Gruppo PRISMA: Lista racconti e classifiche

Appuntamento fissato per lunedì 16 ottobre con un tema del Campione della DECIMA ERA Giuliano Cannoletta e 4000 caratteri a vostra disposizione!
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Gruppo PRISMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 17 ottobre 2023, 2:20

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BENVENUTI ALLA GIULIANO CANNOLETTA EDITION, LA SECONDA DELLA UNDICESIMA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 176° ALL TIME!

Questo è il gruppo PRISMA della GIULIANO CANNOLETTA EDITION con GIULIANO CANNOLETTA, Campione in carica di Minuti Contati, come guest star.

Gli autori del gruppo PRISMA dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo VISIONS.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo BOUTIQUE.


Questo è un gruppo da DIECI racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da GIULIANO CANNOLETTA. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, e dai miei collaboratori verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approssimato per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK UNDICESIMA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo PRISMA:

La Settimana Enigmistica, di Elisa Belotti, ore 23.49, 3948 caratteri
Retroattivo, di Stefano Moretto, ore 00.59, 3876 caratteri
Primo+ acqua 10 euro, di Giovanni Pratesi, ore 23.48, 3804 caratteri
L’eternità, di Cinzia Fabretti, ore 00.55, 3991 caratteri
Lezioni, di Franco Zanella, ore 00.51, 3763 caratteri
Coriandoli, di Alexandra Fischer, ore 21.57, 3899 caratteri
Elegia di un poeta dimenticato, di Francesco Battaglia, ore 00.55, 3305
Disegno dal vero, di Debora Donadel, ore 23.43, 3910 caratteri
IT – ALERT, di Starla, ore 00.33,3982 caratteri
Oltre, di gioco, ore 01.19, 4831 caratteri MALUS 5 + 30 PUNTI

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 26 OTTOBRE per commentare i racconti del gruppo VISIONS Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 27 OTTOBRE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, io e i miei collaboratori posteremo la nostra e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo VISIONS e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo VISIONS.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA GIULIANO CANNOLETTA EDITION A TUTTI!



Gaia Peruzzo
Messaggi: 204

Re: Gruppo PRISMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » venerdì 20 ottobre 2023, 13:36

Ciao gruppo Prisma! Dato che è la prima volta che scrivo qui, mi presento un attimo. Sono Gaia, e ci tengo a dire che non mi sento un'esperta di scrittura, ma mi piace scrivere. Ed è per questo che sono qui e che ho deciso di partecipare. Ho giudicato i racconti dando più un giudizio emotivo o su che cosa mi era rimasto più impresso a fine lettura, perché penso che sia la parte più utile che posso darvi. Premetto che giudicare e scegliere è stato più difficile che scrivere.

Qui i commenti che vi ho lasciato, nell'ordine della lista in cui siete sopra:

La settimana enigmistica di Elisa Belotti
Ciao Elisa, il tuo racconto mi è piaciuto davvero tanto e ho trovato molto originale l'idea con cui hai deciso di svolgere il tema! Sì lo so, che poi l'idea del gioco era solo un abbellimento del tema, però per me è pur sempre centrale, dato che è ciò che lega nonno e nipote. L'ho trovata davvero molto sottile come idea e astuta, insomma di sicuro si differenzia dagli altri racconti come ideazione. Inizialmente mi avevano un po' disorientata alcune scelte di parole come "il volto scavato" o "le lacrime mi offuscano" perché nella mia mente stridevano un po' con la voce narrante della figura di un bambino di dieci anni. Poi, però, arrivando alla fine mi è sembrato che fosse un ricordo di un Vittorio più adulto. O almeno mi ha dato questa sensazione. Come in quei film dove fanno partire il flashback nella testa del personaggio.
Il tuo racconto dolceamaro mi ha fatto provare tanta nostalgia, le immagini sono vivide, e la scelta di puntare su determinati dettagli, come quel particolare tipo di caramelle, l'ho trovata azzeccata, perché ci si può immedesimare nel protagonista. Mi ricordo che, anche io, ci ho messo un bel po' a capire come risolvere quelle parti della settimana enigmistica ahah.
Complimenti davvero e in bocca al lupo!

Retroattivo di Stefano Moretto
Ciao Stefano! Il tuo racconto mi ha messo in difficoltà, nel limbo per l'appunto. Perché è divertente e mi è piaciuto leggerlo, ma da un lato avrei voluto qualche descrizione in più sul protagonista e sul contesto della sua vita ormai conclusa. Perché è vero che leggere è anche immaginare, ma per quanto mi riguarda ho troppe poche informazioni che mi aiutino a farlo. Dall'altro lato, invece, riuscivo a sentire la cadenza e i suoni delle voci nei dialoghi, e questo non mi succede sempre. E questi dialoghi sono pure il focus. Forse succede tutto un po' troppo in fretta, perché il protagonista trova subito una soluzione, o così mi è sembrato, ma mi è piaciuto l'espediente che hai utilizzato per posticipare l'apocalisse. E anche la chiusura del racconto è molto carina. Insomma mi è piaciuto, ma con riserva, e di sicuro non saprò dove metterti in classifica. Forse se avesse avuto a disposizione un po’ più caratteri credo che sarebbe stato migliore, perché mi avrebbe tolto ogni dubbio.
In ogni caso in bocca al lupo!

Primo+ Acqua 10 euro di Giovanni Pratesi
Ciao Giovanni. Apro solo una piccola parentesi personale per dirti che non sapevo cosa fossero gli spaghetti alla carrettiera (grazie per avermi insegnato qualcosa di nuovo!).
L’idea mi è piaciuta ma il racconto mi ha smosso meno di altri. Io non mi sento così esperta di scrittura e stile, o meglio certe cose le noto molto di meno, e per cui ti parlo puramente a livello emotivo. Forse avrebbe avuto bisogno di qualche riga in più sulle emozioni/ricordi di Marco quando rientra nella vecchia tavola calda, anche se capisco che non è per niente facile stare in un limite di caratteri. Più che altro perché la prima parte sui suoi dubbi, paure, e frustrazione l'ho trovata molto densa e caricata e quasi non ho sentito la ritrovata felicità di Marco alla fine. E poi per esempio, dato che lui è uno chef così ossessionato dal miglioramento e dal diventare sempre più famoso e apprezzato, mi sarebbe piaciuto leggere cosa ci fosse in quella pasta che la rendesse “la fine del mondo” oltre alla scossa emotiva che ha dato al protagonista. Anche per caricare così, ulteriormente, l'espressione finale e il tema della sfida. Insomma che cosa hanno questi spaghetti che li rende la fine del mondo?

L'eternità di Cinzia Fabretti
Mi è piaciuta davvero tanto l'idea di fondo del racconto, e mi ha sorpreso verso il finale quando c'è la scoperta degli scacchi! Perché non me lo aspettavo, io non avevo capito per nulla che erano degli scacchi. Ma in generale l'ho trovato un po' confusionario. L'inizio, secondo me, avrebbe avuto bisogno di qualche descrizione in più su chi sta parlando a chi. Non so se ti sei ritrovata a tagliare parti per restare nel limite di caratteri, ma ho come percepito questo. Mi sono trovata disorientata e tutta la scena della battaglia ha fatto fatica a dispiegarsi nella mia testa. Avrei aggiunto altre descrizioni sull'ambientazione e sui personaggi principali (anche se forse così facendo si sarebbe rovinata la sorpresa finale). Anche lo stacco da quel mondo con la realtà, è molto brusco, come uno strappo, nonostante mi sia piaciuta l'idea. E mi ha creato un attimo di confusione. Forse migliorando la parte della battaglia avrebbe funzionato meglio, perché sarei riuscita a entrare di più nella scena. Probabilmente hai lasciato il tutto volutamente fumoso, per rendere la sorpresa finale, però non so, qualche altra descrizione in più mi avrebbe aiutato. O forse ribaltando completamente il racconto, cominciando dal gioco e poi facendo capire che gli scacchi hanno un loro mondo dentro, mi sarebbe sembrato più lineare.
In ogni caso in bocca al lupo per la gara!

Lezioni di Franco Zanella
Ciao Franco. Anche io sono stata in una quinta B!
Comunque venendo al racconto mi ha sorpreso come hai scelto di declinare il tema della sfida, e lo hai fatto in un modo così vero! Non è un horror ma mi ha fatto paura, perché mi ha portato a riflettere sul cambiamento, o fine, che sta avvenendo nella nostra realtà ed è qualcosa che mi mette addosso un'ansia assurda. Poi il tutto mi è sembrato come una di quelle fiabe con morale che si trovavano sulle antologie nei libri di scuola. Penso che finirà tra quelli che ho preferito!
In bocca al lupo.

Coriandoli di Alexandra Fischer
Ciao Alexandra. Il tuo racconto mi ha sorpreso, però non mi ha convinto. Non mi aspettavo tutta la parte con gli alieni e il ribaltamento in quel modo della situazione. A gusto personale però ho trovato il susseguirsi dei dialoghi e delle azioni troppo veloce e frettoloso, succede molto e tanto in fretta. Non sono riuscita a entrare in sintonia con i personaggi e mi è sembrato quasi di leggere la scenografia per una recita. Lo avrei scritto in modo diverso e magari posando l'attenzione sullo scambio con gli alieni. Facendolo partire da lì, perché è la parte più interessante! Dando così modo di capire che cosa è successo al loro mondo, e perché devono prendere le sembianze degli umani, e che cosa succede agli umani dopo. Insomma mi sarebbe piaciuto leggere di più di questo punto, che dei battibecchi e problemi tra gli alunni.
In bocca al lupo per la gara!

Elegia di un poeta dimenticato di Francesco Battaglia
Ciao Francesco. Personalmente non amo questa forma di scrittura, come dire forse più portata all’introspezione, e preferisco molto di più quando ci sono dialoghi e azioni. Però questo è solo un parere personale. E tolto via, credo che sia scritto bene, anche se non mi ha lasciato molto. Avevo capito che si trattava di Virgilio quando ha iniziato a dirci dell'altro "poeta dal naso adunco". E tu ci hai portato dentro la sua testa, in un suo viaggio che in realtà, penso, non abbia davvero una fine. Per me è stato un racconto complesso, nonostante si basi sull'espressione del dolore di un personaggio e sul suo dramma interiore. E penso che pure lo stile che hai usato sia adeguato alla rappresentazione del suo personaggio. Secondo me è uno di quei racconti ricercati, adatti ad un pubblico ben preciso. Io sento la mancanza di più azione nel testo. Però complimenti per lo stile, è davvero impeccabile! Anche questo racconto mi metterà in estrema difficoltà.
In bocca al lupo!

Disegno dal vero di Debora Donadel
Ciao Debora, prima di tutto ho trovato fantastica l'idea del superpotere del protagonista. E per questo ti faccio i complimenti. Il racconto mi è piaciuto. L'unica cosa che mi ha lasciato perplessa è verso la fine, quando Ambra si ritrova con le gambe piegate in modo innaturale all'indietro. Non ho idea se si muoia (fortunatamente non mi è mai capitato ahah) e se è così quanto tempo ci si metta a morire. Più si avanza verso il finale, più il testo sembra diventare un po' sbrigativo, ed è qualcosa che ha dato un problema anche a me, quando ho scritto il mio racconto. Questo un po’, purtroppo, penalizza tutta la storia. Poi appunto ho trovato la reazione di Ambra, alla fine, un po' strana, dato che dovrebbe essere nel letto dolorante o comunque boh, forse, svenuta? Non so, non ho idea di quanto faccia male o di che cosa implichi avere le gambe rotte. So che può sembrare una fissazione assurda da parte mia, ma per me ha reso la scena un po' surreale. Per il resto ti faccio i complimenti di nuovo per l'idea e in bocca al lupo!

