Un tanto al chilo

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 19 febbraio con un tema di Diego Lama e cinquemila caratteri a disposizione!
Avatar utente
Luca Moggia
Messaggi: 160

Un tanto al chilo

Messaggio#1 » martedì 20 febbraio 2024, 0:51

Rosco si sfilò il guanto di lattice e lo appoggiò sul piano di marmo.
Passò il dito sulla griglia del tritacarne, raschiò via la pallina di macinato e la annusò.
Iniziava a guastarsi.
Si chinò sul banco frigo e sistemò gli stinchi ripieni. Uno era lì da tre giorni e l’alluce del piede stava diventando grigiastro.
Quest’anno che è? Mangiano tutti verdurine a Natale?
Se non lo rifilo a qualcuno entro stasera mi tocca buttarlo via.
Davanti alle macelleria un fiume di gente sfilava sul marciapiede illuminato dalle luci natalizie lasciando impronte sul lastricato innevato.
Una sagoma si staccò dalla fiumana, era la Zalini, tutta imbacuccata in un cappotto grigio. La vecchia spinse la porta e il campanellino della porta trillò.
“Buonasera, buonasera Rosco e auguri” disse con una vocetta flebile.
“Ah buonasera! Entri signora, che fa freddo!”
La vecchia si tolse il cappellino di lana e si avvicinò al bancone spazzolandosi i fiocchi di neve dal cappotto.
“Davvero! Sarei rimasta volentieri a casa ma oggi pomeriggio mi chiama Mirella, e domani viene a pranzo coi nipoti. Me lo poteva dire prima, no?”
“Sempre impegnatissima Mirella eh? Cosa gli cuciniamo di buono ai nipotini?” disse Rosco strofinandosi le mani.
La vecchietta si avvicinò al bancone per leggere i prezzi, così tanto che la montatura degli occhiali picchiò contro il vetro.
Indicò una vaschetta di plastica piena d’acqua con pezzi di intestini che galleggiavano.
“No, la trippa piace a tutti ma ci vuole un sacco di tempo…”
“Allora guardi...” Rosco prese con due mani un pezzo di carne e lo sbattè sul bancone “... guardi qui che muscolo. Bello nero, pieno di melanina! Ci fa uno spezzatino da favola!”
La vecchia aggrottò le sopracciglia e stinse gli occhi.
Rosco dette una manata sul trancio di carne che rispose con un suono umidiccio “questo l’hanno allevato all’aperto eh! E’ stato nei campi a zappare fino a che non l’hanno macellato sa? Glielo spello?”
“Eh, si vede che è buono eh… però insomma… se viene filaccioso i bimbi non me lo mangiano. E’ un peccato”
“Viene morbidissimo garantito!”
La vecchia scosse la testa, poi si spostò verso il lato dei salumi e indicò un trancio di costine.
“Quelle lì?”
Rosco tirò su il costato spezzato “Queste son fantastiche, guardi lì quanto grasso! Le mette sulla griglia, fanno un sughino… da favola! Quante gliene faccio? Tre, quattro?”
“Quattro via, sono troppo belle!” disse la Zaini.
Rosco prese la mannaia e con due colpi staccò le costole dal torace. “Mi hanno fatto vedere la foto sa? Pesava almeno centocinquanta chili. Un ciccione mai visto, morto d’infarto due giorni fa”
“Ah bene bene! Mi darebbe anche due etti di crudo?” disse la Zalini
“Due etti? Subito!”
Rosco stese un foglio di carta sul piatto della bilancia, prese una gamba dal bancone e la mise sull’affettatrice.
“E insomma signora? Come stanno i nipoti?”
La vecchia iniziò a raccontare mentre Rosco passava e ripassava la coscia disossata sulla lama.
Falli parlare e affetta! Vecchio trucco del babbo!
Smise a cinquecento grammi e imbustò il prosciutto senza battere lo scontrino.
“...e vedessi come è brava Mira a inglese!” disse la Zalini con un sorriso.
“Me lo immagino, si vede che è una bimba sveglia!”
“Eh, l’inglese è importante… quanto le devo?” La vecchia tirò fuori il portafogli dalla borsa
Rosco guardò il totale sulla cassa e l’occhio gli cascò sul piede con l’alluce ingiallito.
Cazzo lo stinco!
“Signora, fanno venticinque euro… però con trentacinque si porta a casa anche questo” afferrò la gamba mozzata per la caviglia e la lasciò penzolare di fronte alla cassa.
“Eh? Guardi là che bellezza!”
“No no no, spendo già troppo!”
“Via signora, praticamente è già pronto. Mette l’acqua a bollire, lo infila dentro e è servito. Venti minuti, nemmeno”
“Quello si, ma non lo so mica… è fresco?”
“Freschissimo! Era un senza tetto sa? L’hanno ammazzato stamattina presto, al parco. Oggi pomeriggio l’ho tagliato, lavato per bene e riempito con la ricetta del babbo!”
La Zalini annuì non sembrava del tutto convinta. Rosco rincarò la dose.
“Ma via, è Natale… un bel cotechino non glielo fa ai bimbi?
“Eh poverini sì. Poi non li vedo mai… va bene, me lo incarti”
Rosco eseguì, intascò i soldi e infilò la mercanzia in un paio di buste.
“Arrivederci signora, buon Natale!”
“Altrettanto, altrettanto caro” la Zalini raggiunse la porta della macelleria e ci si appoggiò spingendola a fatica.
Stette un po’ ferma sul marciapiede, con la neve che gli si posava sul cappellino di lana. Guardò da una parte e poi dall’altra come se si fosse dimenticata dove andare. Alla fine si incamminò un po’ ingobbita e Rosco la guardò sparire fra la gente.
Poveraccia.
Ma del resto, io c’ho da campare eh.
E poi, per qualche etto di prosciutto in più e un cotechino stantio, non è mai morto nessuno!
Si sedette sullo sgabello e accese la televisione.
Al tg c’era un servizio su dei ragazzini bastonavano dei cuccioli di labrador.
Rosco cambiò canale, non ce la faceva a guardare quella roba.
“Certa gente è peggio delle bestie”
Ultima modifica di Luca Moggia il martedì 20 febbraio 2024, 0:57, modificato 1 volta in totale.


