E' ovunque

Appuntamento fissato per lunedì 20 novembre 2023 alle ore 21.00 con un tema di Jack Sensolini e Luca Mazza!
Ragazzo
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E' ovunque

Messaggio#1 » lunedì 20 novembre 2023, 23:38

E' OVUNQUE
di Diego Matteucci

Daniele sta scendendo le scale in legno della cantina. Il fondo è scarsamente illuminato da un neon che prima di accendersi ha sfarfallato diverse volte, lasciando numerosi angoli di quel luogo sudicio ancora pregni di oscurità. Il fondo è una gettata di cemento intrisa di polvere, merde di topo e scarafaggi, i quali sono corsi via zigzagando come impazziti da quella pur scarsa luce.
Daniele si avvicina a un banco di lavoro, dove sono appesi alla rinfusa cacciaviti, chiavi inglesi, seghe da ferro e da legno, martelli piccoli e grandi. Sposta un seggiolino di legno e si siede, scostando dal viso i lunghi capelli neri e unti. Si gratta la barba incolta. Gli occhi arrossati passano in rassegna la superficie del banco, tra trucioli di legno e di ferro, bulloni e piccoli chiodi piegati. Davanti a sé c’è anche una mannaia, che riflette in parte il suo volto.
Daniele comincia a parlare, rivolgendosi alla fioca sagoma di se stesso: «Potrei dirti di aver visto il diavolo, ma tu non mi crederesti.»
La sua voce è roca, come se non avesse parlato da tanto tempo. Si schiarisce la gola e prosegue.
«Potrei dirti di aver visto il suo trono, fatto di ossa e carne ancora gocciolante del sangue di vittime consenzienti… ma tu ancora non mi crederesti. Eppure abbiamo cercato assieme il luogo della sua dimora terrena. Allora mi credevi, non è vero? Sapevamo che eravamo a tanto così dall’averlo capito, da una comprensione fatta di dolore e abnegazione. Ma poi tu sei andato via. Ti sei messo a ridere… e io credevo che fossi impazzito. E tu invece mi hai sputato in faccia quello che pensavi: che per te era sempre stato tutto un gioco, che ero io quello che si era montato la testa con tutte quelle stronzate sul satanismo, sulle messe nere, sull’evocazione dei demoni.»
Qualcosa alle sue spalle si muove, ma Daniele sembra non farci caso.
«Avevamo girato ovunque, ricordi? Tante città e paesini in Italia, ma soprattutto la nostra Torino, che credevamo magica… cazzate!» sbraita. «Siamo andati fino a Londra, altra città esoterica, altro luogo della magia nera… puttanate!» sbraita ancora sputando alcune goccioline di saliva in uno svolazzo dei capelli.
Si alza in piedi di scatto, rovesciando il seggiolino e girandosi poi verso gli angoli bui della cantina.
«Volevamo volare fino a San Francisco, per chiudere il triangolo magico.» Pronuncia questa ultime parole con tono quasi effeminato, facendo svolazzare le dita a mezz’aria.
Un ticchettio nell’angolo a destra. Una sagoma sembra prendere forma nell’ombra.
«E proprio allora tu hai deciso di andartene… prendendomi per il culo… prendendo per il culo tutta la nostra ricerca!»
Daniele indietreggia e si appoggia con il sedere al bancone.
«Credevo di aver perso, di essermi perso.»
La sagoma trema, accompagnata da un ticchettio sul pavimento di cemento simile al suono che potrebbero produrre le unghie fesse di una capra. E tuttavia Daniele prosegue, indifferente, cercando al contempo con una mano qualcosa sul bancone dietro di sé.
«E io invece ho continuato, intuendo che l’unico modo per capire era lordarsi le mani di sangue, spezzare quelle scintille di vite inconcludenti… fino a poterLo vedere… fino a poter vedere tutto quanto!»
Con la mano destra stringe ciò che cercava: è una lampada. La porta davanti a sé e l’accende, scacciando le ultime tenebre dalla cantina. Nell’angolo destro c’è un uomo seduto su una sedia di legno, le braccia legate dietro la schiena e un bavaglio sulla bocca. Gli occhi sono due buchi sanguinanti che non possono vedere più nulla. Eppure la sua testa fa uno scatto all’indietro, come se ciò che rimane dei nervi ottici tranciati potessero in qualche modo percepire quella luce.
«E alla fine sai che cosa ho capito, Marco? Che l’inferno non si trova in un luogo ben preciso, ma è tutto attorno a noi: sopra, sotto, a destra e a sinistra.»
I piedi della sedia su cui è legato Marco continuano a ticchettare, mentre una pozza di piscio si allarga sul pavimento. Dalla gola gonfia dell’uomo cerca di uscire un lamento. Gocce di sudore e sangue gli rigano il viso.
Daniele si gira verso il bancone e vi appoggia sopra la lampada, poi allunga una mano verso la mannaia. L’afferra, la soppesa… e la pianta con forza nel legno del bancone. Apre un cassetto, estrae un lungo coltello da cucina e torna a girarsi verso Marco.
«L’inferno è dappertutto», ripete cominciando ad avvicinarsi a Marco. Questi sembra rendersene conto e comincia ad agitarsi ancora di più, ma le gambe sono legate ai piedi della sedia, e il risultato è quello di rovesciarsi al suolo su un fianco.
Daniele l’ha raggiunto e si inginocchia davanti a lui.
«L’inferno è dentro di noi… dobbiamo solo lasciarlo uscire. È così, sai, che ho incontrato il diavolo, che l’ho visto in faccia. Devo solo aprirti il petto e mangiarti il cuore mentre ancora sta pulsando.»
Alza il coltello sopra la sua testa…
«E allora Lui…»
… e lo affonda nel corpo dell’amico.
«… tornerà ancora da me!»