IT - Alert di Starla
Ciao Starla. Il tuo racconto è stupendo, l'ho adorato! Nonostante comunque l'idea non sia originale, insomma è proprio la fine del mondo, però hai saputo renderla particolare. Una fine che in parte, sotto sotto, fa anche sorridere per come l'hai ideata. Allacciarti al messaggio di It-Alert secondo me è stata una mossa geniale, perché nel surrealismo della vicenda ha dato un tocco della nostra realtà. Secondo me poi tutto scorre con un buon ritmo. Sì, qualche frase è da espandere, però è uno dei racconti che mi è rimasto più impresso.
Posso solo farti i complimenti.

Oltre di Gioco
Ciao Gioco. Forse al posto di "gambe" avresti dovuto dire "zampe". Perché è stato l'uso di quella parola a portarmi fuori strada completamente. Ma ho capito che era questo il tuo scopo: ingannarci tutti! Farci pensare una cosa, io inizialmente me lo stavo figurando come un fantasy per via degli artefatti e pensavo che le Strida fossero chissà quale tipo di creature, per poi farci vedere che è tutt'altro.
Anche tante parole nella descrizione dell'ambiente, per come le hai scelte, portano fuori strada: bosco, canyon, ecc. E io ci sono cascata.
La parte finale del racconto penso che avrebbe avuto bisogno di molto più spazio per essere spiegata meglio. In ogni caso penso che sia un buona interpretazione del tema, la fine di un mondo-prigione per entrare in un altro. Sì, come ti hanno fatto notare il finale si discosta dal resto del testo e sì sente, anche se a me non ha dato così tanto fastidio. Penso solo che senza tagli sicuramente sarebbe stato un racconto migliore, e mi dispiace che hai dovuto farne, perché è appunto questo finale che mi ha lasciato confusa sull'Elemento Tecnologico e il resto dell'esperimento, avrei voluto saperne di più e capirci di più.
In bocca al lupo per la gara!


Quindi ecco la mia classifica (sudata):

1) IT - ALERT di Starla
2) La settimana enigmistica di Elisa Belotti
3) Lezioni di Franco Zanella
4) Retroattivo di Stefano Moretto
5) Disegno dal vero di Debora Donadel
6) Oltre di Gioco
7) Elegia di un poeta dimenticato di Francesco Battaglia
8) Primo+ Acqua 10 euro di Giovanni Pratesi
9) L’eternità di Cinzia Fabretti
10) Coriandoli di Alexandra Fischer

Dario17
Messaggi: 417

Re: Gruppo PRISMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » sabato 21 ottobre 2023, 14:23

OLTRE

È un pezzo piuttosto favoleggiante come stile di scrittura, con termini a volte che alzano parecchio i toni dando un po' di inciampo alla lettura ("Mentre i loro sensi si fondono ed esplodono i due amanti "..."e poi s’interrompe svelando l’inimmaginabile")
No problem, tutti abbiamo cominciato a scrivere così.
Anch'io ho afferrato il parallelismo con " Il segreto di NIMH" di Bluth e questo è tutto fuorchè un difetto. Anzi.
Solo che nei meandri delle descrizioni e delle iperboli ci si perde un po' troppo nella storia, i due protagonisti restano sbiaditi e la fame di leggere qualcosina di rielaborato rispetto al solito rimane tale.
Da incompetente quale sono, per le prossime Edition ti consiglio di snellire qua e la la tua scrittura e di calarti nei panni di un solo personaggio così da poter avere campo libero con la fantasia narrativa, qualità di cui certo non difetti a quanto pare.
Daje!


IT-ALERT

L'idea è senza dubbio originale quindi meritevole.
A parte la nausea che provoca, ma quello fa parte del pacchetto quando ci si cimenta nel bizzarro, nello splatter o nel gore.
Te la cavi col fraseggio interiore ma indugiare su quest'ultimo ti ha portato a "castrare" un po' la storia limitando a spingere il protagonista a entrare in un Pub e nel suo bagno.
Poco, poco, poco.
D'accordo partire in medias res, però non basta per definirla storia. Anche perchè il protagonista parte sbornio e finisce tale, non c'è poi molto su cui discutere.
Quindi per le prossime volte a mio avviso sarebbe meglio battezzare la via del percorso psicologico del pg oppure fargli fare cose e controcose per avvincere di più il lettore.


DISEGNO DAL VERO


Un vero e proprio Deathnote illustrato, mica cavoli!
L'idea è già vista ma la sua semplicità e il tuo raccontarci di come funzioni il tutto è una mossa vincente considerando che in cosi pochi caratteri hai dovuto spiegare come funzionasse l'arcano.
Un po' poco credibile la scena in cui con una mano scrolla i social e con l'altra disegna roba complessa come alberi sradicati e ammucchiati.
Mi ha convinto molto il percorso del protagonista. certo hai dovuto correre con gli eventi a velocitù luce ma si è intravisto un arco narrativo più che decente, cosa rara in questo tipo di contest da 4k caratteri.
Sarebbe stato meglio partire col protagonista già conscio delle sue capacità e noi lettori ingoranti scoprirne le magnificenze man mano che disegnasse.
Il tema è un po' tirato, precipitoso e nonsense. Bam, si spezza qualcosa in lui e spacca tutto. Non elegante.


ELEGIA DI UN POETA DIMENTICATO


Un bel monologone a tinte teatrali, con una metrica e uno stile si sopra le righe ma che calza a pennello se quel protagonista è Virgilio. Storia zero e avvenimenti zero. Si lascia leggere con mucho gusto ma alla fine è tutto lì.
Avrei gradito meno lirismo e magari leggere di Virgilio che due passetti li fa e che incontrasse o scorgesse qualcuno o qualcosa che facesse altre cose.
È ben scritto. Molto bene, a dirla tutta. Ma rimane un po' un involucro vuoto.
Voglio leggere storie nei contest di MC, è una mia posizione personale con cui ahimè devo fare i conti quando stilo le classifiche e commento i pezzi del girone assegnatomi (Perdona il parallelismo col tuo racconto).


CORIANDOLI


Lo trovo un raccontino particolarmente adatto per l'infanzia, non so perchè.
Quella leggerezza della prima parte tra due studentelli (che io ho immaginato tra le elementari e le medie per come parlano) che mentre parlano dei fatterelli loro notano il cielo strano...mi ha trasmesso belle cose, ha saziato la mia fame da lettore in un modo che francamente non saprei descrivere se non come "vivido".
Ho sorriso di gusto quando il cono acchiappone punta sul prof di matematica e Gianni con assoluta nonchalance ingiustificata dice "magari è meglio ripararsi, eh?".
Finale un po' così così.
Anch'io ho notato un inversione di tendenza rispetto al tuo stile solito sebbene rimanga fedele all'onnisciente. Mi piace.


LEZIONI

Ottima scelta quella della circolarità quando si butta giù un racconto con così pochi caratteri a disposizione, da un buon senso di appagamento al lettore.
È un pezzo in forma di diario, il protagonista praticamente non fa nulla se non presenziare a un interrogazione prima e a un corteo poi, è solo un mezzo che ci porta a conoscere questo Buscalenti.
Non ci sono grosse sbavature, si legge bello dritto benchè non abbia picchi.
Un po' aria fritta la lezione sulla fine del mondo piena di immagini da cartolina che mal si aggancia poi con la serietà molto pratica della seconda lezione.
Forse una bella lezione sulla Rivoluzione Francese o sui moti del Pane dei promessi Sposi avrebbero costruito un legame più pertinente con gli scioperi odierni e quindi un effetto più penetrante nel lettore che vede il pg passare dalla teoria delle scuole serali alla pratica della vita vera fatta di crisi economiche.
Certo, sarebbe saltato il tema, però anche così lo vedo un po' tiratino per i capelli.



L'ETERNITA'


Praticamente tutto quello che c'è da dire l'ho letto nei commenti qua sopra, quindi inutile sprecare caratteri per ridirti sempre la stessa cosa.
Io mi soffermo sull'incipit e di come sia molto poco catturante nonostante parta in medias res con un bel botta e risposta che pian pianino dipana il contesto.
Rimandare alla decima riga i soggetti che parlano è un po' troppo castrante, sopratutto su MC in cui non si hanno abbastanza caratteri per portare per mano il lettore per pagine e pagine.
Mio modestissimo parere, butta il lettore nel racconto con un bel calcione nel didietro:
"Ginevra scosse la testa e arricciò il naso.
«Non si può, dobbiamo ripiegare!»
Artù inarcò le sopracciglia grigie che gli sbucavano a malapena da sotto la corona.
«Questo è quanto si aspettano»."
Così sai subito chi dice cosa e quale partito prendono.
Concordo con gli altri per il fatto che infilare il mito britannico, il gioco degli scacchi, fratelli che giocano e magia sia un mix esagerato.
Tema non proprio preso, però.


PRIMO+ACQUA 10 EURO


Messaggio e contesto mi sono piaciuti. Anche l'interpretazione del tema che non è poi così bislacca dato che la frase "È la fine del mondo" si accosta molto volentieri al consumo di ottimo cibo.
Molto meno ho afferrato l'utilità della città ormai in degrado se non come arrichimento a sè dell'ambientazione.
Che Marco viva nella città perfetta o in un postaccio malfamato, poco lo tocca per il suo difetto fatale.
Non mi sarebbe dispiaciuto vedere tramite lui gli altri due ristoranti di sua proprietà citati da Lisa, magari con una bella fila davanti l'ingresso o con insegne di gran lusso, così da esaltare ancora di più il controsenso che attanaglia il protagonista: sono uno chef di ultrasuccesso ma quello che cucino ha perso quel quid di magia culinaria.
È un testo a cui avrei ben gradito una prima persona al presente.


RETROATTIVO

La scelta di stendere un racconto esclusivamente col dialogo è sempre un gran casino, perchè non ci si può permettere di sbavare nemmeno mezza battuta. Anzi, mezza parola.
Purtroppo qua succede, qui e lì.
Se la spocchia e la saccenza del protagonista gli permette di sembrare scafato al cospetto del gran capo procurando al lettore un piacevole effetto da stand-up comedy, alla lunga fa girare in tondo il dialogo non portando da nessuna parte se non a una sbrigativa soluzione per chiudere il pezzo e rimanere in groppa al tema.
Il signor divino poi inciampa in frasi fatte evitabili:
"Lo so, so tutto di te"
"Non ti arrendi proprio mai, vero?"
"Stai scherzando, vero?" (tra l'altro, se il signor dio è onnisciente, queste domande non hanno senso)
L'argomento aldilà poi è stato sviscerato fino alle ossa e quindi per risultare appetibile necessita qualche bel particolare insolito e stuzzicoso.


