Gruppo PUPILLE: Lista racconti e classifiche

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 18 dicembre con un tema di Luigi Musolino e 3000 caratteri a disposizione!
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Gruppo PUPILLE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 19 dicembre 2023, 1:59

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BENVENUTI ALLA LUIGI MUSOLINO EDITION, LA QUARTA DELLA UNDICESIMA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 178° ALL TIME!

Questo è il gruppo PUPILLE della LUIGI MUSOLINO EDITION con LUIGI MUSOLINO come guest star.

Gli autori del gruppo PUPILLE dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo UIRONDA.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo BUIO.


Questo è un gruppo da NOVE racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da LUIGI MUSOLINO. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, e dai miei collaboratori verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approssimato per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK UNDICESIMA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo PUPILLE:

Farfalle, di Luca Moggia, ore 01.02, 2952 caratteri MALUS QUATTRO PUNTI
Il freelance, di Andrea Crevola, ore 00.52, 2992 caratteri
Alimurgia, di Erika Adale, ore 00.51, 1919 caratteri
Prima che si sveglino, di Bruce Lagogrigio, ore 00.39, 2994 caratteri
Un giorno d’agosto, di Giovanni D’Addabbo, ore 00.45, 2966 caratteri
L’importanza delle lettere, di Mario Mazzafoglie, ore 00.59, 2998 caratteri
Il Senza Volto, di Mattia Pernis, ore 00.51, 2998 caratteri
Passeggiata nel bosco, di Alexandra Fischer, ore 21.44, 1883 caratteri
Bellemère, di srcm, ore 00.02, 2944 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 28 DICEMBRE per commentare i racconti del gruppo UIRONDA Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 29 DICEMBRE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, io e i miei collaboratori posteremo la nostra e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo UIRONDA e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo UIRONDA.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA LUIGI MUSOLINO EDITION A TUTTI!



Cinzia Fabretti
Messaggi: 157

Re: Gruppo PUPILLE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » venerdì 22 dicembre 2023, 11:50

Ecco la mia sofferta classifica. Mi ripeto, soprattutto le posizioni in coda sono ingiuste perché i racconti sono tutti interessanti e a influire sulla classifica è spesso qualche piccolezza. Non me ne vogliate.

1) Alimurgia
2) Farfalle
3) Prima che si sveglino
4) Il freelance
5) L’importanza delle lettere
6) Il Senza Volto
7) Passeggiata nel bosco
8) Un giorno d’agosto
9) Bellemère

Farfalle, di Luca Moggia
Caro Luca, la mia prima reazione alla lettura è stata: e che cavolo! Per dire che hai ottenuto una bella tensione e un’immagine davvero disturbante della natura. Ritengo il tema ben centrato. Una rilettura attenta ha svelato un po’ di refusi, un articolo saltato qui, uno in eccesso là, un ‘poco fa le sembrava’ che credo dovrebbe essere un ‘poco prima le era sembrata’, insomma piccole sporcature frutto di stanchezza e fretta, come sfuggono spesso a minuti contati. Forse ridurranno appena la mia valutazione che è comunque molto buona.

Il freelance, di Andrea Crevola
Gentile Andrea, sono un po’ in difficoltà nell’ammettere che non mi è del tutto chiara la trama del racconto. Che genere di manodopera qualificata offrirebbe in un futuro lontano millenni (svariate centinaia di generazioni) un pianeta che ricorda la terra dell’epoca del ferro? Come si concilia un piano su lungo (lunghissimo) termine con un budget in esaurimento e una riunione d’affari con orari da rispettare con puntualità, compromessi da banali problemi di traffico? Chi sono gli utenti finali? Stento a conciliare i vari aspetti e questo frena il mio giudizio, dove invece per la scrittura in sé, la costruzione dell’ambiente e del clima che regna, avrei detto che è un’ottima prova.

Alimurgia, di Erika Adale
Gentile Erika, non so ancora come ordinerò la classifica del gruppo, certo questo è davvero un bel racconto. Mi chiedo se il ritorno di un gruppo umano alla natura sia una scelta di vita, come quella di certi gruppi animati da motivi filosofici o religiosi, o il verificarsi di una qualche catastrofe umanitaria che ha svuotato le città, come in certe distopie. Di certo, una ex dottoressa ha le conoscenze per capire che la partoriente non sopravviverà, ma non gli strumenti per salvarla. In natura, un parto è sempre un’incognita grave e questa declinazione del tema mi pare giustificata. Belle tutte le descrizioni e le caratterizzazioni originali che usi, la trovo un’ottima prova.

Prima che si sveglino, di Bruce Lagogrigio
Gentile Bruce, eccomi a commentarti. Ho apprezzato la scena fantastica che hai creato, mi ha riportato alla mente gli Ent del Signore degli anelli. E l’idea di una creatura che alleva un orfano per farne un’arma contro la sua stessa specie… notevole, davvero, aggiungendoci che se ho ben capito ne ha prima ucciso i genitori. La vicenda è crudele e la creatura è davvero matrigna, il tema centrato senza dubbio. Per me merita l’alta classifica.

Un giorno d’agosto, di Giovanni D’Addabbo
Buonasera Giovanni, direi che il tema è centrato, un’eruzione vulcanica che devasta un territorio splendido come quello intorno al Vesuvio comunica davvero l’idea di una sorta di voltafaccia, di un tradimento inatteso della natura. Hai scelto di fornirci la testimonianza di Plinio il giovane, che scrive dell’accaduto all’amico Sestio. Una lettera è la forma che hai scelto, esponendoti però al rischio di risultare poco drammatico. In effetti non so se avresti potuto gestirla meglio, ma è questo il punto critico, per me: il racconto non mi ha comunicato tutta l’angoscia che avrebbe dovuto esprimere. Pensa solo al dolore del ragazzo di perdere una persona a cui era profondamente legato: non emerge. Scrive solo che lo zio è morto soffocato e poi procede con Pompei ed Ercolano cancellate. Non lo so, ho sentito poco reale phatos, mi è sembrata più una ricostruzione storica a posteriori che la testimonianza diretta e commossa di un testimone emotivamente coinvolto. Detto questo, tema preso e scrittura scorrevole, piacevole da leggere. Buona edizione!

L’importanza delle lettere, di Mario Mazzafoglie
Caro Mario, non so ancora come organizzerò la classifica e il tuo racconto è uno degli interrogativi critici. È un racconto divertente, scritto in modo fluido, gradevole. Però mi sono seriamente interrogata sul tema, se sia centrato. Dov’è l’inganno della natura? Tranne che non si voglia rimproverarle di non dare a tutti una stessa buona vista… ma mi sembrerebbe un argomento un po’ fiacco. Hai costruito la scena su un equivoco, e benché carino e inaspettato l’errore sull’iniziale, mi resta il dubbio se possa bastare la citazione sottintesa del tema corretto per stabilire che intorno ad esso è stato costruito il racconto. Propendo per il sì, ma darò la precedenza a racconti più saldamente centrati. Però, comunque, bravo e simpatico.

Il Senza Volto, di Mattia Pernisha
Buonasera Mattia, condivido la lieve difficoltà sullo slang, che ha appena rallentato la lettura. Ma ne capisco lo scopo e non mi dispiace la caratterizzazione che dà al personaggio. Invece non ho amato troppo proprio la storia del protagonista, il suo ostinarsi a ricorrere alla chirurgia, prigioniero della superficialità imperante che collega all’aspetto esteriore il valore di una persona. Nel finale ci si aspetterebbe che abbia compreso quanto questo sia sbagliato, lo diremmo perché giudica la ragazza, che ragiona così, una persona indegna di questo nome ma… ma in realtà non ha capito affatto. Non giudicare dall’aspetto significa non farlo né per la bruttezza né per la bellezza, che non deve essere neanch’essa un ostacolo. Sfigurarsi è illogico quanto sostenere ventitre operazioni, il personaggio non è cambiato, è rimasto succube della mentalità comune a cui non sa reagire se non con una atroce protesta autolesionista. Questo mi è dispiaciuto, il racconto perde l’occasione di offrire un messaggio positivo. Dal punto di vista della qualità di scrittura essa è però buona e il tema è centrato.

Passeggiata nel bosco, di Alexandra Fischer,
Ciao Alessandra, ben trovata. Hai scritto un racconto che scivola via rapido in un clima raggelante ben ottenuto. Non sono una fan dei thriller ma riconosco una buona mano. Peccato per qualche incongruenza, come quella che già ti è stata fatta notare: non ha senso che la ragazza scopra un cadavere e vada avanti tranquilla. Sarebbe bastato che Marco avesse finto di rassicurarla e di tornare indietro, salvo guidarla, approfittando del suo essere sconvolta, su un sentiero diverso fino alla radura. Sarebbe stato opportuno poi almeno un accenno a un qualche interesse che giustifichi il suo ruolo nella vicenda. Tipo: peccato, neanche lei ha superato la prova. Troverò mai qualcuna adatta a me? Detto questo, il tema è centrato e il testo si legge con piacere. Buona prova.