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antico
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Re: E' ovunque

Messaggio#2 » lunedì 20 novembre 2023, 23:46

Ciao Diego e benvenuto nell'Arena! Caratteri e tempo ok, buona IGNORANZA EROICA EDITION!

alexandra.fischer
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Re: E' ovunque

Messaggio#3 » mercoledì 22 novembre 2023, 14:55

Tema centrato. L’ambientazione orrorifica c’è tutta, a partire dalla cantina. Daniele ha condotto ricerche sul satanismo passando da Londra a Torino insieme all’amico Marco, il quale è legato e accecato. Daniele si appresta a finirlo dopo avergli detto che l’inferno è ovunque e della sua attesa di Lui. Complimenti per lo stile. All’inizio sembrava un monologo, invece ecco lo stravolgimento della presenza dell’amico.

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Re: E' ovunque

Messaggio#4 » mercoledì 22 novembre 2023, 15:39

alexandra.fischer ha scritto:Tema centrato. L’ambientazione orrorifica c’è tutta, a partire dalla cantina. Daniele ha condotto ricerche sul satanismo passando da Londra a Torino insieme all’amico Marco, il quale è legato e accecato. Daniele si appresta a finirlo dopo avergli detto che l’inferno è ovunque e della sua attesa di Lui. Complimenti per lo stile. All’inizio sembrava un monologo, invece ecco lo stravolgimento della presenza dell’amico.


Grazie mille!

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MatteoMantoani
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Re: E' ovunque

Messaggio#5 » giovedì 23 novembre 2023, 12:34

Ciao carissimo, eccomi a ricambiare il tuo bel gesto di aver letto e commentato il mio racconto, anche se non dovevi.
In primo luogo, voglio esprimere il mio apprezzamento per l'idea di base: un monologo lugubre sulla ricerca dell'evocazione del demonio, che si rivela in realtà essere un dialogo con una vittima.
Trovo dei punti di miglioramento nel tuo stile, e nel modo in cui hai elaborato la scena.
Partiamo dal secondo punto: Marco.. è vero, volevi fosse una sorpresa.. ma.. al lettore cosa frega di Marco? Perché deve provare pena per lui? Si tratta di una vittima, certo, ma il suo sacrificio che cosa deve suscitare? Ribrezzo? Partecipazione? Non è chiaro come vuoi che il lettore si connetta con questo aspetto della tua scena, in pratica, mi manca capire dove lo scrittore vuole che io riponga il mio interesse.. Devo tifare per Daniele e aspettare con ansia il sacrificio? Devo volere il sacrificio, ma provare rimorso? Devo provare orrore e sdegno? Questo è il succo del racconto, e al momento manca un po'. Si vede la tua intenzione, ma la cosa non atterra bene, ed è un peccato. Al momento, Daniele sacrifica Marco, suo amico, e a me non frega niente, a parte per il fatto che sono sorpreso della sua presenza alla fine della scena. Punto.
Suggerimento per migliorare qui: se vuoi che il lettore provi ribrezzo, fai capire qual è il rapporto tra Daniele e Marco un po' più nel dettaglio. Sono amici, ok, cos'hanno condiviso? Con che livello emozionale? Cosa prova Daniele nel sacrificare il suo amico più prezioso? Vuoi invece che il lettore tifi per Daniele? Facci sentire di più la sua frustrazione per il mancato obiettivo di evocare il diavolo, perché vuole evocarlo (curiosità scientifica, vita eterna, potere...), rendi negativa la figura di Marco (un pusillanime che tirava sempre il culo indietro a ogni ostacolo, uno con le idee poco chiare, una palla al piede..)
Spero di essermi spiegato.. a un certo punto dici qualcosa sul fatto che Marco si era tirato indietro, ma per me è poco.. dovevi calcare la mano di più.
Ora, arrivando allo stile, ecco qualche consiglio:
- Asciuga. L'incipit è complicato e poco attraente, c'è una descrizione che è un elenco di oggetti. Ok, in cantina c'è casino, prova a dirlo in altro modo.
- Gerundi. Evitali
- costruzione delle frasi: Il fondo è una gettata di cemento intrisa di polvere, merde di topo e scarafaggi, i quali sono corsi via zigzagando come impazziti da quella pur scarsa luce. I quali ha cambiato il soggetto della frase in modo repentino e ha interrotto il mio film mentale, costringendomi a tornare indietro per capire chi è che corre zigzagando.. ci si mette un decimo di secondo in più.. ma si sente
- dialoghi: chiaro, qui volevi dare un tono teatrale a questo monologo, ma occhio: in genere è molto difficile esprimere un dialogo verosimile in un testo romanzato. Noi, nella vita quotidiana, parliamo malissimo, abbozzando le parole, usando espressioni note solo all'interlocutore, dialettali.. devi trovare una via di mezzo tra le due cose, altrimenti il testo risulta artificioso. Qui è volutamente pomposo, ma se non era nelle tue intenzioni, prova a pensarci: leggi a voce alta il dialogo, se ti sembra verosimile tienilo, sennò correggilo
- il "quasi": Pronuncia questa ultime parole con tono quasi effeminato. Di norma, meglio essere più chiari possibile. Voce effeminata? Di' che è effeminata, non dire "quasi", che è meno comprensibile


Ecco, spero di averti un po' aiutato.. dosa pure tu quello che ti serve e che ti sembra giusto.. ma sono tutte cose che si imparano con l'allenamento :) dacci dentro!