LA SETTIMANA ENIGMISTICA

Oh no, eccolo! Ho ribeccato di nuovo per l'ennesima volta il racconto col nonnino morente/già morto.
Io purtroppo con questa categoria di racconti emotivi ho maturato un rapporto di sconforto pieno dopo averli letti e riletti in tutte le salse e in tutte le merengue possibili immaginabili.
Quindi vado al dunque subito:
È il racconto tecnicamente e stilisticamente migliore del girone.
Il pov del bambino è fatto benone e non è facile.
i dialoghi funzionano.
Ottime le descrizioni.
Credo proprio che potresti benissimo ereditare con pieno merito il posto lasciato da Lauro, ci vedo molto della sua sensibilità nella tua.
Però sono maledettamente divenuto fuori target per questo genere, ai limiti dell'astio.
E devo tenerne conto in classifica per onestà.






PRIMO+ACQUA 10 EURO
CORIANDOLI
LEZIONI

DISEGNO DAL VERO
LA SETTIMANA ENIGMISTICA
OLTRE
RETROATTIVO
IT- ALERT
L'ETERNITA'
ELEGIA DI UN POETA DIMENTICATO

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antico
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Re: Gruppo PRISMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » lunedì 23 ottobre 2023, 20:03

Due classifiche ricevute e ve ne dovranno arrivare, oltre a quella de L'INQUISITORE, altre otto.

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Marco Travaglini
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Re: Gruppo PRISMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » martedì 24 ottobre 2023, 9:25

Visto che in questa edizione si parla molto di criteri, faccio una piccola premessa: ho dato moltissima importanza all'aderenza al tema, almeno nelle prime tre, quattro posizioni.
Quindi eccovi la mia classifica e i commenti a seguire.

Classifica
  1. IT - Alert, di Starla
  2. Lezioni, di Franco Zanella
  3. Retroattivo, di Stefano Moretto
  4. Disegno dal vero, di Debora Donadel
  5. La Settimana Enigmistica, di Elisa Belotti
  6. Primo+ acqua 10 euro, di Giovanni Pratesi
  7. Elegia di un poeta dimenticato, di Francesco Battaglia
  8. Coriandoli, di Alexandra Fischer
  9. L'eternità, di Cinzia Fabretti
  10. Oltre, di gioco

Commenti

La Settimana Enigmistica, di Elisa Belotti
Il tuo racconto mi sembra davvero ben impostato: le scene sono chiare, i personaggi molto ben caratterizzati, lodevole il fatto che nonostante il nonno sia il morto, io sia riuscito a figurarmelo perfettamente. Ho trovato molto realistico il comportamento del papà che prima cede al nervosismo e poi si pente e cerca di rimediare (mi sono proprio rivisto in questa scena). Anche i dialoghi sono molto ben scritti. Insomma, stilisticamente mi sembra impeccabile e sarebbe anche un bel finale. È con molta tristezza che quindi scrivo che per me questo racconto è quasi fuori tema: se avessi sostituito la tua frase "È la fine del mondo" con "È la fine del tondo" il tuo racconto non sarebbe cambiato di una virgola. Se invece parliamo di come sia finito un mondo per il protagonista, non mi pare attinente con "È la fine del mondo!", e in generale il racconto non mi pare scritto in quest'ottica, visto che il protagonista, a modo suo, quel mondo lo fa continuare a vivere.
Aggiungo una postilla giusto per ribadire che parlare di sentimenti e di nonni non la considero una scorciatoia, sei stata per me estremamente brava nel farlo, e non tutti sanno farlo con questo realismo e delicatezza. Se non sei finita al primo posto per me è esclusivamente perché in questa competizione io do moltissima importanza al tema. Se non ci fosse stato il vincolo del tema il tuo racconto sarebbe stato di gran lunga il migliore del gruppo, ma questo vincolo c'è.

Retroattivo, di Stefano Moretto
Molto molto originale questo racconto, complimenti. Mi è piaciuta tantissimo la scelta stilistica di cambiare la dimensione del testo dell'Altissimo e di non usare le caporali perché era un dialogo interno. Il tuo protagonista l'ho trovato ben caratterizzato, con il suo applicare lo stesso modo di fare che aveva in vita anche in situazioni estreme come questa. Di contro però abbiamo una controparte piatta e forse anche un po' troppo sprovveduta per quello che dovrebbe essere, è sempre un po' rischioso mettere in scena personaggi di questo tipo.
Una cosa non mi è chiara: l'apocalisse quindi significa che ogni anima cessa di esistere per sempre, non che le stesse anime si sarebbero poi reincarnate di nuovo, giusto? E per il protagonista l'inferno è comunque una prospettiva migliore.
Il tema è centrato e centrale al racconto.
Primo+ acqua 10 euro, di Giovanni Pratesi
Credo che ci siano diversi piccoli problemi in questo racconto, peccato perché senza di essi non sarebbe stato male.
Nella parte iniziale non scorre granché bene, risulta un po' faticoso da leggere. Non mi tornano alcune cose, come ad esempio:
Marco non reagì alle sue parole, né al suo profumo o alla scollatura che gli stava di fronte.

e due righe dopo
Le pupille di Marco si scossero. Lisa apparve, e dietro di lei un piatto (...)

Anche se è da questo punto che il racconto comincia a scorrere meglio e aumenta di livello soprattutto con l'uscita in strada. Ci sono alcune ripetizioni, qualche punto di sospensione che poteva essere sostituito con virgole o punti.
C'è una parte in cui il punto di vista sembra diventare quello di Lisa, quando dici "Davanti a lei un uomo alto" ecc.
Non ho particolarmente apprezzato la scelta tipografica di lasciare tutte queste righe vuote, ma sono gusti personali e non influirà sulla valutazione.
La storia in sé è la rivisitazione del cuoco che deve tornare ai sapori delle origini, niente di nuovo ma comunque non banale in questo contesto.
Tema centrato.
Occhio al refuso molto pericoloso su Porche invece di Porsche :D

L’eternità, di Cinzia Fabretti
Ho avuto problemi a immedesimarmi o empatizzare, perché mi sembra che il punto di vista balli un po' tra tutti i personaggi: Ginevra, Lancillotto, i pedoni, il Re. Non so se la cosa fosse intesa perché Luca oltre a sentire le voci dei suoi pezzi riesca anche a sentire i pensieri, ma è comunque una cosa che disorienta. Inoltre questo problema sinceramente mi rende anche difficoltoso capire in che modo il tema "È la fine del mondo!" sarebbe correlato con il tuo racconto: avrebbe avuto senso dal punto di vista di uno dei pezzi, non da quello di Artù e di sicuro non da quello di Luca.
A livello tipografico avrei messo uno stacco tra le tre parti del racconto: una semplice riga vuota avrebbe facilitato la transizione dalla scacchiera all'universo di Luca e viceversa. Invece la cosa arriva improvvisa e il racconto ne perde.
Concordo sul fatto che ci siano alcuni infodump palesi che rovinano la lettura.
L'idea del racconto è comunque molto bella e originale, lavorandoci sopra può uscirne fuori qualcosa di interessante.

Lezioni, di Franco Zanella
Devo ammettere che leggere questo racconto è stato davvero appagante. Uno stile molto elegante, colmo di dettagliate descrizioni che non ne inficiano il ritmo morbido e discreto. È un racconto che prende il tema e lo sviscera nelle sue varie accezioni: non c'è dubbio che il tema sia centrale e tutto ruoti intorno ad esso. Ovviamente con questa impostazione non mi aspettavo nessun conflitto particolare ma ammetto che avrei sperato in qualcosa che dimostrasse la crescita del protagonista. Cosa è cambiato tra quando andava alle serali e ora? Mi sarebbe piaciuto che, dopo averci presentato questo ricordo del professore, fosse stato lui stesso a rendersi conto di quello che stava succedendo, invece di riesumare di nuovo Bracalenti e fargli recitare quella specie di morale che un pochino mi ha deluso. Comunque una prova molto positiva.

Coriandoli, di Alexandra Fischer
Ho notato un uso eccessivo e superfluo dei dialogue tag nella prima parte, dove era ovvio che a parlare fossero di volta in volta Gianni e Mara, anche se nelle prime due o tre battute eri partita benissimo con dei beat appropriati.
I personaggi non mi hanno preso molto, ho trovato i due bambini un po' sovrapponibili e il professore, che si accanisce a voler interrogare in situazioni estreme, poco verosimile. La descrizione del cielo fatta in maniera continua ma senza mai nominare un colore non riesce a farmi capire quale tipo di cielo tu stia dipingendo, e solo con il "lampo scarlatto" mi arriva una vera pennellata.
Invece mi è molto piaciuta l'idea del mondo degli alieni che è finito e ho trovato in questo tuo ribaltone un bellissimo plot twist che si intreccia in maniera molto originale con il tema.


Elegia di un poeta dimenticato, di Francesco Battaglia
Innanzitutto posso tranquillizzarti sul fatto che persino io, grande ignorantone di cultura classica, pur non avendo letto nulla di Virgilio e giusto qualche sporadico passo di Dante a scuola, ho capito molto presto che si trattasse di Virgilio. A livello di stile invece mi sembra un racconto dalla doppia anima, come se il tuo stile e quello di Virgilio abbiano fatto fatica a fondersi e siano rimasti insieme ma separati (ma non conoscendo né l’uno né l’altro potrebbe essere un’impressione sbagliata): quindi troviamo uno stile fatto brevissime frasi, che riguardano Virgilio stesso, e danno un bel ritmo, contrapposto a uno stile di lunghissimi periodi aulici e intricati, in cui Virgilio si lascia andare a considerazioni paternalistiche su Dante.
Ho apprezzato le tue spiegazioni, e sebbene le tue intenzioni fossero interessanti, credo che sacrificare così tanto il ritmo e la fluidità del testo ti abbia tolto moltissimo e fatto guadagnare molto poco. Riguardo al tema ritengo che sia qualcosa che rimane troppo in lontananza sullo sfondo.

Disegno dal vero, di Debora Donadel
Anche io ho subito pensato a Heroes. Mi piace questo arco narrativo negativo, in cui il protagonista sfrutta il suo potere per avere vantaggi personali: lo trovo molto realistico e nella natura umana (e qui penso a The Boys in tema di fumetti/serie tv). Ecco, il finale sinceramente non l’ho capito: un personaggio assuefatto dal suo potere, per quale motivo potrebbe volere la fine del mondo? Ha mandato il capo in ospedale, dato alle fiamme l’auto del vicino, scopato la sua amica/ex e l’ha menomata. Perché semplicemente non uccide lei? E se invece si è redento, che motivo ha di distruggere il mondo e provocare la morte di miliardi di innocenti? Poteva uccidere sé stesso piuttosto. Insomma, mi pare che l’unico motivo plausibile per scatenare la fine del mondo sia perché è il tema di Minuti Contati.
Sono combattuto, il racconto in generale mi è piaciuto molto, ma questa forzatura proprio sul tema mi ha fatto propendere per metterti giusto un passo dietro chi il tema lo ha gestito in maniera più naturale.