Bellemère, di srcm,
Salve, srcm. Ho trovato il tuo racconto singolare, ma oscuro. Nella fase iniziale pensavo a una di queste figure moderne di giovani che, con un telefonino in mano, documentano al loro pubblico ogni sorta di prodezza, in particolare, in questo caso, il vagare per il mondo. Questo sottintendeva di essere nel mondo comune di oggi, con fans o meglio followers entusiasti che magari inviano per posta gadget alla influencer di turno. Solo che poi lo scenario del racconto non coincide più con quello che pensavo. La pietra usata per le case, la porta della città, la panca su cui è deposta la bambina, e poi invece la teca a energia solare… e poi la assoluta solitudine dei luoghi. Questi dettagli mi hanno confuso circa i contorni della vicenda, tanto da smarrirne il filo. Per questo il racconto ha avuto, per me, meno attrattiva di altri, benché scritto in modo ottimo.

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Manuel Marinari
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Re: Gruppo PUPILLE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » sabato 23 dicembre 2023, 9:08

Ciao a tutte e tutti. È stato veramente interessante leggere tutti i vostri racconti che hanno accompagnato la settimana di natale. Ecco la mia classifica. Buone feste!

1. Alimurgia di Erika Adale
2. Prima che si sveglino di Bruce Lagogrigio
3. Il senza volto di Mattia Pernis
4. L'importanza delle lettere di Mario Mazzafoglie
5. Il freelance di Andrea Crevola
6. Passeggiata nel bosco di Alexandra Fischer
7. Farfalle di Luca Moggia
8. Un giorno d'agosto di Giovanni D'Addabbo
9. Bellèmere di SRCM

I miei commenti in ordine di classifica:

Alimurgia di Erika Adale
Ciao Erika, complimenti per aver messo tutta la tua fantasia e le tue conoscenze in ambito botanico in questo racconto. La tua storia è cruda e allo stesso tempo incantevole. Hai avuto la capacità di trasmettere il senso della comunità del bosco in fuga dalla società malsana delle metropoli. Tema centrato ad hoc e molto originale la scelta di chiamare i personaggi con nomi di piante. Un bel racconto davvero. Niente da aggiungere. Buone feste e buona edition

Prima che si sveglino di Bruce Lagogrigio
Ciao Bruce, bel racconto, mi è piaciuto molto come hai steso e organizzato la tua storia. La tua immaginazione è ben impressa nel modo in cui la rappresenti scrivendo. Ci sono soltanto piccoli dettagli che però ti sono già stati fatti che ti fanno uscire momentaneamente dal flusso della lettura. Che scorre bene e veloce dall’inizio alla fine. Belli gli alberi parlanti. Anche io ho ricordato gli alberi del Signore degli Anelli mentre leggevo. E all’inizio, pensavo che chi utilizzava la cerbottana fosse un alberello. Invece era un umano adottato. Sarebbe stata un’altra simpatica versione del tuo racconto. Ieri sera ho visto Tarzan, il tuo personaggio me lo ha ricordato vagamente.
Ciao Bruce, alla prossima!

Il senza volto di Mattia Pernis
Ciao Mattia, tre edition su quattro a cui partecipo che mi ritrovo a commentare il tuo racconto ;) Ti dico subito che questo qui, rispetto agli altri che ho letto, scorre benissimo e si legge tutto di un fiato. Bravo. Poi ti voglio dire che utilizzi parole che non conosco. Probabilmente usi uno slang a me poco affine e solo questo motivo ha rallentato, di poco, la mia lettura. Ma ho apprezzato e fai bene perché sei coraggioso nella scrittura. Non influisce minimamente sul mio parere del racconto.
L’unica cosa che ho trovato un pochino ridondante è stata la parte in cui lui vede l’immagine di sé alla vetrina del negozio.
Buona edition!

L'importanza delle lettere di Mario Mazzafoglie
Ciao Mario, il tuo racconto scorre benissimo dall’inizio alla fine. Mi piace come organizzi la stesura del racconto, si notano delle discrete capacità. Questo aspetto che apprezzo lo considero utile per la classifica. Allora, ti devo dire che i racconti che si ispirano a MC ne avevo già letti un paio nelle edition passate, ma purtroppo non riesco a farmeli piacere più di tanto. Mi ha strappato una risata la dinamica del gioco di parole. Il personaggio del tuo racconto è davvero un gran bel personaggio ;)
Buona edition

Il freelance di Andrea Crevola
Ciao Andrea, lo svolgimento del racconto fila liscio e l’idea che hai avuto è molto interessante. Un’azienda che crea, produce e instaura un culto su un pianeta la cui popolazione non ha ancora raggiunto livelli di tecnologia avanzati.
La parte sul ricavo di manodopera non mi è molto chiara, forse non l’avrei messa per poterne ricavare caratteri preziosi per aggiungere altri dettagli. Purtroppo anche il finale perde un po’ visto che il ritmo era bello veloce ma finisce un po’ smorto. Buon racconto ma manca quel che per renderlo più vivace e ancora più interessante di quel che è comunque.
Buona edition e buone feste.

Passeggiata nel bosco di Alexandra Fischer
Ciao Alexandra, avevo già letto altro di tuo e noto sempre, utilizzando poche parole, la semplicità che hai nel far calare il lettore nell’ambientazione che ti immagini scrivendo. Complimenti. Allora, ti condivido le parti che per me sono state meno chiare. La prima che ho notato è stata la reazione di Anna nel trovare un cadavere sotto le foglie. Mi sarei aspettato uno sgomento immediato e invece continua a seguire Marco dentro al bosco. Un po' mi ha stonato.
La fine del racconto l’avevo intuita diversamente da quello che in realtà hai raccontato e immaginato tu. L’ho capita dalla tua risposta a Emiliano, ma leggo che per lui invece era più chiara, quindi magari è soltanto a me che ha dato questa impressione. Pensavo che Marco fosse un serial killer e che portasse le sue vittime nel bosco. A consolidare quello che ti scrivo è la frase finale in cui Marco avrebbe Dovuto giustificare la sua scomparsa infatti.
Il tema è molto centrato.
Buona edition

Farfalle di Luca Moggia
Ciao Luca, peccato per i diversi errori di punteggiatura e ripetizioni che distolgono dalla lettura. Attenzione, verso la fine in una frase passi dalla tarda alle prima persona. Ho visto che hai postato il racconto poco dopo l’una e immagino che eri in ritardo. La fretta di consegnare, ti capisco. Detto ciò, il racconto è carino. La parte che preferisco è la prima metà. Nel finale l’insetto gigante sbuca improvvisamente e con pochi caratteri che ti erano rimasti a disposizione non ho avuto modo di godermi l’assalto del mostro alla povera malcapitata. Un horror interessante a cui manca qualcosa. Un pezzo che ho trovato interessante è quella sul non nascondere ai bambini di come funziona la natura animale. Non sono un educatore e ho studiato poca pedagogia, ma avevo letto di sfuggita un articolo che approfondiva questo argomento. Lo riprenderò sicuramente.
Buona edition e buone feste.

Un giorno d'agosto di Giovanni D'Addabbo
Ciao Giovanni, mi è piaciuta la scelta di scrivere il tuo racconto ambientato durante l'eruzione del Vesuvio. Declini spesso i tuoi racconti in momenti specifici della storia se non sbaglio. Mi piace la tua inventiva e la capacità di ritrovarti in quei momenti con i tuoi personaggi. Devo dirti però che purtroppo questo racconto è poco avvincente. La distruzione di Pompei ed Ercolano è stato un evento catastrofico. Immagino sia stato comunque complicato il tentativo di esprimere una catastrofe. Sono stato in cima al Vesuvio, è bellissimo e allo stesso tempo ti intimidisce. Ma anche stare li e guardare dentro il vulcano non ti fa rendere bene l'idea della sua potenza distruttiva. Forse una scelta di scrittura differente avrebbe facilitato la trasmissione al lettore di questa potenza di distruzione della natura.
A presto, buona edition.

Bellèmere di SRCM
Ciao SRCM, indubbiamente scrivi bene, hai ottime capacità di strutturare i tuoi racconti. Questo racconto ha un ottimo potenziale ma purtroppo si porta con se per tutto il tempo di lettura un velo di poca chiarezza. Ci sono diversi dettagli che non fanno entrare a pieno nel contesto della tua storia. Non so se probabilmente sia stata una questione di caratteri, nel senso che con almeno 4000 o 5000 avresti potuto sviluppare meglio quello che avevi in testa. Poi c'è quel dettaglio sulla bambina: è stata due mesi dentro una teca riscaldata, ma come si alimentava? E da chi è stata messa li? Se Nikla sapeva che la nipote era stata messa li dentro, perchè ha aspettato due mesi per andarla a prendere? E' chiaro che sono domande che uno si fa dopo aver letto il racconto un paio di volte perchè alla prima lettura non ti addentri così tanto nel trovare soluzioni. Il problema per me è stato proprio andarmi a rileggere due tre volte il racconto e non riuscire a farlo filare. Mi dispiace. LA prima parte incentrata su lei che fa video al cellulare probabilmente si distanzia dalla seconda parte del racconto. Comunque sia, sono sicuro che se lo svilupperai meglio per altri lavori o concorsi, potrai ottenere diverse gratificazioni, perchè come ti dicevo, il potenziale non manca.
Buona edition e buone feste.

