Gruppo TERRALUNA: Lista racconti e classifiche

Con la prima edizione del 2024 parte ufficialmente il quarto lustro di Minuti Contati e quale modo migliore per inauguralo se non con colui che lo ha gestito per il suo primo lustro? Appuntamento con un tema di Daniele Picciuti e 4000 caratteri a disposizione fissato per lunedì 15 gennaio alle ore 21.00!
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antico
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Gruppo TERRALUNA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 16 gennaio 2024, 2:05

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BENVENUTI ALLA DANIELE PICCIUTI EDITION, LA QUINTA DELLA UNDICESIMA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 179° ALL TIME!

Questo è il gruppo TERRALUNA della DANIELE PICCIUTI EDITION con DANIELE PICCIUTI come guest star.

Gli autori del gruppo TERRALUNA dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo NERO ELFICO.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo SANGUE E ACQUA.


Questo è un gruppo da SETTE racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da DANIELE PICCIUTI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, e dai miei collaboratori verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approssimato per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK UNDICESIMA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo TERRALUNA:

Nuova alba, di Elisa Belotti, ore 22.20, 3800 caratteri
La regina folle, di Matteo Mantoani, ore 23.58, 3953 caratteri
La pietra spaccata, di Gaia Peruzzo, ore 00.00, 3868 caratteri
Tsukumogami, di Mattia Pernis, ore 00.59, 3967 caratteri
Terrori d’oriente, di Giovanni Pratesi, ore 23.40, 3952 caratteri
Il massaggio, di Mario Mazzafoglie, ore 01.32, 3908 caratteri 3 PUNTI MALUS
Il vaso venuto da lontano, di Alexandra Fischer, ore 21.21, 1081 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 25 GENNAIO per commentare i racconti del gruppo NERO ELFICO Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 26 GENNAIO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, io e i miei collaboratori posteremo la nostra e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo NERO ELFICO e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo NERO ELFICO.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA DANIELE PICCIUTI EDITION A TUTTI!



Dario17
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Re: Gruppo TERRALUNA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » martedì 16 gennaio 2024, 16:08

Il vaso venuto da lontano
Vibrazioni da pubblicità dell'amaro Montenegro a parte, questo raccontino flash ha un suo perchè ma rimane davvero troppo congestionato dai pochissimi caratteri con cui è scritto.
Un paio di morti in più da parte dei draghi del vaso ci potevano anche stare e avresti delineato meglio anche il portagonista che rimane un po' un Mr X qualunque.

Il massaggio
I toni da cinepanettone ci stanno, fanno simpatia.
Vai un po' oltre la sospensione dell'incredulità quando Gino si fa un po' troppe remore sul fatto che LA MOGLIE abbia appoggiato la testa sul suo pacco.
Quel mix di disagio e arrapamento andrebbe bene tra due teenagerini inesperti al primo pigiama party o se quella che si appoggia fosse la tua cuginetta sexy di 18 anni o se proprio fossi finito sull'altare con Santa Rita da Cascia. Se è tua moglie, si suppone che si sia già fatto di peggio in più occasioni. Ci potevi mettere un qualcosa sul fatto che sua moglie ultimamente si fosse "raffreddata" un po' troppo e sarebbe andato a nozze con la visita al centro massaggi. Capisci a me.
Poi lo scherzo telefonico e la sorpresa che sia davvero tale. Che può andare.
Un po' patetico il tentativo di spacciare un "massaggio" di quelli come un intervento davvero fisioterapico. Dai. Se ti filmassero davvero l' dentro, non c'è arringa che ti salverebbe.
Migliorabile la sostanza dei dialoghi.

Terrori D'oriente
Più che un raccontino fatto e finito sembra il primo pezzo di una storia più ampia. Rimane monco alla fine, battutona d'effetto a parte che non rende molto.
Forse sarebbe stato meglio fagli fare lo schetch alla consegna del libro magari sbagliato anche se un tomo che si chiama Torroni o Terroni D'Oriente era davvero uno sforzo leggendario da far inghiottire al lettore.
Troppo dialogo un po' meh e poca azione.
Vai bene con la cura dei particolari in scena.

Tsukumogami

I raccontini così brevi in cui si svolgono per la maggiorparte al telefono non mi fanno impazzire, si perde molto tempo ed energia a capire dove i due interlocutori siano e cosa stanno facendo con chiarezza.
C'è un bel frullatone di mitologia giapponese e ok però mi perdo nel capire se la bambola abbia quelle fattezze perchè è un richiamo a un demone ben preciso e se debba collegarla alla donna in groppa al drago.
Non mi ha convinto moltissimo.
Mi sembri intento alla narrativa trasparente e credo tu sia nel sentiero giusto.
Eviterei frasi fatte come:
Deve scappare ma il corpo non risponde ai comandi.
Quello che sta succedendo non è reale, non può esserlo. È tutto finto.
«Da quanto tempo, Kazuo.»

La pietra spaccata
Il sogno spirituale e metafisico è un sentiero piuttosto bazzicato qua su MC.
I voli pindarici della protagonista mi vanno anche bene, glieli si concede se si pensa a una protagonista magari tutta libri e poesie studentessa di lettere. Solo che mi pare di aver capito che Mizu sia una bambina alla fine.
Anche questo, come il pezzo "Terrori D'Oriente" pare più un passabile incipit per una storia più grande. Un prologo, ecco.
Carini i particolari e ottima la pertinenza della materia ma se valutiamo una storia come "personaggi che fanno cose" qui siamo un po' così così.

La regina folle

Ormai ti sei consolidato nella storia a scaglioni giorno per giorno (più o meno).
Bella mossa.
Vai forte di scrittura trasparente e c'è davvero un mondo da guardare con gli occhi della protagonista.
Non mi ha continto molto che ogni volta devo reinfilarmi in una protagonista che si sveglia e che dev'essere messa davanti ai fatti compiuti.
A meno che non sia narcolettica, la cosa è un po' stucchevole se succede in due microcapitoli di fila.
Mi va bene lo spiegozzo finale che spiega la fine, non potevi fare altrimenti.
Hai giocato sul sicuro con l'attinenza al tema.


Nuova alba

C'è della gran perizia nello stile, come al solito.
Le prime righe però sono confuse.
Comincia timida. Che?
Un pesca tenue che si scolora in lilla e riempie il buio d’incertezza. Prima ho pensato a un quadro poi solo dopo a un'alba in un orizzonte, grazie al particolare della finestrella.
È un discreto turbine interiore quello che proponi e a suo modo funziona e una volta capito il contesto rinascimentale-inquisitorio ben si adatta al tema del contest.
L'idea di mettere DUE padre nostro in un racconto da 4k ti ha un po' azzoppa il flusso di lettura, però.
Ok che da il senso della litania penitente, però...



