Mappe concettuali
Mappe concettuali
Il portone del seminario, due piani più sotto, si chiuse col tipico boato.
Maurizio abbassò lo schermo del portatile e si alzò dalla poltroncina; la finta pelle scricchiolò un po’.
Luca entrerà a momenti, cavolo!
I giri della chiave nella toppa. Uno, due e tre.
Maurizio si avvicinò alla lavagna bianca e afferrò il pennarello dal portapenne.
Due bussate veloci.
«Entra, entra.» pigolò Maurizio.
Luca aprì la porta; l’abito talare bello teso sull’addome tondeggiante, armeggiava fra le dita il collarino sfilato, bianchissimo e intonso.
Nella stanza si dipanò un affilato profumo di incenso.
«Com’è andata, allora?» chiese Maurizio.
«Direi…bene. Era una funzione semplice. Poche persone, chiesa sperduta di periferia. Don Armando è uno che non si perde in chiacchere nelle omelie.»
«Che per un funerale non è male.»
«No, non lo è. Mi ha chiesto di te.»
I peli dietro il collo gli si inamidarono, tesi come spine.
«Davvero?»
«Beh, i centottanta giorni presto o tardi finiranno, dovrai pur cominciare a fare pratica anche tu.»
Maurizio indicò col pennarello la mappa concettuale.
«Non sto facendo molti progressi, sono ancora parecchio indietro.»
Luca si avvicinò. Però! Si era davvero ben impomatato il tirabaci sulla testa!
«Sempre sicuro che non vuoi una mano? Sant'Agostino non è mai stato il mio forte ma una decina di pagine per la tesi potrei tirartele su io…»
La mano del coinquilino seguì la linea rossa che da TEOLOGIA portava a MALE.
Da lì indugiò sulle tre direzioni possibili. Le lunga dita scelsero la linea del FISICO che con una linea spezzata risaliva verso il centro in cui un bel tondo rosso conteneva il PECCATO ORIGINALE.
Parole gli camminarono in processione nel cervello, tra gli scaffali della memoria riempiti di teologia:
Genesi 2 - “E la donna prese del frutto, ne mangiò, e ne dette anche al suo marito ch’era con lei, ed egli ne mangiò.”
Proverbi –“30:20 Tale è la condotta della donna adultera: essa mangia, si pulisce la bocca, e dice: Non ho fatto nulla di male!”.
La nota a piè di pagina: Mangiare il frutto significa darsi al piacere.
Tutto filava con caina perfezione.
«Troverò il bandolo della matassa, dai» Maurizio sorrise «Dio provvede.»
Luca si mise una mano sul tessuto nero, sopra il cuore. «Provvede Sempre. Vado a stendermi per un po’, chiamami per pranzo.»
Maurizio annuì e Luca uscì dalla stanza.
Un filo a piombo attraversò il petto fino a stuzzicargli le viscere tese.
Stavano per finire i 180 giorni
Quanto poteva ancora procrastinare e ingannare famiglia e professori?
Studiò l’intrico di spezzate e tabelle sulla lavagna alla luce del sole che ora entrava per obliquo dal lucernario.
GRAZIA portava a VERITA’.
Eh, mica facile.
Il quadratino con ILLUMINAZIONE DIVINA sparava una freccia un po’ sbilenca verso MAESTRO INTERIORE.
Tre rapide vibrazioni sul legno della scrivania.
Lo smartphone perse l’equilibrio precario e si inclinò appoggiandosi alla base scalettata del crocifisso da tavolo.
Gesù lo guardò dall’alto in basso, il volto laccato sofferente.
«Scusate, Signore.»
Prese il telefono.
Il sole mattutino si era inclinato abbastanza da sfiorare la lavagna, inondando di luce dorata il triangolo di VOLONTA’ unito con doppia linea da SPIRITO.
Maurizio si sentì avvampare.
Dio non poteva essere più chiaro!
Ma certo, Signore.
Quella era la via.
Non altre, quella.
Era tempo di tornare al suo posto.
Sbloccò lo schermo.
Ora chiamerò Don Armando e mi accorderò per un…
La notifica campeggiava al centro del wallpaper di cielo turchino tappezzato di icone.
[N26 BANK Hai appena ricevuto un bonifico da 12000,33 euro da parte di Andrea Grossi]
Un capogiro.
Altra notifica.
Whatsapp.
