma senza eccedere in inutili lirismi.
Quello che ho apprezzato meno, invece, come già ti è stato fatto notare, è la totale assenza di azioni e dialoghi. A mio avviso bastava mettere un altro personaggio in scena per dare un po' di movimento al tutto.
Alla prossima, buona edition.

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L'inquisitore
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Re: Elegia di un poeta dimenticato

Messaggio#14 » domenica 29 ottobre 2023, 15:14

Ciao Francesco! Come spesso accade ti contraddistingui per una ricerca stilistica molto profonda e consapevole. Questo sicuramente ti premia anche in questo pezzo, anche se, come hanno già scritto altri, la natura prevalentemente (se non esclusivamente) riflessiva del racconto non lascia spazio a un qualche tipo di progressione che potremmo definire trama. Gli elementi ci sono tutti: il contesto ostile, la relazione travagliata così come le sofferenze interiori. Solo che vengono citate e non "adoperate" nel racconto per trasportare il lettore.
Direi un pollice tendente al positivo in modo solito.
Alla prossima!

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GiulianoCannoletta
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Re: Elegia di un poeta dimenticato

Messaggio#15 » mercoledì 8 novembre 2023, 18:10

Ciao Francesco, bello ritrovarti da queste parti.
Non sono un grande appassionato di racconti costruiti sul flusso di pensieri, ma se mi capita di leggerne vorrei trovarli così. Una voce ricercata e non banale, uno stile audace, una vicenda immediatamente riconoscibile ma questa volta raccontata dal personaggio che vediamo sempre al fianco del protagonista. Mi è piaciuto molto.
A rileggerci presto!
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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