Higanbana

Con la prima edizione del 2024 parte ufficialmente il quarto lustro di Minuti Contati e quale modo migliore per inauguralo se non con colui che lo ha gestito per il suo primo lustro? Appuntamento con un tema di Daniele Picciuti e 4000 caratteri a disposizione fissato per lunedì 15 gennaio alle ore 21.00!
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Blaubar
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Higanbana

Messaggio#1 » lunedì 15 gennaio 2024, 23:54

Quando mia moglie si ammalò, all’arrivo dell’autunno, capii finalmente perchè l’avevo sposata.

La nebbia soffocava silenziosa il giardino e il laghetto delle carpe vicino al boschetto di bambù del mio padrone. A lui non importava come avremmo trovato di che sfamarci, ora che Oyshi non poteva lavorare; voleva solo che il giardino fosse bello. Così mentre la mia dolce Oyshi sfioriva, io facevo rifiorire il giardino di rosse Higanbana. Per quello l’avevo sposata: era giusto che mi abbandonasse al fiorire del suo fiore preferito, durante lo shūbun, sulle tombe ammantate di cremisi. Il cielo aveva appena finito di piangere, io avevo appena iniziato.

Pensavo fosse giusto quindi preparare per lei un ultimo dolce pasto con i bulbi dorati, un ultimo atto d’amore. Volevo solo che rimanesse bella per sempre. Ma forse lo feci solo per fame, perché non avevo il denaro per mangiare e tantomeno per curarla.

Mi risposai con la figlia del padrone. Dopo la notte delle nozze la lasciai gioiosa e la ritrovai china sul letto del padre, le ciocche dei suoi lunghi capelli neri che le cadevano dalle mani sul petto esangue dell’uomo e sul collo, dove fioriva uno splendido Higanbana.

Il cielo aveva appena finito di piangere, e gli Higanbana fiorivano su una nuova tomba. La prima notte dello shūbun mi svegliai nel buio e la sentii gemere. Feci scivolare la mia mano dolcemente sul giovane corpo, sul giovane collo e mi resi conto rabbrividendo che non c’era nessun volto, nessun capo su quel giovane collo ma solo un delicato fiore rosso.

La nebbia argentea alitava sul laghetto delle carpe, vicino al riflesso del mio volto, del volto di mia moglie… no! Del volto della mia dolce Oyshi che mi osservava, accanto al mio collo scoperto. Voleva solo un poco del mio sangue, far fiorire anche su di me un meraviglioso Higanbana. Pensai fosse giusto.



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antico
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Re: Higanbana

Messaggio#2 » lunedì 15 gennaio 2024, 23:59

Ciao Blaubar e benvenuto nell'Arena! Come già ti ho scritto in privato, è consigliabile (ma non obbligatorio) essere dentro al gruppo facebook (attenzione, non la pagina, ma il gruppo) per viversi al meglio l'edizione, ma vedi tu. Detto questo: caratteri e tempo ok anche per te! Buona DANIELE PICCIUTI EDITION!

alexandra.fischer
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Re: Higanbana

Messaggio#3 » martedì 16 gennaio 2024, 14:43

Tema centrato. Storia di ambientazione nipponica. Parla di un fiore che compare all’inizio della narrazione e riappare per tutto il tempo, l’higanbana. Dapprima è il fiore che coltivano due coniugi, ma con la malattia della moglie, i semi diventano un dolce. Poi c’è il nuovo matrimonio del protagonista con la figlia del padrone e a questo punto la si vede china sul corpo del padre, dove c’è il fiore e poi una tomba. Poi c’è la notte in cui il protagonista trova il fiore al posto della moglie. La prima moglie torna come vampiro sul finale. Notevole il personaggio del malvagio padrone di casa.

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Blaubar
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Re: Higanbana

Messaggio#4 » martedì 16 gennaio 2024, 22:14

Ciao alexandra, grazie per l'utilissimo commento!

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MatteoMantoani
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Re: Higanbana

Messaggio#5 » giovedì 18 gennaio 2024, 18:50

Ciao Blaubar e benvenuto tra noi!
La primissima cosa che noto leggendo il tuo racconto è che è cortissimo, meno della metà dei caratteri a disposizione. Di solito non è un problema, anzi, ma nel tuo caso credo che avresti potuto usare i caratteri aggiuntivi per dare qualche dettaglio in più.
Per spiegarti bene cosa intendo e visto che il tuo racconto è corto, permettimi di analizzarlo nel dettaglio:

Quando mia moglie si ammalò, all’arrivo dell’autunno, capii finalmente perchè l’avevo sposata.