[Andrea Grossi SigmaErotic Edizioni – Non male l’anticipo sulla pubblicazione, eh? Un paio di giri di editing e partiamo subito con le stampe. Facciamo il botto con la tua antologia! Per l’alias, nessun problema.]
Maurizio si sedette.
Tirò su col naso e prese a grattarselo fin quasi a scorticarselo.
Lo pubblicavano!
Le pareti della stanza si fecero più vicine poi più lontane, impiccione.
Il cuore marciava a tutta birra e forse lo avrebbe vomitato di lì a poco sopra il suo portatile.
Tolse lo screensaver e l’editor di testo tornò bianco e a tutto schermo, il paragrafo incompleto col cursore lampeggiante.
...Gabriel Vega afferrò con forza le scalette della piscina e Corinne, fluttuante nelle acque male illuminate dai faretti, fu prigioniera delle sue braccia.
Si sentì chiudere a sua volta il bacino dalle cosce di lei, tanto da fargli scendere l’elastico del costume fino ai peli del cazzo e tendersi sull’erezione da manuale immersa nell'acqua e cloro…
Maurizio deglutì alla pura sensazione di immersione fisica e mentale col personaggio.
E riprese a scrivere.
Nessun bisogno di mappe concettuali. Come uniche bussole, il godimento e i sensi di colpa.
Maurizio abbassò lo schermo del portatile e si alzò dalla poltroncina; la finta pelle scricchiolò un po’.
Luca entrerà a momenti, cavolo!
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Maurizio si avvicinò alla lavagna bianca e afferrò il pennarello dal portapenne.
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«Che per un funerale non è male.»
«No, non lo è. Mi ha chiesto di te.»
I peli dietro il collo gli si inamidarono, tesi come spine.
«Davvero?»
«Beh, i centottanta giorni presto o tardi finiranno, dovrai pur cominciare a fare pratica anche tu.»
Maurizio indicò col pennarello la mappa concettuale.
«Non sto facendo molti progressi, sono ancora parecchio indietro.»
Luca si avvicinò. Però! Si era davvero ben impomatato il tirabaci sulla testa!
«Sempre sicuro che non vuoi una mano? Sant'Agostino non è mai stato il mio forte ma una decina di pagine per la tesi potrei tirartele su io…»
La mano del coinquilino seguì la linea rossa che da TEOLOGIA portava a MALE.
Da lì indugiò sulle tre direzioni possibili. Le lunga dita scelsero la linea del FISICO che con una linea spezzata risaliva verso il centro in cui un bel tondo rosso conteneva il PECCATO ORIGINALE.
Parole gli camminarono in processione nel cervello, tra gli scaffali della memoria riempiti di teologia:
Genesi 2 - “E la donna prese del frutto, ne mangiò, e ne dette anche al suo marito ch’era con lei, ed egli ne mangiò.”
Proverbi –“30:20 Tale è la condotta della donna adultera: essa mangia, si pulisce la bocca, e dice: Non ho fatto nulla di male!”.
La nota a piè di pagina: Mangiare il frutto significa darsi al piacere.
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Luca si mise una mano sul tessuto nero, sopra il cuore. «Provvede Sempre. Vado a stendermi per un po’, chiamami per pranzo.»
Maurizio annuì e Luca uscì dalla stanza.
Un filo a piombo attraversò il petto fino a stuzzicargli le viscere tese.
Stavano per finire i 180 giorni
Quanto poteva ancora procrastinare e ingannare famiglia e professori?
Studiò l’intrico di spezzate e tabelle sulla lavagna alla luce del sole che ora entrava per obliquo dal lucernario.
GRAZIA portava a VERITA’.
Eh, mica facile.
Il quadratino con ILLUMINAZIONE DIVINA sparava una freccia un po’ sbilenca verso MAESTRO INTERIORE.
Tre rapide vibrazioni sul legno della scrivania.
Lo smartphone perse l’equilibrio precario e si inclinò appoggiandosi alla base scalettata del crocifisso da tavolo.
Gesù lo guardò dall’alto in basso, il volto laccato sofferente.
«Scusate, Signore.»
Prese il telefono.
Il sole mattutino si era inclinato abbastanza da sfiorare la lavagna, inondando di luce dorata il triangolo di VOLONTA’ unito con doppia linea da SPIRITO.
Maurizio si sentì avvampare.
Dio non poteva essere più chiaro!
Ma certo, Signore.
Quella era la via.
