Gruppo SUDARIO: Lista racconti e classifiche
Gruppo SUDARIO: Lista racconti e classifiche
BENVENUTI ALLA IGNORANZA EROICA EDITION, LA TERZA DELLA UNDICESIMA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 177° ALL TIME!
Questo è il gruppo SUDARIO della IGNORANZA EROICA EDITION con JACK SENSOLINI e LUCA MAZZA come guest star.
Gli autori del gruppo SUDARIO dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo APOCALEMME.
I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo MATTANZA.
Questo è un gruppo da OTTO racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da JACK SENSOLINI e LUCA MAZZA. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, e dai miei collaboratori verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approssimato per eccesso.
Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK UNDICESIMA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).
E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo SUDARIO:
Un altro giro, di Luca Moggia, ore 01.00, 4131 caratteri
Armageddon!, di Agostino Langellotti, ore 01.29, 4986 caratteri MALUS 4 PUNTI
Lo statale, di Daniele Villa, ore 00.57, 4225 caratteri
Oltre le Colonne d’Ercole, di Bruce Lagogrigio, ore 00.59, 4998 caratteri
Un Brindisi!, di Mattia Pernis, ore 00.58, 4997 caratteri
REITERO, di Elettra Fusi, ore 23.23, 4327 caratteri
Sesto anello rosso, di srcm, ore 00.08, 4920 caratteri
Vicolo cieco, di gioco, ore 00.16, 3776 caratteri
Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 30 NOVEMBRE per commentare i racconti del gruppo APOCALEMME Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 1 DICEMBRE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, io e i miei collaboratori posteremo la nostra e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo APOCALEMME e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.
Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.
Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo APOCALEMME.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.
E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.
BUONA IGNORANZA EROICA EDITION A TUTTI!
Re: Gruppo SUDARIO: Lista racconti e classifiche
Vicolo cieco
Un monologo teatrale, fitto di metafore, con i suoi picchi e i suoi bassi.
Sebbene abbia il massimo rispetto per questo tipo di narrativa che a suo modo sa
essere un buon veicolo di emozioni, leggerlo su MC non mi ha dato nessun particolare brivido.
Di certo sai bene quali corde toccare per dare l'idea del declino e del mondo infernale, magari non originalissime (no soldi-no casa-no donne-no veri amici).
Ecco, le metafore.
Ti do un consiglio per i prossimi contest, sebbene io non sia nessuno:
prova ad abbandonare i luoghi comuni e le solite metafore e creane di nuove magari aiutato da un personaggio caratterizzato con più particolari.
Le pareti umide che piangono, gli echi nelle tombe, le bottiglie d'alcool come amiche fedeli, il sipario rotto della vita...
Li abbiamo sentiti e risentiti questi particolari, serve roba nuova.
Il protagonista dice di avere le mani crepate a forza di lavorare?
Ottimo, dagli un lavoro e una collocazione specifici.
Barista? Operatore ecologico? Muratore?
Vive in un sottoscala? sotto un ponte? Nella sala d'aspetto di una stazione?
Bam. Da lì parti e apparecchi nuove metafore ricche di particolari specifici e attinienti per comunicare disagio, fatica, dolore e delusione.
Sembri una penna che non ha paura di sporcarsi le mani, quindi dacci dentro!
Sesto anello rosso
C'è una specifica direzione da seguire in questo racconto, con particolari ben definiti sul bordo. Temo però che tu non sia riuscito a chiudere i collegamenti
per bene entro la fine del racconto.
Durante la lettura sono riuscito a passare dal credere a un tizio che va allo stadio nella realtà fino a capire che Luca si muove in un ambiente più etereo? metaforico? ancestrale? spirituale?
Figurati che ho pensato che il baffetto fosse Hitler e che la camminata verso la tribuna non fosse che l'ingresso all'Inferno vero e proprio con altri dannati.
Insomma, Luca non sa e non capisce, ma alla fine nemmeno noi che leggiamo.
Con i particolari vai forte e anche l'incipit è MOLTO funzionale nel calarsi dentro.
Ma se necessito di una seconda o terza lettura per interpretare meglio, è un guaio.
Reitero
L'ambientazione (e a quanto pare anche una parte della trama) alla Shutter Island non mi è affatto dispiaciuta.
Specificare con un titolo tipo "Impianto di videosorveglianza, Padiglione femminile - Camera 4" spesso da aiuto può risultare un inciampo.
Ho dovuto inchiodare con la lettura appena cominciata e ritornare daccapo.
Ok, io sono dentro la camera 4 oppure sono quello che sta guardando la camera 4?
È un'incomprensione da evitare a tutti i costi, sopratutto all'inizio.
Lo stile ci sarebbe, è asciutto e conciso.
Però lasci TROPPA roba in sospeso, nella speranza che il lettore afferri una circostanza come la multipersonalità davvero tanto tanto complicata da strutturare e lasciare in pasto a un lettore che magari mentre legge può essere più o meno concentrato nella lettura.
In 5k caratteri, occorre essere davvero pratici.
Anche l'adesione al tema è molto molto cervellotica e mi sento di dire che per parecchi tratti è forzata.
Un brindisi!
Piazzi qua e là elementi per un bell'intrigone gotico, con calici e quel mix di magia e scienza.
Peccato che ci si perda un po' in chiacchiere nella parte centrale e che non si abbia ben chiaro dove ci si trovi e qual'è il contesto ambientale.
Apprezzabile il tuo intento di caratterizzare il pg con la smania di precisione e con un desiderio di fare qualcosa ben specifico, però a volte è un po' troppo autoreferenziale e cade nel clichè dello scienzato pazzo e geniale.
Davvero un peccato, perchè a me piacciono molto gli approcci al tema originali e curiosi, come in questo caso in cui con "mappe" presumo tu abbia voluto intendere le mappe genetiche o cromosomiche.
Si nota anche che tu stia lavorando a una scrittura immersiva/trasparente/quellacheè, ti manca ancora la pennellata della consapevolezza però direi che sei sulla strada giusta in quel senso.
Peccato.
Oltre le Colonne d'Ercole
Per quanto io consideri i retelling di vecchi miti e/o romanzi una solenne e dorata paraculata di marketing, ti dirò che il tuo pezzo invece è meritevole di essere fresco e ben scritto.
credo che l'idea vincente sia stata quella di calarsi in un personaggio nuovo e non in Ulisse stesso, così da creare un qualcosa di nuovo e sfizioso anzichè cadere nella tentazione di prendere le redini di Ulisse e di fargli dire/fare/pensare un mucchio di frasi captate da millenni di studi e reinterpretazioni figlie dei tempi.
Un gran peccato quella caduta nel finale dove il protagonista aveva avuto l'occasione di evolvere in un personaggio deluso dal suo eroe e invece si è mantenuto irragionevolmente ancora devoto.
Ulisse anche risulta un po' confuso, confermo l'impressione di Matteo Mantoani qua sopra.
Rimane una prova che mi ha convinto.
Lo statale
Pg caratterizzato benone, parodistico ma nemmeno una macchietta.
La storia mi ha trasmetto le sensazioni di leggerezza da spot pubblicitario alla Lavazza figlie del secolo scorso, dove si impegnavano addirittura con una trama per catturarti e farti comprare il prodotto (Lavazza, per dirne uno).
Anche qualche tratto Fantozziano...ed è un complimentone.
Mi aveva interdetto un po' la facilità con cui un'anima qualunque potesse vagare come gli pare per l'ontretomba ma capita l'antifona del mood comico e leggero, è tutto scivolato via e mi sono goduto il finale col battutone.
Magari evitare il clichè dell'ospedale e far ricordare a Pasquale che solo un momento fa stava facendo la fila per la pensione bello tranquillo sarebbe stato un tocco d'eccellenza.
Prova convintente. MOLTO convinvente.
Armageddon!
Una penna che ha giurato fedeltà alla scuola immersiva/trasparente/chipiùnehapiùnemetta che si muove bene in un contesto puramente action sfruttando appunto tutte le tecniche della scuola in questione.
C'è però ogni tanto una scivolatina lirica, qualche metaforina che a ritmi così serrati sia di scrittura che di concitazione sono pietre sporgenti e malfatte che sbucano nel sentiero e fanno inciampare.
Eccallà, l'ho fatto anch'io, visto? Spero che con questo esempio mi sia fatto capire e abbia dato una chiara idea del concetto che vorrei esprimere.
"ricordi sono come fili di ragnatela che si spezzano quando cerco di afferrarli"
"Lo sento nella carne e nelle ossa"
"saldo come se mi fosse stato impresso da Dio"
Oltre che l'alone clichettoso, ti sbalzano un po' fuori dalla lettura.
Per me non sono errori gravi in quanto non sono un fariseo/spartano/ultraortodosso di quel tipo di scrittura, però...
Il loop eterno di guerra ci sta come approccio al tema, che per quanto sia stato
sviluppato discretamente lascia un senso di trito e ritrito.
Ritoccando qua e la, questo racconto potrebbe calzare per decine di altri temi diversi e quindi ne svalorizza il valore di ricerca di qualcosa di nuovo che altri nel girone hanno attuato in maniera più convincente.
Un altro giro
Pezzo molto sfizioso e dai tratti sfacciatamente Kinghiani.
L'inferno come droga non è l'ultimo ritrovato della narrativa ma ci si può giocare per tirare fuori qualcosa di stuzzicoso e tu in gran parte del racconto lo hai fatto.
Nel ricordo hai dipinto cause e motivi che hanno portato il pg a infilarsi spesso e volentieri aghi nelle vene, un po' stereotipati magari.
Carino il particolare delle lapidi, sarebbe stato godurioso ai massimi vedere ognuno dei ragazzini appoggiarsi beatamente alla propria lapide per spippettare le sigarette rubate. Peccato.
Il finale è un po meh, all'inevitabile epilogo di un tentativo di salvarlo dall'overdose, mi manca il collegamento, magari circolare, a qualcosa che davvero tenga in piedi il messaggio del racconto.
Jade, come ti ha scritto Matteo qua sopra?
Gli amici persi?
La madre?
L'ultima frase io la toglierei proprio: troppo mielosa, melodrammatica e che tenda furbescamente di palesare l'attinenza al tema.
____________________________________________________
. Lo statale
. Oltre le colonne
. Un altro giro
. Armageddon!
. Un Brindisi!
. Sesto anello rosso
. Vicolo cieco
. Reitero
Tra il terzo e il quarto posto c'è davvero un pelo di differenza, forse anche meno.
Peccato non poter mettere i racconti a pari punti, anche Armageddon! avrebbe meritato un posto in finale.
Un monologo teatrale, fitto di metafore, con i suoi picchi e i suoi bassi.
Sebbene abbia il massimo rispetto per questo tipo di narrativa che a suo modo sa
essere un buon veicolo di emozioni, leggerlo su MC non mi ha dato nessun particolare brivido.
Di certo sai bene quali corde toccare per dare l'idea del declino e del mondo infernale, magari non originalissime (no soldi-no casa-no donne-no veri amici).
Ecco, le metafore.
Ti do un consiglio per i prossimi contest, sebbene io non sia nessuno:
prova ad abbandonare i luoghi comuni e le solite metafore e creane di nuove magari aiutato da un personaggio caratterizzato con più particolari.
Le pareti umide che piangono, gli echi nelle tombe, le bottiglie d'alcool come amiche fedeli, il sipario rotto della vita...
Li abbiamo sentiti e risentiti questi particolari, serve roba nuova.
Il protagonista dice di avere le mani crepate a forza di lavorare?
Ottimo, dagli un lavoro e una collocazione specifici.
Barista? Operatore ecologico? Muratore?
Vive in un sottoscala? sotto un ponte? Nella sala d'aspetto di una stazione?
Bam. Da lì parti e apparecchi nuove metafore ricche di particolari specifici e attinienti per comunicare disagio, fatica, dolore e delusione.
Sembri una penna che non ha paura di sporcarsi le mani, quindi dacci dentro!
Sesto anello rosso
C'è una specifica direzione da seguire in questo racconto, con particolari ben definiti sul bordo. Temo però che tu non sia riuscito a chiudere i collegamenti
per bene entro la fine del racconto.
Durante la lettura sono riuscito a passare dal credere a un tizio che va allo stadio nella realtà fino a capire che Luca si muove in un ambiente più etereo? metaforico? ancestrale? spirituale?
Figurati che ho pensato che il baffetto fosse Hitler e che la camminata verso la tribuna non fosse che l'ingresso all'Inferno vero e proprio con altri dannati.
Insomma, Luca non sa e non capisce, ma alla fine nemmeno noi che leggiamo.
Con i particolari vai forte e anche l'incipit è MOLTO funzionale nel calarsi dentro.
Ma se necessito di una seconda o terza lettura per interpretare meglio, è un guaio.
Reitero
L'ambientazione (e a quanto pare anche una parte della trama) alla Shutter Island non mi è affatto dispiaciuta.
Specificare con un titolo tipo "Impianto di videosorveglianza, Padiglione femminile - Camera 4" spesso da aiuto può risultare un inciampo.
Ho dovuto inchiodare con la lettura appena cominciata e ritornare daccapo.
Ok, io sono dentro la camera 4 oppure sono quello che sta guardando la camera 4?
È un'incomprensione da evitare a tutti i costi, sopratutto all'inizio.
Lo stile ci sarebbe, è asciutto e conciso.