La nebbia soffocava silenziosa il giardino e il laghetto delle carpe vicino al boschetto di bambù del mio padrone. A lui non importava come avremmo trovato di che sfamarci, ora che Oyshi non poteva lavorare; voleva solo che il giardino fosse bello. Così mentre la mia dolce Oyshi sfioriva, io facevo rifiorire il giardino di rosse Higanbana. Per quello l’avevo sposata: era giusto che mi abbandonasse al fiorire del suo fiore preferito, durante lo shūbun, sulle tombe ammantate di cremisi. Il cielo aveva appena finito di piangere, io avevo appena iniziato.


Al di là della scrittura che trovo evocativa (anche se a tratti migliorabile, ci torno dopo), mi piace l'idea di questi fiori che fioriscono quando la donna sfiorisce, mi ricorda Il ritratto ovale di Poe, in cui succedeva più o meno la stessa cosa, ma con un ritratto. Quello che non capisco, è cosa la voce ha capito riguardo al motivo per cui ha sposato la moglie (parte in grassetto), testualmente lui dice che l'ha sposata perché morisse al solstizio d'autunno quando fioriscono questi fiori.. cioè? In che senso?
Proseguiamo:

Pensavo fosse giusto quindi preparare per lei un ultimo dolce pasto con i bulbi dorati, un ultimo atto d’amore. Volevo solo che rimanesse bella per sempre. Ma forse lo feci solo per fame, perché non avevo il denaro per mangiare e tantomeno per curarla.
Perché morendo rimane sempre bella? Si trasforma in vampiro? E poi (googleando) ho scoperto che questi fiori sono tossici: glieli dà apposta per ammazzarla?

Mi risposai con la figlia del padrone. Dopo la notte delle nozze la lasciai gioiosa e la ritrovai china sul letto del padre, le ciocche dei suoi lunghi capelli neri che le cadevano dalle mani sul petto esangue dell’uomo e sul collo, dove fioriva uno splendido Higanbana.
La moglie muore, lui si risposa con la figlia del padrone (un servo con la figlia del padrone... sul serio?), il padrone muore e sul suo petto "fiorisce" un Higanbana, cioè gli nasce dal petto? Ti ho segnato "dell'uomo" perché per me appesantisce la frase. Che ne dici di: "la ritrovai china sul letto del padre, gli copriva collo e petto con le ciocche dei suoi lunghi capelli neri". Piccolo dettaglio: in Giappone hanno tutti i capelli neri.. ha senso che il personaggio portatore del punto di vista specifichi questa caratteristica della donna? Potrebbe se ci fosse qualcosa che gli salta all'occhio, un dettaglio aggiuntivo, un pettine d'avorio che risalta nel nero dei suoi capelli, o un fiore che fa la stessa cosa.

Il cielo aveva appena finito di piangere, e gli Higanbana fiorivano su una nuova tomba. La prima notte dello shūbun mi svegliai nel buio e la sentii gemere. Feci scivolare la mia mano dolcemente sul giovane corpo, sul giovane collo e mi resi conto rabbrividendo che non c’era nessun volto, nessun capo su quel giovane collo ma solo un delicato fiore rosso.
Quindi la tizia è stata decapitata... giusto?

La nebbia argentea alitava sul laghetto delle carpe, vicino al riflesso del mio volto, del volto di mia moglie… no! Del volto della mia dolce Oyshi che mi osservava, accanto al mio collo scoperto. Voleva solo un poco del mio sangue, far fiorire anche su di me un meraviglioso Higanbana. Pensai fosse giusto.
"Il volto della moglie" secondo me crea un po' di confusione: entrambe le donne sono sue mogli. Quindi lo "spettro/vampiro/chenesò" vuole succhiare il sangue dal collo del protagonista, e sul luogo del morso dovrebbe nascere questo fiore. Quindi: anche il padrone è stato ucciso allo stesso modo? E l'altra donna, che è stata proprio decapitata? Chi l'ha decapitata e perché? Perché il protagonista sente "giusta" la voglia di sua moglie di ucciderlo? Si tratta di una vendetta perché lui le ha fatto mangiare fiori tossici?

