Andiamo a mangiare
- Mario Mazzafoglie
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Andiamo a mangiare
Nel caminetto del salotto, il fuoco avvolgeva la legna e brillava di una luce viva.
Peter mandò giù un sorso di Cognac e si abbandonò con la schiena sulla poltrona. «Mary, che ne pensi se Domenica ce ne andassimo a fare un bel giro in montagna?»
«Non sarebbe male.» Mary fece l'ultimo tiro di sigaretta e lanciò il mozzicone tra i ceppi scoppiettanti. «Ma tu intendi solo io e te, o vuoi chiamare anche Paul e Sara?»
«Per l'amor di Dio, e se quei due poi iniziano a litigare come l'altra volta?» Scosse la testa e con la mano fece cenno a sua moglie di spostarsi da davanti alla Tv. «Forse è meglio andarcene noi due da soli. Ho avuto pazienti difficili in ospedale in questi giorni, preferirei starmene tranquillo.»
In Tv, il giornalista in giacca e cravatta diede via al notiziario della sera. Il suo sguardo era oltremodo cupo. «Buonasera, signori telespettatori.» Il tono della voce fermo, austero. «Purtroppo apriamo con una notizia che non avremmo mai voluto raccontare.»
Gli occhi di Peter e Mary si incrociarono, carichi di curiosità.
«Nel primo pomeriggio di oggi,» proseguì il giornalista, «sono stati rinvenuti dei resti umani in un dirupo. Le indagini sono in corso, ma la pista più accreditata è quella che andrebbe a risolvere la scomparsa di una donna avvenuta addirittura quattro anni fa. Durante il corso del telegiornale, vi sapremo fornire maggiori informazioni in merito.»
Mary fece una smorfia di disgusto. Come sempre le donne sono più sensibili ed empatiche in certe situazioni. «Senti, puoi cambiare canale? Certe cose faccio fatica ad ascoltarle.»
Peter roteò lentamente il bicchiere di Cognac e diede un altro lungo sorso.
Un rumore proveniente dalla porta sul retro annunciava l'arrivo di Ines. La nuova domestica, infatti, fece capolino nella stanza con nelle mani un vassoio fumante.
«Ciao Ines, grazie della cena. È la tua prima sera qui ma sei stata puntuale.» Peter la invitò ad appoggiare tutto sul tavolo. «Al resto ci penso io, non preoccuparti.»
«La ringrazio, dottore.» Ines si liberò del vassoio e fece un inchino, mettendo in mostra il suo seno abbondante dal colore olivastro. «P-Posso farle solo una domanda?»
Con un gesto della mano, Peter la incoraggiò a parlare.
«S-Scusi se mi permetto,» balbettò, «ma lei era al telefono con qualcuno poco fa?»
Peter rimase impassibile. «No, Ines, perchè?»
Scuotendo le mani come a chiedere scusa, Ines fece qualche passo indietro. «Mi perdoni, dottore. Mi era solo sembrato di sentirla parlare con qualcuno. Ascolti, preferisce che rimanga qui a farle un po' di compagnia?»
In Tv, il giornalista riapparve dopo un altro servizio di cronaca. «Rieccoci, gentili telespettatori. In merito alla notizia d'apertura, siamo in grado di dire che la donna ritrovata sia stata prima uccisa, e poi in un secondo momento lanciata nel dirupo. Si tratta della moglie di un noto dot—»
Peter spense la Tv e si voltò verso sua moglie. «Vieni, andiamo a mangiare.»
Ines osservò la poltrona vuota accanto al dottore, indietreggiò, e iniziò a correre.
Peter mandò giù un sorso di Cognac e si abbandonò con la schiena sulla poltrona. «Mary, che ne pensi se Domenica ce ne andassimo a fare un bel giro in montagna?»
«Non sarebbe male.» Mary fece l'ultimo tiro di sigaretta e lanciò il mozzicone tra i ceppi scoppiettanti. «Ma tu intendi solo io e te, o vuoi chiamare anche Paul e Sara?»