Ragazzo
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Re: E' ovunque

Messaggio#6 » giovedì 23 novembre 2023, 13:07

MatteoMantoani ha scritto:Ciao carissimo, eccomi a ricambiare il tuo bel gesto di aver letto e commentato il mio racconto, anche se non dovevi.
In primo luogo, voglio esprimere il mio apprezzamento per l'idea di base: un monologo lugubre sulla ricerca dell'evocazione del demonio, che si rivela in realtà essere un dialogo con una vittima.
Trovo dei punti di miglioramento nel tuo stile, e nel modo in cui hai elaborato la scena.
Partiamo dal secondo punto: Marco.. è vero, volevi fosse una sorpresa.. ma.. al lettore cosa frega di Marco? Perché deve provare pena per lui? Si tratta di una vittima, certo, ma il suo sacrificio che cosa deve suscitare? Ribrezzo? Partecipazione? Non è chiaro come vuoi che il lettore si connetta con questo aspetto della tua scena, in pratica, mi manca capire dove lo scrittore vuole che io riponga il mio interesse.. Devo tifare per Daniele e aspettare con ansia il sacrificio? Devo volere il sacrificio, ma provare rimorso? Devo provare orrore e sdegno? Questo è il succo del racconto, e al momento manca un po'. Si vede la tua intenzione, ma la cosa non atterra bene, ed è un peccato. Al momento, Daniele sacrifica Marco, suo amico, e a me non frega niente, a parte per il fatto che sono sorpreso della sua presenza alla fine della scena. Punto.
Suggerimento per migliorare qui: se vuoi che il lettore provi ribrezzo, fai capire qual è il rapporto tra Daniele e Marco un po' più nel dettaglio. Sono amici, ok, cos'hanno condiviso? Con che livello emozionale? Cosa prova Daniele nel sacrificare il suo amico più prezioso? Vuoi invece che il lettore tifi per Daniele? Facci sentire di più la sua frustrazione per il mancato obiettivo di evocare il diavolo, perché vuole evocarlo (curiosità scientifica, vita eterna, potere...), rendi negativa la figura di Marco (un pusillanime che tirava sempre il culo indietro a ogni ostacolo, uno con le idee poco chiare, una palla al piede..)
Spero di essermi spiegato.. a un certo punto dici qualcosa sul fatto che Marco si era tirato indietro, ma per me è poco.. dovevi calcare la mano di più.
Ora, arrivando allo stile, ecco qualche consiglio:
- Asciuga. L'incipit è complicato e poco attraente, c'è una descrizione che è un elenco di oggetti. Ok, in cantina c'è casino, prova a dirlo in altro modo.
- Gerundi. Evitali
- costruzione delle frasi: Il fondo è una gettata di cemento intrisa di polvere, merde di topo e scarafaggi, i quali sono corsi via zigzagando come impazziti da quella pur scarsa luce. I quali ha cambiato il soggetto della frase in modo repentino e ha interrotto il mio film mentale, costringendomi a tornare indietro per capire chi è che corre zigzagando.. ci si mette un decimo di secondo in più.. ma si sente
- dialoghi: chiaro, qui volevi dare un tono teatrale a questo monologo, ma occhio: in genere è molto difficile esprimere un dialogo verosimile in un testo romanzato. Noi, nella vita quotidiana, parliamo malissimo, abbozzando le parole, usando espressioni note solo all'interlocutore, dialettali.. devi trovare una via di mezzo tra le due cose, altrimenti il testo risulta artificioso. Qui è volutamente pomposo, ma se non era nelle tue intenzioni, prova a pensarci: leggi a voce alta il dialogo, se ti sembra verosimile tienilo, sennò correggilo
- il "quasi": Pronuncia questa ultime parole con tono quasi effeminato. Di norma, meglio essere più chiari possibile. Voce effeminata? Di' che è effeminata, non dire "quasi", che è meno comprensibile


Ecco, spero di averti un po' aiutato.. dosa pure tu quello che ti serve e che ti sembra giusto.. ma sono tutte cose che si imparano con l'allenamento :) dacci dentro!


Ciao, be', ti ringrazio per questa lunga disamina del racconto.
Però... non è che io voglia proprio dire qualcosa con questo racconto o voler intenzionalmente trascinare il lettore chissà dove.
Quello che a me interessa in una storia è: che emozioni ti ha suscitato se te ne ha suscitate? Non posso dirti io, come autore, che cosa volevo dirti o trasmettermi. E' il racconto che deve parlare. Se lo fa, bene; se non lo fa, amen. Se poi lo fa come io pensavo che dovesse farlo, allora ancora meglio. Nella tua analisi poni molte domande su come o che cosa dovrebbe trasmettere al lettore un determinato passaggio e quindi suggerisci come poterlo fare migliorare. Va bene, ci sta tutto, questo forum serve proprio a questo. Ma a te, personalmente, ti ha trasmesso qualcosa?
Grazie mille per le tue parole e il tuo tempo.