Però lasci TROPPA roba in sospeso, nella speranza che il lettore afferri una circostanza come la multipersonalità davvero tanto tanto complicata da strutturare e lasciare in pasto a un lettore che magari mentre legge può essere più o meno concentrato nella lettura.
In 5k caratteri, occorre essere davvero pratici.
Anche l'adesione al tema è molto molto cervellotica e mi sento di dire che per parecchi tratti è forzata.
Un brindisi!
Piazzi qua e là elementi per un bell'intrigone gotico, con calici e quel mix di magia e scienza.
Peccato che ci si perda un po' in chiacchiere nella parte centrale e che non si abbia ben chiaro dove ci si trovi e qual'è il contesto ambientale.
Apprezzabile il tuo intento di caratterizzare il pg con la smania di precisione e con un desiderio di fare qualcosa ben specifico, però a volte è un po' troppo autoreferenziale e cade nel clichè dello scienzato pazzo e geniale.
Davvero un peccato, perchè a me piacciono molto gli approcci al tema originali e curiosi, come in questo caso in cui con "mappe" presumo tu abbia voluto intendere le mappe genetiche o cromosomiche.
Si nota anche che tu stia lavorando a una scrittura immersiva/trasparente/quellacheè, ti manca ancora la pennellata della consapevolezza però direi che sei sulla strada giusta in quel senso.
Peccato.
Oltre le Colonne d'Ercole
Per quanto io consideri i retelling di vecchi miti e/o romanzi una solenne e dorata paraculata di marketing, ti dirò che il tuo pezzo invece è meritevole di essere fresco e ben scritto.
credo che l'idea vincente sia stata quella di calarsi in un personaggio nuovo e non in Ulisse stesso, così da creare un qualcosa di nuovo e sfizioso anzichè cadere nella tentazione di prendere le redini di Ulisse e di fargli dire/fare/pensare un mucchio di frasi captate da millenni di studi e reinterpretazioni figlie dei tempi.
Un gran peccato quella caduta nel finale dove il protagonista aveva avuto l'occasione di evolvere in un personaggio deluso dal suo eroe e invece si è mantenuto irragionevolmente ancora devoto.
Ulisse anche risulta un po' confuso, confermo l'impressione di Matteo Mantoani qua sopra.
Rimane una prova che mi ha convinto.
Lo statale
Pg caratterizzato benone, parodistico ma nemmeno una macchietta.
La storia mi ha trasmetto le sensazioni di leggerezza da spot pubblicitario alla Lavazza figlie del secolo scorso, dove si impegnavano addirittura con una trama per catturarti e farti comprare il prodotto (Lavazza, per dirne uno).
Anche qualche tratto Fantozziano...ed è un complimentone.
Mi aveva interdetto un po' la facilità con cui un'anima qualunque potesse vagare come gli pare per l'ontretomba ma capita l'antifona del mood comico e leggero, è tutto scivolato via e mi sono goduto il finale col battutone.
Magari evitare il clichè dell'ospedale e far ricordare a Pasquale che solo un momento fa stava facendo la fila per la pensione bello tranquillo sarebbe stato un tocco d'eccellenza.
Prova convintente. MOLTO convinvente.
Armageddon!
Una penna che ha giurato fedeltà alla scuola immersiva/trasparente/chipiùnehapiùnemetta che si muove bene in un contesto puramente action sfruttando appunto tutte le tecniche della scuola in questione.
C'è però ogni tanto una scivolatina lirica, qualche metaforina che a ritmi così serrati sia di scrittura che di concitazione sono pietre sporgenti e malfatte che sbucano nel sentiero e fanno inciampare.
Eccallà, l'ho fatto anch'io, visto? Spero che con questo esempio mi sia fatto capire e abbia dato una chiara idea del concetto che vorrei esprimere.
"ricordi sono come fili di ragnatela che si spezzano quando cerco di afferrarli"
"Lo sento nella carne e nelle ossa"
"saldo come se mi fosse stato impresso da Dio"
Oltre che l'alone clichettoso, ti sbalzano un po' fuori dalla lettura.
Per me non sono errori gravi in quanto non sono un fariseo/spartano/ultraortodosso di quel tipo di scrittura, però...
Il loop eterno di guerra ci sta come approccio al tema, che per quanto sia stato
sviluppato discretamente lascia un senso di trito e ritrito.
Ritoccando qua e la, questo racconto potrebbe calzare per decine di altri temi diversi e quindi ne svalorizza il valore di ricerca di qualcosa di nuovo che altri nel girone hanno attuato in maniera più convincente.
Un altro giro
Pezzo molto sfizioso e dai tratti sfacciatamente Kinghiani.
L'inferno come droga non è l'ultimo ritrovato della narrativa ma ci si può giocare per tirare fuori qualcosa di stuzzicoso e tu in gran parte del racconto lo hai fatto.
Nel ricordo hai dipinto cause e motivi che hanno portato il pg a infilarsi spesso e volentieri aghi nelle vene, un po' stereotipati magari.
Carino il particolare delle lapidi, sarebbe stato godurioso ai massimi vedere ognuno dei ragazzini appoggiarsi beatamente alla propria lapide per spippettare le sigarette rubate. Peccato.
Il finale è un po meh, all'inevitabile epilogo di un tentativo di salvarlo dall'overdose, mi manca il collegamento, magari circolare, a qualcosa che davvero tenga in piedi il messaggio del racconto.
Jade, come ti ha scritto Matteo qua sopra?
Gli amici persi?
La madre?
L'ultima frase io la toglierei proprio: troppo mielosa, melodrammatica e che tenda furbescamente di palesare l'attinenza al tema.
____________________________________________________
. Lo statale
. Oltre le colonne
. Un altro giro
. Armageddon!
. Un Brindisi!
. Sesto anello rosso
. Vicolo cieco
. Reitero
Tra il terzo e il quarto posto c'è davvero un pelo di differenza, forse anche meno.
Peccato non poter mettere i racconti a pari punti, anche Armageddon! avrebbe meritato un posto in finale.
Re: Gruppo SUDARIO: Lista racconti e classifiche
UN ALTRO GIRO di Luca Moggia
Ciao Luca. Penso che il tuo sia un racconto veramente ben scritto. Ti sei confrontato con un mondo molto complicato, dove è semplice cadere nel già detto e nel paternalistico.
Hai dato vita, invece, a un componimento dai toni poetici e coinvolgenti.
Avrei voluto sapere di più di Jane, che appare solo per un istante, un amore puro sommerso dalla disperazione.
Non so perché ma ambientarlo nella vecchia Europa forse lo renderebbe ancora più affascinante.
Veramente bello.
ARMAGEDDON di Agostino Langellotti
Ciao Agostino. Il tuo racconto mi ha riportato alla mente le atmosfere di due film recenti: 1917 e Niente di nuovo sul fronte occidentale.
Sei riuscito a ricreare su carta quelle sensazioni di disorientamento, disperazione.
Un personaggio che si muove, si nasconde, circondato e inseguito dalla morte.
Ho apprezzato particolarmente le frasi in lingua straniera; non ho cercato la traduzione e forse non serve. Credo che il non comprendere le parole aumenti ancora di più il senso di smarrimento del protagonista e del lettore che cammina con lui.
Hai fatto, in poco tempo, un lavoro incredibile.
LO STATALE di Daniele Villa
Ciao Daniele. Mi hai strappato una risata sincera. Trovo che l'idea delle macchinette sia geniale, complimenti!
La storia si segue con interesse e prepara molto bene alla battuta finale.
Il racconto mi sembra ben scritto e rapido, forse avrei tolto qualche descrizione e aggiunto qualche riga in più di dialogo.
Veramente una lettura piacevole.
OLTRE LE COLONNE D'ERCOLE di Bruce Lagogrigio.
Ciao Bruce. Trovo veramente affascinante l'ambientazione del tuo racconto. In pochi tratti hai restituito la sensazione di una navigazione disperata e tutto lo scoramento dell'equipaggio.
Hai uno stile curato ma non esageri nella lunghezza della frasi, il che ti fa leggere molto facilmente.
Mi è piaciuta la devozione del protagonista ad Ulisse, e il suo comportamento è sempre coerente.
Ho faticato, invece, a farmi piacere proprio Ulisse; non sono riuscito a capire fino in fondo come volevi rappresentarlo e non mi torna il suo agire nel finale.
La fine del racconto, in generale, la trovo poco chiara.
UN BRINDISI di Mattia Pernis.
Ciao Mattia. Credo che tu abbia avuto ottime idee ma troppe poche ore e pochi caratteri a disposizione per esprimerle in tutto il potenziale.
Mi piacciono i dialoghi, danno un ottimo ritmo, e le scelte lessicali sono decisamente convincenti.
Un po' tutta la storia, però, mi sembra nebulosa.
Ho la sensazione che manchino alcuni elementi necessari alla comprensione della vicenda; credo che ampliato possa diventare un'ottimo racconto.
REITERO di Elettra Fusi
Ciao Elettra. Trovo l'ambientazione e la struttura del racconto veramente affascinati.
Mi piace molto l'idea dell'inferno come ripetizione continua di gesti. C'è un'atmosfera inquietante, una luce fredda che illumina la scena. Hai un'ottima capacità visiva, da sceneggiatrice.
Il difetto, secondo me, è che manca un po' la storia. C'è da dire, però, che lo spazio di tempo e di caratteri è limitato.
Forse potevi tagliare una delle tre descrizioni e dare qualche elemento in più.
In ogni caso dovresti svilupparlo perché è decisamente accattivante.
SESTO ANELLO ROSSO di SRCM
Ciao. Comincio col dire che hai una grande capacità di descrivere le situazioni e le emozioni. L'inizio è coinvolgente e sono andato avanti avidamente.
Poi mi sono perso. Non ho ben capito chi sia Chaplin e, in generale, il finale.
Forse hai messo troppa carne al fuoco e non è facile orientarsi, ma la penna è ottima.
VICOLO CIECO di Corrado Gioannini
Ciao Corrado. Ho veramente poco da dire.
Il tuo racconto è un pugno nello stomaco.
Hai tirato fuori disperazione, rabbia e metafore così potenti da stendere.
Sei riuscito a non usare una sola immagine banale o abusata.
Mi ha colpito e credo che ogni lettore si sia confrontato, almeno una volta, con la sensazione di fallimento ineluttabile che racconti
La vita senza futuro come inferno sulla terra.
Complimenti e grazie per averlo condiviso
CLASSIFICA:
1)VICOLO CIECO
2)ARMAGEDDON
3)UN ALTRO GIRO
4)REITERO
5)LO STATALE
6)OLTRE LE COLONNE D'ERCOLE
7)UN BRINDISI
8)SESTO ANELLO ROSSO
Ciao Luca. Penso che il tuo sia un racconto veramente ben scritto. Ti sei confrontato con un mondo molto complicato, dove è semplice cadere nel già detto e nel paternalistico.
Hai dato vita, invece, a un componimento dai toni poetici e coinvolgenti.
Avrei voluto sapere di più di Jane, che appare solo per un istante, un amore puro sommerso dalla disperazione.
Non so perché ma ambientarlo nella vecchia Europa forse lo renderebbe ancora più affascinante.
Veramente bello.
ARMAGEDDON di Agostino Langellotti
Ciao Agostino. Il tuo racconto mi ha riportato alla mente le atmosfere di due film recenti: 1917 e Niente di nuovo sul fronte occidentale.
Sei riuscito a ricreare su carta quelle sensazioni di disorientamento, disperazione.
Un personaggio che si muove, si nasconde, circondato e inseguito dalla morte.
Ho apprezzato particolarmente le frasi in lingua straniera; non ho cercato la traduzione e forse non serve. Credo che il non comprendere le parole aumenti ancora di più il senso di smarrimento del protagonista e del lettore che cammina con lui.
Hai fatto, in poco tempo, un lavoro incredibile.
LO STATALE di Daniele Villa
Ciao Daniele. Mi hai strappato una risata sincera. Trovo che l'idea delle macchinette sia geniale, complimenti!
La storia si segue con interesse e prepara molto bene alla battuta finale.
Il racconto mi sembra ben scritto e rapido, forse avrei tolto qualche descrizione e aggiunto qualche riga in più di dialogo.
Veramente una lettura piacevole.
OLTRE LE COLONNE D'ERCOLE di Bruce Lagogrigio.
Ciao Bruce. Trovo veramente affascinante l'ambientazione del tuo racconto. In pochi tratti hai restituito la sensazione di una navigazione disperata e tutto lo scoramento dell'equipaggio.
Hai uno stile curato ma non esageri nella lunghezza della frasi, il che ti fa leggere molto facilmente.
Mi è piaciuta la devozione del protagonista ad Ulisse, e il suo comportamento è sempre coerente.
Ho faticato, invece, a farmi piacere proprio Ulisse; non sono riuscito a capire fino in fondo come volevi rappresentarlo e non mi torna il suo agire nel finale.
La fine del racconto, in generale, la trovo poco chiara.
UN BRINDISI di Mattia Pernis.
Ciao Mattia. Credo che tu abbia avuto ottime idee ma troppe poche ore e pochi caratteri a disposizione per esprimerle in tutto il potenziale.
Mi piacciono i dialoghi, danno un ottimo ritmo, e le scelte lessicali sono decisamente convincenti.
Un po' tutta la storia, però, mi sembra nebulosa.
Ho la sensazione che manchino alcuni elementi necessari alla comprensione della vicenda; credo che ampliato possa diventare un'ottimo racconto.
