Orbita di Luca Fagiolo
Orbita di Luca Fagiolo
Orbita
di Luca Fagiolo
Il rollio della nave gli rendeva difficile mettere uno zoccolo davanti all’altro. Quello, e la bottiglia di rum che si era scolato prima di salire in cabina. Lo sguattero lentigginoso appoggiato alla paratia lo scrutò. Aria di sfida sbocciò nel suo sguardo di giada, la bocca mezza storta e il mento sollevato. Ingoiò, e la paura scomparve dentro il colletto della camicia lercia. Sileno apprezzava quella corazza di stupido coraggio che a volte gli umani indossavano in sua presenza. L’aroma putrido che emanavano gli metteva un certo… appetito. Si grattò il membro che penzolava in mezzo al pelo folto tra le zampe e aggirò la scrivania. Sollevò dallo scranno il cadavere del capitano, un fagotto informe di ossa e carne, e lo scaraventò a terra. L’odore di feci e piscio doveva essere insopportabile per il ragazzo, anche se non lo dava a vedere. Schiacciò sotto lo zoccolo la testa pelata dell’ex capitano e l’occhio schizzò fuori dall’orbita, rotolando fino ai piedi nudi dello sguattero.
Si accomodò sullo scranno macchiato di sangue, tiepido e appiccicoso sulla pelle della schiena. I rotoli poggiati sulla scrivania di ginepro attendevano il suo esame. Sileno ne prese uno e se lo rigirò tra le mani. “Da che cazzo di parte si guarda?”
Il giovane si avvicinò attento a non calpestare il bulbo oculare che correva sul pavimento come fosse una biglia e girò la pagina sotto sopra. “Co-così, come se fosse un imbuto.” Una goccia di sudore sbucò dai ricci scuri e corse fino al mento imberbe. “Quando Lucifero è caduto giù dal cielo ha creato una voragine fino al centro della terra.”
“Cazzate.” Sileno accartocciò la mappa e gliela tirò contro. “E questa stronzata chi te l’ha raccontata?”
“Sta…” Lo sguattero abbassò gli occhi sulle assi del pavimento e prese un respiro. “Sta scritto nella Divina Commedia. Quella di Dante.”
“Lo scribacchino col nasone?” Sileno esplose in una risata che fece tremare le paratie della nave come il peggiore dei marosi. “E voi gli avete creduto?”
Lui sussultò, la spavalderia dietro cui si era difeso fino a quel momento svanita, come se l’avesse rinchiusa in un baule e avesse gettato via la chiave. L’odore dolciastro del terrore, saporito come frutta marcia e intestini rimasti a macerare al sole, riempì la cabina. Così inebriante. “State seguendo la rotta che vi ho indicato?”
Lo sguattero si affrettò ad annuire. Tremava come le fiamme di una pira al vento.
“Svegliami quando vedrai il gorgo.” Sollevò gli zoccoli e li appoggiò sulla scrivania strappando via pezzi di quegli inutili incartamenti ingialliti. Bah, mappe dell’inferno, cosa gli toccava sentire. Non era mai esistito niente del genere. Caronte si era portato nell’oltretomba il segreto. Povero vecchio coglione. Glielo aveva ripetuto mille volte che non avrebbe avuto alcun riconoscimento a lavorare così tanto. L’eternità è lunga e lui ne sapeva qualcosa. Gli era venuta a noia in fretta, tanto da desiderare di tornare a casa, sempre che Lucifero l’avesse ripreso. Chiuse gli occhi e i passi scalzi del ragazzo si affrettarono fuori dalla cabina.
***
Nocche bussarono alla porta. “Signore?” La voce dello sguattero, acuta per la giovinezza e il terrore. Sileno aprì la porta e sbadigliò. “Alla buonora.”
Un’onda lo accolse, alta ben oltre la murata, e spumeggiò sul ponte della nave. Il cielo era ricoperto di nubi, il sole uno sputo in una pozza di pece. “Ci siamo.” Se lo sentiva nelle ossa, su fino alla punta delle corna ritorte. Il blu dell’oceano mutava nel rosso del sangue appena versato e il gorgo, orbita oculare del mondo di sotto, lo ammoniva per il suo ritorno. Lucifero non era felice di vederlo.
“Padrone, perdonami!” gridò Sileno.
Un fulmine illuminò il cielo e diede il la alla tempesta. Goccioloni pesanti quanto chicchi d’uva piovvero giù con la foga di mandrie in fuga dai loro predatori. I marinai gridarono e si precipitarono ad ammainare le vele. Lo sguattero si vomitò sui piedi quello che era rimasto della sua giovinezza e abbracciò l’albero di trinchetto. Si fece il segno della croce, come se Dio avesse avuto a cuore la sua vita. O la sua morte.
Fischi e strappi e cigolii di cordame e fragore di alberi piegati dalla furia della pioggia, risuonavano nella tempesta.
“Voglio servirti di nuovo.” Il vento iroso copriva le sue suppliche. “Insegnami i segreti delle terre dell’aldilà e concedimi di traghettare le anime degli inferi.”
La nave si impennò e prese a mulinare nel gorgo, con la polena piantata come la punta di un compasso. Un uomo gridò e venne sbalzato in mare. Senza la guida di Caronte avrebbe vagato in eterno in cerca della via.
Sul pavimento inclinato, le botti che non erano state fissate si schiantarono a prua. Lo sguattero scivolò fino ai suoi zoccoli e si appese al manto sulle cosce. Le sue lacrime si persero nella pioggia incessante.
Sileno lo afferrò per i capelli e lo costrinse a guardare l’orbita cupa del gorgo. “Rimani con me, ragazzo. Se Lucifero vorrà, ti mostrerò le geografie dell’inferno.”
di Luca Fagiolo
Il rollio della nave gli rendeva difficile mettere uno zoccolo davanti all’altro. Quello, e la bottiglia di rum che si era scolato prima di salire in cabina. Lo sguattero lentigginoso appoggiato alla paratia lo scrutò. Aria di sfida sbocciò nel suo sguardo di giada, la bocca mezza storta e il mento sollevato. Ingoiò, e la paura scomparve dentro il colletto della camicia lercia. Sileno apprezzava quella corazza di stupido coraggio che a volte gli umani indossavano in sua presenza. L’aroma putrido che emanavano gli metteva un certo… appetito. Si grattò il membro che penzolava in mezzo al pelo folto tra le zampe e aggirò la scrivania. Sollevò dallo scranno il cadavere del capitano, un fagotto informe di ossa e carne, e lo scaraventò a terra. L’odore di feci e piscio doveva essere insopportabile per il ragazzo, anche se non lo dava a vedere. Schiacciò sotto lo zoccolo la testa pelata dell’ex capitano e l’occhio schizzò fuori dall’orbita, rotolando fino ai piedi nudi dello sguattero.
Si accomodò sullo scranno macchiato di sangue, tiepido e appiccicoso sulla pelle della schiena. I rotoli poggiati sulla scrivania di ginepro attendevano il suo esame. Sileno ne prese uno e se lo rigirò tra le mani. “Da che cazzo di parte si guarda?”
Il giovane si avvicinò attento a non calpestare il bulbo oculare che correva sul pavimento come fosse una biglia e girò la pagina sotto sopra. “Co-così, come se fosse un imbuto.” Una goccia di sudore sbucò dai ricci scuri e corse fino al mento imberbe. “Quando Lucifero è caduto giù dal cielo ha creato una voragine fino al centro della terra.”
“Cazzate.” Sileno accartocciò la mappa e gliela tirò contro. “E questa stronzata chi te l’ha raccontata?”
“Sta…” Lo sguattero abbassò gli occhi sulle assi del pavimento e prese un respiro. “Sta scritto nella Divina Commedia. Quella di Dante.”
“Lo scribacchino col nasone?” Sileno esplose in una risata che fece tremare le paratie della nave come il peggiore dei marosi. “E voi gli avete creduto?”