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MatteoMantoani
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Re: E' ovunque

Messaggio#7 » giovedì 23 novembre 2023, 14:38

Eh.. occhio che io sono uno con gusti strani :)
Mi ha suscitato curiosità, mentre leggevo di questo tizio che aveva fatto tutta una ricerca esoterica in giro per il mondo per capire come evocare il diavolo, volevo saperne di più. Citi Torino, ad esempio, e Londra. Sulla Londra esoterica so qualcosa (quello che ho letto in From Hell di Moore), su Torino niente. Infatti qui un po' mi è dispiaciuto, nel racconto se sostituisci Torino con Civitavecchia non cambia niente.. magari potevi citare un luogo di Torino in particolare che è noto per avere collegamenti occulti.
Ho poi percepito l'ossessione di questo personaggio, ma, appunto, quando ho trovato la presenza di Marco, ho sentito il bisogno di sapere un po' di più del rapporto che lega questi due personaggi. Sì, qualcosa dici, ma all'inizio si ha l'impressione che tutto sia diretto all'immagine di Daniele, e che quindi lui si rivolga a se stesso, in pratica si crede che abbia una doppia personalità. Per questo poi il ribaltamento di scena sì, crea sorpresa, ma annulla tutta la componente emotiva che avevo creato su Daniele, e non sono riuscito a portarla su Marco se non in una seconda lettura. Per questo, magari, esplicitare subito la presenza di Marco poteva accentuare questa reazione emotiva sul loro rapporto di amicizia.

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BruceLagogrigio
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Re: E' ovunque

Messaggio#8 » venerdì 24 novembre 2023, 12:23

In terza persona, tempo verbale presente. Ambientazione: Cantina / Attuale / Horror. Tema centrato.

Ciao Diego, piacere di leggerti. Certo dopo la lunga analisi del buon Matteo viene difficile aggiungere qualcosa.
Personalmente ho apprezzato come sei riuscito a centrare il tema. L’Inferno non ha bisogno di mappe perché ovunque anche (e soprattutto) in quella cantina.
Il plot twist di Marco è apprezzabile. E ci sta ai fini del racconto.
Concordo con il fatto che forse non riesce ad empatizzare moltissimo con la scena, ma in questo stile di racconti può essere anche positivo.

Buona prova per me, anche se migliorabile.

In bocca al lupo!
Bruce.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

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Re: E' ovunque

Messaggio#9 » venerdì 24 novembre 2023, 18:29

BruceLagogrigio ha scritto:In terza persona, tempo verbale presente. Ambientazione: Cantina / Attuale / Horror. Tema centrato.

Ciao Diego, piacere di leggerti. Certo dopo la lunga analisi del buon Matteo viene difficile aggiungere qualcosa.
Personalmente ho apprezzato come sei riuscito a centrare il tema. L’Inferno non ha bisogno di mappe perché ovunque anche (e soprattutto) in quella cantina.
Il plot twist di Marco è apprezzabile. E ci sta ai fini del racconto.
Concordo con il fatto che forse non riesce ad empatizzare moltissimo con la scena, ma in questo stile di racconti può essere anche positivo.

Buona prova per me, anche se migliorabile.

In bocca al lupo!
Bruce.


Grazie mille, Bruce!

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Pretorian
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Re: E' ovunque

Messaggio#10 » sabato 25 novembre 2023, 17:00

Ciao, Diego e piacere di leggerti.

Allora, direi che questo racconto presenta diverse problematiche sia a livello di storia che di stile. Come storia, ho capito il tuo intento: lasciar credere fino all'ultimo al lettore che nella cantina ci sia qualcosa di soprannaturale (legandolo alle passate ed erronee esperienze esoteriche del protagonista) mentre in realtà quello che c'è è un semplice lavoro di tortura, passando dall'"Inferno fantastico" all'inferno del dolore che un umano può infliggere a un altro. Il problema è che è tutto troppo teatrale. Pensaci, il prtagonista ha già torturato Marco, quindi a che serve raccontargli ancora tutta la storia? E a cosa serve farlo con la stanza al buio? Si, narrativamente parlando l'uso della torcia ti consente di avere il "coup de teate", ma a livello di storia non serve a niente: abbiamo solo il protagonista che parla al buio. Non sicapisce nemmeno perché lo stia uccidendo solo adesso, visto che lo ha già torturato in precedenza. A livello di stile, individuo un errore che va sistemato alla base prima di procedere: la scelta del narratore onnisciente. Avendolo sperimentato in passato, ti posso dire che è un narratore estremamente inefficace, che rompe totalmente l'immersività. Sicuro, è facile da usare e il fatto che fosse molto usato in passato fa si che sia anche uno stile narrativo con cui siamo tutti familiari, ma è anche il più rozzo e quello che ti consente di crescere di meno a livello di stile.
Non ti preoccupare: sono passi che ognuno di noi deve fare nell'approcciarsi alla scrittura, quindi ti faccio i miei incoraggiamenti e aspetto i tuoi prossimi lavori per vedere i tuoi miglioramenti.

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Re: E' ovunque

Messaggio#11 » sabato 25 novembre 2023, 23:06

Pretorian ha scritto:Ciao, Diego e piacere di leggerti.

