Vicolo cieco

Appuntamento fissato per lunedì 20 novembre 2023 alle ore 21.00 con un tema di Jack Sensolini e Luca Mazza!
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gioco
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Vicolo cieco

Messaggio#1 » martedì 21 novembre 2023, 0:16

Eccomi qui, in questa stanza decrepita, con le pareti che sembrano piangere umidità come se avessero più emozioni di me. Mio padre diceva sempre “Lavora duro e farai strada.”. Be', guarda un po', papà, la strada ha portato qui, in un vicolo cieco di una città che puzza di disperazione più dei miei calzini dopo una settimana senza lavanderia. Lavoro duro? Sì, ho lavorato. Lavorato fino a sanguinare dalle crepe nelle mani, ma ogni goccia di sangue è stata solo un altro biglietto nella lotteria per un premio che non esiste. "Prospettive per il futuro," dicevano. Ecco le mie prospettive: debiti che s’accumulano come neve sporca, sogni che si sgretolano come biscotti stantii.
Ogni giorno, mi alzo e guardo lo specchio, ma non riconosco più lo sguardo che mi fissa. Sono diventato un fantasma in una macchina che non si ferma mai, guidando in cerchio in questo parcheggio desolato che è la mia vita. Ci hanno fatto credere che se non sei ricco, famoso o un dannato influencer, allora sei un fallimento e a nessuno gliene fotte un cazzo di te. Stronzi, palloni gonfiati a scoregge. E la cosa peggiore sai qual è? In questo cesso ci sto da gennaio, colle stesse prospettive del criceto sulla ruota. Pam mi ha piantato nel mese più freddo dell’anno, brividi dentro e brividi fuori. Un addio sussurrato che mi risuona ancora nelle orecchie come l'eco in una tomba vuota. Del resto come darle torto, quel buco era peggio di un campo profughi. Nemmeno tre mesi e la stronza s’era già sistemata, le mie tasche più vuote del suo cuore di ghiaccio.
“L’importante è non perdere la bussola” dicevi, e quell’altra cosa che con la giusta mappa si va dappertutto, o qualche cazzata del genere. Roba da boy scout, eh papà? Ma te li vedi i boy scout attaccati alla bottiglia? Questa di whisky da due soldi ormai è la mia unica compagna, la mia amante, la mia fedele, che mi brucia fino alle ossa. Lei non giudica. Per poco quel ciccione della security non mi pinzava, ma gliel’ho soffiata sotto il naso. Ogni giorno è una copia in peggio del precedente, è rimasto solo il fumo e non più i sogni. O forse è meglio dire che i sogni son stati scalzati via da quest’incubo, in cui mi ritrovo solo come un graffito su un muro crollato. E il futuro? Il futuro è un orizzonte che arretra ogni volta che provi ad avvicinarti. Sai, ho venduto anche il tuo orologio papà, è stata l’ultima cosa che ho lasciato sul bancone di Bobby. Non toccavo una briciola da giorni, vedevo macchie bianche a palpebre alzate, e spiriti voodoo ad occhi chiusi. Ho dovuto farlo.
Sai cosa? Forse non conto davvero un cazzo. Forse sono solo un'altra statistica, solo l’ennesimo perdente in un mondo che premia i vincitori da luna park. Non ho più nessun muro dove sbattere questa testa di cazzo, nemmeno il gusto di una lotta tra pezzenti. Un buffone che non fa più ridere è utile come lo scopino del cesso quando devi lavarti i denti. Che l’amore è un trucco lo sanno tutti, un’esca per vermi solitari, e gli amici son solo bastardi dalla zucca vuota, che non ti conoscono veramente e che svaniscono come spettri quando il sipario della vita si strappa e mostra che stai andando a fondo.
Se questo calvario deve essere, meglio levare il calice all’oblio, il parassita della disperazione non conosce altri insetticidi. Vedi pa’, forse ci ho dato giù un po’ troppo con l’acqua della vita, forse il whisky è diventato il mio sangue, ma in questa danza macabra con la mia mente mi rendo conto che la luce in fondo al tunnel è solo un'altra illusione. Chissà, forse questo è tutto ciò che rimane, un viaggio personale che non va da nessuna parte, corridoi oscuri, luridi e ciechi.
Se avessi una cazzo di bussola l’avrei già venduta a quel ragno di Bobby. L’inferno non è un luogo, non ci sono mappe per l’inferno della mia vita.


Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
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antico
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Re: Vicolo cieco

Messaggio#2 » martedì 21 novembre 2023, 0:22

Ciao gioco! Seconda esperienza consecutiva per te nell'Arena! Caratteri e tempo, questa volta, ok! Buona IGNORANZA EROICA EDITION!

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MatteoMantoani
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Re: Vicolo cieco

Messaggio#3 » martedì 21 novembre 2023, 15:42

Non so come ti chiami, ma caro Anonimo questo racconto mi ha davvero colpito. Scritto di lusso, con immagini poetiche sparse che di norma reputo barocche o stucchevoli, ma che qui trovo ben inserite nel loro contesto. Il dramma personale di questo personaggio non è patetico, ma drammatico e colpisce molto per il suo rapporto conflittuale con suo padre e, forse, per la concezione vecchia del mondo che hanno i nostri genitori (nati negli anni '50, intendo), in cui lavorare e impegnarsi bastava per avere successo, e il mondo ti offriva prospettive concrete, mentre oggi il valore oggettivo del singolo ha poca importanza e il mondo premia "i vincitori da luna park". Ma quanta verità e amarezza in questo monologo! Mi ci sono ritrovato e mi ha colpito nel profondo, come poche letture sono riuscire a fare.
Pertanto, carissimo, grazie per avermi fatto leggere questo pezzo, mi hai lasciato qualcosa su cui riflettere, e l'arte serve a questo.
Bravissimo. Sono colpito. Hai il podio assicurato, garantito. Alla prossima, spero presto, sono ansioso di rileggere qualcosa di tuo un'altra volta.

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gioco
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Re: Vicolo cieco

Messaggio#4 » martedì 21 novembre 2023, 21:41

Grazie mille Matteo, così mi fai arrossire!!
(Per quanto riguarda l'anonimato... non è veramente tale: c'è la firma in calce al racconto ;-D)
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MatteoMantoani
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Re: Vicolo cieco

Messaggio#5 » martedì 21 novembre 2023, 22:04

gioco ha scritto:Grazie mille Matteo, così mi fai arrossire!!
(Per quanto riguarda l'anonimato... non è veramente tale: c'è la firma in calce al racconto ;-D)

Vero! Non me n'ero accorto. Piacere, Corrado :)

Dario17
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Re: Vicolo cieco

Messaggio#6 » mercoledì 22 novembre 2023, 11:36

Un monologo teatrale, fitto di metafore, con i suoi picchi e i suoi bassi.
Sebbene abbia il massimo rispetto per questo tipo di narrativa che a suo modo sa
essere un buon veicolo di emozioni, leggerlo su MC non mi ha dato nessun particolare brivido.
Di certo sai bene quali corde toccare per dare l'idea del declino e del mondo infernale, magari non originalissime (no soldi-no casa-no donne-no veri amici).
Ecco, le metafore.
Ti do un consiglio per i prossimi contest, sebbene io non sia nessuno:
prova ad abbandonare i luoghi comuni e le solite metafore e creane di nuove magari aiutato da un personaggio caratterizzato con più particolari.
Le pareti umide che piangono, gli echi nelle tombe, le bottiglie d'alcool come amiche fedeli, il sipario rotto della vita...
Li abbiamo sentiti e risentiti questi particolari, serve roba nuova.
Il protagonista dice di avere le mani crepate a forza di lavorare?
Ottimo, dagli un lavoro e una collocazione specifici.
Barista? Operatore ecologico? Muratore?
Vive in un sottoscala? sotto un ponte? Nella sala d'aspetto di una stazione?
Bam. Da lì parti e apparecchi nuove metafore ricche di particolari specifici e attinienti per comunicare disagio, fatica, dolore e delusione.
Sembri una penna che non ha paura di sporcarsi le mani, quindi dacci dentro!

