Siccità - di Manuel Marinari

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 18 marzo con un tema di Enrico Luceri e 3000 caratteri a disposizione per scrivere un racconto in quattro ore!
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Manuel Marinari
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Siccità - di Manuel Marinari

Messaggio#1 » martedì 19 marzo 2024, 0:34

Nonno Ben stringeva tra le mani la vecchia vanga polverosa trovata giù in cantina. Colpiva il fulcro di appoggio dell’attrezzo con tutta la forza che aveva nelle gambe, ma la lamiera arrugginita sprofondava appena nella terra indurita.
«Nonna Teresa!» Gridai correndo, col fiatone.
«Eccola qua la mia bella nipotina!» Si voltò e mi sorrise, riponendo la fruttiera sul tavolo di cucina. «Ogni volta che ti vedo sembri cresciuta di almeno dieci centimetri. Quanti anni hai adesso?»
«Ma dai nonna, me lo dici tutte le volte.» Le fiondai addosso, stringendola in un abbraccio. «Ne ho ancora quindici.»
«Non crescere troppo in fretta Ruth. La vita è così breve. Non puoi rincorrerla!»
«Sì, mi dici sempre anche questo. A proposito, oggi vorrei tanto stare un po' col nonno. Sono settimane che se ne sta nel campo. Mancano solo due giorni al suo sessantesimo!» Una lacrima mi bagnò il viso.
«Vieni qui piccola mia. È molto impegnato.»
«Ma nonna, non piove da quasi dieci anni! A cosa serve tutta questa fatica? Perché non vuole stare con me nei suoi ultimi giorni? »
La nonna indicò, fuori dalla finestra, il nonno lavorare il terreno ingiallito che circondava il casolare. «È il suo modo per chiederti perdono.»

Il cappello di paglia gli copriva i capelli ingrigiti. La canotta bianca era fradicia di sudore. Sembrava che il sole lo stesse cuocendo. Mi sedetti a guardarlo sulla sedia a dondolo della veranda. Una volta era il mio posto preferito. Ricordo che da bambina mi piaceva starmene qui a osservare le chiome degli alberi, le foglie che danzavano mosse dal vento e gli uccellini che trovavano riposo all’ombra degli ulivi.
La mano fredda di nonna Teresa mi rinfrescò la schiena.
«Nonna, credi che oggi tornerà in casa? Vorrà salutarmi, per l’ultima volta?»
«Tesoro, lo sai com’è tuo nonno. Quando si mette in testa una cosa...»
«Ma domani è il giorno del suo trapasso. Quelli dell’Ufficio Anagrafe lo verranno a prendere alle sei del mattino, come fanno con tutti. Non avrò più tempo per stare insieme a lui.»
«Coraggio mia cara. È così che funziona e così per sempre sarà.»
«Nonna ti prego, promettimi che quando toccherà a te, l’anno prossimo, staremo insieme fino all’ultimo.»
«Fino all’ultimo, Ruth.»

Puntuale come la morte, l’Ufficio Anagrafe venne a prendere nonno Ben. L’ultima volta che ci parlammo, prima che impazzì e si mise a zappare la terra, mi disse che la loro generazione ci doveva delle scuse e che era colpa loro se il mondo stava morendo.
«Non capisco perché abbia deciso di passare gli ultimi suoi momenti, da solo, in quell'inutile terra polverosa!» Gridai, alzando gli occhi al cielo ingrigito.
«Ruth, tuo nonno ieri sera è passato a salutarmi. Era sfinito. Mi ha detto che la terra adesso è pronta.»
«Pronta? E per cosa?»
Un rombo basso e prolungato fece vibrare i vetri della finestra della veranda. Mi affacciai e guardai fuori. Una goccia di pioggia mi bagnò la nuca. Un’altra la punta del naso. Non ricordavo più la sensazione della pioggia che cadeva.
«Grazie nonno Ben.»



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antico
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Re: Siccità - di Manuel Marinari

Messaggio#2 » martedì 19 marzo 2024, 0:40

Ciao Manuel, tutto ok con i parametri, buona ENRICO LUCERI EDITION!

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Manuel Marinari
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Re: Siccità - di Manuel Marinari

Messaggio#3 » martedì 19 marzo 2024, 0:43

antico ha scritto:Ciao Manuel, tutto ok con i parametri, buona ENRICO LUCERI EDITION!