"A volte, impazzire è una risposta appropriata alla realtà" - Philip K. Dick

Avatar utente
antico
Messaggi: 7240

Re: Un tanto al chilo

Messaggio#2 » martedì 20 febbraio 2024, 0:57

Ciao Luca! Caratteri e tempo ok, buona DIEGO LAMA EDITION!

Avatar utente
Luca Moggia
Messaggi: 160

Re: Un tanto al chilo

Messaggio#3 » martedì 20 febbraio 2024, 1:02

Grazie Antico!

Ho fatto una modifica, praticamente nel momento in cui mi hai scritto, credo (e spero) di essere rimasto nei tempi.
"A volte, impazzire è una risposta appropriata alla realtà" - Philip K. Dick

Avatar utente
antico
Messaggi: 7240

Re: Un tanto al chilo

Messaggio#4 » martedì 20 febbraio 2024, 1:03

Yes, sei senza malus!

Avatar utente
KatyBlacksmith
Messaggi: 103

Re: Un tanto al chilo

Messaggio#5 » martedì 20 febbraio 2024, 13:24

Ciao, Luca e ben trovato.
Ho letto divertita il racconto. Divertita e un filino orripilata, ma ci sta tutto.
Alla fine ho temuto che la prossima a finire sul bancone sarebbe stata proprio la vecchina... ma quella è probabilmente un'altra storia.
I personaggi si visualizzano molto bene, i dialoghi sono una delizia, il tema è centratissimo e la chiusura strappa il giusto sorriso per lasciare andare con il giusto stato emotivo.
Segnalo una leggerezza, un nonnulla: "...dentro e è servito..." forse sarebbe meglio "ed è".
Per me buona prova!
Buona undicesima era!

Avatar utente
SalvatoreStefanelli
Messaggi: 351

Re: Un tanto al chilo

Messaggio#6 » martedì 20 febbraio 2024, 18:22

Ciao Luca (ma quanti siete, di Luca dico? è il secondo commento su due a uno con il tuo nome). Ho letto il tuo racconto e mi sono divertito un bel po'. Certo che ti piace sguazzare nell'orrido e renderlo normale come fosse nulla. Il tema è centrato, e qui nulla da dire. Forse qualche ripetizione in meno l'avrei gradita, per esempio qui non serve precisare "La vecchia spinse la porta e il campanellino della porta trillò.". Ho visto anch'io, e approvo il suggerimento di KatyBlackSmith, ci sta meglio "ed è". Altra cosa che ti segnalo, perché al momento è la sola che mi viene in mente, ti sei mangiata una lettera nel nome, qui: "“Quattro via, sono troppo belle!” disse la Zaini.".
Concludendo, un racconto simpatico e scritto anche abbastanza bene.