IT – ALERT, di Starla
Ti giuro che quando sono arrivato al secondo paragrafo, la mia mente ha trasformato quello che poteva essere un normalissimo pezzente ubriacone italico, in Frank Gallagher. E forse Nico era Kev. Io sinceramente non sono d’accordo con chi ti ha contestato la scarsa descrizione delle scene di panico e della gente che fugge. A Spirlo non gliene frega niente, a malapena se ne accorge. A Spirlo interessava solo l’alcool fin da prima di entrare nel locale. Trovo le descrizioni assolutamente pertinenti al punto di vista che hai adottato. Più che altro non sono sicuro che si sarebbe sorbito tutta la parte del telegiornale. Se posso contestarti qualcosa è il fatto che non si capisca bene l’effettiva natura del disastro: sono solo cacche di uccelli dall’alto? sono cacche indistinte che arrivano da ogni lato? è colpa di un’eccessiva diligenza dei cittadini italiani che hanno preso troppo alla lettera l’invito ad “evacuare immediatamente la zona”? Ad ogni modo, credo che anche di questo a Frank, ops Spirlo, non interessi molto: è la fine del mondo, ci sono cacche dappertutto, ma almeno c'è l'alcool per una degna fine.
Stile pulito (che fa ridere, considerando di cosa parlavi) e tema centrato. Prova molto positiva.

Oltre, di gioco
Quella di voler sorprendere il lettore sulla natura dei personaggi, fargli avere l'illusione che si parli di esseri umani e poi rivelargli che non è così, è sempre un'arma a doppio taglio. Io devo ammettere che all'inizio mi sono sentito un po' perso, perché sebbene si capisca abbastanza presto che Smoky non è un umano, non si capisce che tipo di animale sia, così come non è chiaro che Ellie non è umana (l'ho capito solo quando iniziano a correre nel sottobosco, fino a quel momento pensavo al pov di un gatto che segue una donna). Quando le cose si sono chiarite, soprattutto alla seconda rilettura, ho molto apprezzato la descrizione della fuga nel sottobosco e le varie scene ai confini del mondo, ti faccio i complimenti.
In generale a me piace che il POV non cambi molto e non mi piace quello onnisciente, perché in questo caso banalizza la storia: Smoky ed Ellie tornano ad essere due topolini da laboratorio, certo modificati e potenziati, ma sempre topolini. Invece all'inizio eravamo dentro Smoky, e quando hai descritto il mondo fisico dal suo punto di vista il racconto funzionava bene. Poi ci hai infilato la tua voce e anche quella di Ellie, che raccontavano cose che Smoky non conosceva. Ma quanto sarebbe stato più bello il tuo racconto se fossimo riusciti a farci una vaga idea di quello che era successo con gli occhi di un roditore? Sarebbe stato sufficiente trovare non uno, ma cataste di morti, oppure le fiamme o fare accenno a rumori di sirene. Non era importante capire che l'umanità fosse sterminata, poteva anche essere rimasta in vita, o preda di un'apocalisse zombie con i roditori che corrono tra file di giganti lentissimi e barcollanti, o magari si era solo creata una crepa nel terrario perché lo smilzo che gli metteva gli artefatti era scivolato dando una craniata sulla parete, a Smoky non sarebbe importato. Il messaggio sarebbe passato lo stesso con Smoky e Ellie che escono dal terrario, che superano la fine del loro mondo: è grazie a questo che centri il tema, non per l'arma terminale.

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Fagiolo17
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Re: Gruppo PRISMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » martedì 24 ottobre 2023, 10:02

Eccomi giunto alla classifica finale. Come al solito ho lasciato un po’ di tempo tra il commento e la classifica per eventuali confronti. Mi piace sempre vedere le risposte degli autori, i chiarimenti o anche solo la reazione al commento ricevuto. Sono quindi arrivato a deliberare questa classifica! In bocca al lupo a tutti per questa edizione.

1. IT – ALERT, di Starla
2. La Settimana Enigmistica, di Elisa Belotti
3. Retroattivo, di Stefano Moretto
4. Elegia di un poeta dimenticato, di Francesco Battaglia
5. Primo+ acqua 10 euro, di Giovanni Pratesi
6. Lezioni, di Franco Zanella
7. L’eternità, di Cinzia Fabretti
8. Disegno dal vero, di Debora Donadel
9. Oltre, di gioco
10. Coriandoli, di Alexandra Fischer



La Settimana Enigmistica, di Elisa Belotti

Ciao Elisa e piacere di averti letto.
esulo dalla diatriba sul "sole cuore amore", ho già commentato nel nuovo topic, e vado dritto sul tuo testo.
allora, a me piace di più la prima parte rispetto alla seconda. anche se il pdv del bambino è difficile da tenere e ha qualche scivolone per essere un piccolo di 10 anni, mi piace come si intestardisce sulla frase del nonno detta quando era in vita.
già da quella parte il tema per me era azzeccato. la fine di una vita, la perdita di una persona cara, è sempre la fine del mondo.
mi piace meno la seconda parte anche se il finale con il cruciverba mi era piaciuto tanto.
mi sembrano troppo scollegati le due scene.
Forse se avessi cominciato con il protagonista che trova il cruciverba e avessi fatto un po' di flashback riferito al nonno, quando facevano i cruciverba insieme, tagliando anche del tutto la scena al funerale, avrebbe avuto ancora più forza. ma come sempre, col senno di poi...
comunque complimenti per il racconto e in bocca al lupo per questa edizione.

Retroattivo, di Stefano Moretto
Ciao Stefano e piacere di averti letto, come sempre.
non sono un fan dei racconti mono-dialogo, ma qui funziona bene, grazie al pensato iniziale che setta la scena. poi di fatto si tratta di un dialogo mentale tra il nostro protagonista (politico di qualità, mi vien da dire) e Colui Che Tutto Sa e Tutto Vede.
Ci sono un paio di punti in cui il Signore mi suona troppo boccalone, mi sembra quasi come se il protagonista fosse un Jinn (genio della lampada tipo) che cerca di fregare il suo interlocutore e l'altro fosse il povero pollo da spennare. Solo che se il pollo da spennare è Dio, me lo aspetto un pochino più sveglio.
mi piace comunque un sacco che alla fine coi mille cambi di posizione su determinati argomenti avuti dalla "chiesa" si liberino miliardi di anime.
mi ha fatto sorridere e riflettere.
quindi direi che la missione del tuo racconto è compiuta!
in bocca al lupo per questa edizione.

Primo+ acqua 10 euro, di Giovanni Pratesi
Ciao Giovanni e piacere di averti letto.
sono combattuto. il racconto mi è piaciuto molto, come declinazione e trattazione del tema, ma stilisticamente ci sono un paio di punti che non mi hanno fatto impazzire, tipo il punto di vista che ogni tanto scivola fuori ed è un po' ballerino e qualche pezzo raccontato e meno vissuto del resto.
Credo che sarebbe stato sicuramente da podio con uno stile più pulito. mi è comunque piaciuto, ma non so ancora dove piazzarlo in classifica, e non sarà facile decidere, come ogni volta.
Intanto complimenti per l'idea e in bocca al lupo per questa edizione.

L’eternità, di Cinzia Fabretti
Ciao Cinzia e piacere di averti letto.
il tuo racconto mi è piaciuto, anche se ci sono un paio di punti che non mi hanno convinto. mi spiego meglio, analizzando le 3 frasi incriminate:
"Spero che non sia vero ciò che dicono, che la nostra vita sia un infinito ciclo di rinascite in cui sperimentiamo ogni possibile ruolo. Ma se invece lo fosse, spero almeno che tu non sia mai più il mio re"
Questa frase è un evidente infodump, una frase strutturata così è solo a favore del lettore, e butta fuori dall'immersione.

"Artù deglutì un dolore denso come sangue. La sua maledizione era non veder mai finire il mondo, era l’unico pezzo a restare se stesso in eterno."
Stesso discorso per questa frase qui. non è un pensiero coerente. lo stai sempre spiegando a me lettore. rigirando la frase avresti facilmente potuto convertirla in un bel pensiero, avendo settato meglio prima il funzionamento di questo worldbuilding.

"Il bambino annuì, anche la maestra gli rimproverava sempre di avere la testa tra le nuvole. Era che lui le sentiva, le cose, gli parlavano! Rimise i pezzi nella scatola, l’alfiere bianco di re lontano dalla sua regina, perché la sagoma con la grande corona stava lì, tra di loro. Magari alla prossima partita tu rinascerai cavaliera, Ginevra, almanaccò tra sé, e giocherete vicini. E magari Artù nascerà re nero, e la sua regina sarà Brunilde.
Chiuse la scatola e uscì."
Ecco, questa per me è la più "grave". si era già capito che si trattava di scacchi, eri stata bravissima a disseminare indizi e piccoli dettagli, questa uscita dal mondo degli scacchi per vedere Luca seduto davanti alla scacchiera, per tornare poi con la frase dentro alla mente di Re Artù, rovina tutto il mondo che avevi creato.
e ai fini di un racconto così breve cambiava poco fosse l'immaginazione di un bambino o il vero funzionamento degli scacchi!
così rimane in una specie di limbo... peccato.
in bocca al lupo per la tua edizione.

Lezioni, di Franco Zanella
Ciao Franco, piacere di averti letto.
il tuo racconto è una buona prova di slice of life (scena di vita vissuta) del protagonista e della sua esperienza con la scuola per studenti lavoratori. è una narrazione molto delicata, che però non mi ha convinto del tutto.
bella l'ultimissima frase: "quella sua ultima lezione continua ad accompagnarmi."
però non avendoci mostrato molto conflitto, avendo dato la priorità alla storia del protagonista più che alla manifestazione in piazza, alla fine non mi ha trasmesso la giusta enfasi, che invece avrebbe avuto in contrapposizione a un conflitto più deciso e più centrale nella narrazione. così mi è sembrato mozzato, mancante di qualcosa che poteva dargli quella verve in più per essere proprio un bel racconto.
in bocca al lupo per questa edizione.

Coriandoli, di Alexandra Fischer
Ciao Alexandra e piacere di averti letto.
parto da ciò che non mi è piaciuto: il punto di vista che passa da una testa all'altra, onnisciente ma non troppo, non mi ha fatto impazzire. capisco la voglia di mostrare i pensieri di tutti e tre i personaggi in scena, ma così mi ha reso il tutto un po' confuso. anche il finale con il clone del bambino un po' rompib, non l'ho capito del tutto. però questo probabilmente è un limite mio.
invece mi è piaciuta molto l'idea della fine del mondo, ma non il nostro. bene o male ho visto gestire da tutti la fine del nostro mondo, quindi questa idea semplice ma inaspettata mi è proprio piaciuta!
in bocca al lupo per la questa edizione.


Elegia di un poeta dimenticato, di Francesco Battaglia
Ciao Francesco, che piacere rincontrarci su questi lidi!
la narrazione di questo momento specifico della divina commedia mi è piaciuto.
lo stile è molto ricercato, quasi in stile Dantesco. in un racconto di questa misura funziona bene e dà al racconto quella cornice storica che ben si abbina con la narrazione.
L'unica frase che non mi convince è questa:
Quello che so è che, mentre lui spicca il volo, i miei passi su queste impervie rocce mi conducono giù, di cornice in cornice, sempre più in basso: e benché faccia del mio meglio per procedere pian piano, anche più a rilento delle anime scomunicate – abbasso lo sguardo: non ho cuore di incrociare la speranza sfavillare perfino nei loro occhi –, so fin troppo bene che, presto o tardi, mi ritroverò di nuovo alle pendici di questo monte, su un lido cosparso di giunchi flessuosi.
perché la trovo un po' contorta e ho dovuto rileggerla un paio di volte. mi ha un po' inceppato il ritmo.
del resto un bel racconto, senza ombra di dubbio.
In bocca al lupo per questa edition.


