Nulla di eccezionale

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 19 febbraio con un tema di Diego Lama e cinquemila caratteri a disposizione!
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gioco
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Nulla di eccezionale

Messaggio#1 » martedì 20 febbraio 2024, 1:32

- Fammi capire: stai dicendo che potrebbe trattarsi di suicidio travestito da omicidio?
- Esattamente commissario.
Anna Trenda fissa l’ispettore Rossetti. Lui sostiene lo sguardo, imbarazzato. L’attenzione di lei lo mette a disagio.
- D’accordo, va avanti.
- Sì, ecco, ci sono diverse circostanze che penso si inquadrino meglio con l’ipotesi del suicidio. In primis alcune incongruenze fisiche sul luogo del delitto; poi uno come lui, “la volpe d’acciaio”, che si fa trovare da solo, senza scorta e si lascia avvicinare così; poi i travagli finanziari delle manifatturiere; infine il fatto che i figli abbiano mentito dicendo che la sera si trovavano ancora a Montecarlo.
- Ma quale sarebbe il movente della messinscena?
- Ah sempre quello, il più banale di tutti: il denaro. La holding di famiglia, la Luxor, controlla finanziariamente tutto l’impero dei Di Vello, e il nostro deteneva di fatto il cinquantuno percento delle quote.
- Aspetta fermati. Ricapitoliamo tutto da capo.
- D’accordo commissario. Allora, il noto imprenditore Saverio Di Vello, capostipite di una delle famiglie più facoltose d’Italia, viene trovato assassinato, o così pare, in una strada poco distante dalla sua villa in collina. Causa della morte un colpo di pistola sparato a bruciapelo in corrispondenza del lobo temporale. Tutti gli oggetti di valore risultano spariti, ad eccezione di un ciondolo d’oro appartenente alla famiglia da generazioni. Il bottino cospicuo, il solo orologio pare valesse sessantamila euro, giustifica l’aggressione a scopo di rapina. Nessuna telecamera di sicurezza ha registrato nulla la sera del…
Anna solleva la il palmo verso l’ispettore.
- Cosa c’è?
- Fermo, cancella il riepilogo, avevo solo bisogno di rimettere in fila i pensieri. Non hai tutti i torti. Non sembrava la scena di una rapina a mano armata, più la scena di un film.
- Quindi?
- Quindi dobbiamo capire chi ci guadagna. Controlla i movimenti di tutti quelli che hanno interessi nelle società di Di Vello. Parenti, figli, amici, nemici, amici degli amici, e nemici degli amici.
- Agli ordini.
Rossetti sospira e fa per uscire.
- Ispettore.
Si blocca a metà del passo.
- Se quest’intuizione del suicidio è giusta ti offrirò da bere. Nessuna scusa ammessa stavolta.
Carlo nota il sorriso ironico dietro il volto apparentemente serio del suo superiore. Il suo sforzo per non arrossire avrà avuto successo?

Sta ripensando a quella mattina, mentre spazzola i capelli prima di coricarsi. Certo i Di Vello non godono di grande popolarità, la chiusura degli stabilimenti, i licenziamenti, e le ultime uscite sui social; ma per quanto l’assassinio susciti più empatia del suicidio, ha ragione Carlo: il movente sono i sempre soldi, e il potere. In quel preciso istante squilla il cellulare.
- Parli del diavolo e spuntano le corna.
- …
- Pensavo giusto a te, Rossetti.
Questa volta sorride apertamente, riflessa nello specchio, tanto nessuno la può vedere. Così come nessuno può notare il fuoco che avvampa sulle guance di Carlo, che cammina verso l’auto nel parcheggio deserto.
- Ah, eh, come, cioè… buonasera commissario, mi scusi se l’importuno a quest’ora, ma credo di aver…
- Dove sei?
- Sono appena uscito dall’ufficio, ho fatto una verifica sui documenti che sono riuscito ad avere stasera dall’avvocato Ghisleri, il legale del cugino che vive a Viareggio…
- Aspetta. Hai il materiale lì con te?
- Sì, ho una copia di tutto sul tablet.
- Perfetto. Se parti adesso dal commissariato puoi essere qui tra quindici minuti, venti al massimo a quest’ora.
- Come? Intende... a casa sua?
- Sveglia Rossetti. Mi vesto, tra un quarto d’ora sarò pronta, appena arrivi scendo e vediamo tutto quanto. Intanto mi racconti mentre guidi, ti ascolto.
Carlo ha un momento di apnea. Visualizza Anna svestita, sentendosi subito in colpa, e immagina per un istante che lo stia invitando a salire da lei. Poi deglutisce e avvia il motore.
- La chiave di tutto sta in una sorta di appendice legal-societaria del testamento. Ghisleri ha provato a spiegarmi i cavilli ma mi sono perso. Il punto è che Saverio aveva scritto che in caso di morte le sue quote sarebbero state ridistribuite ai due figli con effetto immediato, e così loro avrebbero preso il controllo di tutta la baracca. Mi segue commissario?
- Certo che ti seguo. E allora?
- Mi scusi commissario, volevo dire, sì ecco: se non ci fosse l’indicazione testamentaria le quote di Saverio verrebbero temporaneamente congelate, e il consiglio dei soci potrebbe nominare i nuovi amministratori. Inoltre una fetta delle quote del defunto sono “vincolate”alla società, o una roba così, e il consiglio le ripartirebbe proporzionalmente alle quote attive.
- Capisco, e senza le quote del padre i figli non hanno la maggioranza in consiglio. E visti i soggetti...
- Esattamente. E qui viene il bello: pare che il testamento societario di cui parlavamo prima...
- Sia nullo in caso di suicidio!
- …
- Ottimo lavoro Rossetti. Quando arrivi qui sotto parcheggia. Io intanto stappo il Pommard, che deve ossigenarsi un po’.


Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
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antico
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Re: Nulla di eccezionale

Messaggio#2 » martedì 20 febbraio 2024, 1:35

Dulcis in fundo, ecco il vincitore dell'ultima edizione! Ciao Corrado! Caratteri ok, malus minimo tempo anche per te! Buona DIEGO LAMA EDITION!

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gioco
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Re: Nulla di eccezionale

Messaggio#3 » martedì 20 febbraio 2024, 1:43

antico ha scritto:Dulcis in fundo, ecco il vincitore dell'ultima edizione! Ciao Corrado! Caratteri ok, malus minimo tempo anche per te! Buona DIEGO LAMA EDITION!

Grazie!
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alexandra.fischer
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Re: Nulla di eccezionale

Messaggio#4 » giovedì 22 febbraio 2024, 15:07

Nulla di eccezionale di Corrado Gioannini. Tema centrato. Un’indagine su un imprenditore fa luce su quello che di fatto è un suicidio. Il padre a capo dell’impero finanziario si è voluto vendicare sui figli impendendo loro di accedere alle quote societarie. E c’è anche la cotta dell’ispettore per Anna, sua compagna nelle indagini. Racconto fluido, dialoghi ben resi.

Attenzione: Sveglia, Rossetti

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Fagiolo17
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Re: Nulla di eccezionale

Messaggio#5 » venerdì 23 febbraio 2024, 15:10

Ciao Corrado e piacere di averti letto.
Devo dirti che stavolta trovo un po’ difficile da seguire il tuo racconto. Per prima cosa la gestione dei dialoghi. La linetta per i dialoghi è quella che crea più confusione e più di una volta mi sono dovuto fermare per capire se stava parlando Carlo o Anna. Inoltre il fatto che il punto di vista non sia del tutto fisso su uno dei due mi incasina ancora di più la comprensione del testo.
Mi spiace perché la vicenda è interessante, anche se condensare la risoluzione di un caso in 5.000 battute è veramente un’impresa.
Ho fatto anche fatica a immaginarmi il luogo. Ovviamente hai dovuto dare la precedenza alle battute di dialogo, ma così facendo potevano essere ovunque. Anche al telefono (come nella seconda parte).
Insomma, credo che avresti avuto bisogno almeno del triplo di battute per rendere a dovere questo tipo di narrazione.
In bocca al lupo per l’edizione.

Gaia Peruzzo
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Re: Nulla di eccezionale

Messaggio#6 » venerdì 23 febbraio 2024, 21:11

Ciao Corrado. Complimenti per la scorsa vittoria con Jamila!
Ho capito che ti piace sperimentare, ma devo dirti che ho faticato anche io con questo racconto, e penso che sia a causa della sua impostazione di quasi solo dialoghi. È stato difficile immaginare tutto. E nemmeno il caso mi ha entusiasmato chissà quanto, troppe informazioni fornite in poco tempo per digerirle, che magari per i personaggi sono ormai ripetute perché sono arrivati alla fine delle loro analisi, ma che per me lettore, che non ne so nulla, risultano più pesanti ed è stato faticoso starci dietro.
Forse sarebbe stato più accattivante se i due personaggi fossero stati in azione, e non a parlare e ragionare e basta.
Rispetto al caso, mi ha incuriosito molto di più la sottotrama e possibile piega romantica tra Anna e l'ispettore Rossetti. So che questo non era il tuo intento, ma fammi sapere se si mettono insieme!
Il titolo penso che sia azzeccato. E comunque per le questioni di eredità nasce quasi sempre del male, quindi c’è anche il tema.
In bocca al lupo per la gara!

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gioco
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Re: Nulla di eccezionale

Messaggio#7 » sabato 24 febbraio 2024, 13:35

alexandra.fischer ha scritto:Nulla di eccezionale di Corrado Gioannini. Tema centrato. Un’indagine su un imprenditore fa luce su quello che di fatto è un suicidio. Il padre a capo dell’impero finanziario si è voluto vendicare sui figli impendendo loro di accedere alle quote societarie. E c’è anche la cotta dell’ispettore per Anna, sua compagna nelle indagini. Racconto fluido, dialoghi ben resi.

Attenzione: Sveglia, Rossetti


Grazie Alexandra, buona gara!
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Re: Nulla di eccezionale

Messaggio#8 » sabato 24 febbraio 2024, 13:59

Fagiolo17 ha scritto:Ciao Corrado e piacere di averti letto.
Devo dirti che stavolta trovo un po’ difficile da seguire il tuo racconto. Per prima cosa la gestione dei dialoghi. La linetta per i dialoghi è quella che crea più confusione e più di una volta mi sono dovuto fermare per capire se stava parlando Carlo o Anna. Inoltre il fatto che il punto di vista non sia del tutto fisso su uno dei due mi incasina ancora di più la comprensione del testo.
Mi spiace perché la vicenda è interessante, anche se condensare la risoluzione di un caso in 5.000 battute è veramente un’impresa.
Ho fatto anche fatica a immaginarmi il luogo. Ovviamente hai dovuto dare la precedenza alle battute di dialogo, ma così facendo potevano essere ovunque. Anche al telefono (come nella seconda parte).
Insomma, credo che avresti avuto bisogno almeno del triplo di battute per rendere a dovere questo tipo di narrazione.
In bocca al lupo per l’edizione.