____________




1. La regina folle
2. Il massaggio
3. Tsukumogami
4. Nuova alba
5. La pietra spaccata
6. Terrori d’oriente
7. Il vaso venuto da lontano

Cinzia Fabretti
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Re: Gruppo TERRALUNA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » domenica 21 gennaio 2024, 11:19

Ecco la mia classifica, che come al solito mi vede incerta soprattutto dalla metà in giù. I racconti hanno tutti un loro pregio, ma è d’obbligo assegnarli una posizione. Bravi comunque tutti.
1)La regina folle
2)Nuova alba
3)Il massaggio
4)La pietra spaccata
5)Tsukumogami
6)Terrori d’oriente
7)Il vaso venuto da lontano


Nuova alba di Elisa Belotti
Che bella idea! Inizialmente oscura, e svelata gradualmente con abilità, anche se il tormento interiore è un tema delicato e veramente difficile da rendere in modo adeguato. Forse il tono rimane un po’ sommesso per rappresentare un ‘terrore’, ma io che non amo l’horror ho apprezzato e certo darò al racconto un’ottima posizione in classifica.
Buona Picciuti edition anche a te

La regina folle di Matteo Mantoani.
Buonasera Matteo. Ho letto questo racconto per primo e subito mi è piaciuto tanto. Confesso, patisco dover analizzare, smontare i dettagli, studiare i singoli pezzi. Resto una lettrice da occhi chiusi, che ama solo essere portata dentro un racconto e commuoversi. E questo tu lo fai bene, racconti una storia che fila, con una protagonista che coinvolge. Non voglio sapere altro, per me è un sì. Buona Picciuti Edition!

La pietra spaccata, di Gaia Peruzzo
Cara Gaia, perdonami! Sono in grande difficoltà, ma devo dirti che non avevo affatto gli strumenti per capire questo racconto. Che mi piace tanto per come è scritto, per l’atmosfera che sai ricreare, ma che senza le spiegazioni aggiunte nei commenti per me rimaneva poco comprensibile. Poiché il racconto va valutato per le sue 4000 battute, non mi sento di dargli la bella valutazione che meriteresti per come scrivi. Hai fatto riferimento a leggende che non credo siano patrimonio così comune, privando in partenza diversi lettori della magia del racconto. Però scrivi tanto bene, senza dubbio. Buona edition!

Il vaso venuto da lontano di Alexandra Fischer
Ciao Alexandra, non posso che ripetere quello che anche gli altri hanno sottolineato: le premesse erano interessanti, ma l’occasione resta non sfruttata. Mi pare evidente che tu abbia avuto i tuoi motivi per pubblicare comunque, come anche io ogni volta faccio, pur nella consapevolezza che sarebbe servito di più. Quindi niente, diciamo che aspetto un’occasione per leggerti quando avrai voluto e potuto scrivere in modo più compiuto, perché allora ci offrirai più caratteri e un racconto articolato e completo. A presto!

Tsukumogami di Puntididomanda
Buongiorno, Puntididomanda. Ho letto con interesse il tuo racconto, apprezzando la ricerca che immagino ti abbia aiutato nello scegliere le immagini della bambola e del drago. Anche io ho trovato però incompleta la descrizione del luogo da cui Kazuo parla, tanto da non avere elementi sul finale per capire che è in un sogno. Lo è davvero, poi? O ha delle allucinazioni? Diciamo che l’incertezza circa cosa stia davvero accadendo mi lascia insoddisfatta, e diminuisce la buona impressione delle immagini che avevi evocato. Anche sull’atteggiamento molto ‘occidentale’ di Kazuo ho qualche dubbio, ma immagino che ad esempio vivere e studiare all’estero potrebbe modificare un atteggiamento tradizionale, per cui non mi turba troppo. Null’altro da annotare, ti auguro una buona Edition.

Terrori D’oriente di Giovanni P
Ciao, Giovanni P. Un racconto imperniato interamente su un dialogo al telefono, costruito con un bel ritmo. Il botta e risposta si segue bene, è abbastanza spontaneo e strappa più di un sorriso. Il problema, per me, resta l’adesione al tema, che vedo un po’ incerta. Insomma, la prendi alla larga. Per di più il racconto non ha un vero finale, non sappiamo se Riggio riesce a venir via col libro né chi abbia commissionato il furto e perché. Resta in definitiva una lettura gradevole ma non troppo costruttiva, che però vedrei bene come base per un racconto più articolato e lungo. A rileggerci, e buona Picciuti Edition.

Il massaggio, di Mario Mazzafoglie

Buonasera Mario, finisco ora di leggere il tuo racconto. L’idea è divertente, il tono tenuto più o meno bene fino al finale. Diciamo che ho trovato troppo, troppo ingenuo il tentativo di stabilire un contatto col ricattatore, che se creduto tale difficilmente si sarebbe fatto convincere da un discorso sul nervo sciatico. Insomma, Gino ci fa davvero la figura del tonto! Detto questo, la storia ha il suo filo logico e l’offerta dell’olio è spassosa. Un risultato discreto, che ora vedrò come collocare in classifica compatibilmente con le buone prove degli altri autori del gruppo. Ti auguro una buona Edition.

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antico
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Re: Gruppo TERRALUNA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » lunedì 22 gennaio 2024, 18:38

Oltre alla mia, dovete ancora ricevere altre sei classifiche.

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Alvin Miller
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Re: Gruppo TERRALUNA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » lunedì 22 gennaio 2024, 19:55

Salve a tutti, ecco di seguito la mia classifica:

1) La regina folle
2) Il massaggio
3) La pietra spaccata
4) Nuova alba
5) Tsukumogami
6) Terrori d'oriente
7) Il vaso venuto da lontano

La regina folle, di Matteo Mantoani
Ciao Matteo, non entro nei meriti storici perché non è un settore di mia competenza, e quindi mi affido solo ai parametri narratologici. E ti dico che ho apprezzato tanto il racconto! Ho solo dovuto riflettere su quella faccenda del grano, e quindi invece di esprimere un giudizio affrettato ti faccio una domanda: ma un sacco mezzo vuoto può considerarsi davvero un bottino degno di sfamare l'esercito di Attila? O forse il gesto è stato interpretato come simbolico?

Grande interpretazione del tema, che forse richiede un minimo di cultura antecedente e che se avessi trovato il modo di esprimere dentro il testo sarebbe stato meglio (intendo che se uno non sa chi fossero gli Unni potrebbe mal giudicare).

E per quanto riguarda lo stile, nulla da dire: molto buono, molto scorrevole. Anche per come sei riuscito a inserire una vicenda così lunga nei confini di Minuti Contati.

Il massaggio, di Mario Mazzafoglie
Ciao Mario. Mi hai regalato una grassa risata mentre sono in procinto di chiudere la lista dei commenti.
Non ho molto da andare nello specifico con il mio giudizio, perché in realtà non ho riscontrato problemi grossolani nel testo. Qualche piccola sbavatura qui e lì, ma per le quali chiudo volentieri un occhio, proprio per via del divertimento che mi hai regalato.
Raccontino simpatico, buona aderenza al tema, ma soprattutto: inizia, si sviluppa e si conclude. E non lascia questioni in sospeso né tanto meno dubbi di sorta. La frase finale è la ciliegina sulla torta per i lettori più pretenziosi: la loro amicizia durerà? Bene, abbiamo qualcosa su cui meditare nei giorni a venire.