Avatar utente
Blaubar
Messaggi: 37

Re: Un tanto al chilo

Messaggio#7 » mercoledì 21 febbraio 2024, 23:00

Ciao Luca,
Un racconto proprio divertente, si vede che ci hai giocato con gusto (parallelismo assolutamente casuale)! Dialoghi belli genuini e nonostante la lunghezza sono rimasto sempre coinvolto.
Mi convince meno solo la tua interpretazione di banalità del male (posto che ho trovato il tema molto difficile): il commercio di carne umana, vissuto con naturalezza dai personaggi, non è presentato come un Male e un sistema cosi sdoganato di commercio è molto eccezionale e poco banale/familiare. Sicuramente intendevi la banalità con gli acquisti dal macellaio ma non è un macellaio qualsiasi e poverino non è neanche malvagio. Sarebbe interessante sentire le storie di quelli che vanno a caccia di persone per VENDERLE al macellaio, un Male vero che potrebbe avere anche banalissime ragioni
Ciò detto, scrivere un racconto capace di far sorridere con questo tema è stato audace e ben fatto!
Buona gara, alla prossima!

Avatar utente
Emiliano Maramonte
Messaggi: 1053
Contatta:

Re: Un tanto al chilo

Messaggio#8 » giovedì 22 febbraio 2024, 0:38

Ciao Luca, ben lieto di rileggerti.
Mi sono piaciuti i tuoi racconti delle precedenti edition, un po' meno questo che ho appena letto e spiego perché.
Divertente lo è di certo, godibile sicuramente, e anche scritto con stile discreto, pur con qualche imperfezione. I personaggi sono giusti, nel senso che svolgono il ruolo ritagliato per questa storia, né più né meno.
Il registro scelto è quello di una specie di racconto grondante humor nero, che mi ha ricordato da lontano "Delicatessen" o alcuni episodi dei Monty Python; e dietro c'è un tentativo di interpretare letteralmente il tema del contest.
Ecco, secondo me, qual è il vero problema. E' una storia che cerca di essere qualcosa di più ma rimane zavorrata al fatto di essere una semplicistica rappresentazione dell'assurdo. Avrebbe avuto (per quanto mi riguarda) un maggior impatto emotivo, e mi avrebbe colpito davvero, se dietro a una normalità comune qual è quella dell'acquisto di carne in macelleria ci fosse stato un orrore suggerito e non mostrato in modo così evidente e sguaiato. E' la stessa differenza che passa tra un film horror in cui l'elemento perturbante è spiattellato in faccia allo spettatore (una mattanza, una mutilazione, una tortura...) e uno in cui viene solo suggerito, ma con un effetto molto più profondo. In buona sostanza - faccio un esempio sciocco - se dietro a questa distorta normalità avessi suggerito l'esistenza di una distopia in cui i cannibali hanno preso il potere e hanno imposto la vendita e il consumo di carne umana, sarei rimasto davvero turbato e il racconto avrebbe fatto centro. Tutto questo si riverbera nel finale dove hai provato a dare maggior enfasi alla tua visione del tema del contest introducendo un'inutile postilla con un atto riprovevole, che nella realtà purtroppo si verifica, ma che nell'economia generale del racconto non aggiunge nulla di davvero rilevante. Infine, hai dilatato troppo la scena della scelta della carne, nella parte centrale rischia di ristagnare e diventare noiosa.
Parlavo all'inizio di qualche imperfezione. A parte qualche distrazione, tollerabilissima qui a MC, già segnalata da qualcuno prima di me, ho notato che hai fatto a pugni con le virgole, soprattutto con le interiezioni: "Questo l’hanno allevato all’aperto, eh!".

Buona Edition e alla prossima!
Emiliano.

Avatar utente
gcdaddabbo
Messaggi: 336

Re: Un tanto al chilo

Messaggio#9 » domenica 25 febbraio 2024, 13:13

Ciao, Luca! Mi ritrovo a dover leggere e commentare un tuo racconto.
Sarà che tendo al vegetariano, ma questo mi è risultato un po’ indigesto.
Non posso dire che non possa essere considerato aderente al tema, ma il legame è un po’ troppo forte. La descrizione della macelleria e dei personaggi ancora vivi e non, all’interno è colorito e ben caratterizzato. Lo stile è scorrevole.
Ho atteso con impazienza la conclusione che è la parte che ho apprezzato di più.
Un lavoro che cercherò di soppesare parola per parola.
Buona Diego Lama Edition!

Avatar utente
Michael Dag
Messaggi: 428

Re: Un tanto al chilo

Messaggio#10 » martedì 27 febbraio 2024, 16:58

Un tanto al chilo, di Luca Moggia,
Ciao luca, credo che sia la prima volta che leggo qualcosa di tuo.
Il racconto in se mi è piaciuto, ed è anche scritto molto bene. Hai uno stile liscio e credibile anche nei dialoghi, ho letto tutto di fila senza staccarmi. Anche l’ambientazione comico/horror ti è riuscita molto bene.
L’unica cosa però è che … non ho trovato la storia. Hai descritto una banale scena di una banale macelleria.
Sì, perché è di questo che si tratta. Ok, per noi mangiare carne umana non è normale ma per i protagonisti del mondo che hai descritto sì, quindi… qual’è il punto?
Ti riprendi sul finale mostrando che i personaggi di quel mondo non sono mostri senza sentimenti ma non so, mi pare che manchi davvero la sostanza.