REITERO di Elettra Fusi
Ciao Elettra. Trovo l'ambientazione e la struttura del racconto veramente affascinati.
Mi piace molto l'idea dell'inferno come ripetizione continua di gesti. C'è un'atmosfera inquietante, una luce fredda che illumina la scena. Hai un'ottima capacità visiva, da sceneggiatrice.
Il difetto, secondo me, è che manca un po' la storia. C'è da dire, però, che lo spazio di tempo e di caratteri è limitato.
Forse potevi tagliare una delle tre descrizioni e dare qualche elemento in più.
In ogni caso dovresti svilupparlo perché è decisamente accattivante.
SESTO ANELLO ROSSO di SRCM
Ciao. Comincio col dire che hai una grande capacità di descrivere le situazioni e le emozioni. L'inizio è coinvolgente e sono andato avanti avidamente.
Poi mi sono perso. Non ho ben capito chi sia Chaplin e, in generale, il finale.
Forse hai messo troppa carne al fuoco e non è facile orientarsi, ma la penna è ottima.
VICOLO CIECO di Corrado Gioannini
Ciao Corrado. Ho veramente poco da dire.
Il tuo racconto è un pugno nello stomaco.
Hai tirato fuori disperazione, rabbia e metafore così potenti da stendere.
Sei riuscito a non usare una sola immagine banale o abusata.
Mi ha colpito e credo che ogni lettore si sia confrontato, almeno una volta, con la sensazione di fallimento ineluttabile che racconti
La vita senza futuro come inferno sulla terra.
Complimenti e grazie per averlo condiviso
CLASSIFICA:
1)VICOLO CIECO
2)ARMAGEDDON
3)UN ALTRO GIRO
4)REITERO
5)LO STATALE
6)OLTRE LE COLONNE D'ERCOLE
7)UN BRINDISI
8)SESTO ANELLO ROSSO
- MatteoMantoani
- Messaggi: 1093
Re: Gruppo SUDARIO: Lista racconti e classifiche
ciao a tutti!
Stilare la classifica è stata dura, i racconti che si ritrovano a metà sono comunque buoni, ma stavolta ho deciso di premiare sia chi ha raggiunto un risultato che si sposa con i miei gusti, sia chi ha dimostrato di aver costruito un racconto conforme all'obiettivo che voleva raggiungere.
1)Vicolo cieco
2)Armageddon!
3)Lo statale
4) Oltre le Colonne d'Ercole
5) Un altro giro
6)REITERO
7) Sesto anello rosso
8)Un brindisi
Stilare la classifica è stata dura, i racconti che si ritrovano a metà sono comunque buoni, ma stavolta ho deciso di premiare sia chi ha raggiunto un risultato che si sposa con i miei gusti, sia chi ha dimostrato di aver costruito un racconto conforme all'obiettivo che voleva raggiungere.
1)Vicolo cieco
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2)Armageddon!
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3)Lo statale
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4) Oltre le Colonne d'Ercole
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5) Un altro giro
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6)REITERO
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7) Sesto anello rosso
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8)Un brindisi
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- Manuel Marinari
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Re: Gruppo SUDARIO: Lista racconti e classifiche
Stilare questa classifica è stata un’impresa veramente faticosa perché i racconti mi sono piaciuti molto. Come sempre le mie classifiche si basano sulla mia esperienza di lettura e quindi sulle sensazioni ed emozioni che mi vengono trasmesse. Anche perché, tranne rari casi in cui la lettura l’ho trovata poco chiara, lo stile che avete utilizzato, le declinazioni del tema, le scene e i contesti che avete messo in campo l’ho davvero apprezzato in tutti i racconti.
Quindi eccola qua:
1. Un altro giro di Luca Moggia
2. Reitero di Elettra Fusi
3. Vicolo cieco di gioco
4. Oltre le colonne d’Ercole di Bruce Lagogrigio
5. Lo statale di Daniele Villa
6. Armageddon! di Agostino Langellotti
7. Un Brindisi! Di Mattina Pernis
8. Sesto anello rosso di srcm
Ed ecco i miei commenti in ordine di classifica
Un altro giro di Luca Moggia
Ciao Luca, un racconto che mi è piaciuto molto e che mi ha lasciato anche molta tristezza, come ovviamente puoi immaginare. Purtroppo l’eroina ha caratterizzato gli anni in cui è ambientata la tua storia e così la distruzione di intere generazioni come quella di Mike e i suoi amici che ha perso. Ho letto gli altri commenti e vado nella direzione opposta, chiaramente sull’esperienza che ho avuto nel leggerti. In merito agli amici del personaggio: non ho avuto la necessità di voler sapere di più su loro e non ho avuto difficoltà nel provare empatia perché purtroppo la loro storia è la stessa che sta vivendo lui. Poi non so, sarà che sono nato in un quartiere della mia città dove di queste storie ne ho viste così tante…. Anche il finale ok, più che calzante con il tema e non l’ho trovato banale per questo motivo. Complimenti! Buona edition
Reitero di Elettra Fusi
Ciao Elettra, mi è piaciuto molto il tuo acconto. Hai delle capacità descrittive e di rappresentazione scenica veramente notevoli, avevo già letto qualcosa di tuo nella scorsa edition o quella prima ora non ricordo. Il tuo racconto mi ha ricordato un libro che lessi anni fa e che sicuramente conoscerai “una stanza piena di gente”, biografia di Billy Milligan. Il tema della salute mentale affascina anche me, infatti vorrei provare a sperimentarmi su questi argomenti ma lo ritengo difficile per il momento.
La mia esperienza di lettura è stata limpida, non ho dovuto rileggerlo una seconda volta, quindi livello di comprensione buono per me. Anche il tema declinato come lo hai fatto tu l’ho trovato originale. Il mondo interiore di ognuno è vastissimo e ci si può lavorare tanto in narrativa. Quello che volevi trasmettere a me è arrivato. Buona edition!
Vicolo cieco di gioco
Ciao Corrado, complimenti perché questo monologo mi è piaciuto molto. Ognuno ha la relazione con il proprio padre e spesso sono conflittuali, soprattutto in età adolescenziale. Qui mi hai trasmesso quella di un figlio che segue le orme del padre, apprende dai suoi insegnamenti, le sue regole non scritte di come condurre la propria vita… e poi, nessuno ci garantisce un bel niente. Perchè, appunto, un supermercato non ti rinnova il contratto di lavoro appena non gli servi più. La tristezza del fallimento individuale che descrivi molto bene, la conoscono bene proprio le generazioni a cui era stato inculcato nella testa proprio quello che il tuo personaggio ci racconta. Il tuo racconto mi ha trasmesso tristezza ma anche speranza. La speranza di ribaltare la condizione che ci vuole schiavi di un sistema che non funziona e che le responsabilità sono collettive anche se il dramma lo viviamo in solitudine, purtroppo. Grazie per averci messo questo impegno perché si nota. Buona edition!
Oltre le colonne d’Ercole di Bruce Lagogrigio
Ciao Bruce, ti devo fare i miei complimenti perché mi hai trasportato con la mente in quella barca. La sensazione di sete e di bocca asciutta veramente scritta bene. Il delirio dei marinai, la frustrazione e la paura dei personaggi molto ben rappresentata. Non conosco bene e non ho mai letto credo niente sull’Odissea se non forse a scuola ma non ho molti ricordi. Ti ringrazio per aver portato qui nel contest un racconto ispirato da questo poema antico. Il rapporto tra Ulisse e la devozione che ha per lui il tuo personaggio è coerente secondo me nel finale. Gli promette fedeltà dall’inizio del viaggio e fino alla fine. Bel racconto mi è piaciuto. Buon edition!
Lo statale di Daniele Villa
Ciao Daniele, un racconto che inizialmente ho fatto un po' di fatica a entrarci dentro soltanto perché non avevo colto che alcune parole non erano scritte sbagliate. Non avevo da preso subito che hai accennato ad un dialetto. Calabrese forse? Lo spirito fantozziano mi ha accompagnato per tutta la lettura del racconto, dal letto d’ospedale dove è ricoverato il signor Pasquale fino alla meta preferita dallo statale e i suoi colleghi. Ho apprezzato la divisione dei tre periodi rispettando ovviamente paradiso, purgatorio e inferno e poi il fatto che in tutti e tre i luoghi correva voce dello statale che era in giro a cercare i suoi colleghi, molto simpatico come siparietto. Racconto divertente e non semplice da declinare con il tema proposto lunedì. Bravo! Buona edition
Armageddon! di Agostino Langellotti
Ciao Agostino, ho trovato il tema molto centrato e il loop della guerra e il caos che hai descritto mi hanno catapultato in quel campo di battaglia. Mentre leggevo mi riaffioravano i ricordi dei pochi film di guerra che ho visto, tipo Full Metal Jacket o Dunkirk. Non sono appassionato di questo genere, perciò le scene di violenza bellica dilaniante che hai raccontato mi hanno un po' fatto distaccare dalla storia. Ma solo questione di preferenze di genere narrativo. Ho trovato anche io l’inserimento delle frasi in lingua straniera interessante perché non sapendo tradurle mentre leggevo, aiutano a empatizzare col personaggio e nel caos in cui si sta trovando. Bella prova e buona edition!
Un Brindisi! Di Mattina Pernis
Ciao Mattia, ho letto il tuo racconto due volte perché, mi dispiace, alla prima lettura mi sono trovato disorientato. Solitamente non leggo mai i commenti degli altri per non influenzare la mia esperienza di lettura, ma stavolta ho dovuto consultarli per capire se alcune perplessità le avessi solo io. Allora, ad una seconda lettura, l’ambientazione mi è risultata piuttosto chiara. Un’abitazione che ospita una cena di conoscenti di paese. I miei problemi nel leggerti sono stati diversi. All’inizio non capivo perché il personaggio chiamasse per nome sua mamma e non ho compreso che Veronica fosse la madre fino alla fine della prima parte. Avrebbe aiutato un pensiero del personaggio, appena la madre entrava in scena, del tipo “...è arrivata in anticipo anche stavolta come ha sempre fatto. Mia madre non cambierà mai” oppure continuando con la stessa linea che hai tenuto, cioè senza esplicitarlo troppo “Veronica si srotola la sciarpa dal collo esattamente come quando me la toglieva tornato da scuola”. Te le butto li così scritte al volo, ma spero di averti trasmesso il senso.
L’altro elemento di confusione sono stati i tanti nomi diversi quanti sono i personaggi nella sala da pranzo. Effettivamente per l’idea che hai avuto per il racconto, non nominarli tutti sarebbe difficile. Non ho suggerimenti in merito, mi sarei trovato in difficoltà nello scrivere un contesto analogo.
La terza parte del racconto è quella che scorre meglio, il finale arriva bene e ti faccio i complimenti perché l’hai descritta bene ed è la parte che mi è piaciuta di più.
Ti capisco se stavolta ti aspettavi commenti più positivi, ho letto il tuo commento. Ma non scoraggiarti, di fantasia ne hai e come tutti ci alleniamo per migliorarci. Spero di leggere altro nei prossimi mesi. Buona edition!
Ps: per me le intenzioni del personaggio erano chiare dall’inizio alla fine!
Sesto anello rosso di srcm
Ciao Simone, ti ringrazio per aver scritto un racconto sulle emozioni che si possono provare in questo contesto perché le conosco molto bene. L’atmosfera che si percepisce sul senso di comunità, per la bandiera e sul vivere la solitudine lo hai molto ben rappresentato. Anche il particolare dell’edicolante mi ha fatto sorridere inizialmente, poi riflettendoci è vero ciò che dici.
Il racconto mi è piaciuto fino alla tre quarti diciamo (per rimanere in tema), poi però dalla parte in cui Luca si trova al bancone del bar per me è confusione. Faccio fatica davvero a interpretare un finale che però non arriva. Ho pensato che fosse lui a cadere dal terzo anello invece che la sciarpa. Poi ho pensato che si trovasse sbalzato dallo stadio al carcere?
Peccato perché la prima metà del racconto stava andando bene.
Quindi eccola qua:
1. Un altro giro di Luca Moggia
2. Reitero di Elettra Fusi
3. Vicolo cieco di gioco
4. Oltre le colonne d’Ercole di Bruce Lagogrigio
5. Lo statale di Daniele Villa
6. Armageddon! di Agostino Langellotti
7. Un Brindisi! Di Mattina Pernis
8. Sesto anello rosso di srcm
Ed ecco i miei commenti in ordine di classifica
Un altro giro di Luca Moggia
Ciao Luca, un racconto che mi è piaciuto molto e che mi ha lasciato anche molta tristezza, come ovviamente puoi immaginare. Purtroppo l’eroina ha caratterizzato gli anni in cui è ambientata la tua storia e così la distruzione di intere generazioni come quella di Mike e i suoi amici che ha perso. Ho letto gli altri commenti e vado nella direzione opposta, chiaramente sull’esperienza che ho avuto nel leggerti. In merito agli amici del personaggio: non ho avuto la necessità di voler sapere di più su loro e non ho avuto difficoltà nel provare empatia perché purtroppo la loro storia è la stessa che sta vivendo lui. Poi non so, sarà che sono nato in un quartiere della mia città dove di queste storie ne ho viste così tante…. Anche il finale ok, più che calzante con il tema e non l’ho trovato banale per questo motivo. Complimenti! Buona edition
Reitero di Elettra Fusi
Ciao Elettra, mi è piaciuto molto il tuo acconto. Hai delle capacità descrittive e di rappresentazione scenica veramente notevoli, avevo già letto qualcosa di tuo nella scorsa edition o quella prima ora non ricordo. Il tuo racconto mi ha ricordato un libro che lessi anni fa e che sicuramente conoscerai “una stanza piena di gente”, biografia di Billy Milligan. Il tema della salute mentale affascina anche me, infatti vorrei provare a sperimentarmi su questi argomenti ma lo ritengo difficile per il momento.