Ciao Antico, grazie.

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KatyBlacksmith
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Re: Siccità - di Manuel Marinari

Messaggio#4 » mercoledì 20 marzo 2024, 2:01

Ciao, Manuel, e ben trovato.
Il tema mi pare un po' stiracchiato, non riesco a trovare una colpa vecchia. Il nonno che chiede perdono non si sa per cosa, o non l'ho capito io, ma mi sfugge proprio un po' la dinamica della vicenda.
Di conseguenza anche se comprendo che per motivi inconoscibili a 60 anni le persone vengono terminate (e questo è accettato dai personaggi) il resto dei sottintesi e del pregresso faticano a trovare giustificazione.
Segnalo un paio di punti che a me non suonano:
Le fiondai addosso (che ho l'impressione sia una forma scorretta)
L’ultima volta che ci parlammo, prima che impazzì e si mise a zappare (impazzisse? mettesse?)
Mi dispiace, mi sono un po' persa e non sono riuscita ad apprezzarlo a fondo.
Buona undicesima era.

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Alfabri
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Re: Siccità - di Manuel Marinari

Messaggio#5 » venerdì 22 marzo 2024, 12:22

Ciao Manuel e piacere di leggerti.
In un mondo devastato dalla crisi idrica causata dall'uomo, la società si è riorganizzata eliminando sistematicamente i soggetti anziani (60 anni? Dev'essere veramente una catastrofe per considerare un sessantenne anziano!) e per questo improduttivi. Una distopia post-apocalittica tracciata con discreta mano, con un nonno che prova ad espiare individualmente le colpe dell'intera umanità, e il suo sacrificio viene ripagato con il best reward (la pioggia!) dall'Entità che da ordine al mondo.
Peccato solo che la realtà non funzioni come il Vangelo!
Per me è un buon racconto, te lo approvo.

Gaia Peruzzo
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Re: Siccità - di Manuel Marinari

Messaggio#6 » venerdì 22 marzo 2024, 18:56

Ciao Manuel.
Hai declinato il tema in una situazione che mi sta molto a cuore, il cambiamento climatico. Credo che sia stata davvero una buona pensata! A livello emotivo l'ho sentito vicino come testo, più che altro perché sono cresciuta in campagna con i miei nonni, dove tutt'ora vivo. Quindi alcuni elementi che hai deciso di usare, anche il dettaglio di dover smuovere il terreno siccitoso affinché l'acqua penetri e ricrei le falde acquifere, beh l'ho sentito!
Ti faccio l'appunto su alcune cose che avrei scritto in modo diverso, dato che hai scelto di usare la prima persona.

Meno aggettivi.
Solo nella prima parte abbiamo per descrivere l'attrezzo: vecchia vanga polverosa e lamiera arrugginita. (Se ci pensi quando guardiamo una cosa ne scegliamo al massimo uno/due). Metti vanga arrugginita risolvi tutto subito e hai qualche parola in più per dopo.

Più praticità/semplicità nell'ambiente.
Sempre all'inizio ci mostri prima il nonno che zappa, poi lei corre, non si capisce se è fuori o dentro casa in quel momento, finché non vediamo la nonna che posa la fruttiera. Anche quando la nonna indica il marito fuori dalla finestra, essendo che sei nella testa di Ruth, è difficile che pensi cose come "fuori dalla finestra". È come tipo quando guardi un film, non pensi che è nella televisione.

Meno lista di azioni che si rincorrono una dopo l'altra. Le fiondai addosso, stringendola in un abbraccio. Poteva andare benissimo "l'abbracciai di slancio" o qualcosa del genere.

Anche il fatto che le persone vengano terminate a 60 anni mi fa pensare al problema della sovrappopolazione. Idee geniali per sviluppare il tema, ma nella realizzazione puoi ancora migliorare. Te lo dico già, in un'ipotetica classifica dove valuto solo "a cuore" ti avrei messo primo, solo per l’idea. Però purtroppo non posso tenere conto solo del gusto personale.
Per ora in bocca al lupo!

