ODIO RECIPROCO di Maurizio Chierchia

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 18 dicembre con un tema di Luigi Musolino e 3000 caratteri a disposizione!
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Maurizio Chierchia
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ODIO RECIPROCO di Maurizio Chierchia

Messaggio#1 » martedì 19 dicembre 2023, 0:45

Birra, biliardo, poi a dormire che domani ci si sveglia all’alba. Vetta delle Dolomiti, stiamo arrivando!
Che palle! Magari anche solo mezza vetta, l’importante è accontentare Rizzo. Così la smetterà di starmi addosso con tutti i suoi: non vai mai da nessuna parte, non ti piace la montagna, non ti piace il fiume… no! Non mi piacciono! Amo stare in casa, stravaccato col telecomando in mano. Idolatriamo due stereotipi diversi; tu Greta Thunberg, io Homer Simpson.
«Allora ce la fai con quelle birre?» Ingesso la punta della stecca da biliardo da dieci minuti e lui ancora non è riuscito a prendere due benedetti boccali. I tizi seduti al bancone mi fissano storto, gli abbiamo fregato il tavolo per un soffio e non ne sembrano troppo entusiasti.
«Ecco, ecco. Stai calmo che arri—» Inciampa. I boccali volano e si rovesciano sui bestioni.
Centodieci chili di muscoli, pelosi come orsi di montagna inzuppati di birra, si alzano minacciosi.
«Scusate. Sono scivolato, qui è tutto appiccicoso.»
Quello più fradicio, in tutti i sensi, lo fissa dall’alto del suo metro e novanta. «Du bist tot.» Raccoglie il boccale mezzo pieno sul bancone e glielo spacca in faccia. Succede tutto in un lampo. Il rumore secco del vetro in frantumi. Il naso che si scompone. Rizzo che crolla a terra. Per un attimo non realizzo.
«Und du bist der Nächste!» Scavalcando il corpo svenuto di Rizzo l’orso mi punta con un ghigno ubriaco. Non capisco cosa dice, ma capisco al volo cosa vuole fare.
Lascio cadere la stecca e fuggo più veloce che posso, spingendo le scimmie curiose e facendomi strada verso l’uscita. Non mi volto, non voglio rischiare di essere preso. Sono un codardo, ma in natura spesso i codardi sopravvivono.
Uscendo, il freddo notturno mi trafigge i polmoni. Abbandono le luci calde del rifugio per inoltrarmi nella gelida foresta di abeti. Le imprecazioni austriache mi inseguono per le pendici del monte, perdendosi poco dopo insieme a me tra i rami fitti, silenziosi e spettrali. Non so se mi fanno più paura gli uomini che mi inseguono o la notte che mi attende.
Mi stringo le braccia intorno al corpo, mani e i piedi si stanno congelando. Il vento si è alzato, trasportando con se un aroma resinoso e il profumo del muschio bagnato. Qui fuori all’aperto non resisterò molto. In più, mi sono perso. Ho corso a perdi fiato, zigzagando di continuo, col cuore in gola sempre più simile a un blocco di ghiaccio. Devo trovare il modo di tornare in città. Ma senza telefono, senza bussola, senza niente di niente, la vedo dura.
Nell’oscurità assoluta, un rumore cattura la mia attenzione. Forse sono vicino a un fiume? Tendo le orecchie e con le mani affronto il buio. Poi il fruscio arriva da destra… poi da sinistra… e in breve mi ritrovo circondato. Un branco di lupi mi accerchia, spaventosi come i tizi da cui fuggivo.
Non ho vie di fuga…
Sarei potuto starmene in casa, invece sono venuto quassù. A ricordarmi che odio la natura, umana o animale che sia. E senza ombra di dubbio… le odia me!


Maurizio Chierchia
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antico
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Re: ODIO RECIPROCO di Maurizio Chierchia

Messaggio#2 » martedì 19 dicembre 2023, 0:49

Ecco il vincitore dell'ultima edizione: ciao Maurizio! Tutto ok con i parametri, buona LUIGI MUSOLINO EDITION!

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Maurizio Chierchia
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Re: ODIO RECIPROCO di Maurizio Chierchia

Messaggio#3 » martedì 19 dicembre 2023, 0:52

antico ha scritto:Ecco il vincitore dell'ultima edizione: ciao Maurizio! Tutto ok con i parametri, buona LUIGI MUSOLINO EDITION!