Ragazzo
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Re: Vicolo cieco

Messaggio#7 » mercoledì 22 novembre 2023, 14:24

Ciao, un monologo statico, che non va da nessuna parte. Una riflessione interiore, certo, ma io nella narrativa breve mi aspetto di essere scosso, anche sorpreso con dei finali inaspettati. Però, per carità, questo è il gusto personale. E' certamente scritto bene.
Unica nota: perché questi nomi americani e il whiskey? Perché non ambientarlo in Italia con la nostra grappa? Non credo che la storia ne risentirebbe, anzi...

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gioco
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Re: Vicolo cieco

Messaggio#8 » mercoledì 22 novembre 2023, 19:32

Rispondo sia a Dario17 che a Ragazzo.
Grazie a entrambi per i commenti, ma credo di dover spiegare una mia scelta.
E' vero che lo stile è pieno di metafore che potremmo definire tipiche 'hard-boiled', ma era assolutamente intenzionale, volevo che evocassero un certo immaginario. Da qui anche il whisky e i nomi americani come nel più classico dei noir maledetti. Mi sono divertito a scrivere ispirandomi allo stile di un autore piuttosto noto (no, non dirò di chi si tratta!).
Non cercavo l'originalità, anzi volevo che suonasse riconoscibile. L'ambizione, realizzata o meno, era quella di rendere il soliloquio credibile nel suo dramma, ma al tempo stesso far sì che funzionasse se letto da Buscaglione, pace all'anima sua, con tanto di sigaretta pendente dalla bocca e pianoforte in sottofondo.
Grazie comunque!
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Thomas
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Re: Vicolo cieco

Messaggio#9 » mercoledì 22 novembre 2023, 20:09

Ciao Corrado. Ho veramente poco da dire.
Il tuo racconto è un pugno nello stomaco.
Hai tirato fuori disperazione, rabbia e metafore così potenti da stendere.
Sei riuscito a non usare una sola immagine banale o abusata.
Mi ha colpito e credo che ogni lettore si sia confrontato, almeno una volta, con la sensazione di fallimento ineluttabile che racconti
La vita senza futuro come inferno sulla terra.
Complimenti e grazie per averlo condiviso

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gioco
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Re: Vicolo cieco

Messaggio#10 » giovedì 23 novembre 2023, 19:17

Grazie mille Thomas!
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Manuel Marinari
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Re: Vicolo cieco

Messaggio#11 » venerdì 24 novembre 2023, 22:16

Ciao Corrado, complimenti perché questo monologo mi è piaciuto molto. Ognuno ha la relazione con il proprio padre e spesso sono conflittuali, soprattutto in età adolescenziale. Qui mi hai trasmesso quella di un figlio che segue le orme del padre, apprende dai suoi insegnamenti, le sue regole non scritte di come condurre la propria vita… e poi, nessuno ci garantisce un bel niente. Perchè, appunto, un supermercato non ti rinnova il contratto di lavoro appena non gli servi più. La tristezza del fallimento individuale che descrivi molto bene, la conoscono bene proprio le generazioni a cui era stato inculcato nella testa proprio quello che il tuo personaggio ci racconta. Il tuo racconto mi ha trasmesso tristezza ma anche speranza. La speranza di ribaltare la condizione che ci vuole schiavi di un sistema che non funziona e che le responsabilità sono collettive anche se il dramma lo viviamo in solitudine, purtroppo. Grazie per averci messo questo impegno perché si nota. Buona edition!

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gioco
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Re: Vicolo cieco

Messaggio#12 » sabato 25 novembre 2023, 0:08

Grazie mille Manuel, è vero che ogni scritto viene vissuto da ogni lettore in modo personale, ma molto sono contento se è riuscito a trasmetterti emozioni.
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
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Franco Zanella
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Re: Vicolo cieco

Messaggio#13 » sabato 25 novembre 2023, 18:26

Buongiorno Corrado,
Una vita d’inferno: il tema secondo me è centrato.
Un flusso di coscienza molto raccontato ma efficace e che riesce a creare empatia, sei riuscito a riassumere in pochi caratteri le tappe che portano a un fallimento.
Il dialogo interno con un padre che aveva riferimenti sociali diversi fanno risaltare ancora di più lo smarrimento e la delusione del protagonista.
Per me è una buona prova, buona Edition!