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Manuel Marinari
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Re: Siccità - di Manuel Marinari

Messaggio#7 » venerdì 22 marzo 2024, 19:09

KatyBlacksmith ha scritto:Ciao, Manuel, e ben trovato.
Il tema mi pare un po' stiracchiato, non riesco a trovare una colpa vecchia. Il nonno che chiede perdono non si sa per cosa, o non l'ho capito io, ma mi sfugge proprio un po' la dinamica della vicenda.
Di conseguenza anche se comprendo che per motivi inconoscibili a 60 anni le persone vengono terminate (e questo è accettato dai personaggi) il resto dei sottintesi e del pregresso faticano a trovare giustificazione.
Segnalo un paio di punti che a me non suonano:
Le fiondai addosso (che ho l'impressione sia una forma scorretta)
L’ultima volta che ci parlammo, prima che impazzì e si mise a zappare (impazzisse? mettesse?)
Mi dispiace, mi sono un po' persa e non sono riuscita ad apprezzarlo a fondo.
Buona undicesima era.


Ciao Katy, mi dispiace che tu abbia avuto difficoltà nel comprendere alcuni passaggi/nodi chiave del racconto. Spero che le prossime letture andranno meglio e che potrai apprezzare di più. Vedo che altri commenti la comprensione c’è stata. Questo mi rincuora.
Il contesto è un futuro dove i cambiamenti climatici hanno reso la terra arida è invivibile. La colpa è della generazione dei nonni, che non sono riusciti a invertire una tendenza, purtroppo, verso dove stiamo andando.
Le persone vengono prelevate ai 60 anni a causa della scarsità delle risorse e della sovrappopolazione.
Grazie per i suggerimenti! Alla prossima!

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Manuel Marinari
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Re: Siccità - di Manuel Marinari

Messaggio#8 » venerdì 22 marzo 2024, 19:11

Alfabri ha scritto:Ciao Manuel e piacere di leggerti.
In un mondo devastato dalla crisi idrica causata dall'uomo, la società si è riorganizzata eliminando sistematicamente i soggetti anziani (60 anni? Dev'essere veramente una catastrofe per considerare un sessantenne anziano!) e per questo improduttivi. Una distopia post-apocalittica tracciata con discreta mano, con un nonno che prova ad espiare individualmente le colpe dell'intera umanità, e il suo sacrificio viene ripagato con il best reward (la pioggia!) dall'Entità che da ordine al mondo.
Peccato solo che la realtà non funzioni come il Vangelo!
Per me è un buon racconto, te lo approvo.


Ciao! Penso che non ci siamo mai letti prima d’ora giusto?
Si hai descritto alla perfezione quello che ho voluto trasmettere in questo racconto e mi fa molto piacere che sia arrivato diretto come avrei voluto. Grazie per il commento positivo! Alle prossime letture.

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Manuel Marinari
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Re: Siccità - di Manuel Marinari

Messaggio#9 » venerdì 22 marzo 2024, 19:18

Gaia Peruzzo ha scritto:Ciao Manuel.
Hai declinato il tema in una situazione che mi sta molto a cuore, il cambiamento climatico. Credo che sia stata davvero una buona pensata! A livello emotivo l'ho sentito vicino come testo, più che altro perché sono cresciuta in campagna con i miei nonni, dove tutt'ora vivo. Quindi alcuni elementi che hai deciso di usare, anche il dettaglio di dover smuovere il terreno siccitoso affinché l'acqua penetri e ricrei le falde acquifere, beh l'ho sentito!
Ti faccio l'appunto su alcune cose che avrei scritto in modo diverso, dato che hai scelto di usare la prima persona.

Meno aggettivi.
Solo nella prima parte abbiamo per descrivere l'attrezzo: vecchia vanga polverosa e lamiera arrugginita. (Se ci pensi quando guardiamo una cosa ne scegliamo al massimo uno/due). Metti vanga arrugginita risolvi tutto subito e hai qualche parola in più per dopo.

Più praticità/semplicità nell'ambiente.
Sempre all'inizio ci mostri prima il nonno che zappa, poi lei corre, non si capisce se è fuori o dentro casa in quel momento, finché non vediamo la nonna che posa la fruttiera. Anche quando la nonna indica il marito fuori dalla finestra, essendo che sei nella testa di Ruth, è difficile che pensi cose come "fuori dalla finestra". È come tipo quando guardi un film, non pensi che è nella televisione.

Meno lista di azioni che si rincorrono una dopo l'altra. Le fiondai addosso, stringendola in un abbraccio. Poteva andare benissimo "l'abbracciai di slancio" o qualcosa del genere.