Disegno dal vero, di Debora Donadel
Ciao Debora e piacere di averti letto.
il racconto mi ha ricordato Heroes, serie tv acclamata, in cui uno dei protagonisti disegnava il futuro. era uno dei miei personaggio preferiti!
questa tua versione in ottica maligna mi è piaciuta, anche se trovo che la narrazione sia forse un pochino troppo didascalica. avrei preferito più introspezione in questo passaggio al lato oscuro, e meno analisi "clinica" dei poteri che si manifestavano.
questo narratore così lontano stride con la forte moralità che un racconto del genere dovrebbe suscitare.
Il finale è ciò che mi aspettavo, visto il tema, e mi risulta forse un po' too much considerando che fino a quel momento il nostro protagonista si era limitato a disegnare piccole cose e non aveva mai pensato così in grande da disegnare avvenimenti che coinvolgessero addirittura il mondo.
altro dettagliuzzo: invece che "non vedo da qui" e "è la fine del mondo" avresti potuto mostrarci il disegno del pianeta terra che esplode. senza dire nulla di più avresti tirato dentro il tema in maniera molto più fine.
In bocca al lupo per questa edizione.

IT – ALERT, di Starla
Ciao Starla.
il tuo racconto ha una tematica sicuramente particolare: la fine del mondo per mano della Cacca proprio non me l'aspettavo, ma ha quelle vibes da Bizzarro Fiction che mi divertono sempre
Stilisticamente il racconto scorre bene, è solo un filo troppo veloce la scena in cui Nico fugge dal locale.
Precipitosa al punto giusto, ma troppo poco dettagliata:
Corse fuori dal suo pub, insieme a tutti gli altri.
chi sono questi altri? entrato nel pub non ce li avevi descritti e io mi aspettavo ci fossero solo Nico e Spirlo. inoltre avresti potuto cogliere l'occasione per descrivere gente che si scapigliava una sull'altra nella fuga. così rimane molto poco visiva, come scena.
a parte questo direi che tutto fila liscio come deve!
In bocca al lupo per l'edition.

Oltre, di gioco

Ciao Gioco e benvenuto nell'arena.
un vero peccato per i malus accumulati, ma sono certo che dalla prossima edizione sarà più facile raccapezzarti con le regole.
Veniamo al tuo testo.
il disvelamento della vera natura dei protagonisti mi ha fatto un po' storcere il naso. ci sta, è bello che non arrivi nelle prime due righe, ma avrei preferito più dettagli per poterlo capire subito. inizialmente ho pensato a cani o a lupi. qualche piccolo tips in più avrebbe chiarito di che razza si trattava senza necessità di spiegarlo.
altro prezzo che non ho gradito è stato quello finale in cui esci totalmente dal punto di vista dei nostri topini per spiegarmi cosa sta succedendo.
non è tanto perché io sia un purista dell'immersione, ma perché arriva come un pugno in faccia. prima sono a tutti gli effetti un topolino, poi divento uno sconosciuto a cui viene raccontato cosa sta succedendo ai topini e il mio interesse cala drasticamente.
Il resto della vicenda scorre bene, e crea anche interesse su cosa siano questi artefatti e le Strida (questo è il mio dettaglio preferito).
in bocca al lupo per questa edition!

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AndreaCrevola
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Re: Gruppo PRISMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » martedì 24 ottobre 2023, 22:31

Ciao, ecco la mia classifica e i commenti (in ordine di gruppo).

CLASSIFICA
1) Retroattivo, di Stefano Moretto
2) Primo + acqua 10 euro, di Giovanni Pratesi
3) Elegia di un poeta dimenticato, di Francesco Battaglia
4) Disegno dal vero, di Debora Donadel
5) IT - ALERT, di Starla
6) La Settimana Enigmistica, di Elisa Belotti
7) Lezioni, di Franco Zanetta
8) Oltre, di Gioco
9) L’eternità, di Cinzia Fabretti
10) Coriandoli, di Alexandra Fischer

COMMENTI

La Settimana Enigmistica, di Elisa Belotti
Ciao Elisa, piacere di aver letto il tuo racconto.
Un bambino assiste al funerale del nonno a cui era molto legato. Ha una piccola discussione con il padre perché teme che il nonno venga gettato via come un oggetto vecchio. C’è quindi un cambio di scena che porta il bambino a ripensare ai momenti passati a compilare cruciverba insieme al nonno. Si giunge così al collegamento con il tema del contest e al finale.
Premetto che avevo pensato anche io a questa declinazione, tuttavia avevo faticato a dare una sostanza plausibile all’idea. Nel tuo caso, credo tu ci sia riuscita portando l’attenzione del lettore su un rapporto familiare. Un aspetto positivo che però stiracchia il racconto su due scene che sembrano giustapposte senza una concreta connessione a eccezione dei sentimenti che il bimbo prova nei confronti della figura del nonno defunto.
Dal punto di vista stilistico non ho osservazioni particolari. Mi è piaciuta la scena iniziale, con la descrizione dei gesti della nonna indaffarata a tenere tutto in ordine come accompagnamento delle battute di dialogo.



Retroattivo, di Stefano Moretto
Ciao Stefano, piacere di aver letto il tuo racconto.
Ho trovato il tuo testo divertente, satirico e pungente al punto giusto. Una prova che considero positiva ma che - ai miei occhi - espone alcuni difetti. Provo a spiegarmi.
L’ho trovato un po’ troppo lento nel suo svolgimento. Il protagonista (Silvio?) e il Signore si scambiano qualche battuta di troppo. In particolare, lo scambio tocca due volte il passato del protagonista. Potevi utilizzare questo riferimento solo nella parte finale. Dopo che con la sua astuzia è riuscito a convincere il Signore a condonare cento miliardi di anime, avremmo potuto scoprire che il protagonista non era proprio un esempio, senza bisogno di ripetere il concetto due volte.
La scelta di un genere come il dialogo è interessante ma anche complicata, perché fa sembrare lo svolgimento teatrale e dal ritmo troppo regolare.
Non problematico ma forse migliorabile il rapporto tra le due voci. La voce del Signore, tranne che dal cambio di font (che non mi è piaciuto, questo te lo devo dire anche se è soggettivo: vedo che per altri è stato positivo) è piuttosto piatta e la relazione che si instaura tra i due è tutta sorretta dalle battute del protagonista. Il Signore mi pare non abbia una “propria voce” e quindi risulta un personaggio un po’ troppo piatto.
Non so se sono riuscito a spiegarmi bene, ma in sintesi trovo il racconto positivo ma con opportunità di miglioramento.



Primo+ acqua 10 euro, di Giovanni Pratesi
Ciao Giovanni, piacere di aver letto il tuo racconto.
A mio avviso il tema è centrato, anche se con originalità. Uno chef stellato che ha rinnegato se stesso (a questo ho pensato quando hai accennato alla sua dieta a base di barrette energetiche, che mi ha divertito), che si estranea da tutto e tutti (anche dall’avvenente interlocutrice) per guadagnare una seconda stella per il suo ristorante e che scopre che un ritorno alla semplicità è forse quel che più conta.
Dal punto di vista della scrittura, l’ho trovata leggibile e scorrevole soprattutto nella prima parte (il dialogo con Lisa) mentre nella seconda c’è forse un po’ di fretta per arrivare al finale. Qui le battute di dialogo si fanno più schematiche e telegrafiche e perdono il confronto con quelle della prima parte. C’è poi qualche refuso, ma quelli si correggono. Nella prima parte, inoltre, personaggi e situazioni si comprendono bene anche senza bisogno di troppe spiegazioni, che - invece - nella seconda sono un po’ troppo presenti a causa della preponderanza di passaggi descrittivi rispetto al dialogo e all’azione.
In sintesi, una prova godibile anche se migliorabile con un po’ di editing a bocce ferme.



L’eternità, di Cinzia Fabretti
Ciao Cinzia, piacere di averti letto.
Il racconto è diviso in due parti.
Nella prima, che dura per tre quarti del testo, abbiamo l’illusione di assistere a una battaglia medievale. I personaggi di questa parte sono Artù, Lancillotto e Ginevra. Il punto di vista è quello della regina, che esprime sia il suo amore verso il cavaliere sia il suo disprezzo verso il sovrano. In questa prima sezione del racconto, non mi è piaciuto che tu ci abbia messo diverse righe a indicare i nomi dei personaggi e che i dialoghi siano forse un po’ appesantiti e formali (ma ci può stare, dato il contesto)
Nella seconda si scopre che tutta la vicenda era la fantasia di un bambino impegnato a giocare a scacchi. Confesso che m’è parso finale imprevisto ma non entusiasmante. Nella prima parte del racconto non ho trovato sufficienti indizi che potessero anticipare questo rovesciamento. Inoltre, questa parte è meno chiara e lascia un po’ troppi interrogativi. A me piacciono i finali a sorpresa, ma sono anche pericolosi.
PS la punteggiatura la metti un po’ dentro e un po’ fuori dalle virgolette di dialogo. Io la metterei sempre all’interno.


Lezioni, di Franco Zanella
Ciao Franco, piacere di averti letto.
Il racconto inizia con una citazione del professore, seguito dalla sua descrizione e quindi dall’ambientazione in cui egli svolge il suo lavoro. Il narratore è un suo allievo che - con questo racconto - tramanda uno dei principali insegnamenti appresi da quel docente.
Secondo me, il tema è centrato e lo stile è buono, con la pecca di essere un po’ troppo didascalico e descrittivo. Nel testo c’è ben poca azione e i cambiamenti sono lasciati un po’ troppo all’immaginazione del lettore. Ho trovato un po’ debole la trama, con il narratore che rievoca di fatto due frasi del docente, racconta alcuni aneddoti legati a quel personaggio e rilegge la situazione finale con la prospettiva di quell’insegnamento.
In sintesi: un testo godibile e senza problemi stilistici, tuttavia un po’ debole dal punto di vista dei personaggi e della loro evoluzione.


Coriandoli, di Alexandra Fischer
Ciao Alessandra, piacere di averti letto.
In tutta franchezza, il racconto non mi ha particolarmente entusiasmato. Secondo me ci sono problemi nella gestione del punto di vista e, nello stile, m’è parso un po’ troppo meccanico, con troppi “dice”, “replica” e altre espressioni simili. Avrei tenuto l’attenzione sui due bambini (inizi con loro e poi nella seconda parte li abbandoni a favore del punto di vista del professore). Anche il finale è poco chiaro.


Elegia di un poeta dimenticato, di Francesco Battaglia
Ciao Francesco, piacere di averti letto.
Il racconto è molto interessante. Il punto di vista di Virgilio dopo aver lasciato che Dante ascenda al paradiso, soddisfatto per aver adempiuto al proprio compito di guida e forse un po’ invidioso del destino che attende il suo protetto, mentre a lui toccherà tornare all’inferno. La sua unica consolazione e forza per affrontare quel che lo aspetta è la poesia, che forse è anche il suo “posto” nell’universo.
Nello stile, ho trovato soltanto qualche piccolo difetto. L’incipit è stonato, con quel “Finirà mai di finire” che stride ancor di più quando si scopre che il protagonista è un poeta.
In sintesi, un giudizio positivo con il consiglio di rifinire alcuni passaggi.