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gioco
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Re: Gruppo PUPILLE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » sabato 23 dicembre 2023, 13:32

Come sempre stilare la classifica non è facile, per il terzo posto sono stato indeciso fino all'ultimo tra tre contendenti. Che il Grinch ce la mandi buona! E un augurio di serenità e di buone feste a tutti!

1. Il freelance
2. Alimurgia
3. Prima che si sveglino
4. Il Senza Volto
5. Farfalle
6. Bellemère
7. Passeggiata nel bosco
8. Un giorno d'agosto
9. L'importanza delle lettere


Riporto di seguito i commenti.

Bellemère
SRCM
Bella storia di legami familiari, e tema centrato in maniera originale. Ci sono molti aspetti lasciati indefiniti, forse troppi. Il racconto è senz’altro godibile, ma mi concentro sugli aspetti meno convincenti sperando di essere utile. Certo il limite di caratteri era stringente, ma un accenno che lasciasse intuire come mai la sorella sia morta -e perché sapesse in anticipo che sarebbe morta- non mi sarebbe dispiaciuto. Il contrasto tra gli elementi tecnologici e quelli che sembrano rimandare a un passato lontano aggiungono un po’ di confusione. Infine, non mi convince la frase “Appoggiò il telefono in tasca”, non mi sembra il verbo più adatto per una tasca. In bocca al lupo!

Passeggiata nel bosco
Alexandra Fischer
L’idea è originale, col protagonista killer indiretto che in qualche forma è in simbiosi col bosco assassino. Però la scrittura, sia nelle descrizioni che nei dialoghi, mi sembra un po’ approssimativa, un po’ “tirata via” come si dice dalle queste parti. Anche le ragioni degli accadimenti non sono chiare, il bosco uccide Anna solo perché lei è disinteressata? Quale ruolo ha Marco, vista la casa sull’albero? E costruire una casa su un albero non è una violenza maggiore verso il bosco che mangiare due panini? Forse l’idea avrebbe meritato un approfondimento maggiore. Buona edizione!

Il Senza Volto
PuntiDiDomanda
Ciao Mattia, questo racconto mi è piaciuto. Lo trovo ben scritto e ben equilibrato tra le diverse parti. Devo dire però che mi stona l’uso dei neologismi da social media (i “simp bluepillati”, la Stacy, …). Non che mi dispiaccia in generale, ma nello specifico stride, rompe l’immersione. C’è qualche termine slang qua e là, ma non funziona. Probabilmente se si sceglie un registro social/giovanile/neolinguistico va tenuto per tutto il corso della narrazione. E inoltre in questo caso secondo me non serve, il racconto avrebbe funzionato meglio in un italiano più tradizionale. Immagino l’idea fosse quella caratterizzare con quelle due tre parole il protagonista e il suo contesto sociale, ma personalmente trovo non scorra. Buona gara!

L'importanza delle lettere
Mario Mazzafoglie
Prima o poi ci cascherò anch’io, lo so. La tentazione è forte. Però i racconti autoreferenziali sulla partecipazione a minuti contati quando li leggi lasciano sempre un po’ di vuoto. Capisco benissimo il protagonista -questa volta non volevo partecipare praticamente proprio per le ragioni che elenca- ma il racconto sembra un po’ “buttato là”. Il malinteso fa sorridere, okay, ma lascia poco. Ci sono infine un po’ di sviste che rafforzano l’idea di qualcosa di scritto di corsa (che stasera non aveva/O voglia, visto proprio OGGI(?) pome, …). Insomma mi convince solo a metà. Buona edition!

Un giorno d'agosto
gcdaddabbo
Ciao Giovanni. La vicenda storica è stimolante, e l’idea della lettera molto simpatica.
Vado però a menzionare alcune cose che non mi convincono, sperando possa essere utile. Una lettera così posata dopo una tragedia immane? Tragedia che dal giorno dopo era sicuramente ben nota a chiunque, raggiungendo tutto il modo romano alla "velocità dell’informazione". La vicenda dello zio e le modalità di risposta ai segnali dell’eruzione non mi sembra filino benissimo, come anche la descrizione degli effetti di quest’ultima.
Detto questo voglio invece complimentarmi per la scrittura fortemente immaginifica. Buona fortuna!

Prima che si sveglino
Bruce Lagogrigio
Ciao Bruce. Il racconto è piacevole e scorre bene. Originale l’approccio con la donna albero che ha adottato il piccolo umano. Uno dei racconti che mi han convinto di più, per adesso.
Non mi suona molto sensato che il protagonista, che vive nella foresta coi sensi allenati come un animale, possa trovare simili gli odori degli orsi e di persone “civilizzate”. E mi fa strano la frase “Mi immaginavo un muso pieno di artigli”. Di artigli? Sul muso? Mhh…
Concordo col commento riguardo i puntini di sospensione; è un problema che ho anche io, cerco sempre di farci attenzione ma non è facile affrancarsi.
Comunque rinnovo i complimenti, bella interpretazione. Ah, una curiosità: il jarrin è qualcosa di reale?

Alimurgia
LeggErika3
Ciao Erika. Un racconto molto pulito e preciso, senza sbavature. Interessante l’interpretazione del tema. Forse la storia è un po’ semplice, ma il limite di caratteri di certo non aiuta. Onestamente non ho nessun consiglio da dare, forse avresti potuto aggiungere qualcosa nell’evoluzione della narrazione sfruttando i caratteri restanti. Ma anche no :-)
Chiudo con un grosso grazie per avermi fatto scoprire la parola del titolo! In bocca al lupo.

Il freelance
AndreaCrevola
Ciao Andrea. Uno dei racconti migliori del gruppo, a mio avviso. La scrittura è fluida e omogenea. L’interpretazione del tema è originale e gustosa (sempre meraviglioso vedere come menti diverse reagiscano diversamente allo stesso stimolo). Anche in questo caso concordo col commento di Shanghai Kid: funziona anche così, ma sarebbe stato superiore spostando un poco il baricentro verso la seconda parte. Complimenti e buona gara!

Farfalle
Luca Moggia
Ciao Luca. Racconto molto simpatico, con una prima parte “normale”, con un’azione ordinaria, e un colpo di scena fantastico sul finale. La costruzione funziona, anche se forse il finale è un po’ accelerato (sarà colpa anche dei pochi caratteri a disposizione).
Vista la qualità alta mi permetto di annotare un paio di espressioni che mi sembrano stonate. Mi suona un po’ strano l’aggettivo “carnoso” per un bulbo oculare. Le antenne si fermarono “di botto”? Forse ci starebbe meglio “all’improvviso”, visto che la narrazione è in terza persona e lo stile è descrittivo. Infine, “le zampe iniziarono a fremere”… sicuro che sia l’immagine che volevi rendere? Vedo l'insetto gigante e le antenne che fremono, ma le zampe le vedrei meglio salde.
Complimenti e buona edizione!
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini

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Shanghai Kid
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Re: Gruppo PUPILLE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » domenica 24 dicembre 2023, 11:14

Ciao ragazzi. Grazie per i vostri bei racconti, è stato difficile farne una classifica. A rileggerci e buone feste a tutti voi...


1.Alimurgia di LeggErika3
2.Il senza volto di PuntodiDomanda
3.Il freelance di Andrea Crevola
4.L’importanza delle lettere di Mario Mazzafoglie
5.Un giorno d’agosto di Giovanni D’Addabbo
6.Farfalle di Luca Moggia
7.Passeggiata nel bosco di Alexandra Fischer
8.Bellemère di SRCM
9.Prima che si sveglino di Bruce Lagogrigio



Farfalle di Luca Moggia
Ciao Luca,
piacere di averti letto!
Devo dire che il racconto, soprattutto nella prima parte, è scritto con perizia e mi ha permesso di calarmi molto facilmente nella dimensione della protagonista. Mano a mano che si procede nella lettura, qualche ripetizione (lì, lì; sentì, sentì) e un uso della punteggiatura non sempre ottimale mi hanno un po’ disturbato, ma sono errori veniali, probabilmente legati al tempo di stesura concesso in questa arena. Il racconto è carino e sicuramente ben scritto. L’ho apprezzato di più prima dell’arrivo del “mostro”, ma questo è puro gusto personale. Mi è piaciuto il discorso che portavi avanti sulla natura reale, al di là del fantastico, e avrei preferito una declinazione di quel genere, anche perchè ti stava venendo bene. Tuttavia torno a ripetere che questi sono gusti. La tua è indubbiamente una buona prova.


Il freelance di Andrea Crevola
Ciao Andrea,
piacere di averti letto!
Al contrario del testo precedente, nel tuo caso ho preferito più la seconda parte del testo della prima. L’idea di base mi piace parecchio. Hai trovato una declinazione davvero originale, bravo! A livello di stile ho poco da dire: il testo scorre bene. Qualche “ma” di troppo, ma sono sciocchezze. Penso tuttavia che avresti potuto spostare la parte finale all’inizio e indugiare maggiormente sugli aspetti che tratti lì, che poi sono quelli più interessanti e che centrano il tema. Insomma, la prima parte caratterizza bene il personaggio, ma è decisamente meno interessante della seconda e meno funzionale all’argomento trattato. A mio avviso, con così pochi caratteri, sarebbe stato meglio calcare la mano su quella. Detto questo, la prova è buona.