Anche il fatto che le persone vengano terminate a 60 anni mi fa pensare al problema della sovrappopolazione. Idee geniali per sviluppare il tema, ma nella realizzazione puoi ancora migliorare. Te lo dico già, in un'ipotetica classifica dove valuto solo "a cuore" ti avrei messo primo, solo per l’idea. Però purtroppo non posso tenere conto solo del gusto personale.
Per ora in bocca al lupo!


Ciao Gaia, sono contento che la declinazione del tema ti sia piaciuta. Si, il cambiamento climatico è un tema a cui sono molto sensibile e ho voluto provare a scrivere qualcosa che trasmetta al lettore la stessa preoccupazione che ho io per le sorti dell’ecosistema. Ognuno di noi, può fare qualcosa, e sono convinto che anche la scrittura sia un mezzo per socializzare questi argomenti.
Ti ringrazio per tutti i suggerimenti che hai voluto condividere con me e con gli altri che potranno leggere. Sono indubbiamente molto utili! Prenderò nota, come sempre. Grazie grazie
Mi rendo conto che scrivere una volta al mese qui non basta per esercitarsi e per vedere miglioramenti di edition in edition. Forse solo un po’. Ma questi consigli sono preziosi e li sto usando per impratichirmi anche in altri concorsi.
Viva il lupo e buona edition!

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Fagiolo17
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Re: Siccità - di Manuel Marinari

Messaggio#10 » venerdì 22 marzo 2024, 20:19

Ciao Manuel, piacere di averti letto.
Mi è piaciuta la declinazione del tema e la distopia che sei riuscito a tratteggiare di questa società dove non piove e dove sopra ai 60 le persone vengono portate a morire.
sul worldbuilding hai lavorato bene, anche se in alcuni punti dei dialoghi sei scivolato un pelino nell'as you know, bob, tipo qui:
«Ma domani è il giorno del suo trapasso. Quelli dell’Ufficio Anagrafe lo verranno a prendere alle sei del mattino, come fanno con tutti. Non avrò più tempo per stare insieme a lui.»
quel "come fanno con tutti" è superfluo. qualcuno che vive in quel setting non ha bisogno di dirlo, perchè è appunto già saputo da tutti. si sarebbe limitato a dire domani quelli dell'anagrafe lo verranno a prendere. o magari potevi anche inventare un nome per l'anagrafe per far capire ancora meglio il loro ruolo. tipo i ripolutori, i livellatori, le falci (okay, questo è scoppiazzato da un libro, lo ammetto ahahah)
insomma qualcosa che ci facesse capire senza quel pezzettino di dialogo.
i dialoghi infatti sono un pochino artificiosi e anche la costruzione della scena, i vari spostamenti ecc ti hanno fatto solo perdere dei caratteri importanti.
ho notao anche qualche errorino grammaticale e stilistico, ma penso di averti lasciato un commento già fin troppo lungo e articolato.
comunque bravo, continua così, perché dal primo racconto tuo che ho letto noto già un netto miglioramento anche nel riuscire a creare racconti credibili e solidi in pochissimo spazio!
In bocca al lupo per l'edition!

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Manuel Marinari
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Re: Siccità - di Manuel Marinari

Messaggio#11 » domenica 24 marzo 2024, 20:46

Fagiolo17 ha scritto:Ciao Manuel, piacere di averti letto.
Mi è piaciuta la declinazione del tema e la distopia che sei riuscito a tratteggiare di questa società dove non piove e dove sopra ai 60 le persone vengono portate a morire.
sul worldbuilding hai lavorato bene, anche se in alcuni punti dei dialoghi sei scivolato un pelino nell'as you know, bob, tipo qui:
«Ma domani è il giorno del suo trapasso. Quelli dell’Ufficio Anagrafe lo verranno a prendere alle sei del mattino, come fanno con tutti. Non avrò più tempo per stare insieme a lui.»
quel "come fanno con tutti" è superfluo. qualcuno che vive in quel setting non ha bisogno di dirlo, perchè è appunto già saputo da tutti. si sarebbe limitato a dire domani quelli dell'anagrafe lo verranno a prendere. o magari potevi anche inventare un nome per l'anagrafe per far capire ancora meglio il loro ruolo. tipo i ripolutori, i livellatori, le falci (okay, questo è scoppiazzato da un libro, lo ammetto ahahah)
insomma qualcosa che ci facesse capire senza quel pezzettino di dialogo.
i dialoghi infatti sono un pochino artificiosi e anche la costruzione della scena, i vari spostamenti ecc ti hanno fatto solo perdere dei caratteri importanti.
ho notao anche qualche errorino grammaticale e stilistico, ma penso di averti lasciato un commento già fin troppo lungo e articolato.
comunque bravo, continua così, perché dal primo racconto tuo che ho letto noto già un netto miglioramento anche nel riuscire a creare racconti credibili e solidi in pochissimo spazio!
In bocca al lupo per l'edition!