Allora, direi che questo racconto presenta diverse problematiche sia a livello di storia che di stile. Come storia, ho capito il tuo intento: lasciar credere fino all'ultimo al lettore che nella cantina ci sia qualcosa di soprannaturale (legandolo alle passate ed erronee esperienze esoteriche del protagonista) mentre in realtà quello che c'è è un semplice lavoro di tortura, passando dall'"Inferno fantastico" all'inferno del dolore che un umano può infliggere a un altro. Il problema è che è tutto troppo teatrale. Pensaci, il prtagonista ha già torturato Marco, quindi a che serve raccontargli ancora tutta la storia? E a cosa serve farlo con la stanza al buio? Si, narrativamente parlando l'uso della torcia ti consente di avere il "coup de teate", ma a livello di storia non serve a niente: abbiamo solo il protagonista che parla al buio. Non sicapisce nemmeno perché lo stia uccidendo solo adesso, visto che lo ha già torturato in precedenza. A livello di stile, individuo un errore che va sistemato alla base prima di procedere: la scelta del narratore onnisciente. Avendolo sperimentato in passato, ti posso dire che è un narratore estremamente inefficace, che rompe totalmente l'immersività. Sicuro, è facile da usare e il fatto che fosse molto usato in passato fa si che sia anche uno stile narrativo con cui siamo tutti familiari, ma è anche il più rozzo e quello che ti consente di crescere di meno a livello di stile.
Non ti preoccupare: sono passi che ognuno di noi deve fare nell'approcciarsi alla scrittura, quindi ti faccio i miei incoraggiamenti e aspetto i tuoi prossimi lavori per vedere i tuoi miglioramenti.


Wow, colpito e affondato! Leggendo gli altri commenti non mi sembrava così malaccio questo racconto.
Comunque, faccio tesoro dei tuoi insegnamenti e vedrò di migliorare il mio approccio alla scrittura. Un passettino alla volta.
Grazie
Ciao

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gioco
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Re: E' ovunque

Messaggio#12 » domenica 26 novembre 2023, 15:08

Trovo che l'evoluzione della vicenda narrata sia ben costruita, e mi piace come l'interlocutore si sposti gradualmente da se stesso all'ex amico ora vittima. Però, come ti hanno già fatto notare nei commenti sopra, se il meccanismo sembra funzionare alla prima lettura, rileggendolo la logica delle azioni del protagonista perde un po' di solidità. Può darsi che sia un delirio allucinato, un bisogno di sfogarsi con l'amico-vittima prima di finirlo, per il bisogno di giustificarsi illudendosi di poterlo costringere a vedere le cose dal proprio punto di vista. Ma se è così andrebbe costruito meglio, aggiungendo elementi chiari in tal senso.
Lo stile non mi dispiace ma forse manca un po' di mordente, le immagini evocate nelle descrizioni potrebbero essere più incisive. Il soggetto mi convince molto, perfetto per un racconto breve, anche se, per quanto riguarda il tema, non trovo riferimenti al fatto che l'inferno non abbia mappe.
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini

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Re: E' ovunque

Messaggio#13 » domenica 26 novembre 2023, 15:59

gioco ha scritto:Trovo che l'evoluzione della vicenda narrata sia ben costruita, e mi piace come l'interlocutore si sposti gradualmente da se stesso all'ex amico ora vittima. Però, come ti hanno già fatto notare nei commenti sopra, se il meccanismo sembra funzionare alla prima lettura, rileggendolo la logica delle azioni del protagonista perde un po' di solidità. Può darsi che sia un delirio allucinato, un bisogno di sfogarsi con l'amico-vittima prima di finirlo, per il bisogno di giustificarsi illudendosi di poterlo costringere a vedere le cose dal proprio punto di vista. Ma se è così andrebbe costruito meglio, aggiungendo elementi chiari in tal senso.
Lo stile non mi dispiace ma forse manca un po' di mordente, le immagini evocate nelle descrizioni potrebbero essere più incisive. Il soggetto mi convince molto, perfetto per un racconto breve, anche se, per quanto riguarda il tema, non trovo riferimenti al fatto che l'inferno non abbia mappe.


Ciao, ti ringrazio molto per questa tua analisi.
E' interessante vedere come questo racconto susciti idee un po' diverse tra loro.
Mi fa piacere.

Grazie mille.

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Daniele
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Re: E' ovunque

Messaggio#14 » lunedì 27 novembre 2023, 16:36

Ciao Diego, piacere di leggerti e benvenuto.
Prima di tutto ti ringrazio per essere passato a commentare il mio racconto anche se non eri tenuto a farlo, gesto gratuito e sempre molto apprezzato.

Secondo me hai centrato il tema in un modo molto calzante, l'idea è veramente apprezzabile, ma mi accodo ai commenti di Matteo e pretorian per quel che riguarda la messa in prosa.

Hai utilizzato il compo di scena della presenza di marco, ma è un colpo di scena ingannevole per il lettore e lo è solo per il lettore, Daniele (1 punto in più per il nome scelto) aa dall'inizio della presenza di marco, un vero colpo di scena si verifica se lo è per il protagonista, così invece il lettore finisce solo per sentirsi preso in giro e il colpo di scena non arriva come un vero colpo di scena.
Hai utilizzato poi più blocchi di dialogo per raccontare tutta la vicenda passata: se la vicenda è importante allora mostrala direttamente! Forse sarebbe stato il caso di incentrare su di essa il racconto, dando molto respiro ai pensieri di Daniele per mettere in contatto con essi il lettore e allora dopo uno stacco chiudere con Daniele che sta torturando marco dopo averlo rapito o qualcosa di simile... in ogni caso tranquillo, sei nel posto giusto per allenare e migliorare la tua scrittura, ho provato in prima persona nell'ultimo anno come questo forum sia una grandissima palestra.

A rileggerti presto e in bocca al lupo per la gara!

