Il buco della luce

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 18 dicembre con un tema di Luigi Musolino e 3000 caratteri a disposizione!
Gaia Peruzzo
Messaggi: 204

Il buco della luce

Messaggio#1 » lunedì 18 dicembre 2023, 23:23

Il buco della luce
di Gaia Peruzzo

Un buco in un bosco o è una tana o è una tomba, o almeno così credeva Guim. Glielo aveva detto suo padre, quando gli aveva insegnato a tirare con l'arco, a distinguere i funghi velenosi e le orme nel fango. Ma quel buco, quella grossa spaccatura, non era nessuna delle due cose.
Allungò il lanternino e illuminò le impronte di suola che stava inseguendo. Scendevano nella crepa.
«Dera! Dera!»
La sua voce, il nome di sua moglie, si propagò tra gli alberi nodosi. Un gufo si agitò su un ramo, facendogli piovere addosso aghi di pino e polvere. Guim scrollò le spalle e la fiamma nel lanternino traballò. «Cristo, Dera!»
Dalle impronte non sembrava che fosse scivolata giù, ma perché non gli rispondeva? Puntellò i piedi tra le rocce e si mise a scendere. Il cuore gli pulsava così forte che lo sentiva premere contro la gola. Avrebbe potuto vomitarlo lì, e allora sì che quel buco sarebbe diventato una tomba.
Un lampo bianco rischiarò la discesa. Guim strinse le palpebre. Lo aveva immaginato? Corse più veloce, aggrappandosi alle rocce, affondando le unghie nel muschio.
Passò in una strettoia che si allargò dopo pochi passi. E sua moglie era lì, dritta nel suo scialle grigio. Guardava verso l'oscurità del buco.
«Dera…»
Lei sussultò. «Oh, sei qui. Sai come chiamano questo posto?»
«Andiamo via, è buio. Fa freddo e mi sto pisciando addosso.» Le mise una mano sulla spalla, «Sono stanco dei tuoi giochetti da pazza. Cristo!»
Lei si voltò. I capillari rotti sul suo viso sembravano macchie di ribes schiacciato. Gli strinse la mano, come fosse stata la radice che le impediva di cadere in un precipizio.
«Buco della luce.»
«Cosa?» Lo aveva già nominato. Era in una di quelle fiabe che lei si leggeva sempre, quella sui mangia-bambini. «Andiamo a casa?»
«Non ho mai giocato con te.» Gli sorrise, «Non la senti? C'è magia in questo bosco.»
Lui si liberò dalla sua mano. «Ma che diavolo ti prende?»
«Non mi ha preso il diavolo.» Si sistemò i capelli dietro le orecchie e rise, «Ma forse… Forse lo sono io.» Ai lati del suo collo erano stati piantati dei piccoli chiodi arrugginiti, cerchiati da sangue rappreso. «Ma guardati! Hai quella tua odiosa espressione stupida. È per questo che non ti darò mai un figlio.»
Guim indietreggiò. «Tu non sei mia moglie.» Agitò il lanternino per tenerla lontano.
«Tu mi hai scelto, in salute e malattia.» Dera allargò la bocca e snudò una serie di piccoli denti affilati. «Senza sapere quali fossero i miei segreti.»
No, quelle non erano le labbra che lo avevano baciato, i denti che lo avevano morso… E i suoi piedi… Non aveva più le scarpe, e da sotto la veste spuntavano delle grosse zampe di gallina.
«Vuoi catturarmi come una delle tue prede? Vuoi uccidermi e spellarmi e mangiarmi?» Lei unì i polsi, «O vuoi aspettarmi a letto, da bravo marito?» Lo seguì e lui urtò con la schiena le rocce ruvide. «Vuoi scappare? Perché ti troverò.» La sua voce gli strisciò nell'orecchio, in un sussurro. «Ti troverò e sarò io a mangiare te. Proprio come ho fatto con tuo padre.»



Avatar utente
antico
Messaggi: 7248

Re: Il buco della luce

Messaggio#2 » lunedì 18 dicembre 2023, 23:26

Gaia, buonasera! Parametri tutti rispettati, buona LUIGI MUSOLINO EDITION!

Gaia Peruzzo
Messaggi: 204

Re: Il buco della luce

Messaggio#3 » lunedì 18 dicembre 2023, 23:27

Grazie Antico, buona serata e buonanotte!

alexandra.fischer
Messaggi: 2888

Re: Il buco della luce

Messaggio#4 » martedì 19 dicembre 2023, 13:13

Tema centrato Guim cerca la moglie Dera nel bosco. E ha la sorpresa di trovarla trasformata in una strega dalle zampe di gallina, il volto sfigurato da venuzze e due chiodi piantati ai lati del collo. Credeva di salvarla da un buco pericoloso, ma in realtà è l’antro di Dera, trasformatasi in strega per l’occasione. Intende mangiare il marito come ha già fatto con il padre di lui. Storia con un pizzico di fantasy.

Gaia Peruzzo
Messaggi: 204

Re: Il buco della luce

Messaggio#5 » martedì 19 dicembre 2023, 20:35

alexandra.fischer ha scritto:Tema centrato Guim cerca la moglie Dera nel bosco. E ha la sorpresa di trovarla trasformata in una strega dalle zampe di gallina, il volto sfigurato da venuzze e due chiodi piantati ai lati del collo. Credeva di salvarla da un buco pericoloso, ma in realtà è l’antro di Dera, trasformatasi in strega per l’occasione. Intende mangiare il marito come ha già fatto con il padre di lui. Storia con un pizzico di fantasy.


Ciao Alexandra, grazie per il tuo commento e il tuo riscontro, sono contenta che tutto sia chiaro e che il racconto ti sia piaciuto! Grazie e in bocca al lupo per la gara!

PuntiDiDomanda
Messaggi: 117

Re: Il buco della luce

Messaggio#6 » venerdì 22 dicembre 2023, 15:45

Questo racconto faccio fatica a commentarlo, perché da un lato tolta qualche piccola imprecisione è ben scritto, anche con delle immagini piuttosto originali, è scorrevole, comprensibile e fa il suo per quello che dev'essere, mentre dall'altro è un po' troppo un compitino. È la classica storia di questo tipo, che mi sa di già letto (l'ultimo simile che ho letto è nell'antologia RiLL di quest'anno), a cui non trovo grosse peculiarità se escludiamo il riferimento geografico e folkloristico friulano (ovviamente l'ho cercato su internet, non sono così colto). E questa cosa mi mette ancora più in difficoltà, perché probabilmente per una persona di quelle parti il racconto si alza subito di livello, mentre io non conoscendo prima il riferimento ho degli strumenti in meno per apprezzarlo.