Ciao Luca, ti ringrazio per il commento accurato. Sai, il “timore” è sempre quello che i dialoghi non bastino mai per far arrivare al lettore il contesto che immagino nei racconti che sto provando a fare. Però sono contento perché ho smesso di fare spiegoni giganteschi e inutili come facevo all’inizio e questo grazie ai commenti che ho trovato qui su MC. Adesso dovrò migliorare sicuramente nelle parti che hai evidenziato.
Sono contento che ti sia piaciuta la lettura. Alla prossima e buona edition anche a te!

Debora
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Re: Siccità - di Manuel Marinari

Messaggio#12 » lunedì 25 marzo 2024, 15:31

Ciao Manuel, piacere di leggerti. Non so se sia per le mie letture abituali ma ho intuito da subito che le colpe protagoniste di questo racconto erano quelle delle vecchie generazioni nei confronti dei giovani e del pianeta martoriato lasciato in loro eredità. Capisco che volevi uscisse chiaro il world building della tua storia e forse per questo ne ha risentito un po’ la trama ma comunque a me sembra un ottimo risultato considerando le sole tremila battute disponibili. Buona gara!

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Manuel Marinari
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Re: Siccità - di Manuel Marinari

Messaggio#13 » lunedì 25 marzo 2024, 23:29

Ciao Debora, grazie per il commento. Si era importante per me descrivere al meglio il mondo su cui si basava la storia. Ho puntato molto sul mostrare e speravo infatti che arrivasse al lettore così come lo vedevo io mentre scrivevo. Penso che con 4mila caratteri la trama sarebbe stata ancora più completa. Grazie! Alla prossima e buona edition a te!

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Manuel Marinari
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Re: Siccità - di Manuel Marinari

Messaggio#14 » lunedì 25 marzo 2024, 23:29

Debora ha scritto:Ciao Manuel, piacere di leggerti. Non so se sia per le mie letture abituali ma ho intuito da subito che le colpe protagoniste di questo racconto erano quelle delle vecchie generazioni nei confronti dei giovani e del pianeta martoriato lasciato in loro eredità. Capisco che volevi uscisse chiaro il world building della tua storia e forse per questo ne ha risentito un po’ la trama ma comunque a me sembra un ottimo risultato considerando le sole tremila battute disponibili. Buona gara!


Ciao Debora, grazie per il commento. Si era importante per me descrivere al meglio il mondo su cui si basava la storia. Ho puntato molto sul mostrare e speravo infatti che arrivasse al lettore così come lo vedevo io mentre scrivevo. Penso che con 4mila caratteri la trama sarebbe stata ancora più completa. Grazie! Alla prossima e buona edition a te!

alexandra.fischer
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Re: Siccità - di Manuel Marinari

Messaggio#15 » martedì 26 marzo 2024, 13:38

Tema centrato il racconto è ucronico. Nonno Ben zappa per l’ultima volta in attesa dell’eutanasia. Compiuti i sessant’anni, i cittadini vengono prelevati per essere soppressi. Bene la narrazione attraverso il punto di vista della quindicenne nipote Ruth. Bellissima l’atmosfera, dove rendi la siccità in tutta la sua potenza. Efficace anche come rendi l’eutanasia un evento spiacevole ma necessario, come si evince dal dialogo nonna-nipote. La pioggia nel finale è da brividi, sa di punto di svolta. Ottima storia, ti segnalo solo un dettaglio.

