Hongana

Appuntamento fissato per lunedì 20 novembre 2023 alle ore 21.00 con un tema di Jack Sensolini e Luca Mazza!
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Andrea Furlan
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Hongana

Messaggio#1 » martedì 21 novembre 2023, 1:21

Gli occhi neri di Inhal mi fissano. Quando fa così, mi sento mancare il respiro. È bellissima.
Sono sdraiato al suo fianco nella penombra, sfioro con le dita la pelle dorata della sua spalla.
La ventola appesa al soffitto ruota con un leggero rumore, crea una corrente d’aria leggera che rende il caldo umido sopportabile. La zanzariera aperta sul letto è uno spazio intimo dove ci siamo solo noi, e i racconti del nostro passato.
«Per andare a scuola dovevo attraversare tutta la città, mi alzavo presto, faceva buio. Spesso pioveva.»
Come sempre quando le racconto dell’Italia fa un’espressione curiosa.
«Un giorno mi ci porterai, in inverno, così magari vedrò la neve.»
«Certo, ma non so se ti piacerebbe. Ho sempre odiato il freddo, ecco perché qui sto bene. E tu come ci andavi?»
«Camminavo nella giungla insieme agli altri bambini, fino a un villaggio più grande. Era un percorso lungo, con una cascata che potevamo attraversare su un ponte di corde: dovevi vederla, era bellissima. Di fianco c’era una collina rocciosa: i vecchi dicevano che le grotte erano abitate dagli spiriti degli antenati. Era un posto proibito, ma ci andavamo lo stesso. A volte scrivevamo delle cose nei nostri quaderni, poi li lasciavamo nella caverna più grande.» Sorride: «eravamo convinti che i vecchi fantasmi li avrebbero letti, per avere un po’ di compagnia.»
Allunga la testa per baciarmi, spezzando la poesia del momento. Guardo l’orologio, è tardissimo.
«Ora è meglio dormire. Ma prima devi dirmi come si chiamava il villaggio. Mi hai incuriosito.»
«È un posto minuscolo, lontano. Ci si arriva solo in jeep lungo una pista difficile, ma sono dieci anni che non ci torno: tutta la mia famiglia si è trasferita in città ormai. Nessuno di loro ricorda più Hongana. Giulio, tutto bene?»

Come ogni settimana torno alla miniera il lunedì mattina, lungo la strada lunga e tortuosa che dopo due anni conosco bene. Di solito ascolto la musica, ma oggi non sono dell’umore. È come se sentissi per la prima volta il canto rumoroso di uccelli e scimmie che proviene dagli alberi circostanti.
Entro nel cantiere mostrando il badge alle guardie. Dopo il cancello, la pista è pavimentata con lo stabilizzato, ma si vede appena. La giungla finisce dopo un chilometro: lascia lo spazio libero a una distesa di terra nuda, rossa, modellata in ampie scarpate. Gli animali non si sentono più, l’unico rumore è dato dai sobbalzi del fuoristrada elettrico sulla pista accidentata.
Supero due escavatori e una grande talpa: la ruota gira incessante, giorno e notte. Scarica il materiale nei camion gialli.
Arrivo al campo base che chiamo casa. Entro nel mio prefabbricato, lasciando fuori il ronzio dei condizionatori. Mi avvicino alle postazioni, oggi ci sono due colleghi cinesi di poche parole.
«Buongiorno Xin. Ho bisogno di trovare le carte della zona. Subito.» Lo dico in modo brusco, nervoso. MI rendo conto di essere stato scortese, ma gli asiatici sono troppo indiretti per protestare. Si limita a guardarmi fisso, senza capire.
«Eccola lì.» Dice laconico indicando la stampa appesa alla parete. Conosco anche troppo bene la forma della miniera. Una farfalla rossa in mezzo alla giungla: appena arrivato, ho contribuito a tracciarne i confini con le mie prospezioni geologiche. Un lavoro che mi è sempre piaciuto, fino ad oggi: individuare i giacimenti di nickel necessario per le batterie elettriche, contribuire al progresso, aiutare la transizione ecologica.
«No, no hai capito. Mi serve quella di prima.»