Il fatto è che gli spunti di potenziale interesse sui personaggi sono troppo poco accennati (la questione del figlio, ha lo spazio di quella frase e sembra molto buttata lì) e non c'è un nucleo tematico ben definito, tutto si basa sul ribaltamento dell'aspettativa di Guim sulla moglie e sul plot twist finale.

Prevedo già che sarà dura capire dove metterti in classifica. A ogni modo, buona edizione!

Gaia Peruzzo
Messaggi: 204

Re: Il buco della luce

Messaggio#7 » venerdì 22 dicembre 2023, 20:00

PuntiDiDomanda ha scritto:Questo racconto faccio fatica a commentarlo, perché da un lato tolta qualche piccola imprecisione è ben scritto, anche con delle immagini piuttosto originali, è scorrevole, comprensibile e fa il suo per quello che dev'essere, mentre dall'altro è un po' troppo un compitino. È la classica storia di questo tipo, che mi sa di già letto (l'ultimo simile che ho letto è nell'antologia RiLL di quest'anno), a cui non trovo grosse peculiarità se escludiamo il riferimento geografico e folkloristico friulano (ovviamente l'ho cercato su internet, non sono così colto). E questa cosa mi mette ancora più in difficoltà, perché probabilmente per una persona di quelle parti il racconto si alza subito di livello, mentre io non conoscendo prima il riferimento ho degli strumenti in meno per apprezzarlo.

Il fatto è che gli spunti di potenziale interesse sui personaggi sono troppo poco accennati (la questione del figlio, ha lo spazio di quella frase e sembra molto buttata lì) e non c'è un nucleo tematico ben definito, tutto si basa sul ribaltamento dell'aspettativa di Guim sulla moglie e sul plot twist finale.

Prevedo già che sarà dura capire dove metterti in classifica. A ogni modo, buona edizione!



Ciao Mattia, se ​vuoi ti aiuto io. Mettimi in alto nella tua classifica e pace fatta, ok? A parte gli scherzi, mi dispiace di averti messo in difficoltà.
Non conosco l'antologia di cui parli, però questa idea mi sembrava originale (uffa!).
Il tema l'ho messo nella figura di Dera che ha appunto una natura matrigna, in realtà crudele, che illude, inganna e non mantiene le promesse.
Con la frase sul figlio volevo buttare un inidizio proprio su questo. Guim è stufo di lei, del suo strano comportamento, non è la prima volta che sua moglie se ne va in giro di notte, però la va a cercare comunque. Perché? Perché in fondo la ama? Perché l'ha sposata? O perché gli ha promesso un figlio? Chiunque può scegliere cosa lo ha spinto. Però comunque lei lo ha illuso in più modi, e volevo che il lettore provasse odio verso di lei, e verso l'inganno.
Ho aggiunto poi, a rischio, nella frase finale anche l'elemento del padre. A rischio perché non ho reso noto cosa fosse successo al padre di Guim. Ma volevo renderla un po' più "matrigna" anche in un senso meno comportamentale e più figurativo. Non so. Ho pensato che ci potesse essere uno schema nella mente di Dera che, in qualche modo, lei voleva rompere. Probabilmente perché stanca di gente come Guim, e suo padre, che non la divertivano abbastanza perché prede troppo semplici. Guim che ci è cascato subito, nonostante lei stessa gli avesse già parlato di strane fiabe, come quella del buco della luce.
Accetto il fatto che ti sembri un compitino (anche se fa male al cuoricino sentirselo dire, però alla fine ogni parere è utile, e ci sta). Io ero appunto entusiasta dell'idea quando ci ho pensato, sennò non l'avrei scritta. E spero che rimanga comunque piacevole anche per chi non conosce la leggenda sul buco della luce, da cui mi sono ispirata. Cercherò di impegnarmi ancora di più la prossima volta.
Un augurio di buone feste e in bocca al lupo per la gara.

srcm
Messaggi: 42

Re: Il buco della luce

Messaggio#8 » sabato 23 dicembre 2023, 15:57

Premetto come ho fatto negli altri commenti che secondo me era molto difficile risultare originali con questo tema. La natura matrigna come concetto ci porta un po' verso i soliti archetipi (quando non stereotipi) in cui la natura matrigna (incarnata quindi spesso da una donna) punisce l'uomo (molto spesso rappresentato come maschio) per dei torti che ha commesso o per il semplice fatto di esistere.
Credo sia una criticità che c'è di base nelle storie a cui siamo stati abituati fin da piccoli e difficilmente si riesce a sfuggirne quando si tratta di un racconto di 3000 caratteri che su degli archetipi deve un po' fare per forza leva.

Detto questo, secondo me questo racconto pur muovendosi intorno ad archetipi che non mi piacciono (la donna strega che si vuole liberare di te solo perché è nella sua natura farlo e di cui devi quindi aver paura), riesce a farlo con una sua estetica particolare, figlia probabilmente dei miti locali cui fa riferimento. Oltretutto lo stile è senza dubbio molto curato e soprattutto adatto al genere che sta scrivendo: la voce della "strega" quando rivela di aver mangiato anche il padre del protagonista mi ha giustamente angosciato.

Avatar utente
gcdaddabbo
Messaggi: 336

Re: Il buco della luce

Messaggio#9 » sabato 23 dicembre 2023, 19:56

Ciao, Gaia! Ti capito ancora io. Non scriverò: “Piacere di rileggerti!”
Il tuo Guilm è subito inquietante. Hai pensato agli occhi dei volti di Guilm Tiò Zarraluki? Senza luce.
Dera è diminuitivo di Desideria?
Ero già in difficoltà, io che fatico a guardare i piercing, quando sono arrivato ai chiodi arrugginiti piantati ai lati del collo cerchiati da sangue rappreso. I piedi di gallina? I denti affilati? Sarà che sono rimasto sconvolto, ma non ho capito più. chi diceva cosa, chi mangiava chi.
Se vuoi continuare con queste atmosfere cerca di esonerarmi dalla lettura. Te ne sarò grato.
Buona Luigi Musolino Edition! Buon 2024!