Lui sussultò, la spavalderia dietro cui si era difeso fino a quel momento svanita, come se l’avesse rinchiusa in un baule e avesse gettato via la chiave. L’odore dolciastro del terrore, saporito come frutta marcia e intestini rimasti a macerare al sole, riempì la cabina. Così inebriante. “State seguendo la rotta che vi ho indicato?”
Lo sguattero si affrettò ad annuire. Tremava come le fiamme di una pira al vento.
“Svegliami quando vedrai il gorgo.” Sollevò gli zoccoli e li appoggiò sulla scrivania strappando via pezzi di quegli inutili incartamenti ingialliti. Bah, mappe dell’inferno, cosa gli toccava sentire. Non era mai esistito niente del genere. Caronte si era portato nell’oltretomba il segreto. Povero vecchio coglione. Glielo aveva ripetuto mille volte che non avrebbe avuto alcun riconoscimento a lavorare così tanto. L’eternità è lunga e lui ne sapeva qualcosa. Gli era venuta a noia in fretta, tanto da desiderare di tornare a casa, sempre che Lucifero l’avesse ripreso. Chiuse gli occhi e i passi scalzi del ragazzo si affrettarono fuori dalla cabina.
***
Nocche bussarono alla porta. “Signore?” La voce dello sguattero, acuta per la giovinezza e il terrore. Sileno aprì la porta e sbadigliò. “Alla buonora.”
Un’onda lo accolse, alta ben oltre la murata, e spumeggiò sul ponte della nave. Il cielo era ricoperto di nubi, il sole uno sputo in una pozza di pece. “Ci siamo.” Se lo sentiva nelle ossa, su fino alla punta delle corna ritorte. Il blu dell’oceano mutava nel rosso del sangue appena versato e il gorgo, orbita oculare del mondo di sotto, lo ammoniva per il suo ritorno. Lucifero non era felice di vederlo.
“Padrone, perdonami!” gridò Sileno.
Un fulmine illuminò il cielo e diede il la alla tempesta. Goccioloni pesanti quanto chicchi d’uva piovvero giù con la foga di mandrie in fuga dai loro predatori. I marinai gridarono e si precipitarono ad ammainare le vele. Lo sguattero si vomitò sui piedi quello che era rimasto della sua giovinezza e abbracciò l’albero di trinchetto. Si fece il segno della croce, come se Dio avesse avuto a cuore la sua vita. O la sua morte.
Fischi e strappi e cigolii di cordame e fragore di alberi piegati dalla furia della pioggia, risuonavano nella tempesta.
“Voglio servirti di nuovo.” Il vento iroso copriva le sue suppliche. “Insegnami i segreti delle terre dell’aldilà e concedimi di traghettare le anime degli inferi.”
La nave si impennò e prese a mulinare nel gorgo, con la polena piantata come la punta di un compasso. Un uomo gridò e venne sbalzato in mare. Senza la guida di Caronte avrebbe vagato in eterno in cerca della via.
Sul pavimento inclinato, le botti che non erano state fissate si schiantarono a prua. Lo sguattero scivolò fino ai suoi zoccoli e si appese al manto sulle cosce. Le sue lacrime si persero nella pioggia incessante.
Sileno lo afferrò per i capelli e lo costrinse a guardare l’orbita cupa del gorgo. “Rimani con me, ragazzo. Se Lucifero vorrà, ti mostrerò le geografie dell’inferno.”
Re: Orbita di Luca Fagiolo
Ecco l'attuale leader del Rank d'Era: ciao Luca! Parametri tutti ok, divertiti in questa IGNORANZA EROICA EDITION!
Re: Orbita di Luca Fagiolo
Ciao Luca piacere di conoscerti!
Ti scrivo qualche mio pensiero assolutamente soggettivi e personale, vado dritto a quello che da lettore mi ha creato confusione. Vado dritto perché prendo questo lavoro ci e un modo per trovare i nostri punti deboli e quindi migliorarci, spero di esserti utile!
Vado per punti...
Punto 1)
Io ci ho messo un bel po' a capire "cosa fosse" Sileno. Inizialmente buio totale, poi ho cominciato a credere fosse un centauro a 4 zampe (non so perché ) e poi quando hai detto:
"Si accomodò sullo scranno macchiato di sangue, tiepido e appiccicoso sulla pelle della schiena."
In quel punto ho pensato che fosse un essere dal dorso umano e due zampe da bestia/cavallo... Ma solo 2 altrimenti sarebbe difficile sedersi sullo scranno.
Non so se ho immaginato correttamente ma la mia mente ha dovuto lavorarci sopra troppo e per questo la lettura è stata poco fluida
Punto 2)
"Lui sussultò"
Qui non ho capito a chi ti riferisci, lui lo sguattero o Sileno? E perché ha sussultato? È successo qualcosa all' esterno? Forse sì, ma forse no perché tanto poi vuole dormire..
Punto 3)
Successivamente quando hai parlato di Caronte mi sono sentito confuso. L'ho riletto 3 volte ma non ho capito la questione legata a:
"Caronte si era portato nell’oltretomba il segreto. Povero vecchio coglione. Glielo aveva ripetuto mille volte che non avrebbe avuto alcun riconoscimento a lavorare così tanto. L’eternità è lunga e lui ne sapeva qualcosa. Gli era venuta a noia in fretta, tanto da desiderare di tornare a casa, sempre che Lucifero l’avesse ripreso."
Mi sono perso.. non ho capito cosa intendi con "gli era venuta a noia in fretta " e nemmeno "non avrebbe avuto alcun riconoscimento a lavorare così tanto. "
Chi? Che lavoro? Chi doveva essere ripreso da Lucifero?
Purtroppo mi sono perso...
Per ora mi fermerei qui... Ci deve essere qualche problema nel modo in cui visualizzo le cose e potrebbe benissimo essere un problema mío che magari non sono un lettore in target...
Spero ti sia utile ricevere questi parere, credimi che non è facile "criticare" soprattutto perché ora ti starò sulle scatole.. XD
Scherzi a parte questo è solo il mio parere personale perciò potrebbe essere del tutto cannato.
Se vuoi proseguo con la seconda parte, ciao!
Ti scrivo qualche mio pensiero assolutamente soggettivi e personale, vado dritto a quello che da lettore mi ha creato confusione. Vado dritto perché prendo questo lavoro ci e un modo per trovare i nostri punti deboli e quindi migliorarci, spero di esserti utile!
Vado per punti...
Punto 1)
Io ci ho messo un bel po' a capire "cosa fosse" Sileno. Inizialmente buio totale, poi ho cominciato a credere fosse un centauro a 4 zampe (non so perché ) e poi quando hai detto:
"Si accomodò sullo scranno macchiato di sangue, tiepido e appiccicoso sulla pelle della schiena."
In quel punto ho pensato che fosse un essere dal dorso umano e due zampe da bestia/cavallo... Ma solo 2 altrimenti sarebbe difficile sedersi sullo scranno.
Non so se ho immaginato correttamente ma la mia mente ha dovuto lavorarci sopra troppo e per questo la lettura è stata poco fluida
Punto 2)
"Lui sussultò"
Qui non ho capito a chi ti riferisci, lui lo sguattero o Sileno? E perché ha sussultato? È successo qualcosa all' esterno? Forse sì, ma forse no perché tanto poi vuole dormire..
Punto 3)
Successivamente quando hai parlato di Caronte mi sono sentito confuso. L'ho riletto 3 volte ma non ho capito la questione legata a:
"Caronte si era portato nell’oltretomba il segreto. Povero vecchio coglione. Glielo aveva ripetuto mille volte che non avrebbe avuto alcun riconoscimento a lavorare così tanto. L’eternità è lunga e lui ne sapeva qualcosa. Gli era venuta a noia in fretta, tanto da desiderare di tornare a casa, sempre che Lucifero l’avesse ripreso."
Mi sono perso.. non ho capito cosa intendi con "gli era venuta a noia in fretta " e nemmeno "non avrebbe avuto alcun riconoscimento a lavorare così tanto. "
Chi? Che lavoro? Chi doveva essere ripreso da Lucifero?
Purtroppo mi sono perso...