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Luca Moggia
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Re: E' ovunque

Messaggio#15 » lunedì 27 novembre 2023, 20:37

Ciao Diego,

il tuo racconto centra chiaramente il tema dell’inferno ma meno l’elemento delle mappe. A cercare bene si potrebbe interpretare il fallimento del piano di Daniele come la perdita di direzione del suo progetto ma forse è una lettura un po’ forzata.

Venendo alla storia devo dirti che nel complesso mi è sembrata ben scritta anche se lo stile può essere migliorato sotto alcuni aspetti. Ad esempio inizialmente ho trovato forse troppi dettagli ambientali sulla cantina e questo ha rallentato l’entrata nel vivo dell’azione.

Mi è piaciuta molto l’apparizione in scena dell’amico-vittima sacrificale, sia perché non me lo aspettavo sia perché lo descrivi in modo veramente vivido e sei riuscito a trasmettermi il suo terrore quando capisce che Daniele lo ucciderà.

Il protagonista invece mi ha colpito meno, forse perché mi è mancato un po’ di realismo nel suo modo di parlare e nella sua gestualità. Non che sia scritto male però mi ha dato un idea di teatralità che in generale cozza con la crudezza ben evocata dalle immagini della storia. Credo invece che la semplicità nel modo di parlare dei personaggi non tolga nulla alla drammaticità di una scena ma anzi, renda più “vero” il personaggio.

Spero che queste piccole osservazioni possano esserti utili!

Alla prossima e un grande in bocca al lupo per questa Ignoranza Eroica!
"A volte, impazzire è una risposta appropriata alla realtà" - Philip K. Dick

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Re: E' ovunque

Messaggio#16 » lunedì 27 novembre 2023, 20:42

Daniele ha scritto:Ciao Diego, piacere di leggerti e benvenuto.
Prima di tutto ti ringrazio per essere passato a commentare il mio racconto anche se non eri tenuto a farlo, gesto gratuito e sempre molto apprezzato.

Secondo me hai centrato il tema in un modo molto calzante, l'idea è veramente apprezzabile, ma mi accodo ai commenti di Matteo e pretorian per quel che riguarda la messa in prosa.

Hai utilizzato il compo di scena della presenza di marco, ma è un colpo di scena ingannevole per il lettore e lo è solo per il lettore, Daniele (1 punto in più per il nome scelto) aa dall'inizio della presenza di marco, un vero colpo di scena si verifica se lo è per il protagonista, così invece il lettore finisce solo per sentirsi preso in giro e il colpo di scena non arriva come un vero colpo di scena.
Hai utilizzato poi più blocchi di dialogo per raccontare tutta la vicenda passata: se la vicenda è importante allora mostrala direttamente! Forse sarebbe stato il caso di incentrare su di essa il racconto, dando molto respiro ai pensieri di Daniele per mettere in contatto con essi il lettore e allora dopo uno stacco chiudere con Daniele che sta torturando marco dopo averlo rapito o qualcosa di simile... in ogni caso tranquillo, sei nel posto giusto per allenare e migliorare la tua scrittura, ho provato in prima persona nell'ultimo anno come questo forum sia una grandissima palestra.

A rileggerti presto e in bocca al lupo per la gara!


Grazie mille anche per la tua analisi.
Ne faccio tesoro.

Ragazzo
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Re: E' ovunque

Messaggio#17 » lunedì 27 novembre 2023, 20:44

Luca Moggia ha scritto:Ciao Diego,

il tuo racconto centra chiaramente il tema dell’inferno ma meno l’elemento delle mappe. A cercare bene si potrebbe interpretare il fallimento del piano di Daniele come la perdita di direzione del suo progetto ma forse è una lettura un po’ forzata.

Venendo alla storia devo dirti che nel complesso mi è sembrata ben scritta anche se lo stile può essere migliorato sotto alcuni aspetti. Ad esempio inizialmente ho trovato forse troppi dettagli ambientali sulla cantina e questo ha rallentato l’entrata nel vivo dell’azione.

Mi è piaciuta molto l’apparizione in scena dell’amico-vittima sacrificale, sia perché non me lo aspettavo sia perché lo descrivi in modo veramente vivido e sei riuscito a trasmettermi il suo terrore quando capisce che Daniele lo ucciderà.

Il protagonista invece mi ha colpito meno, forse perché mi è mancato un po’ di realismo nel suo modo di parlare e nella sua gestualità. Non che sia scritto male però mi ha dato un idea di teatralità che in generale cozza con la crudezza ben evocata dalle immagini della storia. Credo invece che la semplicità nel modo di parlare dei personaggi non tolga nulla alla drammaticità di una scena ma anzi, renda più “vero” il personaggio.

Spero che queste piccole osservazioni possano esserti utili!

Alla prossima e un grande in bocca al lupo per questa Ignoranza Eroica!


Grazie anche a te.
Mi fa piacere che in certi punti il racconto ti abbia sorpreso. Va bene così. L'importante per me è riuscire a suscitare qualcosa.

srcm
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Re: E' ovunque

Messaggio#18 » lunedì 27 novembre 2023, 21:54

Ciao, fatico un po' ad aggiungere qualcosa di originale ai commenti visto che sono stato molto lento nel commentare, questa volta. Dico solo che come situazione questo racconto mi ha incuriosito e mi ha trasmesso sensazioni che mi hanno evocato il tipico horror o una dinamica alla Misery in cui però siamo nella testa dell'assassina. Credo ad ogni che nel tipo di immagini che evochi ci sia una conoscenza del genere horror maggiore della mia: è un genere che frequento meno di quanto dovrei.