Disegno dal vero, di Debora Donadel
Ciao Debora, piacere di averti letto.
Il racconto è interessante e la declinazione del tema in senso “magico”. Mi è piaciuto come il protagonista, man mano, ci prenda gusto a sperimentare il suo potere e come questo, alla fine, lo porti a distruggere se stesso e tutto il mondo. Non si capisce bene perché si lasci prendere da questa spirale maligna, tuttavia. In questo percorso, devo dire che la seconda parte è meglio della prima parte che - in sincerità - mi è parsa più confusa e meno scorrevole. Nulla che non si possa risolvere con una veloce riscrittura, a mio avviso. In sintesi, una prova che considero positiva anche se migliorabile.

IT – ALERT, di Starla
Ciao Starla, piacere di averti letto.
Del tuo racconto mi è piaciuta soprattutto la declinazione ironica del tema, che ritengo centrato in modo originale. Nella comparsa di questa particolare apocalisse, il tuo personaggio la vive con distacco e incoscienza anche grazie alla sbornia in corso. Il punto debole del racconto, a mio avviso, è proprio il protagonista. Mi pare che non abbia un obiettivo o un problema vero da risolvere: lo seguiamo prima sul marciapiede, poi nel pub, ma il suo unico interesse è farsi un bicchiere di più. Il racconto regge ed è ben scritto, ma quel che resta è solo la “tempesta di merda” e ben poco di chi ha vissuto quell’avvenimento. Secondo me, avresti potuto limitare questo problema spiegando il motivo per cui Spirlo s’è ridotto a bere a quel modo (un lutto, un licenziamento…): anche la sua indifferenza verso il cataclisma avrebbe assunto un significato.

Oltre, di gioco
Ciao Gioco, piacere di averti letto.
Il tema mi sembra piuttosto centrato. Il racconto mi ha interessato e l’ho trovato piacevole da leggere. Ti segnalo gli aspetti che mi sono piaciuti di meno per poterti dare alcune indicazioni da lettore. Mi è parso che tu abbia avuto delle difficoltà (sempre che questo fosse un tuo obiettivo) a far calare il lettore nei tuoi personaggi. I passaggi più “raccontati” non sono di per sé un delitto, ma suonano un po’ disarmonici rispetto al flusso del testo, che pure è scorrevole e ben scritto. Il culmine di questo modo di scrivere lo tocchi con la spiegazione finale, portando la telecamera troppo all’esterno del testo che avevi scritto fino a quel momento. L’alternativa, forse, avrebbe reso il finale meno chiaro e avrebbe lasciato più di una domanda al lettore, ma secondo me è meglio lasciare qualche enigma al lettore anziché spiegare per forza ogni cosa.

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antico
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Re: Gruppo PRISMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » giovedì 26 ottobre 2023, 0:59

Cinque classifiche ricevute e sono tutte regolari. Oltre a quella de L'INQUISITORE ne dovrete ricevere altre cinque.

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Mario Mazzafoglie
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Re: Gruppo PRISMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » giovedì 26 ottobre 2023, 12:07

CLASSIFICA:

1) IT ALERT - Starla
2) RETROATTIVO - Stefano Moretto
3) DISEGNO DAL VERO - Debora Donadel

4) PRIMO + ACQUA 10 EURO - Giovanni Pratesi
5) ELEGIA DI UN POETA DIMENTICATO - Francesco Battaglia
6) L'ETERNITA' - Cinzia Fabretti
7) LA SETTIMANA ENIGMISTICA - Elisa Belotti
8) LEZIONI - Franco Zanella
9) CORIANDOLI - Alexandra Fisher
10) OLTRE - Gioco

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antonio boldri
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Re: Gruppo PRISMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » giovedì 26 ottobre 2023, 15:01

E' la mia prima volta e recensire è un qualcosa che proprio non mi fa sentire per niente a mio agio, quindi vogliate perdonarmi fin da subito.

Classifica

1. L'eternità
2. Elegia di un poeta dimenticato
3. La settimana enigmistica
4. Disegno dal vero
5. Oltre
6. Retroattivo
7. It - Alert
8. Lezioni
9. Primo + acqua 10 euro
10. Coriandoli

L'eternità

Non so perchè, ma l'intuito mi ha guidato fin dalle prime righe verso la giusta ambientazione. Forse qualche parola spia che ancora non so decifrare ma sono arrivato sulla scacchiera con velocità. E questo, fin dalla prima lettura, mi ha permesso di godermela ancora di più. La storia è avvincente e ben scritta, piacevole da leggere e molto scorrevole, giocando per lo più sui dialoghi. Ma, oltre una solo apparente semplicità, nasconde anche altri temi: la gelosia e la crudeltà del re, che, sadico, manda a morire l'amato della regina e poi lei, sacrificandoli entrambi ma punendoli con malvagità allo stesso tempo; il dolore della regina che non manca di sottolineare al consorte tutta la sua disperazione. Per quanto si possa parlare di pedine non si può dire che non sia un tema toccante: l'impossibilità del realizzarsi di un amore. Insomma ci sono tutta una serie di ingredienti ben mascherati da una cornice che si rivela leggera. Non è facile rendere, soprattutto in così poco spazio, determinati temi e allo stesso tempo mantenere un modo di agire snello e che si lascia leggere bene. Mi ha ricordato la storia di Romeo e Giulietta, sotto certi aspetti, il che non può che essere un complimento.

Elegia di un poeta dimenticato

Ho dovuto leggerla più volte, per apprezzarne le sfumature, per coglierne i riferimenti riuscire a decifrare bene ogni frase, ogni parola. Ma, per gusto personale, non posso che essere attratto da un modo di scrivere più complesso, che non disdegna rimandi e che ammicca anche a costruzioni di frasi più articolate e aspira ad un lessico meno colloquiale. Anche perché è materia con la quale è facile bruciarsi se non si padroneggia a sufficienza; ergo, un gradimento ancora maggiore.

La settimana enigmistica

Nonostante l'ambientazione di per sé non molto gioiosa, a rendere pregiato questo racconto sono, a mio avviso, due elementi. Il punto di vista del bambino, che a tratti può apparire illogico all'occhio adulto e che non è mai facile riuscire a trasporre. Troppo spesso fatichiamo ad entrare nell'ottica dei più piccoli, probabilmente bollando il loro punto di vista con troppa superficialità, mentre con un po' di libertà e immaginazione c'è molto da apprendere, anche in una situazione come questa che si presta perfettamente all'essere una gag. In secondo luogo mi è piacuto molto l'approdo alla fine del mondo, perfettamente coerente col tono ironico e divertente dell'intero racconto, e che non disdegna di toccare alcune sfere emotive che spingono verso empatia e commozione.

Disegno dal vero

La prima reazione che ho avuto è stata quella di repulsione. Non per il racconto quanto piuttosto per il personaggio protagonista, che ho detestato per il suo bearsi dell'onnipotenza dell'incedere verso il male. Già il fatto che in poche righe si riesca a sviluppare un sentimento (di avversione in questo caso) così marcato è segno che la delineazione del personaggio è ottima. Non riesco a smarcarmi, neanche adesso mentre scrivo, da questo senso di fastidio e disagio che provo se ripenso alla trama. Credo che sia esattamente quello che l'autrice volesse instillare nel lettore e per quanto mi riguarda c'è riuscita benissimo. Non è esattamente il tipo di storia che leggerei, a livello di gusti personali, ma non si può negare che colpisca in modo netto.


Oltre

Anche se richiede un notevole sforzo in chi legge, la tecnica di svelare la situazione poco a poco, rivelandosi completamente nelle ultime righe, a me piace. Crea suspense, crea attenzione. Si vuole arrivare alla fine per chiudere il cerchio e capire. Come capita con questi tipi di testo non è raro che, per apprezzarne le sfumature, si debba rileggerli. A livello stilistico mi piace molto anche se qualche dettaglio in più e qualche rivelazione anticipata non credo avrebbero fatto male. Ad esempio far capire che i due protagonisti sono roditori è un qualcosa che forse avrei anticipato per una miglior comprensione generale. Questa scelta, a mio modo di vedere un po' tardiva, e il finale un po' sbrigativo rispetto al resto della trama, appesantisce tutto il racconto che rimane comunque buono.

Retroattivo

L'idea è molto originale e l'essere sviscerata a dialoghi la rende eccellente alla lettura. Un batti e ribatti, colpo su colpo, con l'onnipotente non capita tutti i giorni e la neo anima dimostra fin da subito di saperci fare, il che denota una caratterizzazione eccellente del personaggio, che fin da subito si smarca da timori eventuali e battibecca col Signore senza timori reverenziali.
Riuscire a far emergere la spina dorsale di una personaggio solo con i dialoghi non è semplice e trovo sia un elemento ottimo nel racconto. Tuttavia non riesco ad innamorarmene, forse proprio per lo stile troppo colloquiale che rende lo svilupparsi di tutta la vicenda un po' troppo sbrigativa e un Dio che scende troppo velocemente a patti con l'ultimo venuto. Insomma idea originale, ma forse avrebbe avuto bisogno di qualche riga in più

It Alert

Il protagonista, che non teme l'eccesso di alcol, tanto per usare un eufemismo, mi ha subito ispirato simpatia. In giovane età probabilmente sarei stato totalmente d'accordo con lui su come affrontare la situazione. Devo però dire che il racconto non mi lascia nulla dentro, nulla di particolare. Al netto della scenetta, che trovo simpatica solo per l'agire di Sprilo e quella sbruffonaggine menefreghista che ostenta, non sono riuscito ad andare oltre. Forse anche a causa di un lessico piuttosto scarno, coerente e in linea coi personaggi, con l'ambientazione e con la scena ma che, a mio parere, dovrebbe comunque essere migliore.

Lezioni

Parto dalla fine. La morale finale del professore che esorta verso il nuovo è molto bella e condivisibile. Significativo che venga messa in bocca ad un uomo ormai diventato anziano, che la rende ancora più significativa. Al netto di questo non ho trovato molto pepe in questo racconto. Gioca molto sull'evocare il ricordo a confronto col presente ed è scritto in modo asciutto, il che favorisce la comprensione, ma, a mio parere, è un po' troppo arido. Sembra non esserci nessun trasporto emotivo da parte del protagonista, che appare piatto e senza un vero e proprio pensiero; me lo immagino come un manichino bianco che dove lo metti sta. Lo stesso professore forse poteva essere connotato un po' più approfonditamente visto che è proprio lui a esplicitare il vero e proprio insegnamento del racconto

Primo + acqua

La morale della storia è evidente, il richiamo alla fine del mondo, come in altri racconti, sta in piedi grazie alla nota esclamazione e si appoggia ad un senso figurato. Quello che non mi ha convinto è lo status emotivo del protagonista, connotato in modo chiaro ma in modo poco circostanziato e descritto con un fare troppo semplicistico dalla collega. La chiosa finale arriva velocemente, senza che ci sia una riflessione vera ed esplicita. L'ho trovato un racconto diretto, che mira al sodo, ma con pochi elementi di rifinitura che riescano a far immergere meglio nel punto di vista del personaggio.