Per ora mi fermerei qui... Ci deve essere qualche problema nel modo in cui visualizzo le cose e potrebbe benissimo essere un problema mío che magari non sono un lettore in target...
Spero ti sia utile ricevere questi parere, credimi che non è facile "criticare" soprattutto perché ora ti starò sulle scatole.. XD
Scherzi a parte questo è solo il mio parere personale perciò potrebbe essere del tutto cannato.
Se vuoi proseguo con la seconda parte, ciao!
Robin Ki
Be a King, the Kingdom will come.
Be a King, the Kingdom will come.
Re: Orbita di Luca Fagiolo
Robin ha scritto:Ciao Luca piacere di conoscerti!
Ti scrivo qualche mio pensiero assolutamente soggettivi e personale, vado dritto a quello che da lettore mi ha creato confusione. Vado dritto perché prendo questo lavoro ci e un modo per trovare i nostri punti deboli e quindi migliorarci, spero di esserti utile!
Vado per punti...
Punto 1)
Io ci ho messo un bel po' a capire "cosa fosse" Sileno. Inizialmente buio totale, poi ho cominciato a credere fosse un centauro a 4 zampe (non so perché ) e poi quando hai detto:
"Si accomodò sullo scranno macchiato di sangue, tiepido e appiccicoso sulla pelle della schiena."
In quel punto ho pensato che fosse un essere dal dorso umano e due zampe da bestia/cavallo... Ma solo 2 altrimenti sarebbe difficile sedersi sullo scranno.
Non so se ho immaginato correttamente ma la mia mente ha dovuto lavorarci sopra troppo e per questo la lettura è stata poco fluida
Punto 2)
"Lui sussultò"
Qui non ho capito a chi ti riferisci, lui lo sguattero o Sileno? E perché ha sussultato? È successo qualcosa all' esterno? Forse sì, ma forse no perché tanto poi vuole dormire..
Punto 3)
Successivamente quando hai parlato di Caronte mi sono sentito confuso. L'ho riletto 3 volte ma non ho capito la questione legata a:
"Caronte si era portato nell’oltretomba il segreto. Povero vecchio coglione. Glielo aveva ripetuto mille volte che non avrebbe avuto alcun riconoscimento a lavorare così tanto. L’eternità è lunga e lui ne sapeva qualcosa. Gli era venuta a noia in fretta, tanto da desiderare di tornare a casa, sempre che Lucifero l’avesse ripreso."
Mi sono perso.. non ho capito cosa intendi con "gli era venuta a noia in fretta " e nemmeno "non avrebbe avuto alcun riconoscimento a lavorare così tanto. "
Chi? Che lavoro? Chi doveva essere ripreso da Lucifero?
Purtroppo mi sono perso...
Per ora mi fermerei qui... Ci deve essere qualche problema nel modo in cui visualizzo le cose e potrebbe benissimo essere un problema mío che magari non sono un lettore in target...
Spero ti sia utile ricevere questi parere, credimi che non è facile "criticare" soprattutto perché ora ti starò sulle scatole.. XD
Scherzi a parte questo è solo il mio parere personale perciò potrebbe essere del tutto cannato.
Se vuoi proseguo con la seconda parte, ciao!
Ciao Robin e grazie della lettura. ti rispondo subito a tutti i punti.
1) Sileno è un satiro. una delle tante rappresentazioni dei demoni o di Satana stesso a volte (anche se in quei casi ha anche la testa da bestia). Ha quindi due zampe caprine, busto e testa umana e corna sempre stile capra. non lo avevo specificato perché credevo che la descrizione lo rendesse chiaro. inoltre anche il nome che ho scelto per il personaggio, Sileno, è un altro nome con cui sono chiamati i satiri o altre creature similari, sempre in base alle diverse culture.
Lui che si siede è alla ottava riga, mi sembrava sufficientemente in altro per chiarire fin da subito la sua morfologia (soprattutto che aveva due gambe) subito dopo prende in mano una mappa, quindi si chiarisce anche che ha le mani. Mi dispiace se è arrivato troppo tardi e non ti è stato facile immaginartelo fin da subito..
2)Sileno esplose in una risata che fece tremare le paratie della nave come il peggiore dei marosi. “E voi gli avete creduto?”
Lui sussultò, la spavalderia dietro cui si era difeso fino a quel momento svanita, come se l’avesse rinchiusa in un baule e avesse gettato via la chiave.
Dopo la battuta di Sileno ero andato a capo, a indicare il passaggio all'altro personaggio e in effetti poteva non essere sufficiente.
Lui sussultò è ovviamente lo sguattero. ha appena sentito un essere demoniaco ridere e far tremare le paratie della nave, dopo che ha schiacciato la testa all'ex capitano del vascello sotto uno zoccolo.
volevo evitare di ripetere di nuovo "sguattero" o "ragazzo".
tra l'altro dovrebbe chiarirlo la frase seguente: la spavalderia dietro cui si era difeso fino a quel momento era svanita ecc ecc. nelle prime righe Sileno dice chiaramente che gli umani spesso in sua presenza si nascondevano dietro corazze di stupido coraggio. quindi è per forza lo sguattero che mette da parte la finta spavalderia perchè impaurito dalla risata che fa tremare le pareti.
3) Caronte si era portato nell’oltretomba il segreto. Povero vecchio coglione. Glielo aveva ripetuto mille volte che non avrebbe avuto alcun riconoscimento a lavorare così tanto. L’eternità è lunga e lui ne sapeva qualcosa. Gli era venuta a noia in fretta, tanto da desiderare di tornare a casa, sempre che Lucifero l’avesse ripreso.
Nel mio racconto Caronte è "morto", si è portato nell'aldilà la geografia dell'inferno e il suo posto di traghettatore ora è vacante.
Sileno (che è una creatura demoniaca che vive attualmente tra gli umani, visto che poi parla di tornare a casa) gli aveva ripetuto mille volte di non lavorare così duramente (cioè, Sileno lo aveva detto a Caronte).
l'eternità era lunga e lui (Sileno) ne sapeva qualcosa, infatti si era già annoiato dell'eternità, tanto da voler tornare a casa (quindi all'inferno), sempre se Lucifero lo avesse ripreso.
in soldoni Sileno vuole tornare all'inferno per occupare il posto di Caronte che è morto, perché si è già stancato di vivere tra gli umani. ed è esplicitato proprio da Sileno in questo pezzo:
“Voglio servirti di nuovo.” Il vento iroso copriva le sue suppliche. “Insegnami i segreti delle terre dell’aldilà e concedimi di traghettare le anime degli inferi.”
Se vuoi commentare anche il resto del racconto e cosa non ti ha convinto, sono ben felice di leggerti e rispondere ai tuoi dubbi come ho fatto con questa prima parte! e non mi stai assolutamente sulle scatole ahahahah
Re: Orbita di Luca Fagiolo
Ciao, metto anche qui il mio commento.
Il racconto è scritto bene, descrizioni molto puntuali. Tuttavia il tema è “L’inferno non ha mappe” e qui invece mi sembra di capire che una mappa ci sia e ben definita, o per lo meno è Sileno che indica loro la rotta da seguire. Oppure non ho capito bene io il racconto. In ogni caso il racconto ha un finale che lascia troppo in sospeso per una storia breve. Dovrebbe essere più conclusiva secondo me.
Il racconto è scritto bene, descrizioni molto puntuali. Tuttavia il tema è “L’inferno non ha mappe” e qui invece mi sembra di capire che una mappa ci sia e ben definita, o per lo meno è Sileno che indica loro la rotta da seguire. Oppure non ho capito bene io il racconto. In ogni caso il racconto ha un finale che lascia troppo in sospeso per una storia breve. Dovrebbe essere più conclusiva secondo me.
Re: Orbita di Luca Fagiolo
Ragazzo ha scritto:Ciao, metto anche qui il mio commento.
