NINNA NANNA

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 18 dicembre con un tema di Luigi Musolino e 3000 caratteri a disposizione!
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Shanghai Kid
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NINNA NANNA

Messaggio#1 » lunedì 18 dicembre 2023, 22:18

NINNA NANNA

“Ninna nanna, ninna oh/ Questa bimba a chi la do?/Ninna nanna, ninna oh/ Questa bimba a chi la do?”, ciondolo, ciondolo, piano, piano, lenta, lenta.

Sofia mi appoggia la boccuccia che sembra una pesca sul seno sinistro e con la manina me lo stringe. Non uscirà niente. Nemmeno una goccia di latte. Ha smesso di urlare. Il suo visino sprofondato nel mio petto è rosso come i mattoni tutt’intorno, quelli sotto l’intonaco. Le metto l’indice sotto il naso: respira.

“Se la do alla Befana/ Me la tiene una settimana/ Se la do al bove nero/ Me la tiene un anno intero”, ciondolo, ciondolo, piano, piano, lenta, lenta.

La voce mi esce che è un soffio, quella che era anche suono è volata via tutta, nelle grida che ho sprecato prima di sentire il pianto di Sofia. Un borbottio dal centro della Terra ed è crollato tutto: il soffitto, il pavimento. Tutto insieme. Di Giulio e mamma, neanche l’ombra. Ma Sofia è qui. Il suo viso sul mio petto. Il mio dito ad accarezzarle il respiro.

“Se la do al lupo bianco/Me la tiene tanto tanto/ Ninna nanna, nanna fate/ La mia bimba addormentate”, ciondolo, ciondolo, piano, piano, lenta, lenta.

Ha tremato tutto.
Tremava, tremava, forte, forte, veloce, veloce.
Dovevo vedere Marco. Chissà dove è Marco. La Terra che trema e si apre se lo sarà portato via? A ballare insieme agli altri nel suo nucleo infernale che ha voluto spaccare tutto. Il prof. Bianchi ci ha spiegato la tettonica delle placche in geologia. Moti convettivi, divergenti, convergenti, a scorrimento. La sapevo la lezione, ma a cosa serve adesso?
Sofia mi morde il seno. Non sono la mamma, vorrei urlarle, non so neanche dove è la mamma. Se c’è ancora, la mamma!, ma sto zitta. Mi lecco le lacrime, la polvere e il muco che mi arrivano alle labbra. Le accarezzo la guancia.
E ciondolo piano, lenta.

“Ninna nanna, ninna oh/ Questa bimba a chi la do?/ Ninna nanna, ninna oh/ Questo bimba a chi la do?”, ciondolo, ciondolo, piano, piano, lenta, lenta.

“C’è qualcuno qui?”, una voce lontana mi chiude la bocca dello stomaco. Non capisco più nemmeno se i suoni che sento sono reali o sono solo nella mia testa. Mi fermo. Voglio sentire meglio. Sofia torna a piangere. Le sue urla mi entrano nelle ossa.
“C’è qualcuno qui? Veniamo a prendervi! State tranquilli… Vi salviamo noi!”, la stessa voce di prima, ma più vicina.
“Siamo qui! Io e mia sorella siamo qui! Fate presto!”, lancio la mia voce al di là di queste travi e queste pietre, di questi pezzi di legno che prima erano arredamento, che prima erano casa. Vorrei solo crollare anche io, come è crollata la mia città. Vorrei essere una parte di queste macerie.
Sofia mi afferra l’indice con la sua mano minuscola.
Non ora. Non mollare ora, mi ripeto.
“Stai tranquilla, piccola. Arrivano a prenderci”, le sussurro. “Siamo qui! Io e mia sorella siamo vive e siamo qui!”, urlo più forte della Terra che trema forte, forte, veloce, veloce e fa crollare tutto.
E ciondolo, ciondolo, piano, piano, lenta, lenta, mentre stringo Sofia.



