Terrori d'oriente

Con la prima edizione del 2024 parte ufficialmente il quarto lustro di Minuti Contati e quale modo migliore per inauguralo se non con colui che lo ha gestito per il suo primo lustro? Appuntamento con un tema di Daniele Picciuti e 4000 caratteri a disposizione fissato per lunedì 15 gennaio alle ore 21.00!
Giovanni P
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Terrori d'oriente

Messaggio#1 » lunedì 15 gennaio 2024, 23:40

«Hai capito dove devi andare? »
«Me lo hai scritto, non c’è da capire c’è da leggere.»
«Riggio, mettila come vuoi, basta che entri, prendi quello che devi prendere e te ne vai.»
«Ci metto un attimo, sono qua sotto.»
«Hai già trovato un parcheggio?»
«La lascio in doppia fila.»
«Cazzo, no!»
«Che hai Vasto?»
«Ho che non devi prendere multe!»
«Che c’è, non hai trenta euro in tasca? La pago io, morto di fame.»
«Imbecille, un verbale rimane scritto e potrebbe essere usato per rintracciarci!»
«Allora la prossima volta vieni te invece di rompere i coglioni.»
«Tanto fai sempre come cazzo ti pare!»
«Mi hai detto di fare tutto entro venti minuti, se cerco un parcheggio venti minuti li ho già spesi lì.»
«Bravo fenomeno. Ora devo chiudere chiamami quando sei entrato nell’appartamento.»
La conversazione si interrompe mentre Riggio accosta l’auto sfregando lo sportello del passeggero a uno degli alberi del viale.
«Almeno così non blocco le altre auto parcheggiate.» Dice guardandosi allo specchietto come se Vasto fosse ancora al telefono. Prima di scendere da una manata sul pulsante delle quattro frecce e poi esce dall’auto aprendo lo sportello senza guardare chi arriva alla sua sinistra. Il numero civico è il dieci, quello se lo ricorda bene e il piano è il secondo, anche quello gli è rimasto bene in mente. Di fronte al portone in legno tira fuori il mazzo di chiavi, ogni chiave ha un pezzetto di nastro adesivo colorato che indica la sua funzione, quei colori però non li ricorda.
«Prego.»
Riggio alza lo sguardo dal mazzo di chiavi e vede una signora anziana che gli tiene il portone aperto per farlo entrare, lui sorride ed entra senza ringraziarla. Arrivato davanti alla porta tira fuori il cellulare di tasca e richiama il numero dell’ultima conversazione.
«Vasto...»
«Sei in casa?»
«Sono fuori dalla porta.»
«E perché non sei dentro?»
«Quali sono le chiavi di casa?»
«Maledetto ebete, stai telefonando sul pianerottolo?»
«Perché uno non può parlare al telefono sul pianerottolo di un palazzo?»
«Stai per violare una proprietà privata, demente!»
«Già.»
«La chiave dell’appartamento ha il nastrino rosso, entra e cerca di non farti vedere da nessuno.»
«Ok.»
«Riggio…»
«Dimmi!»
«Qualcuno ti ha visto entrare?»
«A parte la vecchia che mi ha aperto il portone nessun’altro.»
«Voglio morire…»
«Eh? »
«Senti, ora ti giro il nome del libro che devi rubare, ti invio la foto del titolo da una lista manoscritta dal padrone di casa.»
«Mano che?»
«Manoscritta, nel senso che è stata scritta a mano su un foglio.»
«Allora dì scritta a mano, cazzo.»
«Riggio questo non è un gioco, prendi quel libro e vattene. Se il padrone rincasa ti copri il viso, lo bastoni e fai finta di rubargli il portafogli. Non deve capire che sei lì per rubare quel libro altrimenti i nostri committenti verranno beccati.»
«In che senso?»
«In che senso cosa?»
«Come faccio a far finta di rubargli il portafogli? O lo rubo o non lo rubo.»
«Riggio, portami quel libro e basta. Ora butto giù, chiamami solo in caso di strettissima necessità e fai piano, nessuno deve sentirti.»
Vasto si asciuga il sudore dalla fronte usando la parte bassa della felpa, chiude la telefonata e pulisce lo schermo del cellulare bagnato e surriscaldato.
«Quel Riggio mi manda al manicomio» dice sfilando una sigaretta dal pacchetto deformato «Ora parlo anche da solo, fanculo!»
Accende la sigaretta facendo un tiro profondo.
«Questa è l’ultima volta che accetto un lavoro così complicato, da lunedì si ricomincia col rame.»
Lo schermo del cellulare s’illumina, è Riggio, e Vasto per poco non ingoia la sigaretta accesa.
«Che è successo?!»
«Nulla.»
«Come nulla?» sbraita Vasto «Mi dovevi chiamare solo in caso d’emergenza!»
«Non riesco a leggere bene il titolo del libro, la scrittura di questo qua è illeggibile.»
«Ma quale scrittura, vorrai dire la calligrafia!»
«Si quella lì. Comunque non ho tutto il giorno, non riesco a capire se il titolo è “Terroni d’oriente” o “Torroni d’oriente”?»
«E’ “Terrori d’oriente”, testa di cazzo! Trovalo e vieni via!»