Concordo con chi criticava l'uso del narratore onnisciente (o comunque non sufficientemente focalizzato) ma ho apprezzato il progressivo disvelarsi della situazione. In un primo momento pensavo il protagonista stesse parlando con il suo doppio riflesso nello specchio (una specie di Gollum), ma la presenza di una vittima (a suo modo complice, se ho capito bene) ha contribuito a prendermi alla sprovvista.

Se c'è una cosa che mi sento di criticare di più è solo l'uso dei dialoghi per fare esposizione e comunicare al lettore informazioni sul passato dei protagonisti. Mi è sembrato un po' forzato: del tipo "so che il personaggio sta descrivendo il suo passato per raccontarlo a me che sto leggendo e non alla persona che ha davanti". Al di là di questo comunque per me l'atmosfera e la creazione di tensione è molto riuscita.

Ragazzo
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Re: E' ovunque

Messaggio#19 » lunedì 27 novembre 2023, 22:17

srcm ha scritto:Ciao, fatico un po' ad aggiungere qualcosa di originale ai commenti visto che sono stato molto lento nel commentare, questa volta. Dico solo che come situazione questo racconto mi ha incuriosito e mi ha trasmesso sensazioni che mi hanno evocato il tipico horror o una dinamica alla Misery in cui però siamo nella testa dell'assassina. Credo ad ogni che nel tipo di immagini che evochi ci sia una conoscenza del genere horror maggiore della mia: è un genere che frequento meno di quanto dovrei.

Concordo con chi criticava l'uso del narratore onnisciente (o comunque non sufficientemente focalizzato) ma ho apprezzato il progressivo disvelarsi della situazione. In un primo momento pensavo il protagonista stesse parlando con il suo doppio riflesso nello specchio (una specie di Gollum), ma la presenza di una vittima (a suo modo complice, se ho capito bene) ha contribuito a prendermi alla sprovvista.

Se c'è una cosa che mi sento di criticare di più è solo l'uso dei dialoghi per fare esposizione e comunicare al lettore informazioni sul passato dei protagonisti. Mi è sembrato un po' forzato: del tipo "so che il personaggio sta descrivendo il suo passato per raccontarlo a me che sto leggendo e non alla persona che ha davanti". Al di là di questo comunque per me l'atmosfera e la creazione di tensione è molto riuscita.


Grazie mille. Ecco è quella sensazione dell'ultima riga che mi ha fatto piacere leggere e aver suscitato in te. Se non ci sono riuscito con tanti, vuoi dire certamente che questo racconto non è centrato in pieno. Ma il bello della scrittura è proprio questo: è sempre perfezionabile.

Elettra Fusi
Messaggi: 73

Re: E' ovunque

Messaggio#20 » martedì 28 novembre 2023, 21:35

Ciao Diego,
il tuo racconto è interessante, ma mi ha creato qualche dubbio. Lo so, arrivo ultimissima nel dirti queste cose, ma dato che anche io tendo a essere prolissa mi sento soprattutto di appoggiare il consiglio di Matteo di asciugare. Il monologo nel vuoto non mi convinceva fin quando non mi sono resa conto che si svolgeva nei confronti dell'amico torturato (che è stato accecato, non è sordo, quindi è ovvio che si accorga dei movimenti dell'amico, reazione che ti racconti due volte come inaspettata). E se il monologo è allora rivolto a Marco che necessità c'è di spiegargli tutte le ricerche fallite che hanno fatto insieme? Il richiamo ai superdiscorsi finali dei cattivi dei film è un pochino ridondante. Mi spiace essere un po' diretta ma siamo tutti qui per crescere e sono sicura che troverai molti spunti interessanti. Le descrizioni e l'ambientazione funzionano e anche il tema c'è tutto.
A rileggerci presto.
Elettra Fusi
ProfElettra

Ragazzo
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Re: E' ovunque

Messaggio#21 » martedì 28 novembre 2023, 22:06

Elettra Fusi ha scritto:Ciao Diego,
il tuo racconto è interessante, ma mi ha creato qualche dubbio. Lo so, arrivo ultimissima nel dirti queste cose, ma dato che anche io tendo a essere prolissa mi sento soprattutto di appoggiare il consiglio di Matteo di asciugare. Il monologo nel vuoto non mi convinceva fin quando non mi sono resa conto che si svolgeva nei confronti dell'amico torturato (che è stato accecato, non è sordo, quindi è ovvio che si accorga dei movimenti dell'amico, reazione che ti racconti due volte come inaspettata). E se il monologo è allora rivolto a Marco che necessità c'è di spiegargli tutte le ricerche fallite che hanno fatto insieme? Il richiamo ai superdiscorsi finali dei cattivi dei film è un pochino ridondante. Mi spiace essere un po' diretta ma siamo tutti qui per crescere e sono sicura che troverai molti spunti interessanti. Le descrizioni e l'ambientazione funzionano e anche il tema c'è tutto.
A rileggerci presto.


Ciao. Grazie anche a te per il tuo commento. Posso dire di essere arrivato primo... degli ultimi... :)

PuntiDiDomanda
Messaggi: 117

Re: E' ovunque

Messaggio#22 » mercoledì 29 novembre 2023, 22:59

Mi accodo all'accodarmi sul fatto che mi hanno rubato tutti i commenti, soprattutto Pretorian e Matteo.