Avatar utente
Gennibo
Messaggi: 574

Re: Un tanto al chilo

Messaggio#11 » mercoledì 28 febbraio 2024, 21:31

Ciao Luca e piacere di averti letto, ho trovato il tuo racconto simpatico e penso che scorra bene. I dialoghi mi sono piaciuti molto, li ho trovati credibili, e ho apprezzato la battuta finale.
Però mi sembra che manchi qualcosa, direi che l' informazione riguardo i macellati arriva sbieca, non come dovrebbe. Ci si chiede come mai delle persone vengono macellate e messe in vendita, il tutto risulta nella norma e non se ne capisce il motivo, questa mancanza di informazione secondo me rovina il risultato finale che da buono poteva diventare brillante.
Buona edition e spero di rileggerti presto.

Avatar utente
Andrea Furlan
Messaggi: 411

Re: Un tanto al chilo

Messaggio#12 » mercoledì 28 febbraio 2024, 23:33

Ciao Luca,
Devo dire che sono rimasto un po' perplesso: a una prima lettura non avevo capito che il macellaio vende carne umana e pure stantia. Alla seconda lettura invece ho capito e ho apprezzato meglio il taglio surreale che hai voluto dare, mi ha ricordato un po' un film dei Monty Python. Lo scambio fra il protagonista e la signora, gestito fra dialoghi e pensieri, ha un buon ritmo e svela finalità e modo di pensare/agire di Rosco. Il tema è centrato, di nuovo con quella vena di surreale. Devo dire che Emiliano ha espresso in modo molto chiaro il suo giudizio e mi trova d'accordo: forse una declinazione meno letterale e più suggerita sarebbe stata più efficace.

Avatar utente
BruceLagogrigio
Messaggi: 280

Re: Un tanto al chilo

Messaggio#13 » giovedì 29 febbraio 2024, 12:11

In terza persona. Tempo verbale passato remoto. Ambientazione Horror/Splatter/futuristica.

Ciao Luca, ci incontriamo di nuovo! Che dirti, lo stile è molto buono, sempre impeccabile.
Effettivamente manca qualcosa al racconto. Una sorta di worldbuilding, qualcosa di background alla storia. Anche la descrizione della merce per quanto varia non aggiunge molto alla trama. Tutta la scena risulta un po’ lunga. Il finale invece mi è piaciuto sarebbe stato un bel trampolino per migliorare la precedente con una semina.
Tema super centrato.

Buona gara!!

Bruce.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

Avatar utente
IL GLADIATORE
Messaggi: 70

Re: Un tanto al chilo

Messaggio#14 » lunedì 4 marzo 2024, 11:43

Ciao Luca, il racconto è davvero ben scritto, e questa è una cosa alla quale ci sti abituando, e il tema è ben centrato. Ho apprezzato i dialoghi, davvero ben costruiti e gestiti e anche la capacità di dare alla storia una chiave ironica senza cadere nel superficiale.
Anche io però ho trovato il racconto mancante di qualcosa che mi spiegasse il perché ci troviamo in quella situazione. Se ci fosse stato un elemento capace di costruire una trama, sarebbe stato perfetto. Resta però un bel racconto o e una prova valida che si assesta su un pollice tendente al positivo molto solido e altrettanto brillante.

Avatar utente
Luca Moggia
Messaggi: 160

Re: Un tanto al chilo

Messaggio#15 » sabato 16 marzo 2024, 16:03

KatyBlacksmith ha scritto:Ciao, Luca e ben trovato.
Ho letto divertita il racconto. Divertita e un filino orripilata, ma ci sta tutto.
Alla fine ho temuto che la prossima a finire sul bancone sarebbe stata proprio la vecchina... ma quella è probabilmente un'altra storia.
I personaggi si visualizzano molto bene, i dialoghi sono una delizia, il tema è centratissimo e la chiusura strappa il giusto sorriso per lasciare andare con il giusto stato emotivo.
Segnalo una leggerezza, un nonnulla: "...dentro e è servito..." forse sarebbe meglio "ed è".
Per me buona prova!
Buona undicesima era!



Ciao Katjia!

grazie della lettura e del commento super positivo!
Mi fa piacere che il racconto ti sia arrivato e soprattutto che tu lo abbia trovato coerente con
il tema, cosa che per me è stata la sfida più complicata di questa edizione!
Bello il tuo finale alternativo, non ci avevo pensato, ma può essere un'ottima idea da sperimentare con
un altro racconto o con il seguito di questo!

Alla prossima, imminente, edizione!