Il racconto è scritto bene, descrizioni molto puntuali. Tuttavia il tema è “L’inferno non ha mappe” e qui invece mi sembra di capire che una mappa ci sia e ben definita, o per lo meno è Sileno che indica loro la rotta da seguire. Oppure non ho capito bene io il racconto. In ogni caso il racconto ha un finale che lascia troppo in sospeso per una storia breve. Dovrebbe essere più conclusiva secondo me.
ciao Ragazzo,
mi dispiace che tu sia passato a commentare solo dopo aver consegnato la classifica, ma vabbè, probabile che le risposte degli autori non ti avrebbero fatto cambiare idea comunque.
colgo solo l'occasione per risponderti. Sileno sa come tornare all'inferno, cerca appunto questo gorgo in mezzo all'oceano, ma non conosce la geografia dell'inferno stesso. in questo racconto si presuppone che l'unico che conosce come le sue tasche l'inferno sia Caronte che però è "morto" e quindi ha lasciato il suo posto vacante. Sileno prende in giro lo sguattero che gli ha mostrato la rappresentazione dell'inferno di Dante e dice esplicitamente:
Bah, mappe dell’inferno, cosa gli toccava sentire. Non era mai esistito niente del genere. Caronte si era portato nell’oltretomba il segreto.
quindi come fai a dire che una mappa dell'inferno esiste se viene detto chiaramente nel testo che "non è mai esistito niente del genere"?
per il finale invece ci sta che per i tuoi gusti lasci troppo in sospeso. in questo racconto volevo narrare il viaggio fino al gorgo, passaggio verso l'inferno. cosa succederà poi una volta arrivati di là, è tutta un altra storia.
Grazie comunque della lettura!
Re: Orbita di Luca Fagiolo
Fagiolo17 ha scritto:Ragazzo ha scritto:Ciao, metto anche qui il mio commento.
Il racconto è scritto bene, descrizioni molto puntuali. Tuttavia il tema è “L’inferno non ha mappe” e qui invece mi sembra di capire che una mappa ci sia e ben definita, o per lo meno è Sileno che indica loro la rotta da seguire. Oppure non ho capito bene io il racconto. In ogni caso il racconto ha un finale che lascia troppo in sospeso per una storia breve. Dovrebbe essere più conclusiva secondo me.
ciao Ragazzo,
mi dispiace che tu sia passato a commentare solo dopo aver consegnato la classifica, ma vabbè, probabile che le risposte degli autori non ti avrebbero fatto cambiare idea comunque.
colgo solo l'occasione per risponderti. Sileno sa come tornare all'inferno, cerca appunto questo gorgo in mezzo all'oceano, ma non conosce la geografia dell'inferno stesso. in questo racconto si presuppone che l'unico che conosce come le sue tasche l'inferno sia Caronte che però è "morto" e quindi ha lasciato il suo posto vacante. Sileno prende in giro lo sguattero che gli ha mostrato la rappresentazione dell'inferno di Dante e dice esplicitamente:
Bah, mappe dell’inferno, cosa gli toccava sentire. Non era mai esistito niente del genere. Caronte si era portato nell’oltretomba il segreto.
quindi come fai a dire che una mappa dell'inferno esiste se viene detto chiaramente nel testo che "non è mai esistito niente del genere"?
per il finale invece ci sta che per i tuoi gusti lasci troppo in sospeso. in questo racconto volevo narrare il viaggio fino al gorgo, passaggio verso l'inferno. cosa succederà poi una volta arrivati di là, è tutta un altra storia.
Grazie comunque della lettura!
Grazie a te per le risposte. Vedo il tema di questo contest un po' più in senso lato che letterale, nel senso che l'inferno non ha mappe, io lo intendo molto concettualmente e cioè che l'inferno può essere ovunque, e non letteralmente scritto su una mappa. Tutto qui.
Per il fatto che abbia commentato dopo aver consegnato la classifica, credo sia giusto, perché un racconto dovrebbe parlare da sé, senza bisogno di spiegazioni.
Re: Orbita di Luca Fagiolo
Ragazzo ha scritto:Fagiolo17 ha scritto:Ragazzo ha scritto:Ciao, metto anche qui il mio commento.
Il racconto è scritto bene, descrizioni molto puntuali. Tuttavia il tema è “L’inferno non ha mappe” e qui invece mi sembra di capire che una mappa ci sia e ben definita, o per lo meno è Sileno che indica loro la rotta da seguire. Oppure non ho capito bene io il racconto. In ogni caso il racconto ha un finale che lascia troppo in sospeso per una storia breve. Dovrebbe essere più conclusiva secondo me.
ciao Ragazzo,
mi dispiace che tu sia passato a commentare solo dopo aver consegnato la classifica, ma vabbè, probabile che le risposte degli autori non ti avrebbero fatto cambiare idea comunque.
colgo solo l'occasione per risponderti. Sileno sa come tornare all'inferno, cerca appunto questo gorgo in mezzo all'oceano, ma non conosce la geografia dell'inferno stesso. in questo racconto si presuppone che l'unico che conosce come le sue tasche l'inferno sia Caronte che però è "morto" e quindi ha lasciato il suo posto vacante. Sileno prende in giro lo sguattero che gli ha mostrato la rappresentazione dell'inferno di Dante e dice esplicitamente:
Bah, mappe dell’inferno, cosa gli toccava sentire. Non era mai esistito niente del genere. Caronte si era portato nell’oltretomba il segreto.
quindi come fai a dire che una mappa dell'inferno esiste se viene detto chiaramente nel testo che "non è mai esistito niente del genere"?
per il finale invece ci sta che per i tuoi gusti lasci troppo in sospeso. in questo racconto volevo narrare il viaggio fino al gorgo, passaggio verso l'inferno. cosa succederà poi una volta arrivati di là, è tutta un altra storia.
Grazie comunque della lettura!
Grazie a te per le risposte. Vedo il tema di questo contest un po' più in senso lato che letterale, nel senso che l'inferno non ha mappe, io lo intendo molto concettualmente e cioè che l'inferno può essere ovunque, e non letteralmente scritto su una mappa. Tutto qui.
Per il fatto che abbia commentato dopo aver consegnato la classifica, credo sia giusto, perché un racconto dovrebbe parlare da sé, senza bisogno di spiegazioni.
Beh certo, il racconto deve parlare da sé, senza bisogno di spiegazioni, su questo sono d'accordo.
però il tema puoi decidere di prenderlo alla lettera o in senso più figurato (ho letto il tuo racconto e ho visto l'interpretazione che gli hai dato tu) e non c'è un modo corretto e uno sbagliato di farlo.
Poi se non ti è piaciuta la mia declinazione, è un parere del tutto soggettivo e va benissimo così, su quello non ci metto becco.
Re: Orbita di Luca Fagiolo
Beh certo, il racconto deve parlare da sé, senza bisogno di spiegazioni, su questo sono d'accordo.
però il tema puoi decidere di prenderlo alla lettera o in senso più figurato (ho letto il tuo racconto e ho visto l'interpretazione che gli hai dato tu) e non c'è un modo corretto e uno sbagliato di farlo.
Poi se non ti è piaciuta la mia declinazione, è un parere del tutto soggettivo e va benissimo così, su quello non ci metto becco.[/quote]
Aspetto il tuo commento, allora. :)
però il tema puoi decidere di prenderlo alla lettera o in senso più figurato (ho letto il tuo racconto e ho visto l'interpretazione che gli hai dato tu) e non c'è un modo corretto e uno sbagliato di farlo.
Poi se non ti è piaciuta la mia declinazione, è un parere del tutto soggettivo e va benissimo così, su quello non ci metto becco.[/quote]
Aspetto il tuo commento, allora. :)
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Re: Orbita di Luca Fagiolo
Ciao Luca,
sempre bello leggerti!
Allora, devo dire che mi è piaciuto molto come hai scritto questo racconto. Il tuo stile è sempre ottimo, ma mi sembra che in questo caso sia anche più ricco. Avrei evitato le "e" dopo le virgole e ti è scappato un verbo, ma mi sembra proprio un'inenzia.