Ecco, vedi.. per me potevi sfruttare lo spazio per fornire qualche dettaglio in più per permettere al lettore di arrivare da solo e senza difficoltà all'interpretazione corretta della vicenda.
L'ambientazione giapponese mi sembra comunque molto ben resa, a parte qualche cosa migliorabile la scrittura è a tratti evocativa e in generale funziona, la vicenda in sé è interessante, ma avrei preferito un po' di contesto in più per interpretarla nel modo corretto.
Per me si tratta di un buon inizio e di un lavoro discreto, ma che rimane migliorabile.
Rimani con noi, torna a esercitarti e persevera sempre!
Alla prossima e buona fortuna coi prossimi commenti!

Gaia Peruzzo
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Re: Higanbana

Messaggio#6 » venerdì 19 gennaio 2024, 19:44

Ciao Blaubar e benvenuto su MC. Allora il testo è poetico, e le immagini che dipingi con le tue parole lo sono altrettanto, ma molti passaggi non mi sono stati subito chiari e ho dovuto rileggere. Avrei usato gli altri caratteri a disposizione per delineare meglio la storia, i cambiamenti di scena e l'ingresso dei vari personaggi. Il ritmo del testo è molto veloce, ma è difficile incastrare subito i pezzi, come se si stesse facendo un puzzle senza conoscere la figura di partenza.
Poi mi sono rimasti dei dubbi.
Tipo quando la figlia del padrone piange suo padre e lo trova morto, mi sono chiesta: perché non se ne preoccupa? Insomma dovrebbe avere paura, dato che lo ha trovato coperto di sangue. Ma non l'ho percepita, c'è solo il suo dolore. Ma mi sono chiesta perché non scappasse via dalla casa e rimanesse lì dato il pericolo.
Da un lato è come se già tutti si aspettassero di morire, come se i personaggi sapessero già a cosa andavano incontro.
Ho capito che il protagonista sapeva della trasformazione della moglie, se non sbaglio. È stato come se lo avesse pianificato appositamente per vendicarsi del padrone, dato che ormai lei stava morendo. O almeno questo è quello che ho percepito io. Però allora ne avrei voluto sapere di più, che ingredienti ci sono nel pasto? Solo i bulbi dorati? Questa parte era particolarmente interessante! Dato che poi denotava la trasformazione della moglie. Perché non lo ha mangiato anche lui questo pasto? Poteva mangiarlo anche lui? Ha sacrificato l'integrità della moglie, ma c'era un'altra strada che poteva compiere? O questa era l'unica via? Sapeva davvero quello che stava facendo?
L'idea è buona, ma anche secondo me andava dettagliata meglio.
In bocca al lupo per la gara!

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Mario Mazzafoglie
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Re: Higanbana

Messaggio#7 » domenica 21 gennaio 2024, 13:15

HIGANBANA - BLAUBAR

Ciao Blaubar, un piacere leggerti.
Vedo che sei alla prima apparizione su questo forum quindi questo mi fa automaticamente fare due cose: la prima, ovviamente, è darti il benvenuto/a. La seconda, è quella di non essere duro nel commento.
Per la prossima volta ti consiglio di utilizzare tutti i caratteri a disposizione, non tanto per "riempire" e farci contenti, ma proprio per spiegare meglio la storia che ci vuoi narrare. Usare tutti i caratteri avrebbe permesso al lettore di non avere domande a fine racconto, ma avere chiara ogni cosa accaduta. Questo è uno dei migliori pregi per uno "scrittore".
Mi riservo di rileggerti alla prossima edition.
Ciao e in bocca al lupo.

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Shanghai Kid
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Re: Higanbana

Messaggio#8 » lunedì 22 gennaio 2024, 19:44

Ciao Blaubar e benvenuto.
Piacere di averti letto.
Ti consiglio anche io, come chi mi ha preceduto nei commenti, di usare quasi tutti i caratteri.
Detto questo, mi è piaciuta la tua idea e mi è anche piaciuto abbastanza il tuo stile. Ho molto apprezzato il parallelismo uomo-natura della prima parte. Secondo me potevi procedere su quella linea. Una prova un po’ monca, ma con una buonissima base. Non male come prima prova.
Ad maiora.
A rileggerci,
Elisa

PuntiDiDomanda
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Re: Higanbana

Messaggio#9 » martedì 23 gennaio 2024, 0:02

Concordo coi consigli che ti hanno dato i miei predecessori.
Il racconto è abbastanza confuso, lascia troppi irrisolti e non si capiscono bene le motivazioni dei personaggi in gioco. Probabilmente nel caso specifico servivano caratteri in più per delineare la vicenda (non sono d'accordo che si debba necessariamente usare tutti i caratteri, per quanto siano pochi se uno ha una buona idea in relazione al tema ma necessita di poco spazio fa bene ad adeguarsi alla sua necessità).

Tendenzialmente non amo questo tipo di scrittura, un po' troppo "ovattata", o evocativa, come hanno detto altri, preferisco uno stile incisivo che va dritto al punto, però nel caso specifico la trovo giusta per il tipo di racconto. Non so se è un tuo stile personale che per caso hai applicato anche qui, oppure ti sei adattato al mood, però richiama molto un certo tipo di letteratura classica giapponese (non ho letto molto, ma quel qualcosina ha assonanze col tuo racconto, poi magari è un caso), ed è un riferimento gradito, visto il tema.

Benvenuto su Minuti Contati! Mi auguro che ti ci troverai bene.

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Blaubar
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Re: Higanbana

Messaggio#10 » martedì 23 gennaio 2024, 0:44

Ciao a tutti, e sopra ogni cosa grazie dell’attenzione che mi avete dedicato! Apprezzo moltissimo le critiche e tutte hanno colto davvero nel segno

Per Matteo, e per chiarire tutto di questo racconto…esageratamente ermetico! Devo dire che questa brevità ha stupito anche me. Non ho mai provato a scrivere racconti ma da molto scrivo avventure per giochi di ruolo: probabilmente sono abituato a rifilare cazzotti emotivi sotto forma di immagini incomplete che fanno effetto a voce ma lasciano una sensazione di incompletezza nello scritto. Ma sono qui proprio per migliorare tutto ciò e l’uniformità delle critiche mi da un punto su cui lavorare subito.

Rispondo punto per punto, per completezza (come avrei dovuto fare nel racconto…!)
Nella mia idea
il protagonista capisce che il fiore e la moglie sono legati dallo stesso destino. A lui appare una coincidenza perfetta e una crudele ironia che il suo amore muoia mentre nasce l’altro suo amore: proprio quei fiori. Capisce quindi che era proprio la donna per lui, perchè il destino di lei era legato ai fiori che lui amava. Ho trovato complesso esprimere questo concetto e infatti non è riuscito per niente bene
Grande dedizione nell’aver approfondito il tema :D (Picciuti stesso nell’intervista ci ha consigliato di studiare…). Proprio così: il protagonista la uccide perchè non può sopportare di vederla sfiorire. Un ultimo atto d’amore nella sua logica distorta. Anche questo meritava un dettaglio in più
il fiore sboccia sul collo, forse ho costruito male la frase. Sicuramente avrei potuto mettere un punto per mantenere “dell’uomo”. Per i capelli, a parte l’immagine che mi è nata in mente, volevo un aggettivo che prolungasse l’immagine stessa.
in verità è proprio come si presentano i vampiri giapponesi: sono spesso normali umani vittima di una maledizione le cui teste si separano dal corpo e vagano nottetempo per aggredire le vittime. Questo non potevo dettagliarlo senza sgonfiare la suspense!
Nell’ultimo punto lui pensa di vedere l’attuale moglie …ma il suo senso di colpa gli fa vedere anche Oyshi, E lui accetta la morte (o la maledizione, qui volutamente non voglio specificare che lui muoia…anzi) di buon grado, comprendendo la scelleratezza del suo gesto

Per rispondere a Gaia
Sicuramente non era chiaro che la figlia del padrone è diventata un vampiro, maledetta da Oyshi. Di notte uccide ma di giorno deve comportarsi normalmente e normalmente piange il padre
Avresti voluto saperne di più ma volevo proprio l’ignoto come fonte di terrore. E’ risultata una fonte di confusione…

A Mario
Grazie per la pietà! Ma ti prego valga solo per questa volta! Per il resto, tutto chiaro

A Elisa
Grazie mille! Costruirò su queste basi se continuano a essere buone

Persevererò sicuramente, soprattutto grazie a tutta la dedizione che mettete nel correggermi! E’ prezioso che ogni lavoro venga preso con serietà e corretto con cura.
Grazie!

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MatteoMantoani
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Re: Higanbana

Messaggio#11 » martedì 23 gennaio 2024, 6:35

Blaubar ha scritto:Ciao a tutti, e sopra ogni cosa grazie dell’attenzione che mi avete dedicato! Apprezzo moltissimo le critiche e tutte hanno colto davvero nel segno

Per Matteo, e per chiarire tutto di questo racconto…esageratamente ermetico! Devo dire che questa brevità ha stupito anche me. Non ho mai provato a scrivere racconti ma da molto scrivo avventure per giochi di ruolo: probabilmente sono abituato a rifilare cazzotti emotivi sotto forma di immagini incomplete che fanno effetto a voce ma lasciano una sensazione di incompletezza nello scritto. Ma sono qui proprio per migliorare tutto ciò e l’uniformità delle critiche mi da un punto su cui lavorare subito.

Rispondo punto per punto, per completezza (come avrei dovuto fare nel racconto…!)
Nella mia idea
il protagonista capisce che il fiore e la moglie sono legati dallo stesso destino. A lui appare una coincidenza perfetta e una crudele ironia che il suo amore muoia mentre nasce l’altro suo amore: proprio quei fiori. Capisce quindi che era proprio la donna per lui, perchè il destino di lei era legato ai fiori che lui amava. Ho trovato complesso esprimere questo concetto e infatti non è riuscito per niente bene
Grande dedizione nell’aver approfondito il tema :D (Picciuti stesso nell’intervista ci ha consigliato di studiare…). Proprio così: il protagonista la uccide perchè non può sopportare di vederla sfiorire. Un ultimo atto d’amore nella sua logica distorta. Anche questo meritava un dettaglio in più
il fiore sboccia sul collo, forse ho costruito male la frase. Sicuramente avrei potuto mettere un punto per mantenere “dell’uomo”. Per i capelli, a parte l’immagine che mi è nata in mente, volevo un aggettivo che prolungasse l’immagine stessa.
in verità è proprio come si presentano i vampiri giapponesi: sono spesso normali umani vittima di una maledizione le cui teste si separano dal corpo e vagano nottetempo per aggredire le vittime. Questo non potevo dettagliarlo senza sgonfiare la suspense!
Nell’ultimo punto lui pensa di vedere l’attuale moglie …ma il suo senso di colpa gli fa vedere anche Oyshi, E lui accetta la morte (o la maledizione, qui volutamente non voglio specificare che lui muoia…anzi) di buon grado, comprendendo la scelleratezza del suo gesto

Per rispondere a Gaia
Sicuramente non era chiaro che la figlia del padrone è diventata un vampiro, maledetta da Oyshi. Di notte uccide ma di giorno deve comportarsi normalmente e normalmente piange il padre
Avresti voluto saperne di più ma volevo proprio l’ignoto come fonte di terrore. E’ risultata una fonte di confusione…

A Mario
Grazie per la pietà! Ma ti prego valga solo per questa volta! Per il resto, tutto chiaro

A Elisa
Grazie mille! Costruirò su queste basi se continuano a essere buone

Persevererò sicuramente, soprattutto grazie a tutta la dedizione che mettete nel correggermi! E’ prezioso che ogni lavoro venga preso con serietà e corretto con cura.
Grazie!

Quindi i vampiri giapponesi si autodecapitano e la testa va in giro a succhiare sangue! Mamma mia, super interessante. Quanto quanto mi dispiace per questo racconto! Con tutta la tua conoscenza dell'argomento avresti potuto veramente fare uscire un gioiellino! Sono curioso di rileggerti la prossima volta

Gaia Peruzzo
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Re: Higanbana

Messaggio#12 » martedì 23 gennaio 2024, 13:12

Blaubar ha scritto:

Per rispondere a Gaia
Sicuramente non era chiaro che la figlia del padrone è diventata un vampiro, maledetta da Oyshi. Di notte uccide ma di giorno deve comportarsi normalmente e normalmente piange il padre
Avresti voluto saperne di più ma volevo proprio l’ignoto come fonte di terrore. E’ risultata una fonte di confusione…


Ecco sì, un'immagine anche per questo sarebbe stata l'ideale! Giusto per non portare fuori strada o accompagnare meglio il lettore per unire i tasselli che costruiscono il racconto.
Comunque sei bravo! E sono certa che la prossima volta che scriverai andrà nettamente meglio!

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Blaubar
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Re: Higanbana

Messaggio#13 » mercoledì 24 gennaio 2024, 0:54

Hai proprio ragione Matteo... c'è un abisso tra sapere una cosa e saperne parlare, devo superare la difficoltà. Ma ho compreso gli errori, farò sicuramente del mio meglio e non vedo l'ora!
Grazie Elisa! Ti porterò qualcosa di più ricco per la prossima volta
A presto!

Giovanni P
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Re: Higanbana

Messaggio#14 » mercoledì 24 gennaio 2024, 10:42

Ciao

appena ho letto le prime due righe mi sono cadute le braccia, ho pensato al solito horror pieno di luoghi comuni visti, rivisti e scopiazzati male. Poi andando avanti ho capito che il pregiudizio è sempre stupido.
Il tuo racconto mi ha stupito, pur con tutti i difetti che ti hanno già segnalato. Lo stile e la storia sono ottimi, complimenti davvero.

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Blaubar
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Re: Higanbana

Messaggio#15 » mercoledì 24 gennaio 2024, 23:21

Giovanni grazie per la fiducia! Spero di deludere sempre meno anche al primo colpo

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IL GLADIATORE
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Re: Higanbana

Messaggio#16 » mercoledì 31 gennaio 2024, 20:27

Ciao Blaubar, davvero peccato per questo racconto che ha un potenziale enorme, soprattutto per le trovate geniale e per l'atmosfera poetica che hai saputo dare con uno stile davvero interessante, per cui ti faccio i complimenti, permettendomi di di consigliarti studio e assidua partecipazione ai contest perché, da quel che ci hai fatto assaggiare, potresti davvero tirar fuori dei gioiellini, usando le parole del Mantoani nazionale :). Avresti potuto sfruttare tutto il materiale che ti esplodeva dentro e soprattutto i caratteri a disposizione per buttarlo fuori. La mia valutazione è di un pollice solido ma non brillante.

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Blaubar
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Re: Higanbana

Messaggio#17 » mercoledì 31 gennaio 2024, 23:02

IL GLADIATORE ha scritto:Ciao Blaubar, davvero peccato per questo racconto che ha un potenziale enorme, soprattutto per le trovate geniale e per l'atmosfera poetica che hai saputo dare con uno stile davvero interessante, per cui ti faccio i complimenti, permettendomi di di consigliarti studio e assidua partecipazione ai contest perché, da quel che ci hai fatto assaggiare, potresti davvero tirar fuori dei gioiellini, usando le parole del Mantoani nazionale :). Avresti potuto sfruttare tutto il materiale che ti esplodeva dentro e soprattutto i caratteri a disposizione per buttarlo fuori. La mia valutazione è di un pollice solido ma non brillante.


Grazie Gladiatore! Bene sapere che sono partito male ma col piede giusto, a quanto pare. Insisterò, promesso!

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Daniele_picciuti
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Re: Higanbana

Messaggio#18 » domenica 4 febbraio 2024, 11:10

Ciao, sono venuto a leggere anche questo, attirato dal titolo.
Intanto ti faccio i complimenti per la prosa, davvero efficace ed evocativa. Però devo unirmi al coro e dirti che è davvero troppo ermetico, ed è un peccato se pensiamo che hai usato circa la metà delle battute disponibili. Secondo me, sarebbe venuto fuori un racconto da podio, dosato nei modi giusti e sciogliendo i numerosi nodi presenti nel testo, perché la qualità stilistica c'è.
Il mondo che ho creato non è solo parte di me, ma esiste, come esiste la fede.

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Blaubar
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Re: Higanbana

Messaggio#19 » domenica 4 febbraio 2024, 21:59

Grazie Daniele! Mi fa molto piacere ricevere il tuo commento e anche a te garantisco che lavorerò ancora più alacremente per trasformare le immagini in parole... so che sono nel posto giusto
Grazie ancora e a presto!

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