Curiosità: racconti brevi e ChatGPT
- Emiliano Maramonte
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Curiosità: racconti brevi e ChatGPT
Come da oggetto.
Avete mai provato a far scrivere a ChatGPT un raccontino in stile Minuti Contati, indicando il tema e il limite di caratteri? Io sì, e sono venuti una vera schifezza. Preferisco mille e mille volte l'intelligenza umana!
E infine: qual è il vostro rapporto con l'IA?
Emiliano.
Avete mai provato a far scrivere a ChatGPT un raccontino in stile Minuti Contati, indicando il tema e il limite di caratteri? Io sì, e sono venuti una vera schifezza. Preferisco mille e mille volte l'intelligenza umana!
E infine: qual è il vostro rapporto con l'IA?
Emiliano.
- MatteoMantoani
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Re: Curiosità: racconti brevi e ChatGPT
Ho chiesto direttamente a chatgpt se una IA riuscirà mai a scrivere un racconto con la capacità espressiva e creativa di un essere umano. Ecco cosa mi ha risposto:
IA nella scrittura creativa
Default (GPT-3.5)
User
Secondo te, una IA riuscirà mai a scrivere un racconto di finzione con la stessa capacità espressiva e creativa di un essere umano?
ChatGPT
È possibile che in futuro le IA abbiano la capacità di scrivere racconti di finzione con una notevole capacità espressiva e creativa, ma raggiungere lo stesso livello di un essere umano in termini di creatività e capacità espressiva è una sfida complessa. Le IA hanno dimostrato abilità nella generazione di testi creativi, ma spesso mancano dell'intuizione, delle emozioni e dell'esperienza umana che possono arricchire un racconto. Tuttavia, gli sviluppi continuano, e le IA potrebbero migliorare sempre di più in questo ambito.
Questa risposta dimostra che, se non altro, le IA diventeranno buoni diplomatici.
Io personalmente non ho mai usato una IA per aiutarmi a scrivere, le trovo ancora poco utili per qualunque tipo di attività creativa che non sia la grafica.
Forse è solo qui che consiglierei l'uso di una IA: se si vuole autopubblicarsi e si desidera fare le illustrazioni del romanzo da soli. Addirittura, ho letto che presto arriverà un servizio gratuito di Google stile Midjourney. Storicamente l'elaborazione delle immagini è sempre stata più avanti della comprensione del linguaggio. Negli ultimi anni i vecchi modelli basati reti neurali ricorrenti (RNN) sono stati soppiantati dalla Long-Short Term Memory (LSTM) e dai recentissimi Transformer.
Quindi, è chiaro che la tecnologia fa sviluppi da gigante perché il tema è molto di moda, e chi ha i soldi ci investe (9 volte su 10 basta questo a fare progredire una disciplina scientifica, è triste ma è così).
Tuttavia, anche i modelli generativi più all'avanguardia sono comunque modelli che studiano la "correlazione" di un dataset, quindi "imparano" per analogia, in pratica scimmiottando quello che gli si dà in pasto.
Il successo delle IA negli ultimi tempi è infatti dovuto a una capacità di calcolo che è esplosa grazie all'avvento delle GPU (grazie quindi ai gamers) e all'incredibile quantità di dati a nostra disposizione accumulata grazie a internet.
Il processo creativo umano è molto più complesso, non è ben chiaro nemmeno a noi come funziona, alcuni dicono che l'inconscio (personale o collettivo) abbia un ruolo molto importante, cioè la creatività non è un processo volontario (noi lo sappiamo bene, l'ispirazione ci arriva nei momenti più incredibili, nel mio caso quando faccio cose che assomigliano al meditare, come guidare la macchina o pensare a cose a caso quando sono in treno).
Le macchine non hanno, per il momento, la nostra complessità mentale, e sfruttano leggi matematiche tutto sommato semplici e, soprattutto, deterministiche: se dai A all'IA ti darà sempre B.
Credo che per riuscire veramente a dare la possibilità ai computer di pensare come noi, occorrerà prima di tutto capire come funziona il nostro pensiero: ancora oggi non lo sappiamo. Non escludo che prima o poi la tecnologia riesca a riprodurre la complessità del cervello umano in un cervello sintetico, c'è tutto un ramo di ricerca legato alle neuroscienze che ci prova.. se fossi un Musk, Bezos o un altro di questi delinquenti, andrei a investire in quel ramo di ricerca: la forza bruta (quindi computer super potenti) ha ormai superato di gran lunga la teoria, quindi mi sembra la direzione più promettente da seguire.
Il tema è assolutamente Interessante e molto nelle mie corde, se vi ho annoiato chiedo scusa.. è uno dei tanti temi che mi fa diventare logorroico
IA nella scrittura creativa
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Secondo te, una IA riuscirà mai a scrivere un racconto di finzione con la stessa capacità espressiva e creativa di un essere umano?
ChatGPT
È possibile che in futuro le IA abbiano la capacità di scrivere racconti di finzione con una notevole capacità espressiva e creativa, ma raggiungere lo stesso livello di un essere umano in termini di creatività e capacità espressiva è una sfida complessa. Le IA hanno dimostrato abilità nella generazione di testi creativi, ma spesso mancano dell'intuizione, delle emozioni e dell'esperienza umana che possono arricchire un racconto. Tuttavia, gli sviluppi continuano, e le IA potrebbero migliorare sempre di più in questo ambito.