Gaia Peruzzo
Messaggi: 204

Re: Il buco della luce

Messaggio#10 » sabato 23 dicembre 2023, 20:05

srcm ha scritto:Premetto come ho fatto negli altri commenti che secondo me era molto difficile risultare originali con questo tema. La natura matrigna come concetto ci porta un po' verso i soliti archetipi (quando non stereotipi) in cui la natura matrigna (incarnata quindi spesso da una donna) punisce l'uomo (molto spesso rappresentato come maschio) per dei torti che ha commesso o per il semplice fatto di esistere.
Credo sia una criticità che c'è di base nelle storie a cui siamo stati abituati fin da piccoli e difficilmente si riesce a sfuggirne quando si tratta di un racconto di 3000 caratteri che su degli archetipi deve un po' fare per forza leva.

Detto questo, secondo me questo racconto pur muovendosi intorno ad archetipi che non mi piacciono (la donna strega che si vuole liberare di te solo perché è nella sua natura farlo e di cui devi quindi aver paura), riesce a farlo con una sua estetica particolare, figlia probabilmente dei miti locali cui fa riferimento. Oltretutto lo stile è senza dubbio molto curato e soprattutto adatto al genere che sta scrivendo: la voce della "strega" quando rivela di aver mangiato anche il padre del protagonista mi ha giustamente angosciato.


Ciao Simone, ho riflettuto sulle tue parole. E probabilmente hai ragione, anche perché quel "matrigna", per me e anche per altri, ha suscitato un po' la volontà di voler scrivere una fiaba. Devo ancora leggere tutti gli altri racconti però. Inizialmente stavo scrivendo qualcosa su due bambini, ma l'ho scartato perché avevo paura che scrivessero tutti di bambini. Poi ho afferrato questa idea, e più in là non mi sono sforzata. Perché più la notte scorre, più perdo lucidità mentale nello scrivere ahah, come mi sa un po' tutti.
Ti ringrazio per il resto dei complimenti. E ti auguro in bocca al lupo per la gara e buone feste.

Gaia Peruzzo
Messaggi: 204

Re: Il buco della luce

Messaggio#11 » sabato 23 dicembre 2023, 20:17

gcdaddabbo ha scritto:Ciao, Gaia! Ti capito ancora io. Non scriverò: “Piacere di rileggerti!”
Il tuo Guilm è subito inquietante. Hai pensato agli occhi dei volti di Guilm Tiò Zarraluki? Senza luce.
Dera è diminuitivo di Desideria?
Ero già in difficoltà, io che fatico a guardare i piercing, quando sono arrivato ai chiodi arrugginiti piantati ai lati del collo cerchiati da sangue rappreso. I piedi di gallina? I denti affilati? Sarà che sono rimasto sconvolto, ma non ho capito più. chi diceva cosa, chi mangiava chi.
Se vuoi continuare con queste atmosfere cerca di esonerarmi dalla lettura. Te ne sarò grato.
Buona Luigi Musolino Edition! Buon 2024!


Ciao Giovanni! Mi dispiace per le immagini macabre. Giuro che scrivo che anche cose più dolci, ogni tanto. Purtroppo non so chi sia il Guilm di cui parli ahah. Per i nomi ho cercato su Google, prima li avevo chiamati xxxx e xxxx, ma mi servivano corti per via del risparmio di caratteri. Ne ho scelti due che mi piacevano, ma non mi ricordo cosa significavano. È che faccio pena a dare i nomi ai personaggi. Mi dispiace anche per averti sconvolto. Grazie, e buone feste anche a te! In bocca al lupo per la gara.

Ps. Se ti può far stare meglio immagina (ma non a scopo della valutazione) che la moglie di Guim era solo una donna bellissima, e che hanno trovato un unicorno nel bosco, con cui poi hanno fatto un pic nic di mezzanotte. Un abbraccio.

LeggErika3
Messaggi: 145

Re: Il buco della luce

Messaggio#12 » domenica 24 dicembre 2023, 0:12

Ciao Gaia, di questa storia mi è piaciuto il clima folk (passami il termine) e la sequenza delle immagini. La strega dalle zampe di gallina mi ricorda un po’ la Babajaga russa (poi ho letto del folklore friulano, delle streghe, dei buchi di luce e tutti i rimandi hanno acquistato ancora più senso). Quindi ottimo immaginario è ottima manipolazione dello stesso, con una scrittura vivace ed efficace.
Mi ha meno convinto la trama. Non capisco perché questa strega, apparentemente interessata solo a divorare la sua vittima, abbia dovuto sposarla, conviverci e promettergli addirittura un figlio… quando avrebbe potuto assalirlo e sgranocchiarselo durante una battuta di caccia, per esempio. Se c’è stato un momento di passione, una sospensione nella natura feroce delle strega…non emerge (anche se sarebbe interessante). Anche la notizia che il padre sia stato divorato allo stesso modo non aggiunge nulla, non vi è una “semina” della battuta (avrebbe potuto dire anche mi sono mangiata tuo cugino) perché di questo padre non sappiamo nulla di più. Salvo che…la strega non sia la madre del protagonista?

Gaia Peruzzo
Messaggi: 204

Re: Il buco della luce

Messaggio#13 » domenica 24 dicembre 2023, 8:20

LeggErika3 ha scritto:Ciao Gaia, di questa storia mi è piaciuto il clima folk (passami il termine) e la sequenza delle immagini. La strega dalle zampe di gallina mi ricorda un po’ la Babajaga russa (poi ho letto del folklore friulano, delle streghe, dei buchi di luce e tutti i rimandi hanno acquistato ancora più senso). Quindi ottimo immaginario è ottima manipolazione dello stesso, con una scrittura vivace ed efficace.
Mi ha meno convinto la trama. Non capisco perché questa strega, apparentemente interessata solo a divorare la sua vittima, abbia dovuto sposarla, conviverci e promettergli addirittura un figlio… quando avrebbe potuto assalirlo e sgranocchiarselo durante una battuta di caccia, per esempio. Se c’è stato un momento di passione, una sospensione nella natura feroce delle strega…non emerge (anche se sarebbe interessante). Anche la notizia che il padre sia stato divorato allo stesso modo non aggiunge nulla, non vi è una “semina” della battuta (avrebbe potuto dire anche mi sono mangiata tuo cugino) perché di questo padre non sappiamo nulla di più. Salvo che…la strega non sia la madre del protagonista?