Luca
"A volte, impazzire è una risposta appropriata alla realtà" - Philip K. Dick

Avatar utente
Luca Moggia
Messaggi: 160

Re: Un tanto al chilo

Messaggio#16 » domenica 17 marzo 2024, 13:26

SalvatoreStefanelli ha scritto:Ciao Luca (ma quanti siete, di Luca dico? è il secondo commento su due a uno con il tuo nome). Ho letto il tuo racconto e mi sono divertito un bel po'. Certo che ti piace sguazzare nell'orrido e renderlo normale come fosse nulla. Il tema è centrato, e qui nulla da dire. Forse qualche ripetizione in meno l'avrei gradita, per esempio qui non serve precisare "La vecchia spinse la porta e il campanellino della porta trillò.". Ho visto anch'io, e approvo il suggerimento di KatyBlackSmith, ci sta meglio "ed è". Altra cosa che ti segnalo, perché al momento è la sola che mi viene in mente, ti sei mangiata una lettera nel nome, qui: "“Quattro via, sono troppo belle!” disse la Zaini.".
Concludendo, un racconto simpatico e scritto anche abbastanza bene.


Ciao Salvatore,

sì, ti confermo che è un nome parecchio comune... c'è stato un momento in cui nel mio gruppo di amici eravamo in quattro Luca, l'unica salvezza erano i soprannomi! :-)
Passando al racconto sono contento che ti sia divertito, l'intento era quello!
Sulle segnalazioni che mi fai hai ragione, rileggendolo a distanza di un po' di tempo sono ben evidenti e la forma poteva essere migliore!
Grazie della lettura e dell'attento commento.
Spero di trovarti all'edizione di domani!

Luca (uno dei tanti) :-)
"A volte, impazzire è una risposta appropriata alla realtà" - Philip K. Dick

Avatar utente
Luca Moggia
Messaggi: 160

Re: Un tanto al chilo

Messaggio#17 » domenica 17 marzo 2024, 15:14

Blaubar ha scritto:Ciao Luca,
Un racconto proprio divertente, si vede che ci hai giocato con gusto (parallelismo assolutamente casuale)! Dialoghi belli genuini e nonostante la lunghezza sono rimasto sempre coinvolto.
Mi convince meno solo la tua interpretazione di banalità del male (posto che ho trovato il tema molto difficile): il commercio di carne umana, vissuto con naturalezza dai personaggi, non è presentato come un Male e un sistema cosi sdoganato di commercio è molto eccezionale e poco banale/familiare. Sicuramente intendevi la banalità con gli acquisti dal macellaio ma non è un macellaio qualsiasi e poverino non è neanche malvagio. Sarebbe interessante sentire le storie di quelli che vanno a caccia di persone per VENDERLE al macellaio, un Male vero che potrebbe avere anche banalissime ragioni
Ciò detto, scrivere un racconto capace di far sorridere con questo tema è stato audace e ben fatto!
Buona gara, alla prossima!



Ciao Omar!

Concordo che a questo giro l'elemento "tema" era uno scoglio più arduo del solito perciò mi fa piacere che tu l'abbia
ritrovato nella storia.
All'inzio avevo dedicato un po' di tempo al worldbuilding immaginando una contesto molto cupo e brutale che andava nella direzione che tu suggerisci e che effettivamente avrebbe dato più spessore alla storia.
Poi mi sono lasciato trascinare dalla voglia di scrivere un racconto basato sui dialoghi ed ecco
che è venuta fuori una cosa completamente diversa (se non del tutto opposta!).
L'ambientazione è rimasta sullo sfondo ed è penetrata nella storia solamente attraverso il tipo di persone che
loro malgrado sono diventate carne da macello.
Mi fa piacere che ti sia divertito nella lettura perché, a giochi fatti, il racconto vorrebbe fare questo effetto!

Grazie della lettura e dell'interessante commento!

Spero di leggerti all'Edizione di domani!

Luca
"A volte, impazzire è una risposta appropriata alla realtà" - Philip K. Dick