La pietra spaccata, di Gaia Peruzzo
Ciao Gaia, anzitutto il tuo racconto mi ha stupito per lo stile ed è, tra quelli che ho commentato finora, il più limpido e immediato nel trasmettere al lettore le informazioni che gli servono per capire punto di vista, ambientazione e conflitto. Non ho sentito la necessità di rileggere il testo per intero una seconda volta, e questo è qualcosa che mi capita davvero di rado qui su Minuti Contati.
Sfortunatamente, la comprensione tende a perdersi sul finale, dove ho dovuto sì rileggere una seconda e una terza volta e ancora non ho capito cosa cercassi di dirci. Cos'è la pietra? Chi è la signora del gioiello luminoso?
Potrebbe essere un mio limite, magari la risposta è così ovvia che tutti la capiscono meno che io. Ma cerco di non leggere i commenti altrui per non inficiare del mio giudizio, e se devo pensare a quanto la storia fosse chiara fino a poco prima del finale, non posso che rammaricarmi per non aver avuto la stessa accessibilità nell'epilogo.

Nuova alba, di Elisa Belotti
Ciao Shanghai Kid. Dunque, ho avuto bisogno di riflettere un po' sul testo, perché non ne stavo afferrando il punto. Le ultime frasi svelano il significato e danno a tutto quanto un senso. Avrei preferito non essere così confuso, che dirottassi la mia attenzione su altro per farmi aprire gli occhi solo alla fine, e quindi svelarmi il senso al momento giusto senza che mi arrovellassi il cervello per buona parte della lettura. Nel mio giudizio non posso ignorare questa cosa, ma in compenso ho davvero apprezzato lo stile e, in seconda lettura, anche l'interpretazione del tema.
Mi rimangono ancora dei dubbi, ma questo non è necessariamente un problema, perché una storia che non ti lascia andare una volta conclusa, è una storia che fa bene il suo dovere.

Tsukumogami, di Mattia Pernis
Ciao Puntididomanda, il tuo racconto ha qualcosa che non va. Non tanto nello stile che a occhio mi è sembrato buono, ma perché mancano alcune informazioni che secondo me erano vitali. Prima di tutto la collocazione spaziale di Kazuo, non sono proprio riuscito a figurarmi dove si trovasse (ho capito solo che è all'aperto), e se penso a quello che succede poi la cosa diventa ancora più problematica perché non so come immaginarmi la scena. Infatti ho dovuto rileggere diverse volte.
Poi l'introduzione sull'epilogo della bambolina, che stravolge completamente il senso del racconto. Ci stavi suggerendo che Kazuo avesse degli scrupoli morali e che fosse alla mercé di un capo tirannico (una cosa che a mio avviso sarebbe sufficiente come Terrore d'Oriente), e in seguito ci costringi a rivalutare la sua percezione come di un personaggio che ha abbandonato la sua bambolina (che a questo punto credo fosse una Yokai). Viene punito per qualcosa che la bambola dice, ma che non è in linea con l'idea che si è fatta il lettore, e che potevi risolvere aggiungendo la frase giusta nei dialoghi al telefono.
Un'inezia che guasta tutto e che mi suggerisce non avessi le idee chiare (o forse ne avevi troppe) sulla morale del racconto.

Terrori d’oriente, di Giovanni Pratesi
Ciao Giovanni. Che dire? Una sfilza di dialoghi che mi sono risultati anche simpatici, ma ci vorrebbe un'alternanza di dialoghi e beat per aggiungere un po' di recitazione. Il problema principale del tuo testo è infatti lo stile, non tanto perché abbia trovato errori grossolani quanto perché a momenti non c'era affatto.
Ma va bene, siamo in un contesto ristretto e ognuno deve arrabattarsi meglio che può. Però non so se lo posso definire un racconto. È una sequenza che potrebbe essere estrapolata da un brano più lungo e impoverita di dettagli, sintetizzabile con "parte da punto A e arriva a punto B", ma senza che vi sia una reale conclusione, meno che mai uno sviluppo.
Diciamo che mi piacerebbe leggere una versione estesa per scoprire dove andrebbe a parare.

Il vaso venuto da lontano, di Alexandra Fischer
Ciao Alexandra. Avresti dovuto esserci per assistere alla mia reazione nel momento in cui ho aperto la pagina e mi sono trovato tra gli occhi un testo così striminzito. Mi aspettavo veramente il peggio, e invece... ehi, si fa leggere!
Non c'è abbastanza contenuto per dare un giudizio sullo stile, e temo che in realtà potrei criticarti anche l'aderenza al tema, perché ci presenti solo un vaso con disegnato sopra un drago. Che non è automatico debba avere una provenienza orientale (se consideri poi che in oriente il drago ha soprattutto una valenza benevola, e forse avresti potuto ottenere lo stesso risultato se al suo posto avessi optato per un Oni)
Purtroppo la tua voglia di sorprenderci con un testo così breve ti si ritorce un po' contro. Ci potevano essere più informazioni, farci capire che era un contesto reale e non, ad esempio, un fantasy con i draghi in un contesto urbano. Poi, non sono nemmeno chiare le motivazioni del perché l'uomo tenga così tanto ad averlo, quel vaso.
Ok, ho detto che la storia si fa leggere, e in effetti è così. Ma davvero, avresti potuto sfruttare lo spazio e dirci qualcosa in più.
Editor e consulente freelance per scrittori. Formazione in scrittura creativa e sceneggiatura presso agenziaduca.it di Marco Carrara.

Elettra Fusi
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Re: Gruppo TERRALUNA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » martedì 23 gennaio 2024, 14:56

Ciao a tutti, ecco la mia classifica.
Devo confessarvi che più di tutto ha pesato per me la passione per l'estremo oriente e quindi sicuramente ho dato più risalto ai racconti che come interpretazione del titolo si avvicinassero a questo aspetto. Non è molto che frequento MC ma di sicuro questa è stata la manche più variopinta che abbia letto.

La mia graduatoria è la seguente:
1) La pietra spaccata
2) La regina folle
3) Il massaggio
4) Tsukumogami
5) Nuova alba
6) Il vaso venuto da lontano
7) Terrori d'Oriente

A seguire i miei commenti:
LA PIETRA SPEZZATA
Ciao Gaia,
mi è piaciuto tantissimo il tuo racconto! Complice il fatto che conoscessi già sia la leggenda che gran parte dei richiami alla cultura giapponese, mi sono trovata immersa nel sogno di un'adolescente giapponese.
Il racconto è davvero godibile, fluido e pienamente in tema. Ricordo il racconto dell'evento e di come sia stato preso con una cerca apprensione dai cultori della tradizione giapponese, sebbene le cause fossero del tutto spiegabili a livello fisico.
Mi permetto solo una puntigliosità: il fatto di dare il nome Mizu (acqua) a una ragazza che si sogna in un deserto dove sente qualcuno invocare aiuto può suggerire che la persona che chiede aiuto possa proprio chiedere questo: acqua. Ho temuto il gioco di parole che poi per fortuna non c'è stato, ma insomma m'è caduto l'occhio su questa casualità (che sicuramente non lo sarà, ma sarà voluta). A rileggerci presto.

LA REGINA FOLLE
Ciao Matteo,
ho letto il tuo racconto con grande interesse. Bella la cornice storico-leggendaria. La struttura a flash per me regge, sorvolando sul numero dei risvegli e sulle dosi del grano (aspetti già commentati e chiariti per quanto mi riguarda). E' proprio la cornice che regge tutto. L'interpretazione di terrore è sfumata ma funziona. Ho anche apprezzato che gli spaccati siano tutti ben differenziati, non si fanno eco a vicenda, se non per il nome della regina. Nel complesso mi sembra proprio un racconto godibile e ben costruito. A rileggerci presto.