La zona che cerco è lontana, priva di depositi interessanti. Gli ingegneri dicono che sia pericolosa a causa del fiume, che spesso tracima durante le piene. Hanno dovuto consolidare le sponde, incanalarlo in manufatti di cemento.
Quando scendo dal fuoristrada, i piedi affondano nel fango rosso.
Il foglio che mi ha stampato Xin è impreciso, vago. Non ha punti di riferimento, solo una grande chiazza verde con i risultati dei primi sondaggi. In due o tre zone sono indicati nomi in lingua locale, non mi sono mai chiesto cosa volessero dire prima di oggi.
Ma c’è il fiume indicato. Proseguo a piedi sulla sponda: nonostante sia il pieno della stagione delle piogge c’è solo una lama sottile di liquido rossastro. Il resto lo usano per l’impianto di raffinazione, a monte.
Le tracce degli escavatori sono dappertutto, tranne su un rilievo poco lontano. Il cammino è difficile, il fango risucchia i miei stivali finché non arrivo a una zona rocciosa.
Col fiatone, mi arrampico su per un’antica scala segnata dal tempo. Termina contro una parete, in cui si apre un’apertura bassa, nascosta dalla vegetazione.
Entro impigliandomi nelle ragnatele, arrivo a una caverna più grande.
Mi faccio luce con la torcia, finché un luccichio non attira la mia attenzione.
Un piccolo Buddha, una statua dorata si trova sistemata su un altare scavato nella pietra. Mi fissa con occhi vacui.
Sono a disagio, sudo moltissimo non solo per l’aria pesante. In un angolo noto qualcosa.
Una pila di vecchi quaderni colorati, ingialliti dall’umidità.



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antico
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Re: Hongana

Messaggio#2 » martedì 21 novembre 2023, 1:24

Ciao Andrea! Sei in malus minimo tempo. Buona IGNORANZA EROICA EDITION!

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Robin
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Re: Hongana

Messaggio#3 » martedì 21 novembre 2023, 23:06

Ciao Andrea! Ti andrebbe di darmi qualche dettaglio sulla tua interpretazione del tema, perché credo di non averlo ancora afferrato correttamente, domani ti scrivo anche il mio feedback!

Intanto ti dico già che mi hai tirato fino in fondo, hai descritto le scene in maniera avvincente, sembri un addetto ai lavori per quanto sei stato bravo nel farmi immaginare luoghi che non pensavo nemmeno di avere in mente!

A domani!
Robin Ki
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Andrea Furlan
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Re: Hongana

Messaggio#4 » martedì 21 novembre 2023, 23:20

Ciao Robin,

con piacere!
l'intepretazione del tema è legata al cambio di percezione che ha il protagonista dopo che la sua ragazza indonesiana gli rivela il nome del suo villaggio natale, Hongana.
Nel momento in cui lei pronuncia la parola, Giulio ricorda di averla vista sulle mappe della miniera e trasforma la sua percezione della zona in cui la sua impresa sta estraendo il minerale di nickel: da un luogo neutro dove passa le sue giornate lavorative, diventa all'improvviso un deserto (l'inferno del tema), dove sia la foresta che il villaggio sono stati distrutti per una logica di profitto. Le mappe non hanno più senso, perchè la miniera è diventata uno spazio vuoto, dove non ci sono più i riferimenti che esistono nella memoria di Inhal e nelle vecchie carte della zona prima dell'estrazione.

Grazie per il tuo commento positivo, spero di essere stato chiaro e aspetto il giudizio esteso.

Ragazzo
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Re: Hongana

Messaggio#5 » mercoledì 22 novembre 2023, 9:39

Ciao, metto il mio commento anche qui.

Questo racconto è scritto molto bene, ma non ho capito cosa voglia dire. Rileggendo la parte iniziale, si capisce che i quaderni che lui trova alla fine sono gli stessi su cui scriveva la ragazza. E quindi? Qual è il collegamento tra le due parti? C’è uno stacco di anni che però non è scritto da nessuna parte? E quindi si potrebbe trattare di un paradosso temporale? Non si capisce. E il collegamento con il tema qual è? Dov’è l’inferno non ha mappe? Mi spiace, ma in questo racconto sembra mancare qualcosa per capirlo appieno. Peccato, perché è davvero scritto bene.

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Robin
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Re: Hongana

Messaggio#6 » mercoledì 22 novembre 2023, 17:18

Andrea Furlan ha scritto:l'intepretazione del tema è legata al cambio di percezione che ha il protagonista dopo che la sua ragazza indonesiana gli rivela il nome del suo villaggio natale, Hongana.
Nel momento in cui lei pronuncia la parola, Giulio ricorda di averla vista sulle mappe della miniera e trasforma la sua percezione della zona in cui la sua impresa sta estraendo il minerale di nickel: da un luogo neutro dove passa le sue giornate lavorative, diventa all'improvviso un deserto (l'inferno del tema), dove sia la foresta che il villaggio sono stati distrutti per una logica di profitto. Le mappe non hanno più senso, perchè la miniera è diventata uno spazio vuoto, dove non ci sono più i riferimenti che esistono nella memoria di Inhal e nelle vecchie carte della zona prima dell'estrazione.