Ciao Luca,

grazie per le osservazioni!
Si' il luogo in questo caso e' un elemento poco rilevante, credo sia chiaro da subito il contesto poliziesco, non mi interessava sottolineare se il dialogo avvenga nell'ufficio del commissario o altrove.
Quella del raccontare la vicenda tramite i dialoghi e' stata una scelta precisa, sicuramente fuori dalla mia zona di comfort. L'idea era di scrivere un racconto costituito quasi esclusivamente di dialoghi (non credo di aver mai scritto nulla in cui i dialoghi costituissero piu' di un terzo del testo).
E anche il punto relativo alla necessita' di un'estensione maggiore, che hai avvertito, deriva probabilmente dall'approccio che ho seguito, altra sperimentazione.
Ma quel che conta alla fine e' se il racconto scorra o meno.

In bocca al lupo per l'edition!
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Re: Nulla di eccezionale

Messaggio#9 » sabato 24 febbraio 2024, 14:28

Gaia Peruzzo ha scritto:Ciao Corrado. Complimenti per la scorsa vittoria con Jamila!
Ho capito che ti piace sperimentare, ma devo dirti che ho faticato anche io con questo racconto, e penso che sia a causa della sua impostazione di quasi solo dialoghi. È stato difficile immaginare tutto. E nemmeno il caso mi ha entusiasmato chissà quanto, troppe informazioni fornite in poco tempo per digerirle, che magari per i personaggi sono ormai ripetute perché sono arrivati alla fine delle loro analisi, ma che per me lettore, che non ne so nulla, risultano più pesanti ed è stato faticoso starci dietro.
Forse sarebbe stato più accattivante se i due personaggi fossero stati in azione, e non a parlare e ragionare e basta.
Rispetto al caso, mi ha incuriosito molto di più la sottotrama e possibile piega romantica tra Anna e l'ispettore Rossetti. So che questo non era il tuo intento, ma fammi sapere se si mettono insieme!
Il titolo penso che sia azzeccato. E comunque per le questioni di eredità nasce quasi sempre del male, quindi c’è anche il tema.
In bocca al lupo per la gara!


Ciao Gaia, grazie per le osservazioni e per i complimenti.
Sì in effetti questa volta ho giocato a sperimentare su diversi piani. Forse meglio sperimentare una cosa per volta? ;-)
L'edizione scorsa sentivo il bisogno di raccontare quella storia, non ho pensato al laboratorio di scrittura o alle sperimentazioni ma solo a scrivere. Automaticamente l'ho fatto nel modo che mi è congeniale.
Ma veniamo ai commenti. Sì, come dicevo anche a Luca quello di raccontare solo tramite dialoghi era un esperimento. A me sembrano realistici e scorrevoli, anche se richiedono un po' di attenzione, ma se a te risultano faticosi significa che bisogna lavorarci! La sotto-trama romantica non ha meno dignità di quella investigativa, sono contento che sia passata anche se solo accennata; certo il tema richiedeva di occuparsi principalmente di questioni più "banali".
Magari ci riproverò in futuro sperimentando un elemento alla volta.

Grazie ancora e in bocca al lupo!

P.S. Contento che il titolo ti piaccia... in questo caso il gioco potrebbe essere meta-semantico (non nel senso di Maraini!): è il racconto in sé ad essere "nulla di eccezionale"?
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GiulianoCannoletta
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Re: Nulla di eccezionale

Messaggio#10 » sabato 24 febbraio 2024, 18:43

Ciao Corrado, piacere di averti letto.
In questo racconto hai condensato alcuni elementi che reputo molto difficili da gestire: la sottotrama investigativa e la predominanza di dialoghi.
Credo che i principali limiti del testo dipendano da questo.
La parte di indagine, concentrata in un testo così corto, risulta un po' sacrificata. Nel primo paragrafo viene esposta, nel secondo risolta, senza che il lettore possa appassionarsi.
Sui dialoghi cade tutto il peso di dover dare informazioni al lettore sull'indagine, e contemporaneamente di definire e caratterizzare i personaggi. Secondo me lo hai fatto al meglio possibile, sei riuscito anche a inserire il reciproco interesse dei due personaggi, ma appare tutto un po' troppo concentrato e compresso.
Resta comunque un buon esperimento, buttarsi su strade insolite è la cosa migliore che si può fare qui su MC.
A rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
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Re: Nulla di eccezionale

Messaggio#11 » sabato 24 febbraio 2024, 22:21

gioco ha scritto:
Gaia Peruzzo ha scritto:Ciao Corrado. Complimenti per la scorsa vittoria con Jamila!
Ho capito che ti piace sperimentare, ma devo dirti che ho faticato anche io con questo racconto, e penso che sia a causa della sua impostazione di quasi solo dialoghi. È stato difficile immaginare tutto. E nemmeno il caso mi ha entusiasmato chissà quanto, troppe informazioni fornite in poco tempo per digerirle, che magari per i personaggi sono ormai ripetute perché sono arrivati alla fine delle loro analisi, ma che per me lettore, che non ne so nulla, risultano più pesanti ed è stato faticoso starci dietro.
Forse sarebbe stato più accattivante se i due personaggi fossero stati in azione, e non a parlare e ragionare e basta.
Rispetto al caso, mi ha incuriosito molto di più la sottotrama e possibile piega romantica tra Anna e l'ispettore Rossetti. So che questo non era il tuo intento, ma fammi sapere se si mettono insieme!
Il titolo penso che sia azzeccato. E comunque per le questioni di eredità nasce quasi sempre del male, quindi c’è anche il tema.
In bocca al lupo per la gara!