La mia esperienza di lettura è stata limpida, non ho dovuto rileggerlo una seconda volta, quindi livello di comprensione buono per me. Anche il tema declinato come lo hai fatto tu l’ho trovato originale. Il mondo interiore di ognuno è vastissimo e ci si può lavorare tanto in narrativa. Quello che volevi trasmettere a me è arrivato. Buona edition!
Vicolo cieco di gioco
Ciao Corrado, complimenti perché questo monologo mi è piaciuto molto. Ognuno ha la relazione con il proprio padre e spesso sono conflittuali, soprattutto in età adolescenziale. Qui mi hai trasmesso quella di un figlio che segue le orme del padre, apprende dai suoi insegnamenti, le sue regole non scritte di come condurre la propria vita… e poi, nessuno ci garantisce un bel niente. Perchè, appunto, un supermercato non ti rinnova il contratto di lavoro appena non gli servi più. La tristezza del fallimento individuale che descrivi molto bene, la conoscono bene proprio le generazioni a cui era stato inculcato nella testa proprio quello che il tuo personaggio ci racconta. Il tuo racconto mi ha trasmesso tristezza ma anche speranza. La speranza di ribaltare la condizione che ci vuole schiavi di un sistema che non funziona e che le responsabilità sono collettive anche se il dramma lo viviamo in solitudine, purtroppo. Grazie per averci messo questo impegno perché si nota. Buona edition!
Oltre le colonne d’Ercole di Bruce Lagogrigio
Ciao Bruce, ti devo fare i miei complimenti perché mi hai trasportato con la mente in quella barca. La sensazione di sete e di bocca asciutta veramente scritta bene. Il delirio dei marinai, la frustrazione e la paura dei personaggi molto ben rappresentata. Non conosco bene e non ho mai letto credo niente sull’Odissea se non forse a scuola ma non ho molti ricordi. Ti ringrazio per aver portato qui nel contest un racconto ispirato da questo poema antico. Il rapporto tra Ulisse e la devozione che ha per lui il tuo personaggio è coerente secondo me nel finale. Gli promette fedeltà dall’inizio del viaggio e fino alla fine. Bel racconto mi è piaciuto. Buon edition!
Lo statale di Daniele Villa
Ciao Daniele, un racconto che inizialmente ho fatto un po' di fatica a entrarci dentro soltanto perché non avevo colto che alcune parole non erano scritte sbagliate. Non avevo da preso subito che hai accennato ad un dialetto. Calabrese forse? Lo spirito fantozziano mi ha accompagnato per tutta la lettura del racconto, dal letto d’ospedale dove è ricoverato il signor Pasquale fino alla meta preferita dallo statale e i suoi colleghi. Ho apprezzato la divisione dei tre periodi rispettando ovviamente paradiso, purgatorio e inferno e poi il fatto che in tutti e tre i luoghi correva voce dello statale che era in giro a cercare i suoi colleghi, molto simpatico come siparietto. Racconto divertente e non semplice da declinare con il tema proposto lunedì. Bravo! Buona edition
Armageddon! di Agostino Langellotti
Ciao Agostino, ho trovato il tema molto centrato e il loop della guerra e il caos che hai descritto mi hanno catapultato in quel campo di battaglia. Mentre leggevo mi riaffioravano i ricordi dei pochi film di guerra che ho visto, tipo Full Metal Jacket o Dunkirk. Non sono appassionato di questo genere, perciò le scene di violenza bellica dilaniante che hai raccontato mi hanno un po' fatto distaccare dalla storia. Ma solo questione di preferenze di genere narrativo. Ho trovato anche io l’inserimento delle frasi in lingua straniera interessante perché non sapendo tradurle mentre leggevo, aiutano a empatizzare col personaggio e nel caos in cui si sta trovando. Bella prova e buona edition!
Un Brindisi! Di Mattina Pernis
Ciao Mattia, ho letto il tuo racconto due volte perché, mi dispiace, alla prima lettura mi sono trovato disorientato. Solitamente non leggo mai i commenti degli altri per non influenzare la mia esperienza di lettura, ma stavolta ho dovuto consultarli per capire se alcune perplessità le avessi solo io. Allora, ad una seconda lettura, l’ambientazione mi è risultata piuttosto chiara. Un’abitazione che ospita una cena di conoscenti di paese. I miei problemi nel leggerti sono stati diversi. All’inizio non capivo perché il personaggio chiamasse per nome sua mamma e non ho compreso che Veronica fosse la madre fino alla fine della prima parte. Avrebbe aiutato un pensiero del personaggio, appena la madre entrava in scena, del tipo “...è arrivata in anticipo anche stavolta come ha sempre fatto. Mia madre non cambierà mai” oppure continuando con la stessa linea che hai tenuto, cioè senza esplicitarlo troppo “Veronica si srotola la sciarpa dal collo esattamente come quando me la toglieva tornato da scuola”. Te le butto li così scritte al volo, ma spero di averti trasmesso il senso.
L’altro elemento di confusione sono stati i tanti nomi diversi quanti sono i personaggi nella sala da pranzo. Effettivamente per l’idea che hai avuto per il racconto, non nominarli tutti sarebbe difficile. Non ho suggerimenti in merito, mi sarei trovato in difficoltà nello scrivere un contesto analogo.
La terza parte del racconto è quella che scorre meglio, il finale arriva bene e ti faccio i complimenti perché l’hai descritta bene ed è la parte che mi è piaciuta di più.
Ti capisco se stavolta ti aspettavi commenti più positivi, ho letto il tuo commento. Ma non scoraggiarti, di fantasia ne hai e come tutti ci alleniamo per migliorarci. Spero di leggere altro nei prossimi mesi. Buona edition!
Ps: per me le intenzioni del personaggio erano chiare dall’inizio alla fine!
Sesto anello rosso di srcm
Ciao Simone, ti ringrazio per aver scritto un racconto sulle emozioni che si possono provare in questo contesto perché le conosco molto bene. L’atmosfera che si percepisce sul senso di comunità, per la bandiera e sul vivere la solitudine lo hai molto ben rappresentato. Anche il particolare dell’edicolante mi ha fatto sorridere inizialmente, poi riflettendoci è vero ciò che dici.
Il racconto mi è piaciuto fino alla tre quarti diciamo (per rimanere in tema), poi però dalla parte in cui Luca si trova al bancone del bar per me è confusione. Faccio fatica davvero a interpretare un finale che però non arriva. Ho pensato che fosse lui a cadere dal terzo anello invece che la sciarpa. Poi ho pensato che si trovasse sbalzato dallo stadio al carcere?
Peccato perché la prima metà del racconto stava andando bene.
Manuel Marinari
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Re: Gruppo SUDARIO: Lista racconti e classifiche
Ecco qui la mia classifica e a seguire i commenti:
1. Lo statale – Daniele Villa
2. Vicolo cieco – Gioco
3. Un altro giro – Luca Moggia
4. Armageddon! – Agostino Langellotti
5. Oltre le colonne d’Ercole – Bruce Lagogrigio
6. Reitero – Elettra Fusi
7. Un Brindisi! – Mattia Pernis
8. Sesto anello rosso – Srcm
Grazie a tutti per aver condiviso i racconti e buona Edition!
Un altro giro – Luca Moggia
Buongiorno Luca,
A mio avviso il tema è centrato.
Ho trovato il tuo racconto forte ed efficace. A me ha dato l’impressione di un incubo che continua anche dopo il risveglio. Ho trovato ben descritte tutte e tre le scene e la loro combinazione ricrea bene il percorso di vita di chi vive schiavo di una dipendenza: l’approccio, le sensazioni e la mancanza di prospettiva.
Bello anche il finale, a rimarcare lo smarrimento e la mancanza di vie di uscita.
Per me è una buona prova, buona Edition!
Armageddon! – Agostino Langellotti
Buongiorno Agostino.
A mio avviso il tema è centrato.
Il tuo racconto mi ha trascinato davvero in un campo di battaglia sia per le sensazioni (rumore, freddo, fango, paura, dolore) che per il disorientamento. C’è poi quell’aggrapparsi al punto fermo, che non si sa se sia reale o se sia solo un autoconvincimento per darsi la forza di andare avanti, che evidenzia ancora di più la mancanza di mappe nell’inferno che hai disegnato.
Per me è una buona prova, buona Edition!
Lo statale – Daniele Villa
Buongiorno Daniele.
A mio avviso il tema è centrato.
L’originalità dell’idea e la leggerezza con cui è trattata mi hanno fatto apprezzare il racconto ancora di più. Mi è piaciuto il protagonista con il suo carattere ottimista e ben disposto, sottolineato dalle frasi in dialetto. L’ho trovato proprio naturale e calzante, e secondo me non era una cosa facile da rendere.
Per me è un’ottima prova, buona Edition!
Oltre le colonne d’Ercole – Bruce Lagogrigio
Buongiorno Bruce.
Se avessi letto il tuo racconto senza sapere che il tema è l’inferno, non ci avrei pensato e per questo penso che l’attinenza sia un po’ generica.
Non sono un gran conoscitore dell’Odissea ma l’Ulisse che trovo qui è diverso dal personaggio che mi aspettavo. Qui mi sono immaginato un Ulisse anziano, in un nuovo viaggio successivo al suo ritorno a Itaca. Se fosse così mi sarebbero servite alcune coordinate per inquadrare il tempo e la situazione in cui la vicenda si svolge.
Per il resto il racconto si legge bene e le scene sono ben scritte ed efficaci.
Per me è una buona prova ma un pelo sotto al podio. Buona edition!
Un Brindisi! – Mattia Pernis
Buongiorno Mattia.
Con il vino Inferno ho trovato il tema centrato e anche in modo originale.
Poi però ho fatto fatica a seguire il filo del racconto. Alla fine mi sono fatto questa idea: il protagonista è mosso dal desiderio di trovare una cura per la mamma e per fare ciò non esita ad usare gli amici come cavie fino a ucciderli. La mamma però non sopporta il comportamento del figlio e si toglie la vita.
Se la trama è questa la vedo un po’ troppo elaborata per un racconto così breve e forse necessitava più elementi per risultare chiara. Se non è così ho preso una cantonata.
Per me la prova è buona ma forse un po’ meno di altre del gruppo, buona edition.
Reitero – Elettra Fusi
Buongiorno Elettra.
L’inferno di un ospedale psichiatrico c’è, non c’è dubbio.
Per il resto ho dovuto leggere il racconto più volte per farmi questa idea: Arturo Giuliani è un paziente che immagina di essere i due sorveglianti, vede se stesso nello specchio e attribuisce i suoi comportamenti (graffiarsi le mani, strapparsi i capelli, mangiare gommapiuma) ad ipotetiche pazienti che starebbe sorvegliando. Se non è così ho preso una cantonata.
Per quanto riguarda la scrittura ho trovato molto efficaci le tre scene.
La prova è buona ma un po’ penalizzata dalla poca chiarezza del finale. Buona edition.
Sesto anello rosso – Srcm
Buongiorno Srcm.
Un inferno di solitudine, secondo me il tema è centrato.
Il racconto è efficace nel trasmettere lo smarrimento del protagonista e la confusione dell’ambiente in cui è finito, però lo è meno, secondo me, nel definire la trama di ciò che succede.
Quello che ho capito io è questo: un uomo che vive da solo si trova, spinto dal desiderio di essere integrato in un gruppo, ad andare allo stadio in occasione di una partita molto sentita. Qui sbaglia curva e viene bullizzato dai presenti che arrivano a spogliarlo per togliergli i simboli rivali e a derubarlo del portafogli. Il tutto mentre lui ha la sensazione di trovarsi finalmente accolto in un gruppo. Se non è così purtroppo non ho capito il racconto.
La prova per me è in parte buona ma penalizzata dalla poca chiarezza generale. Buona edition
Vicolo cieco – Gioco
Buongiorno Gioco,
Una vita d’inferno: il tema secondo me è centrato.
Un flusso di coscienza molto raccontato ma efficace e che riesce a creare empatia, sei riuscito a riassumere in pochi caratteri le tappe che portano a un fallimento.
Il dialogo interno con un padre che aveva riferimenti sociali diversi fanno risaltare ancora di più lo smarrimento e la delusione del protagonista.
Per me è una buona prova, buona Edition!
1. Lo statale – Daniele Villa
2. Vicolo cieco – Gioco
3. Un altro giro – Luca Moggia
4. Armageddon! – Agostino Langellotti
5. Oltre le colonne d’Ercole – Bruce Lagogrigio
6. Reitero – Elettra Fusi
7. Un Brindisi! – Mattia Pernis
8. Sesto anello rosso – Srcm
Grazie a tutti per aver condiviso i racconti e buona Edition!
Un altro giro – Luca Moggia
Buongiorno Luca,
A mio avviso il tema è centrato.