IL MASSAGGIO
Ciao Mario,
il tuo racconto mi è piaciuto tanto, mi ha divertito! Gira su una serie di luoghi comuni che giocano pericolosamente con il concetto che ho io del trash e che di solito non apprezzo, ma si tengono in salvo grazie a una penna molto frizzante e abile a non dire né troppo né troppo poco. Si sente un immaginario (filmico, mi azzardo, ma magari sbaglio) solido e che riesci a trasferire con abilità su carta. Grazie per l'esperienza. Ovviamente di terrori non ce ne sono, però è stato divertente! A rileggerci presto.

TSUKUMOGAMI
Ciao Mattia,
ho apprezzato gli aspetti mitologici giapponesi che hai inserito nel racconto. Mi hai fatto venire voglia di approfondirli e questo per me è un punto in più. Purtroppo lo scambio telefonico e l'alternarsi dei corsivi non mi sono risultati del tutto chiari. Forse il finale meritava un po' più di spazio, mi è sembrato affrettato senza essere per questo un vero colpo di scena, ma penso che possa dipendere dal numero massimo di caratteri che a volte va a impattare proprio sulle ultime battute.
L'onda di tsunami che si infrange proprio davanti al protagonista è terrificante al punto giusto invece, anche se infrange del tutto anche la sospensione dell'incredulità (ha parlato al telefono fino a qualche secondo prima con qualcuno che doveva già essere sott'acqua/assenza di marremoto o terremoto ecc...).
Ti leggerò molto volentieri in futuro, alla prossima.

NUOVA ALBA
Ciao Elisa,
ti ho letto davvero volentieri, ho apprezzato davvero tantissimo lo stile del tuo racconto, il tono e alcune immagini davvero ben riuscite. La storia mi ha dato un effetto piuttosto claustrofobico, sarà per il tono introspettivo o per i richiami religiosi che non erano troppi ma di certo non aiutavano a far percepire un atmosfera varia o in mutazione. Il tema, preso in senso trasversale mi convince, ma forse, per puro gusto personale, non riesco a creare empatia con il rovello morale religioso del personaggio e quindi tutta questa tensione per il sorgere del sole non riesco a condividerla. Penso che il tuo sia stato un esperimento sul tema molto difficile che tu hai accompagnato molto bene con la tua maestria linguistica. A rileggerci presto.

IL VASO VENUTO DA LONTANO
Ciao Alexandra,
è un piacere leggerti, non è la prima volta. Il racconto non ha nulla da eccepire dal punto di vista tecnico, però mi è mancato un po' di contesto soprattutto iniziale. Non sono quindi riuscita a capire in quale situazione avviene il primo scambio di informazioni. La descrizione del vaso invece è davvero convincente. Nella misura ridotta ho soprattutto notato un risultato che rimane molto freddo, quasi da verbale nell'ultima sezione. Il tema è ovviamente centrato, con una sequenza di morti e il richiamo a un oggetto maledetto abbandonato in soffitta che ci fa sentire proprio in "casa horror". Non riesco a collocarti in zona alta in classifica perché, nonostante la tua spontaneità e dal tuo insindacabile coraggio nell'esplorare la forma brevissima, credo davvero che manchi qualcosina. A rileggerci presto.

TERRORI D’ORIENTE
Ciao Giovanni,
ti ho letto volentieri.
Un racconto tutto basato sul dialogo è una sfida nella sfida che già ci mette alla prova con tempo e caratteri. È una strada che anche io continuo a sperimentare ostinatamente. La tua storia è l'inizio di qualcosa che può meritare di essere continuato. Ti dico con onestà che "la battutona" sul finale non mi ha però detto molto.
Ci sono due o tre imprecisioni proprio nella scrittura che potrai sicuramente revisionare con facilità e poi mi permetto un appunto: ha proprio ragione Riggio, se non leggo nella scrittura chi scrive non ha di sicuro una "calligrafia" leggibile. Una calligrafia di per sè è già "kalos", quindi bella-grafia. Non sono sicura di essermi spiegata bene, ma se fosse stata una calligrafia, senza dubbio sarebbe stata ben leggibile, è la grafia e quindi la scrittura che può essere illeggibile, brutta, confusa, o simili.
Trovo però che tu sia riuscito a caratterizzare molto bene i due personaggi attraverso il dialogo e a differenziarli bene tra loro.
Nella mia valutazione ha pesato però soprattutto una precisione linguistica che secondo me può ancora fare dei bei passi in avanti.
Ti rileggerò molto volentieri nel futuro.


Alla prossima e buona edizione a tutti.
Elettra Fusi
ProfElettra

LeggErika3
Messaggi: 145

Re: Gruppo TERRALUNA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » mercoledì 24 gennaio 2024, 10:55

Ecco la mia classifica, con copia dei commenti a seguire. Il tema ha dato fuoco alle polveri, ho scoperto miti, creature, leggende; nei racconti ho incontrato atmosfere diverse e sempre coinvolgenti. Grazie dell'opportunità. Più Picciuti Edition per tutti! In tre casi avrei dato, potendo, un pari merito, ma il regolamento è tiranno.

1) Nuova alba
2) La regina folle
3)La pietra spaccata
4) Il massaggio
5) Tsukomogami
6) Il vaso venuto da lontano
7) Terrori d'Oriente

1) Nuova alba
Ciao Elisa, ci sono vari aspetti che mi convincono nel tuo racconto. Prima di tutto lo stile. Ammetto che la descrizione iniziale dell’alba per un attimo mi stava annoiando (ho un problema personale con le descrizioni paesaggistiche), ma in questo caso, letto il racconto, lo scolorire dell’aurora è assolutamente funzionale alla vicenda. Non mi ha turbato neanche il doppio padre nostro, in un contesto simile la preghiera dà il tempo che il protagonista sta vivendo.
L’idea è assolutamente originale e apprezzo.
Se proprio fossi costretta a farti un appunto, sarebbe legata alla scritta con font e dimensione diversa: mi sembra un mezzo poco letterario per attirare l’attenzione sul perno della questione. Più fiducia nel lettore, ce la possiamo fare anche senza effetti speciali. Comunque ho apprezzato molto.

2) La regina folle
Hai fatto una scelta lineare e hai fatto bene. Un’interpretazione classica del tema, ma con un risultato solido ed efficace. Una trama non stupefacente, ma una scrittura che avvince e, soprattutto, fa la magia: mi sono incuriosita, sono andata a cercare ‘sta regina Vera (chissà, vedi mai, ma no, non pervenuta) e, soprattutto, mi hai spinto a fare un bel ripasso di Attila e Co.
Sono d’accordo con chi dice che su quattro giorni due risvegli siano un po’ troppi. E dubito che, all’epoca, una regina fosse così democratica da non sentirsi tale fuori dal proprio palazzo e accettare di essere chiamata per nome.
In generale però mi è piaciuto

3) La pietra spaccata
Ciao Gaia, mi è piaciuta molto l’atmosfera onirica descritta e non l’ho percepita come il solito stratagemma basico perché la protagonista è assolutamente consapevole che si tratti di un sogno. Il sogno è parte integrante dello svolgimento, non un piano alternativo con cui si può concludere dicendo “tanto non era vero” (che è quanto per lo più infastidisce il lettore). Il passaggio sogno-realtà è funzionale alla vicenda. Questi i dati positivi.
Non mi ha convinto invece il fatto di percepire di essere di fronte a eventi simbolici o allegorici, senza una mappa per comprenderli e giustificarli. E anche con qualche dato in più (quanto hai detto nei commenti) non perdo la sensazione che la storia non sia autoconcludente ma si affacci verso una narrazione che avrebbe ancora molto da dire. Insomma, sul più bello (e sulla speranza di capire) la storia si tronca.