Grazie per il tuo commento positivo, spero di essere stato chiaro e aspetto il giudizio esteso.


Eccomi! Allora guarda, credo che sia un modo originale di interpretare il tema, mi piace, forse non ero riuscito a coglierlo al volo ma ora che me l'hai spiegato devo dire che ci sta. L'inferno è il deserto di distruzione che ha devastato l'ambiente e "ora non ci sono più mappe" o meglio... quelle esistenti, dal momento in cui c'è l'inferno, non hanno più senso. Bene.

Confermo che me lo sono letto di un fiato e ho visualizzato tutto bene. C'è solo un punto che vorrei portare alla tua attenzione perché credo che in quel passo potresti aggiustare qualcosina e il racconto diventa davvero perfetto.


Andrea Furlan ha scritto: «È un posto minuscolo, lontano. Ci si arriva solo in jeep lungo una pista difficile, ma sono dieci anni che non ci torno: tutta la mia famiglia si è trasferita in città ormai. Nessuno di loro ricorda più Hongana. Giulio, tutto bene?»

Come ogni settimana torno alla miniera il lunedì mattina, lungo la strada lunga e tortuosa che dopo due anni conosco bene. Di solito ascolto la musica, ma oggi non sono dell’umore. È come se sentissi per la prima volta il canto rumoroso di uccelli e scimmie che proviene dagli alberi circostanti.


Lo stacco tra questi due paragrafi mi ha fatto un pochino perdere la bussola. Quando ho letto "Giulio, tutto bene?" mi sono trovato spiazzato, ho cercato una spiegazione subito dopo e leggendo "Come ogni settimana torno alla miniera il lunedì mattina..." mi sono spiazzato ancora di più, non ho capito. O meglio, ho collegato i puntini solo alla fine e forse era voluto. Se così fosse sei riuscito nel tuo intento, non l'ho vissuta benissimo, ma alla fine ho capito.

Forse, da lettore, avrei preferito una descrizione del viso shockato di Giulio che sentendo la sua compagna ha avuto un flash.. invece io con il "tutto bene" ho pensato stesse male.

E forse, ti do sempre un parere da lettore, anziché "Come ogni settimana torno alla miniera il lunedì mattina," avrei preferito un "La parola Hongana mi rimbombava nella testa, il giorno dopo tornai alla miniera di corsa,..."

Facendo così avresti lasciato intuire la storia al lettore, insinuando il dubbio che Higuana fosse proprio la zona degli scavi... ma questo proietta la "paura" nella testa di chi legge che "spera" che non sia davvero così... e poi arrivando alla fine invece ha la sorpresa...

Ora... questo è solo un confronto, lo scrittore del racconto sei tu, io voglio solo darti qualche spunto, poi mica è detto che ho ragione ahahahha anzi! Sono un novellino quindi è più probabile che abbia torto marcio ahahahha

Detto questo prendi le mie parole come uno spunto su cui farti qualche buon viaggio mentale, tanto caro a noi scrittori! Ti auguro il meglio, il tuo racconto mi è piaciuto molto, le mie considerazioni sono solo perfezionismo e te le ho fatte proprio perché mi hai convolto!

Ciaooooo
Robin Ki
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Andrea Furlan
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Re: Hongana

Messaggio#7 » mercoledì 22 novembre 2023, 23:45

Robin ha scritto:Lo stacco tra questi due paragrafi mi ha fatto un pochino perdere la bussola. Quando ho letto "Giulio, tutto bene?" mi sono trovato spiazzato, ho cercato una spiegazione subito dopo e leggendo "Come ogni settimana torno alla miniera il lunedì mattina..." mi sono spiazzato ancora di più, non ho capito. O meglio, ho collegato i puntini solo alla fine e forse era voluto. Se così fosse sei riuscito nel tuo intento, non l'ho vissuta benissimo, ma alla fine ho capito.


Ciao Robin,

grazie mille dei commenti utili e pertinenti, soprattutto questo sullo stacco fra i due paragrafi.
Hai ragione, avrei dovuto fornire qualche informazione in più alla fine del primo paragrafo: ci avevo pensato poi mi sono perso perchè ho scritto in ritardo.

Sono contento che il racconto ti sia piaciuto!

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Andrea Furlan
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Re: Hongana

Messaggio#8 » mercoledì 22 novembre 2023, 23:49

Ragazzo ha scritto:Ciao, metto il mio commento anche qui.

Questo racconto è scritto molto bene, ma non ho capito cosa voglia dire. Rileggendo la parte iniziale, si capisce che i quaderni che lui trova alla fine sono gli stessi su cui scriveva la ragazza. E quindi? Qual è il collegamento tra le due parti? C’è uno stacco di anni che però non è scritto da nessuna parte? E quindi si potrebbe trattare di un paradosso temporale? Non si capisce. E il collegamento con il tema qual è? Dov’è l’inferno non ha mappe? Mi spiace, ma in questo racconto sembra mancare qualcosa per capirlo appieno. Peccato, perché è davvero scritto bene.


Ciao Ragazzo,

vedi le risposte alle tue domande nella spiegazione che ho dato a Robin qui sopra per quanto riguarda il tema.
Non c'è uno stacco temporale rilevante: la scena in cui Giulio parla con Inhal avviene pochi giorni prima di quella in cui torna alla miniera.
RIngrazio anche te per il commento positivo, bene che tu abbia apprezzato il racconto.

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Gerry Ponsacchi
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Re: Hongana

Messaggio#9 » giovedì 23 novembre 2023, 0:30

Ciao Andrea, una buona scrittura.
Mi sono chiesto perché, nel momento in cui sono arrivato al Buddha, sono rimasto di sasso perché ero convinto che fossimo in Africa. Forse mi ha depistato il nome Inhal, che evidentemente ho associato a quel continente.

Comunque, un racconto buono. Non mi ha fatto impazzire, forse sempre il primo paragrafo sembra troppo a sé stante, e i secondi due si dilungano troppo su una motivazione che abbiamo ben capito e di cui vorremmo vedere presto l’esito. Quindi mi si è creata questa sensazione di sbilanciamento generale.

Il tema invece mi sembra chiaro, grazie per la spiegazione che ho letto ma direi che ci ero arrivato.

A occhio direi un racconto da metà classifica, vediamo quelli che mi restano da leggere!

Buon girone!
g3rry

Sira66
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Re: Hongana

Messaggio#10 » giovedì 23 novembre 2023, 15:31

Ciao Andrea. Il tuo è un racconto coraggioso, ambientato nel qui e ora, senza figure oniriche o fantasy (evviva!). La storia è fluida e si legge senza grandi intoppi, forse c’è solo un po’ troppo narrato per i miei gusti. Però devo ammettere che il tema faccio fatica a vederlo: capisco che le mappe sono fuorvianti, le miniere hanno modificato l’area, ma non percepisco la quota inferno. Forse nella devastazione della foresta che spazza via i villaggi? Anche così tuttavia, mi sembra un po’ debole. Buona gara in ogni caso!

Cinzia Fabretti
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Re: Hongana

Messaggio#11 » sabato 25 novembre 2023, 15:19

Gentile Andrea, sono in difficoltà a stabilire se il tema sia stato del tutto centrato. L'inferno evocato, consistente nella trasformazione di un bellissimo angolo di mondo in un luogo brullo, dove il passaggio delle macchine umane hanno dissacrato ogni cosa, è concettualmente valido ma reso in modo a mio avviso diluito. La prima parte con la ragazza l'ho trovata distraente, una introduzione lunga che porta in una direzione sbagliata. Tanto che ho dovuto rileggere e riflettere, per individuare il tema, aiutandomi poi con quanto aggiungi nei commenti per trovare conferma. Molto buone sono peraltro le descrizioni, credo che se avessi reso più chiari i pensieri e le sensazioni del protagonista, lasciandoci vivere con lui un vedere in modo nuovo il paesaggio, cercando con lui una cascata che non c’è più e visitando una grotta sacra che nessuno ricorda più, la mia valutazione sarebbe stata migliore. Buona edition!