Per quanto riguarda la storia, apprezzo che tu ne abbia costruita una così ricca, però sono d'accordo sul fatto che ci sono dei passaggi un po' confusi. Ho visto che hai già spiegato dettagliatamente le tue intenzioni nelle risposte ai commenti precedenti quindi non ho altre delucidazioni da chiederti. Io avevo capito la situazione, ma anche io ho faticato a visualizzarla in alcuni punti. Nulla di drammatico, comunque. Hai scritto un racconto ambizioso per il numero di caratteri datoci a disposizione e, considerando le descrizioni particolareggiate che hai voluto usare, che venisse fuori un po' ellittico o non chiarissimo era un rischio. Comunque una buona prova!
A rileggerti presto.
Elisa
sempre bello leggerti!
Allora, devo dire che mi è piaciuto molto come hai scritto questo racconto. Il tuo stile è sempre ottimo, ma mi sembra che in questo caso sia anche più ricco. Avrei evitato le "e" dopo le virgole e ti è scappato un verbo, ma mi sembra proprio un'inenzia.
Per quanto riguarda la storia, apprezzo che tu ne abbia costruita una così ricca, però sono d'accordo sul fatto che ci sono dei passaggi un po' confusi. Ho visto che hai già spiegato dettagliatamente le tue intenzioni nelle risposte ai commenti precedenti quindi non ho altre delucidazioni da chiederti. Io avevo capito la situazione, ma anche io ho faticato a visualizzarla in alcuni punti. Nulla di drammatico, comunque. Hai scritto un racconto ambizioso per il numero di caratteri datoci a disposizione e, considerando le descrizioni particolareggiate che hai voluto usare, che venisse fuori un po' ellittico o non chiarissimo era un rischio. Comunque una buona prova!
A rileggerti presto.
Elisa
Re: Orbita di Luca Fagiolo
Shanghai Kid ha scritto:Ciao Luca,
sempre bello leggerti!
Allora, devo dire che mi è piaciuto molto come hai scritto questo racconto. Il tuo stile è sempre ottimo, ma mi sembra che in questo caso sia anche più ricco. Avrei evitato le "e" dopo le virgole e ti è scappato un verbo, ma mi sembra proprio un'inenzia.
Per quanto riguarda la storia, apprezzo che tu ne abbia costruita una così ricca, però sono d'accordo sul fatto che ci sono dei passaggi un po' confusi. Ho visto che hai già spiegato dettagliatamente le tue intenzioni nelle risposte ai commenti precedenti quindi non ho altre delucidazioni da chiederti. Io avevo capito la situazione, ma anche io ho faticato a visualizzarla in alcuni punti. Nulla di drammatico, comunque. Hai scritto un racconto ambizioso per il numero di caratteri datoci a disposizione e, considerando le descrizioni particolareggiate che hai voluto usare, che venisse fuori un po' ellittico o non chiarissimo era un rischio. Comunque una buona prova!
A rileggerti presto.
Elisa
Grazie mille, Elisa.
ho tentato di approdare sulle famose "metriche alte" di Ignoranza Eroica, anche se sono lontane dal mio stile solito, ma quale posto migliore per osare se non Minuti Contati?
sono contento che comunque ti sia piaciuto, anche se alcuni passaggi proprio per via dello stile non sono stati cristallini da interpretare.
Grazie mille della lettura e del commento.
Re: Orbita di Luca Fagiolo
Ciao Luca. Racconto aderente al tema e molto energico, l’atmosfera infernale in varie accezioni si coglie bene. Sileno è un personaggio ben riuscito, sullo sfondo il povero sguattero in balìa, è altrettanto definito. Il testo è scorrevole per lo più, noto solo alcuni punti in cui mi sono bloccata – ma sono davvero puntigli - tipo: Si accomodò sullo scranno macchiato di sangue, tiepido e appiccicoso sulla pelle della schiena avrei modificato quella preposizione perché ho pensato si riferisse ancora allo scranno, forse bastava aggiungere un possessivo per chiarire (es. contro la sua pelle) anche se capisco che sarebbe stato una ripetizione, quello nella frase successiva.
Molto bene direi. Buona sfida.
Molto bene direi. Buona sfida.
Re: Orbita di Luca Fagiolo
Fagiolo17 ha scritto:
Ciao Robin e grazie della lettura. ti rispondo subito a tutti i punti.
1) Sileno è un satiro. una delle tante rappresentazioni dei demoni o di Satana stesso a volte (anche se in quei casi ha anche la testa da bestia). Ha quindi due zampe caprine, busto e testa umana e corna sempre stile capra. non lo avevo specificato perché credevo che la descrizione lo rendesse chiaro. inoltre anche il nome che ho scelto per il personaggio, Sileno, è un altro nome con cui sono chiamati i satiri o altre creature similari, sempre in base alle diverse culture.
Lui che si siede è alla ottava riga, mi sembrava sufficientemente in altro per chiarire fin da subito la sua morfologia (soprattutto che aveva due gambe) subito dopo prende in mano una mappa, quindi si chiarisce anche che ha le mani. Mi dispiace se è arrivato troppo tardi e non ti è stato facile immaginartelo fin da subito..
2)Sileno esplose in una risata che fece tremare le paratie della nave come il peggiore dei marosi. “E voi gli avete creduto?”
Lui sussultò, la spavalderia dietro cui si era difeso fino a quel momento svanita, come se l’avesse rinchiusa in un baule e avesse gettato via la chiave.
Dopo la battuta di Sileno ero andato a capo, a indicare il passaggio all'altro personaggio e in effetti poteva non essere sufficiente.
Lui sussultò è ovviamente lo sguattero. ha appena sentito un essere demoniaco ridere e far tremare le paratie della nave, dopo che ha schiacciato la testa all'ex capitano del vascello sotto uno zoccolo.
volevo evitare di ripetere di nuovo "sguattero" o "ragazzo".
tra l'altro dovrebbe chiarirlo la frase seguente: la spavalderia dietro cui si era difeso fino a quel momento era svanita ecc ecc. nelle prime righe Sileno dice chiaramente che gli umani spesso in sua presenza si nascondevano dietro corazze di stupido coraggio. quindi è per forza lo sguattero che mette da parte la finta spavalderia perchè impaurito dalla risata che fa tremare le pareti.
3) Caronte si era portato nell’oltretomba il segreto. Povero vecchio coglione. Glielo aveva ripetuto mille volte che non avrebbe avuto alcun riconoscimento a lavorare così tanto. L’eternità è lunga e lui ne sapeva qualcosa. Gli era venuta a noia in fretta, tanto da desiderare di tornare a casa, sempre che Lucifero l’avesse ripreso.
Nel mio racconto Caronte è "morto", si è portato nell'aldilà la geografia dell'inferno e il suo posto di traghettatore ora è vacante.
Sileno (che è una creatura demoniaca che vive attualmente tra gli umani, visto che poi parla di tornare a casa) gli aveva ripetuto mille volte di non lavorare così duramente (cioè, Sileno lo aveva detto a Caronte).
l'eternità era lunga e lui (Sileno) ne sapeva qualcosa, infatti si era già annoiato dell'eternità, tanto da voler tornare a casa (quindi all'inferno), sempre se Lucifero lo avesse ripreso.
in soldoni Sileno vuole tornare all'inferno per occupare il posto di Caronte che è morto, perché si è già stancato di vivere tra gli umani. ed è esplicitato proprio da Sileno in questo pezzo:
“Voglio servirti di nuovo.” Il vento iroso copriva le sue suppliche. “Insegnami i segreti delle terre dell’aldilà e concedimi di traghettare le anime degli inferi.”
Se vuoi commentare anche il resto del racconto e cosa non ti ha convinto, sono ben felice di leggerti e rispondere ai tuoi dubbi come ho fatto con questa prima parte! e non mi stai assolutamente sulle scatole ahahahah
Rieccomi Luca ahhaha bene allora abbiamo un buon punto di partenza, c'è chi non sopporta i commenti quindi si sa mai :-P
Visto che tu fai parte invece di quelli che danno valore ai feedback allora ti do un commento in più, sempre nella veste di lettore, riguardo la tua seconda parte...
beh, questa mi è piaciuta moltissimo, infatti una volta arrivato qui il lettore (io) si è già fatto un'idea dei personaggie e quindi tutto è più facile da immaginare.