Questa risposta dimostra che, se non altro, le IA diventeranno buoni diplomatici.
Io personalmente non ho mai usato una IA per aiutarmi a scrivere, le trovo ancora poco utili per qualunque tipo di attività creativa che non sia la grafica.
Forse è solo qui che consiglierei l'uso di una IA: se si vuole autopubblicarsi e si desidera fare le illustrazioni del romanzo da soli. Addirittura, ho letto che presto arriverà un servizio gratuito di Google stile Midjourney. Storicamente l'elaborazione delle immagini è sempre stata più avanti della comprensione del linguaggio. Negli ultimi anni i vecchi modelli basati reti neurali ricorrenti (RNN) sono stati soppiantati dalla Long-Short Term Memory (LSTM) e dai recentissimi Transformer.
Quindi, è chiaro che la tecnologia fa sviluppi da gigante perché il tema è molto di moda, e chi ha i soldi ci investe (9 volte su 10 basta questo a fare progredire una disciplina scientifica, è triste ma è così).
Tuttavia, anche i modelli generativi più all'avanguardia sono comunque modelli che studiano la "correlazione" di un dataset, quindi "imparano" per analogia, in pratica scimmiottando quello che gli si dà in pasto.
Il successo delle IA negli ultimi tempi è infatti dovuto a una capacità di calcolo che è esplosa grazie all'avvento delle GPU (grazie quindi ai gamers) e all'incredibile quantità di dati a nostra disposizione accumulata grazie a internet.
Il processo creativo umano è molto più complesso, non è ben chiaro nemmeno a noi come funziona, alcuni dicono che l'inconscio (personale o collettivo) abbia un ruolo molto importante, cioè la creatività non è un processo volontario (noi lo sappiamo bene, l'ispirazione ci arriva nei momenti più incredibili, nel mio caso quando faccio cose che assomigliano al meditare, come guidare la macchina o pensare a cose a caso quando sono in treno).
Le macchine non hanno, per il momento, la nostra complessità mentale, e sfruttano leggi matematiche tutto sommato semplici e, soprattutto, deterministiche: se dai A all'IA ti darà sempre B.
Credo che per riuscire veramente a dare la possibilità ai computer di pensare come noi, occorrerà prima di tutto capire come funziona il nostro pensiero: ancora oggi non lo sappiamo. Non escludo che prima o poi la tecnologia riesca a riprodurre la complessità del cervello umano in un cervello sintetico, c'è tutto un ramo di ricerca legato alle neuroscienze che ci prova.. se fossi un Musk, Bezos o un altro di questi delinquenti, andrei a investire in quel ramo di ricerca: la forza bruta (quindi computer super potenti) ha ormai superato di gran lunga la teoria, quindi mi sembra la direzione più promettente da seguire.
Il tema è assolutamente Interessante e molto nelle mie corde, se vi ho annoiato chiedo scusa.. è uno dei tanti temi che mi fa diventare logorroico
Ultima modifica di MatteoMantoani il martedì 31 ottobre 2023, 8:23, modificato 1 volta in totale.
- Marco Travaglini
- Messaggi: 196
Re: Curiosità: racconti brevi e ChatGPT
Io uso principalmente chatgpt 3.5 e Bard. Sia a lavoro che quelle poche volte che scrivo, le uso come strumento con cui avviare una discussione, e non come applicazione a cui affidare il compito per intero. Può capitarmi di dargli compiti banali nei momenti in cui sono pigro, tipo IronMan con Jarvis, ma il più delle volte è una discussione. Ad esempio mi è capitato di discutere con chatgpt e insieme fare un esercizio di world building su un ambientazione che stavo pensando. Oppure l’ultima volta mi è capitato di dirgli una cosa tipo: questi due personaggi (di cui abbiamo già parlato) devono avere un dialogo in cui voglio che la trama si muova avanti per questo motivo. Come posso fare, quali temi posso toccare? Le AI le uso così perché se provo a chiedergli di scrivere qualcosa escono fuori delle banalità clamorose.
C’è anche da dire che la versione 4 di chatgpt dovrebbe essere estremamente migliorata, e al momento ho trovato Bard migliore per le discussioni di narrativa.
Io faccio il programmatore, le AI le uso allo stesso modo anche per discutere del mio lavoro, perché anche lì, sebbene non sia un lavoro creativo (e qui ci sarebbe da discutere :D ) le soluzioni sputate fuori dalle AI non sono assolutamente adeguate allo scopo
C’è anche da dire che la versione 4 di chatgpt dovrebbe essere estremamente migliorata, e al momento ho trovato Bard migliore per le discussioni di narrativa.
Io faccio il programmatore, le AI le uso allo stesso modo anche per discutere del mio lavoro, perché anche lì, sebbene non sia un lavoro creativo (e qui ci sarebbe da discutere :D ) le soluzioni sputate fuori dalle AI non sono assolutamente adeguate allo scopo
- AndreaCrevola
- Messaggi: 199
Re: Curiosità: racconti brevi e ChatGPT
Emiliano Maramonte ha scritto:Come da oggetto.