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GiulianoCannoletta
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Re: Hongana

Messaggio#12 » domenica 26 novembre 2023, 10:12

Ciao Andrea, sempre un piacere leggerti.
Un racconto scritto davvero molto bene, la cosa che mi ha più colpito sono le descrizioni vivide e l'ambientazione che emerge con naturalezza, aspetti che permettono un'ottima immersione nella storia.
Tuttavia sono arrivato alla fine un po' freddo e mi sono chiesto cosa mi fosse mancato.
Mi pare che tu sia stato molto bravo a mettere il protagonista in scena, caratterizzarlo con le sue azioni, ma non si comprendono fino in fondo le motivazioni che lo muovono, i suoi pensieri, e quindi si fatica a capire dove la storia voglia andare a parare.
Per arricchire il racconto potresti dare più rotondità alla voce narrante, magari usando pensieri indiretti che accompagnano le sue azioni.
A rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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Shanghai Kid
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Re: Hongana

Messaggio#13 » domenica 26 novembre 2023, 20:49

Hongana di Andrea Furlan
Ciao Andrea,
eccoci di nuovo. Ti sarai stancato di me, ma, ahimè, ti tocca di nuovo. Ho buone notizie però: il tuo racconto mi è piaciuto. Mi è piaciuta la declinazione realista che hai dato, la critica sociale che fai e il sentimentalismo per nulla stucchevole tutto contenuto in quell’immagine dei quaderni impilati dai bambini per gli spiriti. Quindi bene, io direi che è una prova molto buona. Sullo stile, niente da dire. Scorre bene.
A rileggerci,
Elisa

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gcdaddabbo
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Re: Hongana

Messaggio#14 » domenica 26 novembre 2023, 22:42

Ciao, Andrea! Piacere di leggerti!
Complimenti! La tua storia è veramente bellissima. La scena iniziale con gli occhi neri di Inhal e la pelle dorata della sua spalla, i ricordi dell’infanzia, la promessa di un viaggio, il bacio mancato, il tempo che passa: mi hanno trascinato in un mondo da favola.
Il ritorno alla miniera mi ha riportato sulla terra, nell’inferno di Hongana, una realtà che non conoscevo e che ti ringrazio di avermi mostrato.
Il tema è centrato. L’idea è brillante. Le immagini si susseguono colorate e vivaci. Il succedersi di episodi indipendenti, apparentemente slegati, non infastidisce.
Sei riuscito a legare il tutto con un fantastico fil rouge.
Buona IGNORANZA EROICA EDITION!

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Andrea Furlan
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Re: Hongana

Messaggio#15 » domenica 26 novembre 2023, 22:44

Molte grazie a tutti per i vostri utili commenti e le buone posizioni in classifica che davvero non speravo, soprattutto a Robin per il top e a Cinzia e Giuliano per i suggerimenti su come rendere meglio la voce del protagonista.
Probabilmente mi sarebbe servita una mezz'ora di rilettura per sistemare il tutto, chiarendo meglio l'ambientazione e rifinendo i dettagli.

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KatyBlacksmith
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Re: Hongana

Messaggio#16 » martedì 28 novembre 2023, 15:17

Ciao, Andrea!
Il tema sfugge un po', o sono io che non l'ho colto: le mappe (malfatte) alla fine ci sono e quello a cui lo conducono non mi pare un inferno (si è in parte salvato dall'opera di devastazione), dunque quello che mi sfugge deve essere parecchio.
Tema a parte, il racconto scorre molto bene: i dialoghi funzionano, l'ambientazione è molto curata e vivida. Però si immagina con troppo anticipo che lui abbia qualcosa a che fare con il vecchio luogo sacro (o con la sua rovina) e il finale giunge telefonatissimo. A questo punto fanne l'inizio di un'opera più lunga, in cui oltre ai quaderni ingialliti nella grotta trova altro: spiriti annoiati, vendicativi, antichi mostri, altro... scegli tu, fallo proseguire.
Buona undicesima era!

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antico
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Re: Hongana

Messaggio#17 » sabato 2 dicembre 2023, 18:45

Scritto davvero bene e si legge con gran piacere. Ha un solo, macro, problema e bene lo ha evidenziato Cannoletta: la seconda e la terza parte sono ottimamente scritte, ma non ci inserisci dentro la semina per il senso che vuoi dargli, non sviluppi le motivazioni del protagonista lasciando il tutto all'intuizione del lettore, ma fermandoti al primo livello, senza declinare limitandoti all'elencare le azioni che portano al finale. E questa è una sensibile debolezza. Il tema lo accetto anche se sarebbe stato più chiaro con un maggiore approfondimento di quanto sopra. Ma sia chiaro che trovo la scrittura di alto livello. Mettici più ciccia e i risultati non potranno che arrivare. Per me un pollice tendente al positivo in modo assolutamente solido, ma non brillante.

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