4) Il massaggio
CIao Mario,
un racconto che, nella parte iniziale e centrale, vedrei bene come sceneggiatura di un film anni '80, con Banfi o Boldi giovani nella parte dei protagonisti. Cerca il sorriso e lo ottiene, ammiccante fin dall'inizio con il protagonista che riflette sulla posizione della moglie. RIconosco il dialogo ben gestito che sostiene bene la storia che, però, di per sé non mi entusiasmerebbe molto (appunto perchè troppo smaccatamente farsesca)... se non per quella frase finale sull'amicizia forse finita, che aggiunge umanità a quanto, altrimenti, sarebbe rimasto una barzelletta.

5) Tsukumogami
L’idea è buona, il richiamo agli oggetti che si animano dopo 100 anni interessante e si nota una ricerca eseguita a priori, sempre apprezzabile. Hai usato miti non scontati e spingi il lettore ad approfondire. Il dialogo è costruito con attenzione e si vede. Ci sono però degli aspetti che non ho apprezzato. Dapprima la libertà con cui, al cellulare, il protagonista si sbilancia su temi sensibili. Non conosco la legislazione giapponese ne’ il rischio di essere intercettati nel sol levante, ma mi sembra che costui corra dei rischi enormi in modo tale che neanche la più grande incazzatura telefonica giustificherebbe. Per altro il mondo nipponico tende a esprimersi in maniera assai più reticente rispetto noi mediterranei, e di questo ne sono piuttosto sicura. Altro aspetto, non sono riuscita bene a visualizzare dove avvenisse l’azione. È seduto su una pietra, quindi immagino all’aperto. Ma, di fatto, siamo in fabbrica. Lo scopro dopo. Dunque non vivo lo stupore dell’onda perché, per quanto ho immaginato fin lì, potrebbe essere anche al porto. Poi: vari elementi mitologici. Ma sono correlati fra loro? Questo scatenarsi di eventi magici è un caso o ci sono legami che non sappiamo? Il problema è solo la bambola? Insomma, forse c’è un mondo sommerso sotto questa storia, ma non emerge del tutto

6) Il vaso venuto da lontano
Ciao Alexandra,
Ci commentiamo da tanto e non ho mai avuto dubbi sul tuo talento. In questa corsa alla velocità però i tuoi racconti mi sembrano perdersi i pezzi e trasformarsi in sinossi, idee per un eventuale svolgimento più organico. Questo storia ha grande potenziale, ma mancano gli elementi che avrebbero potuto renderla interessante. Perché l’uomo compra il vaso nonostante tutto? Perché contatta il collega? Qual è il potere che nasconde, come mai i draghi che evoca (creature tradizionalmente benefiche in oriente) diventano feroci? E soprattutto: ma cosa fai dalle 21.24 alla 01.00, mentre noi scriviamo come dannati? (Scherzo)

7) Terrori d'Oriente
Ciao Giovanni,
un racconto che è un vero esercizio di scrittura di dialoghi. Per lo più sono ben confezionati; solo in due occasioni ho avuto la sensazione di finzione. La prima quando, nelle prime battute, i protagonisti si chiamano per nome: nella realtà, durante un dialogo a due, difficilmente si cita il nome dell'interlocutore... salvo forse nei saluti inziali (forse) o quando si vuole fare una predica vecchio stile (tipo: la mamma furibonda che ti chiama per nome e cognome prima di elencare le malefatte).
In secondo luogo, quando Vasto si sente in dovere di spiegare che, se Riggio facesse capire capire che sta rubando il libro, anche i committenti verrebbero beccati. La spiegazione è verosimile, ma messa così nel dialogo mi sembra "infodump", andava gestita meglio.
Sarò schietta: il racconto è piacevole da leggere, ma la sensazione è che non ci sia un vero plot, sia tutto costruito solo per arrivare al gioco di parole finale. Attinente al tema? Per me no. Il gioco di parole sull'errata lettura poteva essere fatto anche fra razzi e pazzi, per dire, e non sarebbe cambiata una virgola del dialogo, testo e contesto. Il concetto di tema del racconto, a mio avviso, non è un semplice ostacolo ma un limite che indirizza atmosfera e argomento, volto a farci esercitare anche nei contesti a noi meno affini. Altrimenti, tanto varrebbe lasciare argomento libero e limitare solo caratteri e tempo. A rileggerci!

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antico
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Re: Gruppo TERRALUNA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » mercoledì 24 gennaio 2024, 15:15

Oltre alla mia, dovete ancora ricevere altre tre classifiche.

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Fagiolo17
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Re: Gruppo TERRALUNA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » mercoledì 24 gennaio 2024, 18:47

Un tema che è piaciuto e ha dato spazio a un sacco di storie estremamente differenti tra loro!
È stato difficile decidere una classifica, soprattutto per questa differenza di temi, ma è stato anche molto interessante.
Ecco cos’ho tirato fuori dal cilindro.
In ogni caso, complimenti a tutti e in bocca al lupo!

1. La regina folle, di Matteo Mantoani
2. La pietra spaccata, di Gaia Peruzzo
3. Nuova alba, di Elisa Belotti
4. Il massaggio, di Mario Mazzafoglie
5. Tsukumogami, di Mattia Pernis
6. Terrori d’oriente, di Giovanni Pratesi
7. Il vaso venuto da lontano, di Alexandra Fischer


Nuova alba, di Elisa Belotti
Ciao Elisa e piacere di averti letta.
Il nostro protagonista è in prede a dubbi esistenziali profondi. Mi piace come lo hai gestito, in bilico tra la religione e questi nuovi dettami scientifici che lo tormento.
Trovo l’utilizzo della preghiera un po’ troppo ripetuto all’interno del testo così breve, così come la frase scritta con l’altro font. Uno dei due elementi ci sta e dà quel senso di chiodo fisso che sta proprio bene (come la ninna nanna nel tuo ultimo racconto) averli messi entrambi mi hanno un po’ rallentato lo scorrere degli eventi.
La frase incriminata l’avrei messa a inizio racconto. O in chiusura. Come motivazione di partenza per il peregrinare dei suoi pensieri, o come chiusura per spiegare i suoi pensieri.
Si tratta comunque di un’ottima prova, che finirà sicuramente nel mio podio!
Complimenti e in bocca al lupo per l’edizione.