Descrizioni accurate ma non esagerate nei dettagli, sensazione di movimento, il cambio di atmosfera si percepisce bene.
Tra l'altro dopo aver ascoltato le tue indicazioni ho riletto tutto da capo e la storia assume tutto un altro senso. Ed è un peccato perché ora sono riusciot a gustarmela di più mentre prima mi sono perso.
Credo che il problema sia solo la questione dei pochi caratteri perché se tu avessi avuto più spazio sono sicuro che mi avresti esaltato da subito
Quindi che dire, grazie del tuo racconto, io purtroppo (credo) devo giudicare la mia prima percezione, come se il lettore prendesse il "libro" tra le mani e in quel caso mi sento perso, ma è davvero un peccato perché il potenziale è davvero tanto... ci penserò su, grazie di avermi dato modo di esprimere i miei pensieri
ciaooo
Robin Ki
Be a King, the Kingdom will come.
Be a King, the Kingdom will come.
Re: Orbita di Luca Fagiolo
Robin ha scritto:Fagiolo17 ha scritto:
Ciao Robin e grazie della lettura. ti rispondo subito a tutti i punti.
1) Sileno è un satiro. una delle tante rappresentazioni dei demoni o di Satana stesso a volte (anche se in quei casi ha anche la testa da bestia). Ha quindi due zampe caprine, busto e testa umana e corna sempre stile capra. non lo avevo specificato perché credevo che la descrizione lo rendesse chiaro. inoltre anche il nome che ho scelto per il personaggio, Sileno, è un altro nome con cui sono chiamati i satiri o altre creature similari, sempre in base alle diverse culture.
Lui che si siede è alla ottava riga, mi sembrava sufficientemente in altro per chiarire fin da subito la sua morfologia (soprattutto che aveva due gambe) subito dopo prende in mano una mappa, quindi si chiarisce anche che ha le mani. Mi dispiace se è arrivato troppo tardi e non ti è stato facile immaginartelo fin da subito..
2)Sileno esplose in una risata che fece tremare le paratie della nave come il peggiore dei marosi. “E voi gli avete creduto?”
Lui sussultò, la spavalderia dietro cui si era difeso fino a quel momento svanita, come se l’avesse rinchiusa in un baule e avesse gettato via la chiave.
Dopo la battuta di Sileno ero andato a capo, a indicare il passaggio all'altro personaggio e in effetti poteva non essere sufficiente.
Lui sussultò è ovviamente lo sguattero. ha appena sentito un essere demoniaco ridere e far tremare le paratie della nave, dopo che ha schiacciato la testa all'ex capitano del vascello sotto uno zoccolo.
volevo evitare di ripetere di nuovo "sguattero" o "ragazzo".
tra l'altro dovrebbe chiarirlo la frase seguente: la spavalderia dietro cui si era difeso fino a quel momento era svanita ecc ecc. nelle prime righe Sileno dice chiaramente che gli umani spesso in sua presenza si nascondevano dietro corazze di stupido coraggio. quindi è per forza lo sguattero che mette da parte la finta spavalderia perchè impaurito dalla risata che fa tremare le pareti.
3) Caronte si era portato nell’oltretomba il segreto. Povero vecchio coglione. Glielo aveva ripetuto mille volte che non avrebbe avuto alcun riconoscimento a lavorare così tanto. L’eternità è lunga e lui ne sapeva qualcosa. Gli era venuta a noia in fretta, tanto da desiderare di tornare a casa, sempre che Lucifero l’avesse ripreso.
Nel mio racconto Caronte è "morto", si è portato nell'aldilà la geografia dell'inferno e il suo posto di traghettatore ora è vacante.
Sileno (che è una creatura demoniaca che vive attualmente tra gli umani, visto che poi parla di tornare a casa) gli aveva ripetuto mille volte di non lavorare così duramente (cioè, Sileno lo aveva detto a Caronte).
l'eternità era lunga e lui (Sileno) ne sapeva qualcosa, infatti si era già annoiato dell'eternità, tanto da voler tornare a casa (quindi all'inferno), sempre se Lucifero lo avesse ripreso.
in soldoni Sileno vuole tornare all'inferno per occupare il posto di Caronte che è morto, perché si è già stancato di vivere tra gli umani. ed è esplicitato proprio da Sileno in questo pezzo:
“Voglio servirti di nuovo.” Il vento iroso copriva le sue suppliche. “Insegnami i segreti delle terre dell’aldilà e concedimi di traghettare le anime degli inferi.”
Se vuoi commentare anche il resto del racconto e cosa non ti ha convinto, sono ben felice di leggerti e rispondere ai tuoi dubbi come ho fatto con questa prima parte! e non mi stai assolutamente sulle scatole ahahahah
Rieccomi Luca ahhaha bene allora abbiamo un buon punto di partenza, c'è chi non sopporta i commenti quindi si sa mai :-P
Visto che tu fai parte invece di quelli che danno valore ai feedback allora ti do un commento in più, sempre nella veste di lettore, riguardo la tua seconda parte...
beh, questa mi è piaciuta moltissimo, infatti una volta arrivato qui il lettore (io) si è già fatto un'idea dei personaggie e quindi tutto è più facile da immaginare.
Descrizioni accurate ma non esagerate nei dettagli, sensazione di movimento, il cambio di atmosfera si percepisce bene.
Tra l'altro dopo aver ascoltato le tue indicazioni ho riletto tutto da capo e la storia assume tutto un altro senso. Ed è un peccato perché ora sono riusciot a gustarmela di più mentre prima mi sono perso.
Credo che il problema sia solo la questione dei pochi caratteri perché se tu avessi avuto più spazio sono sicuro che mi avresti esaltato da subito
Quindi che dire, grazie del tuo racconto, io purtroppo (credo) devo giudicare la mia prima percezione, come se il lettore prendesse il "libro" tra le mani e in quel caso mi sento perso, ma è davvero un peccato perché il potenziale è davvero tanto... ci penserò su, grazie di avermi dato modo di esprimere i miei pensieri
ciaooo
Ma figurati, grazie a te del confronto.
a volte la prima lettura può risultare difficoltosa anche perché quando crediamo di trovarci davanti a un testo difficile partiamo scoraggiati e ci sembra sempre tutto complicatissimo. Lo dico perché a me a volte è capitato di iniziare prevenuto a leggere racconti di fantascienza perché sembravano troppo tecnici, ma poi rileggendoli con più calma e attenzione scoprirli molto più chiari di quanto mi erano sembrati al primo colpo.
La prima volta che ho letto l'incipit del "La Quinta Stagione" di Nora Jemisin mi sembrava complicatissimo. Riletto a fine romanzo mi aveva fatto gridare al capolavoro.
in bocca al lupo per la tua edizione, alla prossima lettura!
Re: Orbita di Luca Fagiolo
Sira66 ha scritto:Ciao Luca. Racconto aderente al tema e molto energico, l’atmosfera infernale in varie accezioni si coglie bene. Sileno è un personaggio ben riuscito, sullo sfondo il povero sguattero in balìa, è altrettanto definito. Il testo è scorrevole per lo più, noto solo alcuni punti in cui mi sono bloccata – ma sono davvero puntigli - tipo: Si accomodò sullo scranno macchiato di sangue, tiepido e appiccicoso sulla pelle della schiena avrei modificato quella preposizione perché ho pensato si riferisse ancora allo scranno, forse bastava aggiungere un possessivo per chiarire (es. contro la sua pelle) anche se capisco che sarebbe stato una ripetizione, quello nella frase successiva.
Molto bene direi. Buona sfida.
Grazie mille della lettura e del tuo commento.
sono felice che i due personaggi siano risultati definiti. Su Sileno puntavo molto, lo sguattero invece ha guadagnato spessore strada facendo, pensa che inizialmente non volevo neppure metterlo nella seconda parte.