Avete mai provato a far scrivere a ChatGPT un raccontino in stile Minuti Contati, indicando il tema e il limite di caratteri? Io sì, e sono venuti una vera schifezza. Preferisco mille e mille volte l'intelligenza umana!
E infine: qual è il vostro rapporto con l'IA?
Emiliano.
Ciao Emiliano,
non ho mai provato questo esperimento specifico e - in generale - ho usato molto poco questi sistemi nella scrittura creativa. Posso dire che li ho trovati molto utili per la documentazione tecnica o per scrivere documenti di lavoro, in generale.
Rispetto alla scrittura di fiction, ho trovato utili questi strumenti quando ho provato a chiedere loro di espandere qualche concetto che in prima stesura era piuttosto abbozzato. Per esempio, chiedendo di descrivere meglio dal punto di vista sensoriale una scena generica ("M. entra in un bar ai confini della galassia, mi aiuti a descrivere suoni, odori, clima ecc.?").
Dalla risposta, si può ottenere qualche spunto interessante e qualche immagine che fa sorgere ulteriori spunti grazie ai quali continuare in autonomia.
Se può interessare, linko un video di un seminario che avevo seguito tempo fa (in inglese): https://www.youtube.com/watch?v=EILBCkiUUB4
- Emiliano Maramonte
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Re: Curiosità: racconti brevi e ChatGPT
MatteoMantoani ha scritto:Ho chiesto direttamente a chatgpt se una IA riuscirà mai a scrivere un racconto con la capacità espressiva e creativa di un essere umano. Ecco cosa mi ha risposto:
IA nella scrittura creativa
Default (GPT-3.5)
User
Secondo te, una IA riuscirà mai a scrivere un racconto di finzione con la stessa capacità espressiva e creativa di un essere umano?
ChatGPT
È possibile che in futuro le IA abbiano la capacità di scrivere racconti di finzione con una notevole capacità espressiva e creativa, ma raggiungere lo stesso livello di un essere umano in termini di creatività e capacità espressiva è una sfida complessa. Le IA hanno dimostrato abilità nella generazione di testi creativi, ma spesso mancano dell'intuizione, delle emozioni e dell'esperienza umana che possono arricchire un racconto. Tuttavia, gli sviluppi continuano, e le IA potrebbero migliorare sempre di più in questo ambito.
Questa risposta dimostra che, se non altro, le IA diventeranno buoni diplomatici.
Io personalmente non ho mai usato una IA per aiutarmi a scrivere, le trovo ancora poco utili per qualunque tipo di attività creativa che non sia la grafica.
Forse è solo qui che consiglierei l'uso di una IA: se si vuole autopubblicarsi e si desidera fare le illustrazioni del romanzo da soli. Addirittura, ho letto che presto arriverà un servizio gratuito di Google stile Midjourney. Storicamente l'elaborazione delle immagini è sempre stata più avanti della comprensione del linguaggio. Negli ultimi anni i vecchi modelli basati reti neurali ricorrenti (RNN) sono stati soppiantati dalla Long-Short Term Memory (LSTM) e dai recentissimi Transformer.
Quindi, è chiaro che la tecnologia fa sviluppi da gigante perché il tema è molto di moda, e chi ha i soldi ci investe (9 volte su 10 basta questo a fare progredire una disciplina scientifica, è triste ma è così).
Tuttavia, anche i modelli generativi più all'avanguardia sono comunque modelli che studiano la "correlazione" di un dataset, quindi "imparano" per analogia, in pratica scimmiottando quello che gli si dà in pasto.
Il successo delle IA negli ultimi tempi è infatti dovuto a una capacità di calcolo che è esplosa grazie all'avvento delle GPU (grazie quindi ai gamers) e all'incredibile quantità di dati a nostra disposizione accumulata grazie a internet.
Il processo creativo umano è molto più complesso, non è ben chiaro nemmeno a noi come funziona, alcuni dicono che l'inconscio (personale o collettivo) abbia un ruolo molto importante, cioè la creatività non è un processo volontario (noi lo sappiamo bene, l'ispirazione ci arriva nei momenti più incredibili, nel mio caso quando faccio cose che assomigliano al meditare, come guidare la macchina o pensare a cose a caso quando sono in treno).
Le macchine non hanno, per il momento, la nostra complessità mentale, e sfruttano leggi matematiche tutto sommato semplici e, soprattutto, deterministiche: se dai A all'IA ti darà sempre B.
Credo che per riuscire veramente a dare la possibilità ai computer di pensare come noi, occorrerà prima di tutto capire come funziona il nostro pensiero: ancora oggi non lo sappiamo. Non escludo che prima o poi la tecnologia riesca a riprodurre la complessità del cervello umano in un cervello sintetico, c'è tutto un ramo di ricerca legato alle neuroscienze che ci prova.. se fossi un Musk, Bezos o un altro di questi delinquenti, andrei a investire in quel ramo di ricerca: la forza bruta (quindi computer super potenti) ha ormai superato di gran lunga la teoria, quindi mi sembra la direzione più promettente da seguire.
Il tema è assolutamente Interessante e molto nelle mie corde, se vi ho annoiato chiedo scusa.. è uno dei tanti temi che mi fa diventare logorroico
Caro Matteo, grazie per la risposta.