Ciao Gaia, grazie per le osservazioni e per i complimenti.
Sì in effetti questa volta ho giocato a sperimentare su diversi piani. Forse meglio sperimentare una cosa per volta? ;-)
L'edizione scorsa sentivo il bisogno di raccontare quella storia, non ho pensato al laboratorio di scrittura o alle sperimentazioni ma solo a scrivere. Automaticamente l'ho fatto nel modo che mi è congeniale.
Ma veniamo ai commenti. Sì, come dicevo anche a Luca quello di raccontare solo tramite dialoghi era un esperimento. A me sembrano realistici e scorrevoli, anche se richiedono un po' di attenzione, ma se a te risultano faticosi significa che bisogna lavorarci! La sotto-trama romantica non ha meno dignità di quella investigativa, sono contento che sia passata anche se solo accennata; certo il tema richiedeva di occuparsi principalmente di questioni più "banali".
Magari ci riproverò in futuro sperimentando un elemento alla volta.

Grazie ancora e in bocca al lupo!

P.S. Contento che il titolo ti piaccia... in questo caso il gioco potrebbe essere meta-semantico (non nel senso di Maraini!): è il racconto in sé ad essere "nulla di eccezionale"?


È il movente che spinge all'omicidio a essere "nulla di eccezionale". O almeno ti immagino focalizzarti su questo mentre scegli il titolo. Spero di aver colto bene. Per quello ho pensato che fosse azzeccato.
Comunque sto ancora pensando a come potrebbe funzionare meglio (almeno per il mio gusto) con solo dialoghi. Forse un'unica scena. Magari quella per telefono, perché anche se sono distanti si percepisce più chimica tra i due personaggi. L'aggiunta di qualcosa che mi fa temere per l'incolumità di uno dei due. Magari l'assassino che ha mandato qualcuno a ucciderli perché sono vicini alla risoluzione del caso. Che ok è banale, però almeno così c'è la tensione, quella che mi fa dire "oh noooo! Non si metteranno più insieme." E un contesto descritto un po' meglio.

Giulio_Marchese
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Re: Nulla di eccezionale

Messaggio#12 » domenica 25 febbraio 2024, 19:15

Ciao Corrado,
Esordisco dicendoti che ho sbirciato i commenti precedenti e mi trovano in parte in disaccordo, il fatto che il racconto sia composto interamente da dialoghi non mi ha dato particolare fastidio e se è vero che alcuni passaggi risultano un po' ostici e altrettanto vero che, a mio modestissimo parere, su un testo così breve ritengo l'esperimento sia fattibile laddove la ciccia stia in quello che i personaggi si dicono più che in quello che fanno. Essendo questo il caso devo dire di non aver avuto particolari problemi con la forma quanto con la sostanza.
Infatti non mi è chiaro e trovo poco credibile l'intreccio, che sembra non essere chiaro nemmeno ai protagonisti/investigatori.
Partiamo dalla credibilità, in questo caso (per ribaltare il luogo comune) hai descritto un suicidio camuffato da omicidio, il problema è che il "perché" non regge. Infatti c'è un motivo se di solito avviene il contrario. Mi chiedo: com'è possibile che un testamento sia nullo in caso di suicidio e non in caso di omicidio? La nullità del testamento in caso di omicidio ha una ragion d'essere semplice quanto efficace: se così non fosse il beneficiario del testamento avrebbe interesse alla morte del testatore. Nessun paese civile potrebbe tollerare che un soggetto possa essere incentivato ad uccidere (o far uccidere) qualcun altro, per questo se voglio ottenere subito i benefici commettendo un omicidio devo camuffarlo da suicidio o da incidente, e questo è ciò che avviene in praticamente tutte le storie che si incentrano su questo tipo di cavilli.
Andiamo però alla chiarezza, dopo molteplici letture ho capito che erano i vertici della società ad avere interesse a che i figli del nostro non ottenessero le quote previste dal testamento. Quindi quando si è suicidato hanno inscenato un omicidio per ottenere il congelamento delle quote. O no?
- Capisco, e senza le quote del padre i figli non hanno la maggioranza in consiglio. E visti i soggetti...
- Esattamente. E qui viene il bello: pare che il testamento societario di cui parlavamo prima...
- Sia nullo in caso di suicidio!
In che senso visti i soggetti? Nel senso che non sono affidabili? Quest'ultima parte, che vorrebbe essere uno "spiegone" didascalico (tutto sommato in linea con il genere e quindi tollerabile) per me è estremamente confuso.
Saverio aveva scritto che in caso di morte le sue quote sarebbero state ridistribuite ai due figli con effetto immediato, e così loro avrebbero preso il controllo di tutta la baracca.
Quindi se tale testamento non è valido i figli ci perdono. Ci guadagnano i vertici che congelano le quote e nominano nuovi amministratori. Eppure i protagonisti sembrano aver capito che sono i figli a guadagnarci e ad aver inscenato l'omicidio.
Ciò detto non posso dire d'aver apprezzato il racconto, probabilmente hai ideato una vicenda troppo complessa per lo spazio limitato che avevamo a disposizione.
A rileggerci!