Ho trovato il tuo racconto forte ed efficace. A me ha dato l’impressione di un incubo che continua anche dopo il risveglio. Ho trovato ben descritte tutte e tre le scene e la loro combinazione ricrea bene il percorso di vita di chi vive schiavo di una dipendenza: l’approccio, le sensazioni e la mancanza di prospettiva.
Bello anche il finale, a rimarcare lo smarrimento e la mancanza di vie di uscita.
Per me è una buona prova, buona Edition!
Armageddon! – Agostino Langellotti
Buongiorno Agostino.
A mio avviso il tema è centrato.
Il tuo racconto mi ha trascinato davvero in un campo di battaglia sia per le sensazioni (rumore, freddo, fango, paura, dolore) che per il disorientamento. C’è poi quell’aggrapparsi al punto fermo, che non si sa se sia reale o se sia solo un autoconvincimento per darsi la forza di andare avanti, che evidenzia ancora di più la mancanza di mappe nell’inferno che hai disegnato.
Per me è una buona prova, buona Edition!
Lo statale – Daniele Villa
Buongiorno Daniele.
A mio avviso il tema è centrato.
L’originalità dell’idea e la leggerezza con cui è trattata mi hanno fatto apprezzare il racconto ancora di più. Mi è piaciuto il protagonista con il suo carattere ottimista e ben disposto, sottolineato dalle frasi in dialetto. L’ho trovato proprio naturale e calzante, e secondo me non era una cosa facile da rendere.
Per me è un’ottima prova, buona Edition!
Oltre le colonne d’Ercole – Bruce Lagogrigio
Buongiorno Bruce.
Se avessi letto il tuo racconto senza sapere che il tema è l’inferno, non ci avrei pensato e per questo penso che l’attinenza sia un po’ generica.
Non sono un gran conoscitore dell’Odissea ma l’Ulisse che trovo qui è diverso dal personaggio che mi aspettavo. Qui mi sono immaginato un Ulisse anziano, in un nuovo viaggio successivo al suo ritorno a Itaca. Se fosse così mi sarebbero servite alcune coordinate per inquadrare il tempo e la situazione in cui la vicenda si svolge.
Per il resto il racconto si legge bene e le scene sono ben scritte ed efficaci.
Per me è una buona prova ma un pelo sotto al podio. Buona edition!
Un Brindisi! – Mattia Pernis
Buongiorno Mattia.
Con il vino Inferno ho trovato il tema centrato e anche in modo originale.
Poi però ho fatto fatica a seguire il filo del racconto. Alla fine mi sono fatto questa idea: il protagonista è mosso dal desiderio di trovare una cura per la mamma e per fare ciò non esita ad usare gli amici come cavie fino a ucciderli. La mamma però non sopporta il comportamento del figlio e si toglie la vita.
Se la trama è questa la vedo un po’ troppo elaborata per un racconto così breve e forse necessitava più elementi per risultare chiara. Se non è così ho preso una cantonata.
Per me la prova è buona ma forse un po’ meno di altre del gruppo, buona edition.
Reitero – Elettra Fusi
Buongiorno Elettra.
L’inferno di un ospedale psichiatrico c’è, non c’è dubbio.
Per il resto ho dovuto leggere il racconto più volte per farmi questa idea: Arturo Giuliani è un paziente che immagina di essere i due sorveglianti, vede se stesso nello specchio e attribuisce i suoi comportamenti (graffiarsi le mani, strapparsi i capelli, mangiare gommapiuma) ad ipotetiche pazienti che starebbe sorvegliando. Se non è così ho preso una cantonata.
Per quanto riguarda la scrittura ho trovato molto efficaci le tre scene.
La prova è buona ma un po’ penalizzata dalla poca chiarezza del finale. Buona edition.
Sesto anello rosso – Srcm
Buongiorno Srcm.
Un inferno di solitudine, secondo me il tema è centrato.
Il racconto è efficace nel trasmettere lo smarrimento del protagonista e la confusione dell’ambiente in cui è finito, però lo è meno, secondo me, nel definire la trama di ciò che succede.
Quello che ho capito io è questo: un uomo che vive da solo si trova, spinto dal desiderio di essere integrato in un gruppo, ad andare allo stadio in occasione di una partita molto sentita. Qui sbaglia curva e viene bullizzato dai presenti che arrivano a spogliarlo per togliergli i simboli rivali e a derubarlo del portafogli. Il tutto mentre lui ha la sensazione di trovarsi finalmente accolto in un gruppo. Se non è così purtroppo non ho capito il racconto.
La prova per me è in parte buona ma penalizzata dalla poca chiarezza generale. Buona edition
Vicolo cieco – Gioco
Buongiorno Gioco,
Una vita d’inferno: il tema secondo me è centrato.
Un flusso di coscienza molto raccontato ma efficace e che riesce a creare empatia, sei riuscito a riassumere in pochi caratteri le tappe che portano a un fallimento.
Il dialogo interno con un padre che aveva riferimenti sociali diversi fanno risaltare ancora di più lo smarrimento e la delusione del protagonista.
Per me è una buona prova, buona Edition!
- Emiliano Maramonte
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Re: Gruppo SUDARIO: Lista racconti e classifiche
Ecco la mia classifica.
Tengo a precisare che TUTTI i racconti presentavano una buona tecnica, alcuni di ottimo livello. Si è trattato solo di valutare i contenuti e l'impatto emotivo. Come sempre, non me ne voglia chi si è ritrovato in fondo alla classifica.
Buona Edition!
CLASSIFICA
1. UN ALTRO GIRO di Luca Moggia
2. LO STATALE di Daniele Villa
3. VICOLO CIECO di Gioco (Corrado Gioannini)
4. ARMAGEDDON! di Agostino Langellotti
5. OLTRE LE COLONNE D'ERCOLE di Bruce Lagogrigio
6. REITERO di Elettra Fusi
7. UN BRINDISI! di Mattia Pernis
8. SESTO ANELLO ROSSO di SRCM
________________________________________________________________________________________________________
COMMENTI
UN ALTRO GIRO di Luca Moggia
Il racconto complessivamente mi è piaciuto e ciò conferma l'impressione molto positiva che ho dei tuoi scritti e del tuo talento.
Ben scritto, ben condotto, con il giusto pathos e con tutti gli elementi per una storia che possa offrire la giusta profondità. Non ho particolari appunti da farti, se non che hai messo sul piatto elementi piuttosto "telefonati" che compongono un quadro finale evidente e ben prevedibile nei suoi tratti essenziali. Intendiamoci, non è affatto un male, ne guadagna sicuramente la comprensibilità della trama e la trasmissibilità del messaggio, però la mancanza di qualche bello scossone nella vicenda può determinare un allontanamento del lettore dai personaggi.
Per il resto, tema centratissimo!
ARMAGEDDON! di Agostino Langellotti
Il tuo racconto mi ha divertito! Una vera orgia di sangue e... mazzate selvagge! Mi è piaciuto il turbinio di combattenti di varie epoche e la descrizione degli scontri, a tratti davvero realistici. Il tutto mi ha ricordato un paio di romanzi di FS che ho letto qualche anno fa in cui soldati di epoche diverse della storia umana venivano catapultati su un altro pianeta per combattere una minaccia aliena. E naturalmente (anche se con le opportune differenze) il pensiero è andato allo stupendo "Riverworld" di Philip José Farmer. Nel complesso mi aspettavo una sorta di "supplizio di Tantalo", con un storia in qualche modo circolare, e infatti è arrivata puntuale, ma alla fin fine ci sta tutta, visto il tema. E hai interpretato quasi alla lettera la traccia del contest.
LO STATALE di Daniele Villa
Sei un mascalzone! Edition dopo Edition mi rendi sempre più difficile il compito di valutarti e classificarti!
In questa occasione hai scritto un gran bel racconto. Mi sono divertito, ho provato suspense, in alcuni punti ho sorriso a qualche battuta indovinata (il concerto di Mimmo Cavallaro è da applausi!). Inoltre mi è piaciuta la scanzonata discesa agli inferi che scimmiotta quella più letteraria del Sommo Poeta, perché hai saputo affrontare il tutto con leggerezza e la giusta dose di ironia.
Unico appunto: non ho capito il finale, cioè la battuta che avrebbe dovuto chiudere la partita. E qui, purtroppo, il ritmo, il picco del divertimento si è un po' afflosciato. Ora due sono le cose: o non ho capito io, allora è un problema solo mio, e ciao, oppure la battuta finale te la potevi giocare meglio e allora... ahi ahi ahi!
Comunque, ottimo lavoro, ragazzo!
OLTRE LE COLONNE D’ERCOLE di Bruce Lagogrigio
Bene, ti faccio i miei complimenti per la (ri)costruzione del mito omerico di Ulisse, ma dal punto di vista inedito di un membro dell'equipaggio. Al netto della difficoltà che ho avuto di individuare tutti i personaggi che nomini, l'ambientazione mi ha colpito, sei stato bravo a descrivere il dramma di un equipaggio allo sbando senza acqua né cibo e senza più una vera meta e con l'aggravante che il comandante è assente a se stesso. Non ho trovato così fastidiosa la rivisitazione di Ulisse e anzi - non so perché - mi è venuto in mente Luke Skywalker nel secondo film della terza trilogia di Star Wars che viene rappresentato come un eroe ormai malinconico, rinunciatario. Nella sequenza finale del tuo racconto, di primo acchito, non mi è stata chiarissima la reazione di Ulisse, poi pian piano ho ricostruito il tutto, anche se l'escamotage mi è parso un pochino forzato.
Comunque buona prova, testo ben scritto, e tema centrato per un pelo.
UN BRINDISI! di Mattia Pernis
Una cosa è certa: sai scrivere. Padroneggi bene la tecnica immersiva e la prosa è pulita e molto precisa. Fin qui tutto bene. Non ho voluto leggere i commenti degli altri perché la storia è così particolare che volevo valutarla in una sorta di compartimento stagno mentale.
Grosso modo ho capito: il protagonista è una specie di scienziato che per salvare la madre dal cancro fa un esperimento su alcuni amici per ricavare una cura e invece qualcosa va storto e la uccide. Questa l'ossatura della trama. Il vero problema sono le varie domande che sorgono durante la lettura. Più o meno ho dedotto che Veronica e il figlio non vanno d'accordo, e il protagonista la chiama per nome per disaffezione, per il resto le idee che instilli nel lettore non sono chiarissime.
Eppure devo ammettere che il racconto ha avuto su di me un certo impatto emotivo, soprattutto per l'ottima costruzione della suspense e della situazione che all'inizio mi è parsa assai criptica ma un po' alla volta si è definita, pur con le difficoltà segnalate.
Il tema è preso con un po' di malizia: le mappe sono quelle genetiche, l'inferno dovrebbe essere il siero.
REITERO di Elettra Fusi
Del racconto mi sono piaciuti molto lo stile e l'atmosfera generale che hai creato, si respira benissimo l'angoscia di un luogo di salute mentale, con tutto ciò che ne consegue. Per l'intero scorrere della trama mi sono sforzato di inquadrare il senso delle scene ma ho avuto non poche difficoltà e neanche il report finale del dottore ha aiutato a chiarire nel complesso la storia. In realtà ho intuito che potesse trattarsi di personalità multiple coincidenti con i vari personaggi - espediente narrativo molto in voga negli ultimi 20 anni per creare un colpo di scena efficace - ma tale espediente può diventare un'arma a doppio taglio pericolosissima se gli indizi non vengono disseminati PERFETTAMENTE con la costruzione della trama. Qui qualcosa non ha funzionato: ho letto la tua spiegazione e proprio per questo ho afferrato tutti i contorni.
Il tema è preso di striscio. Okay per l'inferno della ripetizione di comportamenti "malati", manca l'assenza di mappe, che però, volendo, potremmo collegare alla mancanza di riferimenti razionali di chi dimora in una casa di igiene mentale.
SESTO ANELLO ROSSO di SRCM
Il racconto è scritto abbastanza bene ed è assai scorrevole. Riesci a trascinare il lettore all'interno della vita di questo personaggio solitario, con una buona dose di coinvolgimento, almeno fino a 3/4 della trama, poi il tutto precipita in un vortice di sospesi, sottintesi che si dovrebbero intuire ma che vengono afferrati con difficoltà, o mancano completamente. Non ci sono riferimenti finali che permettano di riannodare i fili della vicenda e costruire un senso compiuto.
Luca è un individuo solitario, e fin qui tutto bene, all'improvviso prova l'impulso di vivere un'esperienza di comunità e compra il biglietto per una partita di una certa importanza tra due misteriose squadre, Blu e Rossa, che potrebbero essere le squadre di Angeli e Demoni, okay, nessun grosso inconveniente, poi arriva allo stadio e non si sa come finisce nella curva sbagliata e viene adescato (e qui la sospensione dell'incredulità dev'essere bella tosta) da un tizio, una specie di "folletto", indicato come il "secondino" (perché poi?), che lo deruba e svanisce, risultando essere alla fine una specie di "demone angelico", insomma, un qualcosa di poco chiaro. Peccato, perché le implicazioni profonde del racconto erano molto interessanti nelle premesse, ma sono state disattese nel finale.
Il tema sembra preso solo in parte, laddove si vuole rappresentare l'inferno come la bolgia indiavolata della curva di uno stadio.