Coriandoli

Non posso esulare dal gusto personale che purtroppo non mi ha fatto piacere la storia. Al netto della soggettività ho trovato un racconto con molti punti deboli. Il cielo che non viene descritto in modo compiuto, gli alieni che risucchiano la gente non si sa per quale motivo, il professore che non cambia quasi il suo sentire emotivo davanti a quello che gli sta succedendo. Non sono riuscito a capire dove si vuole arrivare e quale sia il fine ultimo del racconto. Personalmente l'ho trovato un po' confuso.

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BruceLagogrigio
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Re: Gruppo PRISMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 26 ottobre 2023, 16:51

La solita sofferta classifica:
Mi spiace per il racconto “Oltre” di Gioco, ma ho dovuto metterlo in ultima posizione solo perché a mio parere con così tanti caratteri oltre il limite non era valutabile altrimenti sarebbe stato molto più avanti.

1) Retroattivo, di Stefano Moretto
2) Disegno dal vero, di Debora Donadel
3) Elegia di un poeta dimenticato, di Francesco Battaglia
4) Primo + acqua 10 euro, di Giovanni Pratesi
5) La Settimana Enigmistica, di Elisa Belotti
6) Lezioni, di Franco Zanetta
7) Coriandoli, di Alexandra Fischer
8) L’eternità, di Cinzia Fabretti
9) IT - ALERT, di Starla
10) Oltre, di Gioco


La Settimana Enigmistica, di Elisa Belotti

In prima persona. Tempo verbale presente. Ambientazione. Attuale / Ambiente familiare (casa del nonno). Tema centrato.

Ciao Elisa. Bello stile, praticamente perfetto. Tempi, immersione, POV (l’unica appunto che forse sembra un po’ più grande dei 10 anni, sopratutto pe run maschio)…, mi sembra tutto ottimo. Ho apprezzato la prima frase della nonna che fa intuire subito qualcosa di tragico. Buonissimo come hai declinato il tema. Per tutto il racconto si è sospesi ad attendere solo quello. La rivelazione.
Direi un racconto un poco inferiore allo scorso, come idea, ma eguagliare sarebbe stata un’impresa ardua.
Buona gara.

Bruce.


Retroattivo, di Stefano Moretto

In prima persona, pensieri. Tempo verbale presente. Ambientazione. al di là (limbo). Tema centrato.

Ciao Stefano, devo dire che abbiamo avuto in qualche modo la stessa idea. Entrambi i nostri protagonisti si sono trovati in una sorta di limbo e entrambi erano degli emeriti stronzi!
Entrambi poi abbiamo usato una chiave piuttosto comica, il mio specialmente alla fine. Il tuo invece lo è fin dall'inizio. Il fatto che l’inferno sia pieno e tutto il dialogo non è da prendere totalmente sul serio è inutile farsi domande del perché del per come. Lo vedrei proprio come un monologo comico.
Il protagonista fra l’altro non è per caso ispirato a nessuno di reale giusto? Mi ricorda tremendamente qualcuno di molto famoso che ci ha lasciato da non molto tempo…
Scelta stilistica azzardata ma che fa il suo dovere.
Che caratteri favolosi hai usato!
Tema super centrato.

Buona gara.

Bruce.

Primo+ acqua 10 euro, di Giovanni Pratesi

In terza persona. Tempo verbale imperfetto Ambientazione: Attuale. ristorante Chic di Marco / Centro città / Trattoria economica di Sergio. Tema centrato.

Ciao Giovanni mi è piaciuto tantissimo come hai declinato il tema. Lo stile effettivamente può essere migliorato a mio modesto parere (focalizzazione, punteggiatura, qualche refuso ecc) , ma l’idea in sé è buonissima.
Hai reso bene il burnout da lavoro, quando sei talmente immerso che non ti rendi più nemmeno conto di quello che stai facendo. Capita anche nella scrittura che sei così assorto dal testo che non vedi più errori e non capisci più quel che è giusto e sbagliato. L’unica è staccare “resettare” e tornare alle origini.

Bene così.

Bruce.

L’eternità, di Cinzia Fabretti

Ciao Cinzia, incredibilmente mi toccherà “recensirti” per la terza volta consecutiva. Quale onore.
Che dire: Amo gli scacchi e ho amato le Nebbie di Avalon per cui ancora una volta fai breccia nel mio cuore.
Come stile questa volte mi è sembrato un po’ più incerto. Probabilmente perché hai provato ad andare più sul concreto con una scrittura che richiama il militare. Resa ancora più difficile perché dovevi rappresentare la battaglia simile a una partita di scacchi oltretutto senza farlo capire subito al lettore ma solo più tardi.
Mi sembra che tutta la storia sia frutto dell'immaginazione del ragazzo che gioca, cosa che facevo, lo ammetto, anche io spesso da giovine. Così almeno potevo giustificare le sconfitte.

Fra le tue tre creazioni che ho letto su MC lo reputo il meno riuscito, ma l’idea in sé è molto carina e da apprezzare. Mentre fra i racconti in gara letti al momento è quello che forse centra meno il tema.

Stile di scrittura sempre ottimo.

Buona Gara

Bruce.


Lezioni, di Franco Zanella

In terza persona. Tempo verbale imperfetto Ambientazione: Istituto scolastico per diploma serale / strada. Tema centrato

Ciao Franco,
come Luca rimango un po’ cogitabondo sul racconto. Sicuramente scritto bene ma effettivamente manca un po’ di conflitto. Sarebbe stato bello ambientarlo durante l'autunno caldo italiano anni 70. In cui la protesta sociale e sindacale sembrava potesse veramente cambiare il mondo. Ora decisamente non più. Se invece effettivamente è stato ambientato in quel periodo sarebbe stato bello avere qualche riferimento.

Diciamo che ho apprezzato l’inizio e il finale; meno la parte centrale.

Buona gara.

Bruce.



Coriandoli, di Alexandra Fischer

In terza persona. tempo verbale presente. Ambientazione: Attuale/Fantascientifica. Strada / Ingresso scuola / Astronave aliena.

Ciao Alexandra un vero piacere rileggerti!
Un racconto etereo, che gioca sul punto di vista di due ragazzini che parlano dei loro problemi scolastici la cui giornata viene stravolto da un evento all’apparenza catastrofico che sembra spaventare più gli adulti di loro. Sul finale l’attenzione si sposta invece sul professore di matematica che passa dall’indifferente al terrorizzato.
Ci sono degli alieni anomali che colorano il cielo e rapiscono persone solo per conoscerle meglio e chiedere il permesso di trasferirsi sulla loro terra.
Mi è piaciuto come sei riuscita a rendere il tema del contest in modo diverso dagli altri. Mentre la maggior parte dei racconti ha puntato sulla fine della nostra terra tu l’hai risparmiata restando comunque in tema. Traspare quindi una visione ottimistica. Come il fatto che gli alieni non siano in vena di conquiste e distruzione come nella maggior parte delle volte.

Nota negativa:
Non ho apprezzato il fatto che all’inizio nel dialogo citassi sempre chi parlava. Specialmente il gli domandò e il replicò che danno l’idea di uno stile un po’ vetusto. Nei botta e risposta a due tralascerei di specificare costantemente il soggetto parlante a meno di aggiungere sensazioni o dettagli utili. Tenendo oltretutto conto del limite dei caratteri.
Ah e non mi sono piaciuti i vari poi.

Finale: Ho cercato nel testo un suggerimento per spiegarmi la frase finale del professore di matematica, ma non sono convinto. Ho pensato inizialmente a Pietro (che si ricollegherebbe alla sua festa di compleanno) ma magari intendeva il proprio figlio, che però non vuole vedere. O forse lo vuole solo lasciare dormire. Quasi che tutto sia un sogno del bambino stesso.

Nota stilistica:
Le frasi sono sempre molto brevi.
Telegrafiche.
Una sotto l’altra.
Come rapide pennellate
Come coriandoli colorati che cadono dal cielo.

Bruce.


Oltre, di gioco

In prima persona. Tempo verbale: presente. Ambientazione:Fantascientifica. Terrario per topi da laboratorio / Tema centrato.

Ciao Gioco! Piacere di leggerti. L’ho trovato un bel racconto che mi ha ricordato moltissimo un film animato che avevo visto da bambino e che mi è rimasto impresso nella mente: Il segreto di NIMH. Lo stile mi è piaciuto, la lettura scorre veloce. Forse non capire fin da subito che si tratta di topi può un po’ confondere il lettore anche se capisco che lo svelarlo fin dall’inizio avrebbe tolto parte del mistero per cui non lo considero un errore.
A seconda lettura è tutto molto più chiaro e questo non è assolutamente un difetto.
Sicuramente il raccontato finale farà storcere non poco il naso ai puristi della scrittura immersiva.
Domanda: Come ha fatto l’Arma Terminale ha sterminare solo gli umani e non le altre specie animali?
Molto bella anche la frase finale che si ricollega oltretutto al tema.
Peccato per i vari malus che praticamente escludono di fatto il racconto dalla classifica finale.

A rileggerci!

Bruce


IT – ALERT di Starla

In terza persona. Tempo verbale: Passato remoto. Ambientazione attuale/fantascienza. Città: Strada e Nixon Pub. Tema centrato.

Ciao Starla/Elisa e piacere di leggerti.
Il racconto mi è abbastanza piaciuto, non mi ha fatto particolarmente esaltare, ma è comunque una buona prova.
L’idea che il mondo venga ricoperto di escrementi è molto simpatica e sono quelle idee un po’ folli che mi piacciono. Per cui questo resta un punto a tuo favore.
E anche il riferimento a quel messaggio della regione che girava un mese fa, mi ha strappato un bel sorriso.
Interessante anche la scelta del nome del protagonista che penso sia un soprannome giusto? In tema con quello che accadrà nella storia.

Come stile credo sia già di un buon livello ma con margini di miglioramento. Sempre per mia umile opinione.

…come l’assenzio che si sarebbe fatto versare tra poco. Ad esempio questa frase non mi è piaciuta proprio.

Forse meglio:
…come l’assenzio che si sarebbe fatto versare di lì a poco.

Anche il finale può starci ma per Minuti Contati ci vuole molto di più!

Buona gara.

Bruce


Disegno dal vero, di Debora Donadel

In terza persona. Tempo verbale: Passato remoto. Ambientazione attuale / veneto. Tema centrato.

Ciao Debora, piacere di leggerti.

La storia si basa su un’idea forse non originalissima ma resa molto bene. Soprattutto per il fatto che sono solo i disegni malvagi, di fatto, a realizzarsi il giorno dopo.
Lo stile mi sembra buono, la lettura scorre senza molti intoppi, anche se penso sia ancora migliorabile.
La narrazione in terza persona in questo caso non mi ha fatto immergere come avrei voluto con il protagonista che l’ho sentito un po’ distaccato. Mi è infatti piaciuto il momento in cui si spezza qualcosa e l’uomo percepisce il male che ha fatto (che rende utile anche l’apparizione di Ambra) però non aver percepito il flusso di coscienza ha un po’ penalizzato il racconto a mio avviso, il quale resta comunque buono.
Il finale è un po’ telefonato, nel senso che l’unico collegamento al tema del contest poteva essere introdotto proprio disegnando la fine del mondo.

