Come commentare e valutare

Il luogo per discutere dei differenti punti di vista e approcci. Interagite qui tenendo sempre a mente che ci possono essere divergenze e che proprio in esse ognuno di noi può trovare la ricchezza per migliorare.
Dario17
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Come commentare e valutare

Messaggio#1 » domenica 22 ottobre 2023, 18:17

Io batto il metallo finchè è caldo, anche perchè è un punto che va chiarito per onestà intellettuale prima della prossima edition.

antico ha scritto: qui si dovrebbe cercare di parlare del racconto di Elisa, della qualità del suo approccio, del fatto che il suo quid ci abbia convinti o meno a prescindere da quello che ognuno di noi pensa su questo tipo di utilizzo dell'empatia in un testo. Ma questo è lo stesso esercizio, E SIA BEN CHIARO, che fanno tutti coloro qui, e sono tanti, che valutano bene un racconto di genere anche quando quel genere è quanto di più lontano dai loro gusti personali.


Questo punto mi ha dato da pensare.
È questa la corretta e richiesta modalità di valutazione di un gruppo di racconto?
È necessario rivestirsi di asetticità verso i propri gusti letterari in fatto di genere, idee e tropi e comporre la classifica in base al puro stile, all'impiattamento grammaticale e sintattico e al ritmo narrativo?
No perchè io da quando sono iscritto e partecipo, confesso a braccia spalancate, non ho MAI agito in quel modo.

I miei gusti letterari e i relativi appetiti che ho davanti un racconto che mi sto preparando a leggere hanno sempre influenzato i giudizi finali. Anche perchè se la mia esperienza da lettore poggia sui miei generi preferiti, è chiaro che io sia decisamente più competente con quel tipo di narrativa.
Un pezzo giallo, noir, fantasy, fantascienza o storico (e tutti i vari ibridi) hanno sempre pizzicato in maniera più intensa le mie corde da lettore in quanto più affezionato a loro rispetto alla literary fiction o al più classico dei romance (anche se mi sono fatto delle belle bevute anche di quei generi grazie anche a diverse forme di narrazione come film, serie tv e fumetti).
Certo, un racconto di fantascienza scritto coi gomiti con me ha sempre avuto vita dura davanti un bellissimo spaccato di vita vissuta dove "ho visto lui che bacia me che bacia lui che bacia lei".
Anche se, a volte, ha comunque vinto la fantascienza se l'idea fosse stata vincente al cubo.

Quindi dovrei ignorare la mia repulsione narratologica verso nonnetti, genitorini e bambinoidi scalcianti e piangenti e comunque piazzare in alto in classifica racconti che si basano su queste cose giocando sulle solite acrobazie tra amore e morte?
Ripeto per chi non ha seguito la vicenda sul topic di Elisa nella Cannoletta Edition: io non porto avanti crociate ideologiche e ostruzionistiche.
Confermo la mia posizione di poco appeal con i nonni col maglione a righe e nipoti in calzoncini che giocano all'altalena o questionano su quanto Fido fosse bravo a riportare il giornale quando ancora riusciva a correre.
Ecco che però, magicamente, se nonno e nipote in questione fossero per esempio Federico Barbarossa e Federico II di Svevia che discutono davanti un'alba dell'importanza di un regno eterogeneo o di come un dente di San Pietro abbia il potere di devastare eserciti di infedeli, ecco che per me, lato contenuto, il gradimento si impennerebbe e mi sentirei talmente sazio della lettura stuzzicante anche se non proprio originalissima (o storicamente corretta) che piazzerei il racconto più in alto in posizione.
A podio, se fosse pure scritto bene.

Rimango in attesa, il mento tra i pugni chiusi, di delucidazioni sia dalle alte cariche di MC che dall'ultima delle matricole iscritte.
Cresciamo insieme.