Ciao Antico, grazie mille! Incrocio le dita!
Maurizio Chierchia
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alexandra.fischer
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Re: ODIO RECIPROCO di Maurizio Chierchia

Messaggio#4 » martedì 19 dicembre 2023, 13:05

Tema centrato. Il protagonista è nelle Dolomiti, ma non si diverte affatto. È con l’amico Rizzo. Sono in un bar a giocare a biliardo in attesa della scalata del giorno dopo. Peccato per le birre rovesciate e l’ira dei montanari grandi e grossi. Il protagonista è costretto a fuggire. Peccato che all’esterno lo aspetti un branco di lupi. Per quanto riguarda le frasi in tedesco, ci sarebbero state bene due note a piè di pagina per chi lo ignora.
Attenzione:
lei odia me

LeggErika3
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Re: ODIO RECIPROCO di Maurizio Chierchia

Messaggio#5 » giovedì 21 dicembre 2023, 18:29

Buongiorno Maurizio,
Un racconto che ho trovato divertente e in cui il tema, natura matrigna, è perfettamente centrato. La parte iniziale, la rissa con gli orsi ubriachi di birra mi ha convinta per la vivacità della scena, ben resa. Alla fine però, un aspetto legato alla verosimiglianza mi ha lasciata un po’ perplessa, magari mi aiuterai a capire se sbaglio.
Da frequentatrice di rifugi alpini: quello che tu descrivi, per tipo di umanità etc, mi sembra un bar in valle. Uscire da un posto simile, anche di corsa, e perdersi fino a farsi divorare dai lupi…mi pare poco probabile. Basterebbe seguire le luci o il rumore delle strade per ritrovare la via. Diverso sarebbe se fosse un rifugio, ma il nostro eroe (ne gli altri avventori ubriachi) mi sembrano in un contesto così selvatico. O sbaglio?

PuntiDiDomanda
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Re: ODIO RECIPROCO di Maurizio Chierchia

Messaggio#6 » venerdì 22 dicembre 2023, 16:00

Anch'io ho un dubbio di verosimiglianza, sebbene diverso da quello di Erika: i tizi austriaci lo seguirebbero nella foresta? Alla fine quello che li ha sporcati l'hanno pestato, mi fa strano che nel momento in cui l'altro si inoltra nel bosco lo seguano, invece di tornare a cazzeggiare tra loro. Capisco fino a fuori dal bar, ma poi mi sembra un po' esagerato. È vero che sono ubriachi, quindi la plausibilità a rifletterci c'è, però forse un po' troppo.

Poi non mi convince il finale, con il cambio di situazione, l'arrivo improvviso dei lupi e la considerazione un po' da punto della situazione asettico, quando lui sta per morire.
Non lo so, mi viene quasi da pensare che nel caso specifico la prima persona con focalizzazione interna non sia stata la scelta migliore, perché essendo noi il protagonista accerchiato dai lupi (quindi dovremmo aver paura) smorza l'effetto comico.

Comunque complimenti per la padronanza stilistica, si vede che conosci la materia e mi sembri molto a tuo agio nel metterla in pratica.

srcm
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Re: ODIO RECIPROCO di Maurizio Chierchia

Messaggio#7 » sabato 23 dicembre 2023, 15:43

Buongiorno Maurizio, prima di commentare il racconto nello specifico premetto che sto trovando un po' di difficoltà nel commentare tutti questi racconti a tema natura matrigna perché ho la sensazione che questo tema ci abbia portato un po' tutti in direzione di una sorta di horror in cui la natura si erge a giudice degli umani, genere
che tendo a non apprezzare particolarmente. La natura (ammesso che esista come entità separata da noi) secondo me se ne frega abbastanza della nostra esistenza come singoli (il nostro impatto come società invece è rilevante, ma quello è un altro discorso).