Su questi temi puoi essere logorroico quanto vuoi! Con me sfondi una porta aperta! Anzi, ho letto il tuo intervento con enorme interesse!
- Emiliano Maramonte
- Messaggi: 1107
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Re: Curiosità: racconti brevi e ChatGPT
Non solo l'intuizione, ma anche l'animo umano è così complesso che difficilmente potrà essere "riprodotto" (qualunque cosa voglia dire...) in un hardware neurale o similari.
Comincio a pensare che le IA di cui tanto si parla finiranno per essere strumenti di supporto e/o di lavoro come una zappa, una calcolatrice, un trattore e così via.
Anche io come Andrea e Marco (non sapevo fossi programmatore! che bello!) ho usato ChatGPT per conversare e trovare degli spunti, e qualche volta sono venuti fuori, ma alla fine ho fatto di testa mia, e, come sempre, l'intelligenza umana ha vinto!
Comincio a pensare che le IA di cui tanto si parla finiranno per essere strumenti di supporto e/o di lavoro come una zappa, una calcolatrice, un trattore e così via.
Anche io come Andrea e Marco (non sapevo fossi programmatore! che bello!) ho usato ChatGPT per conversare e trovare degli spunti, e qualche volta sono venuti fuori, ma alla fine ho fatto di testa mia, e, come sempre, l'intelligenza umana ha vinto!
- AndreaCrevola
- Messaggi: 199
Re: Curiosità: racconti brevi e ChatGPT
Emiliano Maramonte ha scritto:Anche io come Andrea e Marco (non sapevo fossi programmatore! che bello!) ho usato ChatGPT per conversare e trovare degli spunti, e qualche volta sono venuti fuori, ma alla fine ho fatto di testa mia, e, come sempre, l'intelligenza umana ha vinto!
Questo è ciò che ti ha fatto credere ;-)
Re: Curiosità: racconti brevi e ChatGPT
Emiliano Maramonte ha scritto:Non solo l'intuizione, ma anche l'animo umano è così complesso che difficilmente potrà essere "riprodotto" (qualunque cosa voglia dire...) in un hardware neurale o similari.
Comincio a pensare che le IA di cui tanto si parla finiranno per essere strumenti di supporto e/o di lavoro come una zappa, una calcolatrice, un trattore e così via.
Anche io come Andrea e Marco (non sapevo fossi programmatore! che bello!) ho usato ChatGPT per conversare e trovare degli spunti, e qualche volta sono venuti fuori, ma alla fine ho fatto di testa mia, e, come sempre, l'intelligenza umana ha vinto!
Io lo uso spesso, ma non per scrivere, gli sottopongo racconti o pezzi di romanzo per un controllo di ripetizioni e di coesione sintattica. un po' come la funzione EDITOR di word, ma molto più competente.
principalmente lo uso per i sinonimi, perché più specifico di una ricerca del sinonimo online, per le parole specifiche che magari mi sfuggono o talmente tecniche che non posso conoscere.
mi ha aiutato a ridurre una sinossi di 2.000 parole a 1.000 parole. l'ho ovviamente dovuta risistemare, ma ha più dono della sintesi di me.
l'altro giorno ho chiesto che mi scrivesse una scazzottata ed era qualcosa di osceno e inleggibile.
insomma uno strumento davvero utilissimo, ma che non ci sostituirà mai (Speriamo!).
Re: Curiosità: racconti brevi e ChatGPT
Questo forum di discussioni è una miniera di stimoli! Grazie a tutti voi!
ChatGPT lo uso per lavoro, anche per redigere e correggere testi in inglese per bandi o documentazione.
Avevo provato tempo fa a chiedergli di scrivere dei soggetti dato un tema, ma i risultati erano decisamente banali.
Ora, stimolato da questa discussione (grazie Emiliano! E soprattutto... perdonami!!) ho fatto una prova: gli ho chiesto di riscrivere un racconto nello stile di Camilleri.
A voi il giudizio!