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antico
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Re: NINNA NANNA

Messaggio#2 » lunedì 18 dicembre 2023, 22:24

Ciao Elisa! Caratteri e tempo ok, sei la terza a postare! Buona LUIGI MUSOLINO EDITION!

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maurizio.ferrero
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Re: NINNA NANNA

Messaggio#3 » martedì 19 dicembre 2023, 11:53

Ciao Elisa, piacere di leggerti.

Racconto molto toccante e ben scritto, molto buona l'idea di rendere protagonista la sorella e non la classica madre. L'utilizzo della ninna nanna è funzionale al ritmo, serve a scandire bene le scene e il tempo che passa.
Ho un dubbio su una frase che non mi suona: "Il suo visino sprofondato nel mio petto è rosso come i mattoni tutt’intorno, quelli sotto l’intonaco."
La descrizione acquista senso solo più avanti, quando ci si rende conto che la protagonista si trova sepolta dalle macerie. Quando l'ho letta per la prima volta ho pensato: come fa a vedere i mattoni se sono sotto l'intonaco? Insomma, messa così all'inizio risulta un po' spaesante.
Per il resto, racconto molto buono, scritto con tecnica. Un finale meno positivo, senza i soccorsi in arrivo o con una nuova scossa di addestramento, forse avrebbe fatto più effetto. Ma è un gusto personale che non influenzerà il mio giudizio.

A presto!

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Emiliano Maramonte
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Re: NINNA NANNA

Messaggio#4 » martedì 19 dicembre 2023, 12:51

Ciao Elisa!
A me il racconto è piaciuto. Hai costruito la storia nel recinto del tema del contest e hai fatto il tuo dovere. La trama ha la giusta dose di pathos e impatto emotivo. Ho seguito con un po' di emozione i gesti di affetto della sorella della piccola. Avrei evitato lo "spiegoncino" scientifico che pare proprio messo lì a beneficio del lettore, tanto poi verso la fine si capiva lo stesso che la tragedia si stava consumando per effetto di un terribile terremoto... Per il resto ho apprezzato la tecnica e la "musicalità" del testo scandito dalla ninna-nanna.
Non ho altro da aggiungere se non ottimo lavoro e tema centrato!!

Buona gara!
Emiliano.

Elettra Fusi
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Re: NINNA NANNA

Messaggio#5 » mercoledì 20 dicembre 2023, 6:53

Ciao Elisa,
E stato un piacere leggerti. Il tema è assolutamente centrato e il fatto che il punto di vista sia quello della sorella aggiunge qualcosa in più. Il terremoto è il veicolo con il quale anche a me è sembrato naturale associare la rivolta della madre terra. Il richiamo alla geologia l'ho trovato un interessante cambio di ritmo. In attesa di completare le letture ti anticipo che penso che il tuo racconto si collocherà ai piani alti della classifica. A rileggerci presto.
Elettra Fusi
ProfElettra

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SarahSante
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Re: NINNA NANNA

Messaggio#6 » mercoledì 20 dicembre 2023, 20:51

Ciao Elisa,
mi è piaciuto il racconto e l'idea della ninna nanna che spezza il narrato, dandogli ritmo, e aumenta il pathos perché getta il lettore dentro la scena a condividere la preoccupazione della sorella per la sorte sua e della piccola. Anche io avrei visto meglio un'altra scossa di terremoto prima dell'arrivo dei soccorsi perché l'arrivo così repentino rompe il crescere del pathos, ma nei 3000 caratteri ci sta come scelta narrativa

Gaia Peruzzo
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Re: NINNA NANNA

Messaggio#7 » giovedì 21 dicembre 2023, 17:43

Ciao Elisa. È piaciuto molto anche a me come hai strutturato la storia e il suo ritmo. Man mano che leggevo più coinvolgeva sempre di più. L'unica cosa che mi ha lasciato un po' perplessa è che inizialmente, dal primo pezzo, ho immaginato la protagonista come la mamma di Sofia (una mamma che forse non aveva più latte) e solo poi ho scoperto che era la sorella, cosa che però ho apprezzato tantissimo! Però, ecco, magari avrei aggiunto all'inizio qualche parola che mi aiutasse a far inquadrare subito che era la sorella maggiore.
Ma in ogni caso rimane comunque un racconto ben scritto e di impatto. In bocca al lupo per la gara e buone feste!