Ciao Erika, no, non ho pensato che potesse essere sua madre. E non so se avrebbe senso se fosse sua madre. Però capisco che forse non è l'idea più chiara/solida che ho scritto finora.
Devo migliorare in questo, per cui grazie.
Il fatto è che nel buco della luce, in realtà, le streghe ci portano i bambini per mangiarli. Ma non volevo copiare la storia pari pari, e nemmeno scrivere un qualcosa di semplice, nel senso scende nella crepa e trova il mostro, o la strega lo rapisce, se lo mangia e fine. Volevo appunto creare una sorta di inganno tra i due personaggi. Magari Dera lo ha sposato da un po', per divertirsi, per vedere se ci sarebbe cascato, se l'avrebbe lui stesso seguita nel bosco. O almeno questo era quello che volevo ricreare.
Forse avrei dovuto far emergere meglio, come mi suggerisci tu, della sospensione della sua natura di strega. Ci ho messo una frase, durante la "trasformazione" ma magari è troppo poco.
La cosa della babajaga l'ho pensata anche io, ma un sacco di creature del folklore hanno le zampe di gallina. E a me fanno paura! Quindi mi sembrava un bel dettaglio.
Buone feste e in bocca al lupo per la gara!

PuntiDiDomanda
Messaggi: 117

Re: Il buco della luce

Messaggio#14 » lunedì 25 dicembre 2023, 5:29

Gaia Peruzzo ha scritto:Non conosco l'antologia di cui parli, però questa idea mi sembrava originale (uffa!).

Beh, ti posso dire che secondo me, per quanto il racconto nell'antologia in questione sia più originale, perché aggiunge una seconda storyline particolare (aveva pure decine di migliaia di caratteri in più, facile così!), a livello di scrittura è più debole, e soprattutto ha problemi a far coesistere le due storyline in questione (non si amalgamano bene l'una con l'altra), tanto che a 'sto punto sarebbe stato meglio più standard ma costruito meglio.
Non a caso io preferisco la tua storia, e sono convinto che con un numero di caratteri simile avresti tirato fuori un racconto superiore.
L'elemento in cui quel racconto batte il tuo di gran lunga (ma, di nuovo, la differenza di spazio a disposizione è fondamentale) è che esprime con più chiarezza e forza un messaggio, quindi risulta più incisivo.

Comunque molto probabilmente da noi che scriviamo l'originalità è sopravvalutata, un po' perché abbiamo letto molto e un po' perché vogliamo sentirci unici quando creiamo una storia (?). Da quanto ho capito non è davvero così importante, sentendo gente del settore e vedendo in giro opere fotocopia l'una dell'altra che comunque hanno successo (qui penso soprattutto a fumetto e animazione giapponese, di cui paradossalmente ho più fruizioni rispetto alla prosa). Certo, è un plus, però non è indispensabile.

Avatar utente
gcdaddabbo
Messaggi: 336

Re: Il buco della luce

Messaggio#15 » lunedì 25 dicembre 2023, 18:11

Gaia Peruzzo ha scritto:
gcdaddabbo ha scritto:Ciao, Gaia! Ti capito ancora io. Non scriverò: “Piacere di rileggerti!”
Il tuo Guilm è subito inquietante. Hai pensato agli occhi dei volti di Guilm Tiò Zarraluki? Senza luce.
Dera è diminuitivo di Desideria?
Ero già in difficoltà, io che fatico a guardare i piercing, quando sono arrivato ai chiodi arrugginiti piantati ai lati del collo cerchiati da sangue rappreso. I piedi di gallina? I denti affilati? Sarà che sono rimasto sconvolto, ma non ho capito più. chi diceva cosa, chi mangiava chi.
Se vuoi continuare con queste atmosfere cerca di esonerarmi dalla lettura. Te ne sarò grato.
Buona Luigi Musolino Edition! Buon 2024!


Ciao Giovanni! Mi dispiace per le immagini macabre. Giuro che scrivo che anche cose più dolci, ogni tanto. Purtroppo non so chi sia il Guilm di cui parli ahah. Per i nomi ho cercato su Google, prima li avevo chiamati xxxx e xxxx, ma mi servivano corti per via del risparmio di caratteri. Ne ho scelti due che mi piacevano, ma non mi ricordo cosa significavano. È che faccio pena a dare i nomi ai personaggi. Mi dispiace anche per averti sconvolto. Grazie, e buone feste anche a te! In bocca al lupo per la gara.

Ps. Se ti può far stare meglio immagina (ma non a scopo della valutazione) che la moglie di Guim era solo una donna bellissima, e che hanno trovato un unicorno nel bosco, con cui poi hanno fatto un pic nic di mezzanotte. Un abbraccio.

Grazie, Gaia! Hai un così bel nome! Farò come dici.

Gaia Peruzzo
Messaggi: 204

Re: Il buco della luce

Messaggio#16 » martedì 26 dicembre 2023, 10:38

PuntiDiDomanda ha scritto:
Gaia Peruzzo ha scritto:Non conosco l'antologia di cui parli, però questa idea mi sembrava originale (uffa!).

Beh, ti posso dire che secondo me, per quanto il racconto nell'antologia in questione sia più originale, perché aggiunge una seconda storyline particolare (aveva pure decine di migliaia di caratteri in più, facile così!), a livello di scrittura è più debole, e soprattutto ha problemi a far coesistere le due storyline in questione (non si amalgamano bene l'una con l'altra), tanto che a 'sto punto sarebbe stato meglio più standard ma costruito meglio.
Non a caso io preferisco la tua storia, e sono convinto che con un numero di caratteri simile avresti tirato fuori un racconto superiore.
L'elemento in cui quel racconto batte il tuo di gran lunga (ma, di nuovo, la differenza di spazio a disposizione è fondamentale) è che esprime con più chiarezza e forza un messaggio, quindi risulta più incisivo.