VICOLO CIECO di Gioco (Corrado Gioannini)
Indubbiamente questo soliloquio (mi sento di chiamarlo così) mette in campo riflessioni universali; già l'incipit da solo vale tutta la lettura. Lo stile è violento e diretto, sbatte in faccia al lettore verità tremende sulla vita e, soprattutto, su un certo tipo di vita. E tutto il racconto, letto nel suo complesso, è una discesa senza redenzione verso un inferno personale privo di vie d'uscita. Mi hanno entusiasmato le ottime metafore (alcune geniali) e lo stile da vecchio romanzo noir con il detective protagonista pieno di problemi, ma pur sempre uomo di mondo dallo sguardo malinconico.
Ora però, provo a ragionare sul testo un po' più da "tecnico". Il pezzo è semplicemente il frammento di uno stato d'animo, un flash su un'esistenza disfatta, e non ha una conclusione più squisitamente narrativa. Avrei levato un sonoro applauso se, ad esempio, alla fine il protagonista avesse scritto: "Vedi, papà, ecco la degna conclusione di questo spettacolo infame" (insomma, qualcosa del genere, non sono molto pratico con uno stile come il tuo...) e si capisce che si suicida o adotta una soluzione estrema per provare a dare un senso qualsiasi alla sua vita. Per il resto null'altro da eccepire. Secondo me il tema è centrato.
Tengo a precisare che TUTTI i racconti presentavano una buona tecnica, alcuni di ottimo livello. Si è trattato solo di valutare i contenuti e l'impatto emotivo. Come sempre, non me ne voglia chi si è ritrovato in fondo alla classifica.
Buona Edition!
CLASSIFICA
1. UN ALTRO GIRO di Luca Moggia
2. LO STATALE di Daniele Villa
3. VICOLO CIECO di Gioco (Corrado Gioannini)
4. ARMAGEDDON! di Agostino Langellotti
5. OLTRE LE COLONNE D'ERCOLE di Bruce Lagogrigio
6. REITERO di Elettra Fusi
7. UN BRINDISI! di Mattia Pernis
8. SESTO ANELLO ROSSO di SRCM
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COMMENTI
UN ALTRO GIRO di Luca Moggia
Il racconto complessivamente mi è piaciuto e ciò conferma l'impressione molto positiva che ho dei tuoi scritti e del tuo talento.
Ben scritto, ben condotto, con il giusto pathos e con tutti gli elementi per una storia che possa offrire la giusta profondità. Non ho particolari appunti da farti, se non che hai messo sul piatto elementi piuttosto "telefonati" che compongono un quadro finale evidente e ben prevedibile nei suoi tratti essenziali. Intendiamoci, non è affatto un male, ne guadagna sicuramente la comprensibilità della trama e la trasmissibilità del messaggio, però la mancanza di qualche bello scossone nella vicenda può determinare un allontanamento del lettore dai personaggi.
Per il resto, tema centratissimo!
ARMAGEDDON! di Agostino Langellotti
Il tuo racconto mi ha divertito! Una vera orgia di sangue e... mazzate selvagge! Mi è piaciuto il turbinio di combattenti di varie epoche e la descrizione degli scontri, a tratti davvero realistici. Il tutto mi ha ricordato un paio di romanzi di FS che ho letto qualche anno fa in cui soldati di epoche diverse della storia umana venivano catapultati su un altro pianeta per combattere una minaccia aliena. E naturalmente (anche se con le opportune differenze) il pensiero è andato allo stupendo "Riverworld" di Philip José Farmer. Nel complesso mi aspettavo una sorta di "supplizio di Tantalo", con un storia in qualche modo circolare, e infatti è arrivata puntuale, ma alla fin fine ci sta tutta, visto il tema. E hai interpretato quasi alla lettera la traccia del contest.
LO STATALE di Daniele Villa
Sei un mascalzone! Edition dopo Edition mi rendi sempre più difficile il compito di valutarti e classificarti!
In questa occasione hai scritto un gran bel racconto. Mi sono divertito, ho provato suspense, in alcuni punti ho sorriso a qualche battuta indovinata (il concerto di Mimmo Cavallaro è da applausi!). Inoltre mi è piaciuta la scanzonata discesa agli inferi che scimmiotta quella più letteraria del Sommo Poeta, perché hai saputo affrontare il tutto con leggerezza e la giusta dose di ironia.
Unico appunto: non ho capito il finale, cioè la battuta che avrebbe dovuto chiudere la partita. E qui, purtroppo, il ritmo, il picco del divertimento si è un po' afflosciato. Ora due sono le cose: o non ho capito io, allora è un problema solo mio, e ciao, oppure la battuta finale te la potevi giocare meglio e allora... ahi ahi ahi!
Comunque, ottimo lavoro, ragazzo!
OLTRE LE COLONNE D’ERCOLE di Bruce Lagogrigio
Bene, ti faccio i miei complimenti per la (ri)costruzione del mito omerico di Ulisse, ma dal punto di vista inedito di un membro dell'equipaggio. Al netto della difficoltà che ho avuto di individuare tutti i personaggi che nomini, l'ambientazione mi ha colpito, sei stato bravo a descrivere il dramma di un equipaggio allo sbando senza acqua né cibo e senza più una vera meta e con l'aggravante che il comandante è assente a se stesso. Non ho trovato così fastidiosa la rivisitazione di Ulisse e anzi - non so perché - mi è venuto in mente Luke Skywalker nel secondo film della terza trilogia di Star Wars che viene rappresentato come un eroe ormai malinconico, rinunciatario. Nella sequenza finale del tuo racconto, di primo acchito, non mi è stata chiarissima la reazione di Ulisse, poi pian piano ho ricostruito il tutto, anche se l'escamotage mi è parso un pochino forzato.
Comunque buona prova, testo ben scritto, e tema centrato per un pelo.
UN BRINDISI! di Mattia Pernis
Una cosa è certa: sai scrivere. Padroneggi bene la tecnica immersiva e la prosa è pulita e molto precisa. Fin qui tutto bene. Non ho voluto leggere i commenti degli altri perché la storia è così particolare che volevo valutarla in una sorta di compartimento stagno mentale.
Grosso modo ho capito: il protagonista è una specie di scienziato che per salvare la madre dal cancro fa un esperimento su alcuni amici per ricavare una cura e invece qualcosa va storto e la uccide. Questa l'ossatura della trama. Il vero problema sono le varie domande che sorgono durante la lettura. Più o meno ho dedotto che Veronica e il figlio non vanno d'accordo, e il protagonista la chiama per nome per disaffezione, per il resto le idee che instilli nel lettore non sono chiarissime.
Eppure devo ammettere che il racconto ha avuto su di me un certo impatto emotivo, soprattutto per l'ottima costruzione della suspense e della situazione che all'inizio mi è parsa assai criptica ma un po' alla volta si è definita, pur con le difficoltà segnalate.
Il tema è preso con un po' di malizia: le mappe sono quelle genetiche, l'inferno dovrebbe essere il siero.
REITERO di Elettra Fusi
Del racconto mi sono piaciuti molto lo stile e l'atmosfera generale che hai creato, si respira benissimo l'angoscia di un luogo di salute mentale, con tutto ciò che ne consegue. Per l'intero scorrere della trama mi sono sforzato di inquadrare il senso delle scene ma ho avuto non poche difficoltà e neanche il report finale del dottore ha aiutato a chiarire nel complesso la storia. In realtà ho intuito che potesse trattarsi di personalità multiple coincidenti con i vari personaggi - espediente narrativo molto in voga negli ultimi 20 anni per creare un colpo di scena efficace - ma tale espediente può diventare un'arma a doppio taglio pericolosissima se gli indizi non vengono disseminati PERFETTAMENTE con la costruzione della trama. Qui qualcosa non ha funzionato: ho letto la tua spiegazione e proprio per questo ho afferrato tutti i contorni.
Il tema è preso di striscio. Okay per l'inferno della ripetizione di comportamenti "malati", manca l'assenza di mappe, che però, volendo, potremmo collegare alla mancanza di riferimenti razionali di chi dimora in una casa di igiene mentale.
SESTO ANELLO ROSSO di SRCM
Il racconto è scritto abbastanza bene ed è assai scorrevole. Riesci a trascinare il lettore all'interno della vita di questo personaggio solitario, con una buona dose di coinvolgimento, almeno fino a 3/4 della trama, poi il tutto precipita in un vortice di sospesi, sottintesi che si dovrebbero intuire ma che vengono afferrati con difficoltà, o mancano completamente. Non ci sono riferimenti finali che permettano di riannodare i fili della vicenda e costruire un senso compiuto.
Luca è un individuo solitario, e fin qui tutto bene, all'improvviso prova l'impulso di vivere un'esperienza di comunità e compra il biglietto per una partita di una certa importanza tra due misteriose squadre, Blu e Rossa, che potrebbero essere le squadre di Angeli e Demoni, okay, nessun grosso inconveniente, poi arriva allo stadio e non si sa come finisce nella curva sbagliata e viene adescato (e qui la sospensione dell'incredulità dev'essere bella tosta) da un tizio, una specie di "folletto", indicato come il "secondino" (perché poi?), che lo deruba e svanisce, risultando essere alla fine una specie di "demone angelico", insomma, un qualcosa di poco chiaro. Peccato, perché le implicazioni profonde del racconto erano molto interessanti nelle premesse, ma sono state disattese nel finale.
Il tema sembra preso solo in parte, laddove si vuole rappresentare l'inferno come la bolgia indiavolata della curva di uno stadio.
VICOLO CIECO di Gioco (Corrado Gioannini)
Indubbiamente questo soliloquio (mi sento di chiamarlo così) mette in campo riflessioni universali; già l'incipit da solo vale tutta la lettura. Lo stile è violento e diretto, sbatte in faccia al lettore verità tremende sulla vita e, soprattutto, su un certo tipo di vita. E tutto il racconto, letto nel suo complesso, è una discesa senza redenzione verso un inferno personale privo di vie d'uscita. Mi hanno entusiasmato le ottime metafore (alcune geniali) e lo stile da vecchio romanzo noir con il detective protagonista pieno di problemi, ma pur sempre uomo di mondo dallo sguardo malinconico.
Ora però, provo a ragionare sul testo un po' più da "tecnico". Il pezzo è semplicemente il frammento di uno stato d'animo, un flash su un'esistenza disfatta, e non ha una conclusione più squisitamente narrativa. Avrei levato un sonoro applauso se, ad esempio, alla fine il protagonista avesse scritto: "Vedi, papà, ecco la degna conclusione di questo spettacolo infame" (insomma, qualcosa del genere, non sono molto pratico con uno stile come il tuo...) e si capisce che si suicida o adotta una soluzione estrema per provare a dare un senso qualsiasi alla sua vita. Per il resto null'altro da eccepire. Secondo me il tema è centrato.
Re: Gruppo SUDARIO: Lista racconti e classifiche
Sei classifiche ricevute. Oltre a quella de IL GLADIATORE, ne dovete ricevere altre due.
- Mario Mazzafoglie
- Messaggi: 239
Re: Gruppo SUDARIO: Lista racconti e classifiche
Ecco la mia classifica
1) UN ALTRO GIRO - LUCA MOGGIA
2) LO STATALE - DANIELE VILLA
3) ARMAGEDDON - AGOSTINO LANGELLOTTI
4) OLTRE LE COLONNE D'ERCOLE - BRUCE LAGOGRIGIO
5) VICOLO CIECO - GIOCO
6) UN BRINDISI - MATTIA PERNIS
7) REITERO - ELETTRA FUSI
8) SESTO ANELLO - SRCM
UN ALTRO GIRO - LUCA MOGGIA
ARMAGEDDON - AGOSTINO LANGELLOTTI
LO STATALE - DANIELE VILLA
UN BRINDISI - MATTIA PERNIS
OLTRE LE COLONNE D'ERCOLE - BRUCE LAGOGRIGIO
REITERO - ELETTRA FUSI
SESTO ANELLO ROSSO - SRCM
VICOLO CIECO - GIOCO
1) UN ALTRO GIRO - LUCA MOGGIA
2) LO STATALE - DANIELE VILLA
3) ARMAGEDDON - AGOSTINO LANGELLOTTI
4) OLTRE LE COLONNE D'ERCOLE - BRUCE LAGOGRIGIO
5) VICOLO CIECO - GIOCO
6) UN BRINDISI - MATTIA PERNIS
7) REITERO - ELETTRA FUSI
8) SESTO ANELLO - SRCM
UN ALTRO GIRO - LUCA MOGGIA
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ARMAGEDDON - AGOSTINO LANGELLOTTI
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LO STATALE - DANIELE VILLA
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UN BRINDISI - MATTIA PERNIS
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OLTRE LE COLONNE D'ERCOLE - BRUCE LAGOGRIGIO
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REITERO - ELETTRA FUSI
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SESTO ANELLO ROSSO - SRCM
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Re: Gruppo SUDARIO: Lista racconti e classifiche
Oltre a quella de IL GLADIATORE, dovete ancora ricevere una classifica.
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- Messaggi: 145
Re: Gruppo SUDARIO: Lista racconti e classifiche
La mia classifica.
1) Un altro giro
2) Reitero
3) Armageddon!
