Shahmaran

Con la prima edizione del 2024 parte ufficialmente il quarto lustro di Minuti Contati e quale modo migliore per inauguralo se non con colui che lo ha gestito per il suo primo lustro? Appuntamento con un tema di Daniele Picciuti e 4000 caratteri a disposizione fissato per lunedì 15 gennaio alle ore 21.00!
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gcdaddabbo
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Shahmaran

Messaggio#1 » martedì 16 gennaio 2024, 0:33

Cammino lentamente, solo, un passo dietro l’altro.
Il gruppo è presto lontano. La guida la sento appena.
Il posto lo riconosco ed ho dentro di me qualcuno con cui parlare e che mi tiene compagnia.
“Di cosa avrò paura, ora che nessuno può portarti più via?
Lo sai. Il mio motto è sempre stato: Non essere legato a nulla. Se tieni a qualcosa o a qualcuno soffrirai.
Mi sono scoperto ad amarti ed è stato bellissimo.
Questo viaggio mi servirà a ritrovare me stesso, quello di prima, senza legami, senza vincoli, libero.
Qui, tra le rovine di Efeso, nella nostra prima crociera, ci tenevamo per mano. Ricordi? Ci hanno detto che, per curare i malati, li chiudevano in questa piccola casa di pietra piena di serpenti per un giorno intero. Se ne fossero usciti vivi, sarebbero stati considerati guariti. Ero terrorizzato. Mi hai stretto con energia senza curarti degli altri ed io mi sentivo protetto anche dagli sguardi. Eri tu la più forte. Così giovane e bella, con i tuoi capelli neri sciolti sulle spalle, gli occhi scuri, il vestitino corto rosa ed i sandaletti con il nastrino e il fiocco.
Tra le rovine della Biblioteca di Celso c’erano figuranti in costume, trent’anni fa. Ora ci sono turisti dappertutto, ma io ho ancora un passo discreto, tornerò alla vecchia abitudine. Lasciare i sentieri battuti come Francesco Petrarca, solo e pensoso. Farò il giro dei Templi.”
Ho fatto un cenno alla guida. Avrà capito? La strada a sinistra sembra più interessante. Fa un caldo tremendo. Questa grotta e questo fascio di erba tagliata mi ricordano quando mia madre mi aveva cacciato di casa e la notte dormivo in un cascinale in campagna. Mi ci stendo un momento.
“Ti riposi anche tu?”

Devo essermi addormentato. Non si vede nulla. Devo aver dormito parecchio. Non c’è luna nel cielo. Un fruscio tra le pietre. L’orologio segna le ventidue. La torcia dello smartphone non funziona o non so come usarla. Resta un cinque per cento. Domattina torneranno i turisti e le guide. Ho con me, nella tasca dei pantaloni, le mie carte. In qualche modo farò. La mia giacca sarà il mio cuscino. Se mi allontano posso finire male. Il fruscio si fa sempre più chiaro. Un serpente? Nel cascinale erano topi. Non ho paura dei topi. In questa grotta saranno serpenti. All’orizzonte luci di qualche villaggio. Il rumore di un aereo che passa. Ne distinguo appena la luce lampeggiante tra le stelle. Lo splendore della via Lattea. Un serpentone di stelle nel cielo. Ci sono zone di nero. Nuvoloni in arrivo? I rettili di notte non dormono? I gechi no. Peggio fuori o lì dentro? Qualche goccia di pioggia ed il vento che soffia. Mi conviene la grotta.
Questo è un sibilo. Di cosa ho paura? Non vederlo, sentirlo. Se mi morde e mi uccide. Troveranno il mio corpo. C’è anche un lampo ed un tuono. La pioggia che scende. Come un fiume il sentiero. Ora potrà scivolare fino a me senza farsi sentire. Le gocce formano un tendaggio all’ingresso.
“Vieni a stringermi, amore!”
Dormirò. Ho bisogno, domattina, di tanta nuova energia. Ci vorrebbe anche per caricare la batteria.
“Ti saresti arrabbiata. Avresti detto: Ti sembra questo il momento di scherzare?”
Non devo avere paura. Se non puoi risolvere un problema, ignoralo. Come per l’esistenza di Dio.
Il cuore batte forte e sto tremando. Fa freddo? Continua a piovere ed a tuonare. Non si distinguono animali alla luce dei lampi e la grotta è abbastanza grande per potersi stendere tutto senza bagnarsi.
Respiri lenti e profondi, respiri lenti e profondi.