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antico
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Re: Come commentare e valutare

Messaggio#2 » domenica 22 ottobre 2023, 19:19

Eccomi.
Dunque, chiarisco la mia posizione in merito: ho sempre ribadito che non esiste l'oggettività, ma solo una soggettiva oggettività e questo già la dice lunga. Poi ho anche sempre pensato che si debba agire come suggerisce la vecchia del villaggio ad Ashitaka (Principessa Mononoke) quando lo invita a recarsi nelle terre del nord CON OCCHI NON VELATI DALL'ODIO per comprendere la maledizione scesa da quelle zone sotto forma di un re cinghiale tramutato in demonio dalle ferite inferte da mortali macchine sconosciute. Quindi si alla soggettività, ai nostri gusti personali, ma anche un grande sì all'aprirci anche a generi a noi lontani e a valutarli senza per forza penalizzarli in partenza. Eh sì, perché esiste anche la possibilità che un autore o autrice possano convincerti della bontà dei loro testi grazie alle skills da loro utilizzate e alla maestria nel gestirle ed è qui che è sbagliato parlare di vizietto perché no, non è che se parli di sentimenti stai giocando facile perché non è facile scriverne, ma semplicemente, come per tutte le cose, a fare la differenza è l'esecuzione ed è in quel senso che devi inoltrarti a esplorare il testo di questo autore con occhi non velati dall'odio, perché il farlo, il partire con preconcetti così forti come quelli che mi sembri manifestare, può renderti impossibile o cmq ancora più difficile capire se sei davanti a un testo che vale oppure no e questo può anche rallentare la tua crescita perché è anche attraverso i commenti che possiamo crescere, ne sono assolutamente convinto.

Aggiungo una nota personale: quando sono approdato sui lidi dei contest online scrivevo solo di fantasy o fantascienza e lo facevo male, mi mancava qualcosa, ero sempre derivativo e "povero". Costretto da determinati contest (e qui su MC magari riusciremo un giorno a fare ripartire IL CAMALEONTE) a esplorare altri generi mi sono scoperto bravo in alcuni di essi, ho imparato a gestirli e poi a portare quelle skills acquisite nei "miei" generi sentendomi migliorato.

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MatteoMantoani
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Re: Come commentare e valutare

Messaggio#3 » domenica 22 ottobre 2023, 19:27

Interessante punto molto correlato a quello che cercavo di potare a mia volta.
Se posso, mi permetto di citare una discussione che ho avuto con l'antico un po' di anni fa. Alle prime armi in questo forum gli ho chiesto se c'erano delle linee guida per valutare un racconto in modo oggettivo. La risposta che mi ha dato, e sulla quale sono assolutamente d'accordo, è che esser veramente obiettivi è impossibile, quindi l'importante è giudicare secondo il proprio metro e con onestà.
Ma forse il tema qui è che a volte, a me è successo, non ci sentiamo veramente a nostro agio a mettere un racconto dove una famiglia si vuole bene dopo uno in cui dei ghoul rapiscono e mangiano bambini. Se metto il racconto dei ghoul prima vuol dire che sono cattivo.
Quindi, nel fare le classifiche sto impegnandomi a essere coerente con ciò che ritengo più importante, ovvero un connubio di originalità e coinvolgimento emotivo.
Invito anche chiunque si sia trovato come me un po' in conflitto con l'idea di penalizzare un racconto più cliché, ma che fa leva sui sentimenti, a essere invece onesto senza la paura di passare per insensibile

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MatteoMantoani
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Messaggio#4 » domenica 22 ottobre 2023, 19:40

antico ha scritto:Eccomi.
Dunque, chiarisco la mia posizione in merito: ho sempre ribadito che non esiste l'oggettività, ma solo una soggettiva oggettività e questo già la dice lunga. Poi ho anche sempre pensato che si debba agire come suggerisce la vecchia del villaggio ad Ashitaka (Principessa Mononoke) quando lo invita a recarsi nelle terre del nord CON OCCHI NON VELATI DALL'ODIO per comprendere la maledizione scesa da quelle zone sotto forma di un re cinghiale tramutato in demonio dalle ferite inferte da mortali macchine sconosciute. Quindi si alla soggettività, ai nostri gusti personali, ma anche un grande sì all'aprirci anche a generi a noi lontani e a valutarli senza per forza penalizzarli in partenza. Eh sì, perché esiste anche la possibilità che un autore o autrice possano convincerti della bontà dei loro testi grazie alle skills da loro utilizzate e alla maestria nel gestirle ed è qui che è sbagliato parlare di vizietto perché no, non è che se parli di sentimenti stai giocando facile perché non è facile scriverne, ma semplicemente, come per tutte le cose, a fare la differenza è l'esecuzione ed è in quel senso che devi inoltrarti a esplorare il testo di questo autore con occhi non velati dall'odio, perché il farlo, il partire con preconcetti così forti come quelli che mi sembri manifestare, può renderti impossibile o cmq ancora più difficile capire se sei davanti a un testo che vale oppure no e questo può anche rallentare la tua crescita perché è anche attraverso i commenti che possiamo crescere, ne sono assolutamente convinto.