Alimurgia di LeggErika3
Ciao Erika,
piacere di averti letta!
Che declinazione interessante. Mi ha colpita, lo devo ammettere. Con una manciata di caratteri sei riuscita a raccontare molto bene questo mondo “floristico”. Mi sono piaciuti i personaggi e mi è piaciuta la dolorosa declinazione del tema. La scelta di attribuire ai personaggi dei nomi parlanti, poi, considerati i pochi caratteri a disposizione per tracciare dei profili è secondo me vincente. A livello di stile non ho appunti da fare. Il tuo racconto mi è piaciuto. Brava!


Prima che si sveglino di Bruce Lagogrigio
Ciao Bruce,
piacere di averti letto!
Allora, la storia di per sè è molto interessante, ma non lo è altrettanto la stesura del testo. Da un punto di vista meramente stilistico, non amo molto frasi costruite con i puntini di sospensione e i punti esclamativi, a meno che siano strettamente necessari, non so, mi sanno di falso, vogliono rendere in modo frettoloso qualcosa che può essere reso più efficacemente ricorrendo ad altre scelte, ad altri escamotage. Inoltre, anche la struttura del brano secondo me non è la migliore possibile. Si capisce abbastanza presto cosa stia accadendo, ma niente ci fa intendere il motivo del ruolo che assume il protagonista nella storia, del suo rapporto con la natura, dei suoi incubi. Avrei anche gestito le descrizioni in maniera un po’ diversa, cercando un tocco di originalità in più. Tre esempi spicci spicci: 1. invece che fare riferimento sempre al legno, nella descrizione della “madre”, avresti potuto, almeno la seconda volta, parlare, che so, di resina, di fronde, di radici; 2. occhi azzurri come il cielo; 3. capelli biondi come il grano; sono similitudini un po’ scontate, che, a mio avviso, sviliscono la narrazione. Detto questo, la storia è carina, forse con più tempo e più caratteri saresti riuscito a curare maggiormente anche gli aspetti formali.

Un giorno d’agosto di Giovanni D’Addabbo
Ciao Giovanni,
piacere di averti letto!
Appena ho iniziato la lettura e ho capito la scelta che hai fatto per declinare il tema assegnatoci, ho sorriso. Ho infatti apprezzato molto la tua idea e te l’ho anche un po’ invidiata. Da un punto di vista strutturale, però, avrei preferito una narrazione differente. Certo, la lettera ti permette di fare un buon resoconto della storia, ma quanto sarebbe stato più coinvolgente il tuo racconto se avessi mostrato quei momenti più che farli raccontare? Certo, questa è proprio una scelta autoriale, quindi c’è poco da metterci il becco. Il racconto risulta comunque carino, ecco, intendo solo dirti che se il tema mi è piaciuto molto, la forma in cui lo hai scritto mi ha convinto meno. Mi toccherà rifletterci un po’.


L’importanza delle lettere di Mario Mazzafoglie
Ciao Mario,
piacere di averti letto!
AHAHAHAHHAHA. Scusa. Rifaccio meglio. Ho finito di leggere il tuo racconto, ho messo sul fornello l’acqua per il tè caldo (qui si gela), ho ritirato un pacco dal corriere e ancora sto ridendo. Ho apprezzato molto il tuo testo per diversi motivi. Sullo stile non ho nulla da dire, è scritto bene, scorre, ha ritmo. Mi ha fatto impazzire la declinazione che hai dato al tema perchè hai messo insieme due cose che ho fatto/mi ero ripromessa di fare io, ma con un taglio ironico davvero spassoso. Ho pensato spesso, specie quando ero priva di idee: “Adesso scrivo di uno che partecipa a MC”. Alla fine non l’ho mai fatto, ma meglio così visto che tu l’hai fatto bene. Un paio di edition fa, tra le critiche che ho ricevuto, c’era che aver usato un giochetto linguistico per centrare il tema non rendeva il testo aderente alla traccia. Io sono di tutt’altro avviso: mi piace chi gioca con le parole. Insomma, non è un capolavoro, ma il tuo racconto è comunque super promosso. Grazie di avermi fatta divertire.


Il senza volto di PuntodiDomanda
Ciao Mattia,
piacere di averti letto!
Allora, il tuo racconto è ben scritto e scorre molto bene. Io ho apprezzato come hai reso la dimensione che hai voluto raccontare/esplorare e mi hai anche dato modo di scoprire una certa quantità di cose (che ho cercato, ma che si sono rivelate quelle che avevo inteso anche solo leggendo il testo, quindi, ti do ragione: sono piuttosto tautologiche). Devo ammettere che il tuo protagonista mi ha un po’ infastidito, ma più per questioni di natura personale che altro. L’obiettivo che ti sei proposto scrivendo questo pezzo, secondo me, l’hai raggiunto e sei stato bravo. Non era facile in 3000 caratteri. Peraltro, ottima declinazione del tema. Attuale, originale, non scontata. Bravo.


Passeggiata nel bosco di Alexandra Fischer
Ciao Alexandra,
piacere di averti letto!
Sintetica e diretta, il racconto scorre. La storia funziona abbastanza bene, ma sono d’accordo con Emiliano che sottolinea la mancanza di background. Non che con 3000 caratteri uno possa fare miracoli, ma avrei provato a seminare qualcosina di più. Non mi è piaciuta molto la frase “Ritornò a ritroso verso la macchina e pensò che la natura da madre, se maltrattata, poteva diventare matrigna”, mi sa un po’ di spiegone inutile: era già chiaro quello che volevi dire. Ho apprezzato invece il binomio natura-killer. Molto interessante.
Devo ammettere che ho capito anche poco la frase di chiusura: “Avrebbe avuto tutto il tempo di giustificare la scomparsa di Anna.”. Forse avrei concluso in maniera differente.


Bellemère di SRCM
Ciao SRCM,
piacere di averti letto!
Il racconto è ben scritto e il messaggio che hai deciso di dare arriva in modo efficace. Mi accodo però alle “critiche” che ti sono state mosse. Anche io sono rimasta un po’ confusa dal contesto, immaginandomi continuamente cose diverse, e questo non ha giovato. Inoltre, anche io avrei accennato alle cause della morte della sorella. Inoltre non ho ben capito il significato del nome dato alla bambina. Forse ti sei posto un obiettivo un po’ alto per questa manciata di caratteri. Peccato, perchè il racconto l’idea di per sè mi pare buona.

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Thomas
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Re: Gruppo PUPILLE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » domenica 24 dicembre 2023, 11:32

1) IL FREELANCE di Andrea Creola
2) ALIMURGIA di Erika Adale
3) IL SENZA VOLO di Mattia Pernis
4) FARFALLE di Luca Moggia
5) L'IMPORTANZA DELLE LETTERE di Mario Mazzafoglie
6) PRIMA CHE SI SVEGLINO di Bruce Lagogrigio
7) UN GIORNO D'AGOSTO di Giovanni D'Addabbo
8) PASSEGGIATA NEL BOSCO di Alexandra Fischer
9) BELLEMÈRE di SRMC

FARFALLE di Luca Moggia

Ciao Luca. Mi piace lo stile che hai scelto. Hai usato frasi brevi, molta azione e nessun tempo morto. In pochi aggettivi hai reso descritto in maniera efficace le forme degli insetti e le sensazioni fisiche della protagonista, e considero questo un grande valore aggiunto del racconto. Il tema mi sembra assolutamente centrato però fin dall'inizio si ha la sensazione che le cose vadano a finire male, quindi il finale mi ha colpito meno rispetto a quelle che, credo, fossero le tue intenzioni. La scena finale non mi convince fino in fondo; mi sembra non all'altezza della tua penna (capisco, del resto, che il lunedì a mezzanotte e mezza non sia facile descrivere un insettone che ammazza un cristiano). In generale molto bene. Complimenti

IL FREELANCE di Andrea Crevola

Ciao Andrea. Il tuo racconto mi è piaciuto da morire. Hai una scrittura cinematografica; sono riuscito a visualizzare perfettamente la scena e a sentire le voci dei protagonisti. Credo che la vicenda sia introdotta in maniera magistrale e alla fine resta la voglia di saperne di più. Spero tu abbia voglia di svilupparla perché è veramente una storia avvincente. Ho apprezzato, inoltre, il fatto che tu abbia introdotto un tema estremamente delicato e complesso riuscendo, seppur in poche righe, a proporre un ragionamento molto interessante. Complimenti.


ALIMURGIA di Erika Adale

Ciao Erika. Ti faccio i complimenti: hai una prosa straordinariamente elegante. Del tuo racconto mi ha colpito la capacità che hai avuto, in pochissime righe, di dare dei colori così vividi alla scena. Ho avuto la sensazione di trovarmi di fronte a una tela di pinta dove si muovono personaggi surreali, con una trovata sui nomi decisamente geniale. Credo che la bellezza delle parole sia superiore all'interesse che suscita la trama, che confesso di non aver capito alla prima lettura, ma su un formato più ampio credo potrebbe venirne fuori un racconto pregevole. Ottimo lavoro.

