Lo zio Egidio
Inviato: martedì 21 novembre 2023, 0:53
L’altro giorno è venuto lo zio Egidio.
Stavamo tornando da scuola e lui era davanti al cancello che ci aspettava.
Appena l’ho visto ho cominciato a correre e lui ha cominciato a ridere e mi ha preso in braccio. Però mi ha messo giù subito e mi ha detto: “Ehi, ma quanto pesi?” Poi si è voltato verso la mamma e le ha chiesto: “Ma cosa mangia questo ragazzo? Se continua così tra poco mi supera”.
La mamma però non gli ha risposto e gli ha detto solo: “Cosa ci fai fuori, Egidio? Non è un po’ presto?”
Lo zio mi ha strizzato l’occhio e le ha detto: “Il viaggio è durato meno del previsto, così sono tornato” poi ha aggiunto: “sai, se tutto va bene non dovrò più partire”.
Lo zio Egidio viaggia molto e sta sempre via per un sacco di tempo: l’ultima volta che era venuto a trovarci avevo appena iniziato la seconda e invece adesso sono in terza ed è quasi Pasqua.
Lo zio se n’è ricordato e infatti mi ha portato un uovo gigante.
Mi piace lo zio Egidio, ogni volta che viene mi porta sempre qualcosa, quando è ora di andare a letto ha sempre una storia nuova da raccontarmi, la domenica mi porta con lui al bar a mangiare le caramelle gommose e quando incontra i suoi amici dice a tutti che sono “il suo ragazzo”.
Se avessi un papà vorrei proprio che fosse come lui.
A cena lo zio si è fermato con noi e dopo mangiato ha tirato fuori un computer supergrande e si è messo a scrivere delle cose. Sembravano dei giochi perché a volte rideva ed esultava mentre a volte si arrabbiava e diceva: “mannaggia!”.
Quando si arrabbiava la mamma lo guardava storto e a un certo punto gli ha detto: “non sarà mica una delle tue solite stronzate quella, eh? Che poi non succeda che ti rimetti nei guai e mi crei più ancora più problemi di quelli che ho”.
“Ma no” gli ha risposto lui “è tutto tranquillo, è una cosa facile e sicura, devo solo trasferire dei codici per dei miei amici e loro poi mi pagano. Pagano bene sai? Vedrai che non succederà niente e anzi questa volta ci metteremo a posto”.
Poi ci ha spiegato che aveva un app sul telefono che gli faceva comparire delle file di numeri e che lui doveva solo copiarli e mandarli ai suoi amici con il computer. Solo che i numeri sul telefono rimanevano pochissimo e allora molte volte non faceva in tempo a copiarli.
Allora gli ho detto che io potevo ricordarmeli, che avevo una super memoria tanto che a scuola la maestra di matematica mi aveva anche mandato a fare una gara e che l’avevo vinta.
Allo zio si sono subito illuminati gli occhi e mi ha preso sulle ginocchia e ha lasciato che lo aiutassi. Da quel momento non abbiamo più sbagliato un numero e lo zio ha cominciato a ridere, e ogni volta che mandava via una fila gridava: “Alé” o “Bingo”.
Ci stavamo divertendo da matti ma poi la mamma ha cominciato a dire che a lei questa cosa non piaceva e che era tardi e che dovevo andare a letto.
Così lo zio Egidio ha spento il computer e mi ha accompagnato in camera. Mi ha raccontato una storia delle sue e mi ha detto che mi ero meritato un gelatone gigante. Poi mi ha dato un bacio e mi ha detto di dormire.
Ieri quando siamo tornati da scuola sotto casa c’erano due signori che hanno chiesto alla mamma di entrare per controllare se avesse un computer. La mamma li ha fatti salire e gli ha detto che però lei un computer non ce l’aveva e usava il Wi-Fi solo per il telefono e che potevano guardarlo se volevano.
Allora io ho pensato che fossero amici dello zio e gliel’ho detto io che il computer se l’era portato via lui perché era suo, e gli ho spiegato anche del gioco dei numeri e di quanto ero bravo a ricordarmeli.
I due signori si sono guardati, si sono chiusi in cucina con la mamma per un po’ e poi sono andati via.
La mamma è diventata silenziosa e si è messa a stirare, così sono andato a giocare in camera mia.
Oggi lo zio Egidio non è venuto, la mamma mi ha detto che ha dovuto ripartire improvvisamente per uno dei suoi viaggi. Volevo chiederle dove ma poi ho visto che aveva gli occhi lucidi, così l’ho abbracciata. Lei mi ha stretto forte forte e allora le ho domandato: “ma va tanto lontano questa volta? E tornerà?” e lei mi ha risposto: “non aver paura, tornerà, tornerà anche questa volta, vedrai. La trova sempre lui, la strada”.