Aggiungo una nota personale: quando sono approdato sui lidi dei contest online scrivevo solo di fantasy o fantascienza e lo facevo male, mi mancava qualcosa, ero sempre derivativo e "povero". Costretto da determinati contest (e qui su MC magari riusciremo un giorno a fare ripartire IL CAMALEONTE) a esplorare altri generi mi sono scoperto bravo in alcuni di essi, ho imparato a gestirli e poi a portare quelle skills acquisite nei "miei" generi sentendomi migliorato.


Ma infatti vedrei iper utile costringerci a esercitarci in generi che non padroneggiamo, sarei più che contento di cimentarmi in un rosa, o in un young adult o cose varie.. e mi piacerebbe tanto ricevere aiuto su questi generi, e comunque sulla ricerca dell'empatia.
Sul discorso del vizietto, scusa ma vorrei provare a discuterne ancora un po'.
Certamente ha senso il discorso di non partire prevenuti se incontri una storia che fa necessariamente leva sui sentimenti e sui rapporti familiari, ma forse qui il tema del vizietto non è usare o meno questo escamotage per cercare l'empatia, ma usarlo insieme a un cliché: vecchietti che si vogliono bene, fratelli che si riappacificano, mamma che ama il bebè.. non sono queste soluzioni facili? Non ha senso premiare chi cerca di emozionare in modi più creativi? Chiaro che, come nel processo di Biscardi, "tanto c'ha ragione chi fa gol", quindi se una roba piace ciccia, è lecito proporla all'infinito e sfruttarla per vincere.. ma qui, su Minuti Contati, cosa è giusto fare? Cercare la formula per vincere, o per migliorare la qualità del proprio lavoro?
Se sto andando fuori tema fermatemi, sono logorroico, lo so

Dario17
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Re: Come commentare e valutare

Messaggio#5 » domenica 22 ottobre 2023, 20:33

MatteoMantoani ha scritto:Certamente ha senso il discorso di non partire prevenuti se incontri una storia che fa necessariamente leva sui sentimenti e sui rapporti familiari, ma forse qui il tema del vizietto non è usare o meno questo escamotage per cercare l'empatia, ma usarlo insieme a un cliché: vecchietti che si vogliono bene, fratelli che si riappacificano, mamma che ama il bebè.. non sono queste soluzioni facili? Non ha senso premiare chi cerca di emozionare in modi più creativi? Chiaro che, come nel processo di Biscardi, "tanto c'ha ragione chi fa gol", quindi se una roba piace ciccia, è lecito proporla all'infinito e sfruttarla per vincere.. ma qui, su Minuti Contati, cosa è giusto fare? Cercare la formula per vincere, o per migliorare la qualità del proprio lavoro?
Se sto andando fuori tema fermatemi, sono logorroico, lo so


Io non ci penso nemmeno a fermarti: Siamo talmente sulla stessa linea d'onda che praticamente io devo solo citarti per portare avanti il discorso. :D
Quindi dico solo Amen.

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L'inquisitore
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Re: Come commentare e valutare

Messaggio#6 » lunedì 23 ottobre 2023, 9:28

Io penso che ci siano diverse questioni da sistemare in ordine gerarchico.
Posto che chi scrive qui lo faccia principalmente per due ragioni - confrontarsi per migliorare come autore o autrice e divertirsi - secondo me il primo criterio dovrebbe essere qualitativo.
Non importa se io non sono in target: se ho le competenze necessarie per dare un parere obbiettivo su tecnica e trattazione dei contenuti, quello dovrebbe essere il primo e principale criterio.
Che siano in linea col mio intrattenimeno o non lo siano poco importa e poco aiuta l'autore/autrice.