La regina folle, di Matteo Mantoani

Ciao Matte, e piacere di averti letto, come al solito.
Un bel racconto, solido nonostante la suddivisione in microparti. La storia funziona e fa il suo dovere.
Sullo stile niente da dire, vivido e scorrevole e senza intoppi, ma a questo siamo abituati.
Unico neo il doppio risveglio. Avrei preferito un’interruzione mentre mangiava, o mentre era sulla latrina. Insomma un cambio che non fosse sempre un coglierla nel sonno, vista la brevità dei vari pezzettini.
Sicuramente un racconto da podio!
In bocca al lupo per l’edizione.

La pietra spaccata, di Gaia Peruzzo

Ciao Gaia e piacere di averti letta.
Devo dire che la tua penna mi piace davvero un sacco. Hai uno stile scorrevole e di qualità e riesci a farmi immedesimare nei tuoi racconti (sì, ho letto anche alcuni delle edizioni precedenti).
Questo racconto ha le giuste vibes del sogno. E non ce lo nascondi, non è un escamotage utilizzato per chiudere “fregando” il lettore che fino a quel punto ti aveva creduto.
Fin da subito il pdv sa di essere preda di un incubo e cerca di uscirne. Disperatamente.
E fintanto che siamo nei reami del sogno il racconto è perfetto. E da primo posto anche.
Poi nel finale incespichi e cerchi di raccontarci una leggenda in pochissime righe (ho letto anche il tuo commento a riguardo). Peccato. Perché non ce n’era bisogno. Avrebbe funzionato benissimo come incubo! E magari con questo essere che una volta liberato ringraziava Mizu della cortesia e lei che si svegliava dicendo tipo: “okay, mi sa che ho fatto una cazzata.”
Punto, niente di più. Che poi non arrivasse proprio quella leggenda nello specifico, quella a cui ti eri ispirata, chi se ne frega! Sarebbe stato comunque un terrore d’oriente con la consapevolezza nel lettore che Mizu aveva pestato una cacca…
Comunque lo trovo un ottimo racconto, che non vince la medaglia d’oro proprio per via del suddetto problema nel finale.
Sicuramente da podio però!
In bocca al lupo per la tua edizione.

Tsukumogami, di Mattia Pernis

Ciao Mattia e piacere di rileggerti.
Allora. Sullo stile non dico niente perché è sempre ottimo e scorrevole, quindi complimenti.
Stavolta però non mi ha fatto impazzire la trama. Perché? Perché a metà (anzi, sul finale) mi sono trovato di fronte a qualcosa che non mi aspettavo. Non nel senso che fosse un plot twist che mi ha lasciato a bocca aperta, ma perché quella bambola proprio non sono riuscito a capire che cosa c’entrasse con i rifiuti chimici dell’inizio. Mi è sembrato come fossero due storie differenti mixate insieme. Doveva essere una rappresentazione della rabbia del mare intossicato dai rifiuti? Gli è stata data dal padre e proteggeva la famiglia, quindi è più una cosa legata ad essa, ma allora a quel punto avrei giocato più su questo elemento senza farlo saltare fuori nelle ultime tre righe del racconto.
Purtroppo questo ha penalizzato la fruizione, mi spiace.
In bocca al lupo per l’edizione.

Terrori d’oriente, di Giovanni Pratesi

Ciao Giovanni e piacere di averti letto.
Racconto giocato praticamente tutto sui dialoghi. Di solito il “solo dialogo” non mi fa impazzire. Qui metti qualche piccola descrizione, ma si rischia sempre di cadere nell’incomprensione di chi sta parlando in quel momento, per di più al telefono, le cose si complicano ulteriormente.
Anche il giocare col nome del tema in questo modo non mi piace particolarmente. Cioè, questo racconto sarebbe potuto andare bene con qualsiasi tema, al di là della battuta del Terroni e Torroni, e questo a mio avviso è un punto debole. Ma è il mio parere, ovviamente.
Di per sé non è affatto male e sei anche riuscito a dare personalità ai due personaggi in scena, quindi complimenti. Però non è un racconto a tutti gli effetti. Sembra una scena estrapolata da qualcosa di più grande. Deve ancora succedere tutto. il furto, la fuga, la riconsegna della refurtiva. Siamo appena all’inizio e questo penalizza la tua opera, purtroppo.
In bocca al lupo per l’edizione.

Il massaggio, di Mario Mazzafoglie
Ciao Mario e piacere di averti letto.
Quello che scrivi è sempre molto divertente e anche se non sono un patito della narrativa “comica” riesci sempre a strapparmi un sorriso e dimostri di avere dimestichezza con i ferri del mestiere.
In questo racconto ci sono un paio di punti che mi fanno un po’ cadere l’incredulità. Principalmente il fatto che il pdv non riconosca il suo amico. Chiaro che sarebbe stato meno divertente senza quel colpo di scena, ma arrivato a quel punto ho proprio pensato “dai, ma cazzo, come fai a non riconoscerlo se è pure uno che te ne fa di continuo?”
Magari se avessi detto che oltre all’accetto la voce sembrava camuffata come se ci fosse uno straccio sul ricevitore o una cazzata del genere, già avrebbe avuto più logica.
Comunque un bel pezzo.
In bocca al lupo per l’edizione.

Il vaso venuto da lontano, di Alexandra Fischer
Ciao Alexandra e piacere di averti letta come al solito.
L’idea di fondo mi è piaciuta, il vaso “maledetto” ha sempre il suo fascino e credo che non sia affatto semplice scrivere un racconto che funziona in così pochi caratteri.
Se non erro, c’era stata un’edizione con raccontini così veloci e stringati, sarebbe bello riproporla.
Nella parte finale però credo manchi qualcosa di esplicativo, forse avrei preferito la scena dell’attacco rispetto al racconto a posteriori del decesso.
In bocca al lupo per l’edizione.

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Andrea76
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Re: Gruppo TERRALUNA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » giovedì 25 gennaio 2024, 14:41

Ecco i miei commenti con classifica:

1 IL MASSAGGIO
Ciao Mario, sono felice di commentarti perché in genere mi piace quello che scrivi e come lo scrivi. Anche in questo caso non hai deluso le aspettative sotto diversi punti di vista: la pulizia della scrittura, il lato ironico della vicenda e la fluidità nei dialoghi. Il racconto, come molti dei tuoi, ha un grande pregio: accende la curiosità di vedere come andrà a finire. Ho avuto solo qualche dubbio proprio sul finale, a livello di sospensione dell’incredulità. Possibile che nel corso di tutta la telefonata – che è composta dal almeno una ventina di scambi di battute – Gino non si sia accorto che chi parlava era proprio il suo amico? Questo il mio unico dubbio, per il resto un’ottima prova.

2 LA REGINA FOLLE
Ciao Matteo, molto ben fatta la suddivisione del racconto in micro-parti. Di base era difficile gestirla in pochi caratteri, tu lo hai fatto in maniera equilibrata riuscendo a scandire bene il flusso del tempo. Qualche dubbio ce l’ho anche io sulla recidiva del risveglio che sa troppo di espediente specie perché replicato in uno spazio così ristretto. Per tutto il resto è un racconto che si legge più che volentieri e che ci racconta qualcosa di nuovo, come molte delle cose che scrivi.