Ho sognato di dormire abbracciato ad un enorme pitone rosa come fosse un grande orsacchiotto di pelouche. Sono intirizzito, ma vivo. Ha smesso di piovere. Il viottolo è ancora tutto bagnato. Fuori ad oriente c’è il sole già alto. Dalla stradina scende una giovanetta con dei sandali rosa.
“Mademoiselle. Parlez vous francais?”
“Oui, monsieur!”
“Je t’aime et t’adore!”
“Mousieur?”
“Pardon. Escusez-moi! Un selfie?”



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antico
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Re: Shahmaran

Messaggio#2 » martedì 16 gennaio 2024, 0:44

Ciao Giovanni! Caratteri e tempo ok anche per te! Buona DANIELE PICCIUTI EDITION!

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gioco
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Re: Shahmaran

Messaggio#3 » venerdì 19 gennaio 2024, 17:25

Ciao Giovanni, piacere di rileggerti.
Questo racconto mi affascina e mi confonde al tempo stesso. Ci sono rimandi evocativi molto suggestivi, ma trovo difficile seguire il nesso tra le diverse componenti. C’è il ricordo di un uomo che ripensa a una donna probabilmente morta, e ripercorre i luoghi del loro amore, ci sono i riferimenti ai serpenti, reali, mitologici e metaforici, c’è l’incontro colla giovinetta francese(?) a cui non riesco a dare un senso. Insomma da un lato mi coinvolge ma dall’altro mi lascia con un senso di incompiutezza, di insoddisfazione. Tema centrato ma non in pieno.
P.S. Attenzione ai refusi (Mousieur, pelouche).
Buona gara!
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini

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gcdaddabbo
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Re: Shahmaran

Messaggio#4 » sabato 20 gennaio 2024, 12:34

gioco ha scritto:Ciao Giovanni, piacere di rileggerti.
Questo racconto mi affascina e mi confonde al tempo stesso. Ci sono rimandi evocativi molto suggestivi, ma trovo difficile seguire il nesso tra le diverse componenti. C’è il ricordo di un uomo che ripensa a una donna probabilmente morta, e ripercorre i luoghi del loro amore, ci sono i riferimenti ai serpenti, reali, mitologici e metaforici, c’è l’incontro colla giovinetta francese(?) a cui non riesco a dare un senso. Insomma da un lato mi coinvolge ma dall’altro mi lascia con un senso di incompiutezza, di insoddisfazione. Tema centrato ma non in pieno.
P.S. Attenzione ai refusi (Mousieur, pelouche).
Buona gara!

Ciao, Corrado! Grazie per il tuo commento! Permettimi di sottolinearti che la storia vuole essere soprattutto quello di un uomo, che, dopo aver vissuto oltre trent'anni con una donna (regina dei serpenti) che lo affrancava da tutte le paura, si ritrova solo e cerca di trovare chi possa sostituire il suo amore. Comprende subito di essere solo ridicolo.

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gioco
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Re: Shahmaran

Messaggio#5 » domenica 21 gennaio 2024, 15:57

gcdaddabbo ha scritto:Permettimi di sottolinearti che la storia vuole essere soprattutto quello di un uomo, che, dopo aver vissuto oltre trent'anni con una donna (regina dei serpenti) che lo affrancava da tutte le paura, si ritrova solo e cerca di trovare chi possa sostituire il suo amore.


Grazie per il chiarimento! Ha in effetti senso, ma personalmente non mi era chiaro dalla lettura che la donna che perduto fosse la regina dei serpenti. Alla prossima!
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini

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Debora
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Re: Shahmaran

Messaggio#6 » domenica 21 gennaio 2024, 18:29

Ciao e felice di leggerti. Il racconto è molto affascinante ma ho fatto davvero molta fatica a seguirlo e a comprenderlo e al momento non sono neanche sicura di averlo fatto. Ho letto qui sopra che la donna è la regina dei serpenti ma proprio non mi era chiaro alla lettura. Ma quindi i terrori d'oriente quali sono? Scusa, probabilmente sono io a non avere le basi per capire i riferimenti che hai fatto.