Se non si hanno competenze sufficienti (capita spesso di leggere "lo faccio da lettore puro perché non me ne intendo") benissimo, allora lo si faccia da lettore puro, sarà poi l'autore/autrice a decidere come valutare il commento. Se un lettore è o meno in target, se la sua reazione dimostra che l'intenzione autoriale c'ha preso o si è allontanata dagli obbiettivi, eccetera.
Può essere una cartina da tornasole molto utile.

Quindi il valutatore dovrebbe tenere conto dei prorpi gusti? Se è competente no. Se non lo è non ha alternativa.
In seconda istanza può anche dire la sua sul suo personale gradimento, ma francamente è meno interessante. O magari lo è in termini statistici: a quanti piacciono i ratti spaziali? (Ammesso che qui ci sia un campione valido)

Tutto questo porprio perché all'interno di questo ambiente ci sono anche persone molto competenti, altrimenti qui non avremmo un valore aggiunto rispetto a farci leggere da un gruppo eterogeneo e casuale di lettori puri.

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Signor_Darcy
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Re: Come commentare e valutare

Messaggio#7 » lunedì 23 ottobre 2023, 14:14

MatteoMantoani ha scritto:Ma forse il tema qui è che a volte, a me è successo, non ci sentiamo veramente a nostro agio a mettere un racconto dove una famiglia si vuole bene dopo uno in cui dei ghoul rapiscono e mangiano bambini. Se metto il racconto dei ghoul prima vuol dire che sono cattivo.

Questo, devo essere sincero, non mi succede: anzi, apprezzo quando i racconti di un gruppo sono molto eterogenei. Va detto - parere personale, sia chiaro - che molto spesso gli argomenti delle sfide non offrono enormi ventagli di possibilità, tant'è vero che ci si ritrova a giudicare gruppi con parecchi racconti letteralmente paragonabili tra loro. Paradossalmente, avrei molta meno difficoltà a mettere in ordine ghoul e famiglia del mulino bianco: perché uno dei due racconti, banalmente, mi sarà piaciuto di più (per stile, narrazione, ritmo, storia raccontata). Non solo: più possibilità di interpretazione significa anche minore rischio di influenza esterna (conscia, inconscia o casuale: soprattutto se uno non legge molta narrativa contemporanea, può scoprire a posteriori che certe idee che reputava originali, be', non lo sono).
In breve: penso che il sistema vada bene così, con gli autori visibili, senza troppe linee guida; purché, però, non ci siano meccanismi di preferenza legati ai nomi dell'autore, ecco. Da quel punto di vista, conoscendo di persona praticamente due sole persone qua dentro (di cui una che attualmente non sta scrivendo e una seconda che mi fermato per salutarmi letteralmente cinque minuti), mi sento abbastanza sicuro, personalmente.

E sì, sto sfogando qua tutti gli avverbi in -mente che cerco di non usare nelle sfide.

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antico
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Re: Come commentare e valutare

Messaggio#8 » lunedì 23 ottobre 2023, 15:20

Mi stride terribilmente questo uso del termine clichè perché chi è che può definire cosa lo sia o cosa non lo sia? E quindi chi è che può definire cosa è giusto e cosa è sbagliato? Davvero vogliamo arrogarci una tale selezione tra cosa possiamo dire e cosa no? Ribadisco che quello che conta è sempre e solo l'esposizione, il come una storia viene narrata, come quel QUID che rende unico ognuno di noi viene inserito all'interno delle nostre opere. E basta, non vedo bianco o nero, ma solo infinite sfumature.

E quindi come giudicare? Ribadisco anche qui che esiste solo una soggettiva oggettività e che è impossibile scindere dai nostri gusti personali, ma che una cosa la possiamo fare: non porci paletti su cosa debba essere raccontabile e cosa no, ma solo su come è raccontato. Qui stiamo tutti cercando la nostra via verso il NOSTRO modo di raccontare e rispondo così a mio modo anche a Dario che in un altro post ha citato le mille scuole di scrittura...

Vorrei avere più tempo per argomentare, ma oggi va così e devo essere stringato.