Detto questo, che col racconto in sé ha relativamente a che fare, ho faticato un po' a empatizzare col protagonista principalmente per il fatto che viene presentato con un elemento di voce pensiero. Di solito quando un protagonista parla troppo tra sé e sé, soprattutto del proprio sistema di valori, tende a starmi abbastanza antipatico, che questi dica cose con cui sono d'accordo o meno. L'effetto comico della storia nella prima parte funziona abbastanza. Raccontare umani come animali che si muovono in branco (entro certi limiti) è divertente e credo ti sia riuscito anche bene da un punto di vista stilistico. Non mi ha troppo convinto invece la parte nel bosco e il finale. La Natura (incarnata dai lupi) arriva a ribadire la non permeabilità tra naturale e umano e a punire il protagonista. Questo però fa sì che alla fine della storia il protagonista si ritrovi con le stesse identiche convinzioni che aveva all'inizio e questo mi mette un po' di confusione per quello che vorrebbe essere il messaggio della storia. Mi spiego: lui odia la natura, vorrebbe stare a casa e non uscire, esce solo perché costretto, si ritrova in una situazione estrema, questa gli conferma che la natura è un nemico e che lui avrebbe fatto meglio a stare a casa. Ma lui avrebbe voluto restare a casa e quindi nulla di quello che è successo (salvo forse la lite?) è frutto di una sua deliberata azione. Non essendo lui responsabile di nulla mi sembra quindi che venga in parte meno il senso della punizione (avrebbe dovuto essere punito l'amico che lo ha obbligato forse?) o che comunque il tutto accada in modo un po' casuale.

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gcdaddabbo
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Re: ODIO RECIPROCO di Maurizio Chierchia

Messaggio#8 » sabato 23 dicembre 2023, 19:54

Salve, Maurizio! Ho letto il racconto e devo confessare che mi è proprio piaciuto. Non condivido certo la tua dichiarata avversione per la natura, ma il tema è certamente centrato e lo scritto scorre come le birre al centro dell’avventura. Si leggeva bene anche senza il traduttore dal tedesco cui ho dovuto ricorrere per chiarirmi le espressioni verbali dei due energumeni. Complimenti per il recente successo che non avevo affatto previsto!
Qui le mie perplessità si limitano al refuso le-lei ed all’improvvisa improbabile comparsa dei lupi.
Non volermene!
Di cuore: Buona Luigi Musolino Edition! Buon 2024!

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Maurizio Chierchia
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Re: ODIO RECIPROCO di Maurizio Chierchia

Messaggio#9 » sabato 23 dicembre 2023, 21:27

alexandra.fischer ha scritto:Tema centrato. Il protagonista è nelle Dolomiti, ma non si diverte affatto. È con l’amico Rizzo. Sono in un bar a giocare a biliardo in attesa della scalata del giorno dopo. Peccato per le birre rovesciate e l’ira dei montanari grandi e grossi. Il protagonista è costretto a fuggire. Peccato che all’esterno lo aspetti un branco di lupi. Per quanto riguarda le frasi in tedesco, ci sarebbero state bene due note a piè di pagina per chi lo ignora.
Attenzione:
lei odia me

Ciao Alexandra e grazie del commento. In bocca al lupo per il contest e buone feste!
Maurizio Chierchia
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Maurizio Chierchia
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Re: ODIO RECIPROCO di Maurizio Chierchia

Messaggio#10 » martedì 26 dicembre 2023, 10:59

LeggErika3 ha scritto:Buongiorno Maurizio,
Un racconto che ho trovato divertente e in cui il tema, natura matrigna, è perfettamente centrato. La parte iniziale, la rissa con gli orsi ubriachi di birra mi ha convinta per la vivacità della scena, ben resa. Alla fine però, un aspetto legato alla verosimiglianza mi ha lasciata un po’ perplessa, magari mi aiuterai a capire se sbaglio.
Da frequentatrice di rifugi alpini: quello che tu descrivi, per tipo di umanità etc, mi sembra un bar in valle. Uscire da un posto simile, anche di corsa, e perdersi fino a farsi divorare dai lupi…mi pare poco probabile. Basterebbe seguire le luci o il rumore delle strade per ritrovare la via. Diverso sarebbe se fosse un rifugio, ma il nostro eroe (ne gli altri avventori ubriachi) mi sembrano in un contesto così selvatico. O sbaglio?