Attenzione: prima che impazzisse

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BruceLagogrigio
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Re: Siccità - di Manuel Marinari

Messaggio#16 » martedì 26 marzo 2024, 18:02

In prima persona. Tempo verbale: imperfetto/passato remoto. Ambientazione: Fantascientifica. Futuro: umanità schiacciata dal climate Change. Casa dei nonni / giardino. Tema centrato.

Ciao Manuel, ben ritrovato. Mi piace la declinazione. Mi ha ricordato Ottanta (il racconto di Maramonte che ha vinto qualche edizione fa) dove anche lì gli anziani del villaggio venivano mandati a morire (in un pozzo in quel caso era più sul fantasy). Ottima la declinazione climate Change. Bella la semina (in tutti sensi in questo caso) che porta al finale.
Le uniche note un po’ negative sono quelle che ti ha elencato Katy.

Stai migliorando di racconto in racconto. Complimenti!

Bruce.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

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Gerry Ponsacchi
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Re: Siccità - di Manuel Marinari

Messaggio#17 » martedì 26 marzo 2024, 22:41

Ciao Manuel, racconto molto interessante, con questa società futura/futuribile/alternativa con un controllo programmato delle morti.

Forse avrei anticipato l’elemento what-if mettendolo all’inizio. Non ci sono elementi che ci fanno capire l’unicità della situazione finché non arriva quella lacrima sulla guancia di Ruth: e lì, non sapendolo da prima, la lacrima sembra quasi strana, pretestuosa. Invece, se avessi anticipato il discorso, la lacrima sarebbe stata perfettamente tematizzata. Esempio: partire con “Nonno Ben stringeva tra le mani la vecchia vanga polverosa. Aveva ancora tre giorni.” Sbam, una frase a effetto così, una combo di cazzotti al lettore che gli dà subito lo scossone e poi lo trascina giù nel tuo mondo.

Ultima cosa: togliendo l’ultima frase avresti chiuso davvero bene.
a presto,
g3rry

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Re: Siccità - di Manuel Marinari

Messaggio#18 » mercoledì 27 marzo 2024, 22:18

alexandra.fischer ha scritto:Tema centrato il racconto è ucronico. Nonno Ben zappa per l’ultima volta in attesa dell’eutanasia. Compiuti i sessant’anni, i cittadini vengono prelevati per essere soppressi. Bene la narrazione attraverso il punto di vista della quindicenne nipote Ruth. Bellissima l’atmosfera, dove rendi la siccità in tutta la sua potenza. Efficace anche come rendi l’eutanasia un evento spiacevole ma necessario, come si evince dal dialogo nonna-nipote. La pioggia nel finale è da brividi, sa di punto di svolta. Ottima storia, ti segnalo solo un dettaglio.

Attenzione: prima che impazzisse


Ciao Alexandra, grazie per essere passata da queste parti. Sono contento che ti sia piaciuto il racconto. La descrizione degli agenti atmosferici e del clima hanno funzionato quindi, bene, mi fa piacere! Eh si, ho notato l’errore, grazie. A volte a rileggere a mezzanotte si è troppo stanchi :)

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Manuel Marinari
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Re: Siccità - di Manuel Marinari

Messaggio#19 » mercoledì 27 marzo 2024, 22:25

BruceLagogrigio ha scritto:In prima persona. Tempo verbale: imperfetto/passato remoto. Ambientazione: Fantascientifica. Futuro: umanità schiacciata dal climate Change. Casa dei nonni / giardino. Tema centrato.

Ciao Manuel, ben ritrovato. Mi piace la declinazione. Mi ha ricordato Ottanta (il racconto di Maramonte che ha vinto qualche edizione fa) dove anche lì gli anziani del villaggio venivano mandati a morire (in un pozzo in quel caso era più sul fantasy). Ottima la declinazione climate Change. Bella la semina (in tutti sensi in questo caso) che porta al finale.
Le uniche note un po’ negative sono quelle che ti ha elencato Katy.

Stai migliorando di racconto in racconto. Complimenti!

Bruce.


Ciao Bruce, grazie! Mi fa davvero piacere. Mi andrò a leggere il racconto di Emiliano, mi sa che me lo ero perso.
Il cambiamento climatico è un tema a cui sono particolarmente sensibile. Era da un po’ che pensavo a scrivere qualcosa a riguardo.
Se noti dei miglioramenti è anche grazie a tutti i suggerimenti che mi date e che metto in pratica ad ogni edizione. Grazie! Alla prossima!