PRIMA CHE SI SVEGLINO di Bruce Lagogrigio

Ciao Bruce. Devo dire che il racconto mi è piaciuto anche se l'inizio lo penalizza. Mi sembra, stilisticamente, non all'altezza del proseguimento. Il ritmo del racconto, per il resto, è decisamente avvincente. Hai scelto frasi brevi e secche, una musica martellante che da un senso di inquietudine che corre per tutto il testo. Forse avresti potuto cercare un pizzico di originalità in più, soprattutto nelle descrizioni; osare qualche termine inaspettato, ma sappiamo bene che il tempo, purtroppo, è un ostacolo molto alto in fase di revisione e abbellimento. Un lavoro che mi sembra molto ben fatto.

UN GIORNO D'AGOSTO di Giovanni D'Addabbo

Ciao Giovanni. Hai fatto una scelta interessante. Ambientare storie in un preciso e riconoscibile contesto storico è sempre complicato. Mi è piaciuto come hai descritto le scene drammatiche; ho apprezzato le scelte lessicali e il ritmo è molto convincente. Mi è piaciuta meno la scelta della lettera, in particolare sembra che l'autore sia troppo rilassato rispetto alle immagini apocalittiche a cui ha assistito. Forse le stesse scene raccontate da un punto di vista diverso renderebbero molto meglio. In ogni caso la penna decisamente c'è.

L'IMPORTANZA DELLE LETTERE di Mario Mazzafoglie

Ciao Mario. Sei stato veramente bravo. Hai fatto una scelta difficile ma sei riuscito alla grande. Il tuo racconto si differenza dagli altri, che hanno scelto storie e tinte molto più scure. Mi hai strappato più di un sorriso, e il pippone su Leopardi trovo sia geniale. Forse avrei spinto ancora di più sull'acceleratore, magari spingendo fino all'assurdo. Un ottimo lavoro e una grande padronanza della tecnica.

IL SENZA VOLTO di Mattia Pernis

Ciao Mattia. Il tuo racconto, per me, va decisamente sul podio. Hai uno stile e un ritmo veramente avvincenti tant'è che mi sono ritrovato a leggerti con grande avidità. Ho apprezzato come tu sia riuscito, in pochi caratteri, ha costruire un'evoluzione del personaggio, una sua presa di coscienza che estrapoliamo esclusivamente dalle sue azioni, senza il bisogno di descrizioni che avrebbero rallentato il ritmo serrato del racconto. Le immagini e le scelte lessicali le trovo appropriate ed efficaci. Mi tolgo il cappello.

PASSEGGIATA NEL BOSCO di Alexandra Fischer

Ciao Alexandra. Un racconto, il tuo, che conquista e tiene incollati. In pochissime righe hai creato un clima di tensione veramente coinvolgente. Ci sono dei passaggi, però, che secondo me stonano. La reazione della ragazza al cadavere è troppo soft e le motivazioni del ragazzo non sono chiarissime. Ho la sensazione che lui abbia bisogno di qualche elemento in più che lo caratterizzi meglio. Secondo me il racconto merita di essere sviluppato, con l'attenzione a non perdere lo stile che è decisamente affascinante.

BELLEMÈRE di SRMC

Ciao SRMC. Trovo il tuo racconto ben scritto ma di difficile comprensione. Mi piace lo stile che hai scelto, le immagini che evochi e le scelte lessicali. Ti confesso, però, che ho perso il filo della storia. Mi sembra che la questione del video sul cellulare non venga sviluppata come immaginano sarebbe successo, e non mi convince fino in la bambina nella teca. Mi sembra in generale che, seppur in un contesto affascinante, ci siano troppi punti oscuri. Probabilmente su un metraggio più ampio questi problemi verrebbero risolti. In ogni caso la scrittura è ottima.

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antico
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Re: Gruppo PUPILLE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » domenica 24 dicembre 2023, 12:13

Avete già ricevuto cinque classifiche. Oltre a quella de L'INQUISITORE, dovrete riceverne ancora altre quattro.

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Andrea Furlan
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Re: Gruppo PUPILLE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » mercoledì 27 dicembre 2023, 12:53

Ciao a tutti e Buone Feste!!
In questa edizione sono rimasto colpito dalle diverse declinazioni date al tema, tutte interessanti. In un paio di casi mi avete dato lo spunto per documentarmi su cose che non conoscevo. Tutto merito della magia di Minuti Contati! Come sempre è molto difficile redigere la classifica e molti racconti li avrei messi a pari merito, soprattutto nella parte centrale.

1 - Alimurgia di Erika Adale
2 - L'importanza delle lettere di Mario Mazzafoglie
3 - Il senzavolto di Puntididomanda
4 - Un giorno d’agosto di Giovanni D’Addabbo
5 - Il freelance di Andrea Crevola
6 - Farfalle di Luca Moggia
7 - Prima che si sveglino di Bruce Lagogrigio
8 - Bellemere di SRCM
9 - Passeggiata nel bosco di Alexandra Fischer


Farfalle di Luca Moggia
Ciao Luca,
Ho già commentato un tuo racconto, quello della fine del mondo. Come allora, ho trovato le immagini visive e sensoriali molto vivide, realistiche al punto giusto e al servizio della storia. Atmosfera un po' alla Dylan Dog che apprezzo sempre, con pennellate surreali e fantastiche. Detto questo, ho trovato per contro la storia un po' debole, con l'entrata in scena della farfalla mostro forse un po' scollegato dal resto nonostante le giuste semine che hai introdotto nella prima parte. Attenzione anche alla punteggiatura che a mio avviso poteva essere più precisa con alcune virgole in più. Nel complesso una prova discreta ma non eccezionale.


Il freelance di Andrea Crevola
Ciao Andrea,
Ho letto il tuo racconto a più riprese in giorni diversi, mentre alla prima lettura non mi aveva entusiasmato, all'ultima l'ho apprezzato di piu: bello l'accostamento fra una riunione di lavoro reale e il contesto di fantasia, il tono ironico, il buon ritmo e le informazioni che sei riuscito a dare in pochi caratteri. Come hanno già rilevato altri ci sono alcuni passaggi non chiarissimi, come quello sulla manodopera e anche il finale potrebbe essere migliorato, ad esempio non ho capito perché il protagonista se ne vada. Il tema lo trovo un po' a fatica, poteva essere introdotto in maniera più chiara.


Alimurgia di Erika Adale
Ciao Erika,
Trovo il tuo racconto davvero molto interessante, con alcune scelte azzeccate come i nomi dei personaggi, la comunità che vive nella natura e che per questo rinuncia in qualche modo ai vantaggi di una vita ordinaria in città, l'ottima descrizione che hai dato della gravidanza legata al ciclo delle stagioni. Tema centrato in modo brillante. Come elementi da migliorare trovo solo alcune parti di punteggiatura. Grazie per avermi fatto cercare il termine del titolo, una pratica che conosco ma di cui non sapevo il nome nonostante sia un agronomo. Ottima prova!


Prima che si sveglino di Bruce Lagogrigio
Ciao Bruce,
Ho apprezzato il tuo racconto per il ritmo e il tema che ho trovato centrato in modo non banale. Concordo abbastanza sui rilievi che altri hanno sollevato sullo stile, la punteggiatura e le similitudini un po' viste. Bella l'idea del cucciolo umano allevato da una madre-albero, così come i riferimenti al Signore degli Anelli e Tarzan. Devo dire che non ho trovato questa parte chiarissima, con il dubbio se il protagonista fosse umano o albero, la cosa mi è stata chiarita solo dalle tue risposte ai commenti. In sintesi una buona prova, migliorabile con un po' di calma e anche adatta ad essere sviluppata ulteriormente.


Un giorno d’agosto di Giovanni D’Addabbo
Ciao Giovanni,
Ho letto questo racconto con una disposizione d'animo simile a quando ho giudicato i tuoi ultimi scritti: scrivi quello che ti pare, lo fai bene e lo apprezzo molto! Sapevo che molti ti avrebbero criticato per la scelta del racconto epistolare, ma non sono fra quelli: ti riconosco la capacità di catturare il lettore anche con stili meno immersivi e credo che ci stia nel tipo di storia che volevi raccontare. Ho colto i riferimenti agli autori classici anche se purtroppo non conosco avendo fatto altri studi e non avendo mai approfondito. Ho letto anche l'altro racconto degli amanti e l'ho apprezzato in modo simile, anche se è alquanto diverso. Su quello ho un paio di appunti: le ortensie non profumano e forse avrebbe reso meglio al presente. Interessante lo sdoppiamento che hai provato nello scrivere queste due storie, entrambe buone prove.


L'importanza delle lettere di Mario Mazzafoglie
Ciao Mario,
A me i metaracconti piacciono quasi sempre, anche se credo che non ne scriverò mai uno, e il tuo non fa eccezione. Adoro anche i giochi di parole e l'ironia che ne deriva, quindi per me tema centrato al 100%. Ho apprezzato anche il personaggio, trucido e zozzone in piena sintonia con il registro comico. Bello pure il contrasto con il fratello ligio e preciso. Per me una buona prova, che conferma la qualità che sai esprimere e a cui mi sono già abituato leggendo con piacere altri tuoi pezzi.