Ciao Erika.
Intanto grazie del commento. Per quanto riguarda la verosimiglianza, io mi sono immaginato un posto che in realtà ho visitato, vicino alla val di fossa in Trentino. Ovviamente ho esagerato la scena ma sarò sincero, solo perché non sapevo realmente come integrare il tutto. Ho osato senza stare a badare troppo al realismo. Volevo rendere la natura matrigna, imprevista e irruenta sia da parte umana che animale.
Grazie comunque della risposta, a rileggerci presto.
Maurizio Chierchia
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AndreaCrevola
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Re: ODIO RECIPROCO di Maurizio Chierchia

Messaggio#11 » martedì 26 dicembre 2023, 17:23

Ciao Maurizio, piacere di aver letto il tuo racconto.
Metti in scena un personaggio (non proprio positivo, pigro, codardo e anche un po’ incosciente) alle prese prima con un rifugio in cui gli avventori si connotano per la loro somiglianza ad altri animali (orsi, scimmie) e poi con una fuga nel bosco che termina tra le insidie di un branco di lupi.
Sebbene la vicenda scorra gradevolmente e senza particolari problemi stilistici, il risultato di insieme mi è parso un po’ stereotipato e con situazioni complessivamente un po’ forzate (la fuga nel bosco con inseguimento per una birra rovesciata, i lupi che accorrono nell’unico punto della montagna dove il protagonista si trova). La battuta finale mi pare affrettata (e con un refuso sulla terzultima parola, perdonabile) e un po’ da “morale della favola”.
Non mi sono piaciute le battute in tedesco. Non conoscendolo (come molti lettori, immagino) mi sono domandato cosa volessero significare e mi sono risposto che non importava. Quindi perché non metterle in italiano? Mi sembrano una complicazione eccessiva. E poi si sa che - come dice Telespalla Bob - “nessuno che parla in tedesco può essere cattivo” ;-)
Credo infine che sia migliorabile il paragrafo in cui il tedesco spacca il boccale sulla faccia di Rizzo. La consequenzialità degli avvenimenti non è resa correttamente dalla sequenza delle frasi, a mio avviso. Secondo me, risolvi asciugando: “Quello più fradicio raccoglie il boccale dal bancone. Il rumore secco del vetro in frantumi sul naso di Rizzo, che crolla a terra. È successo tutto in un lampo.” Cosa ne pensi?

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Mario Mazzafoglie
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Re: ODIO RECIPROCO di Maurizio Chierchia

Messaggio#12 » martedì 26 dicembre 2023, 21:38

ODIO RECIPROCO - MAURIZIO CHIERCHIA

Ciao Maurizio, un piacere leggerti.
Il tuo è un buon racconto, anche se mi permetto di pensare che non sia stato progettato, ma sia stato scritto di getto, con cose aggiunte
qua e là strada facendo. Cosa che non ritengo un errore a priori, se poi viene fatto bene.
La vicenda in sè è abbastanza comune, e stereotipata, ma tu fai il tuo dovere costruendola in quel modo lì.
Personalmente avrei preferito meno lamentele iniziali nella parte iniziale da parte del protagonista. Cosa che mi avrebbe permesso di empatizzare
maggiormente con lui.
Mi è piaciuto invece il fatto che il protagonista non abbia cambiato idea alla fine. Cioè, in un mondo in cui ormai si chiede a tutti i protagonisti delle
storie di cambiare, il tuo parte con un preconcetto e... alla fine è ancora più convinto delle sue idee! :)
Per me è una buona prova.
Alla prossima, buona edition e buone feste.

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Luca Moggia
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Re: ODIO RECIPROCO di Maurizio Chierchia