Voglio esaltare l'aspetto secondo me più positivo del racconto, ovvero le immagini orrorifiche. Secondo me sono fatte piuttosto bene, mettono in una condizione di "nodo alla gola".

Il problema è che arrivano all'interno di un contesto di narratore onnisciente, che trovo molto meno forte in questo caso (come quasi sempre, ma non è detto) rispetto alla focalizzazione interna o anche a un narratore esterno. Peraltro non è nemmeno sempre così onnisciente come dovrebbe essere (ad esempio ci sono un po' di "sembra" che mi fanno dire: sembra a chi? Se il narratore sa tutto non c'è nessun sembra. Marco o si rende conto di quello che succede oppure no, una o l'altra).
Inoltre anche il protagonista fa lo spiegone su quello che è successo, palesemente parlando con noi lettori per informarci. Quindi in pratica è come averne due di narratori onniscienti, uno per il racconto, uno per le vicende precedenti al racconto.
Leggendo ho visto anche un paio di errori nei tempi verbali, ora non sto a ricercarli però stacci attento.

Sul tema sono indeciso. La mancanza di mappe effettivamente c'è (a cosa serve una mappa se l'inferno è ovunque? Chiaro che non ci sia), però forse un po' tirata.

Ragazzo
Messaggi: 54

Re: E' ovunque

Messaggio#23 » giovedì 30 novembre 2023, 5:38

PuntiDiDomanda ha scritto:Mi accodo all'accodarmi sul fatto che mi hanno rubato tutti i commenti, soprattutto Pretorian e Matteo.

Voglio esaltare l'aspetto secondo me più positivo del racconto, ovvero le immagini orrorifiche. Secondo me sono fatte piuttosto bene, mettono in una condizione di "nodo alla gola".

Il problema è che arrivano all'interno di un contesto di narratore onnisciente, che trovo molto meno forte in questo caso (come quasi sempre, ma non è detto) rispetto alla focalizzazione interna o anche a un narratore esterno. Peraltro non è nemmeno sempre così onnisciente come dovrebbe essere (ad esempio ci sono un po' di "sembra" che mi fanno dire: sembra a chi? Se il narratore sa tutto non c'è nessun sembra. Marco o si rende conto di quello che succede oppure no, una o l'altra).
Inoltre anche il protagonista fa lo spiegone su quello che è successo, palesemente parlando con noi lettori per informarci. Quindi in pratica è come averne due di narratori onniscienti, uno per il racconto, uno per le vicende precedenti al racconto.
Leggendo ho visto anche un paio di errori nei tempi verbali, ora non sto a ricercarli però stacci attento.

Sul tema sono indeciso. La mancanza di mappe effettivamente c'è (a cosa serve una mappa se l'inferno è ovunque? Chiaro che non ci sia), però forse un po' tirata.


Grazie anche a te.

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L'inquisitore
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Re: E' ovunque

Messaggio#24 » mercoledì 6 dicembre 2023, 9:42

Ciao Diego! Come ha scritto Bruce, dopo il commento di Matteo c'è poco da aggiungere. Anch'io ti suggerisco di chiederti prima che cosa vuoi che il lettore provi. Certo che vogliamo emozionare, ma quale emozione? Come la otterrai? Per scrivere serve questo tipo di controllo, altrimenti ti accontenterai solo di risultati casuali in cui il tuo merito sarà scarso, se non nullo. Qui hai tutto il materiale necessario, ma non lo sai sfruttare al meglio, sia per struttura che per forma.
Stilisticamente il pezzo sarebbe da asciugare molto. Una cosa positiva di quando comincerai a ridurre il testo all'essenziale sarà che avrai molti più caratteri a disposizione per una narrazione più ricca e più pulita.
Aggiungo, per amore di sintesi, che Matteo e Agostino hanno fatto ottimi commenti e dicono in qualche modo le stesse cose con stile diverso. Fai bene a fare tesoro dei consigli anche più difficili da ingoiare: sono quelli che ti aiuteranno di più e più rapidamente.
Direi che per questo pezzo ricevi un pollice tendente al positivo, ma al pelo!

Ragazzo
Messaggi: 54

Re: E' ovunque

Messaggio#25 » mercoledì 6 dicembre 2023, 13:14

L'inquisitore ha scritto:Ciao Diego! Come ha scritto Bruce, dopo il commento di Matteo c'è poco da aggiungere. Anch'io ti suggerisco di chiederti prima che cosa vuoi che il lettore provi. Certo che vogliamo emozionare, ma quale emozione? Come la otterrai? Per scrivere serve questo tipo di controllo, altrimenti ti accontenterai solo di risultati casuali in cui il tuo merito sarà scarso, se non nullo. Qui hai tutto il materiale necessario, ma non lo sai sfruttare al meglio, sia per struttura che per forma.
Stilisticamente il pezzo sarebbe da asciugare molto. Una cosa positiva di quando comincerai a ridurre il testo all'essenziale sarà che avrai molti più caratteri a disposizione per una narrazione più ricca e più pulita.
Aggiungo, per amore di sintesi, che Matteo e Agostino hanno fatto ottimi commenti e dicono in qualche modo le stesse cose con stile diverso. Fai bene a fare tesoro dei consigli anche più difficili da ingoiare: sono quelli che ti aiuteranno di più e più rapidamente.
Direi che per questo pezzo ricevi un pollice tendente al positivo, ma al pelo!


Grazie mille.
Vi auguro un buon proseguimento per questa vostra bella, interessante e istruttiva iniziativa.

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