Michele dissi ca era stracco, sudatu comu nu mulu. "Firmamu, ca stu caluri m’ammazza," lagnusi. Michele, senza mancu ascutari, continuava a caminari pi ddu camminu arsicciatu senza cediri un millimetru. "Cretì, ti scurdasti ca si attruvamu l'acqua Don Bernardo ni fa cumannari na zona?" L’amico si firmò appoggiannusi a un palu di lanterna sfondata e pigliò fiatu. "Mi lu ricordu, ma ccà, d'acqua, mancu l’ombra." Michele s’arrestò un mumentu e fissò l'orizzonti. "C'è, c'è, senti a mia. Don Bernardo cci l’ha dittu unu ca stà vicinu ô paisi fantasma." Indicò un puntu nta l'aria bruciata dû caluri. "Dici ca vitti na speci di depositu cu tubbi." "E chissu chi vol diri?" "Chi significa ca a ddi tubbi ci sunnu appizzati i serbatoi!" Puru Michele era fradiciu di suduri: u suli dâ matina nun avia pietà. Nzemi rallintaru u passu e si appustaru arreri a na casuzza lassata. "Cumu fai a sapiri ca stamu jennu bonu?" addumannò Ciro, sempri cchiù scuraggiatu. Michele u taliò stortu. "Si nun eri amicu mia, t'avissi già datu un pugnu. Don Bernardo si fida di mia, sa ca sugnu bonu a attruvari li cosi. Tini, pigghia sta." Ci detti l'ùrtima buttigghietta di l'acchianata, c'avia acqua tièpida comu brodu. L’amico si vosi giustu dui sorsi e doppu sputò ô pavimentu. "Dobbiamo purtari a Don Bernardo na prova ca i serbatoi ci sunnu, appoi ni duna u premiu." "E si vèninu puru i carabineri dû cuvernu?" si scantò Ciro. Quasi ca l’avissi chiamati, si misi a sentiri a distanza u rùmmulu di li mutura di quarchi camiunetta militari. "Minchia," fici Michele, jennu a tirari Ciro pi la magghietta. "Ci dobbiamo arrivari prima di iddi." Si misiru a curriri dispirati senza taliarisi arreri. "Unni jamu?" gridò Ciro. "Nun... sacciu...," arrispunniu Michele, cu lu fiatuni. "I strati... pariunu tutti... listessi." Si firmò di bottu e si vutò versu unni vinìanu li camiunetti. Si misi l'indicu davanti ô visu e tracciò na ligna mmagginaria nta l'aria. "Capivu! Muoviti." Canviarunu direzioni e si ncàminaru supra na strata di terra larga ca finiva, quarchi centinaia di metri cchiù n'avanti, nta na zona periferica dû paisi fantasma. Ciro parìa finutu. "Basta Miché! Ohhh, chi t'ha pigghiatu?" "Agghiorna, capivu unni vannu. Meh, semu quasi arrivati." Ancora na vota jiu a tirari Ciro e u forzò a acchianari lu passu. Dopu nu pocu di menuti arrivaru davanti a nu canciu arrugginitu ca guardava nu palazzu cu u tettu sfasciatu. "I serbatoi sunnu ccà." "Spirammu ca dicisti giustu," dissi Ciro, cu la vuci arrugghiata dâ fatica, "Sinun..." Un sparu u fici ammuttiri. "Giù!" cumannò Michele. "Cazzo, chisti ni vòlinu ammazzari!" si lagnò l’amico. "Jamunìnni di ccà." Michele avìa li jinocchia chi trimavanu, ma nun perdiu curaggiu. Si spustò vicinu ô canciu, cu la schina china. Si nzinucchiò e Ciro u mmitò. Giraru ô palazzu nzinu a attruvari nu bucu scavatu â basi dû portuni principali. "Oh! Trasi! Dai!" Sbucarunu dâ n'autra parti e currieru a pèrdifiatu versu na porta di ferru scasciata. Un àutru sparu sunò forti, ma sta vota cchiù luntanu. Michele s’avvicinò â maniglia e l’attruppò cu raggia. La porta si iapriu scrusciannu. Traseru nta nu vastu ambienti mpidùtu di macchinarî sfasciati e Michele si spustò versu na scaliunata chi purtava a nu pianu cchiù nferiuri. "L'acqua! A sentu scùrriri!" Ciro u sicuiu senza diri na palora, cu la paura chi trasùdava dâ facci. I serbatoi eranu ddà suttu, e trabbuccavanu di nu meravigghiusu liquidu cristallinu. Michele era ntasiatu. "E è puru frisca!" iasciò Ciro. Michele pigghiau di l’acchianata na buttiglia vacanti e si avvicinò a nu tubbu cu na speci di rubinettu. Girò la valvula tònna e l'acqua scurriu vivaci. Bivìu longhi sorsi e risi di cuntintizza. Un tronu lu fici subbrincìri. La buttiglia ci scappò dâ manu. "CIRO!" L’amico u taliò stuputu e cascau a terra. Mortu. Davanti a iddu, a na vintina di metri di distanza, c'era na figura snella ammucciata d'un saiu niuru e nu cappucciu chi lassava scupertu sulu l’occhi. Michele nun vulìa muriri. Cu nu scattu, si alluntanò dâ ligna di tìru e truvò riparu arreri a nu cumulu di casse di lignu. "T'attruvu dô stissu!" ci prummisi l’omu stranu, la vuci smurfìata dû tessutu dû cappucciu. Michele si rintanò contra u muru e strincìu l’occhi. Accuminciò a priari. In chiddu mumentu scuppiau u finimunnu: urla, spari, trambustu. Poi u silenziu, e alla fini na vuci putenti. "Cunfiscati tuttu." I suldati dû cuvernu arrubbaru l'acqua dî serbatoi cu apparecchi assurdeanti e si ni jeru. Michele usciu pianu pianu ô scopertu. Si avvicinò ô cadaviri dû stranu vistutu di niuru. Era distisu nta na puzzanghera d'acqua mischiata cu sangu. Si chinaru e ci taliò u cappucciu. Era na picciotta. Forsi avìa a sò età. L’occhi virdi fissi ô celu e capiddi niri luci. Michele scuppiò a chiànciri e supirau u corpu immobili di Ciro. Curriu fora dû palazzu perdiènnusi nta l'infernu àridu dî viuzzi mpidiati.