Comunque molto probabilmente da noi che scriviamo l'originalità è sopravvalutata, un po' perché abbiamo letto molto e un po' perché vogliamo sentirci unici quando creiamo una storia (?). Da quanto ho capito non è davvero così importante, sentendo gente del settore e vedendo in giro opere fotocopia l'una dell'altra che comunque hanno successo (qui penso soprattutto a fumetto e animazione giapponese, di cui paradossalmente ho più fruizioni rispetto alla prosa). Certo, è un plus, però non è indispensabile.


Grazie! Lo stile comunque è molto importante per me, nel senso che quando scrivo sono focalizzata sul fatto di rendere quanto più "visibili" le immagini che ho in testa. Ma scrivo anche pochissimi racconti, quindi mi sto ancora esercitando con la struttura e tutto il resto.
Per quanto riguarda l'originalità, se la metti su questo piano, sì, hai ragione. Perché ormai è stato scritto di tutto e di più. Però penso che si possa sempre cercare di esserlo qui, nel senso di "non scrivo la prima cosa che mi viene in mente", oppure cerco di rendere il tema a modo mio. Per esempio tu lo hai fatto, anche se in modo rischioso, perché hai usato una scrittura particolare. Ma si può apprezzare il tentativo di discostarsi dagli altri racconti. E per me questo è anche originalità, anche se non nel senso vero e proprio del termine. In ogni caso poi mentre passano i giorni mi dico "ma perché non ho scritto di questo o di quello". E mi vengono idee che mi sembrano migliori, anche se cerco di non autosabotarmi e dirmi che pure quella che ho scritto il lunedì è valida ahah.

Gaia Peruzzo
Messaggi: 204

Re: Il buco della luce

Messaggio#17 » martedì 26 dicembre 2023, 10:44

gcdaddabbo ha scritto:Grazie, Gaia! Hai un così bel nome! Farò come dici.


Grazie del complimento. Io alla fine faccio sempre così quando guardo gli horror, perché mi fanno paura e non li sopporto. Mi fanno paura un sacco di cose, in realtà. (Per dirti: ho paura perfino dei crostacei!).
Non mi spavento solo quando leggo o scrivo. Ma se la prossima volta mi viene qualche idea più, diciamo, delicata, mi ci metto! Anche se dipende dal tema che ci sarà.

Avatar utente
AndreaCrevola
Messaggi: 170

Re: Il buco della luce

Messaggio#18 » martedì 26 dicembre 2023, 17:23

Ciao Gaia, piacere di aver letto il tuo racconto.
Parto con l’osservare che mi è piaciuto molto l’incipit, con una massima che a fine racconto assume tutto un altro significato e che viene ripreso nel corso del testo per accompagnare anche le trasformazioni nell’animo del protagonista (Guim).
Lo stile e lo svolgimento del racconto mi paiono corretti e ben equilibrati. Nella breve storia succede sempre qualcosa, così che la narrazione procede senza intoppi.
Il finale è buono, ma ci sono un paio di dettagli che non ho capito benissimo. Il primo è “Lei unì i polsi”: il gesto è chiaro, ma che significato ha rispetto alla storia. Forse è una mia ignoranza, ma te lo segnalo. Secondariamente, veniamo a sapere che Dera ha mangiato il padre di Guim: da dove giunge questa informazione?

Gaia Peruzzo
Messaggi: 204

Re: Il buco della luce

Messaggio#19 » martedì 26 dicembre 2023, 20:37

AndreaCrevola ha scritto:Ciao Gaia, piacere di aver letto il tuo racconto.
Parto con l’osservare che mi è piaciuto molto l’incipit, con una massima che a fine racconto assume tutto un altro significato e che viene ripreso nel corso del testo per accompagnare anche le trasformazioni nell’animo del protagonista (Guim).
Lo stile e lo svolgimento del racconto mi paiono corretti e ben equilibrati. Nella breve storia succede sempre qualcosa, così che la narrazione procede senza intoppi.
Il finale è buono, ma ci sono un paio di dettagli che non ho capito benissimo. Il primo è “Lei unì i polsi”: il gesto è chiaro, ma che significato ha rispetto alla storia. Forse è una mia ignoranza, ma te lo segnalo. Secondariamente, veniamo a sapere che Dera ha mangiato il padre di Guim: da dove giunge questa informazione?


Ciao Andrea, grazie per i complimenti.
Allora "Lei unì i polsi" l'ho immaginato nella mia testa come un gesto per rimarcare il «Vuoi catturarmi come una delle tue prede?» nel dialogo. Perché mi sono immaginata appunto che lo stesse prendendo in giro/invitando a catturarla, appunto unendo i polsi per essere legata.
Mentre per al seconda informazione, ho fatto un mezzo pasticcio. Potrei pararmi il sedere e dire che Dera stava solo scherzando, e che lo stava appunto ancora prendendo in giro, però volevo che risultasse un po' più matrigna in senso figurativo. Però forse ecco avrei dovuto specificare che tipo il padre di Guim era scomparso nel bosco, o simili, perché messa così crea troppo confusione, invece di lasciare la giusta suspance che volevo creare.
Grazie per le annotazioni! Buone feste e in bocca al lupo per la gara.

Avatar utente
Mario Mazzafoglie
Messaggi: 210

Re: Il buco della luce

Messaggio#20 » martedì 26 dicembre 2023, 21:38

IL BUCO DELLA LUCE - GAIA PERUZZO

Ciao Gaia, un piacere leggerti.
Ho trovato il tuo racconto molto pulito e scorrevole. La scrittura è lineare e non si ha bisogno di ulteriori riletture.
Condisci il tutto con alcune immagini vivide e originali, riuscendo a coinvolgere bene il lettore all'interno della storia.
Anche secondo me, però, come già ti diceva qualcuno, ho trovato la storia abbastanza sempliciotta e già vista da altre parti.
C'è ovviamente da dire che il tema non lasciava chissà che margine di manovra, per cui non darò molto peso a quest'ultimo aspetto.
Alla prossima, buona edition e buone feste.