Grazie anche per le segnalazioni sul testo, alcune frasi le ho rigirate mille volte per renderle evocative e qualcosa mi è scappato, maggiaggia!
in bocca al lupo per la tua edizione.
- GiulianoCannoletta
- Messaggi: 536
Re: Orbita di Luca Fagiolo
Ciao Luca, sempre un piacere leggerti.
Hai sperimentato uno stile più ricercato del tuo solito e il testo, a mio avviso, ne paga un po' lo scotto, soprattutto nell'incipit che mi pare la parte più critica. A rileggerlo credo che già con una diversa gestione dei punto-a-capo, lasciando allo sguattero/ sguardo di giada/camicia un capoverso tutto suo, sarebbe risultato più chiaro.
Il meglio, secondo me, lo danno i dettagli vividi che distribuisci nel testo, l'occhio che schizza fuori, lo schienale appiccicoso, le gocce come chicchi d'uva... È una caratteristica dei tuoi racconti che mi piace sempre un sacco.
Sileno che vuole sostituire Caronte all'inferno è un bel personaggio, ma mi è mancato qualcosa che mi aiutasse a empatizzare di più con lui e soffrire per la sua impresa. Cosa spera di ritrovare dopo tanto tempo? Perché se n'era andato? O ancora, cosa si sta lasciando alle spalle venendo via dalla Terra? (sappiamo solo che si è stufato)
Credo che anche solo una di queste informazioni, fatta emergere durante il racconto, avrebbe dato ancora più tridimensionalità al protagonista.
A rileggerci presto!
Giuliano
Hai sperimentato uno stile più ricercato del tuo solito e il testo, a mio avviso, ne paga un po' lo scotto, soprattutto nell'incipit che mi pare la parte più critica. A rileggerlo credo che già con una diversa gestione dei punto-a-capo, lasciando allo sguattero/ sguardo di giada/camicia un capoverso tutto suo, sarebbe risultato più chiaro.
Il meglio, secondo me, lo danno i dettagli vividi che distribuisci nel testo, l'occhio che schizza fuori, lo schienale appiccicoso, le gocce come chicchi d'uva... È una caratteristica dei tuoi racconti che mi piace sempre un sacco.
Sileno che vuole sostituire Caronte all'inferno è un bel personaggio, ma mi è mancato qualcosa che mi aiutasse a empatizzare di più con lui e soffrire per la sua impresa. Cosa spera di ritrovare dopo tanto tempo? Perché se n'era andato? O ancora, cosa si sta lasciando alle spalle venendo via dalla Terra? (sappiamo solo che si è stufato)
Credo che anche solo una di queste informazioni, fatta emergere durante il racconto, avrebbe dato ancora più tridimensionalità al protagonista.
A rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar
Julio Cortázar
- Gerry Ponsacchi
- Messaggi: 59
Re: Orbita di Luca Fagiolo
Bene!
Questo era il racconto da Ignoranza Eroica che stavo cercando nel girone e che ormai disperavo di trovare. Ci speravo.
Ecco la traccia che mi ha accompagnato durante la lettura:
https://youtu.be/hUumqcL7f2o?si=r7gV1vD_-_wTRfYK&t=2066
La cosa che mi ha molto divertito è la subitanea associazione di Sileno con il Martin Silenus di Hyperionica memoria. Me lo sono goduto un botto.
E allora torniamo agli Inferi, cazzo.
g3rry
Questo era il racconto da Ignoranza Eroica che stavo cercando nel girone e che ormai disperavo di trovare. Ci speravo.
Ecco la traccia che mi ha accompagnato durante la lettura:
https://youtu.be/hUumqcL7f2o?si=r7gV1vD_-_wTRfYK&t=2066
La cosa che mi ha molto divertito è la subitanea associazione di Sileno con il Martin Silenus di Hyperionica memoria. Me lo sono goduto un botto.
E allora torniamo agli Inferi, cazzo.
g3rry
-
- Messaggi: 181
Re: Orbita di Luca Fagiolo
Bentrovato, Luca. Il tuo è il racconto più ‘esagerato’ del gruppo, quello dall’ambientazione e dal personaggio più a ‘effetti speciali’. Trovo giusto premiare questo impegno anche se i limiti di battute ti hanno impedito di far emergere al momento adatto taluni particolari opportuni; intendo dire che il fatto che abbiamo a che fare con un satiro, per esempio, non è subito evidente e questo al lettore dispiace. Anche il fatto che Caronte sia morto è una invenzione interessante, ma che avrebbe dovuto essere più chiara per chi legge, con la conseguenza non scontata che il suo posto sia vacante. Insomma, qualcosa manca all’eccellenza, ma sono abbastanza convinta che di meglio, con tempi e caratteri così stretti, non si potesse. Per questo ti voto con coscienza tranquilla: per me, il tuo è il racconto migliore del gruppo
- gcdaddabbo
- Messaggi: 370
Re: Orbita di Luca Fagiolo
Ciao, Luca. Sono nuovamente a leggere un tuo racconto. Il tema è certamente centrato. L’idea di una nave che trasporta le anime attraverso un mare in tempesta, anticamera dell’inferno vero e proprio, è originale, La storia è ben costruita. I personaggi e la descrizione dei luoghi hanno colori cupi e violenti.
…
Come avrai intuito, avevo cominciato il commento prima ancora di riuscire a finire di leggere e comprendere il racconto. Tanto era stato forte il disgusto che avevo finito per barare.
Hai giocato con il termine “orbita”? Il bulbo oculare fuori dalla sua orbita e la nave che precipita nell’abisso come orbitasse intorno ad un gorgo che è un nucleo. Indubbiamente scrivi molto bene. Non ho capito con cosa Sileno si gratti il membro, ma è un dettaglio molto relativo.
Chiarito in seguito dalla lettura delle tue risposte ad altri commenti.
Il racconto ha tinte fosche, ma non posso dire che mi sia piaciuto.
Buona IGNORANZA EROICA EDITION!
…
Come avrai intuito, avevo cominciato il commento prima ancora di riuscire a finire di leggere e comprendere il racconto. Tanto era stato forte il disgusto che avevo finito per barare.
Hai giocato con il termine “orbita”? Il bulbo oculare fuori dalla sua orbita e la nave che precipita nell’abisso come orbitasse intorno ad un gorgo che è un nucleo. Indubbiamente scrivi molto bene. Non ho capito con cosa Sileno si gratti il membro, ma è un dettaglio molto relativo.
Chiarito in seguito dalla lettura delle tue risposte ad altri commenti.
Il racconto ha tinte fosche, ma non posso dire che mi sia piaciuto.
Buona IGNORANZA EROICA EDITION!
Re: Orbita di Luca Fagiolo
GiulianoCannoletta ha scritto:Ciao Luca, sempre un piacere leggerti.
Hai sperimentato uno stile più ricercato del tuo solito e il testo, a mio avviso, ne paga un po' lo scotto, soprattutto nell'incipit che mi pare la parte più critica. A rileggerlo credo che già con una diversa gestione dei punto-a-capo, lasciando allo sguattero/ sguardo di giada/camicia un capoverso tutto suo, sarebbe risultato più chiaro.
Il meglio, secondo me, lo danno i dettagli vividi che distribuisci nel testo, l'occhio che schizza fuori, lo schienale appiccicoso, le gocce come chicchi d'uva... È una caratteristica dei tuoi racconti che mi piace sempre un sacco.
Sileno che vuole sostituire Caronte all'inferno è un bel personaggio, ma mi è mancato qualcosa che mi aiutasse a empatizzare di più con lui e soffrire per la sua impresa. Cosa spera di ritrovare dopo tanto tempo? Perché se n'era andato? O ancora, cosa si sta lasciando alle spalle venendo via dalla Terra? (sappiamo solo che si è stufato)
Credo che anche solo una di queste informazioni, fatta emergere durante il racconto, avrebbe dato ancora più tridimensionalità al protagonista.
A rileggerci presto!