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antico
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Re: Terrori d'oriente

Messaggio#2 » lunedì 15 gennaio 2024, 23:44

Ciao Giovanni! Caratteri e tempo ok anche per te! Buona DANIELE PICCIUTI EDITION!

Giovanni P
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Re: Terrori d'oriente

Messaggio#3 » lunedì 15 gennaio 2024, 23:53

Grazie Antico!

Dario17
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Re: Terrori d'oriente

Messaggio#4 » martedì 16 gennaio 2024, 16:10

Più che un raccontino fatto e finito sembra il primo pezzo di una storia più ampia. Rimane monco alla fine, battutona d'effetto a parte che non rende molto.
Forse sarebbe stato meglio fagli fare lo schetch alla consegna del libro magari sbagliato anche se un tomo che si chiama Torroni o Terroni D'Oriente era davvero uno sforzo leggendario da far inghiottire al lettore.
Troppo dialogo un po' meh e poca azione.
Vai bene con la cura dei particolari in scena.

Giovanni P
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Re: Terrori d'oriente

Messaggio#5 » martedì 16 gennaio 2024, 16:39

Ciao Dario, avevo molte idee e infatti lo riprenderò sicuramente in mano, ma il problema sono i caratteri.
Ho provato a velocizzare al massimo gli eventi senza perdermi in descrizioni che togliessero caratteri agli eventi della storia. Spero ti sia divertito a leggerlo, io mi sono divertito a scriverlo.

Dario17
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Re: Terrori d'oriente

Messaggio#6 » martedì 16 gennaio 2024, 19:38

Giovanni P ha scritto:Ho provato a velocizzare al massimo gli eventi senza perdermi in descrizioni che togliessero caratteri agli eventi della storia. Spero ti sia divertito a leggerlo, io mi sono divertito a scriverlo.


Di sicuro il tuo è il più frizzantino del gruppo come ritmo.

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Andrea76
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Re: Terrori d'oriente

Messaggio#7 » giovedì 18 gennaio 2024, 9:15

Ciao Giovanni, mi piace parecchio come hai gestito i dialoghi. Se uno li sa scrivere, come nel tuo caso, puoi creare una storia d’azione anche solo attraverso uno scambio di battute. Durante la lettura non ho avuto la sensazione di “voci nel vuoto”, segno che hai dato carattere ai personaggi e ritmo alla narrazione. Direi che il tuo racconto raggiunge l’intento di creare suspense e tenere desta l’attenzione del lettore, anche se sul finale a mio avviso si resta a bocca asciutta. È come se il racconto fosse monco, come gli mancasse qualcosa per sentirsi compiuto; in altre parole non lo trovo auto-conclusivo e questo mi ha deluso in rapporto alle aspettative che eri riuscito a creare. Trovo anche che il tema non sia pienamente centrato, perché anche se viene citato nel titolo del libro, questo non mi sembra sufficiente per ritenerlo affrontato.

Cinzia Fabretti
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Re: Terrori d'oriente

Messaggio#8 » sabato 20 gennaio 2024, 15:14

Ciao, Giovanni P. Un racconto imperniato interamente su un dialogo al telefono, costruito con un bel ritmo. Il botta e risposta si segue bene, è abbastanza spontaneo e strappa più di un sorriso. Il problema, per me, resta l’adesione al tema, che vedo un po’ incerta. Insomma, la prendi alla larga. Per di più il racconto non ha un vero finale, non sappiamo se Riggio riesce a venir via col libro né chi abbia commissionato il furto e perché. Resta in definitiva una lettura gradevole ma non troppo costruttiva, che però vedrei bene come base per un racconto più articolato e lungo. A rileggerci, e buona Picciuti Edition.

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Alvin Miller
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Re: Terrori d'oriente

Messaggio#9 » sabato 20 gennaio 2024, 16:50

Ciao Giovanni. Che dire? Una sfilza di dialoghi che mi sono risultati anche simpatici, ma ci vorrebbe un'alternanza di dialoghi e beat per aggiungere un po' di recitazione. Il problema principale del tuo testo è infatti lo stile, non tanto perché abbia trovato errori grossolani quanto perché a momenti non c'era affatto.
Ma va bene, siamo in un contesto ristretto e ognuno deve arrabattarsi meglio che può. Però non so se lo posso definire un racconto. È una sequenza che potrebbe essere estrapolata da un brano più lungo e impoverita di dettagli, sintetizzabile con "parte da punto A e arriva a punto B", ma senza che vi sia una reale conclusione, meno che mai uno sviluppo.
Diciamo che mi piacerebbe leggere una versione estesa per scoprire dove andrebbe a parare.
Editor e consulente freelance per scrittori. Formazione in scrittura creativa e sceneggiatura presso agenziaduca.it di Marco Carrara.