ChatGPT lo uso per lavoro, anche per redigere e correggere testi in inglese per bandi o documentazione.
Avevo provato tempo fa a chiedergli di scrivere dei soggetti dato un tema, ma i risultati erano decisamente banali.
Ora, stimolato da questa discussione (grazie Emiliano! E soprattutto... perdonami!!) ho fatto una prova: gli ho chiesto di riscrivere un racconto nello stile di Camilleri.
A voi il giudizio!
Michele dissi ca era stracco, sudatu comu nu mulu. "Firmamu, ca stu caluri m’ammazza," lagnusi. Michele, senza mancu ascutari, continuava a caminari pi ddu camminu arsicciatu senza cediri un millimetru. "Cretì, ti scurdasti ca si attruvamu l'acqua Don Bernardo ni fa cumannari na zona?" L’amico si firmò appoggiannusi a un palu di lanterna sfondata e pigliò fiatu. "Mi lu ricordu, ma ccà, d'acqua, mancu l’ombra." Michele s’arrestò un mumentu e fissò l'orizzonti. "C'è, c'è, senti a mia. Don Bernardo cci l’ha dittu unu ca stà vicinu ô paisi fantasma." Indicò un puntu nta l'aria bruciata dû caluri. "Dici ca vitti na speci di depositu cu tubbi." "E chissu chi vol diri?" "Chi significa ca a ddi tubbi ci sunnu appizzati i serbatoi!" Puru Michele era fradiciu di suduri: u suli dâ matina nun avia pietà. Nzemi rallintaru u passu e si appustaru arreri a na casuzza lassata. "Cumu fai a sapiri ca stamu jennu bonu?" addumannò Ciro, sempri cchiù scuraggiatu. Michele u taliò stortu. "Si nun eri amicu mia, t'avissi già datu un pugnu. Don Bernardo si fida di mia, sa ca sugnu bonu a attruvari li cosi. Tini, pigghia sta." Ci detti l'ùrtima buttigghietta di l'acchianata, c'avia acqua tièpida comu brodu. L’amico si vosi giustu dui sorsi e doppu sputò ô pavimentu. "Dobbiamo purtari a Don Bernardo na prova ca i serbatoi ci sunnu, appoi ni duna u premiu." "E si vèninu puru i carabineri dû cuvernu?" si scantò Ciro. Quasi ca l’avissi chiamati, si misi a sentiri a distanza u rùmmulu di li mutura di quarchi camiunetta militari. "Minchia," fici Michele, jennu a tirari Ciro pi la magghietta. "Ci dobbiamo arrivari prima di iddi." Si misiru a curriri dispirati senza taliarisi arreri. "Unni jamu?" gridò Ciro. "Nun... sacciu...," arrispunniu Michele, cu lu fiatuni. "I strati... pariunu tutti... listessi." Si firmò di bottu e si vutò versu unni vinìanu li camiunetti. Si misi l'indicu davanti ô visu e tracciò na ligna mmagginaria nta l'aria. "Capivu! Muoviti." Canviarunu direzioni e si ncàminaru supra na strata di terra larga ca finiva, quarchi centinaia di metri cchiù n'avanti, nta na zona periferica dû paisi fantasma. Ciro parìa finutu. "Basta Miché! Ohhh, chi t'ha pigghiatu?" "Agghiorna, capivu unni vannu. Meh, semu quasi arrivati." Ancora na vota jiu a tirari Ciro e u forzò a acchianari lu passu. Dopu nu pocu di menuti arrivaru davanti a nu canciu arrugginitu ca guardava nu palazzu cu u tettu sfasciatu. "I serbatoi sunnu ccà." "Spirammu ca dicisti giustu," dissi Ciro, cu la vuci arrugghiata dâ fatica, "Sinun..." Un sparu u fici ammuttiri. "Giù!" cumannò Michele. "Cazzo, chisti ni vòlinu ammazzari!" si lagnò l’amico. "Jamunìnni di ccà." Michele avìa li jinocchia chi trimavanu, ma nun perdiu curaggiu. Si spustò vicinu ô canciu, cu la schina china. Si nzinucchiò e Ciro u mmitò. Giraru ô palazzu nzinu a attruvari nu bucu scavatu â basi dû portuni principali. "Oh! Trasi! Dai!" Sbucarunu dâ n'autra parti e currieru a pèrdifiatu versu na porta di ferru scasciata. Un àutru sparu sunò forti, ma sta vota cchiù luntanu. Michele s’avvicinò â maniglia e l’attruppò cu raggia. La porta si iapriu scrusciannu. Traseru nta nu vastu ambienti mpidùtu di macchinarî sfasciati e Michele si spustò versu na scaliunata chi purtava a nu pianu cchiù nferiuri. "L'acqua! A sentu scùrriri!" Ciro u sicuiu senza diri na palora, cu la paura chi trasùdava dâ facci. I serbatoi eranu ddà suttu, e trabbuccavanu di nu meravigghiusu liquidu cristallinu. Michele era ntasiatu. "E è puru frisca!" iasciò Ciro. Michele pigghiau di l’acchianata na buttiglia vacanti e si avvicinò a nu tubbu cu na speci di rubinettu. Girò la valvula tònna e l'acqua scurriu vivaci. Bivìu longhi sorsi e risi di cuntintizza. Un tronu lu fici subbrincìri. La buttiglia ci scappò dâ manu. "CIRO!" L’amico u taliò stuputu e cascau a terra. Mortu. Davanti a iddu, a na vintina di metri di distanza, c'era na figura snella ammucciata d'un saiu niuru e nu cappucciu chi lassava scupertu sulu l’occhi. Michele nun vulìa muriri. Cu nu scattu, si alluntanò