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Gennibo
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Re: NINNA NANNA

Messaggio#8 » sabato 23 dicembre 2023, 11:06

Ciao Elisa e piacere di averti letto, hai scritto una storia struggente con una cadenza che ben ritma il racconto aggiungendo significato e stile. Anche io all'inizio mi sono vista una madre, ma in questo caso non mi ha dato fastidio il cambio di immagine anche se penso che sarebbe stato più ottimale mostrare subito che era una bambina anche lei, magari dicendo che i seni della protagonista erano troppo acerbi per saziare la neonata.
Per me un bellissimo racconto da podio.
A presto e buona edition!

alexandra.fischer
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Re: NINNA NANNA

Messaggio#9 » sabato 23 dicembre 2023, 15:16

Tema centrato. Bella la ninnananna che la protagonista canta alla sorella per tranquillizzarla dopo il terremoto. Descrivi bene la casa distrutta ed è molto bella la ricostruzione dell’accaduto che la protagonista da del terremoto. Il finale è roseo, perché arriva il soccorritore, ma nella mente della protagonista ci sono molti interrogativi sulle persone care.

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Maurizio Chierchia
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Re: NINNA NANNA

Messaggio#10 » mercoledì 27 dicembre 2023, 14:33

Ciao Elisa.
Beh, che dire... il tuo racconto mi è piaciuto tantissimo. Una scena semplice ma al contempo ricca di emozione. L'idea della Ninna Nanna l'ho trovata favolosa. Amo le filastrocchie, le canzoncine e qualsiasi altra cosa che si incastri bene in una narrazione in prosa. Sei stata molto brava a gestire il ritmo e a dosare le informazioni. Il tema è senza dubbio centrato. Complimenti davvero! A rileggerci presto e buone feste!
Maurizio Chierchia
"Domani è già vicino"

Debora
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Re: NINNA NANNA

Messaggio#11 » giovedì 28 dicembre 2023, 12:56

Ciao Elisa, è stato un piacere leggerti. Il tuo racconto è molto coinvolgente e ti fa entrare in empatia con la protagonista e la sua piccola sorellina. L’idea che il terremoto sia una manifestazione di una natura “matrigna” calza a pennello. Bello l’inserimento della filastrocca. La prima volta che l’ho letto ho pensato che un’ulteriore scossa seppellisse le due per sempre a un passo dalla salvezza. Poi mi sono venuti dei dubbi… che ho ancora!

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antico
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Re: NINNA NANNA

Messaggio#12 » venerdì 29 dicembre 2023, 16:06

Bello, ben scritto, in tema. Non arrivo al pollice su pieno, fermandomi dunque al quasi su, solo perché mi ha lasciato con la sensazione che tu potessi fare di più, che sul finale potessi rendere il pezzo più ricco senza limitarti al singolo "fatto", ma inserendo un ulteriore livello di lettura (che ovviamente avresti dovuto seminare già anche prima). In ogni caso, un ottimo lavoro.

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BruceLagogrigio
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Re: NINNA NANNA

Messaggio#13 » giovedì 4 gennaio 2024, 18:11

Ciao Elisa,
un ottimo racconto che arriva dritto allo stomaco.
A differenza di altri commentatori ho apprezzato il fatto che non si capisse immediatamente che fosse la sorella la ragazza che accudisce la bambina sotto le macerie. In questo modo c'è un effetto sorpresa e il lettore ha modo di farsi domande prima della rivelazione.

Incredibile il fatto che nonostante la ninna nanna ti abbia portato via molti caratteri (sui 3000 già pochi) non si senta molto la mancanza di dettagli.

Buona edition!

Bruce
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

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