«Per l'amor di Dio, e se quei due poi iniziano a litigare come l'altra volta?» Scosse la testa e con la mano fece cenno a sua moglie di spostarsi da davanti alla Tv. «Forse è meglio andarcene noi due da soli. Ho avuto pazienti difficili in ospedale in questi giorni, preferirei starmene tranquillo.»
In Tv, il giornalista in giacca e cravatta diede via al notiziario della sera. Il suo sguardo era oltremodo cupo. «Buonasera, signori telespettatori.» Il tono della voce fermo, austero. «Purtroppo apriamo con una notizia che non avremmo mai voluto raccontare.»
Gli occhi di Peter e Mary si incrociarono, carichi di curiosità.
«Nel primo pomeriggio di oggi,» proseguì il giornalista, «sono stati rinvenuti dei resti umani in un dirupo. Le indagini sono in corso, ma la pista più accreditata è quella che andrebbe a risolvere la scomparsa di una donna avvenuta addirittura quattro anni fa. Durante il corso del telegiornale, vi sapremo fornire maggiori informazioni in merito.»
Mary fece una smorfia di disgusto. Come sempre le donne sono più sensibili ed empatiche in certe situazioni. «Senti, puoi cambiare canale? Certe cose faccio fatica ad ascoltarle.»
Peter roteò lentamente il bicchiere di Cognac e diede un altro lungo sorso.
Un rumore proveniente dalla porta sul retro annunciava l'arrivo di Ines. La nuova domestica, infatti, fece capolino nella stanza con nelle mani un vassoio fumante.
«Ciao Ines, grazie della cena. È la tua prima sera qui ma sei stata puntuale.» Peter la invitò ad appoggiare tutto sul tavolo. «Al resto ci penso io, non preoccuparti.»
«La ringrazio, dottore.» Ines si liberò del vassoio e fece un inchino, mettendo in mostra il suo seno abbondante dal colore olivastro. «P-Posso farle solo una domanda?»
Con un gesto della mano, Peter la incoraggiò a parlare.
«S-Scusi se mi permetto,» balbettò, «ma lei era al telefono con qualcuno poco fa?»
Peter rimase impassibile. «No, Ines, perchè?»
Scuotendo le mani come a chiedere scusa, Ines fece qualche passo indietro. «Mi perdoni, dottore. Mi era solo sembrato di sentirla parlare con qualcuno. Ascolti, preferisce che rimanga qui a farle un po' di compagnia?»
In Tv, il giornalista riapparve dopo un altro servizio di cronaca. «Rieccoci, gentili telespettatori. In merito alla notizia d'apertura, siamo in grado di dire che la donna ritrovata sia stata prima uccisa, e poi in un secondo momento lanciata nel dirupo. Si tratta della moglie di un noto dot—»
Peter spense la Tv e si voltò verso sua moglie. «Vieni, andiamo a mangiare.»
Ines osservò la poltrona vuota accanto al dottore, indietreggiò, e iniziò a correre.
Re: Andiamo a mangiare
Ciao Mario! Cavoli, malus minimo tempo proprio giusto giusto per te! Caratteri ok, buona ENRICO LUCERI EDITION!
- gcdaddabbo
- Messaggi: 410
Re: Andiamo a mangiare
Ciao, Mario! Piacere di rileggerti!
Anche questa volta sei riuscito a dare al tuo racconto la sottile nota di humor nero che mi sembra una tua caratteristica insieme alle atmosfere da viveur con cognac, sigarette e seni prosperosi. Semplice, gradevole, scorrevole, con un finale che non può non essere scontato con un numero di caratteri così ridotto. Il tema è sostanzialmente centrato. Tutto sembra starci agevolmente.
Buona ENRICO LUCERI EDITION!
Anche questa volta sei riuscito a dare al tuo racconto la sottile nota di humor nero che mi sembra una tua caratteristica insieme alle atmosfere da viveur con cognac, sigarette e seni prosperosi. Semplice, gradevole, scorrevole, con un finale che non può non essere scontato con un numero di caratteri così ridotto. Il tema è sostanzialmente centrato. Tutto sembra starci agevolmente.