dâ ligna di tìru e truvò riparu arreri a nu cumulu di casse di lignu. "T'attruvu dô stissu!" ci prummisi l’omu stranu, la vuci smurfìata dû tessutu dû cappucciu. Michele si rintanò contra u muru e strincìu l’occhi. Accuminciò a priari. In chiddu mumentu scuppiau u finimunnu: urla, spari, trambustu. Poi u silenziu, e alla fini na vuci putenti. "Cunfiscati tuttu." I suldati dû cuvernu arrubbaru l'acqua dî serbatoi cu apparecchi assurdeanti e si ni jeru. Michele usciu pianu pianu ô scopertu. Si avvicinò ô cadaviri dû stranu vistutu di niuru. Era distisu nta na puzzanghera d'acqua mischiata cu sangu. Si chinaru e ci taliò u cappucciu. Era na picciotta. Forsi avìa a sò età. L’occhi virdi fissi ô celu e capiddi niri luci. Michele scuppiò a chiànciri e supirau u corpu immobili di Ciro. Curriu fora dû palazzu perdiènnusi nta l'infernu àridu dî viuzzi mpidiati.
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini
gioco - Corrado Gioannini
- Emiliano Maramonte
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Re: Curiosità: racconti brevi e ChatGPT
Ciao Corrado.
Esperimento interessantissimo. Boh, è praticamente illeggibile! ChatGPT bocciato! AHAHAH
Esperimento interessantissimo. Boh, è praticamente illeggibile! ChatGPT bocciato! AHAHAH
Re: Curiosità: racconti brevi e ChatGPT
Mi allineo con Travaglini
Anch'io uso la IA come uno strumento con cui impostare i lavori e fare qualche verifica di revisione.
Nel tempo ho notato che le indicazioni devono essere molto precise e ci vuole molta e molta attenzione sia per tenerso in carreggiata sia nel controllare le affermazioni fatte (spesso errate).
In genere lo uso per la fase di brainstorming, anche se continuo ad amare le mappe mentali.
Poi per la struttura della storia. Poter vedere come cambia il plot con le varie strutture narrative (propp, truby, save the cat etc) è comodissimo. E così anche vedere come potrebbe cambiare nel vari generi è spesso comodo per tirare fuori idee particolari.
Infine per la revisione è comodo, soprattutto per trovare le parole ripetute e gli errori di tempi verbali, i refusi li trovo passando sia su openoffice sia su word.
Sicuramente le AI sono qui e qui resteranno. Meglio imparare a usarle in modo profittevole che arroccarsi si posizioni non sostenibili sul medio periodo.
Al momento uso principalmente GPT4 (versione pro)
È interessante Claude (quello usato da Notion) ma non è ancora al livello di GPT
Bard è indietro di anni, proprio non ha speranze.
Bing Copilot è molto molto comodo (se si usa la versione 4) perché permette di analizzare siti e pagine aperte online ed è immediato da usare con edge.
Anch'io uso la IA come uno strumento con cui impostare i lavori e fare qualche verifica di revisione.
Nel tempo ho notato che le indicazioni devono essere molto precise e ci vuole molta e molta attenzione sia per tenerso in carreggiata sia nel controllare le affermazioni fatte (spesso errate).
In genere lo uso per la fase di brainstorming, anche se continuo ad amare le mappe mentali.
Poi per la struttura della storia. Poter vedere come cambia il plot con le varie strutture narrative (propp, truby, save the cat etc) è comodissimo. E così anche vedere come potrebbe cambiare nel vari generi è spesso comodo per tirare fuori idee particolari.
Infine per la revisione è comodo, soprattutto per trovare le parole ripetute e gli errori di tempi verbali, i refusi li trovo passando sia su openoffice sia su word.
Sicuramente le AI sono qui e qui resteranno. Meglio imparare a usarle in modo profittevole che arroccarsi si posizioni non sostenibili sul medio periodo.
Al momento uso principalmente GPT4 (versione pro)
È interessante Claude (quello usato da Notion) ma non è ancora al livello di GPT
Bard è indietro di anni, proprio non ha speranze.
Bing Copilot è molto molto comodo (se si usa la versione 4) perché permette di analizzare siti e pagine aperte online ed è immediato da usare con edge.
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Re: Curiosità: racconti brevi e ChatGPT
Non le ho ancora mai usate in quel modo. Finora ho utilizzato soltanto ChatGPT 3.5, e me ne sono servito per darmi spunti di riflessione riguardo titoli, aiuto per fare trame o sinossi e come mezzo di confronto per vedere di non aver fatto errori sciocchi di scrittura.
Un esperimento che ho fatto ultimamente è stato confrontarmici sulla comprensibilità di un incipit, tanto per fare un check finale anche così.