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Re: Nulla di eccezionale

Messaggio#13 » lunedì 26 febbraio 2024, 0:24

GiulianoCannoletta ha scritto:Ciao Corrado, piacere di averti letto.
In questo racconto hai condensato alcuni elementi che reputo molto difficili da gestire: la sottotrama investigativa e la predominanza di dialoghi.
Credo che i principali limiti del testo dipendano da questo.
La parte di indagine, concentrata in un testo così corto, risulta un po' sacrificata. Nel primo paragrafo viene esposta, nel secondo risolta, senza che il lettore possa appassionarsi.
Sui dialoghi cade tutto il peso di dover dare informazioni al lettore sull'indagine, e contemporaneamente di definire e caratterizzare i personaggi. Secondo me lo hai fatto al meglio possibile, sei riuscito anche a inserire il reciproco interesse dei due personaggi, ma appare tutto un po' troppo concentrato e compresso.
Resta comunque un buon esperimento, buttarsi su strade insolite è la cosa migliore che si può fare qui su MC.
A rileggerci presto!
Giuliano



Ciao Giuliano, grazie mille per le osservazioni, puntuali e precise. Credo che il problema principale sia lo spazio a disposizione unito all'approccio di scrittura che ho sperimentato (ne scriverò nella discussione relativa). Date le premesse... grazie per i complimenti :D
In bocca al lupo per l'edizione!
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Re: Nulla di eccezionale

Messaggio#14 » lunedì 26 febbraio 2024, 0:29

Gaia Peruzzo ha scritto:È il movente che spinge all'omicidio a essere "nulla di eccezionale". O almeno ti immagino focalizzarti su questo mentre scegli il titolo. Spero di aver colto bene. Per quello ho pensato che fosse azzeccato.
Comunque sto ancora pensando a come potrebbe funzionare meglio (almeno per il mio gusto) con solo dialoghi. Forse un'unica scena. Magari quella per telefono, perché anche se sono distanti si percepisce più chimica tra i due personaggi. L'aggiunta di qualcosa che mi fa temere per l'incolumità di uno dei due. Magari l'assassino che ha mandato qualcuno a ucciderli perché sono vicini alla risoluzione del caso. Che ok è banale, però almeno così c'è la tensione, quella che mi fa dire "oh noooo! Non si metteranno più insieme." E un contesto descritto un po' meglio.


Sì il mio sul titolo era solo un calembour. Riguardo le scene, credo ci stia bene la separazione in due, con un'evoluzione della vicenda, probabilmente andavano solo scritte meglio, soprattutto la prima. Però l'assassino che manda qualcuno a ucciderli sarebbe arduo... non essendoci un assassino! ;)
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Re: Nulla di eccezionale

Messaggio#15 » lunedì 26 febbraio 2024, 12:59

Giulio_Marchese ha scritto:Ciao Corrado,
Esordisco dicendoti che ho sbirciato i commenti precedenti e mi trovano in parte in disaccordo, il fatto che il racconto sia composto interamente da dialoghi non mi ha dato particolare fastidio e se è vero che alcuni passaggi risultano un po' ostici e altrettanto vero che, a mio modestissimo parere, su un testo così breve ritengo l'esperimento sia fattibile laddove la ciccia stia in quello che i personaggi si dicono più che in quello che fanno. Essendo questo il caso devo dire di non aver avuto particolari problemi con la forma quanto con la sostanza.
Infatti non mi è chiaro e trovo poco credibile l'intreccio, che sembra non essere chiaro nemmeno ai protagonisti/investigatori.
Partiamo dalla credibilità, in questo caso (per ribaltare il luogo comune) hai descritto un suicidio camuffato da omicidio, il problema è che il "perché" non regge. Infatti c'è un motivo se di solito avviene il contrario. Mi chiedo: com'è possibile che un testamento sia nullo in caso di suicidio e non in caso di omicidio? La nullità del testamento in caso di omicidio ha una ragion d'essere semplice quanto efficace: se così non fosse il beneficiario del testamento avrebbe interesse alla morte del testatore. Nessun paese civile potrebbe tollerare che un soggetto possa essere incentivato ad uccidere (o far uccidere) qualcun altro, per questo se voglio ottenere subito i benefici commettendo un omicidio devo camuffarlo da suicidio o da incidente, e questo è ciò che avviene in praticamente tutte le storie che si incentrano su questo tipo di cavilli.
Andiamo però alla chiarezza, dopo molteplici letture ho capito che erano i vertici della società ad avere interesse a che i figli del nostro non ottenessero le quote previste dal testamento. Quindi quando si è suicidato hanno inscenato un omicidio per ottenere il congelamento delle quote. O no?
- Capisco, e senza le quote del padre i figli non hanno la maggioranza in consiglio. E visti i soggetti...
- Esattamente. E qui viene il bello: pare che il testamento societario di cui parlavamo prima...
- Sia nullo in caso di suicidio!
In che senso visti i soggetti? Nel senso che non sono affidabili? Quest'ultima parte, che vorrebbe essere uno "spiegone" didascalico (tutto sommato in linea con il genere e quindi tollerabile) per me è estremamente confuso.
Saverio aveva scritto che in caso di morte le sue quote sarebbero state ridistribuite ai due figli con effetto immediato, e così loro avrebbero preso il controllo di tutta la baracca.
Quindi se tale testamento non è valido i figli ci perdono. Ci guadagnano i vertici che congelano le quote e nominano nuovi amministratori. Eppure i protagonisti sembrano aver capito che sono i figli a guadagnarci e ad aver inscenato l'omicidio.
Ciò detto non posso dire d'aver apprezzato il racconto, probabilmente hai ideato una vicenda troppo complessa per lo spazio limitato che avevamo a disposizione.
A rileggerci!