LeggErika3
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Re: Vicolo cieco

Messaggio#14 » domenica 26 novembre 2023, 1:31

Ciao Corrado, piacere di leggerti. Apprezzo quando, soprattutto nel contesto di MC, qualcuno non si sente in obbligo di produrre una storia con prologo, svolgimento e colpo di scena. Hai scritto un’invettiva e, attraverso di essa, ci racconti qualcosa del tuo personaggio, del suo precipitare verso il basso: mi piace la narrazione indiretta come la tua. Ammetto però che due cose mi buttano fuori da pathos e immedesimazione: l’ambientazione americana, che sento sempre un po’ cinematografica, e la scrittura molto ricca di metafore, a mio gusto troppe. Invece che rendere meglio l’idea, finiscono a farmi pensare all’autore che scrive…ma se penso all’autore che scrive, L’incanto si è rotto.

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Emiliano Maramonte
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Re: Vicolo cieco

Messaggio#15 » domenica 26 novembre 2023, 18:17

Ciao Corrado! Se non sbaglio è la seconda volta che ti leggo e commento, ma forse l'avvicinarsi del mezzo secolo mi sta erodendo la memoria.
Indubbiamente questo soliloquio (mi sento di chiamarlo così) mette in campo riflessioni universali; già l'incipit da solo vale tutta la lettura. Lo stile è violento e diretto, sbatte in faccia al lettore verità tremende sulla vita e, soprattutto, su un certo tipo di vita. E tutto il racconto, letto nel suo complesso, è una discesa senza redenzione verso un inferno personale privo di vie d'uscita. Mi hanno entusiasmato le ottime metafore (alcune geniali) e lo stile da vecchio romanzo noir con il detective protagonista pieno di problemi, ma pur sempre uomo di mondo dallo sguardo malinconico.
Ora però, provo a ragionare sul testo un po' più da "tecnico". Il pezzo è semplicemente il frammento di uno stato d'animo, un flash su un'esistenza disfatta, e non ha una conclusione più squisitamente narrativa. Avrei levato un sonoro applauso se, ad esempio, alla fine il protagonista avesse scritto: "Vedi, papà, ecco la degna conclusione di questo spettacolo infame" (insomma, qualcosa del genere, non sono molto pratico con uno stile come il tuo...) e si capisce che si suicida o adotta una soluzione estrema per provare a dare un senso qualsiasi alla sua vita. Per il resto null'altro da eccepire. Secondo me il tema è centrato.

Buona gara!
Emiliano.

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Mario Mazzafoglie
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Re: Vicolo cieco

Messaggio#16 » lunedì 27 novembre 2023, 13:55

VICOLO CIECO - GIOCO

Ciao Corrado, un piacere leggerti.
Come ti sarai già accorto, hai spaccato l'opinione pubblica! :)
da una parte i complimenti di chi ama il lato emozionale delle cose, dall'altro la praticità dei lettori che necessitano di azione per far scattare qualcosa.
E io, come un vile, preferisco posizionarmi nel mezzo.
Perchè in un racconto ammetto di voler leggere sia delle scene in movimento, sia una parte emozionale, magari con qualche bella frase evocativa (sempre inerente a quello che si sta leggendo, ovviamente).
Tu presenti questo lungo monologo interiore che ci fa vivere fino in fondo il disagio del narratore, ma non ce lo mostri abbastanza secondo me. Bastava anche solo, che ne so, fargli frantumare un bicchiere contro il muro.
Per cui il il mio rimanere a metà nella spaccatura dellopinione pubblica, allo stesso modo mi fa pendere per un racconto riuscito a metà. Forse un pelo verso il bicchiere mezzo pieno, perchè sei stato davvero bravo a farci vivere quelle emozioni.
Alla prossima, buona edition.