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Marco Travaglini
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Re: Come commentare e valutare

Messaggio#9 » lunedì 23 ottobre 2023, 19:31

Apro un altro fronte sulla valutazione. L'attinenza al tema per me è un criterio fondamentale, direi anche dirimente in una competizione per definizione "a tema". Alla fine è per quello che abbiamo poco tempo, perché scopriamo il tema 4 ore prima della consegna. Ma allora perché nelle nostre valutazioni accettiamo di mettere nel podio racconti che col tema c'entrino veramente poco? O in generale siamo disposti a chiudere due occhi e mezzo e a compiere salti mortali pur di trovare un'interpretazione che, per quanto artificiosa, faccia rientrare un racconto "bello" nel tema trattato? Ho ancora in mente un commento alla mia prima partecipazione a minuti contati nella terza o quarta era. Il tema era "venerdì 17" che aveva una connotazione che andava oltre la data. Io scrissi un racconto in cui lo presi semplicemente come una data, e quel commento mi contestava "se nel tuo racconto sostituissi venerdì 17 con sabato 18 non cambierebbe nulla, per me il tema non è centrato".
Troverete spesso questa storia della sostituzione nei miei commenti, per me il tema dovrebbe essere un criterio un po' più severo di come lo si è sempre inteso su MC.

PS: ma davvero a un'edizione del CIF ha vinto un racconto non di fantascienza? O_O

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MatteoMantoani
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Re: Come commentare e valutare

Messaggio#10 » lunedì 23 ottobre 2023, 19:51

Marco Travaglini ha scritto:Apro un altro fronte sulla valutazione. L'attinenza al tema per me è un criterio fondamentale, direi anche dirimente in una competizione per definizione "a tema". Alla fine è per quello che abbiamo poco tempo, perché scopriamo il tema 4 ore prima della consegna. Ma allora perché nelle nostre valutazioni accettiamo di mettere nel podio racconti che col tema c'entrino veramente poco? O in generale siamo disposti a chiudere due occhi e mezzo e a compiere salti mortali pur di trovare un'interpretazione che, per quanto artificiosa, faccia rientrare un racconto "bello" nel tema trattato? Ho ancora in mente un commento alla mia prima partecipazione a minuti contati nella terza o quarta era. Il tema era "venerdì 17" che aveva una connotazione che andava oltre la data. Io scrissi un racconto in cui lo presi semplicemente come una data, e quel commento mi contestava "se nel tuo racconto sostituissi venerdì 17 con sabato 18 non cambierebbe nulla, per me il tema non è centrato".
Troverete spesso questa storia della sostituzione nei miei commenti, per me il tema dovrebbe essere un criterio un po' più severo di come lo si è sempre inteso su MC.

Devo ammettere che per me l'attinenza al tema è un criterio secondario per stesura della mia classifica.
Di solito controllo solo che ci sia, casi eclatanti di temi presi proprio di striscio o infilati a forza inficiano sulla classifica solo tra più racconti a parità di gradimento.

PS: ma davvero a un'edizione del CIF ha vinto un racconto non di fantascienza? O_O

Sì :) io l'ho visto come un segno di onestà intellettuale da parte dei giudici, un racconto può piacerti anche se non è il tuo genere, ed è giusto valorizzarlo e metterlo davanti a uno che ricalca i tuoi interessi ma che ti ha dato meno.
E comunque, ci sta che degli esperti di fantascienza giudichino più severamente qualcosa di cui sono ferrati, avere il loro terzo posto è stato importante e mi ha motivato a continuare a lavorare su quello che mi piace scrivere di più.

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AndreaCrevola
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Re: Come commentare e valutare

Messaggio#11 » mercoledì 25 ottobre 2023, 11:01

Ciao a tutti,

ottima la possibilità di avere uno spazio per confrontarsi su temi trasversali e indipendenti dai contest!

Provo a dire la mia sul metodo di valutazione dei racconti. Quando affronto questo lavoro, mi accorgo che a influenzare il mio giudizio sono principalmente alcuni criteri:

- la struttura del racconto, la sua suddivisione interna
- la costruzione del personaggio, le sue motivazioni, i suoi obiettivi.
- lo sviluppo della trama e quindi l'evoluzione del personaggio
- la gestione del punto di vista
- l'attinenza al tema (ma sono tollerante sulle interpretazioni originali e/o creative)

Tendo a minimizzare, invece, i refusi (perché sono peccati risolvibili e che si riscontrano soprattutto nei nuovi arrivati... li segnalo se li noto, ma non attribuisco loro eccessivo peso).
Sono poco influenti ai fini della classifica finale le risposte ricevute ai miei e agli altri commenti, perché penso che il racconto va giudicato per quello che contiene e non per il suo paratesto.