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Re: Siccità - di Manuel Marinari

Messaggio#20 » mercoledì 27 marzo 2024, 22:29

Gerry Ponsacchi ha scritto:Ciao Manuel, racconto molto interessante, con questa società futura/futuribile/alternativa con un controllo programmato delle morti.

Forse avrei anticipato l’elemento what-if mettendolo all’inizio. Non ci sono elementi che ci fanno capire l’unicità della situazione finché non arriva quella lacrima sulla guancia di Ruth: e lì, non sapendolo da prima, la lacrima sembra quasi strana, pretestuosa. Invece, se avessi anticipato il discorso, la lacrima sarebbe stata perfettamente tematizzata. Esempio: partire con “Nonno Ben stringeva tra le mani la vecchia vanga polverosa. Aveva ancora tre giorni.” Sbam, una frase a effetto così, una combo di cazzotti al lettore che gli dà subito lo scossone e poi lo trascina giù nel tuo mondo.

Ultima cosa: togliendo l’ultima frase avresti chiuso davvero bene.
a presto,
g3rry


Ciao Gerry. Grazie per il commento, i suggerimenti e la proposta stilistica. Effettivamente non ho mai provato a scrivere qualcosa utilizzando frasi a effetto iniziali. Se mi dici che avrebbe dato uno scossone in più, tenterò questo approccio nelle prossime edition. Tendo a iniziare i racconti piano piano e con finale accellerato.
Sperimenterò sicuramente qualcosa in futuro.
Grazie, alla prossima!

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Gerry Ponsacchi
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Re: Siccità - di Manuel Marinari

Messaggio#21 » mercoledì 27 marzo 2024, 23:16

Ciao Gerry. Grazie per il commento, i suggerimenti e la proposta stilistica. Effettivamente non ho mai provato a scrivere qualcosa utilizzando frasi a effetto iniziali. Se mi dici che avrebbe dato uno scossone in più, tenterò questo approccio nelle prossime edition. Tendo a iniziare i racconti piano piano e con finale accellerato.
Sperimenterò sicuramente qualcosa in futuro.
Grazie, alla prossima!


grazie a te, valuta poi che questo dipende molto dai caratteri che hai a disposizione.
se hai l'agio di 5-10k, un incipit più disteso (ma pur sempre d'effetto) fa la sua porca figura. perché vai sciallo, anzi accompagni il lettore con più accortezza, lo guidi tra i dettagli.
ma dovendo giocare su soli 3k, io proverei la mossa barbina :)

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IL GLADIATORE
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Re: Siccità - di Manuel Marinari

Messaggio#22 » giovedì 4 aprile 2024, 0:05

Ciao Manuel, ho apprezzato la declinazione del tema di un racconto he fa il suo e si muove bene, con uno stile decisamente migliorato, anche in mezzo alle criticità che ti sono state evidenziate, in particolare quoto quelle di Fagiolo per quanto riguarda i dialoghi. Credo che ci dovresti lavorare un po' ancora, così come hai fatto e stai facendo sulla pulizia dello stile. Ottima l'ambientazione, ben preparata e gestita molto bene in un racconto di 3000 caratteri
Una prova da pollice tendente al positivo in modo solido e brillante.

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Manuel Marinari
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Re: Siccità - di Manuel Marinari

Messaggio#23 » venerdì 5 aprile 2024, 19:18

IL GLADIATORE ha scritto:Ciao Manuel, ho apprezzato la declinazione del tema di un racconto he fa il suo e si muove bene, con uno stile decisamente migliorato, anche in mezzo alle criticità che ti sono state evidenziate, in particolare quoto quelle di Fagiolo per quanto riguarda i dialoghi. Credo che ci dovresti lavorare un po' ancora, così come hai fatto e stai facendo sulla pulizia dello stile. Ottima l'ambientazione, ben preparata e gestita molto bene in un racconto di 3000 caratteri
Una prova da pollice tendente al positivo in modo solido e brillante.


Ciao Gladiatore, accidenti per pochissimo stavolta! Bene però, sono contento che i miglioramenti si stiano notando. Lavorerò sullo stesso racconto per impratichirmi ancora di più e mi concentrerò soprattutto sulle criticità evidenziate. Spero che il prossimo andrà meglio. Grazie

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