Buona ENRICO LUCERI EDITION!
Re: Andiamo a mangiare
Ciao Mario, piacere di rileggerti.
Racconto ben equilibrato, il personaggio di lei nella mente di lui funziona.
La costruzione delle frasi a tratti mi sembra un po’ stirato, un po’ prosaico.
La sensazione è quella di una serie poliziesca degli anni ’70, con le immagini a colori ma un po’ virate in seppia. Calza perfettamente col contesto descritto.
In definitiva mi piace ma non colpisce in profondità.
Riguardo al tema… non mi sembra che le colpe siano vecchie, se capisco il senso del notiziario.
In bocca al lupo per la gara!
Racconto ben equilibrato, il personaggio di lei nella mente di lui funziona.
La costruzione delle frasi a tratti mi sembra un po’ stirato, un po’ prosaico.
La sensazione è quella di una serie poliziesca degli anni ’70, con le immagini a colori ma un po’ virate in seppia. Calza perfettamente col contesto descritto.
In definitiva mi piace ma non colpisce in profondità.
Riguardo al tema… non mi sembra che le colpe siano vecchie, se capisco il senso del notiziario.
In bocca al lupo per la gara!
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini
gioco - Corrado Gioannini
- Emiliano Maramonte
- Messaggi: 1244
- Contatta:
Re: Andiamo a mangiare
Ciao Mario, piacere di ritrovarti qui nell'Arena.
Il mio sarà un commento stringato. Il racconto è interessante. Una simpatica ghost story che si disvela solo alla fine. Non mi ha particolarmente esaltato ma mi ha fatto sorridere. Devi lavorare un po' di più sui dialoghi. Ad esempio mi è saltata all'occhio questa frase:
"Nel primo pomeriggio di oggi,» proseguì il giornalista, «sono stati rinvenuti dei resti umani in un dirupo. Le indagini sono in corso, ma la pista più accreditata è quella che andrebbe a risolvere la scomparsa di una donna avvenuta addirittura quattro anni fa. Durante il corso del telegiornale, vi sapremo fornire maggiori informazioni in merito."
Meglio:
"Nel primo pomeriggio di oggi sono stati rinvenuti resti umani in un dirupo. Le indagini sono ancora in corso, ma la pista più accreditata riguarda il corpo di una donna scoperto quattro anni fa. Nel corso delle prossime edizioni vi aggiorneremo sugli ulteriori sviluppi".
Tema (forse) centrato.
Buona gara!
Emiliano.
Il mio sarà un commento stringato. Il racconto è interessante. Una simpatica ghost story che si disvela solo alla fine. Non mi ha particolarmente esaltato ma mi ha fatto sorridere. Devi lavorare un po' di più sui dialoghi. Ad esempio mi è saltata all'occhio questa frase:
"Nel primo pomeriggio di oggi,» proseguì il giornalista, «sono stati rinvenuti dei resti umani in un dirupo. Le indagini sono in corso, ma la pista più accreditata è quella che andrebbe a risolvere la scomparsa di una donna avvenuta addirittura quattro anni fa. Durante il corso del telegiornale, vi sapremo fornire maggiori informazioni in merito."
Meglio:
"Nel primo pomeriggio di oggi sono stati rinvenuti resti umani in un dirupo. Le indagini sono ancora in corso, ma la pista più accreditata riguarda il corpo di una donna scoperto quattro anni fa. Nel corso delle prossime edizioni vi aggiorneremo sugli ulteriori sviluppi".
Tema (forse) centrato.
Buona gara!
Emiliano.
Re: Andiamo a mangiare
gioco ha scritto:Ciao Mario, piacere di rileggerti.
Racconto ben equilibrato, il personaggio di lei nella mente di lui funziona.
La costruzione delle frasi a tratti mi sembra un po’ stirato, un po’ prosaico.
La sensazione è quella di una serie poliziesca degli anni ’70, con le immagini a colori ma un po’ virate in seppia. Calza perfettamente col contesto descritto.
In definitiva mi piace ma non colpisce in profondità.
Edit:
Riguardo al tema… non mi sembra che le colpe siano vecchie, se capisco il senso del notiziario.
Sono rincoglionito, ho letto quattro giorni invece che quattro anni. Devo smetterla con la mandragora.
In bocca al lupo per la gara!
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini
gioco - Corrado Gioannini
- Michael Dag
- Messaggi: 428
Re: Andiamo a mangiare
Andiamo a mangiare, di Mario Mazzafoglie,
Ok, lo ammetto, ci ho creduto. Bellisimo colpo di scena, hai scritto bene i dialochi molto spontanei e naturali e l’inganno al lettore è ben costruito.
Sì, quando il tg parlava di un cadavere in montagna ho iniziato a sospettare qualcosa, ma la prima intuizione che ho avuto è stata sulla coppia di amici, che erano stati uccisi entrambi da dottore&signora.
Simpatica (e doverosa) anche la fuga finale della domestica che ha capito il tutto prima di me.
Un buon lavoro, complimenti. In bocca al lupo!
Ok, lo ammetto, ci ho creduto. Bellisimo colpo di scena, hai scritto bene i dialochi molto spontanei e naturali e l’inganno al lettore è ben costruito.
Sì, quando il tg parlava di un cadavere in montagna ho iniziato a sospettare qualcosa, ma la prima intuizione che ho avuto è stata sulla coppia di amici, che erano stati uccisi entrambi da dottore&signora.
Simpatica (e doverosa) anche la fuga finale della domestica che ha capito il tutto prima di me.
Un buon lavoro, complimenti. In bocca al lupo!
- Luca Moggia
- Messaggi: 238
Re: Andiamo a mangiare
Ciao Mario!
L’ombra lunga della psicosi affligge un rispettabile dottore colpevole di aver assassinato la moglie. Direi che il tema è centrato!
Buono il finale, per me inaspettato, che chiarisce tutta la vicenda.
Il punto di vista del protagonista è ben gestito e lo spostamento su Ines, a scena chiusa, non disturba affatto.
Su questo argomento ti segnalo solo “come sempre le donne sono più sensibili ed empatiche in certe situazioni”: mi è apparsa una spiegazione che non aggiunge granché alla figurazione di Mary, disgustata dalla notizia e desiderosa che Peter cambi canale.
La parte del giornalista mi è invece piaciuta meno perché il suo modo di parlare suona, a mio parere, un po’ stereotipato.
Penso che questo effetto sia dovuto al distacco fra l’immagine che ho di un giornalista contemporaneo e il giornalista del racconto (lo sguardo cupo, la voce austera, e formule come “buonasera signori telespettatori” oppure “una notizia che non avremmo mai voluto raccontare”).
Ho pensato che magari la vicenda è ambientata nel passato (tipo anni 60 o 70?) però, anche alla seconda lettura, non ho trovato elementi che confermino questa cosa in modo univoco.
Un buon racconto dunque, che forse necessita di qualche aggiustamento sulla forma.
Un grande in bocca al lupo per la Luceri Edition!
Luca
L’ombra lunga della psicosi affligge un rispettabile dottore colpevole di aver assassinato la moglie. Direi che il tema è centrato!
Buono il finale, per me inaspettato, che chiarisce tutta la vicenda.
Il punto di vista del protagonista è ben gestito e lo spostamento su Ines, a scena chiusa, non disturba affatto.
Su questo argomento ti segnalo solo “come sempre le donne sono più sensibili ed empatiche in certe situazioni”: mi è apparsa una spiegazione che non aggiunge granché alla figurazione di Mary, disgustata dalla notizia e desiderosa che Peter cambi canale.
La parte del giornalista mi è invece piaciuta meno perché il suo modo di parlare suona, a mio parere, un po’ stereotipato.
Penso che questo effetto sia dovuto al distacco fra l’immagine che ho di un giornalista contemporaneo e il giornalista del racconto (lo sguardo cupo, la voce austera, e formule come “buonasera signori telespettatori” oppure “una notizia che non avremmo mai voluto raccontare”).
Ho pensato che magari la vicenda è ambientata nel passato (tipo anni 60 o 70?) però, anche alla seconda lettura, non ho trovato elementi che confermino questa cosa in modo univoco.
Un buon racconto dunque, che forse necessita di qualche aggiustamento sulla forma.
Un grande in bocca al lupo per la Luceri Edition!
Luca
"A volte, impazzire è una risposta appropriata alla realtà" - Philip K. Dick
- Manuel Marinari
- Messaggi: 348
Re: Andiamo a mangiare
Ciao Mario, è un buon racconto e si vede che hai strutturato bene la trama con un finale che impatta e il suo effetto lo fa bene. Come ti hanno già scritto, ci sono alcuni dettagli su cui puoi lavorare e sono sicuro che nei prossimi racconti potrai già sperimentare con i suggerimenti che ti sono stati fatti.
Anche per me la frase sulle donne che sono più empatiche non aggiunge molto al contesto. Sarebbe bastato il commento della moglie nella sua testa.
Alla prossima lettura, buona edition!
Anche per me la frase sulle donne che sono più empatiche non aggiunge molto al contesto. Sarebbe bastato il commento della moglie nella sua testa.
Alla prossima lettura, buona edition!
Manuel Marinari
Re: Andiamo a mangiare
Salve, Mario!
Ho trovato il racconto ben scritto: scorrevole, leggero. Sei riuscito a calare il lettore all’interno della storia con grazia e quel pizzico di humor che rende l’assassino accattivante. Graziosa la scena della cameriera impaurita. Il finale è buono anche se scontato.
L’ombra lunga la vedo nel dialogo con la moglie defunta.
Buona ENRICO LUCERI EDITION!
Ho trovato il racconto ben scritto: scorrevole, leggero. Sei riuscito a calare il lettore all’interno della storia con grazia e quel pizzico di humor che rende l’assassino accattivante. Graziosa la scena della cameriera impaurita. Il finale è buono anche se scontato.
L’ombra lunga la vedo nel dialogo con la moglie defunta.
Buona ENRICO LUCERI EDITION!
Re: Andiamo a mangiare
Ciao Mario,
piacere di leggerti. Il tuo racconto l'ho trovato frizzante e il finale anche se lo avevo immaginato mi è piaciuto molto. Mi ha ricordato una serie che davano in tv moltissimi anni fa che si chiamava Il brivido dell'imprevisto. Una storia breve che contiene tutto. E in 3000 caratteri non è facile.
La descrizione della paura della povera governante quando capisce dove è incappata è il giusto finale per un racconto dal sapore del Cognac.
Bravo.
alla prossima
A.
piacere di leggerti. Il tuo racconto l'ho trovato frizzante e il finale anche se lo avevo immaginato mi è piaciuto molto. Mi ha ricordato una serie che davano in tv moltissimi anni fa che si chiamava Il brivido dell'imprevisto. Una storia breve che contiene tutto. E in 3000 caratteri non è facile.
La descrizione della paura della povera governante quando capisce dove è incappata è il giusto finale per un racconto dal sapore del Cognac.
Bravo.
alla prossima
A.
Re: Andiamo a mangiare
Racconto bello solido, ben raccontato, ma con un paio di problematiche. La prima la ritrovo nella gravità eccessiva con cui il presentatore presenta la notizia perché sembra più che stia per annunciare un attacco atomico. La seconda in come gestisci la domestica perché fa troppo in fretta uno più uno, in modo davvero eccessivo a mio parere. Per il resto un testo che si fa leggere volentieri e intrattiene, discreta la declinazione del tema anche se non mi sembra che il protagonista sia in alcun modo turbato dalla cosa. Direi un pollice tendente al positivo in modo solido anche se non completamente brillante.
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