Non altre, quella.
Era tempo di tornare al suo posto.
Sbloccò lo schermo.
Ora chiamerò Don Armando e mi accorderò per un…
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Un capogiro.
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Maurizio si sedette.
Tirò su col naso e prese a grattarselo fin quasi a scorticarselo.
Lo pubblicavano!
Le pareti della stanza si fecero più vicine poi più lontane, impiccione.
Il cuore marciava a tutta birra e forse lo avrebbe vomitato di lì a poco sopra il suo portatile.
Tolse lo screensaver e l’editor di testo tornò bianco e a tutto schermo, il paragrafo incompleto col cursore lampeggiante.
...Gabriel Vega afferrò con forza le scalette della piscina e Corinne, fluttuante nelle acque male illuminate dai faretti, fu prigioniera delle sue braccia.
Si sentì chiudere a sua volta il bacino dalle cosce di lei, tanto da fargli scendere l’elastico del costume fino ai peli del cazzo e tendersi sull’erezione da manuale immersa nell'acqua e cloro…
Maurizio deglutì alla pura sensazione di immersione fisica e mentale col personaggio.
E riprese a scrivere.
Nessun bisogno di mappe concettuali. Come uniche bussole, il godimento e i sensi di colpa.
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Re: Mappe concettuali
Racconto che mischia sacro e profano. Maurizio sta preparando la tesi in teologia, ma intanto, con il computer portatile ha scritto un libro erotico che gli frutterà un congruo anticipo. Molto ben resa l’ambientazione, fra la lavagna con le parole che portano alla Verità e le frasi bibliche, ma c’è anche uno smartphone. Bella la citazione del libro erotico che si contrappone alle frasi bibliche. Simpatico il personaggio del coinquilino, dalla pettinatura a tirabaci e disposto ad aiutarlo con la tesi su Sant’Agostino.
- Maurizio Chierchia
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Re: Mappe concettuali
Ciao Dario.
Allora, mi trovo un po' perplesso. Il racconto in se non mi è dispiaciuto, ma ammetto che ho fatto parecchio fatica a seguire il filo logico della mappa concettuale per la tesi. Tutti quei collegamenti tra parole che dicono poco o nulla mi hanno fatto un po' perdere. Infatti ho apprezzato l'inizio e la fine, ma non il centro in cui trovo un tema inserito a forza. Mi spiego, non è che il tema non sia centrato o non sia originale, il problema dal mio punto di vista è la trasposizione.
Mi piacciono le storie di chiesa e religione, ma qui ho trovato poco interessante questo argomento. Secondo me potevi fare di meglio con la stessa idea.
Ultimissimo appunto:
Genesi 2 - “E la donna prese del frutto, ne mangiò, e ne dette anche al suo marito ch’era con lei, ed egli ne mangiò.”
Questa dovrebbe essere Genesi 3, 6-7.
Buona gara e a rileggerci presto.
Allora, mi trovo un po' perplesso. Il racconto in se non mi è dispiaciuto, ma ammetto che ho fatto parecchio fatica a seguire il filo logico della mappa concettuale per la tesi. Tutti quei collegamenti tra parole che dicono poco o nulla mi hanno fatto un po' perdere. Infatti ho apprezzato l'inizio e la fine, ma non il centro in cui trovo un tema inserito a forza. Mi spiego, non è che il tema non sia centrato o non sia originale, il problema dal mio punto di vista è la trasposizione.
Mi piacciono le storie di chiesa e religione, ma qui ho trovato poco interessante questo argomento. Secondo me potevi fare di meglio con la stessa idea.
Ultimissimo appunto:
Genesi 2 - “E la donna prese del frutto, ne mangiò, e ne dette anche al suo marito ch’era con lei, ed egli ne mangiò.”
Questa dovrebbe essere Genesi 3, 6-7.
Buona gara e a rileggerci presto.
Maurizio Chierchia
"Domani è già vicino"
"Domani è già vicino"
Re: Mappe concettuali
Ciao, dalla premessa mi aspettavo qualcosa di diverso, quindi la svolta dello scrittore mi ha spiazzato e confuso ancora di più.
In ogni caso è un racconto godibile. Ci sono alcuni refusi qua e là, ma credono siano dovuti più alla fretta di spostare che altro.
In ogni caso è un racconto godibile. Ci sono alcuni refusi qua e là, ma credono siano dovuti più alla fretta di spostare che altro.