Stavamo tornando da scuola e lui era davanti al cancello che ci aspettava.
Appena l’ho visto ho cominciato a correre e lui ha cominciato a ridere e mi ha preso in braccio. Però mi ha messo giù subito e mi ha detto: “Ehi, ma quanto pesi?” Poi si è voltato verso la mamma e le ha chiesto: “Ma cosa mangia questo ragazzo? Se continua così tra poco mi supera”.
La mamma però non gli ha risposto e gli ha detto solo: “Cosa ci fai fuori, Egidio? Non è un po’ presto?”
Lo zio mi ha strizzato l’occhio e le ha detto: “Il viaggio è durato meno del previsto, così sono tornato” poi ha aggiunto: “sai, se tutto va bene non dovrò più partire”.
Lo zio Egidio viaggia molto e sta sempre via per un sacco di tempo: l’ultima volta che era venuto a trovarci avevo appena iniziato la seconda e invece adesso sono in terza ed è quasi Pasqua.
Lo zio se n’è ricordato e infatti mi ha portato un uovo gigante.
Mi piace lo zio Egidio, ogni volta che viene mi porta sempre qualcosa, quando è ora di andare a letto ha sempre una storia nuova da raccontarmi, la domenica mi porta con lui al bar a mangiare le caramelle gommose e quando incontra i suoi amici dice a tutti che sono “il suo ragazzo”.
Se avessi un papà vorrei proprio che fosse come lui.
A cena lo zio si è fermato con noi e dopo mangiato ha tirato fuori un computer supergrande e si è messo a scrivere delle cose. Sembravano dei giochi perché a volte rideva ed esultava mentre a volte si arrabbiava e diceva: “mannaggia!”.
Quando si arrabbiava la mamma lo guardava storto e a un certo punto gli ha detto: “non sarà mica una delle tue solite stronzate quella, eh? Che poi non succeda che ti rimetti nei guai e mi crei più ancora più problemi di quelli che ho”.
“Ma no” gli ha risposto lui “è tutto tranquillo, è una cosa facile e sicura, devo solo trasferire dei codici per dei miei amici e loro poi mi pagano. Pagano bene sai? Vedrai che non succederà niente e anzi questa volta ci metteremo a posto”.
Poi ci ha spiegato che aveva un app sul telefono che gli faceva comparire delle file di numeri e che lui doveva solo copiarli e mandarli ai suoi amici con il computer. Solo che i numeri sul telefono rimanevano pochissimo e allora molte volte non faceva in tempo a copiarli.
Allora gli ho detto che io potevo ricordarmeli, che avevo una super memoria tanto che a scuola la maestra di matematica mi aveva anche mandato a fare una gara e che l’avevo vinta.
Allo zio si sono subito illuminati gli occhi e mi ha preso sulle ginocchia e ha lasciato che lo aiutassi. Da quel momento non abbiamo più sbagliato un numero e lo zio ha cominciato a ridere, e ogni volta che mandava via una fila gridava: “Alé” o “Bingo”.
Ci stavamo divertendo da matti ma poi la mamma ha cominciato a dire che a lei questa cosa non piaceva e che era tardi e che dovevo andare a letto.
Così lo zio Egidio ha spento il computer e mi ha accompagnato in camera. Mi ha raccontato una storia delle sue e mi ha detto che mi ero meritato un gelatone gigante. Poi mi ha dato un bacio e mi ha detto di dormire.
Ieri quando siamo tornati da scuola sotto casa c’erano due signori che hanno chiesto alla mamma di entrare per controllare se avesse un computer. La mamma li ha fatti salire e gli ha detto che però lei un computer non ce l’aveva e usava il Wi-Fi solo per il telefono e che potevano guardarlo se volevano.
Allora io ho pensato che fossero amici dello zio e gliel’ho detto io che il computer se l’era portato via lui perché era suo, e gli ho spiegato anche del gioco dei numeri e di quanto ero bravo a ricordarmeli.
I due signori si sono guardati, si sono chiusi in cucina con la mamma per un po’ e poi sono andati via.
La mamma è diventata silenziosa e si è messa a stirare, così sono andato a giocare in camera mia.
Oggi lo zio Egidio non è venuto, la mamma mi ha detto che ha dovuto ripartire improvvisamente per uno dei suoi viaggi. Volevo chiederle dove ma poi ho visto che aveva gli occhi lucidi, così l’ho abbracciata. Lei mi ha stretto forte forte e allora le ho domandato: “ma va tanto lontano questa volta? E tornerà?” e lei mi ha risposto: “non aver paura, tornerà, tornerà anche questa volta, vedrai. La trova sempre lui, la strada”.