Gaia Peruzzo
Messaggi: 204

Re: Il buco della luce

Messaggio#21 » mercoledì 27 dicembre 2023, 12:35

Mario Mazzafoglie ha scritto:IL BUCO DELLA LUCE - GAIA PERUZZO

Ciao Gaia, un piacere leggerti.
Ho trovato il tuo racconto molto pulito e scorrevole. La scrittura è lineare e non si ha bisogno di ulteriori riletture.
Condisci il tutto con alcune immagini vivide e originali, riuscendo a coinvolgere bene il lettore all'interno della storia.
Anche secondo me, però, come già ti diceva qualcuno, ho trovato la storia abbastanza sempliciotta e già vista da altre parti.
C'è ovviamente da dire che il tema non lasciava chissà che margine di manovra, per cui non darò molto peso a quest'ultimo aspetto.
Alla prossima, buona edition e buone feste.


Ciao Mario, grazie. Spero che la prossima volta mi venga un'idea migliore. Buone feste anche a te e in bocca al lupo per il tuo racconto!

Avatar utente
Luca Moggia
Messaggi: 163

Re: Il buco della luce

Messaggio#22 » mercoledì 27 dicembre 2023, 12:45

Gaia Peruzzo ha scritto:Il buco della luce
di Gaia Peruzzo

Un buco in un bosco o è una tana o è una tomba, o almeno così credeva Guim. Glielo aveva detto suo padre, quando gli aveva insegnato a tirare con l'arco, a distinguere i funghi velenosi e le orme nel fango. Ma quel buco, quella grossa spaccatura, non era nessuna delle due cose.
Allungò il lanternino e illuminò le impronte di suola che stava inseguendo. Scendevano nella crepa.
«Dera! Dera!»
La sua voce, il nome di sua moglie, si propagò tra gli alberi nodosi. Un gufo si agitò su un ramo, facendogli piovere addosso aghi di pino e polvere. Guim scrollò le spalle e la fiamma nel lanternino traballò. «Cristo, Dera!»
Dalle impronte non sembrava che fosse scivolata giù, ma perché non gli rispondeva? Puntellò i piedi tra le rocce e si mise a scendere. Il cuore gli pulsava così forte che lo sentiva premere contro la gola. Avrebbe potuto vomitarlo lì, e allora sì che quel buco sarebbe diventato una tomba.
Un lampo bianco rischiarò la discesa. Guim strinse le palpebre. Lo aveva immaginato? Corse più veloce, aggrappandosi alle rocce, affondando le unghie nel muschio.
Passò in una strettoia che si allargò dopo pochi passi. E sua moglie era lì, dritta nel suo scialle grigio. Guardava verso l'oscurità del buco.
«Dera…»
Lei sussultò. «Oh, sei qui. Sai come chiamano questo posto?»
«Andiamo via, è buio. Fa freddo e mi sto pisciando addosso.» Le mise una mano sulla spalla, «Sono stanco dei tuoi giochetti da pazza. Cristo!»
Lei si voltò. I capillari rotti sul suo viso sembravano macchie di ribes schiacciato. Gli strinse la mano, come fosse stata la radice che le impediva di cadere in un precipizio.
«Buco della luce.»
«Cosa?» Lo aveva già nominato. Era in una di quelle fiabe che lei si leggeva sempre, quella sui mangia-bambini. «Andiamo a casa?»
«Non ho mai giocato con te.» Gli sorrise, «Non la senti? C'è magia in questo bosco.»
Lui si liberò dalla sua mano. «Ma che diavolo ti prende?»
«Non mi ha preso il diavolo.» Si sistemò i capelli dietro le orecchie e rise, «Ma forse… Forse lo sono io.» Ai lati del suo collo erano stati piantati dei piccoli chiodi arrugginiti, cerchiati da sangue rappreso. «Ma guardati! Hai quella tua odiosa espressione stupida. È per questo che non ti darò mai un figlio.»
Guim indietreggiò. «Tu non sei mia moglie.» Agitò il lanternino per tenerla lontano.
«Tu mi hai scelto, in salute e malattia.» Dera allargò la bocca e snudò una serie di piccoli denti affilati. «Senza sapere quali fossero i miei segreti.»
No, quelle non erano le labbra che lo avevano baciato, i denti che lo avevano morso… E i suoi piedi… Non aveva più le scarpe, e da sotto la veste spuntavano delle grosse zampe di gallina.
«Vuoi catturarmi come una delle tue prede? Vuoi uccidermi e spellarmi e mangiarmi?» Lei unì i polsi, «O vuoi aspettarmi a letto, da bravo marito?» Lo seguì e lui urtò con la schiena le rocce ruvide. «Vuoi scappare? Perché ti troverò.» La sua voce gli strisciò nell'orecchio, in un sussurro. «Ti troverò e sarò io a mangiare te. Proprio come ho fatto con tuo padre.»



Ciao Gaia,

il racconto mi è parso ben scritto con uno stile pulito. Questo per me è un grande punto a favore poiché, se fatico a star dietro alla prosa, è molto probabile che il mio interesse per la storia si riduca.
Riguardo al tema direi che è centrato poiché il racconto si svolge in un ambiente naturale e sono presenti elementi che ne rappresentano la malignità.
Il racconto inoltre è ben bilanciato con l’elemento del soprannaturale che arriva al punto giusto e con i giusti tempi.

Ad una seconda lettura ho notato però quelli che, a mio parere, sono lati deboli della narrazione.

Tutto il racconto si svolge dentro a questo “buco della luce” che però non sono riuscito bene a immaginarmi. Inizialmente viene descritto come un “buco nel bosco” e quindi credevo fosse una specie di buco nel terreno ma poteva anche essere nel fogliame. La similitudine con la tana/tomba mi ha fatto pensare più al terreno ma a qualcosa di piccole dimensioni. Dopo questo "buco" diventa una crepa quindi qualcosa sempre di abbastanza stretto.
Proseguendo la lettura, improvvisamente trovo Guim che scende aggrappandosi alle rocce e affondando le unghie nel muschio. Allora è una specie di caverna?
Subito dopo c’è una strettoia che si allarga al punto da contenere almeno due persone.

Questa difficoltà a immaginarmi con precisione il luogo in cui si svolge la scena forse ha causato anche qualche dubbio riguardo ai movimenti dei personaggi. In particolare sul finale dove Dera “segue” Guim. Se lo segue me lo figuravo di spalle che sta scappando in questa sorta di buco ma invece lui urta con la schiena le rocce quindi in realtà dovrebbe avercela di fronte.

Insomma, l’ho fatta lunga ma volevo trasmetterti i processi mentali che non mi hanno permesso, in definitiva, di vedere dove si svolge il racconto e come si muovono i personaggi.