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- Messaggi: 228
Re: Mappe concettuali
Buona sera Dario,
il tuo racconto è sicuramente il più labirintico che ho letto, ma forse anche il più originale. Hia reso bene l'idea di cosa può essere una mappa concettuale all'interno della testa di uno studioso, i passaggi che lo possono distogliere e quelli che lo portano a pensare ad altro. Ammetto che non è stato facile da leggere, una fruizione difficile potrebbe penalizzarti, ma ripeto che l'originalità del racconto è stata apprezzata.
il tuo racconto è sicuramente il più labirintico che ho letto, ma forse anche il più originale. Hia reso bene l'idea di cosa può essere una mappa concettuale all'interno della testa di uno studioso, i passaggi che lo possono distogliere e quelli che lo portano a pensare ad altro. Ammetto che non è stato facile da leggere, una fruizione difficile potrebbe penalizzarti, ma ripeto che l'originalità del racconto è stata apprezzata.
Re: Mappe concettuali
Ciao Dario e piacere di rileggerti.
Il racconto mi è piaciuto. Il protagonista che vorrebbe diventare prete ma in realtà cede al lato oscuro del porno mi garba. Soprattutto con un anticipo di quella cifra. Avrei sfrombolato via anche io l’abito talare.
Devo però ammettere che mi hai un po’ perso nella parte centrale della mappa concettuale, tra linee, frecce e concetti collegati. Lì ho fatto fatica a seguirti e forse avrei preferito capire meglio i dubbi che gli passavano per la testa senza le connessioni visive sulla lavagna bianca.
In bocca al lupo per l’edizione.
Il racconto mi è piaciuto. Il protagonista che vorrebbe diventare prete ma in realtà cede al lato oscuro del porno mi garba. Soprattutto con un anticipo di quella cifra. Avrei sfrombolato via anche io l’abito talare.
Devo però ammettere che mi hai un po’ perso nella parte centrale della mappa concettuale, tra linee, frecce e concetti collegati. Lì ho fatto fatica a seguirti e forse avrei preferito capire meglio i dubbi che gli passavano per la testa senza le connessioni visive sulla lavagna bianca.
In bocca al lupo per l’edizione.
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- Messaggi: 250
Re: Mappe concettuali
Ciao Dario. Parto col dirti che non mi sarei mai immaginata un finale simile ahah. Mi ha sorpreso tantissimo!
Gran bella pensata quella di usare le mappe in questo modo.
Però ho fatto un po' fatica, anche io, a figurarmi proprio queste mappe concettuali. E penso che sia la parte che può essere migliorata. Alcune mi sono sembrate più semplici da visualizzare, altre un po' meno. Forse perché le hai lasciate incomplete per noi lettori. E non sapremo mai dove portano alcune delle loro frecce. Insomma sono proprio un gran bel caos di frecce, tabelle e altro, come se lo stesso protagonista si stesse complicando la vita per una ragione, che poi alla fine del racconto ci sveli. E si ribalta quindi il vero uso delle mappe concettuali, cioè semplificare i concetti, ordinarli, per impararli più facilmente. O almeno a me è sembrato così.
Ti faccio una piccola annotazione più personale:
"I giri di chiave nella toppa." l'avrei resa così: "Una chiave gira nella toppa." Perché per me suonava troppo, diciamo, spezzata nel primo modo.
In bocca al lupo per la gara!
Gran bella pensata quella di usare le mappe in questo modo.
Però ho fatto un po' fatica, anche io, a figurarmi proprio queste mappe concettuali. E penso che sia la parte che può essere migliorata. Alcune mi sono sembrate più semplici da visualizzare, altre un po' meno. Forse perché le hai lasciate incomplete per noi lettori. E non sapremo mai dove portano alcune delle loro frecce. Insomma sono proprio un gran bel caos di frecce, tabelle e altro, come se lo stesso protagonista si stesse complicando la vita per una ragione, che poi alla fine del racconto ci sveli. E si ribalta quindi il vero uso delle mappe concettuali, cioè semplificare i concetti, ordinarli, per impararli più facilmente. O almeno a me è sembrato così.
Ti faccio una piccola annotazione più personale:
"I giri di chiave nella toppa." l'avrei resa così: "Una chiave gira nella toppa." Perché per me suonava troppo, diciamo, spezzata nel primo modo.
In bocca al lupo per la gara!