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gcdaddabbo
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Re: Shahmaran

Messaggio#7 » domenica 21 gennaio 2024, 19:16

Debora ha scritto:Ciao e felice di leggerti. Il racconto è molto affascinante ma ho fatto davvero molta fatica a seguirlo e a comprenderlo e al momento non sono neanche sicura di averlo fatto. Ho letto qui sopra che la donna è la regina dei serpenti ma proprio non mi era chiaro alla lettura. Ma quindi i terrori d'oriente quali sono? Scusa, probabilmente sono io a non avere le basi per capire i riferimenti che hai fatto.

Ciao, Debora! Shahmaran è una figura mitologica della cultura turca, una sorta di donna-serpente, che ha potere su tutti i rettili. Ne è stata anche tratta una serie per Netflix.
In questo racconto il protagonista ha paura dei serpenti ed è terrorizzato dall'idea che i malati in origine venissero curati lasciandoli per un giorno chiusi in una casa di pietra. Ciononostante quando perde la sua donna che funzionava per lui come Shahmaran, (lo stringeva forte, liberandolo dalle paure,) torna in Efeso e finisce per affrontare proprio un'esperienza simile, ma
si accorge che non troverà un'altra Shahmaran.

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Gerry Ponsacchi
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Re: Shahmaran

Messaggio#8 » domenica 21 gennaio 2024, 20:14

Ciao Giovanni, racconto molto nebuloso.

Comincio con il discorso D eufoniche, il tuo testo ne è pieno. Consulta un testo di grammatica per capire quando è necessario utilizzarle e quando no, io posso dirti che sono inciampato a ripetizione durante la lettura e alla lunga stanca.

Ho trovato confusione nella resa grafica dei pensieri. Ok che il narratore apre un soliloquio tra virgolette, e se lo porta avanti per una decina di righe. Però poi questa forma non viene rispettata nel resto del testo. Quando deve coricarsi, quando valuta le alternative. Quando si sveglia. I discorsi tra virgolette compaiono a caso.

Ho capito come hai cercato di rendere il tema: devo dire che complessivamente l’angoscia del personaggio che si ficca da solo nella situazione disgraziata e poi ne esce senza un graffio è qualcosa che non mi ha preso.

Insomma, ci sono molti punti su cui lavorare per efficientare la resa finale, MC serve a questo!
Un saluto,
g3rry

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gcdaddabbo
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Re: Shahmaran

Messaggio#9 » domenica 21 gennaio 2024, 22:42

Gerry Ponsacchi ha scritto:Ciao Giovanni, racconto molto nebuloso.

Comincio con il discorso D eufoniche, il tuo testo ne è pieno. Consulta un testo di grammatica per capire quando è necessario utilizzarle e quando no, io posso dirti che sono inciampato a ripetizione durante la lettura e alla lunga stanca.

Ho trovato confusione nella resa grafica dei pensieri. Ok che il narratore apre un soliloquio tra virgolette, e se lo porta avanti per una decina di righe. Però poi questa forma non viene rispettata nel resto del testo. Quando deve coricarsi, quando valuta le alternative. Quando si sveglia. I discorsi tra virgolette compaiono a caso.

Ho capito come hai cercato di rendere il tema: devo dire che complessivamente l’angoscia del personaggio che si ficca da solo nella situazione disgraziata e poi ne esce senza un graffio è qualcosa che non mi ha preso.

Insomma, ci sono molti punti su cui lavorare per efficientare la resa finale, MC serve a questo!
Un saluto,
g3rry

Ciao, Gerry!
Grazie!

Cristina_emme
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Re: Shahmaran

Messaggio#10 » lunedì 22 gennaio 2024, 12:15

Ciao Giovanni,
felice di leggerti. Premetto che ho dovuto leggere più volte il racconto per capirne il significato e comprendere quale fosse la paura del protagonista. Le parti in cui si narra il ricordo di questo amore perduto sono molto suggestive ma poi ci si perde, appunto, nella ricerca del significato del testo. Un vero peccato perché il racconto avrebbe potuto coinvolgere molto di più.
In bocca al lupo per la gara!