Ciao Giulio, grazie per i commenti estesi e le letture attente.
Riguardo la verosimiglianza di un documento nullo per suicidio non ho molto da dire, forse hai ragione. Il gioco era ovviamente ribaltare il cliché dell'omicidio camuffato da suicidio. Nello specifico potrei pensare al fatto che non sembrano infrequenti i suicidi di imprenditori quando vengono svelati gli illeciti han commesso, portando alla bancarotta; e che in tale caso la nomina di un parente con pieni poteri possa portare il rischio che vengano fatte sparire prove compromettenti, per cui i soci con responsabilità legali vogliano evitarlo (meglio sia chiaro che gli illeciti erano solo colpa del defunto). Ma sono elucubrazioni su temi che conosco poco, quindi accetto l'appunto.
Riguardo la trama -ammessa la clausola di nullità per suicidio- sono proprio i figli ad avere interesse che il testamento non venga annullato, e quindi a inscenare l'omicidio. Se è valido loro prendono il controllo delle società. Gli altri soci, che senza le quote del defunto avrebbero la maggioranza, sarebbero contenti dell'annullamento, perché potrebbero estromettere i figli (relegarli a quote di minoranza), ritenuti poco affidabili. Quest'ultimo punto l'ho lasciato solo intendere, visti i caratteri a disposizione, perché non era fondamentale: gli spunti sono proprio l'espressione di Anna e il riferimento ai post sui social media.

Buona gara!
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gioco - Corrado Gioannini

Gaia Peruzzo
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Re: Nulla di eccezionale

Messaggio#16 » lunedì 26 febbraio 2024, 20:02

gioco ha scritto:
Sì il mio sul titolo era solo un calembour. Riguardo le scene, credo ci stia bene la separazione in due, con un'evoluzione della vicenda, probabilmente andavano solo scritte meglio, soprattutto la prima. Però l'assassino che manda qualcuno a ucciderli sarebbe arduo... non essendoci un assassino! ;)


È vero, hai ragione. Perdonami lo scivolone, figura di popò. L'ho fatta qui per oggi ahah. Ho scritto tardi quel commento e quindi non l'ho pensato a dovere. Forse stavo pensando alla tipica struttura dei gialli quando l'ho scritto (anche se non li leggo quasi mai, quindi non sono granché ferrata). Eeeee... Non ho la più pallida idea di dove metterti in classifica, uffi.

Tra parentesi che non c'entra nulla con il racconto, adoro il tuo modo di rispondermi. Perché "calembour" non sapevo cosa fosse, ma l'ho cercato e ho imparato una cosa nuova.

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Luca Moggia
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Re: Nulla di eccezionale

Messaggio#17 » martedì 27 febbraio 2024, 19:37

Ciao Corrado,

complimenti innanzitutto per la vittoria della scorsa edizione, bel lavoro!

Passando a questo racconto ti dico subito che nel complesso non mi è dispiaciuto però ci sono alcuni aspetti
che mi hanno lasciato dubbioso.
Il primo è la scorrevolezza dei dialoghi, elemento predominante della narrazione.
Mi sono sembrati un po’ forzati forse perché utilizzati per lo più per spiegare il caso.
Le informazioni arrivano in modo massiccio e questo genera un po’ di confusione, inoltre Rossetti le snocciola quasi come se leggesse un verbale e il suo parlato perde di realismo.
Mi è piaciuto l’escamotage di interrompere il “ricapitolo” fatto dall’ispettore alla capa: è una buona trovata per ridurre l’effetto di cui parlavo sopra che però di base rimane.

Il caso è interessante e secondo me la spiegazione tiene.
Forse a livello giuridico no, ma anche chissene :-)

Da un po’ penso a come verrebbe un racconto giallo qui su Minuti Contati e mi sono sempre chiesto
“come si fa a spiegare il caso al lettore in così poco spazio?”
La considero una specie di impresa e ti faccio i complimenti per averci provato!