Messaggio#13 » mercoledì 27 dicembre 2023, 12:34

Maurizio Chierchia ha scritto:Birra, biliardo, poi a dormire che domani ci si sveglia all’alba. Vetta delle Dolomiti, stiamo arrivando!
Che palle! Magari anche solo mezza vetta, l’importante è accontentare Rizzo. Così la smetterà di starmi addosso con tutti i suoi: non vai mai da nessuna parte, non ti piace la montagna, non ti piace il fiume… no! Non mi piacciono! Amo stare in casa, stravaccato col telecomando in mano. Idolatriamo due stereotipi diversi; tu Greta Thunberg, io Homer Simpson.
«Allora ce la fai con quelle birre?» Ingesso la punta della stecca da biliardo da dieci minuti e lui ancora non è riuscito a prendere due benedetti boccali. I tizi seduti al bancone mi fissano storto, gli abbiamo fregato il tavolo per un soffio e non ne sembrano troppo entusiasti.
«Ecco, ecco. Stai calmo che arri—» Inciampa. I boccali volano e si rovesciano sui bestioni.
Centodieci chili di muscoli, pelosi come orsi di montagna inzuppati di birra, si alzano minacciosi.
«Scusate. Sono scivolato, qui è tutto appiccicoso.»
Quello più fradicio, in tutti i sensi, lo fissa dall’alto del suo metro e novanta. «Du bist tot.» Raccoglie il boccale mezzo pieno sul bancone e glielo spacca in faccia. Succede tutto in un lampo. Il rumore secco del vetro in frantumi. Il naso che si scompone. Rizzo che crolla a terra. Per un attimo non realizzo.
«Und du bist der Nächste!» Scavalcando il corpo svenuto di Rizzo l’orso mi punta con un ghigno ubriaco. Non capisco cosa dice, ma capisco al volo cosa vuole fare.
Lascio cadere la stecca e fuggo più veloce che posso, spingendo le scimmie curiose e facendomi strada verso l’uscita. Non mi volto, non voglio rischiare di essere preso. Sono un codardo, ma in natura spesso i codardi sopravvivono.
Uscendo, il freddo notturno mi trafigge i polmoni. Abbandono le luci calde del rifugio per inoltrarmi nella gelida foresta di abeti. Le imprecazioni austriache mi inseguono per le pendici del monte, perdendosi poco dopo insieme a me tra i rami fitti, silenziosi e spettrali. Non so se mi fanno più paura gli uomini che mi inseguono o la notte che mi attende.
Mi stringo le braccia intorno al corpo, mani e i piedi si stanno congelando. Il vento si è alzato, trasportando con se un aroma resinoso e il profumo del muschio bagnato. Qui fuori all’aperto non resisterò molto. In più, mi sono perso. Ho corso a perdi fiato, zigzagando di continuo, col cuore in gola sempre più simile a un blocco di ghiaccio. Devo trovare il modo di tornare in città. Ma senza telefono, senza bussola, senza niente di niente, la vedo dura.
Nell’oscurità assoluta, un rumore cattura la mia attenzione. Forse sono vicino a un fiume? Tendo le orecchie e con le mani affronto il buio. Poi il fruscio arriva da destra… poi da sinistra… e in breve mi ritrovo circondato. Un branco di lupi mi accerchia, spaventosi come i tizi da cui fuggivo.
Non ho vie di fuga…
Sarei potuto starmene in casa, invece sono venuto quassù. A ricordarmi che odio la natura, umana o animale che sia. E senza ombra di dubbio… le odia me!



Ciao Maurizio,

complimenti innanzitutto per la recente vittoria nella Ignoranza Eroica Edition!
Per questioni di tempi scarsi, e per evitare una lettura frettolosa, non ho ancora avuto modo di leggere il tuo "Solo Carne" ma rimedierò!

Detto questo passiamo al presente :)

Racconto ben scritto, che non lascia spazi a fraintendimenti e non genera confusione nella visualizzazione delle immagini.
Il tema è centrato in pieno, con la rappresentazione della ferocia sia del regno animale che degli esseri umani.
In questa logica fra l’altro, mi è sembrata una trovata ottima rappresentare i due picchiatori ubriachi alla stregua di animali pericolosi.
Anche il ritmo della storia è incalzante, grazie una scrittura composta da frasi asciutte e da descrizioni sintetiche ma, allo stesso tempo, vivide.

Ci sono forse un paio di punti deboli, entrambi nella seconda parte, che comunque, a mio parere, non inficiano la qualità della narrazione.
Il primo è lo stacco dopo “la notte che mi attende.”
La scena ricomincia con lui che si è perso, vagando per diverso tempo nel bosco, e ha iniziato ad avere freddo. Direi che è passato un buon lasso di tempo e, per rendere chiaro il passaggio, sarebbe bastato un semplice stacco di paragrafo.
Inoltre questo ti avrebbe probabilmente permesso di togliere il “ho corso a perdi fiato…ecc.”, un raccontato che appesantisce la lettura solo per dare informazioni al lettore.
La seconda cosa che ho notato è la bassa forza evocativa del finale.
Probabilmente questo effetto è dovuto sia alla mancanza di descrizione dei lupi (che il protagonista vede) sia al poco spazio dedicato alle emozioni del protagonista. La sua riflessione finale non lo fa sembrare molto preoccupato di morire sbranato.