Un piccolo appunto sui dialoghi, in generale scorrevoli: Guim esclama più volte “Cristo!” cosa che ho trovato un po’ stonata. Per come mi sono immaginato la storia collocherei il tutto nel medioevo (o comunque nel passato) mentre questa espressione di rabbia mi suona più tipica dei giorni nostri. Intendiamoci, questa è una piccolezza!

In definitiva, a parte qualche difficoltà di visualizzazione, il racconto è buono e il tema è centrato!

Buone feste e buona Musolino Edition!
"A volte, impazzire è una risposta appropriata alla realtà" - Philip K. Dick

Gaia Peruzzo
Messaggi: 204

Re: Il buco della luce

Messaggio#23 » mercoledì 27 dicembre 2023, 20:01

Luca Moggia ha scritto:Ciao Gaia, il racconto mi è parso ben scritto con uno stile pulito. Questo per me è un grande punto a favore poiché, se fatico a star dietro alla prosa, è molto probabile che il mio interesse per la storia si riduca.
Riguardo al tema direi che è centrato poiché il racconto si svolge in un ambiente naturale e sono presenti elementi che ne rappresentano la malignità.
Il racconto inoltre è ben bilanciato con l’elemento del soprannaturale che arriva al punto giusto e con i giusti tempi.

Ad una seconda lettura ho notato però quelli che, a mio parere, sono lati deboli della narrazione.

Tutto il racconto si svolge dentro a questo “buco della luce” che però non sono riuscito bene a immaginarmi. Inizialmente viene descritto come un “buco nel bosco” e quindi credevo fosse una specie di buco nel terreno ma poteva anche essere nel fogliame. La similitudine con la tana/tomba mi ha fatto pensare più al terreno ma a qualcosa di piccole dimensioni. Dopo questo "buco" diventa una crepa quindi qualcosa sempre di abbastanza stretto.
Proseguendo la lettura, improvvisamente trovo Guim che scende aggrappandosi alle rocce e affondando le unghie nel muschio. Allora è una specie di caverna?
Subito dopo c’è una strettoia che si allarga al punto da contenere almeno due persone.

Questa difficoltà a immaginarmi con precisione il luogo in cui si svolge la scena forse ha causato anche qualche dubbio riguardo ai movimenti dei personaggi. In particolare sul finale dove Dera “segue” Guim. Se lo segue me lo figuravo di spalle che sta scappando in questa sorta di buco ma invece lui urta con la schiena le rocce quindi in realtà dovrebbe avercela di fronte.

Insomma, l’ho fatta lunga ma volevo trasmetterti i processi mentali che non mi hanno permesso, in definitiva, di vedere dove si svolge il racconto e come si muovono i personaggi.

Un piccolo appunto sui dialoghi, in generale scorrevoli: Guim esclama più volte “Cristo!” cosa che ho trovato un po’ stonata. Per come mi sono immaginato la storia collocherei il tutto nel medioevo (o comunque nel passato) mentre questa espressione di rabbia mi suona più tipica dei giorni nostri. Intendiamoci, questa è una piccolezza!

In definitiva, a parte qualche difficoltà di visualizzazione, il racconto è buono e il tema è centrato!

Buone feste e buona Musolino Edition!


Ciao Luca, grazie per i complimenti, ma soprattutto per le debolezze che mi hai fatto notare. Ho provato a rileggere il racconto secondo quello che dici ed effettivamente ci sono dei punti che possono risultare difficili. Io ho immaginato il buco come una specie di fossa, con varie rocce più o meno alte che salivano dal terreno e alla fine della fossa c'è un tunnel (che è il buio dove Dera sta fissando qualcosa). Avrei dovuto usare parole più specifiche per delineare l'ambientazione, o comunque evitare il paragone con un buco, e la prossima volta mi sforzerò di fare meglio. Idem per il dialogo, dove non ho pensato effettivamente che potesse stonare l'espressione, dato che mi ero concentrata solo sul far apparire Guim frustrato.
Ti sono immensamente grata di avermi fatto notare queste cose. Buone feste anche a te e in bocca al lupo per il tuo racconto!

PuntiDiDomanda
Messaggi: 117

Re: Il buco della luce

Messaggio#24 » mercoledì 27 dicembre 2023, 20:25

Luca Moggia ha scritto:
Ciao Gaia,
[...]
In definitiva, a parte qualche difficoltà di visualizzazione, il racconto è buono e il tema è centrato!


Cavolo, è vero, volevo scriverglielo anch'io il problema di comprensione su cos'è il buco ma mi è passato di mente, mi sono focalizzato su altro.
Credo che la cosa che trae più in inganno sia il fatto che utilizza il termine "buco" per due cose diverse. Secondo me già un'operazione banale come toglierlo dal primo capoverso (che diventerebbe: Ma quella grossa spaccatura non era nessuna delle due cose), e dare un minimo di specifica maggiore la seconda volta che lo utilizza (quindi Guardava verso l'oscurità di un profondo buco nel terreno) avrebbe migliorato la comprensibilità.
Si può ancora caratterizzare meglio e rendere il film mentale più vivido ed efficace, però in 3000 caratteri forse diventa complicato. In così poco spazio non rinunciare a nulla è difficile.

P.S. pure a me ha dato fastidio il "Cristo" in lettura, perché unito ai nomi dei protagonisti mi ha messo in confusione sull'ambientazione. Leggendo Guim e Dera ho pensato a un secondary world medievale, poi mi sono ritrovato "Cristo", che mi ha catapultato in un primary world contemporaneo. Solo ripensando l'incipit mi sono ritrovato nel setting giusto.
Ovviamente è un problema minore, ma penso possa essere utile come aspetto da tenere in considerazione.

Gaia Peruzzo
Messaggi: 204

Re: Il buco della luce

Messaggio#25 » giovedì 28 dicembre 2023, 15:24

PuntiDiDomanda ha scritto:
Luca Moggia ha scritto:
Ciao Gaia,
[...]
In definitiva, a parte qualche difficoltà di visualizzazione, il racconto è buono e il tema è centrato!