3 IL VASO VENUTO DA LONTANO
Ciao Alexandra, il contest prevede al massimo 4000 caratteri da utilizzare ma non ne stabilisce un numero minimo. Per cui secondo me, in questa dimensione di brevità, il tuo racconto funziona bene soprattutto in termini di una tensione narrativa che a mio avviso serpeggia dall'inizio alla fine della storia salvo le ultime due righe. Lo stile è efficace, trovo che questo testo sia un ottimo esempio di minimalismo messo al servizio dell'evocazione. Manca, ti accennavo, qualcosa nel finale dove ho avvertito invece una mancanza di informazioni idonee a chiudere il cerchio. Credo che probabilmente seminando all'inizio qualcosa di più riguardo al vaso (il background, le origini, magari un'incisione che richiamasse alle ferite inferte sull''ultima vittima) avresti dato più peso al finale stesso.

4 NUOVA ALBA
Ciao Elisa, il tuo racconto ha parecchi passaggi lirici se non onirici, il che a volte mi ha portato a distrarmi durante la lettura. Una cosa che mi accade raramente quando ti leggo. Ho trovato un word-building un po’ debole nel complesso rispetto ai tuoi standard, seppur il finale ripaga il lettore agganciandolo al significato stesso che hai voluto dare al racconto.

5 TERRORI D’ORIENTE
Ciao Giovanni, mi piace parecchio come hai gestito i dialoghi. Se uno li sa scrivere, come nel tuo caso, puoi creare una storia d’azione anche solo attraverso uno scambio di battute. Durante la lettura non ho avuto la sensazione di “voci nel vuoto”, segno che hai dato carattere ai personaggi e ritmo alla narrazione. Direi che il tuo racconto raggiunge l’intento di creare suspense e tenere desta l’attenzione del lettore, anche se sul finale a mio avviso si resta a bocca asciutta. È come se il racconto fosse monco, come gli mancasse qualcosa per sentirsi compiuto; in altre parole non lo trovo auto-conclusivo e questo mi ha deluso in rapporto alle aspettative che eri riuscito a creare. Trovo anche che il tema non sia pienamente centrato, perché anche se viene citato nel titolo del libro, questo non mi sembra sufficiente per ritenerlo affrontato.

6 TSUKUMOGAMI
Ciao Mattia, il tuo racconto è scritto da una mano solida che dimostra di saper padroneggiare bene lo show don’t tell. C'è una buona focalizzazione sul personaggio portatore di punto di vista, però ho trovato tutto troppo condensato, nel senso che alla fine la trama si smarrisce in simbolismi giapponesi di cui a un certo punto ho faticato a capire il ruolo e il significato. Peccato perché a mio avviso il racconto nella prima parte crea una forte aspettativa nel lettore, salvo aggrovigliarsi un po’ su se stesso nella seconda risultando criptico. A rileggerti.

7 LA PIETRA SPACCATA
Ciao Gaia, poco da dire sul tuo stile che è pulito e competente nella selezione dei dettagli utili a facilitare la visualizzazione della scena da parte del lettore. La storia che hai raccontato però non rientra nelle mie corde. Anche partendo dal presupposto che ci troviamo in un'ambientazione onirica, non sono riuscito ad appassionarmi ai simbolismi che hai disseminato nel corso della narrazione. Ciò è dovuto strettamente a un mio gusto personale e non certo alla qualità della tua scrittura che è fuori discussione.

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AndreaCrevola
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Re: Gruppo TERRALUNA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 25 gennaio 2024, 17:38

Buonasera a tutti,

ecco le mie recensioni + classifica.

CLASSIFICA
1) La regina folle, di Matteo Mantoani
2) Nuova alba, di Elisa Belotti
3) Il Massaggio, di Mario Mazzafoglie
4) La pietra spaccata, di Gaia Peruzzo
5) Tsukumogami, di Mattia Pernis
6) Il vaso venuto da Lontano, di Alexandra Fischer
7) Terrori d’Oriente, di Giovanni Pratesi

Nuova alba, di Elisa Belotti
Ciao Elisa, grazie per il tuo racconto.
Ho trovato il tuo testo molto ben scritto, tuttavia agli elementi positivi sul piano formale si contrappongono alcuni rilievi più sostanziali. Ci sono dei passaggi forse fin troppo lirici (incipit) e intimisti (gran parte del racconto è il resoconto dei pensieri interiori del protagonista). Ho dovuto rileggere più volte la parte centrale e finale per capire quello che stava accadendo e - sinceramente - ho ancora qualche dubbio. Qualche accenno ulteriore al contesto, nella parte iniziale e centrale, avrebbe aiutato a far capire meglio in che situazione si trovi il protagonista. Concordo con gli altri in merito all’eccessivo spazio concesso ai “padre nostro” e alla citazione di Copernico.

La regina folle, di Matteo Mantoani
Ciao Matteo, grazie per il tuo racconto.
Hai costruito il testo in quattro parti, che ti permettono di estendere la durata temporale della storia. Lo stile è al tuo solito livello, quindi non mi dilungo su di esso. Non conoscevo la leggenda su cui ti sei basato (immagino come molti altri lettori) ma sei riuscito a suggerire le emozioni di un assedio e di una situazione disperata, da cui si può uscire solo con un gesto folle, come quello della protagonista.
Due piccole osservazioni, però.
In primo luogo, mi sembra che tra assediati e assedianti ci sia una distanza fisica piuttosto accentuata (“Quaranta braccia”, ma non avendo concezione di quanto misuri un “braccio” non lo so valutare con esattezza), eppure la protagonista riesce a cogliere dettagli che mi sembrano difficili da percepire.
Secondariamente, una delle prime cose che ho pensato è “Cosa ci fa Attila nell’834 d.c.?” Se è l’Attila che conosciamo tutti, è vissuto 400 anni prima. Magari è soltanto un refuso nella data iniziale, tuttavia ha creato in me lettore una falsa aspettativa circa il racconto (ho anche pensato che si trattasse di una sorta di fantasma di Attila, a un certo punto). In un commento, hai poi scritto di essere consapevole dell’anacronismo, ma come lettore è stato disorientante. Forse potevi far riferimento a un generico “re degli invasori” e il racconto non ne avrebbe patito.



La pietra spaccata, di Gaia Peruzzo
Ciao Gaia, grazie per il tuo racconto.
Personalmente, ho fatto molta fatica a seguire il tuo testo. Probabilmente è un mio limite, ma posso trovare una piccola giustificazione: in tutta la prima parte siamo in un contesto onirico e la presenza di elementi mitologici a me sconosciuti m’ha spinto ad avere una sorta di barriera a voler entrare nel clima del racconto. Il finale è un po’ “così così”: era tutto un sogno? Se è così, scade un po’ nel cliché. La connessione al tema della edition si coglie solo se si conoscono i riferimenti mitologici, il che mi sembra un limite. Non ho invece osservazioni particolari in merito allo stile di per sé, che trovo senza particolari difetti.