Detto questo, io per primo mi sono trovato in difficoltà con il finale perché tremila caratteri sono pochi quindi capisco bene la difficoltà.

Insomma, bel racconto, solido e pulito con un finale migliorabile.

Tanti auguri di buone feste e in bocca al lupo per la Musolino Edition!
"A volte, impazzire è una risposta appropriata alla realtà" - Philip K. Dick

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Maurizio Chierchia
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Re: ODIO RECIPROCO di Maurizio Chierchia

Messaggio#14 » mercoledì 27 dicembre 2023, 14:22

Buongiorno o buonasera a tutte e tutti.
Rispondo direttamente qui ai vostri quesiti, perchè non ha senso stare a citarvi uno per uno. Il fulcro della discussione è più o meno lo stesso, quindi ci tengo a darvi qualche delucidazione.
Questo racconto l'ho scritto molto male. Nel senso che 3000 caratteri per me sono davvero ostici e vado meglio quando la gara ne prevede 4000 o 5000 (come molti altri di voi immagino). Di conseguenza ho tralasciato molto il finale, volevo renderlo più chiaro ma non ci sono riuscito. In realtà io AMO la NATURA ed è stato difficile interpretarla come matrigna invece che madre. Per quanto riguarda l'ambientazione, avevo immaginato un posto simile a dove sono stato in Val di Fossa, in trentino. Ovviamente ho esagerato tutto, dalla reazione degli austriaci alla fuga nei boschi, ma l'unico obbiettivo che avevo in mente per il racconto era appunto paragonare gli uomini a degli animali. Mettere natura e civiltà sullo stesso piano. Dal mio punto di vista anche l'uomo fa parte della natura, ed è proprio l'uomo a renderla matrigna.
Per quanto riguarda lo stile, i refusi ecc... ho fatto alcuni errori, è verissimo. Spero di andare meglio nel prossimo contest, intanto mi godo i vostri racconti e quelli che hanno gareggiato. Vi auguro a tutti buona fine dell'anno e speriamo non del mondo.
Un abbraccio e a rileggerci presto!
Maurizio Chierchia
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BruceLagogrigio
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Re: ODIO RECIPROCO di Maurizio Chierchia

Messaggio#15 » giovedì 28 dicembre 2023, 22:00

In prima persona. Tempo verbale presente. Ambientazione attuale: Dolomiti. Bar/rifugio di montagna. Tema centrato.

Ciao Maurizio, piacere di rileggerti
Si riconosce molto bene il tuo stile sciolto di scrittura e il tragicomico che alcune volte di contraddistingue. Rispetto all’ultimo scritto molto crudo (che mi ha sorpreso positivamente ) in questo pende decisamente sul lato comico. L’intera situazione è da vedere sotto il profilo umoristico a mio avviso. Il protagonista che odia la natura ne è immerso, il cliché dei tipi tedeschi energumeni che vengono “aizzati” perché colpiti accidentalmente dalle birre. Perdersi così facilmente nella foresta. L’arrivo dei lupi (che in realtà sbranano cani e pecore, ma di uomini è rarissimo ed è una delle convinzioni popolari più ostiche da rimuovere).
Concordo con Puntididomanda che probabilmente avrebbe reso meglio in terza persona.
In generale buona prova per me anche se hai fatto di meglio.

Bruce.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

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IL GLADIATORE
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Re: ODIO RECIPROCO di Maurizio Chierchia

Messaggio#16 » mercoledì 3 gennaio 2024, 12:48

Un racconto con uno stile frizzante che rende alcune scene, soprattutto quella dello scontro con gli austriaci, piacevoli e godibili. Ho fatto fatica a empatizzare col protagonista e questo non perché è un personaggio negativo ma perché a mio avviso hai curato meglio (e molto bene) la parte dell’azione rispetto a quella legata alle emozioni da trasmettere al lettore. Per il resto un racconto che fa il suo sporco lavoro e si assesta su un pollice tendente al positivo in modo molto solido e altrettanto brillante.

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