Re: Mappe concettuali
Ciao. Per me il racconto è sicuramente promosso, perché rispetta i tempi, mantiene la sorpresa finale, ed è scritto in modo molto fluente. Mi piacciono un sacco le “invasioni” fisiche e ambientali che si inseriscono nei dialoghi e nei pensieri di Maurizio (i raggi di sole sulla lavagna, il ciuffo, il cellulare che vibra…)
Tra i minus invece inserirei la sovrabbondanza di aggettivazione (non sempre, qua e là), ma soprattutto degli accostamenti di senso un po’ azzardati. Es: profumo affilato, i peli del collo che si inamidarono, parole gli camminarono in processione, caina perfezione. Sia chiaro: a me generalmente piacciono e ne faccio spesso uso, ma forse in un racconto di 5mila battute sono un po’ troppi, appaiono forzati.
Per me tema centrato
Tra i minus invece inserirei la sovrabbondanza di aggettivazione (non sempre, qua e là), ma soprattutto degli accostamenti di senso un po’ azzardati. Es: profumo affilato, i peli del collo che si inamidarono, parole gli camminarono in processione, caina perfezione. Sia chiaro: a me generalmente piacciono e ne faccio spesso uso, ma forse in un racconto di 5mila battute sono un po’ troppi, appaiono forzati.
Per me tema centrato
Re: Mappe concettuali
Vi siete tutti concentrati sulla parte centrale e rileggendola a mente fredda risulta un po' collosa, in effetti.
È stato un tentativo di riflettere nei concetti teologici della mappa il dubbio del protagonista tra quello che vuole davvero e quello che si aspettano da lui.
Non rende abbastanza ma ho dovuto sacrificare la correttura del pezzo per non dover consegnare fuori orario; l'idea è arrivata tardi.
È stato un tentativo di riflettere nei concetti teologici della mappa il dubbio del protagonista tra quello che vuole davvero e quello che si aspettano da lui.
Non rende abbastanza ma ho dovuto sacrificare la correttura del pezzo per non dover consegnare fuori orario; l'idea è arrivata tardi.
- Andrea Furlan
- Messaggi: 446
Re: Mappe concettuali
Ciao Dario,
ottimo racconto, bilanciato con maestria fra le due facce del protagonista, le sue intenzioni e tentazioni. Ho trovato molto suggestivo seguire la mappa concettuale della tesi che si sviluppa fra citazioni bibliche, la fatica e la volontà di raggiungere un obiettivo che forse gli è stato imposto. Al contrario degli altri, credo di essere riuscito a seguire il senso della mappa e delle parole, concordo però col fatto che avresti potuto semplificare e rendere il messaggio più chiaro. Belli anche il contrasto e la caduta con il pezzo erotico del racconto incompiuto che lo portano in direzione opposta con incredibile facilità. Buono anche l’incontro con il compagno di seminario che chiarisce e definisce il contesto, per il resto molto minimale ma chiarissimo. Una nota che ha stonato: in un mondo in cui autori esordienti come noi faticano a pubblicare qualsiasi cosa, un anticipo di oltre diecimila euro per un’antologia di racconti erotici l’ho trovato davvero esagerato.
Tema centrato, in bilico fra sacro e profano. Bravissimo!
ottimo racconto, bilanciato con maestria fra le due facce del protagonista, le sue intenzioni e tentazioni. Ho trovato molto suggestivo seguire la mappa concettuale della tesi che si sviluppa fra citazioni bibliche, la fatica e la volontà di raggiungere un obiettivo che forse gli è stato imposto. Al contrario degli altri, credo di essere riuscito a seguire il senso della mappa e delle parole, concordo però col fatto che avresti potuto semplificare e rendere il messaggio più chiaro. Belli anche il contrasto e la caduta con il pezzo erotico del racconto incompiuto che lo portano in direzione opposta con incredibile facilità. Buono anche l’incontro con il compagno di seminario che chiarisce e definisce il contesto, per il resto molto minimale ma chiarissimo. Una nota che ha stonato: in un mondo in cui autori esordienti come noi faticano a pubblicare qualsiasi cosa, un anticipo di oltre diecimila euro per un’antologia di racconti erotici l’ho trovato davvero esagerato.
Tema centrato, in bilico fra sacro e profano. Bravissimo!
- AndreaCrevola
- Messaggi: 186
Re: Mappe concettuali
Ciao Dario, piacere di averti letto.