Giovanni P
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Re: Terrori d'oriente

Messaggio#10 » sabato 20 gennaio 2024, 19:08

Cinzia Fabretti ha scritto:Ciao, Giovanni P. Un racconto imperniato interamente su un dialogo al telefono, costruito con un bel ritmo. Il botta e risposta si segue bene, è abbastanza spontaneo e strappa più di un sorriso. Il problema, per me, resta l’adesione al tema, che vedo un po’ incerta. Insomma, la prendi alla larga. Per di più il racconto non ha un vero finale, non sappiamo se Riggio riesce a venir via col libro né chi abbia commissionato il furto e perché. Resta in definitiva una lettura gradevole ma non troppo costruttiva, che però vedrei bene come base per un racconto più articolato e lungo. A rileggerci, e buona Picciuti Edition.



Ciao Cinzia,
grazie per il commento e per avermi letto. Ho voluto centrare il tema proponendo qualcosa di leggero e veloce senza dover buttare giù un noir o un horror che sarebbero stati lanstrada più semplice.
I caratteri mi hanno fregato, ma riprenderò in mano la storia.
Grazie anche a te.

Giovanni P
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Re: Terrori d'oriente

Messaggio#11 » sabato 20 gennaio 2024, 19:12

Alvin Miller ha scritto:Ciao Giovanni. Che dire? Una sfilza di dialoghi che mi sono risultati anche simpatici, ma ci vorrebbe un'alternanza di dialoghi e beat per aggiungere un po' di recitazione. Il problema principale del tuo testo è infatti lo stile, non tanto perché abbia trovato errori grossolani quanto perché a momenti non c'era affatto.
Ma va bene, siamo in un contesto ristretto e ognuno deve arrabattarsi meglio che può. Però non so se lo posso definire un racconto. È una sequenza che potrebbe essere estrapolata da un brano più lungo e impoverita di dettagli, sintetizzabile con "parte da punto A e arriva a punto B", ma senza che vi sia una reale conclusione, meno che mai uno sviluppo.
Diciamo che mi piacerebbe leggere una versione estesa per scoprire dove andrebbe a parare.


Capitan Miller che commenta un mio racconto è semplice fantastico!
Ho dovuto fare dei tagli, siamo in tempi di ristrettezze sia per caratteri che per minuti, ma è il bello di MC!
Se vuoi, dopo che avrò ripreso in mano la storia, te la farò avere.

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Alvin Miller
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Re: Terrori d'oriente

Messaggio#12 » sabato 20 gennaio 2024, 19:20

Capitan Miller che commenta un mio racconto è semplice fantastico!
Ho dovuto fare dei tagli, siamo in tempi di ristrettezze sia per caratteri che per minuti, ma è il bello di MC!
Se vuoi, dopo che avrò ripreso in mano la storia, te la farò avere.


Perché no? Un'occhiata gliela darò volentieri!
Editor e consulente freelance per scrittori. Formazione in scrittura creativa e sceneggiatura presso agenziaduca.it di Marco Carrara.

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Fagiolo17
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Re: Terrori d'oriente

Messaggio#13 » lunedì 22 gennaio 2024, 18:58

Ciao Giovanni e piacere di averti letto.
Racconto giocato praticamente tutto sui dialoghi. Di solito il “solo dialogo” non mi fa impazzire. Qui metti qualche piccola descrizione, ma si rischia sempre di cadere nell’incomprensione di chi sta parlando in quel momento, per di più al telefono, le cose si complicano ulteriormente.
Anche il giocare col nome del tema in questo modo non mi piace particolarmente. Cioè, questo racconto sarebbe potuto andare bene con qualsiasi tema, al di là della battuta del Terroni e Torroni, e questo a mio avviso è un punto debole. Ma è il mio parere, ovviamente.
Di per sé non è affatto male e sei anche riuscito a dare personalità ai due personaggi in scena, quindi complimenti. Però non è un racconto a tutti gli effetti. Sembra una scena estrapolata da qualcosa di più grande. Deve ancora succedere tutto. il furto, la fuga, la riconsegna della refurtiva. Siamo appena all’inizio e questo penalizza la tua opera, purtroppo.
In bocca al lupo per l’edizione.