Cavolo, è vero, volevo scriverglielo anch'io il problema di comprensione su cos'è il buco ma mi è passato di mente, mi sono focalizzato su altro.
Credo che la cosa che trae più in inganno sia il fatto che utilizza il termine "buco" per due cose diverse. Secondo me già un'operazione banale come toglierlo dal primo capoverso (che diventerebbe: Ma quella grossa spaccatura non era nessuna delle due cose), e dare un minimo di specifica maggiore la seconda volta che lo utilizza (quindi Guardava verso l'oscurità di un profondo buco nel terreno) avrebbe migliorato la comprensibilità.
Si può ancora caratterizzare meglio e rendere il film mentale più vivido ed efficace, però in 3000 caratteri forse diventa complicato. In così poco spazio non rinunciare a nulla è difficile.

P.S. pure a me ha dato fastidio il "Cristo" in lettura, perché unito ai nomi dei protagonisti mi ha messo in confusione sull'ambientazione. Leggendo Guim e Dera ho pensato a un secondary world medievale, poi mi sono ritrovato "Cristo", che mi ha catapultato in un primary world contemporaneo. Solo ripensando l'incipit mi sono ritrovato nel setting giusto.
Ovviamente è un problema minore, ma penso possa essere utile come aspetto da tenere in considerazione.


Grazie per le proposte di correzione, sei stato gentile a ripassare! A qualcosa comunque bisogna rinunciare per restare nei caratteri. Poi ammetto che non è che abbia proprio pensato all'ambientazione, in senso temporale o di setting. E quindi non ci ho badato! Però errore mio. Non mi è ancora abituale scrivere di notte e con il tempo contato, però terrò a mente gli aspetti che mi avete fatto notare per il prossimo racconto. Se la stanchezza lo vorrà ahah. Comunque mi sta risultando molto utile partecipare a queste sfide, per cui grazie ancora!

Avatar utente
BruceLagogrigio
Messaggi: 281

Re: Il buco della luce

Messaggio#26 » giovedì 28 dicembre 2023, 21:57

In terza persona. Tempo verbale: imperfetto. Ambientazione: medievale/storico/fantasy. Inghiottitoio carsico situato sull'altopiano del Cansiglio. Comune di Caneva, in Friuli-Venezia Giulia. Tema centrato.

Ciao, Gaia piacere di leggerti. A livello di forma direi molto bene. Buon ritmo, buono stile, buona immersione. Qualche problema a livello di trama che ti hanno già esposto e che condivido.
Il rimando al padre c’è all’inizio (però avresti potuto seminare di più secondo me).
Credo che il tema: natura matrigna avrebbe reso meglio se al posto del marito ci fosse stato il figlio nella buca (con magari la strega seconda moglie di suo padre)? Non credo che come hai detto avrebbe ricalcato troppo il mito (essendo poco conosciuto non ci sarebbero stati problemi).

Buona gara!

Bruce.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

Gaia Peruzzo
Messaggi: 204

Re: Il buco della luce

Messaggio#27 » venerdì 29 dicembre 2023, 17:27

BruceLagogrigio ha scritto:In terza persona. Tempo verbale: imperfetto. Ambientazione: medievale/storico/fantasy. Inghiottitoio carsico situato sull'altopiano del Cansiglio. Comune di Caneva, in Friuli-Venezia Giulia. Tema centrato.

Ciao, Gaia piacere di leggerti. A livello di forma direi molto bene. Buon ritmo, buono stile, buona immersione. Qualche problema a livello di trama che ti hanno già esposto e che condivido.
Il rimando al padre c’è all’inizio (però avresti potuto seminare di più secondo me).
Credo che il tema: natura matrigna avrebbe reso meglio se al posto del marito ci fosse stato il figlio nella buca (con magari la strega seconda moglie di suo padre)? Non credo che come hai detto avrebbe ricalcato troppo il mito (essendo poco conosciuto non ci sarebbero stati problemi).

Buona gara!

Bruce.


Ciao Bruce! Grazie anche per la tua analisi, mi hai dato degli ottimi spunti per provare a sistemare meglio la trama. Buone feste e in bocca al lupo per il tuo racconto!

Avatar utente
IL GLADIATORE
Messaggi: 78

Re: Il buco della luce

Messaggio#28 » mercoledì 3 gennaio 2024, 12:28

Ciao Gaia! Ho trovato il tuo racconto ben strutturato e con uno stile che, leggendo anche i tuoi lavori precedenti, sta prendendo una connotazione decisa e soprattutto propria. Un miglioramento di carattere in carattere che si vede chiaramente.
Personalmente adoro quando mi si lascia spazio e modo per interpretare quello che succede e in questo tu sei molto abile perché non sei superficiale nelle descrizioni e, quando sei costretta a racchiudere il tutto in 3000 caratteri, sei capace di pennellare in modo maturo e solido, il “vedo, non vedo” che in letteratura a me affascina sempre. Sono d’accordo che avresti potuto essere più precisa nella descrizione dell’ambiente ma in generale è un racconto che crea atmosfere ed empatie che non lasciano indifferente il lettore. Un pollice quasi su ma che guarda molto da vicino il pollice su. Complimenti.

Gaia Peruzzo
Messaggi: 204

Re: Il buco della luce

Messaggio#29 » mercoledì 3 gennaio 2024, 19:40

IL GLADIATORE ha scritto:Ciao Gaia! Ho trovato il tuo racconto ben strutturato e con uno stile che, leggendo anche i tuoi lavori precedenti, sta prendendo una connotazione decisa e soprattutto propria. Un miglioramento di carattere in carattere che si vede chiaramente.
Personalmente adoro quando mi si lascia spazio e modo per interpretare quello che succede e in questo tu sei molto abile perché non sei superficiale nelle descrizioni e, quando sei costretta a racchiudere il tutto in 3000 caratteri, sei capace di pennellare in modo maturo e solido, il “vedo, non vedo” che in letteratura a me affascina sempre. Sono d’accordo che avresti potuto essere più precisa nella descrizione dell’ambiente ma in generale è un racconto che crea atmosfere ed empatie che non lasciano indifferente il lettore. Un pollice quasi su ma che guarda molto da vicino il pollice su. Complimenti.


Grazie di cuore, le tue parole mi hanno reso molto felice! Continuerò a impegnarmi per ottenere il pollice in su in modo solido e brillante.

Torna a “Luigi Musolino Edition - la QUARTA dell'UNDICESIMA ERA - 178° All Time”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite