Jamila

Con la prima edizione del 2024 parte ufficialmente il quarto lustro di Minuti Contati e quale modo migliore per inauguralo se non con colui che lo ha gestito per il suo primo lustro? Appuntamento con un tema di Daniele Picciuti e 4000 caratteri a disposizione fissato per lunedì 15 gennaio alle ore 21.00!
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gioco
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Jamila

Messaggio#1 » martedì 16 gennaio 2024, 0:10

Jamila gioca in salotto. Prende una copertina bianca rossa e nera, con ricami di pavoni e disegni geometrici. Se la cala sulla testa, come un mantello. Finge d’essere una strega, bislacca e imbranata. Quella copertina le ricorda la nonna, che la cucì per lei recuperando un vecchio abito tradizionale.
Il padre è nella stanza accanto, cerca di raccogliere più informazioni possibili dalla radio, e scambia messaggi con parenti e amici, dentro e fuori la striscia. L’elettricità c’è solo poche ore al giorno, non sai mai quando sparisce. Anche la rete cellulare sembra che funzioni solo a tratti. Ogni tanto si sporge e guarda Jamila: nonostante tutto riesce a ridere e giocare, e fa ridere anche Samih!
Il piccolo ogni volta che sente uno scoppio urla, e trema tanto che la mamma deve tenerlo in braccio almeno dieci minuti perché smetta. Ma raramente passano più di dieci minuti senza una bomba. E adesso sta persino ridendo! Jamila è magica, una forza della natura. E non ha ancora dieci anni.
La madre è in cucina, lava i piatti, sente le risa dei suoi figli e una lacrima silenziosa le scivola lungo la guancia.

Jamila ripensa a quella notte. Due anni prima c’era stato il terremoto: aveva avuto paura che la casa crollasse. Ma questa volta son state le bombe, e il palazzo è venuto giù per davvero.
Tutta la notte sotto le macerie. Non riusciva a vedere Samih, ma lo poteva sfiorare con la mano. Lei chiamava aiuto, e gli diceva che sarebbe andato tutto bene. Il fratellino all’inizio piangeva, e gemeva, poi più niente. Dopo un tempo infinito spiragli di luce cominciarono ad apparire, in alto, sopra la testa, prima fiochi poi via via più chiari, a dire che il mattino era arrivato. Ancora ore di paura, di dolore insopportabile, di lacrime. Alla fine mani sporche e stanche la tirarono fuori; la caricarono su un’ambulanza.
Adesso è nel reparto maternità di un ospedale che non sa come si chiami. Chissà perché nel reparto maternità, forse mancano letti altrove. Nella sua stanza tre letti sono occupati da giovani madri con bambini molto piccoli, uno da un bambino di due o tre anni, tutto solo, altri due da adulti: un signore anziano senza una gamba e senza un braccio, una donna magra tutta ricoperta di bende.
La copertina della nonna l’aveva addosso quando l’hanno tirata fuori. Ora è lì, a coprire e nascondere la gamba che non c’è più. Ha pianto per quasi ventiquattr’ore di fila, da quando ieri mattina le hanno detto che mamma e papà son volati in cielo. Ma ora ha smesso; gli occhi rossi e pesti han chiuso con lacrime.
Vuole andare via, in occidente, dove possano darle una protesi. È una lottatrice: vuole studiare, diventare un chirurgo, come quelli che l’hanno salvata. Quando sarà grande tornerà in Palestina per aiutare i bambini -pensa al fratellino-, gli anziani -pensa alla nonna-, e chiunque ne abbia bisogno. Ha deciso.

Il dottore si affaccia alla stanza. È sconvolto, nonostante l’orrore vissuto nelle ultime sei settimane. Un foro di un metro e mezzo di diametro si apre nella parete di fronte, lungo la quale erano allineati tre letti. Oltre il fumo e le faville i suoi occhi vedono la disperazione delle strade deserte e del palazzo dietro l’ospedale, crivellato di colpi. Il letto di destra e quello di sinistra sono ancora lì: nel primo una donna stringe a sé un neonato, entrambi gridano; nel secondo un uomo anziano ha la bocca spalancata e gli occhi sbarrati.
Tutta la stanza è un caos di strepiti, di fumo, di odore acre e di macerie. Il medico si stupisce che non ci siano fiamme, a parte qualche scintilla che turbina nell’aria grigia e cupa.
Il letto centrale non c’è più. Come disintegrato. In terra solo macchie scure, frammenti di metallo, di tela, di legno, di carne, che si spargono a raggiera dalla voragine di fronte a lui. Un metro davanti ai suoi piedi, inspiegabilmente quasi intatto, un quadrato di tessuto beduino: la copertina rossa nera e bianca della bambina che occupava quel letto.


Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini

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antico
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Re: Jamila

Messaggio#2 » martedì 16 gennaio 2024, 0:14

Ciao Corrado! Caratteri e tempo ok anche per te! Buona DANIELE PICCIUTI EDITION!

alexandra.fischer
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Re: Jamila

Messaggio#3 » martedì 16 gennaio 2024, 14:19

Tema centrato. Il racconto è dal punto di vista della piccola Jamila, la quale si ritrova coinvolta nella guerra fra Israele e la Palestina. Dapprima può ancora giocare con la coperta ricavata da un abito tradizionale della nonna. La descrizione della coperta ha un che di magico. La situazione precipita quando la casa di Jamila è bombardata e lei perde una gamba ritrovandosi orfana. C’è ancora speranza in lei, commuove il fatto che sogni di diventare chirurgo, ma il finale è impietoso. L’ospedale nel quale si trova è bombardato

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MatteoMantoani
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Re: Jamila

Messaggio#4 » mercoledì 17 gennaio 2024, 19:05

Ciao Corrado, piacere di rileggerti.
In prima battuta avevo anche io pensato di raccontare una scena ambientata nel teatro bellico mediorientale, proprio in Palestina. La successione di scene che descrivi è per me molto efficace ed è potenziata dall'attualità della vicenda. Ho letto con sconcerto l'orribile evolversi della sorte di Jamila, fino al (telefonato) ma struggente finale.
Insomma, il tutto non brilla per originalità, ma tocca le corde giuste e il coinvolgimento emotivo è inevitabile. Per me questo racconto fa quello che deve fare, e questo è un punto a favore.
Letto, piaciuto, sarai in alto in classifica

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gioco
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Re: Jamila

Messaggio#5 » giovedì 18 gennaio 2024, 12:07

MatteoMantoani ha scritto:Ciao Corrado, piacere di rileggerti.
In prima battuta avevo anche io pensato di raccontare una scena ambientata nel teatro bellico mediorientale, proprio in Palestina. La successione di scene che descrivi è per me molto efficace ed è potenziata dall'attualità della vicenda. Ho letto con sconcerto l'orribile evolversi della sorte di Jamila, fino al (telefonato) ma struggente finale.
Insomma, il tutto non brilla per originalità, ma tocca le corde giuste e il coinvolgimento emotivo è inevitabile. Per me questo racconto fa quello che deve fare, e questo è un punto a favore.
Letto, piaciuto, sarai in alto in classifica


Grazie Matteo! (E grazie Alexandra!)
La vicenda raccontata è reale, almeno negli aspetti più importanti e tragici. Ne ho letto a dicembre, prima delle feste, e da allora in qualche modo mi ossessiona. Quando ho visto il tema di edizione mi è subito venuto in mente il conflitto a oriente del Mediterraneo, e la voglia di scriverne forse è derivata anche in parte da un tentativo di esorcizzarla. I dettagli e le descrizioni sono frutto della mia fantasia (che ha gioco facile a rimestare i ricordi vista la mia pessima memoria!).
Sono contento che ti abbia toccato e ti sia piaciuto. A presto!
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini

Gaia Peruzzo
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Re: Jamila

Messaggio#6 » giovedì 18 gennaio 2024, 21:10

Ciao Corrado. Come gli altri tuoi racconti che ho letto anche questo è molto vivido. Hai utilizzato bene il dettaglio della coperta che apre e chiude il racconto, e hai dosato bene le informazioni. Secondo me hai fatto bene anche a scegliere un narratore esterno.
Sento la mancanza dei dialoghi, però il testo è comunque scorrevole e non ti fa dire "oh mio dio un muro di testo nooo!". Ha il suo forte impatto, e direi anche altro, tipo che mi ha fatto stare male (però non so se sia molto carino da dire). Comunque per me hai fatto un ottimo lavoro.
In bocca al lupo per la gara!

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gioco
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Re: Jamila

Messaggio#7 » venerdì 19 gennaio 2024, 16:58

Gaia Peruzzo ha scritto:Ciao Corrado. Come gli altri tuoi racconti che ho letto anche questo è molto vivido. Hai utilizzato bene il dettaglio della coperta che apre e chiude il racconto, e hai dosato bene le informazioni. Secondo me hai fatto bene anche a scegliere un narratore esterno.
Sento la mancanza dei dialoghi, però il testo è comunque scorrevole e non ti fa dire "oh mio dio un muro di testo nooo!". Ha il suo forte impatto, e direi anche altro, tipo che mi ha fatto stare male (però non so se sia molto carino da dire). Comunque per me hai fatto un ottimo lavoro.
In bocca al lupo per la gara!


Grazie Gaia, in bocca al lupo anche a te.
Si', mi rendo conto. Ma in fondo penso che la letteratura, anche nel piccolissimo come nel nostro caso, non debba sempre per forza far solo svagare e divertire. Se far star male vuol dire accendere un momento di consapevolezza o di riflessione credo sia al tempo stesso anche un bene. Viva gli ossimori :-).
Grazie ancora!
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini

Gaia Peruzzo
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Re: Jamila

Messaggio#8 » venerdì 19 gennaio 2024, 19:46

gioco ha scritto:Grazie Gaia, in bocca al lupo anche a te.
Si', mi rendo conto. Ma in fondo penso che la letteratura, anche nel piccolissimo come nel nostro caso, non debba sempre per forza far solo svagare e divertire. Se far star male vuol dire accendere un momento di consapevolezza o di riflessione credo sia al tempo stesso anche un bene. Viva gli ossimori :-).
Grazie ancora!


Grazie, e sì la penso come te. È che mi sembrava brutto dirti che il testo mi aveva fatto stare male, però quello era il suo compito.

Giovanni P
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Re: Jamila

Messaggio#9 » sabato 20 gennaio 2024, 11:36

Buongiorno,

hai proposto un racconto tosto che ruota attorno alla piccola protagonista e quello che le succede intorno. Il tuo stile si basa sul raccontare più che mostrare, e a me non dispiace. Il tema neanche a dirlo è più che centrato, orrori dal mediorente che non finiranno mai.

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Mario Mazzafoglie
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Re: Jamila

Messaggio#10 » domenica 21 gennaio 2024, 13:12

JAMILA - GIOCO

Ciao Corrado, un piacere leggerti.
Sicuramente il tuo racconto dal punto di vista emozionale va a toccare dei tasti a cui nessuno può rimanere insensibile, a maggior ragione in un contesto d'attualità come quello di cui hai scritto.
Dal punto di vista della struttura, però, a mio avviso, ci sono un po' troppi salti temporali per essere un racconto di soli 4000 caratteri. Quando lo spazio è poco io preferisco che si condensi tutto in un'unica, massimo due, scene. Gusto mio personale, eh.
Stilisticamente poco da dire, il testo è sviluppato molto bene.
Il tema è ovviamente centrato.
Alla prossima, buona edition.

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gioco
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Re: Jamila

Messaggio#11 » domenica 21 gennaio 2024, 15:48

Giovanni P ha scritto:Buongiorno,
hai proposto un racconto tosto che ruota attorno alla piccola protagonista e quello che le succede intorno. Il tuo stile si basa sul raccontare più che mostrare, e a me non dispiace. Il tema neanche a dirlo è più che centrato, orrori dal mediorente che non finiranno mai.


Grazie Giovanni, e in bocca al lupo per la gara.
Interessante il tuo commento sullo stile: mi han detto più volte che spesso uso uno stile molto "visivo".
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini

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gioco
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Re: Jamila

Messaggio#12 » domenica 21 gennaio 2024, 15:51

Mario Mazzafoglie ha scritto:Ciao Corrado, un piacere leggerti.
Sicuramente il tuo racconto dal punto di vista emozionale va a toccare dei tasti a cui nessuno può rimanere insensibile, a maggior ragione in un contesto d'attualità come quello di cui hai scritto.
Dal punto di vista della struttura, però, a mio avviso, ci sono un po' troppi salti temporali per essere un racconto di soli 4000 caratteri. Quando lo spazio è poco io preferisco che si condensi tutto in un'unica, massimo due, scene. Gusto mio personale, eh.
Stilisticamente poco da dire, il testo è sviluppato molto bene.
Il tema è ovviamente centrato.
Alla prossima, buona edition.


Grazie Mario, e buona edition anche a te!
Sì le scene qui sono tre, ma personalmente mi sembra che ci sia un buon equilibrio narrativo. Ma i gusti son gusti! :-)
In bocca al lupo e alla prossima.
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini

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Shanghai Kid
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Re: Jamila

Messaggio#13 » lunedì 22 gennaio 2024, 19:22

Ciao Corrado,
piacere di averti letto!
Come ti hanno già detto altri, anche io avevo pensato a questa declinazione del tema ma semplicemente non me la sono sentita per una questione emotiva. Tu l’hai affrontato bene e con delicatezza. Come ti ha già fatto notare Mario, però i salti temporali sono un po’ troppi:, io avrei condensato il tutto in un’unica scena e, nel caso specifico del tuo racconto, avrei scelto la prima. Infatti trovo che la parte migliore del tuo testo sia proprio l’inizio.
Comunque una buona prova.
A rileggerci,
Elisa

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gioco
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Re: Jamila

Messaggio#14 » lunedì 22 gennaio 2024, 20:51

Shanghai Kid ha scritto:Ciao Corrado,
piacere di averti letto!
Come ti hanno già detto altri, anche io avevo pensato a questa declinazione del tema ma semplicemente non me la sono sentita per una questione emotiva. Tu l’hai affrontato bene e con delicatezza. Come ti ha già fatto notare Mario, però i salti temporali sono un po’ troppi:, io avrei condensato il tutto in un’unica scena e, nel caso specifico del tuo racconto, avrei scelto la prima. Infatti trovo che la parte migliore del tuo testo sia proprio l’inizio.
Comunque una buona prova.
A rileggerci,
Elisa


Ciao Elisa, e grazie dei commenti!
Sì la questione emotiva era forte anche per me... e questa volta mi ha spinto a scriverne. Essendo basato su una vicenda vera non mi son sentito di omettere il finale, per quanto tragico; credo l'avrei vissuto come una sorta di tradimento della memoria nei confronti della bambina.
In bocca al lupo per la gara!
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PuntiDiDomanda
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Re: Jamila

Messaggio#15 » mercoledì 24 gennaio 2024, 16:15

Nella mia lettura ha striduto (mamma mia, suona malissimo "striduto") molto la contrapposizione tra la drammaticità della situazione e l'asetticità del narratore, quasi come fosse un telegiornale che racconta un fatto di cronaca. In generale per quanto mi riguarda è molto raro ritenere efficaci opere "fotografiche", nel senso che immortalano una situazione per quella che è, senza un taglio specifico, senza aggiungere qualcosa di personale, e purtroppo questo caso non fa eccezione.
Penso che una voce più intima e meno "raccontata" sarebbe stata più adatta, nel caso specifico, se fossi stato Jamila avrei vissuto molto di più la situazione.

Tra l'altro, sempre focalizzandomi sul narratore, trovo anche un po' di indecisione nella scelta, uno strano ibrido tra focalizzazione interna, esterna e onnisciente. In particolare, per fare l'esempio più lampante, nel primo paragrafo i vari capoversi si dividono in quattro narratori focalizzati diversi (in realtà nel terzo dei quattro non si capisce in chi è focalizzato, forse nel piccolo, ma non credo che il piccolo si riferirebbe a se stesso in quel modo, però non è nemmeno una scrittura da onnisciente), con il problema dell'head-jumping.

Apprezzabile, invece, il cercare sempre di utilizzare dettagli vividi e concreti e coinvolgere i cinque sensi. Non è quel raccontato che riassume e restituisce una poltiglia della situazione, da questo punto di vista è un buon raccontato.

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gioco
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Re: Jamila

Messaggio#16 » giovedì 25 gennaio 2024, 12:22

PuntiDiDomanda ha scritto:Nella mia lettura ha striduto (mamma mia, suona malissimo "striduto") molto la contrapposizione tra la drammaticità della situazione e l'asetticità del narratore, quasi come fosse un telegiornale che racconta un fatto di cronaca. In generale per quanto mi riguarda è molto raro ritenere efficaci opere "fotografiche", nel senso che immortalano una situazione per quella che è, senza un taglio specifico, senza aggiungere qualcosa di personale, e purtroppo questo caso non fa eccezione.
Penso che una voce più intima e meno "raccontata" sarebbe stata più adatta, nel caso specifico, se fossi stato Jamila avrei vissuto molto di più la situazione.


Ciao Mattia, e grazie per i commenti.
I gusti sono personali, posso solo dire che non sarei stato in grado di vivere ancora di più la situazione, per me era già emotivamente troppo forte!
In bocca al lupo per l'edition!
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
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IL GLADIATORE
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Re: Jamila

Messaggio#17 » mercoledì 31 gennaio 2024, 19:53

Ciao Corrado!
Il racconto soffre un po' per l'eccesso di salti temporali, come ti hanno già fatto neotare, ma è davvero ben scritto e riesce a coinvolgere il lettore emotivamente senza risultare una storia strappalacrime vista e rivista e questo grazie alle abilità narrative che dimostri di avere. Sono d'accordo con Mattia e credo che avresti potuto anche buttarti in una narrzione più empatica per "ammazzare" il lettore e farlo sentire parte delle emozioni che descrivevi. Mi rendo conto però che queste sono le scelte personali che l'autore in quel momento fa e in quanto tali totalmente rispettabili. Per questo mi sento di darti una valutazione decisamente positiva e di paizzarti nell'ultimo gradino del podio con un pollice tendente al poitivo bello solido e brillante.

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gioco
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Re: Jamila

Messaggio#18 » giovedì 1 febbraio 2024, 14:35

IL GLADIATORE ha scritto:Ciao Corrado!
Il racconto soffre un po' per l'eccesso di salti temporali, come ti hanno già fatto neotare, ma è davvero ben scritto e riesce a coinvolgere il lettore emotivamente senza risultare una storia strappalacrime vista e rivista e questo grazie alle abilità narrative che dimostri di avere. Sono d'accordo con Mattia e credo che avresti potuto anche buttarti in una narrzione più empatica per "ammazzare" il lettore e farlo sentire parte delle emozioni che descrivevi. Mi rendo conto però che queste sono le scelte personali che l'autore in quel momento fa e in quanto tali totalmente rispettabili. Per questo mi sento di darti una valutazione decisamente positiva e di paizzarti nell'ultimo gradino del podio con un pollice tendente al poitivo bello solido e brillante.


Ciao Davide, grazie per i commenti!
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