Il senzavolto di Puntididomanda
Ciao Mattia,
Alla prima lettura il tuo racconto mi aveva dato davvero poco, non conoscevo i termini che hai usato e ho trovato la storia un po' banale. Poi sono documentato sui riferimenti che hai indicato nei tuoi commenti e tutto ha preso un altro senso, nonostante non conosca la manosfera. Il viaggio del protagonista, il riferimento al tema davvero originale, la capacità di rendere quello che volevi scrivere in pochi caratteri, il finale hanno preso chiarezza e valore. Una ottima prova, anche se superare la barriera iniziale senza avere la mappa giusta può essere difficile.


Passeggiata nel bosco di Alexandra Fischer
Ciao Alexandra,
Ho trovato il tuo racconto diretto e efficace, ma forse un po' troppo schematico, tutto incentrato su azioni e dialoghi, dove l'interiorità dei due personaggi e le loro motivazioni, soprattutto quelle di Marco, non emergono. Anna non si sconvolge quando trova la mano sotto al mucchio di foglie e non si capisce il motivo per cui Marco la lascia nel bosco. Tema centrato in pochi caratteri.


Bellemere di SRCM
Ciao SRCM,
mi allineo con i commenti di chi mi ha preceduto sulla poca chiarezza generale e sulle idee più adatte per un racconto lungo. Ho apprezzato invece lo stile e la brevità efficace di alcune parti come i commenti che Nikla lascia nel video all'inizio. Forse sarebbe stato più efficace continuare a sviluppare il racconto su questo: poteva essere il suo narrare ai followers la chiave per spiegare anche al lettore. Tema centrato in maniera originale, anche se non sono sicurissimo della traduzione: bellemere vuole dire suocera, non so se funziona anche per matrigna.

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KatyBlacksmith
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Re: Gruppo PUPILLE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » mercoledì 27 dicembre 2023, 18:53

Ciao a tutti. Sempre difficile dare una classifica perché tutte le idee sono interessanti e meriterebbe valorizzarle.
Ma sono obbligata, quindi lo faccio.
(Se trovate strafalcioni questa volta posso incolpare la febbre.)


1 Bellemère, di srcm
2 Il Senza Volto, di Mattia Pernis
3 Farfalle, di Luca Moggia
4 Alimurgia, di Erika Adale
5 Prima che si sveglino, di Bruce Lagogrigio
6 Il freelance, di Andrea Crevola
7 L’importanza delle lettere, di Mario Mazzafoglie
8 Passeggiata nel bosco, di Alexandra Fischer
9 Un giorno d’agosto, di Giovanni D’Addabbo


Farfalle, di Luca Moggia

Ciao, Luca e ben ritrovato! Peccato per il malus.
Tema centratissimo e svolto in modo inquietante e originale, trasformando le farfalle in mostri ciuccia-carogne, con tanto di mostrone gigante finale stile ultimo livello di videogame. L'idea è buona, però... non mi ha preso moltissimo, e non so se sia dovuto ad alcuni particolari che non mi hanno permesso di immergermi nel racconto.
- "Dopo la litigata dell’altra sera, aveva provato in tutti i modi a convincere Alice ma niente." Convincerla a fare cosa?
- L'informazione che non c'è campo non viene poi usata, si sarebbe potuta evitare.
- "Per terra c’era una un piccolo animale morto, con la pelle rinsecchita e gli occhi che spuntavano dal muso scarnificato." Qui colgo informazioni incoerenti. La pelle insecchita (quindi non ha pelliccia?) si ha dopo un po' che l'animale è morto, quando ha perso fluidi anche per evaporazione. E infatti il muso è scarnificato e puzza molto. Però gli occhi sono ancora lì. Gli occhi sono tra le prime cose che spariscono, in un cadavere, cosa incoerente con lo stato della bestia.
- "...e il piscio che le colava sulle cosce muscolose, scappò fra gli alberi..."
Qui "muscolose" in questo punto l'avrei evitato: nessuno lo coglie. Non lo coglie lei, che tutto quel che prova è il contatto fastidioso con i pantaloni bagnati (e comunque al proprio corpo è abituata, non sta a sottolineare "madonna, guarda che cosce tornite!" in una situazione del genere). Non lo coglie il lettore, al quale in quel momento devi lasciare una sensazione di dinamicità e di certo non lo coglie il mostro (niente "anvedi che fregna, aò!)".
Sospetto che tu abbia avuto ripensamenti (ho trovato questo tema terribilmente difficile) che ti abbiano costretto a ridurti all'ultimo. Per me prova positiva! Buona undicesima era!


Alimurgia, di Erika Adale

Ciao, Erika e ben trovata.
Il tema è centrato, il parto difficile è qualcosa che può sempre capitare.
Inizialmente avevo immaginato che i protagonisti del racconto fossero membri di una comunità postatomica, invece sono persone che hanno scelto di abbandonare la civiltà e abbracciare l'azzardo di una sopravvivenza precaria inseguendo un modello anacronistico. Il finale non si capisce: la partoriente si salva? La porta dvvero all'ospedale oppure Tarassaco sta solo pentendosi della scelta, vista la situazione difficile?
Tremila caratteri non sono molti per spiegare tutto, comunque bell'idea l'ambientazione.
Buona undicesima era!


Prima che si sveglino, di Bruce Lagogrigio

Ciao, Bruce e ben ritrovato.
Tema centrato, con un cucciolo di umano ingannato da qualche figura silvestre e usato come arma contro altri della specie umana. Eppure questi "ent malvagi" si spostano e si muovono: potrebbero benissimo difendersi da soli.
Basterebbe questo a definire matrigna la Natura, manipolatrice e colma di paure tanto da trasformare il ragazzo in arma.
Due appunti: all'inizio "finalmente" potrebbe essere fuoriluogo: mi dicono che sia una parola generalmente collegata a situazioni di sollievo, di risoluzione, mentre qui la connotazione positiva non c'è: "Il profumo della neve e dei pini della foresta si mischia finalmente con qualcos'altro."
E ancora "Mi immaginavo un muso pieno di artigli e invece" ...artigli sul muso? Forse intendevi zanne?
Intrigante l'ambientazione,



Il freelance, di Andrea Crevola

Ciao, Andrea e ben trovato.
L'idea di una Natura... innaturale tanto da essere pianificata mi fa sorgere dei dubbi sulla durata della vita del freelance e del resto degli individui, ma va bene: se fanno quel lavoro ne avranno il loro tornaconto e quindi non me ne devo preoccupare.
Trovo forse non troppo convincente il braccio di ferro tra il freelance e la "capa": non si colgono posizioni distanti: lei chiede addirittura l'approvazione di lui al piano (cosa che sconfessa il presupposto di diverso potere), eppure non ne ha davvero bisogno. Oltretutto propone cose standard. Sembra la classica riunione inutile, tanto che anche l'orgoglio calpestato fatica un po' a farsi percepire.
Interessante la scelta di ridurre la Natura a un progetto, speriamo che non sia davvero così.
Buona undicesima era!


Un giorno d’agosto, di Giovanni D’Addabbo

Ciao, Giovanni e ben ritrovato.
Il tema della Natura Matrigna qui è ben centrato, con l'eruzione che cancellò dalle mappe Pompei ed Ercolano.
Ci sono però alcuni passaggi che a mio personale sentire scricchiolano un po', impedendo al lettore di farsi trasportare nel flusso degli eventi: Plinio sembra sapere troppe cose dello zio, alcune inutilmente riportate (a cosa ci serve sapere che ha uno scrivano? E come lo sa, Plinio, che invece saluta lo zio prima che questo si allontani?). La cronaca dei lamenti delle femmine e dei bambini è un po' scontata, mentre l'espressione "Sentiamo in noi il terrore di tutti gli abitanti di quei luoghi impossibilitati a scampare alle mille insidie" non rende quanto dovrebbe, la trovo didascalica invece che emotiva. Inoltre nella lettera non si coglie lo sconvolgimento per aver perso lo zio, aver visto scomparire due città e per tutto il cataclisma che è accaduto.
Buona undicesima era!


L’importanza delle lettere, di Mario Mazzafoglie

Ciao, Mario e ben trovato.
Il tema è centrato, con Walter che la Natura ha dotato di vista imperfetta (o forse la vista è scesa dopo le frequentazioni sui siti...) costringendolo a fraintendere il tema.
Molto evocativa l'espressione "come un camaleonte ai piedi di un arcobaleno".
Ci sono un paio di refusi ("Io ho già consegnato, che stasera non avevA voglia" e "proprio Pome un video") che non so se siano dovuti agli... occhiali rotti o a una scarsa rilettura.
Comunque bell'idea stravolgere il tema così.
Buona undicesima era!


Il Senza Volto, di Mattia Pernis

Ciao, Mattia e ben trovato.
Il tema è ben centrato, con il disperato tentativo del protagonista di raggiungere un riscatto che poi scopre di non volere.
Anche se personalmente ho sempre trovato semplicistico e fallimentare il classificare le persone in base all'aspetto fisico, riconosco la coerenza dell'ambientazione, da cui si percepisce molto bene il rifiuto del protagonista per quello che ha fatto molta fatica a raggiungere.
Ho apprezzato anche il fatto che dopo tutti gli interventi estetici la sensibilità della pelle sia diminuita, molto realistico.
Forse la sbavatura più evidente è "Il suo respiro affannoso riempie la stanza" mentre sono in una discoteca; un filo eccessivo (la stanza è enorme, con musica...).
Per me una buona prova!
Buona undicesima era!