4) Oltre le Colonne
5) Vicolo cieco
6) Sesto anello rosso
7) Un brindisi
8) Lo statale
I miei commenti
1)Di questo racconto ho apprezzato l’interpretazione del tema, la scrittura evocativa ( soprattutto la descrizione delle sensazioni del “buco”) e, come notato da altri, un vago sapore kinghiano della vicenda: l’adolescenza mitica che diventa bussola del presente. Mi ha convinto meno l’ambientazione americana (in teoria la storia avrebbe potuto svolgersi anche in Islanda o in Perù, nella pratica l’Italia me l’avrebbe, a torto o ragione, fatta sentire più vera e meno romanzata) e due amici-personaggi sostanzialmente inutili (bastava Jade, visto che degli altri non dai caratterizzazioni). Ben descritta la madre.
Il bilancio è positivo.
2)Ciao Elettra,
nella testa di un paziente psichiatrico, un'intero padiglione ospedaliero. Un'ottima idea. Certo, anch'io l'ho dovuto rileggere due volte, ma in questi racconti in cui c'è un ribaltamento del punto di vista, penso sia normale.
L'ho trovato anche abbastanza chiaro e, in questa tipologia di racconti, non è scontato. Unica osservazione/consiglio : non è una vicenda che si dipana, ma la descrizione di una condizione ( gli eventi raccontati non portano a una mutazione dello status, ne sono solo delle caratteristiche). La complessità del contesto meriterebbe di far parte della messa in moto di un racconto più ampio.
3)Ciao Agostino,
è sicuramente un racconto scritto con capacità e tecnica, vivido nelle descrizioni. Il tema è perfettamente centrato. Riconosco questi aspetti e li prenderò in considerazione per stilare la classifica, anche se il pezzo (lo ammetto con un certo imbarazzo, in questo coro di apprezzamenti) non è nelle mie corde. La descrizione di questa grande battaglia, in cui si intersecano tempo e spazio, una volta colto il meccanismo ad anello che la sostiene, mi ha lasciato distaccata. Non so neanche se abbia senso raccontarti tutto questo, visto che la tua è una scelta stilistica e tematica consapevole, che sicuramente ti dà soddisfazioni e plauso. Quindi continua pure sulla tua strada e non ti curar di me.
4)Ciao Bruce,
il racconto è ben fatto, la scrittura fluida e si legge con piacere.
Ammetto che anche io, come gusto personale, non amo molto le rielaborazioni delle vicende di eroi epici ma, in realtà, il tuo impegno è andato più a delineare personaggi secondari frutto della tua fantasia piuttosto che appoggiarti a caratteri già noti, dunque ho gradito più di quanto non avessi previsto sull'incipit.
Il tuo Ulisse è un po' straniante perché (correggimi se sbaglio, è una vita che non rileggo questi temi) ha la stanchezza del personaggio dell'Odissea ma si ritrova nel contesto dantesco (dove lo ricordo più carico e motivato). Ma tant'è, ritengo il tuo un buon lavoro.
5)Ciao Corrado, piacere di leggerti. Apprezzo quando, soprattutto nel contesto di MC, qualcuno non si sente in obbligo di produrre una storia con prologo, svolgimento e colpo di scena. Hai scritto un’invettiva e, attraverso di essa, ci racconti qualcosa del tuo personaggio, del suo precipitare verso il basso: mi piace la narrazione indiretta come la tua. Ammetto però che due cose mi buttano fuori da pathos e immedesimazione: l’ambientazione americana, che sento sempre un po’ cinematografica, e la scrittura molto ricca di metafore, a mio gusto troppe. Invece che rendere meglio l’idea, finiscono a farmi pensare all’autore che scrive…ma se penso all’autore che scrive, L’incanto si è rotto.
6)Ciao Simone,
commento il tuo racconto dopo aver letto le opinioni degli altri e anche la tua spiegazione, quindi mi ritrovo solo a condividere quelle che sono osservazioni di cui hai già preso atto.
Anche io avevo avuto una sensazione "ultraterrena" alla lettura, che poi si è rivelata errata. Di fatto, quando come lettori ci approcciamo a un racconto di MC, ci aspettiamo davvero di tutto: il risultato è che il realismo diventa spesso la soluzione meno scontata. Bisogna avere un grande controllo su informazioni, similitudini e metafore concesse, per evitare che i nostri lettori/scrittori finiscano da tutt'altra parte. Oltre a un po' di effettivo eccesso di tell, un po' di confusione sul POV, di cui sei consapevole anche te.
7)Ciao Mattia,
piacere di leggerti. Provo a spiegarti le mie perplessità, che sono sostanzialmente quelle di altri lettori, cercando di condividere il mio punto di vista estetico.
Hai pensato una storia complessa, immagino che nella tua testa fosse ricchissima di dettagli. In un racconto di media lunghezza tutti i particolari sono un piacere, il lettore ha lo spazio e il tempo mentale per digerirli. Nel racconto breve, ogni particolare deve trovare la sua collocazione immediatamente, altrimenti il meccanismo si inceppa. Forse è un ingiustizia, chi lo sa, ma è un dato di fatto: il lettore nella forma breve corre sulle parole e cerca, in media, solo l'essenziale. I particolari in esubero, che a noi scrittori possono apparire essenziali per delineare esattamente il paesaggio che avevamo in mente, creano spesso confusione. Per esempio: quando il pg calcola l'ora a partire dalla posizione del sole, io mi sono detta: è un negromante? Uno stregone? Un astronomo? Tu volevi descrivere una persona particolarmente precisa e scientifica, ma di fatto mi hai aperto dei dubbi.
Il fatto che chiami la madre per nome, in un passo lungo sarebbe sicuramente descrittivo di una psicologia, qui risulta confondente.
La folla di personaggi con nome e cognome: io mi domando subito chi è davvero essenziale visualizzare e chi no per capire la storia. Forse bastava dire, chessò: c'era il prete, il dottore, l'idraulico con la figlia.
Non mi fraintendere, sai scrivere; il problema qui mi sembrano i paletti, spesso angusti, della forma breve.
8)Ciao Daniele,
racconto condotto con stile scanzonato e divertente. Sul Purgatorio come la Basilicata mi hai strappato una risata, il dialetto è comprensibile eppure assai caratterizzante. Tema centrato ( visto che non ci sono mappe dell'inferno, per trovare le macchinette si può solo seguire l'anima di uno statale). Ma la trama è una vecchia barzelletta ( che, in quanto dipendente statale, mi hanno raccontato millemila volte). Quindi preferisco premiare chi ha costruito una storia se non originale (obiettivo sempre difficile), almeno personale.
1) Un altro giro
2) Reitero
3) Armageddon!
4) Oltre le Colonne
5) Vicolo cieco
6) Sesto anello rosso
7) Un brindisi
8) Lo statale
I miei commenti
1)Di questo racconto ho apprezzato l’interpretazione del tema, la scrittura evocativa ( soprattutto la descrizione delle sensazioni del “buco”) e, come notato da altri, un vago sapore kinghiano della vicenda: l’adolescenza mitica che diventa bussola del presente. Mi ha convinto meno l’ambientazione americana (in teoria la storia avrebbe potuto svolgersi anche in Islanda o in Perù, nella pratica l’Italia me l’avrebbe, a torto o ragione, fatta sentire più vera e meno romanzata) e due amici-personaggi sostanzialmente inutili (bastava Jade, visto che degli altri non dai caratterizzazioni). Ben descritta la madre.
Il bilancio è positivo.
2)Ciao Elettra,
nella testa di un paziente psichiatrico, un'intero padiglione ospedaliero. Un'ottima idea. Certo, anch'io l'ho dovuto rileggere due volte, ma in questi racconti in cui c'è un ribaltamento del punto di vista, penso sia normale.
L'ho trovato anche abbastanza chiaro e, in questa tipologia di racconti, non è scontato. Unica osservazione/consiglio : non è una vicenda che si dipana, ma la descrizione di una condizione ( gli eventi raccontati non portano a una mutazione dello status, ne sono solo delle caratteristiche). La complessità del contesto meriterebbe di far parte della messa in moto di un racconto più ampio.
3)Ciao Agostino,
è sicuramente un racconto scritto con capacità e tecnica, vivido nelle descrizioni. Il tema è perfettamente centrato. Riconosco questi aspetti e li prenderò in considerazione per stilare la classifica, anche se il pezzo (lo ammetto con un certo imbarazzo, in questo coro di apprezzamenti) non è nelle mie corde. La descrizione di questa grande battaglia, in cui si intersecano tempo e spazio, una volta colto il meccanismo ad anello che la sostiene, mi ha lasciato distaccata. Non so neanche se abbia senso raccontarti tutto questo, visto che la tua è una scelta stilistica e tematica consapevole, che sicuramente ti dà soddisfazioni e plauso. Quindi continua pure sulla tua strada e non ti curar di me.
4)Ciao Bruce,
il racconto è ben fatto, la scrittura fluida e si legge con piacere.
Ammetto che anche io, come gusto personale, non amo molto le rielaborazioni delle vicende di eroi epici ma, in realtà, il tuo impegno è andato più a delineare personaggi secondari frutto della tua fantasia piuttosto che appoggiarti a caratteri già noti, dunque ho gradito più di quanto non avessi previsto sull'incipit.
Il tuo Ulisse è un po' straniante perché (correggimi se sbaglio, è una vita che non rileggo questi temi) ha la stanchezza del personaggio dell'Odissea ma si ritrova nel contesto dantesco (dove lo ricordo più carico e motivato). Ma tant'è, ritengo il tuo un buon lavoro.
5)Ciao Corrado, piacere di leggerti. Apprezzo quando, soprattutto nel contesto di MC, qualcuno non si sente in obbligo di produrre una storia con prologo, svolgimento e colpo di scena. Hai scritto un’invettiva e, attraverso di essa, ci racconti qualcosa del tuo personaggio, del suo precipitare verso il basso: mi piace la narrazione indiretta come la tua. Ammetto però che due cose mi buttano fuori da pathos e immedesimazione: l’ambientazione americana, che sento sempre un po’ cinematografica, e la scrittura molto ricca di metafore, a mio gusto troppe. Invece che rendere meglio l’idea, finiscono a farmi pensare all’autore che scrive…ma se penso all’autore che scrive, L’incanto si è rotto.
6)Ciao Simone,
commento il tuo racconto dopo aver letto le opinioni degli altri e anche la tua spiegazione, quindi mi ritrovo solo a condividere quelle che sono osservazioni di cui hai già preso atto.
Anche io avevo avuto una sensazione "ultraterrena" alla lettura, che poi si è rivelata errata. Di fatto, quando come lettori ci approcciamo a un racconto di MC, ci aspettiamo davvero di tutto: il risultato è che il realismo diventa spesso la soluzione meno scontata. Bisogna avere un grande controllo su informazioni, similitudini e metafore concesse, per evitare che i nostri lettori/scrittori finiscano da tutt'altra parte. Oltre a un po' di effettivo eccesso di tell, un po' di confusione sul POV, di cui sei consapevole anche te.
7)Ciao Mattia,
piacere di leggerti. Provo a spiegarti le mie perplessità, che sono sostanzialmente quelle di altri lettori, cercando di condividere il mio punto di vista estetico.
Hai pensato una storia complessa, immagino che nella tua testa fosse ricchissima di dettagli. In un racconto di media lunghezza tutti i particolari sono un piacere, il lettore ha lo spazio e il tempo mentale per digerirli. Nel racconto breve, ogni particolare deve trovare la sua collocazione immediatamente, altrimenti il meccanismo si inceppa. Forse è un ingiustizia, chi lo sa, ma è un dato di fatto: il lettore nella forma breve corre sulle parole e cerca, in media, solo l'essenziale. I particolari in esubero, che a noi scrittori possono apparire essenziali per delineare esattamente il paesaggio che avevamo in mente, creano spesso confusione. Per esempio: quando il pg calcola l'ora a partire dalla posizione del sole, io mi sono detta: è un negromante? Uno stregone? Un astronomo? Tu volevi descrivere una persona particolarmente precisa e scientifica, ma di fatto mi hai aperto dei dubbi.
Il fatto che chiami la madre per nome, in un passo lungo sarebbe sicuramente descrittivo di una psicologia, qui risulta confondente.
La folla di personaggi con nome e cognome: io mi domando subito chi è davvero essenziale visualizzare e chi no per capire la storia. Forse bastava dire, chessò: c'era il prete, il dottore, l'idraulico con la figlia.
Non mi fraintendere, sai scrivere; il problema qui mi sembrano i paletti, spesso angusti, della forma breve.
8)Ciao Daniele,
racconto condotto con stile scanzonato e divertente. Sul Purgatorio come la Basilicata mi hai strappato una risata, il dialetto è comprensibile eppure assai caratterizzante. Tema centrato ( visto che non ci sono mappe dell'inferno, per trovare le macchinette si può solo seguire l'anima di uno statale). Ma la trama è una vecchia barzelletta ( che, in quanto dipendente statale, mi hanno raccontato millemila volte). Quindi preferisco premiare chi ha costruito una storia se non originale (obiettivo sempre difficile), almeno personale.
Re: Gruppo SUDARIO: Lista racconti e classifiche
Avete ricevuto tutte le classifiche, nei prossimi giorni arriverà anche quella de IL GLADIATORE.
- IL GLADIATORE
- Messaggi: 107
Re: Gruppo SUDARIO: Lista racconti e classifiche
Ecco commenti e classifica:
1 - Un altro giro, di Luca Moggia
2 - Vicolo cieco, di gioco
3 - Lo statale, di Daniele Villa
4 - Armageddon!, di Agostino Langellotti
5 - Oltre le Colonne d’Ercole, di Bruce Lagogrigio
6 - REITERO, di Elettra Fusi
7 - Un Brindisi!, di Mattia Pernis
8 - Sesto anello rosso, di srcm
1 - UN ALTRO GIRO
Parto subito, in modo diretto, col dire che è un piacere quando ci si trova davanti a una così bella penna. Hai un equilibrio invidiabile nell'uso della scrittura immersiva che, si sa, ha tutti i pregi del mondo ma si porta dietro il rischio di restare ingarbugliati in un'asettica e noiosa lista della spesa. Tu sai muoverti molto bene grazie, secondo me, a una notevole abilità nello scegliere le parole. Detto questo trovo il rcconto davvero ben scritto. A me, contrariamente a quanto ho letto in alcuni commenti, è aarrivata tutta l'empatia con i personaggi e con la situazione e la scelta di accennare appena a Jane, rende tutto più godibile perché, con gli elementi che hai costruito intorno, mi hai dato la possibilità di immaginare, di interpretare e lasciare che Jane prendesse vita nella mia immaginazione di lettore. Alcune espressioni mi hanno fatto impazzire, come l'iniziale "la porta del locale si chiude dentro di me e taglia via il suono acido delle chitarre dei Germs". Bellissimo.
Non trovo difetti segnalabili in un racconto che sembra davvero andare nella direzione che tu hai scelto. La valutazione è per questo un bel pollice su con lode e abbraccio accademico.
2 - VICOLO CIECO
Non ho molto da dire se non apprezzare la perfetta costruzione del racconto. Non è facile buttarsi in un monologo interiore senza cadere nel patetico e tu sei riuscito a danzare sopra a questo filo precario senza mai rischiare di cadere. Bellissime le similitudini.
Ho apprezzato particolarmente il contrasto tra la poesia dello stile e il dramma che consuma il protagonista, come una salsa agrodolce magistralmente preparata.
L’immobilità del racconto, è vero, rende in modo calzante il dramma vissuto e come lo vive, fermo sui suoi fallimenti, senza la capacità di reagire, senza la voglia di farlo.
Non posso quindi non promuovere il testo in modo netto con un bel pollice su.
3 - LO STATALE
Il tuo racconto conferma la tua versatilità che, Edition dopo Edition, acquista una notecole consapevolezza. Il tuo stile è sicuro e anche in questo caso scorre che è un piacere. L'idea di prendere una barzelletta e farne un racconto è davvero da applausi, così come la sua esecuzione. L'unica pecca può essere probabilmente la non originalità della barzelletta che sa di già sentito ma non è un fattore che penalizza di troppo la riuscita del tuo lavoro. La mia valutazione è un pollice quasi su.
4 - ARMAGEDDON!
Ciao Agostino, devo dire che tu sei uno dei pochi autori, qui in Minuti Contati, che scrivono generi non nelle mie corde ma che riescono a farli diventare nelle mie corde. Fai quello che fa Maramonte con la fantascienza, altro genere che non frequento. Se uno scrive bene, come fai tu di solito e in modo specifico con questo racconto, non c'è distinzione di genere che tenga. Diciamo che tu, con il tuo stile, abbatti il razzismo e lo snobismo letterario. Un racconto che mi ha coinvolto, con delle similitudini e dei passaggi davvero degni di nota. L'unica pecca, ma questa è una mia osservazione personale data dai miei gusti, è l'eccessivo spingere sull'acceleratore della scrittura immersiva perché a volte si rischia di avere davanti la sceneggiatura di un film. Questo però è solo un piccolissimo appunto che influisce di poco sulla mia valutazione che è un pollice quasi su. La piazzo dietro al pari valutato racconto di VIlla per queso particolare ma, ripeto, un racconto degno di nota e degno dei tuoi lavori.
5 - OLTRE LE COLONNE D'ERCOLE
Un racconto davvero ben ambientato con descrizioni davvero ben elaborate. La pecca è quel finale un po' strano (parlo della reazione di Ulisse) e la figura stessa di Ulisse che probabilmente andava caratterizzata un po' meglio. Il limite dei caratteri però ti ha costretto a concentrarti su altro e direi che è stata una scelta azzeccata vista la bellissima ambientazione che hai dato. Sono sulla stessa linea di Mantoani perché l'hai scritta talmente bene che sembri uno studioso di mitologia greca.
Un bel pollice tendente al positivo in modo molto solido e molto brillante.
6 - REITERO
Ciao Elettra, devo dire che il racconto apparentemente risulta un po' frammentato e si fatica a mettere insieme i pezzi. Se però si va a fondo e se ne dà una seconda lettura con più attenzione la confusione lascia al posto all'intuizione, all'interpretazione e si riesce a entrare nella follia di quella mente. Sei riuscita molto bene, con uno stile dal grande potenziale ma allo stesso tempo già con una sua precisa identità, a creare una storia folle e geniale nella sua drammaticità e con una buona capacità di far empatizzare il lettore con il protagonista.
Per me si tratta di un pollice tendente al positivo in modo brillante anche se non solido.
7 - UN BRINDISI!
Il racconto soffre principalmente della mancanza di caratteri per esprimere il potenziale che ha e che merita una penna agile e abile come la tua. La valutazione è quindi penalizzata dal fatto che trattandosi di un contest con caratteri limitati, il giudizio è giocoforza influenzato dalla valutazione sulle capacità di cotruire un racconto in questo recinto obbligato. La tua esecuzione non è davvero male, anche perché, ripeto, sai il fatto tuo nello scrivere, hai uno stile sicuramente solido e con una sua identità ben definita. Mi piace molto come costruisci i dialoghi e la capacità che hai nel costruire un'ambientazione che si fa respirare e vivere.
Il racconto per me, penalizzato da quello che ho detto nelle prime righe, si ferma su un pollice tendente al positico in modo solido ma non brillante.
8 - SESTO ANELLO ROSSO
Ciao Simone, quoto le opinioni di tutti sul fatto che a un certo punto ci si perde e non si riesce a riprendere il filo della trama ma ho capito che Spalletti e compagnia bella hanno la loro responsabilità...succede :)
Però devo sottolineare la capacità che hai di far sentire al lettore le emozioni del protagonista. La capacità che hai di creare empatia credo sia davvero una cosa da cui partire per esprimere nei prossimi lavori tutto il potenziale che hai. Consiglio di fare una bella scaletta prima che inizi la partita, io sono riuscito pure a scrivere un racconto decente con i quarti di Champion's in questo modo :DD
Per me un pollice tendente al positivo in modo solido ma non brillante e ti posiziono dietro il lavoro di Mattia per la trama non completamente definita.
In bocca al lupo per le prossime editions.
1 - Un altro giro, di Luca Moggia
2 - Vicolo cieco, di gioco
3 - Lo statale, di Daniele Villa
4 - Armageddon!, di Agostino Langellotti
5 - Oltre le Colonne d’Ercole, di Bruce Lagogrigio
6 - REITERO, di Elettra Fusi
7 - Un Brindisi!, di Mattia Pernis
8 - Sesto anello rosso, di srcm
1 - UN ALTRO GIRO
Parto subito, in modo diretto, col dire che è un piacere quando ci si trova davanti a una così bella penna. Hai un equilibrio invidiabile nell'uso della scrittura immersiva che, si sa, ha tutti i pregi del mondo ma si porta dietro il rischio di restare ingarbugliati in un'asettica e noiosa lista della spesa. Tu sai muoverti molto bene grazie, secondo me, a una notevole abilità nello scegliere le parole. Detto questo trovo il rcconto davvero ben scritto. A me, contrariamente a quanto ho letto in alcuni commenti, è aarrivata tutta l'empatia con i personaggi e con la situazione e la scelta di accennare appena a Jane, rende tutto più godibile perché, con gli elementi che hai costruito intorno, mi hai dato la possibilità di immaginare, di interpretare e lasciare che Jane prendesse vita nella mia immaginazione di lettore. Alcune espressioni mi hanno fatto impazzire, come l'iniziale "la porta del locale si chiude dentro di me e taglia via il suono acido delle chitarre dei Germs". Bellissimo.
Non trovo difetti segnalabili in un racconto che sembra davvero andare nella direzione che tu hai scelto. La valutazione è per questo un bel pollice su con lode e abbraccio accademico.
2 - VICOLO CIECO
Non ho molto da dire se non apprezzare la perfetta costruzione del racconto. Non è facile buttarsi in un monologo interiore senza cadere nel patetico e tu sei riuscito a danzare sopra a questo filo precario senza mai rischiare di cadere. Bellissime le similitudini.
Ho apprezzato particolarmente il contrasto tra la poesia dello stile e il dramma che consuma il protagonista, come una salsa agrodolce magistralmente preparata.
L’immobilità del racconto, è vero, rende in modo calzante il dramma vissuto e come lo vive, fermo sui suoi fallimenti, senza la capacità di reagire, senza la voglia di farlo.
Non posso quindi non promuovere il testo in modo netto con un bel pollice su.
3 - LO STATALE
Il tuo racconto conferma la tua versatilità che, Edition dopo Edition, acquista una notecole consapevolezza. Il tuo stile è sicuro e anche in questo caso scorre che è un piacere. L'idea di prendere una barzelletta e farne un racconto è davvero da applausi, così come la sua esecuzione. L'unica pecca può essere probabilmente la non originalità della barzelletta che sa di già sentito ma non è un fattore che penalizza di troppo la riuscita del tuo lavoro. La mia valutazione è un pollice quasi su.
4 - ARMAGEDDON!
Ciao Agostino, devo dire che tu sei uno dei pochi autori, qui in Minuti Contati, che scrivono generi non nelle mie corde ma che riescono a farli diventare nelle mie corde. Fai quello che fa Maramonte con la fantascienza, altro genere che non frequento. Se uno scrive bene, come fai tu di solito e in modo specifico con questo racconto, non c'è distinzione di genere che tenga. Diciamo che tu, con il tuo stile, abbatti il razzismo e lo snobismo letterario. Un racconto che mi ha coinvolto, con delle similitudini e dei passaggi davvero degni di nota. L'unica pecca, ma questa è una mia osservazione personale data dai miei gusti, è l'eccessivo spingere sull'acceleratore della scrittura immersiva perché a volte si rischia di avere davanti la sceneggiatura di un film. Questo però è solo un piccolissimo appunto che influisce di poco sulla mia valutazione che è un pollice quasi su. La piazzo dietro al pari valutato racconto di VIlla per queso particolare ma, ripeto, un racconto degno di nota e degno dei tuoi lavori.
5 - OLTRE LE COLONNE D'ERCOLE
Un racconto davvero ben ambientato con descrizioni davvero ben elaborate. La pecca è quel finale un po' strano (parlo della reazione di Ulisse) e la figura stessa di Ulisse che probabilmente andava caratterizzata un po' meglio. Il limite dei caratteri però ti ha costretto a concentrarti su altro e direi che è stata una scelta azzeccata vista la bellissima ambientazione che hai dato. Sono sulla stessa linea di Mantoani perché l'hai scritta talmente bene che sembri uno studioso di mitologia greca.
Un bel pollice tendente al positivo in modo molto solido e molto brillante.
6 - REITERO
Ciao Elettra, devo dire che il racconto apparentemente risulta un po' frammentato e si fatica a mettere insieme i pezzi. Se però si va a fondo e se ne dà una seconda lettura con più attenzione la confusione lascia al posto all'intuizione, all'interpretazione e si riesce a entrare nella follia di quella mente. Sei riuscita molto bene, con uno stile dal grande potenziale ma allo stesso tempo già con una sua precisa identità, a creare una storia folle e geniale nella sua drammaticità e con una buona capacità di far empatizzare il lettore con il protagonista.
Per me si tratta di un pollice tendente al positivo in modo brillante anche se non solido.
7 - UN BRINDISI!
Il racconto soffre principalmente della mancanza di caratteri per esprimere il potenziale che ha e che merita una penna agile e abile come la tua. La valutazione è quindi penalizzata dal fatto che trattandosi di un contest con caratteri limitati, il giudizio è giocoforza influenzato dalla valutazione sulle capacità di cotruire un racconto in questo recinto obbligato. La tua esecuzione non è davvero male, anche perché, ripeto, sai il fatto tuo nello scrivere, hai uno stile sicuramente solido e con una sua identità ben definita. Mi piace molto come costruisci i dialoghi e la capacità che hai nel costruire un'ambientazione che si fa respirare e vivere.
Il racconto per me, penalizzato da quello che ho detto nelle prime righe, si ferma su un pollice tendente al positico in modo solido ma non brillante.
8 - SESTO ANELLO ROSSO
Ciao Simone, quoto le opinioni di tutti sul fatto che a un certo punto ci si perde e non si riesce a riprendere il filo della trama ma ho capito che Spalletti e compagnia bella hanno la loro responsabilità...succede :)
Però devo sottolineare la capacità che hai di far sentire al lettore le emozioni del protagonista. La capacità che hai di creare empatia credo sia davvero una cosa da cui partire per esprimere nei prossimi lavori tutto il potenziale che hai. Consiglio di fare una bella scaletta prima che inizi la partita, io sono riuscito pure a scrivere un racconto decente con i quarti di Champion's in questo modo :DD
Per me un pollice tendente al positivo in modo solido ma non brillante e ti posiziono dietro il lavoro di Mattia per la trama non completamente definita.
In bocca al lupo per le prossime editions.
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