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Emiliano Maramonte
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Re: Shahmaran

Messaggio#11 » lunedì 22 gennaio 2024, 23:24

Ciao Giovanni!
Stavolta tocca a me leggerti. Si fa un po' a turno, dai. :-D
Vado un po' controcorrente. A me il racconto è piaciuto. Mi rendo conto che le tre parti in cui il testo è diviso appaiono slegate, ma il filo rosso c'è: il ricordo di un amore perduto, un'esperienza concreta che è anche una ricerca di se stessi, il brusco ritorno alla realtà. La parte che mi è piaciuta di più è quella centrale, scritta molto bene, con una buona suspense. Anche il finale è carino: il protagonista galvanizzato dal sogno, dichiara amore a una sconosciuta, poi si accorge di aver fatto una figura da peracottaro. Certo, ci si poteva giocare meglio l'atmosfera, magari esplicitando la simbologia grotta/interiorità, però l'hai pensata così e amen.
Mi accodo a chi ti ha segnalato virgolette messe a casaccio e, soprattutto, un uso ormai anacronistico delle "d" eufoniche.
Il modo in cui hai provato ad aderire al tema mi sembra deboluccio. L'oriente c'è, ma i terrori? Dallo sviluppo della trama emerge poco di questo ultimo elemento...

In bocca al lupo!
Emiliano.
Ultima modifica di Emiliano Maramonte il martedì 23 gennaio 2024, 23:46, modificato 1 volta in totale.

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Maurizio Chierchia
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Re: Shahmaran

Messaggio#12 » martedì 23 gennaio 2024, 17:19

Ciao Giovanni.
Allora, anche io mi trovo in difficoltà. Il problema principale secondo me non sta nella gestione della storia, ma nella gestione degli strumenti da scrittore.
Mi spiego meglio:
per prima cosa il titolo del racconto non può darmi il nome di un personaggio che non comparirà mai nel testo. Il fatto che la moglie sia Shahmaran l'ho dedotto solo dai commenti. Leggendo il titolo mi aspettavo di capire cosa o chi fosse questa Shahmaran ma tu non me lo spieghi. Lo metti nel titolo e non lo declini nella storia.
seconda cosa sono ovviamente le D eufoniche (anche se qui sinceramente si può passare oltre, una volta che impari le togli e sei a posto)
terza cosa sono i pensieri inseriti casualmente con le virgolette. Se stai usando la prima persona al presente le trovo superflue. Le azioni e i pensieri devono amalgamarsi stando sulla stessa linea. Non serve separare con le virgolette il pensiero del protagonista, siamo noi il protagonista e il pensiero arriva spontaneo.
quarta cosa: ma, alla fine del primo paragrafo, chi è che dice "dormi anche tu?"
Detto questo ti auguro buona fortuna per la gara e a rileggerti presto.
Maurizio Chierchia
"Domani è già vicino"

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gcdaddabbo
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Re: Shahmaran

Messaggio#13 » mercoledì 24 gennaio 2024, 14:45

Emiliano Maramonte ha scritto:Ciao Giovanni!
Stavolta tocca a me leggerti. Si fa un po' a turno, dai. :-D
Vado un po' controcorrente. A me il racconto è piaciuto. Mi rendo conto che le tre parti in cui il testo è diviso appaiono slegate, ma il filo rosso c'è: il ricordo di un amore perduto, un'esperienza concreta che è anche una ricerca di se stessi, il brusco ritorno alla realtà. La parte che mi è piaciuta di più è quella centrale, scritta molto bene, con una buona suspense. Anche il finale è carino: il protagonista galvanizzato dal sogno, dichiara amore a una sconosciuta, poi si accorge di aver fatto una figura da peracottaro. Certo, ci si poteva giocare meglio l'atmosfera, magari esplicitando la simbologia grotta/interiorità, però l'hai pensata così e amen.
Mi accodo a chi ti ha segnalato virgolette messe a casaccio e, soprattutto, un uso ormai anacronistico delle "d" eufoniche.
Il modo in cui hai provato ad aderire al tema mi sembra deboluccio. L'oriente c'è, ma i terrori? Dallo sviluppo della trama emerge poco di questo ultimo elemento...
In bocca al lupo!
Emiliano.