Avatar utente
Luca Moggia
Messaggi: 160

Re: Un tanto al chilo

Messaggio#18 » domenica 17 marzo 2024, 17:04

Emiliano Maramonte ha scritto:Ciao Luca, ben lieto di rileggerti.
Mi sono piaciuti i tuoi racconti delle precedenti edition, un po' meno questo che ho appena letto e spiego perché.
Divertente lo è di certo, godibile sicuramente, e anche scritto con stile discreto, pur con qualche imperfezione. I personaggi sono giusti, nel senso che svolgono il ruolo ritagliato per questa storia, né più né meno.
Il registro scelto è quello di una specie di racconto grondante humor nero, che mi ha ricordato da lontano "Delicatessen" o alcuni episodi dei Monty Python; e dietro c'è un tentativo di interpretare letteralmente il tema del contest.
Ecco, secondo me, qual è il vero problema. E' una storia che cerca di essere qualcosa di più ma rimane zavorrata al fatto di essere una semplicistica rappresentazione dell'assurdo. Avrebbe avuto (per quanto mi riguarda) un maggior impatto emotivo, e mi avrebbe colpito davvero, se dietro a una normalità comune qual è quella dell'acquisto di carne in macelleria ci fosse stato un orrore suggerito e non mostrato in modo così evidente e sguaiato. E' la stessa differenza che passa tra un film horror in cui l'elemento perturbante è spiattellato in faccia allo spettatore (una mattanza, una mutilazione, una tortura...) e uno in cui viene solo suggerito, ma con un effetto molto più profondo. In buona sostanza - faccio un esempio sciocco - se dietro a questa distorta normalità avessi suggerito l'esistenza di una distopia in cui i cannibali hanno preso il potere e hanno imposto la vendita e il consumo di carne umana, sarei rimasto davvero turbato e il racconto avrebbe fatto centro. Tutto questo si riverbera nel finale dove hai provato a dare maggior enfasi alla tua visione del tema del contest introducendo un'inutile postilla con un atto riprovevole, che nella realtà purtroppo si verifica, ma che nell'economia generale del racconto non aggiunge nulla di davvero rilevante. Infine, hai dilatato troppo la scena della scelta della carne, nella parte centrale rischia di ristagnare e diventare noiosa.
Parlavo all'inizio di qualche imperfezione. A parte qualche distrazione, tollerabilissima qui a MC, già segnalata da qualcuno prima di me, ho notato che hai fatto a pugni con le virgole, soprattutto con le interiezioni: "Questo l’hanno allevato all’aperto, eh!".

Buona Edition e alla prossima!
Emiliano.


Ciao Emiliano!

parto subito dalla questione delle virgole che anche a parere della mia compagna (lettrice attenta agli aspetti grammaticali) sono messe molto male. Prendo atto e cercherò di farci più attenzione perché, per rimanere in tema, ho fatto un macello! :-)

Venendo al cuore del racconto, come accennavo a Omar, capisco bene la tua osservazione.
A monte della scrittura avevo immaginato non tanto una distopia capeggiata da cannibali quanto un mondo in cui le condizioni economiche sono talmente tragiche da comportare la sparizione di ogni sistema di welfare. La soluzione che la classe dirigente ha ideato in questo contesto è quella di trasformare le cosiddette fasce deboli della popolazione da "costo" a "risorsa" con la conseguenza che le persone della "classe media" non potendosi permettere la carne animale, diventata ormai un lusso, si adattano a mangiare carne umana.
Questa premessa è stata inserita nel racconto solamente attraverso le caratteristiche dei poveretti che finiscono sul bancone di Rosco: un lavoratore vittima dello sfruttamento, un uomo con problemi di obesità e un senza tetto.
Per riagganciarmi al tema ho cercato di mostrare con quanta noncuranza le persone "normali" in questo mondo distorto affrontano la cosa.
Ho pensato a una sorta di allegoria, un'estremizzazione della nostra realtà, in cui siamo più o meno costretti ad accettare uno stile di vita che nuoce a molte persone e lo facciamo spesso senza pensarci o senza rendercene conto.
A questo livello di male, diciamo più evanescente, ho voluto aggiungerne uno più manifesto ma non del tutto consapevole.
Rosco si sente vagamente in colpa per il suo atteggiamento truffaldino, furbesco, ma alla fine non si fa troppi scrupoli a fregare la signora autogiustificandosi con il fatto che, dopotutto, "mors tua, vita mea".
A mio modo di vedere anche questo è un atteggiamento molto diffuso che danneggia la collettività più profondamente di quanto appaia a prima vista.
Infine, la chiusa finale aveva intenzione di aggiungere un "terzo livello" di male ossia la prontezza con cui si punta il dito
verso la cattiveria altrui, con la condanna facile, senza riflettere sul perché alcune persone siano portate a compiere atti aberranti.
Una condanna netta, sbrigativa, banale appunto. Quasi mai accompagnata dalla riflessione sulle proprie cattive azioni, ignorando la fortuna di essere nati e vissuti un un contesto sano, agiato ed educativo, ma dando per scontato di essere "buoni per natura".

Insomma, ci tenevo a condividere la riflessione che sta dietro alla storia esclusivamente come esternazione di un punto di vista personale su una questione che mi appassiona e su cui mi capita spesso di ragionare!
Non l'ho fatto a classifica in corso perché volevo che il racconto "se la cavasse con le sue gambe".

Detto questo, concordo che la storia non approfondisca granché ma rimanga piuttosto in superficie potendo risultare...superficiale :-)

Grazie davvero per le tue osservazioni, non un semplice commento ma una vera e propria analisi!