Elettra Fusi
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Re: Terrori d'oriente

Messaggio#14 » lunedì 22 gennaio 2024, 19:19

Ciao Giovanni,
ti ho letto volentieri.
Un racconto tutto basato sul dialogo è una sfida nella sfida che già ci mette alla prova con tempo e caratteri. È una strada che anche io continuo a sperimentare ostinatamente. La tua storia è l'inizio di qualcosa che può meritare di essere continuato. Ti dico con onestà che "la battutona" sul finale non mi ha detto molto.
Ci sono due o tre imprecisioni proprio nella scrittura che potrai sicuramente revisionare con facilità e poi mi permetto un appunto. Ha proprio ragione Riggio: se non leggo nella scrittura chi scrive non ha di sicuro una "calligrafia" leggibile. Una calligrafia di per sè è gia "kalos", quindi bella-grafia. Non sono sicura di essermi spiegata bene, ma se fosse stata una calligrafia, senza dubbio sarebbe stata ben leggibile, è la grafia e quindi la scrittura che può essere illeggibile, brutta, confusa, o simili.
Trovo però che tu sia riuscito a caratterizzare molto bene i due personaggi attraverso il dialogo e a differenziarli bene tra loro.
Nella mia valutazione ha pesato però soprattutto una precisione linguistica che secondo me può ancora fare dei bei passi in avanti.
Ti rileggerò molto volentieri nel futuro.
Elettra Fusi
ProfElettra

LeggErika3
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Re: Terrori d'oriente

Messaggio#15 » martedì 23 gennaio 2024, 10:06

Ciao Giovanni,
un racconto che è un vero esercizio di scrittura di dialoghi. Per lo più sono ben confezionati; solo in due occasioni ho avuto la sensazione di finzione. La prima quando, nelle prime battute, i protagonisti si chiamano per nome: nella realtà, durante un dialogo a due, difficilmente si cita il nome dell'interlocutore... salvo forse nei saluti inziali (forse) o quando si vuole fare una predica vecchio stile (tipo: la mamma furibonda che ti chiama per nome e cognome prima di elencare le malefatte).
In secondo luogo, quando Vasto si sente in dovere di spiegare che, se Riggio facesse capire capire che sta rubando il libro, anche i committenti verrebbero beccati. La spiegazione è verosimile, ma messa così nel dialogo mi sembra "infodump", andava gestita meglio.
Sarò schietta: il racconto è piacevole da leggere, ma la sensazione è che non ci sia un vero plot, sia tutto costruito solo per arrivare al gioco di parole finale. Attinente al tema? Per me no. Il gioco di parole sull'errata lettura poteva essere fatto anche fra razzi e pazzi, per dire, e non sarebbe cambiata una virgola del dialogo, testo e contesto. Il concetto di tema del racconto, a mio avviso, non è un semplice ostacolo ma un limite che indirizza atmosfera e argomento, volto a farci esercitare anche nei contesti a noi meno affini. Altrimenti, tanto varrebbe lasciare argomento libero e limitare solo caratteri e tempo. A rileggerci!

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AndreaCrevola
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Re: Terrori d'oriente

Messaggio#16 » giovedì 25 gennaio 2024, 13:14

Ciao Giovanni, piacere d’aver letto il tuo racconto.
Il testo è basato quasi esclusivamente sul dialogo tra i due ladruncoli. Tra i due c’è un rapporto conflittuale, reso anche con un certo umorismo, tuttavia sembra che discutano di questioni secondarie rispetto al loro obiettivo il che fa di loro due “macchiette”. In alcuni punti mi è sembrato che tu abbia seguito una sorta di flusso di battute tra i due, senza che queste abbiano sempre una funzione nell’economia del racconto.
Non mi è piaciuto il cambio di POV nella parte finale. Per tutto il racconto ci hai fatto pensare che fossimo focalizzati su Riggio, poi nella parte finale accediamo ai pensieri e alle sensazioni di Vasto.
Il tema sembra acciuffato per i capelli, nel finale.

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antico
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Re: Terrori d'oriente

Messaggio#17 » martedì 6 febbraio 2024, 18:15

Un discreto divertissement che ha il demerito di non essere costruito intorno al tema, ma di utilizzarlo come goal finale che nulla cambierebbe fosse uno tra un milione di altri diversi titoli, pertanto la valutazione non può essere alta anche se il racconto è coerente con quanto volevi realizzare. Forse, quello sì, si dilunga troppo e probabilmente sarebbe stato preferibile dargli comunque una chiusa a effetto perché solo il titolo del tema non può smuovere proprio nulla nel lettore e quindi ecco il tipico caso di bella costruzione che si conclude con un (quasi) nulla di fatto. Per me è un pollice tendente al positivo in modo non solido e non brillante con il malus del tema mancato.

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