Non considero proprio:
- il genere letterario (perché nei contest mensili non è un requisito e quindi non penso sia corretto valutare la scelta dell'autore), se non quando il risultato è stereotipato.
- la storia dell'autore (mi levo un sassolino: che fastidio quando paragonano un mio racconto a qualcosa che ho scritto in passato, nel bene o nel male).

Questi criteri mi aiutano a oggettivare i miei commenti (che possono anche essere errati, ovvio) e lo spirito è quello di fornire suggerimenti utili ai colleghi scrittori. Grazie ai commenti ricevuti in passato ho imparato davvero molto e spero così di ricambiare.

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Fagiolo17
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Re: Come commentare e valutare

Messaggio#12 » mercoledì 25 ottobre 2023, 12:17

Ehilà!
mi piace molto trattare questi argomenti trasversali al contest, ma comunque parecchio importanti.
Quindi cos'è d'uopo valutare a mio avviso in un contest come Minuti Contati?
Beh, per prima cosa lo stile, e con stile non parlo di show don't tell, ma di quanto una narrazione scorra liscia, sia interessante, abbia costrutti ben scritti e sia in grado di esplicitare chiaramente le scene.
se mi trovo davanti a una scena in cui non riesco a capire cosa stia succedendo, ovviamente non posso ritenerlo ben scritto anche se il tema è centrato, il genere è di mio gusto e i personaggi sono fighi.
poi valuto quanto mi ha fatto emozionare o mi ha colpito o mi solleticato interesse.
a questo punto valuto i dialoghi, se presenti. perché sono difficili da gestire e da scrivere, perché basta poco perché scadano nel cringe o nel ridicolo o nell'assurdo o nell'infodump.
A quel punto giudico l'aderenza al tema. per me basta che il tema ci sia, come viene preso poco importa. devo dire che poche volte ho visto il tema mancare completamente e a quel punto ho penalizzato il racconto i classifica.
solo come ultima istanza vado di gusto personale. se ci sono più racconti che reputo a pari merito o quasi, metto più in alto in classifica ovviamente quello che ho preferito.
poi sono sicuro che a volte la soggettività è stata più influente di così, ma cerco sempre di mettere al primo posto la qualità più oggettiva del testo.

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Marco Travaglini
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Re: Come commentare e valutare

Messaggio#13 » mercoledì 25 ottobre 2023, 16:13

Le vostre risposte sul discorso tema mi hanno dato da riflettere. Forse nel giudicare il tema così importante mi sono lasciato influenzare dal fatto che io impiego moltissimo tempo (problema mio) a creare una storia partendo proprio dal tema. Probabilmente ammorbidirò un po' questa posizione per le prossime edizioni.

AndreaCrevola ha scritto:Tendo a minimizzare, invece, i refusi (perché sono peccati risolvibili e che si riscontrano soprattutto nei nuovi arrivati... li segnalo se li noto, ma non attribuisco loro eccessivo peso).

Sì questo anche io, soprattutto in una prova a tempo come MC. A meno di cose clamorose, al massimo mi posso limitare a qualche segnalazione ma non ne tengo conto nel giudicare.

AndreaCrevola ha scritto:Sono poco influenti ai fini della classifica finale le risposte ricevute ai miei e agli altri commenti, perché penso che il racconto va giudicato per quello che contiene e non per il suo paratesto.

Sono d'accordo che il racconto vada giudicato per quello che contiene, ma a volte la mia lettura può essere poco attenta. Soprattutto quando penso che manchi qualcosa, tengo sempre conto del punto di vista dell'autore per rimettere in discussione la mia analisi: ad esempio in questa edizione mi è capitato di rivedere il mio giudizio sull'aderenza al tema (tanto per cambiare) di un racconto, ma allo stesso modo ho mantenuto la mia visione iniziale in altre due casi.
Nelle edizioni passate invece mi è capitato più di una volta di avere dubbi riguardo racconti per me a pari merito in tutto, e di piazzare davanti un autore perché aveva partecipato di più alla discussione sulla sua opera.
Insomma la partecipazione rimane un criterio per me molto molto minore rispetto a tutti gli altri, ma comunque ne tengo conto.

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Re: Come commentare e valutare

Messaggio#14 » mercoledì 25 ottobre 2023, 16:40

Marco Travaglini ha scritto:Sono d'accordo che il racconto vada giudicato per quello che contiene, ma a volte la mia lettura può essere poco attenta. Soprattutto quando penso che manchi qualcosa, tengo sempre conto del punto di vista dell'autore per rimettere in discussione la mia analisi: ad esempio in questa edizione mi è capitato di rivedere il mio giudizio sull'aderenza al tema (tanto per cambiare) di un racconto, ma allo stesso modo ho mantenuto la mia visione iniziale in altre due casi.
Nelle edizioni passate invece mi è capitato più di una volta di avere dubbi riguardo racconti per me a pari merito in tutto, e di piazzare davanti un autore perché aveva partecipato di più alla discussione sulla sua opera.
Insomma la partecipazione rimane un criterio per me molto molto minore rispetto a tutti gli altri, ma comunque ne tengo conto.


Ciao Marco, quello che intendevo dire è che cerco di valutare il racconto senza pregiudizi e in modo "ingenuo".
In realtà il processo è:

- leggo senza sbirciare i commenti altrui
- mi formo un giudizio e butto giù il commento
- leggo gli altri commenti per verificare di non aver preso topiche (perché la mia lettura può anche essersi distratta oppure non aver colto qualcosa di palese)
- a meno di miei sfondoni clamorosi, però, considero primariamente quello che è arrivato direttamente dalla mia lettura. Per esempio, se a un altro utente è arrivato un particolare messaggio / informazione, mi chiedo perché non sia giunta anche a me al medesimo modo e - così come mi "incolpo" della cosa quando capita a me - penso sia corretto darne la responsabilità all'autore anziché a me che ho letto.

Non guardo invece se l'autore ha risposto a tutti i commenti o se ha interagito: può non aver avuto tempo per farlo, oppure aspetta la fine della edition per raccogliere tutti i feedback e ragionarci su.

Spero d'essermi spiegato e se non si è capito, è colpa mia :-)

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Re: Come commentare e valutare

Messaggio#15 » giovedì 26 ottobre 2023, 17:17

Marco Travaglini ha scritto:Insomma la partecipazione rimane un criterio per me molto molto minore rispetto a tutti gli altri, ma comunque ne tengo conto.

Guarda, io lo capisco, ha senso che a parità totale di condizioni sia un parametro, e forse inconsapevolmente ne teniamo conto tutti (i bias sono infami), però voglio portarti la mia esperienza di questa settimana di classifiche come tesi contraria: ho risposto giusto oggi ai commenti sul topic del mio racconto, senza farlo prima (li avevo letti sommariamente), proprio perché ho cercato di partecipare il meglio possibile al contest. Non esagero se ti dico che ho passato più di dieci ore a fare editing e commenti ai racconti del gruppo che mi è capitato di valutare. Dalla prossima edizione, a malincuore, ridurrò moltissimo il livello di dettaglio con cui finora ho cercato di analizzare, anche perché il rapporto costi-benefici altrimenti rimane in negativo (= prende troppo tempo), ma il punto del discorso è che qualcuno potrebbe non riuscire a seguire bene la discussione sul proprio racconto perché è impegnato con gli altri. Senza nemmeno tirare in ballo gli impegni personali.

Poi, certo, magari se siamo proprio indecisi su qualcosa ha senso vedere cosa ne pensano gli altri, compreso l'autore. L'esempio che fai (l'attinenza al tema) è uno dei casi in cui può essere una buona idea confrontarsi.