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Re: Vicolo cieco

Messaggio#17 » lunedì 27 novembre 2023, 15:17

Franco Zanella ha scritto:Buongiorno Corrado,
Una vita d’inferno: il tema secondo me è centrato.
Un flusso di coscienza molto raccontato ma efficace e che riesce a creare empatia, sei riuscito a riassumere in pochi caratteri le tappe che portano a un fallimento.
Il dialogo interno con un padre che aveva riferimenti sociali diversi fanno risaltare ancora di più lo smarrimento e la delusione del protagonista.
Per me è una buona prova, buona Edition!


Grazie mille Franco!
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
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Re: Vicolo cieco

Messaggio#18 » lunedì 27 novembre 2023, 15:22

LeggErika3 ha scritto:Ciao Corrado, piacere di leggerti. Apprezzo quando, soprattutto nel contesto di MC, qualcuno non si sente in obbligo di produrre una storia con prologo, svolgimento e colpo di scena. Hai scritto un’invettiva e, attraverso di essa, ci racconti qualcosa del tuo personaggio, del suo precipitare verso il basso: mi piace la narrazione indiretta come la tua. Ammetto però che due cose mi buttano fuori da pathos e immedesimazione: l’ambientazione americana, che sento sempre un po’ cinematografica, e la scrittura molto ricca di metafore, a mio gusto troppe. Invece che rendere meglio l’idea, finiscono a farmi pensare all’autore che scrive…ma se penso all’autore che scrive, L’incanto si è rotto.


Ciao Erika e grazie per il tuo commento. Capisco le osservazioni, come ho scritto sopra in questo caso entrambi gli aspetti erano voluti, ma rispetto senz'altro l'appunto.
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
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Re: Vicolo cieco

Messaggio#19 » lunedì 27 novembre 2023, 15:38

Emiliano Maramonte ha scritto:Ciao Corrado! Se non sbaglio è la seconda volta che ti leggo e commento, ma forse l'avvicinarsi del mezzo secolo mi sta erodendo la memoria.
Indubbiamente questo soliloquio (mi sento di chiamarlo così) mette in campo riflessioni universali; già l'incipit da solo vale tutta la lettura. Lo stile è violento e diretto, sbatte in faccia al lettore verità tremende sulla vita e, soprattutto, su un certo tipo di vita. E tutto il racconto, letto nel suo complesso, è una discesa senza redenzione verso un inferno personale privo di vie d'uscita. Mi hanno entusiasmato le ottime metafore (alcune geniali) e lo stile da vecchio romanzo noir con il detective protagonista pieno di problemi, ma pur sempre uomo di mondo dallo sguardo malinconico.
Ora però, provo a ragionare sul testo un po' più da "tecnico". Il pezzo è semplicemente il frammento di uno stato d'animo, un flash su un'esistenza disfatta, e non ha una conclusione più squisitamente narrativa. Avrei levato un sonoro applauso se, ad esempio, alla fine il protagonista avesse scritto: "Vedi, papà, ecco la degna conclusione di questo spettacolo infame" (insomma, qualcosa del genere, non sono molto pratico con uno stile come il tuo...) e si capisce che si suicida o adotta una soluzione estrema per provare a dare un senso qualsiasi alla sua vita. Per il resto null'altro da eccepire. Secondo me il tema è centrato.

Buona gara!
Emiliano.



Ciao Emiliano, grazie mille per il tuo commento. In realtà ci siamo scambiati qualche messaggio nella scorsa edizione, ma relativamente al tuo racconto, che mi era piaciuto decisamente molto (e che ho votato come primo nella classifica!). Sono molto contento della tua vittoria, meritata. Credo le prime due posizioni rispecchino la mia personale classifica generale, non potrei chiedere di più! (Per me era la prima volta su MC, ho usato malissimo il tempo a disposizione, sono arrivato a pochi minuti dall'una di notte con un testo di 7500 caratteri, e alla fine il mio racconto ne ha sofferto).
Ma torniamo al presente! Capisco l'osservazione, è vero che il soliloquio del protagonista manca di azione. L'ho pensato io per primo prima di premere il tasto Invia, ma in un certo senso l'inferno è proprio l'immobilità di una situazione da cui il protagonista non è in grado di uscire in nessuna maniera, e non riesce a far altro che pensarsi addosso.
Sono contento che tu abbia colto lo stile da vecchio romanzo noir con il detective protagonista pieno di problemi..., era voluto e mi sono divertito a giocare con quel cliché.
Buona gara anche a te!
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Re: Vicolo cieco