Passeggiata nel bosco, di Alexandra Fischer

Ciao, Alexandra e ben ritrovata.
Tema centrato, con un bosco che arriva a reclamare vittime.
Però lascia aperti molti interrogativi: che ruolo ha Marco in relazione al bosco? Se la vittime sono quelle che non lo rispettano, a che pro portarci appositamente Anna? Quando vedono la mano nascosta sotto le foglie, perché a nessuno viene in mente di chiamare la polizia? Che cosa se ne fa, il bosco, delle vittime? E perché a Marco non accade niente mentre Anna subisce lo svenimento?
Sembra che manchi un background al racconto che lo completi e permetta di apprezzarlo.
Lo so: tremila caratteri sono pochi per tutto questo. Però mi piace l'idea del bosco assassino, forse meriterebbe svilupparla in un racconto un po' più lungo.
Buona undicesima era!


Bellemère, di srcm

Ciao, Simone e ben ritrovato.
Il tema è rispettato, con la morte della sorella che toglie a Nikla un supporto emotivo, e dandole anche una creatura di cui occuparsi.
Dal punto di vista logico colgo due sole falle: dice che non torna in quel luogo da sedici anni, eppure ha svuotato molte volte la capsula che la sorella riempiva; inoltre i bambini così piccoli necessitano non solo di calore (culla alimentata a energia solare) ma anche cibo, cure, cambi di pannolini...
A parte queste piccolezze, il racconto comunica molto bene la sensazione di perdita della sorella, quindi il suo lavoro lo fa, per me è una ottima prova.
Buona undicesima era!

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Fagiolo17
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Re: Gruppo PUPILLE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » mercoledì 27 dicembre 2023, 19:35

Eccoci giunti al momento della classifica.
Davvero una bella selezione di racconti con interpretazioni estremamente differenti del tema, complimenti a tutti.

1. Il Senza Volto, di Mattia Pernis
2. Alimurgia, di Erika Adale
3. Farfalle, di Luca Moggia
4. Il freelance, di Andrea Crevola
5. L’importanza delle lettere, di Mario Mazzafoglie
6. Prima che si sveglino, di Bruce Lagogrigio
7. Bellemère, di srcm
8. Un giorno d’agosto, di Giovanni D’Addabbo
9. Passeggiata nel bosco, di Alexandra Fischer



Farfalle, di Luca Moggia
Ciao Luca e piacere di leggerti.
Forse sei dovuto andare un pochino di corsa, perché ho notato qualche imprecisione stilistica che non è da te. un paio di ripetizioni di lì, poi due vide, due sentì. insomma robina che inficia sulla lettura ma non è che rende un buon racconto uno schifo. perchè il tuo è appunto un buon racconto, anzi, un ottimo racconto nonostante le piccole sbavature che suppongo siano state dovute alla fretta di consegnare.
le tinte fosche e cupe che hai dato alla narrazione sono proprio nelle mie corde e la virata sul soprannaturale la stavo aspettando al varco.
per me un'ottima prova, sicuramente da podio.
In bocca al lupo per l'edizione e buona feste.

Il freelance, di Andrea Crevola
Ciao Andrea, il racconto è scritto davvero bene, ma su questo non avevo dubbi. tema centrato e storia che ci mette un attimo a carburare prima di lascarci capire davvero di che si tratta.
Allora a me l'inizio è piaciuto ed è utile per entrare nel mood del cinquantenne che ha appena cambiato lavoro. non mi è completamente chiaro che lavoro, sembrerebbe un creatore di mondi? di culti forse, anche se non mi è chiaro del tutto.
non mi ha convinto del tutto la chiusura, poco forte, lui entra, viene schiacciato dalla tizia e poi se ne va. forse se si fosse ribellato con più convinzione... se li avesse zittiti andandosene e sbattendo la porta. insomma qualcosa di meno remissivo! ma è un parere mio personale il testo funziona perfettamente così come lo hai ideato.
In bocca al lupo per l'edizione e buone feste!

Alimurgia, di Erika Adale
Ciao Erika, un bel racconto, che in poche pennellate riesce a trasmettere tanto "non detto". in qualche modo mi ha ricordato THE GIVER di Lois Lowry, non so dirti perché, una sensazione a pelle.
rimane l'incognita dell'abbandono della città. una scelta? o qualche catastrofe o guerra o chissà che altro? poco importa. il tuo racconto parla di questa comunità e di una cosa brutale quanto può essere un parto di questo tipo. ci sono tutti gli elementi necessari per godersi quello che hai scelto di raccontare, non uno di più e non uno di meno.
i nomi sono un vero tocco di classe.
Complimenti per il pezzo, in bocca al lupo per l'edizione e buone feste.

Prima che si sveglino, di Bruce Lagogrigio
Ciao Bruce.
mi piace questa idea un po' alla Mowgli, ma con un Ent (o un Treant, insomma un albero vivente) che gli fa da madre. la realizzazione ha qualche difettuccio a livello stilistico.
perchè si aspettava degli artigli in faccia e non delle zanne? vabbè, forse ti sei solo confuso, immagino.
mi è piaciuto come hai fatto capire al lettore che il protagonista è un essere umano (chiedere all'Ent se gli assomigliavano è un bel dettaglio)
Insomma un buon racconto che con qualche accortezza stilistica in più e una gestione magari più lineare del flusso della narrazione, sarebbe stato davvero ottimo.
In bocca al lupo per l'edizione e buone feste.

Un giorno d’agosto, di Giovanni D’Addabbo
Ciao Giovanni e grazie della piacevole lettura.
lo stile lettera non è quello che va per la maggiore su minuti contati e devo dire che è stata una ventata di novità. il fatto che poi sia una lettera di un fatto realmente accaduto è ancora più caratteristico.
per mia natura sono di solito più affascinato dalle narrazioni più pulp e crude, come purtroppo ben sai. però la ritengo una buona prova.
ho letto anche l'altro racconto, quello che hai postato nel laboratorio e ammetto di averlo preferito a questo. hai fatto bene a postare anche quello!
In bocca al lupo per l'edizione e buon feste.

L’importanza delle lettere, di Mario Mazzafoglie
Ciao Mario! allora mi ha fatto scompisciare. perchè comunque hai fatto il classico meta racconto però hai usato un bel tono scanzonato che funziona, è divertente e ci scappa sempre la risata. forse non è un racconto da podio, ma hai comunque portato a casa egregiamente la pagnotta. ecco, per me questa metafora vale il prezzo del biglietto: Senza occhiali era spaesato come un camaleonte ai piedi di un arcobaleno. davvero geniale!
sicuramente un bel racconto, per il quale ti faccio i complimenti. vediamo dove piazzarlo in classifica.
ah, tema centratissimo! XD
in bocca al lupo per l'edizione e buon feste.

Il Senza Volto, di Mattia Pernis
Ciao Mattia, un bel racconto, strong al punto giusto, bello vivido. zero problemi con lo slang, è stato tutto piuttosto comprensibile, solo su Stacy mi sono arenato ma a fine lettura sono andato a vedere che cosa significasse, quindi poco male.
mi è piaciuto il finale molto pulp che colpisce il lettore. forse arriva fin troppo velocemente ma credo sia per i 3.000 caratteri. non vedo punti in cui avrei gestito diversamente la narrazione. anche la parte iniziale è funzionale a spiegarci il modo di essere del pdv, quindi non avresti potutto tagliare chissà quanto.
un bel racconto, davvero. stilare la classifica sarà durissima
In bocca al lupo per l'edizione e buone feste.

Passeggiata nel bosco, di Alexandra Fischer
Ciao Alexandra, era da un sacco che non ti commentavo! piacere di leggerti
mi è piaciuto il racconto a tinte horror che hai scritto per questo tema. mi è piaciuto il ritmo serrato che gli hai dato, una scena rapida, pochi dettagli chiari e il nostro protagonista che offre le persone a Madre Natura.
forse meno immaginifico del solito, ma comunque funzionale, complimenti.
In bocca al lupo per l'edizione e buone feste.

Bellemère, di srcm
Ciao SRCM e piacere di averti letto.
il racconto è molto interessante, soprattutto per il setting che gli hai dato, che è allo stesso tempo il suo punto forte e il suo punto debole. mi spiego meglio, è un punto forte perché io amo molto queste commistioni tra tecnologia e natura, un po' alla Zelda o alla Horizon, quindi il cellulare, la teca a energia solare in contrapposizione con la pietra del portone funzionano bene. però allo stesso tempo, rimane tutto troppo nebuloso e lascia spaesati perché non riusciamo bene a cogliere cosa immaginarci.
il pdv è una specie di influenzer ma in che tipo di mondo?
la morte della sorella la prendo come un dato di fatto e non mi da problemi vista la brevità del racconto, però la mancanza di info sul worldbuilding me lo rende troppo nebuloso.
con qualche dettaglio in più su quel fronte sarebbe stato un racconto davvero ottimo!
In bocca al lupo per l'edizione e buone feste!

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antico
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Re: Gruppo PUPILLE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 28 dicembre 2023, 12:20

Oltre a quella de L'INQUISITORE, dovete ancora ricevere una sola classifica.

Dash J. Benton
Messaggi: 76

Re: Gruppo PUPILLE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 28 dicembre 2023, 22:15

Buonasera, ecco qui i miei commenti, spero costruttivi. Mi spiace non aver dato il "diritto di replica", per mancanza di tempo.
Buone feste a tutti.

1) PRIMA CHE SI SVEGLINO
2) IL SENZA VOLTO
3) IL FREELANCE
4) UN GIORNO D’AGOSTO
5) FARFALLE
6) ALIMURGIA
7) PASSEGGIATA NEL BOSCO
8) BELLEMERE
9) L’IMPORTANZA DELLE LETTERE

FARFALLE
Ciao Luca. Scusa per il commento tardivo e per non darti la possibilità di ribattere prima di pubblicare la classifica.
Il finale horror é sufficientemente disgustoso (lo dico in senso positivo) e lascia il segno. Tuttavia ho notato i seguenti punti che secondo me potrebbero essere migliorati.
Il racconto risente di qualche errore di battitura che rompe un poco l’immersione.
La reazione della protagonista alle farfalle posate sugli occhi dell’animale morto sembra un po’ esagerata, come anche il suo repentino cambio di percezione da « radura idilliaca » a « bosco minaccioso ». La parte sulla zebra non mi sembra rilevante per il racconto. Infine, c’è un cambio di prospettiva che mi sembra inutile e nocivo (“forse forse non mi vede”).
Buona edizione!!

IL FREELANCE
Ciao Andrea,
Scusa per il commento tardivo e per non darti la possibilità di rispondere prima di fare la classifica.
Sei riuscito a tratteggiare un personaggio interessante (frustrato, rassegnato, insicuro, ma ancora con la speranza che il suo lavoro serva). Inoltre mi é piaciuta molto l’idea della civiltà super avanzata che crea religioni per controllare lo sviluppo di altri mondi. Credo di aver colto anche una critica al nostro mondo e alle nostre religioni.
Tuttavia, la relazione di potere tra il protagonista e la signora bionda é poco chiara. Sembra che lei sia il “grande capo”, ma poi chiede a lui di “approvare” la sua idea. Inoltre il dialogo trai due risulta ad uso e consumo del lettore, per spiegare delle cose senza che realmente si avanzi con la storia. Infine, una conclusione senza botto, un po’ in sordina (come il protagonista) che mi ha lasciato una sensazione di opportunità mancata.
Buona edizione!

ALIMURGIA
Ciao Erika,
Scusa per il commento tardivo e per non darti la possibilità di rispondere prima di fare la classifica.
Ammetto che ho avuto un po’ di difficoltà con i nomi (Ribes e l’Apprendista sono la stessa persona, giusto?), il che ha reso la lettura meno coinvolgente. A parte questo, il racconto mi sembra ben scritto.
Il problema che ho riscontrato è che, in fin dei conti, si tratta di un dialogo e poco più. Non succede molto, insomma, e la maggior parte dei caratteri sono destinati a darci il contesto e non l’azione. Inoltre, mi è mancato sentire il dolore di Menta, la sua sofferenza. Mi sembra sia li solo di contorno, quando (ma forse mi sbaglio?) è intorno a lei che dovrebbe girare la storia.

PRIMA CHE SI SVEGLINO
Ciao Bruce,
Scusa per il commento tardivo e per non darti la possibilità di rispondere prima di fare la classifica.
In prima lettura, il tuo racconto mi ha molto confuso. Capisco che l’intenzione era quella, per rendere la rivelazione finale più scioccante. Nonostante questo, in prima lettura, ho avuto molte difficoltà.
Devo dire pero che in seconda lettura mi é piaciuto molto, sia l’idea che la narrazione.
Non ho capito l’utilità di menzionare una bufera all’inizio, che nel resto del racconto scompare completamente. Immagino sia un refuso.
In definitiva, ottima prova con piccoli margini di miglioramento.
Buona edizione.

UN GIORNO D’AGOSTO
Ciao Giovanni,
Scusa per il commento tardivo e per non darti la possibilità di rispondere prima di fare la classifica.
Il tuo racconto mi é piaciuto. Ho trovato che la tensione e il ritmo salgono in maniera appropriata verso la fine del racconto, trasmettendo un certo livello di angoscia nonostante gli avvenimenti descritti siano avvenuti nel passato del protagonista. Anche lo spaccato storico l’ho trovato interessante. L’uso della lettera è insolito, ma un buon sistema per far raccontare in prima persona la storia al protagonista e per spiegare senza essere accusato di fare “spiegoni”. Sei riuscito a mantenere lo stesso registro elevato per tutto il racconto, senza inciampi.
Se qualcosa manca, direi che é il dialogo e l’interazione diretta con altri personaggi (d’altronde entrambi difficili in una lettera). Forse avresti potuto far riportare al protagonista dei dialoghi particolarmente significativi, che avrebbero potuto dare più vivacità al testo.
Buona edizione.

L’IMPORTANZA DELLE LETTERE
Ciao Mario,
Scusa per il commento tardivo e per non darti la possibilità di rispondere prima di fare la classifica.
Bellissimo racconto, ben scritto e molto divertente. E’ abilmente costruito per presentare la battuta finale nel migliore dei modi. Anche avendo capito ad un certo punto dove andavi a parare, l’effetto é stato comunque ottimo.
Tuttavia, per me é completamente fuori tema. Forse ho una comprensione limitata della “libertà” che ci offre minuti contati e in generale non amo troppo le interpretazioni non convenzionali. Ma in questo caso per me siamo andati troppo lontano dallo “spirito” del tema.
Buona edizione.

IL SENZA VOLTO
Ciao Mattia,
Scusa per il commento tardivo e per non darti la possibilità di rispondere prima di fare la classifica.
Il tuo racconto scorre molto bene, NONOSTANTE lo slang che usi e che mi é risultato incomprensibile. Ho letto nei commenti le tue spiegazioni, ma ritengo che non sia adatto all’udienza di minuti contati (nel senso che non lo abbiamo capito) e che il racconto sarebbe stato migliore senza.
Il finale a sorpresa mi é piaciuto, non me l’aspettavo, e dona una patina horror-fantascienza a quello che sembrava essere altro.
Il fatto che il protagonista sia un uomo che odia le donne (oltre che se stesso) mi è un po’ dispiaciuto (ne abbiamo già troppa di violenza contro le donne, che sia reale o immaginaria), ma almeno fa una brutta fine.

PASSEGGIATA NEL BOSCO
Ciao Alexandra,
Scusa per il commento tardivo e per non darti la possibilità di rispondere prima di fare la classifica.
Il racconto é ben scritto e l’idea risulta interessante.
Un bosco che punisce chi non lo rispetta e un protagonista che lo utilizza per eliminare possibili compagne “indegne” potrebbe essere l’incipit di un libro su un serial killer alla X-Files.
C’è pero’ per me un grande problema che, per quanto mi riguarda, rompe completamente il racconto: la reazione di Anna quando vede il corpo sotto le foglie é inverosimile. Non un grido, un gesto di paura, una richiesta di spiegazioni. Sgrana gli occhi e sente paura solo quando Marco suggerisce che sia il bosco a eliminare gli incauti. In mancanza di altre informazioni sui protagonisti, la reazione di una persona “normale” sarebbe stata ben diversa e la sua mancanza fa sembrare tutto il resto finto.

BELLEMERE
Ciao SRCM,
Scusa per il commento tardivo e per non darti la possibilità di rispondere prima di fare la classifica.
Il tuo racconto mi lascia un po’ interdetto. Ho notato varie discrepanze che rendono il tutto poco verosimile e che mi impediscono l’immersione. La protagonista (una influencer?) torna a casa dopo 16 anni, ma la sorella gli lasciava semi e regali abitualmente nella capsula? E la bambina la aspettava nella teca da due mesi? O non ho ben capito, o non ha molto senso. Capisco che nel “mondo” del racconto forse ci sia un livello tecnologico superiore al nostro (la sorella appare come ologramma al suo arrivo) ma ciò’ non toglie che lasciare una bambina in una teca per due mesi sia un po’ inverosimile. Anche il fatto che la protagonista si sia immersa nella natura ma sia in grado di “postare” i suoi video non viene spiegato.

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Re: Gruppo PUPILLE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » venerdì 29 dicembre 2023, 10:39

Avete ricevuto tutte le classifiche in tempo utile. Nei prossimi giorni vi arriverà anche la classifica de L'INQUISITORE.

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Re: Gruppo PUPILLE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » lunedì 1 gennaio 2024, 13:06

Eccomi! Tanti pollici uguali per questa classifica, quindi posizioni virtualmente molto vicine tra loro.
In complesso direi dei buoni racconti in questa edition e delle penne davvero interessanti.

CLASSIFICA

1. L'importanza delle lettere di Mario Mazzafoglie
2. Alimurgia di Erika Adale
3. Il senza volto di Mattia Pernis
4. Il freelance di Andrea Crevola
5. Farfalle di Luca Moggia
6. Prima che si sveglino di Bruce Lagogrigio
7. Bellèmere di SRCM
8. Passeggiata nel bosco di Alexandra Fischer
9. Un giorno d'agosto di Giovanni D'Addabbo

COMMENTI

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