Giuliano
Ciao Giuliano e grazie mille del commento.
forse è mancato qualcosa a livello di need di Sileno. Volevo che il racconto girasse principalmente sulle immagini infernali di questo satiro che prendeva possesso di una nave per tornare negli inferi, spinto dalla noia e dal desiderio di tornare a "casa".
in effetti non ho creato empatia per lui, volevo fosse l'aguzzino di questa scena e forse questo non ha aiutato.
Comunque grazie del tuo parere puntuale e preciso come sempre!
Re: Orbita di Luca Fagiolo
Cinzia Fabretti ha scritto:Bentrovato, Luca. Il tuo è il racconto più ‘esagerato’ del gruppo, quello dall’ambientazione e dal personaggio più a ‘effetti speciali’. Trovo giusto premiare questo impegno anche se i limiti di battute ti hanno impedito di far emergere al momento adatto taluni particolari opportuni; intendo dire che il fatto che abbiamo a che fare con un satiro, per esempio, non è subito evidente e questo al lettore dispiace. Anche il fatto che Caronte sia morto è una invenzione interessante, ma che avrebbe dovuto essere più chiara per chi legge, con la conseguenza non scontata che il suo posto sia vacante. Insomma, qualcosa manca all’eccellenza, ma sono abbastanza convinta che di meglio, con tempi e caratteri così stretti, non si potesse. Per questo ti voto con coscienza tranquilla: per me, il tuo è il racconto migliore del gruppo
Ciao Cinzia e grazie mille. avevo puntato molto sull'effetto esagerato e sopra le righe di questo racconto e sono felice tu lo abbia colto. in 5.000 battute ho voluto disseminare molti dettagli vividi e meno dettagli di trama che speravo uscissero strada facendo.
inizialmente Sileno era semplicemente "il satiro" ma mi sembrava avesse troppa poca personalità senza il nome proprio. inoltre mi sembrava troppo didascalico dire semplicemente che era un satiro e speravo che i dettagli sul suo corpo fossero sufficienti per desumerlo. non doveva essere una sorpresa, solo non volevo che fosse scontato al primo rigo dicendo il Satiro fa, il Satiro dice. soprattutto essendo dal suo punto di vista, lui non pensa a sé stesso come a un satiro ma come a Sileno.
era il rischio di scrivere il racconto dal suo punto di vista.
per il buon Caronte trapassato, speravo che i pensieri di Sileno fossero sufficienti.
ho preteso troppo dal tempo e dallo spazio a disposizione.
peccato.
Grazie mille per il commento e la valutazione.
Re: Orbita di Luca Fagiolo
Gerry Ponsacchi ha scritto:Bene!
Questo era il racconto da Ignoranza Eroica che stavo cercando nel girone e che ormai disperavo di trovare. Ci speravo.
Ecco la traccia che mi ha accompagnato durante la lettura:
https://youtu.be/hUumqcL7f2o?si=r7gV1vD_-_wTRfYK&t=2066
La cosa che mi ha molto divertito è la subitanea associazione di Sileno con il Martin Silenus di Hyperionica memoria. Me lo sono goduto un botto.
E allora torniamo agli Inferi, cazzo.
g3rry
Ciao Gerry, sono contento tu abbia notato che lo stile riprendeva volutamente quello dei ragazzi di Ignoranza Eroica. probabilmente non mi hai mai letto prima, ma io scrivo in maniera molto più asciutta e diretta di solito. qui mi era sembrato giusto fare un omaggio alle guest e tentare con uno stile più ricco: colpi bassi e metriche alte!
vedendo i commenti che ho ricevuto, probabilmente ho sbagliato XD
questo stile più "pieno" e ricercato non è piaciuto molto. (anche perché probabilmente necessità di più di una lettura per essere colto appieno) vabbè, sarà per la prossima edizione!
Re: Orbita di Luca Fagiolo
gcdaddabbo ha scritto:Ciao, Luca. Sono nuovamente a leggere un tuo racconto. Il tema è certamente centrato. L’idea di una nave che trasporta le anime attraverso un mare in tempesta, anticamera dell’inferno vero e proprio, è originale, La storia è ben costruita. I personaggi e la descrizione dei luoghi hanno colori cupi e violenti.
…
Come avrai intuito, avevo cominciato il commento prima ancora di riuscire a finire di leggere e comprendere il racconto. Tanto era stato forte il disgusto che avevo finito per barare.
Hai giocato con il termine “orbita”? Il bulbo oculare fuori dalla sua orbita e la nave che precipita nell’abisso come orbitasse intorno ad un gorgo che è un nucleo. Indubbiamente scrivi molto bene. Non ho capito con cosa Sileno si gratti il membro, ma è un dettaglio molto relativo.
Chiarito in seguito dalla lettura delle tue risposte ad altri commenti.
Il racconto ha tinte fosche, ma non posso dire che mi sia piaciuto.
Buona IGNORANZA EROICA EDITION!
Ciao e grazie del commento.
so che il tipo di racconto che scrivo non ti piacciono, quindi ti ringrazio per essere comunque arrivato in fondo alla lettura e per l'apprezzamento dello stile.
Mi dispiace che spesso ti tocchino i miei racconti.
- KatyBlacksmith
- Messaggi: 119
Re: Orbita di Luca Fagiolo
Ciao, Luca e ben trovato!
Tema centratissimo, molto bella la storia, ben centrati i particolari (l'occhio, gli odori, le sensazioni: tattili e non).
Trovo solo un po' di confusione all'inizio nelle primissime frasi: non ho ben chiaro chi beve (entrambi?) e di chi è lo sguardo di giada, per cui mi inciampo leggermente. Ma poi tutto prende a scorrere bene, la morfologia di Sileno la si scopre pian piano e va bene così, per me. Viene anche da chiedersi se Caronte fosse il capitano deceduto oppure no (ma immagino di sì) e allora forse il tragitto verso il gorgo l'equipaggio avrebbe già dovuto conoscerlo?
E invece leggendo quel che scrivi in risposta, no, non era suo il corpo nella cabina.
Mi vien solo da dire: povero equipaggio (per dire quanto bene ha preso il racconto nella mia testa)!
Buona undicesima era!
Tema centratissimo, molto bella la storia, ben centrati i particolari (l'occhio, gli odori, le sensazioni: tattili e non).
Trovo solo un po' di confusione all'inizio nelle primissime frasi: non ho ben chiaro chi beve (entrambi?) e di chi è lo sguardo di giada, per cui mi inciampo leggermente. Ma poi tutto prende a scorrere bene, la morfologia di Sileno la si scopre pian piano e va bene così, per me. Viene anche da chiedersi se Caronte fosse il capitano deceduto oppure no (ma immagino di sì) e allora forse il tragitto verso il gorgo l'equipaggio avrebbe già dovuto conoscerlo?
E invece leggendo quel che scrivi in risposta, no, non era suo il corpo nella cabina.
Mi vien solo da dire: povero equipaggio (per dire quanto bene ha preso il racconto nella mia testa)!
Buona undicesima era!
Re: Orbita di Luca Fagiolo
Molto bene per il tentativo di allinearti allo spirito di IGNORANZA EROICA, ma qui paghi lo scotto attraverso una certa difficoltà nel lavorare sul personaggio principale e le sue motivazioni. La sensazione che ho avuto durante la lettura era che tu ti stessi concentrando sullo stile e questo ti abbia reso più difficile muoverti sui personaggi ("Ingoiò, e la paura scomparve dentro il colletto della camicia lercia." tanto per fare un esempio, l'ho in prima lettura associato a Sileno e questo mi ha rallentato parecchio). Insomma, un po' da oliare e sistemare. C'è da dire che resta comunque un bel gran racconto, solido anche se non brillante quanto sarebbe dovuto essere, perfettamente in tema. Per me un pollice tendente al positivo in modo solido e quasi brillante e un plauso per avere osato in uno stile fuori dalla tua zona di confort, sono sicuro che ci fosse una seconda IGNORANZA EROICA EDITION a seguire nell'immediato saliresti parecchio di livello dopo avere fatto le prove in questa.
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