Messaggio#20 » lunedì 27 novembre 2023, 15:55

Mario Mazzafoglie ha scritto:VICOLO CIECO - GIOCO

Ciao Corrado, un piacere leggerti.
Come ti sarai già accorto, hai spaccato l'opinione pubblica! :)
da una parte i complimenti di chi ama il lato emozionale delle cose, dall'altro la praticità dei lettori che necessitano di azione per far scattare qualcosa.
E io, come un vile, preferisco posizionarmi nel mezzo.
Perchè in un racconto ammetto di voler leggere sia delle scene in movimento, sia una parte emozionale, magari con qualche bella frase evocativa (sempre inerente a quello che si sta leggendo, ovviamente).
Tu presenti questo lungo monologo interiore che ci fa vivere fino in fondo il disagio del narratore, ma non ce lo mostri abbastanza secondo me. Bastava anche solo, che ne so, fargli frantumare un bicchiere contro il muro.
Per cui il il mio rimanere a metà nella spaccatura dellopinione pubblica, allo stesso modo mi fa pendere per un racconto riuscito a metà. Forse un pelo verso il bicchiere mezzo pieno, perchè sei stato davvero bravo a farci vivere quelle emozioni.
Alla prossima, buona edition.



Grazie Mario per il commento. Hai ragione, sembra che polarizzi le opinioni. :-)
Sono d'accordo che manchi l'azione. Narrativamente può essere -o meglio quasi sempre è- un problema, ma forse ci sono delle eccezioni: questa immobilità asfissiante contribuisce anche a rendere l'inferno senza uscita del protagonista. In generale sono convinto che lo stile vada scelto e adattato a seconda della situazione, del cosa e del come si vuole raccontare. Ma la tua osservazione ha indubbiamente senso. Al lettore scegliere tra il bicchiere mezzo pieno, il bicchiere mezzo vuoto, o il bicchiere frantumato contro il muro!
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IL GLADIATORE
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Re: Vicolo cieco

Messaggio#21 » martedì 5 dicembre 2023, 16:01

Non ho molto da dire se non apprezzare la perfetta costruzione del racconto. Non è facile buttarsi in un monologo interiore senza cadere nel patetico e tu sei riuscito a danzare sopra a questo filo precario senza mai rischiare di cadere. Bellissime le similitudini.
Ho apprezzato particolarmente il contrasto tra la poesia dello stile e il dramma che consuma il protagonista, come una salsa agrodolce magistralmente preparata.
L’immobilità del racconto, è vero, rende in modo calzante il dramma vissuto e come lo vive, fermo sui suoi fallimenti, senza la capacità di reagire, senza la voglia di farlo.
Non posso quindi non promuovere il testo in modo netto con un bel pollice su.

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gioco
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Re: Vicolo cieco

Messaggio#22 » mercoledì 6 dicembre 2023, 23:28

IL GLADIATORE ha scritto:Non ho molto da dire se non apprezzare la perfetta costruzione del racconto. Non è facile buttarsi in un monologo interiore senza cadere nel patetico e tu sei riuscito a danzare sopra a questo filo precario senza mai rischiare di cadere. Bellissime le similitudini.
Ho apprezzato particolarmente il contrasto tra la poesia dello stile e il dramma che consuma il protagonista, come una salsa agrodolce magistralmente preparata.
L’immobilità del racconto, è vero, rende in modo calzante il dramma vissuto e come lo vive, fermo sui suoi fallimenti, senza la capacità di reagire, senza la voglia di farlo.
Non posso quindi non promuovere il testo in modo netto con un bel pollice su.


Wow ti ringrazio davvero per l'apprezzamento! Uno stimolo per continuare e per cercare di migliorarsi.
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
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