Un grande in bocca al lupo per questa Edizione.
Alla prossima!
Ultima modifica di Luca Moggia il martedì 27 febbraio 2024, 19:52, modificato 1 volta in totale.
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Manuel Marinari
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Re: Nulla di eccezionale

Messaggio#18 » martedì 27 febbraio 2024, 19:44

Ciao Corrado, complimenti perchè l'impresa è stata ardua, immagino. Scrivere un racconto quasi interamente utilizzando dialoghi di due investigatori che intrecciano l'analisi di un caso contorto e fantasticherie romantiche è assai difficile. Sei riuscito a comprimere nel 5000 caratteri tutto ciò. Bravo. La parte tecnica delle indagini ho fatto un pò di fatica a capirla, sia nella prima parte (che ho immaginato si svolga in ufficio, ma poteva essere anche un bar, un riferimento ci sarebbe stato bene) che nella seconda parte in cui sono al telefono. Credo che al racconto manchi qualcosa che spezzi un pò la conversazione. Ad esempio, mostrami come Carlo si immagini Anna senza vestiti, i capelli raccolti o sciolti, il seno, l'intimo che indossa. Avrebbe acceso l'interesse che ho perso un pò nel tecnico dell'indagine. Insomma, lui sembra innamorato perso, ma lei non la vediamo. Sarebbe stato bello vederla attraverso gli occhi di Carlo. Ho provato a suggerirti quello che mi è venuto in mente di getto mentre scrivo il commento. Non so quanti caratteri hai utilizzato, ma se ne avessi avuti ancora a disposizione li avrei sfruttati in questo modo.
A leggerci presto!

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Re: Nulla di eccezionale

Messaggio#19 » mercoledì 28 febbraio 2024, 12:36

Gaia Peruzzo ha scritto:Tra parentesi che non c'entra nulla con il racconto, adoro il tuo modo di rispondermi. Perché "calembour" non sapevo cosa fosse, ma l'ho cercato e ho imparato una cosa nuova.


;-D
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Re: Nulla di eccezionale

Messaggio#20 » mercoledì 28 febbraio 2024, 12:44

Luca Moggia ha scritto:Ciao Corrado,

complimenti innanzitutto per la vittoria della scorsa edizione, bel lavoro!

Passando a questo racconto ti dico subito che nel complesso non mi è dispiaciuto però ci sono alcuni aspetti
che mi hanno lasciato dubbioso.
Il primo è la scorrevolezza dei dialoghi, elemento predominante della narrazione.
Mi sono sembrati un po’ forzati forse perché utilizzati per lo più per spiegare il caso.
Le informazioni arrivano in modo massiccio e questo genera un po’ di confusione, inoltre Rossetti le snocciola quasi come se leggesse un verbale e il suo parlato perde di realismo.
Mi è piaciuto l’escamotage di interrompere il “ricapitolo” fatto dall’ispettore alla capa: è una buona trovata per ridurre l’effetto di cui parlavo sopra che però di base rimane.

Il caso è interessante e secondo me la spiegazione tiene.
Forse a livello giuridico no, ma anche chissene :-)

Da un po’ penso a come verrebbe un racconto giallo qui su Minuti Contati e mi sono sempre chiesto
“come si fa a spiegare il caso al lettore in così poco spazio?”
La considero una specie di impresa e ti faccio i complimenti per averci provato!

Un grande in bocca al lupo per questa Edizione.
Alla prossima!


Ciao Luca, grazie per le osservazioni e per i complimenti.
Riguardo i dialoghi a me sembrano realistici per due investigatori che rivedono assieme gli elementi di un caso.
L'unico intervento che è volutamente didascalico è quando Rossetti fa il riepilogo, ma lì sta proprio recitando per l'ennesima volta il riassunto, come se stesse leggendo il verbale (e usa intenzionalmente lo stile da rapporto). Me lo immagino proprio che sbuffa tra sé e fa un bel respiro prima di iniziare (oookay, ripetiamo ancora una volta...). Certo è un espediente narrativo per informare il lettore, ma la scena me la immagino proprio come frequente in un ufficio di polizia.

Grazie ancora e in bocca al lupo!
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Re: Nulla di eccezionale

Messaggio#21 » mercoledì 28 febbraio 2024, 14:08

Ciao Corrado.
Allora, visti i papiri di commenti che ti hanno lasciato che inquadrano bene il discorso "l'intreccio regge?", io mi soffermerò su altro. Mi trovo d'accordo in ogni caso con quello che ti ha scritto Giulio Marchese riguardo alla situazione poliziesca e all'indagine. Leggo parecchi thriller e gialli e posso dirti che hai avuto fegato a buttare giù qualcosa del genere con così pochi caratteri, ma aimè questo ti ha penalizzato.
Per quanto riguarda invece la parte stilistica e tecnica, anche per me i dialoghi non sono entusiasmanti. Più volte mi sono chiesto chi parlasse. Non mi dispiacciono i racconti fatti quasi interamente da dialoghi ma questi ultimi devono essere convincenti, invece qui li ho trovati troppo televisivi, recitati.
Il tema non ho capito bene dove dovesse saltare fuori. Non trovo il collegamento con la banalità del male.
Per il resto ti auguro una buona gara e a rileggerti presto.
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Re: Nulla di eccezionale

Messaggio#22 » mercoledì 28 febbraio 2024, 19:00

Manuel Marinari ha scritto:Ciao Corrado, complimenti perchè l'impresa è stata ardua, immagino. Scrivere un racconto quasi interamente utilizzando dialoghi di due investigatori che intrecciano l'analisi di un caso contorto e fantasticherie romantiche è assai difficile. Sei riuscito a comprimere nel 5000 caratteri tutto ciò. Bravo. La parte tecnica delle indagini ho fatto un pò di fatica a capirla, sia nella prima parte (che ho immaginato si svolga in ufficio, ma poteva essere anche un bar, un riferimento ci sarebbe stato bene) che nella seconda parte in cui sono al telefono. Credo che al racconto manchi qualcosa che spezzi un pò la conversazione. Ad esempio, mostrami come Carlo si immagini Anna senza vestiti, i capelli raccolti o sciolti, il seno, l'intimo che indossa. Avrebbe acceso l'interesse che ho perso un pò nel tecnico dell'indagine. Insomma, lui sembra innamorato perso, ma lei non la vediamo. Sarebbe stato bello vederla attraverso gli occhi di Carlo. Ho provato a suggerirti quello che mi è venuto in mente di getto mentre scrivo il commento. Non so quanti caratteri hai utilizzato, ma se ne avessi avuti ancora a disposizione li avrei sfruttati in questo modo.
A leggerci presto!