Probabilmente più avanti inizierò a fare un utilizzo più massiccio, però prima voglio imparare a fare io in prima persona tutto ciò che può essere competenza di uno scrittore.
Per quanto riguarda la questione: "riusciranno a scrivere con la capacità di un umano?" a mio avviso c'è solo da chiedersi quando, non se. Per simulare una buona scrittura non è nemmeno necessario avere un tipo di intelligenza umana, è sufficiente una capacità di imitazione relativamente profonda. Alla fine se ci pensate le corde che cerchiamo di toccare con il lavoro creativo possono essere analizzate razionalmente e riprodotte meccanicamente. Per noi è difficile, ma per una IA potrebbe non esserlo.
Dai in pasto a una versione migliore di ChatGPT un'accurata teoria narratologica e una serie di testi di esempio ben fatti e secondo me il livello necessario per accontentare i lettori e creare qualcosa di bello lo raggiunge senza problemi.
L'unico dubbio ce l'ho su opere filosoficamente profonde. Quelle presuppongono tantissimo ragionamento e analisi alle spalle, quindi servirà sempre (fino all'arrivo della coscienza artificiale o di una eccellente imitazione della stessa) un essere umano che imposti il computer.
Un esperimento che ho fatto ultimamente è stato confrontarmici sulla comprensibilità di un incipit, tanto per fare un check finale anche così.
Probabilmente più avanti inizierò a fare un utilizzo più massiccio, però prima voglio imparare a fare io in prima persona tutto ciò che può essere competenza di uno scrittore.
Per quanto riguarda la questione: "riusciranno a scrivere con la capacità di un umano?" a mio avviso c'è solo da chiedersi quando, non se. Per simulare una buona scrittura non è nemmeno necessario avere un tipo di intelligenza umana, è sufficiente una capacità di imitazione relativamente profonda. Alla fine se ci pensate le corde che cerchiamo di toccare con il lavoro creativo possono essere analizzate razionalmente e riprodotte meccanicamente. Per noi è difficile, ma per una IA potrebbe non esserlo.
Dai in pasto a una versione migliore di ChatGPT un'accurata teoria narratologica e una serie di testi di esempio ben fatti e secondo me il livello necessario per accontentare i lettori e creare qualcosa di bello lo raggiunge senza problemi.
L'unico dubbio ce l'ho su opere filosoficamente profonde. Quelle presuppongono tantissimo ragionamento e analisi alle spalle, quindi servirà sempre (fino all'arrivo della coscienza artificiale o di una eccellente imitazione della stessa) un essere umano che imposti il computer.
Re: Curiosità: racconti brevi e ChatGPT
lordmax ha scritto:Poi per la struttura della storia. Poter vedere come cambia il plot con le varie strutture narrative (propp, truby, save the cat etc) è comodissimo. E così anche vedere come potrebbe cambiare nel vari generi è spesso comodo per tirare fuori idee particolari.
Infine per la revisione è comodo, soprattutto per trovare le parole ripetute e gli errori di tempi verbali, i refusi li trovo passando sia su openoffice sia su word.
Anche io uso principalmente ChatGPT, ma che comandi usi per fare tutte queste cose?
Io sono molto più acerbo e brancolo ancora un po' nel buio.
Grazie mille
Re: Curiosità: racconti brevi e ChatGPT
Fagiolo17 ha scritto:lordmax ha scritto:Poi per la struttura della storia. Poter vedere come cambia il plot con le varie strutture narrative (propp, truby, save the cat etc) è comodissimo. E così anche vedere come potrebbe cambiare nel vari generi è spesso comodo per tirare fuori idee particolari.
Infine per la revisione è comodo, soprattutto per trovare le parole ripetute e gli errori di tempi verbali, i refusi li trovo passando sia su openoffice sia su word.
Anche io uso principalmente ChatGPT, ma che comandi usi per fare tutte queste cose?
Io sono molto più acerbo e brancolo ancora un po' nel buio.
Grazie mille
Esattamente quello che ho detto.
Parto dal fargli impostare un contesto.
Diciamo che scrivo qualcosa tipo:
>>Sei un writing coach professionista esperto in narrativa di genere horror. Stiamo scrivendo un racconto breve per un concsrso horror rivolto a un pubblico new adult.
Poi aggiungo il target e/o il messaggio o qualche aspetto che voglio imporre (ambientazione, luogo, periodo storico, elementi magici, cose così) , ad esempio:
>> il target del racconto sono ragazze bionde motocicliste che amano i poligono di tiro
Se ho il prompt lo scrivo altrimenti ne faccio generare almeno 5 diversi, li faccio rigenerare un paio di volte e scelgo quello più interessante.
Infine mi faccio fare il pitch per punti e la sinossi, sempre per punti.
Poi gli dico proprio di applicare le srutture di <tizio>
Ad esempio
>> riscrivi la sinossi per punti usando la struttura di <John Truby>/<save the cat><cinque atti>/<piramide di Feytag> e metti in evidenza i punti più importanti e più emozionali.
In una mezz'ora al massimo hai una serie di elementi che ti bastano per costruire la tua di struttura e lavorarci senza problemi.
Ed è anche un bell'esercizio perché sbaglia spesso e devi accorgertene tu. :-)
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