Tsukumogami, di Mattia Pernis
Ciao Mattia, piacere di aver letto il tuo racconto.
Mi è parso un racconto un po’ confuso, in tutta sincerità. Concordo sull’assenza di contesto, cosa che fa fluttuare i personaggi in uno scenario spazio-temporale indefinito. Nella prima parte abbiamo un dialogo tra il protagonista e il CEO, che all’improvviso vira verso uno scenario catastrofico, dove i rifiuti escono dal mare e si ribellano a coloro che hanno inquinato. L’idea mi sembra interessante, ma l’hai compressa nella parte finale dedicando la quasi totalità del testo al conflitto tra i due personaggi coinvolti dal dialogo. In questo, poi, ci sono delle parti che mi sembrano poco funzionali al racconto, per esempio l’accenno al padre del protagonista (non ho capito l’incipit) oppure la visione del drago da parte degli operai.


Terrori d’oriente, di Giovanni Pratesi
Ciao Giovanni, piacere d’aver letto il tuo racconto.
Il testo è basato quasi esclusivamente sul dialogo tra i due ladruncoli. Tra i due c’è un rapporto conflittuale, reso anche con un certo umorismo, tuttavia sembra che discutano di questioni secondarie rispetto al loro obiettivo il che fa di loro due “macchiette”. In alcuni punti mi è sembrato che tu abbia seguito una sorta di flusso di battute tra i due, senza che queste abbiano sempre una funzione nell’economia del racconto.
Non mi è piaciuto il cambio di POV nella parte finale. Per tutto il racconto ci hai fatto pensare che fossimo focalizzati su Riggio, poi nella parte finale accediamo ai pensieri e alle sensazioni di Vasto.
Il tema sembra acciuffato per i capelli, nel finale.

Il massaggio, di Mario Mazzafoglie
Ciao Mario, piacere di aver letto il tuo racconto. Ho trovato il tuo testo piuttosto divertente, soprattutto la parte della “trattativa” finale, anche se alcuni passaggi sono poco realistici per ottenere l’effetto umoristico (es. l’offerta dell’olio di Zio Franco). Questi sarebbero stati plausibili se - in fondo in fondo - il protagonista avesse già riconosciuto l’amico dall’altra parte della cornetta, però ti preoccupi di sottolineare la serietà della situazione (con quel periodo che inizia con “Una goccia di sudore…”).
Rispetto alla struttura della storia, mi sembra ben bilanciata tra parte introduttiva, sviluppo centrale e conclusione. Forse potevi sfruttare la prima parte per introdurre meglio l’infedeltà del protagonista.

Il vaso venuto da lontano, di Alexandra Fischer
Ciao Alessandra, piacere di aver letto il tuo racconto. Si tratta di un testo molto sintetico, che tuttavia ha uno sviluppo abbastanza ben delineato. E’ essenziale ma riesce a costruire un piccolo mondo narrativo. L’essenzialità, però, sacrifica dettagli e connotazioni dei personaggi, così che il risultato finale è fin troppo didascalico. Il tema mi sembra centrato.

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Re: Gruppo TERRALUNA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 25 gennaio 2024, 18:57

Dovete solamente più ricevere la mia classifica.

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Re: Gruppo TERRALUNA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » martedì 6 febbraio 2024, 18:17

Scusandomi per il ritardo, ecco a voi i miei commenti e classifica.

1) La regina folle, di Matteo Mantoani
Bello, tanto. La lettura è piacevole e sempre interessante, lo storia si dipana con ordine e ben controllata, i personaggi emergono bene (anche Attila, attraverso poche pennellate dagli occhi di lei). Tema ben declinato. Bellissimo il titolo. Per me un pollice su, bravo.
2) Nuova alba, di Elisa Belotti
Dunque, ritengo che il pezzo arrivi esattamente dove volevi portarlo e lo fa bene con solo un piccolo dubbio legato al fatto che si potesse asciugare un pelo di più in quanto ho percepito un pelo di pesantezza durante la lettura. Ma forse ci sta ed è dovuta. Tema perfettamente declinato. Per me un pollice quasi su.
3) Il massaggio, di Mario Mazzafoglie
Un buon racconto, divertente. Due problemi: 1) anche se va in un'altra stanza, devo proprio sforzarmi tanto per non pensare che la moglie non senta le sue risposte e 2) collegato al punto 1 c'è il fatto che da lì potevi scendere verso la tragedia e fare diventare uno scherzo un qualcosa di più perché Alberto ha pescato un nervo scoperto costringendo il protagonista "confessare" e allora sì che ci stava la chiusa con il parallelismo tra la chiusura della telefonata e la chiusura di un'amicizia. Tema declinato in modo geniale. Per me un pollice tendente al positivo in modo solido e brillante.
4) La pietra spaccata, di Gaia Peruzzo
Copio e incollo il commento di Erika. Hai una penna notevole, ma qui ti perdi in un eccessivo simbolismo che, come tu stessa hai spiegato, forse non sei riuscita a gestire al meglio a causa della stanchezza. Ci sta. Resta un racconto affascinante che può piacere moltissimo oppure non essere compreso, personalmente la gestione de finale mi ha fatto abbassare la valutazione. Buona la declinazione del tema. Per me un pollice tendente al positivo in modo solido, ma non brillante.
5) Tsukumogami, Mattia Pernis
Il racconto ha delle buone potenzialità, ma il risultato finale è un po' pasticciato perché il taglio caratteri ha lasciato parecchi problemi. Uno a caso? Alla fine sei passato a una prima persona che non avevi tenuto per tutto il resto del racconto. Poi la bambolina che spunta dal nulla senza una semina e il fatto che non si capisca mai dove sia il protagonista. Altro esempio: proprio in apertura c'è una costruzione che proprio non ti riconosco:
"Cosa vorrà suo padre, stavolta, aumentare il ritardo?"
Cosa vuol dire? Che poi non è suo padre, ma Watanabe.
Insomma, tanto pasticcio che non mi fa andare oltre un pollice tendente al positivo, ma non in modo solido e neppure brillante.
6) Terrori d’oriente, di Giovanni Pratesi
Un discreto divertissement che ha il demerito di non essere costruito intorno al tema, ma di utilizzarlo come goal finale che nulla cambierebbe fosse uno tra un milione di altri diversi titoli, pertanto la valutazione non può essere alta anche se il racconto è coerente con quanto volevi realizzare. Forse, quello sì, si dilunga troppo e probabilmente sarebbe stato preferibile dargli comunque una chiusa a effetto perché solo il titolo del tema non può smuovere proprio nulla nel lettore e quindi ecco il tipico caso di bella costruzione che si conclude con un (quasi) nulla di fatto. Per me è un pollice tendente al positivo in modo non solido e non brillante con il malus del tema mancato.
7) Il vaso venuto da lontano, di Alexandra Fischer
Il racconto si fa leggere, ma mancano parecchie cose. Prima di tutto, le motivazioni: perché il tizio lo vuole? Perché chiama il suo collega per mostrarglielo? Contesto, insomma. E poi... Segni di lotta e graffi, ma non nel caso del marito della proprietaria. Solo due casi, ma divergenze sensibili. E il tema? A meno che tu non pensi ai draghi come esseri orientali (e non è così) il tema non è presente. In buona sostanza: troppa fretta, dovresti prenderti più tempo per farci vedere come saresti in grado di strutturare e mettere giù il racconto senza dover rincorrere i battiti dei minuti (che è vero che qui sono contati, ma ne usi sempre un ottavo se va bene). Pollice tentende al positivo, ma non in modo solido e brillante e in più fuori tema.

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