Ciao Manuel, grazie mille per i commenti.
Sì ho usato tutti i caratteri a disposizione ahimé :-). La prima parte si svolge nell'ufficio di Anna, in commissariato, in effetti sfoltendo ho rimosso il riferimento. Tempo tiranno! Anna sorride allo specchio quando lancia frasi-dardo che sa metteranno in imbarazzo Carlo all'altro capo del telefono, ma certo anche qui il limite di battute ha impedito di caratterizzarla meglio. Non volevo comunque usare altro che i dialoghi per delineare i personaggi. Impresa ardua, mi rendo conto, ma descrivere i pensieri di lui su di lei sarebbe stato troppo facile, un barare allo stesso gioco per cui mi son dato le regole.

Grazie ancora e buona edition!
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Re: Nulla di eccezionale

Messaggio#23 » mercoledì 28 febbraio 2024, 19:10

Maurizio Chierchia ha scritto:Ciao Corrado.
Allora, visti i papiri di commenti che ti hanno lasciato che inquadrano bene il discorso "l'intreccio regge?", io mi soffermerò su altro. Mi trovo d'accordo in ogni caso con quello che ti ha scritto Giulio Marchese riguardo alla situazione poliziesca e all'indagine. Leggo parecchi thriller e gialli e posso dirti che hai avuto fegato a buttare giù qualcosa del genere con così pochi caratteri, ma aimè questo ti ha penalizzato.
Per quanto riguarda invece la parte stilistica e tecnica, anche per me i dialoghi non sono entusiasmanti. Più volte mi sono chiesto chi parlasse. Non mi dispiacciono i racconti fatti quasi interamente da dialoghi ma questi ultimi devono essere convincenti, invece qui li ho trovati troppo televisivi, recitati.
Il tema non ho capito bene dove dovesse saltare fuori. Non trovo il collegamento con la banalità del male.
Per il resto ti auguro una buona gara e a rileggerti presto.


Ciao Maurizio, e grazie per le osservazioni!
Mi interessa la questione dei dialoghi, non tanto se siano entusiasmanti o meno quanto piuttosto il fatto che ti sembrino finti (televisivi, recitati). Sempre escluso l'intervento di Carlo col riepilogo, che è e deve essere volutamente uno scimmiottare il tono dei verbali, ho cercato di rendere i dialoghi realistici. Io me li immagino due poliziotti che si conoscono e che ragionano sul caso parlare così. Mi potresti fare qualche esempio di spezzone che ti sembra fasullo? Mi interessa sinceramente.

Grazie mille e buona gara!

Edit: aggiungo, anche il fatto che Carlo ci infili ogni volta che può un 'commissario' che sarebbe superfluo serve a caratterizzare il personaggio: è la deferenza di un sottoposto 'quadrato' ma quella deferenza è anche un suo modo per mascherare l'imbarazzo che prova quando deve interagire con Anna.
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L'inquisitore
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Re: Nulla di eccezionale

Messaggio#24 » lunedì 4 marzo 2024, 10:53

Ciao Corrado! Non ti ho commentato spesso ma ho incrociato sovente i tuoi commenti. Il tuo racconto ha degli aspetti interessanti, una trama gialla abbastanza intrecciata da presentare una certa complicatezza, forse troppa per un raccontino tanto breve. Cosa che ti ha costretto a una sorta di "as you know, Bob" e comunque a una sciorinatona di informazioni attraverso il dialogo. C'è ricchezza, ma gestita male, non per incompetenza, credo, ma per una cattiva scelta strategica. Niente di male! Ho sempre sostenuto che sperimentare su MC è sacrosanto!
Pollice tendente al positivo, ma con qualche riserva.

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Re: Nulla di eccezionale

Messaggio#25 » lunedì 4 marzo 2024, 13:35

L'inquisitore ha scritto:Ciao Corrado! Non ti ho commentato spesso ma ho incrociato sovente i tuoi commenti. Il tuo racconto ha degli aspetti interessanti, una trama gialla abbastanza intrecciata da presentare una certa complicatezza, forse troppa per un raccontino tanto breve. Cosa che ti ha costretto a una sorta di "as you know, Bob" e comunque a una sciorinatona di informazioni attraverso il dialogo. C'è ricchezza, ma gestita male, non per incompetenza, credo, ma per una cattiva scelta strategica. Niente di male! Ho sempre sostenuto che sperimentare su MC è sacrosanto!
Pollice tendente al positivo, ma con qualche riserva.


Ciao Luca, grazie del commento.
In effetti la pianificazione strategica iniziale non è che fosse cattiva... era proprio assente!
E' stata la principale sperimentazione di questa edizione, prima ancora di quella del racconto per dialoghi.

Alla prossima!
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