Nel complesso, ricavo un'impressione positiva dal tuo racconto. Ho tuttavia alcuni appunti che porto alla tua attenzione.
- Hai usato come oggetto di scena la mappa concettuale redatta dal protagonista. Ho trovato l'idea molto buona in relazione al tema, soprattutto per il controcanto finale. Tuttavia mi è parsa una "bestia" difficile da ammansire, trattandosi di un oggetto fortemente visivo e che, proprio per sua natura, esprime idee senza troppe parole. Per me lettore è diventato importante focalizzare la mente su quello che dovrebbe essere disegnato nella mappa, perdendo però un po' il filo del resto. L'effetto è stato quello di ingarbugliare lo svolgimento, anziché chiarirlo.
- il finale - piacevole - mi è arrivato a sorpresa (ok) ma è sembrato stupito lo stesso protagonista. A racconto terminato è evidente che all'inizio lui stesse lavorando al suo romanzo erotico anziché alla tesi, ma mi è parso ci fosse molta distanza tra i due passaggi senza che potessi cogliere alcune semine o indizi che mi preparassero il finale. È un commento da lettore, questo, ma ti chiedo cosa ne pensi di questa mia riflessione.
Nel complesso, ricavo un'impressione positiva dal tuo racconto. Ho tuttavia alcuni appunti che porto alla tua attenzione.
- Hai usato come oggetto di scena la mappa concettuale redatta dal protagonista. Ho trovato l'idea molto buona in relazione al tema, soprattutto per il controcanto finale. Tuttavia mi è parsa una "bestia" difficile da ammansire, trattandosi di un oggetto fortemente visivo e che, proprio per sua natura, esprime idee senza troppe parole. Per me lettore è diventato importante focalizzare la mente su quello che dovrebbe essere disegnato nella mappa, perdendo però un po' il filo del resto. L'effetto è stato quello di ingarbugliare lo svolgimento, anziché chiarirlo.
- il finale - piacevole - mi è arrivato a sorpresa (ok) ma è sembrato stupito lo stesso protagonista. A racconto terminato è evidente che all'inizio lui stesse lavorando al suo romanzo erotico anziché alla tesi, ma mi è parso ci fosse molta distanza tra i due passaggi senza che potessi cogliere alcune semine o indizi che mi preparassero il finale. È un commento da lettore, questo, ma ti chiedo cosa ne pensi di questa mia riflessione.
Re: Mappe concettuali
AndreaCrevola ha scritto:
- il finale - piacevole - mi è arrivato a sorpresa (ok) ma è sembrato stupito lo stesso protagonista. A racconto terminato è evidente che all'inizio lui stesse lavorando al suo romanzo erotico anziché alla tesi, ma mi è parso ci fosse molta distanza tra i due passaggi senza che potessi cogliere alcune semine o indizi che mi preparassero il finale. È un commento da lettore, questo, ma ti chiedo cosa ne pensi di questa mia riflessione.
Credo sia una puntualizzazione giusta.
Sono stato piuttosto parco di semine a questo giro, sia perché ho avuto poco tempo di rilettura sia perché spazio per inserirle in maniera armoniosa col contesto non ce n'era molto.
Non avrei nemmeno voluto equivocare la situazione: inserire stralci dei racconti pornografici in giro per la stanza? Far trovare al collega manuali di scrittura?
Magari avrei dato anche l'impressione sbagliata di un interesse erotico per il suo amico Luca e avrebbe mandato fuori pista il lettore e magari lasciato deluso se si fosse incuriosito della cosa.
Tranne per il fatto che il PG appena sente il portone chiudersi molla il PC per andare alla mappa è l'unico indizio che abbia qualcosa da nascondere...pochino ma meglio che fare danni dopo.
Grazie dell'osservazione!
Poco funzionale.
Re: Mappe concettuali
Direi che è già stato detto tutto. Il racconto funziona nella sua parte iniziale e in quella finale mentre è quasi alienante in quella centrale. Troppo simbolismo e troppo nella tua testa per arrivare chiaro al lettore e questo appesantisce e non funziona. C'è da dire che era anche la parte nella quale sviluppavi il tema e pertanto è un bel problema strutturale. Hai ben specificato che non hai avuto tempo di revisionare e sistemare, pertanto ho poco da aggiungere se non che, allo stato attuale, la mia valutazione è un pollice tendente al positivo anche se non in modo solido e neppure brillante.
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