Alla prossima Edition o, in altre parole, a domani! :-)

Luca
"A volte, impazzire è una risposta appropriata alla realtà" - Philip K. Dick

Avatar utente
Luca Moggia
Messaggi: 160

Re: Un tanto al chilo

Messaggio#19 » domenica 17 marzo 2024, 17:34

gcdaddabbo ha scritto:Ciao, Luca! Mi ritrovo a dover leggere e commentare un tuo racconto.
Sarà che tendo al vegetariano, ma questo mi è risultato un po’ indigesto.
Non posso dire che non possa essere considerato aderente al tema, ma il legame è un po’ troppo forte. La descrizione della macelleria e dei personaggi ancora vivi e non, all’interno è colorito e ben caratterizzato. Lo stile è scorrevole.
Ho atteso con impazienza la conclusione che è la parte che ho apprezzato di più.
Un lavoro che cercherò di soppesare parola per parola.
Buona Diego Lama Edition!


Ciao Giovanni!

beh, riguardo all'indigestione, non oso pensare ai poveri nipotini della signora Zalini... :-)

Scherzi a parte, sono contento che la lettura ti sia risultata scorrevole !
Non ero sicurissimo di aggiungere il pezzetto finale e mi fa piacere che tu lo abbia apprezzato perché
per alcuni è risultato superfluo.
Anche tu mi segnali l'eccessivo legame con il tema e questo mi fa pensare che l'interpretazione
sia stata effettivamente troppo esplicita.
Farò più attenzione nelle prossime edizioni, del resto qui non si smette mai di imparare!

Grazie della lettura e del commento!

Spero di leggerti nella prossima Edizione!

Luca
"A volte, impazzire è una risposta appropriata alla realtà" - Philip K. Dick

Avatar utente
Luca Moggia
Messaggi: 160

Re: Un tanto al chilo

Messaggio#20 » domenica 17 marzo 2024, 17:52

Michael Dag ha scritto:Un tanto al chilo, di Luca Moggia,
Ciao luca, credo che sia la prima volta che leggo qualcosa di tuo.
Il racconto in se mi è piaciuto, ed è anche scritto molto bene. Hai uno stile liscio e credibile anche nei dialoghi, ho letto tutto di fila senza staccarmi. Anche l’ambientazione comico/horror ti è riuscita molto bene.
L’unica cosa però è che … non ho trovato la storia. Hai descritto una banale scena di una banale macelleria.
Sì, perché è di questo che si tratta. Ok, per noi mangiare carne umana non è normale ma per i protagonisti del mondo che hai descritto sì, quindi… qual’è il punto?
Ti riprendi sul finale mostrando che i personaggi di quel mondo non sono mostri senza sentimenti ma non so, mi pare che manchi davvero la sostanza.



Ciao Michael!

Confermo. E' la prima volta che ricevo un tuo commento, anche perché sono su Minuti Contati da poche edizioni!

Verissimo, il racconto consiste proprio in una singola scena e la trama,
intesa come una serie di eventi concatenati, è del tutto assente.
Non ho fatto questa scelta in modo consapevole, sicuramente per mancanza di capacità progettuale
ma anche perché con i minuti contati metto giù le storie abbastanza d'impulso.
Detto questo, capisco bene l'impressione che hai avuto.
In altre occasioni è capitato anche a me di trovarmi di fonte a una storia che "somiglia a un fotogramma più che a un film".
Questo fotogramma lo vedo come la superficie di un contenuto più ampio che ho descritto nella risposta a Emiliano dove mi sono dilungato, spero non troppo, sulla spiegazione.
Sono contento comunque che tu abbia apprezzato il resto!

Grazie della lettura e del commento, molto istruttivo, che aggiunge un nuovo elemento all'analisi del racconto!

Complimenti per la vittoria nel gruppo dell' Edizione e alla prossima!

Luca
"A volte, impazzire è una risposta appropriata alla realtà" - Philip K. Dick

Avatar utente
Luca Moggia
Messaggi: 160

Re: Un tanto al chilo

Messaggio#21 » domenica 17 marzo 2024, 18:18

Gennibo ha scritto:Ciao Luca e piacere di averti letto, ho trovato il tuo racconto simpatico e penso che scorra bene. I dialoghi mi sono piaciuti molto, li ho trovati credibili, e ho apprezzato la battuta finale.
Però mi sembra che manchi qualcosa, direi che l' informazione riguardo i macellati arriva sbieca, non come dovrebbe. Ci si chiede come mai delle persone vengono macellate e messe in vendita, il tutto risulta nella norma e non se ne capisce il motivo, questa mancanza di informazione secondo me rovina il risultato finale che da buono poteva diventare brillante.
Buona edition e spero di rileggerti presto.



Ciao Isabella!