Ciao, Emiliano! Le tue parole mi confortano. So bene che tendo a raccontarmi la storia invece che narrarla agli altri. Mi conforta che tu abbia colto in pieno l'essenza del racconto. Riconosco il problema delle "d" eufoniche. Dovrò mettermi un appunto in evidenza se voglio evitare di ricadere in questo vizio.
Terrore? Mi chiedo se qualcuno dei lettori ha provato a dormire in campagna o in una grotta senza torcia e senza sacco a pelo con i rumori intorno di animali che si muovono nel buio. Io ci sono passato, ma erano topi e non serpenti.
Dal vocabolario: Il terrore è uno stato di paura incontrollabile per un pericolo imminente ma non necessariamente reale.
Non c'è bisogno di mostri o fantasmi per essere terrorizzati. Il nostro protagonista riesce nell'impresa solo perché ha Shahmaran dentro di sé.
Grazie per le osservazioni.
Buona Edition!

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Blaubar
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Re: Shahmaran

Messaggio#14 » giovedì 25 gennaio 2024, 1:47

Ciao Giovanni, piacere di leggerti e di conoscerti!
In breve ho apprezzato due cose del racconto: mi hai fatto fare ricerca e hai usato un bel mito ripreso nel percorso di evoluzione del protagonista che, credo o voglio sperare, “guarisce” dalla nostalgia per la sua amata, la sua Shahmaran, dimorando una notte nella grotta dei serpenti. E che bella sensazione di sollievo nel capoverso finale!
Tante parti della prosa però non servono bene questa bellissima idea. A volte arranca un po’ perchè questa abbondanza di periodi corti spezza e affatica la lettura. Lo leggo ad alta voce spesso, e perde un po’.
Anche il terrore è un po’ sopito. So che il protagonista ha paura perchè me lo dice ma se vale l’antico adagio “Show, don’t Tell” allora si poteva evocarla quella paura, piuttosto che spiegarla. Il protagonista non mi deve dire “ho paura” ma piuttosto “sento quel sudore freddo, qualcosa mi ha toccato? Striscia vicino a me… o forse è solo un filo d’erba bagnata..dov’è quella cazzo di luce!?!”.
Correggimi anche tu se le mie impressioni sono errate, buona Gara!

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BruceLagogrigio
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Re: Shahmaran

Messaggio#15 » giovedì 25 gennaio 2024, 13:00

In prima persona. Tempo verbale presente. Ambientazione: Attuale. Efeso in Turchia. Tema centrato.

Ciao Giovanni, piacere di rileggerti. Racconto molto onirico. Uno stile particolare, con frasi molte belle e pensieri profondi.
Ad esempio questa è molto d’effetto: Non devo avere paura. Se non puoi risolvere un problema, ignoralo. Come per l’esistenza di Dio.
Certo, è tutto un po’ confuso, credo per far trasparire la confusione in cui è immerso il protagonista. Però, ciò confonde parecchio anche il lettore.

Buona gara.

Bruce
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

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antico
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Re: Shahmaran

Messaggio#16 » mercoledì 31 gennaio 2024, 19:45

Ho apprezzato il racconto, ma credo che le difficoltà incontrate da molti (e da me stesso) abbiano origine da una certa tua difficoltà a trasmettere le tue intenzioni riguardo al racconto stesso. Il collegamento tra la sua amata perduta e il titolo proprio mi era sfuggito e come tale il fatto che lei rappresentasse la regina dei serpenti andando a fugare le sue paure. Mi sono perso anche il fatto che si fosse recato in quel luogo per trovare un altro amore, per come l'ho inteso vi si è recato per ritrovare se stesso e la propria capacità di essere autonomo, quindi ben lontano dalle intenzioni da te spiegate. E questo non può che generare confusione. Detto questo, non posso che giudicarlo per come l'ho vissuto io al netto delle tue spiegazioni e quest'uomo esce da questa notte all'addiaccio ritrovando un po' di se stesso e pertanto il racconto mi risulta sostanzialmente compiuto. Ma il tema proprio non sono riuscito a vederlo (sempre per la questione titolo non spiegato). Direi un pollice tendente al positivo in modo solido, ma non brillante con penalizzazione per il tema mancante.

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