PuntiDiDomanda
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Re: Come commentare e valutare

Messaggio#16 » giovedì 26 ottobre 2023, 17:38

Riguardo i criteri di valutazione dei racconti, premettendo che sono d'accordo con l'idea dell'oggettività soggettiva, cerco di concentrarmi su tutto e poi pondero pregi e difetti per capire come classificarli.
Tengo conto, sperando di non dimenticarmi nulla, a pari merito di stile (scorrevolezza, descrizioni, dialoghi, aderenza al POV, dettagli concreti, consecutio delle frasi, stacchi di scena, scelte lessicali, grammatica in generale, struttura, bilanciamento descrizione/dialoghi/interiorità...) e dei quattro pilastri del contenuto (plot, personaggi, pathos, tematiche). In realtà i secondi li tengo più in considerazione, ma sono talmente influenzati dai primi che a un certo punto diventa difficile distinguere.
Poi a scendere arrivano l'ambientazione, la godibilità generale, l'originalità e l'attinenza al tema proposto. Poi se uno di questi quattro è "estremo" può pesare anche più dei precedenti: ad esempio, se il racconto non rispetta minimamente il tema finisce ultimo, se fa riderissimo potrebbe finire pure primo, se è qualcosa di mai visto guadagna molti punti, se ha gravi incoerenze interne di World Building perde molti punti.
Se a quel punto ho ancora dei dubbi scelgo soggettivamente.

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Re: Come commentare e valutare

Messaggio#17 » martedì 28 novembre 2023, 17:07

Scopro solo ora questa interessantissima discussione. E mi fa piacere, perché essendo neofita di MC ho percepito delle perturbazioni nella forza leggendo alcuni commenti che definirei, per usare un eufemismo, gratuiti.
Sono fondamentalmente d'accordo con quanto scrive sopra l'Inquisitore, e anche con altre considerazioni riguardo l'importanza del tema.
Quello che vorrei evidenziare qui è che credo sia importante distinguere tra i commenti e la classifica.
Nello stilare la classifica è comprensibile che entrino in gioco le preferenze personali, sia di genere che di stile, e credo che nessuno possa avere da ridire su questo. Se amo la fantascienza premierò un racconto a tema fantascientifico, se la detesto lo penalizzerò. Idem se mi piacciono o meno un certo stile di scrittura o un certo approccio narrativo (lo stream of consciousness, il narratore onnisciente, eccetera eccetera). Sono gusti e ognuno avrà i suoi.
Però quando si commenta secondo me di dovrebbe cercare di prescindere dai propri gusti personali. La scelta del genere e dello stile spetta all'autore. Se leggo un racconto di ambientazione fantasy scritto con stile indiretto e raccontato, anche se magari non amo né il genere né il tipo di narrazione, non ha senso che commenti dicendo "a me non piace il fantasy" (e chissene...) o dando consigli tipo "avresti dovuto scriverlo in prima persona" (e perché mai?). Nel commentare dovrei cercare di essere il più oggettivo possibile. O meglio, fatemi distinguere ancora i commenti tra considerazioni generali e consigli di scrittura. Un commento o una parte di commento che sia una considerazione generale può riguardare qualsiasi cosa, ovviamente, posso anche dirti che il nome della protagonista mi ha fatto emozionare perché era quello della cagnetta di mia nonna. O che amo/odio quel genere/stile. Benissimo, starà poi a chi legge decidere se la cosa è interessante o meno per lei. Ma la parte di commento che riguarda i consigli, che come si diceva è una delle componenti importanti dell'arena, quella dovremmo cercare di renderla il più oggettiva possibile. Se voglio dare un consiglio dovrei farlo ponendomi nel contesto e dal punto di vista scelto dall'autore. Se ci sono cose che non funzionano date per buone le scelte e le premesse, allora ben vengano critiche e consigli. Ma giudicare le scelte, diciamo così, di alto livello, di approccio, non mi sembra affatto sensato. I consigli dovrebbero riguardare il come si è riusciti o meno a far funzionare l'idea, non l'idea in se. I problemi di stile, non la scelta stilistica. Anche perché credo che molti scrivano qui proprio per sperimentare modalità e stili diversi, o per provare a spingere all'estremo i vincoli classici (ad esempio: posso provare a raccontare una storia senza un vero personaggio? posso provare a scombinare la struttura della narrazione? eccetera).
Grazie a chi avrà avuto la pazienza di leggere fin qui!
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini

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