Molto contento che tu abbia apprezzato i dialoghi!
Ho tanto da imparare sul progettare una storia in così poco tempo e mi sono lanciato in questa impostazione
"dialogocentrica" senza rendermene conto. Avevo paura che i dialoghi fossero poco credibili o "legnosi" ma vedo
che invece hanno funzionato bene.

Anche tu mi segnali una mancanza di spessore nella storia e direi che a questo punto si può
ritenere una mancanza oggettiva del racconto.
In effetti gli unici rimandi al mondo in cui si svolge l'episodio e alle sue meccaniche sono le caratteristiche dei macellati.
Un po' pochino effettivamente per dare un'idea solida dell'ambientazione e di quello che simboleggia.

Grazie del commento costruttivo e alla prossima Edizione!

Luca
"A volte, impazzire è una risposta appropriata alla realtà" - Philip K. Dick

Avatar utente
Luca Moggia
Messaggi: 160

Re: Un tanto al chilo

Messaggio#22 » domenica 17 marzo 2024, 18:59

Andrea Furlan ha scritto:Ciao Luca,
Devo dire che sono rimasto un po' perplesso: a una prima lettura non avevo capito che il macellaio vende carne umana e pure stantia. Alla seconda lettura invece ho capito e ho apprezzato meglio il taglio surreale che hai voluto dare, mi ha ricordato un po' un film dei Monty Python. Lo scambio fra il protagonista e la signora, gestito fra dialoghi e pensieri, ha un buon ritmo e svela finalità e modo di pensare/agire di Rosco. Il tema è centrato, di nuovo con quella vena di surreale. Devo dire che Emiliano ha espresso in modo molto chiaro il suo giudizio e mi trova d'accordo: forse una declinazione meno letterale e più suggerita sarebbe stata più efficace.


Ciao Andrea!

non sono esperto dei Monty Python ma, dato che anche altri hanno trovato questa somiglianza,
bisogna che vada a cercare il film ! :-)

Il tuo commento mi conferma quelle che sono le principali mancanze di questo racconto ossia il suo eccessivo carattere esplicito
e la mancanza di "contorno" che filtri maggiormente nella storia dandogli spessore.
Se in prima lettura non avevi capito che si trattava di carne umana mi fai riflettere che probabilmente il dettaglio con cui
all'inizio si da questa informazione (l'alluce) doveva essere maggiormente evidenziato.
Sono contento che tu abbia apprezzato la caratterizzazione di Rosco.
E' un personaggio che mi sta simpatico (nonostante tutto) e chissà che non compaia di nuovo in altre storie future :-)

Grazie di aver letto due volte il racconto e di non esserti fermato alla prima impressione!

Alla prossima Edizione!

Luca
"A volte, impazzire è una risposta appropriata alla realtà" - Philip K. Dick

Avatar utente
Luca Moggia
Messaggi: 160

Re: Un tanto al chilo

Messaggio#23 » domenica 17 marzo 2024, 19:59

BruceLagogrigio ha scritto:In terza persona. Tempo verbale passato remoto. Ambientazione Horror/Splatter/futuristica.

Ciao Luca, ci incontriamo di nuovo! Che dirti, lo stile è molto buono, sempre impeccabile.
Effettivamente manca qualcosa al racconto. Una sorta di worldbuilding, qualcosa di background alla storia. Anche la descrizione della merce per quanto varia non aggiunge molto alla trama. Tutta la scena risulta un po’ lunga. Il finale invece mi è piaciuto sarebbe stato un bel trampolino per migliorare la precedente con una semina.
Tema super centrato.

Buona gara!!

Bruce.



Ciao Bruce!

Piacere di ritrovarti con un nuovo commento :-)

Sono contento che tu abbia apprezzato il finale della storia, ero un po' indeciso su come chiuderla e alla fine ho scelto questo modo che mi sembrava adatto a suggerire un'ulteriore sfaccettatura del male: il giudicare gli altri senza percepire i propri difetti.
L'osservazione sul worldbuilding o meglio, sulla sua mancanza, è sicuramente pertinente perché nel racconto emerge poco di quello che avevo in mente (vedi risposta al commento di Emiliano).
Le informazioni sulle meccaniche del contesto che mi piaceva e volevo in qualche modo inserire,
emergono soprattutto dal tipo di persone che vengono utilizzate come carne da macello.
Per questo ho insistito allungando il discorso sui tipi di "merce" in vendita.
Capisco però che possa risultare una parte un po' lunghetta!

Grazie della lettura e del commento!

Spero di leggerti alla prossima Edizione!
"A volte, impazzire è una risposta appropriata alla realtà" - Philip K. Dick

Torna a “Diego Lama Edition - la SESTA dell'UNDICESIMA ERA - 180° All Time”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 5 ospiti