Saluti e buona gara.

Bruce



Elegia di un poeta dimenticato, di Francesco Battaglia

In prima persona. Tempo verbale: presente. Ambientazione: Cima del purgatorio/Paradiso terrestre. Tema centrato.

Ciao Francesco, piacere di leggerti.
Un bel racconto che ci porta nella testa di Virgilio nel momento che viene rispedito nel Limbo dopo aver accompagnato Dante nel suo giro turistico. Lo stile ricalca quello classico del poeta. Buone tutte le citazioni da Dante (dov’eri la scorsa edizione?), Ulisse, Lucifero, ecc. ecc.
Stile di scrittura che può piacere o meno. In un racconto di 4000 caratteri ci sta, in qualcosa di più lungo potrebbe magari stancare. Sicuramente si denota una mano esperta e consapevole.
Unico appunto forse il tema è un po’ forzato a mio avviso.

Buona gara.

Bruce.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

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Andrea76
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Re: Gruppo PRISMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 26 ottobre 2023, 17:04

Ecco la mia classifica con i commenti:
1) IT – ALERT, di Starla
Ciao Elisa, il tuo racconto mi ha entusiasmato: il protagonista è un povero alcoolizzato che trova il suo nirvana scolandosi l’intera riserva di un pub mentre intorno a lui il mondo finisce perché dal cielo piove merda. Eh niente, se uno scrive pulp e lo scrive bene come te, inevitabilmente fa breccia nel mio cuore. Racconto bukowskiano e degno di chiamarsi tale. Non ho altro da aggiungere se non i complimenti.

2) DISEGNO DAL VERO, di Debora Donadel
Ciao Debora, la storia mi è piaciuta molto. In generale penso che il tuo racconto si apprezza proprio per l'idea che lo ha alimentato: l'arte in questo caso non ha una funzione creativa ma distruttiva. Decisamente affascinante. Lo stile, invece, secondo me ha un po' penalizzato la storia. La scelta del narratore onnisciente a mio avviso ti ha portato a correre troppo verso il finale, dove hai dovuto limitarti a una sintesi dei fatti che ha sospeso il senso d'incredulità e fatto scricchiolare la psicologia dei personaggi. D'altra parte in 4000 battute era impossibile creare un testo immersivo - non per forza in prima persona, anche in una terza ben focalizzata - perché la storia ha un lungo arco narrativo e molte scene da rappresentare. In ogni caso, tenuto conto dei limiti stilistici di cui ti ho scritto, è un racconto che mi ha lasciato molto.

3) PRIMO + ACQUA 10 EURO, di Giovanni Pratesi
Ciao Giovanni, l’idea mi è piaciuta moltissimo: il piacere e l’arte della cucina si perdono nella ricerca spasmodica di una stella, mentre li si ritrovano ripartendo dal basso, in una tavola calda senza pretese in cui però ritrovare il gusto autentico del cibo. Sono però d’accordo con chi ti ha fatto notare che manca qualche elemento per agganciare emotivamente il protagonista a quella tavola calda (è vero, citi il fatto che lì ci lavora il suo primo ex datore di lavoro, ma magari a mio avviso sarebbe stato più d’impatto se avessi menzionato un piatto che lui cucinava quando era alle sue dipendenze e che compare ancora sul menu. Magari gli stessi spaghetti alla carrettiera). Probabilmente avresti potuto tagliare qualcosa della prima parte – che in effetti in alcuni punti ho trovato farraginosa – e avere maggior spazio per dare più tridimensionalità alla seconda.

4) CORIANDOLI, di Alexandra Fischer
Ciao Alexandra, ho notato un'inversione di stile rispetto a quanto ci hai abituato. In questo racconto c'è un largo uso della paratassi e hai ridotto al minimo le descrizioni concentrandoti sui dialoghi e sui fatti. È un cambiamento che non mi è dispiaciuto. Ho percepito un problema riguardante il focus sui personaggi. Manca secondo me un vero e proprio protagonista, anche perché il pov risulta ballerino, visto che la prospettiva salta da Mara a Gianni passando per il prof di matematica. E non sono riuscito fino in fondo a capire il senso della riga finale, ovvero la perplessità del prof rispetto all'esistenza del clone di un determinato ragazzino. Detto questo, il tuo racconto mi ha affascinato al di là delle presunte regole stilistiche, è lineare ma allo stesso tempo avvincente. Mi è piaciuto come hai capovolto la prospettiva della storia: sembra la fine del NOSTRO mondo, e invece è la fine di un ALTRO mondo che ha costretto i suoi abitanti a scappare e a invadere la Terra. Se questo significherà la fine dell'umanità, è un dubbio che lasci all'inquietudine del lettore.

5) LA SETTIMANA ENIGMISTICA, di Elisa Belotti
Ciao Elisa, devo essere ripetitivo nelle impressioni sulla tua scrittura: è pulita e consente al lettore di non distrarsi mai. Dimostri padronanza nella messa in scena dei personaggi gestendone il controllo delle azioni e dei pensieri in modo che chi legge ha la sensazione che ciascuno di loro non sia mai stato messo lì per caso. Anche in questo senso il terzetto nipote-papà-nonna funziona al meglio nelle interazioni e nella caratterizzazione del personaggio del bambino (invece è superfluo secondo me l'inserimento della prèfica che sembri buttare lì solo per popolare la scena). Forse avrei aumentato di un paio d'anni l'età del piccolo, a meno che non parlassimo di un bimbo particolarmente sensibile e riflessivo. Quello che mi è mancato in questo racconto è una cosa che invece accade spesso nei tuoi scritti: l'ante che è la premessa del post, l'inizio che rappresenta la semina per giungere alla fine. In questo caso ho avuto l'impressione che le due scene fossero slegate. Si tratta di una sensazione a posteriori, nel senso che all'inizio credevo che la fine del mondo fosse proprio la morte del nonno (e infatti mi stava convincendo), poi però la soluzione del cruciverba mi è sembrato un semplice espediente per centrare il tema, il che paradossalmente ha (almeno ai miei occhi) ridimensionato il peso della prima scena. Se l'elemento del cruciverba fosse stato evocato anche all'inizio, probabilmente il racconto sarebbe stato perfetto.


6) LEZIONI, di Franco Zanella
Ciao Franco. È stata una lettura piacevole, scandita da una narrazione classica e anche efficace nel ritrarre l’ambiente scolastico. Belle le descrizioni, stile equilibrato, forse qualche “d” eufonica di troppo. Trovo che quando si riesce a leggere il testo d’un fiato, l’autore abbia già ottenuto un ottimo risultato. Il conflitto secondo me c’è, ed è quello tra lo scetticismo iniziale nei confronti degli insegnamenti di Buscalenti, e il cambio di veduta rispetto a ciò che il professore dice al protagonista nel finale. Un plot-twist sottile e per questo elegante. Unico neo a mio avviso rilevante: il tema è più un espediente che il nucleo del racconto.


7) RETROATTIVO, di Stefano Moretto
Ciao Stefano, un racconto basato quasi esclusivamente sui dialoghi può provocare il fastidioso effetto "voci nel vuoto" che in genere riduce il ritmo di un testo. Qui un po' secondo me è successo, la mancanza di un contesto si avverte proprio perché si parla di un ambiente caratterizzato come possono essere le porte dell'Inferno. I dialoghi sono simpatici però forse un po' troppo costruiti in funzione della centratura del tema. A mio avviso non è uno dei tuoi racconti più riusciti.

8) L’ETERNITÀ, di Cinzia Fabretti
Ciao Cinzia, idea davvero originale la tua. Non mi aspettavo che alla fine si trattasse di una partita di scacchi: un buon plot-twist. Anche io però sono d’accordo sul fatto che il tema non sia centrato, proprio perché i soggetti principali sono il re e Luca, e che per entrambi non si può parlare di fine del mondo. La scrittura è buona ma ho faticato a entrare nella scena iniziale, soprattutto perché il pdv viene inserito molto tardi rispetto all’incipit. E concordo anche sulla necessità di una cesura nel momento in cui passi dal gioco alla realtà, proprio per evitare uno stato di confusione nel lettore, il che ha avuto l’effetto di ridurre l’impatto emotivo del colpo di scena.

9) ELEGIA DI UN POETA DIMENTICATO, di Francesco Battaglia
Ciao Francesco, è un piacere ritrovarti su questi lidi. Il tuo racconto l'ho letto in una chiave di pietas paterna: una volta che il figlioccio Dante si è fatto uomo, per Virgilio il ruolo nel mondo si esaurisce. È la fine, una fine serena però, di colui che ha fatto quello che doveva fare: lasciare la propria testimonianza. Questo è il messaggio che mi è arrivato e che mi sento concretamente di condividere. Il tuo più che un racconto mi è parso un testo divulgativo che farebbe la sua figura nella pagina letteraria di una testata importante. A livello di arco di trasformazione del personaggio - ed è su questo che mi soffermo, non sull'assenza o meno di una storia - c'è invece poco. La storia inizia con uno status quo che si mantiene tale fino alla fine, il che era inevitabile visto il taglio riflessivo che hai voluto dare al racconto. Avrò delle difficoltà a valutarti proprio perché il tuo non è un racconto "da classifica". È un testo diverso, estetico più che drammaturgico, e in quanto tale coraggioso.


10) OLTRE, di Gioco
Ciao, piacere di leggerti. L’idea è molto interessante, ovvero basare la storia su due topi che in realtà sono l’oggetto di ricerca di un gruppo di scienziati. Concordo però sul finale a cui saresti potuto arrivare in maniera più elegante e senza una sorta di “spiegone” che un po’riduce l’effetto sorpresa. Lo stile è buono, anche se ho trovato un certo abuso di aggettivi che per mio gusto personale hanno rallentato la lettura.

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Re: Gruppo PRISMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » giovedì 26 ottobre 2023, 18:43

Oltre a quella de L'INQUISITORE, vi manca ancora una classifica.

FilippoR
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Re: Gruppo PRISMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » giovedì 26 ottobre 2023, 22:08

Era da un po' che non partecipavo e non ricordavo quanto fosse difficile la classifica...

1) IT – ALERT, di Starla
2) L’eternità, di Cinzia Fabretti
3) Retroattivo, di Stefano Moretto
4) Disegno dal vero, di Debora Donadel
5) Elegia di un poeta dimenticato, di Francesco Battaglia
6) Oltre, di Gioco
7) Coriandoli, di Alexandra Fischer
8) La Settimana Enigmistica, di Elisa Belotti
9) Primo+ acqua 10 euro, di Giovanni Pratesi
10) Lezioni, di Franco Zanella



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Re: Gruppo PRISMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#15 » giovedì 26 ottobre 2023, 22:13

Avete ricevuto tutte le classifiche, nei prossimi giorni arriverà anche quella de L'INQUISITORE.

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L'inquisitore
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Re: Gruppo PRISMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#16 » domenica 29 ottobre 2023, 16:16

Eccomi qui!

CLASSIFICA

1. It - Alert
2. Elegia di un poeta dimenticato
3. La settimana enigmistica
4. Oltre
5. Disegno dal vero
6. Retroattivo
7. Primo + acqua 10 euro
8. L'eternità
9. Lezioni
10. Coriandoli

COMMENTI

La Settimana Enigmistica
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Retroattivo
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