Magia, portami via - Manuel Marinari (omaggio a Franchino)

Appuntamento fissato per lunedì 20 maggio alle ore 21.00 con un tema del Team di MC e un sacco di giudici: Giuliano Cannoletta, Luigi Musolino, Daniele Picciuti, Diego Lama, Enrico Luceri,
Polly Russell, Maurizio Bertino, Davide Mannucci, Luca Nesler e la IA!
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Manuel Marinari
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Magia, portami via - Manuel Marinari (omaggio a Franchino)

Messaggio#1 » martedì 21 maggio 2024, 0:45

Buio, il nero profondo si sostituì ai corpi danzanti e alle luci psichedeliche. Nilù si guardò intorno con gli occhi socchiusi, intontito. Silenzio, un ovattato vuoto sonoro scacciò via la melodia della musica elettronica.
«Heylaaaa» l’eco della sua voce vibrò nello spazio indefinito e fece ritorno alle sue orecchie.
«Ma chi ha spento la musica?» Una strobosfera roteante si accese lontana, irraggiando di mille colori lo spazio circostante.
Mosse un passo verso le luci arcobaleno. Cauto. L’altro piede urtò qualcosa «Ma che cazz...» Un corpo si alzò, traballante.
«Ehi Ron, ma cosa ci facevi sdraiato?»
«Non ne ho idea, Nilù. Ma dov’è finita tutta la gente?»
I due giovani si avvicinarono alla strobosfera, come due insetti nel buio accecati dalla luce di un lampione. Un’ombra ballava sotto la palla roteante. I suoi piedi non calpestavano terra, sembravano librarsi nel vuoto.
«Oh, Ron, c’è qualcuno laggiù.»
«Finalmente! Mi stavo prendendo male! Stavolta mi sa che abbiamo esagerato con quelle pastiglie.»
«Andiamo, ci saprà dire che cavolo sta succedendo.»
L’ombra sospesa in aria danzava armoniosa, ma non c’era nessuna musica ad accompagnarla. Le maniche di una camicia bianca di lino erano arrotolate sotto ai gomiti; delle bretelle poggiate sulle spalle sostenevano dei pantaloni fin troppo larghi per una corporatura così esile.
«Benvenute, anime della notte.» Le parole pronunciate da una voce rauca, ma rassicurante, uscirono dalla bocca sottile. I baffi, portati alla D’Artagnan, sembravano attaccati con la colla.
«Franchino!» Gridarono i due in coro.
«Ma che diavolo sta succedendo? È tutto così strano.» Disse Nilù.
«La magia della notte vi sta avvolgendo. Non era quello che cercavate questa sera?» Le guance scavate si irrigidirono, la bocca sorrise in una smorfia.
«Siamo confusi. Non c’è più nessuno qua, ci siamo solo noi due. Dove sono finiti tutti? E la musica? È tutto così silenzioso.»
«La discoteca dov’è? Non ci sono più le pareti, né il pavimento.»
«Non preoccupatevi ragazzi, la musica è magia, semplicemente magia» rispose l’ombra danzante, con gli occhi semi chiusi, il volto rivolto verso l’alto. «Franchino fa parte della musica, voi fate parte della musica. Magiaaa, portaci via!»
Nilù gli si avvicinò e lo osservò meglio. L’icona della vita notturna, la voce che lo aveva accompagnato in ogni sua serata in discoteca, fluttuava sopra la sua testa. «Sei davvero tu? Ma dove siamo?»
«Questo è il mio regno, il regno della notte. Avete desiderato farvi portare via dalla magia della musica. Siamo in un tempo che non si ferma.»
Nilù si guardò intorno, senza distinguere niente che lo potesse aiutare a dargli risposte. «Volevamo soltanto sballarci un po', come facciamo di solito. Che cosa è andato storto stavolta?»
«Siamo… morti?» Gli occhi di Ron incrociarono quelli di Nilù.
L’ombra smise di librare in aria e scese alla loro altezza. Si infilò in mezzo ai due ragazzi e appoggiò le mani sulle loro spalle, come una divinità accoglierebbe i propri discepoli.
«Volevate ballare, eh. Volevate farvi trasportare dalla musica. Ditemi, ragazzi, da cos’è che volevate fuggire?»
«Siamo usciti soltanto per divertirci, forse abbiamo esagerato troppo...» Disse Nilù abbassando lo sguardo.
«Quali sono le vostre paure?»
«Io non ho paura!» Nilù incrociò le braccia al petto. Ron lo imitò.
Franchino schioccò le dita e dalla strobosfera uscì del fumo bianco. La nuvola si tramutò in un carrarmato. La figura si sdoppiò e si divise in tante piccole nuvole che formarono un battaglione di soldati che mutarono in aerei da combattimento che volarono sopra di loro. Nilù si abbassò a terra con le mani sopra la testa.
«Tu, invece, di cosa hai paura?» Schioccò nuovamente le dita.
Stavolta il fumo compose la forma di un edificio, una fabbrica tessile, su cui comparvero degli occhi viola fulminei e una bocca dentata che si apriva e si chiudeva, minacciosa.
«Franchino, basta! Facci tornare indietro, per favore.» Implorò Ron, abbracciato a Nilù.
«Indietro dite, eh? Mmh» Franchino si grattò la barba sul mento. Si legò i capelli brizzolati in un codino. «Non dimenticate mai la magia di questa notte, portatela sempre con voi. E ricordatevi, vivere per vivere!»
Schioccò le dita e dalla strobosfera colorata uscì un bagliore che illuminò tutto lo spazio nero.
Il frastuono della musica sparata dalle casse della discoteca fece vibrare i timpani dei due ragazzi. La folla, sudata, danzava frenetica intorno a loro. La strobosfera illuminava il centro pista. Decine di occhi ribaltati e mandibole serrate e tremolanti li circondavano.
«Ehi, Ron. Nilù.» Ted corse loro incontro a dorso nudo, abbracciandoli. «Ma dove eravate finiti? Vi ho cercato per tutta la sera. Dai, caliamocene un’altra!»
Nilù e Ron si guardarono, esitanti. In consolle, Franchino non c’era più. Altri dj pompavano musica, alternando dischi.
Ted tirò fuori qualcosa dalla tasca. Tre pastiglie verdi sopra il palmo della mano. Ne presero una ciascuno. Ted se la infilò in bocca.
Nilù e Ron si guardarono.
Il centro pista calò nel buio.
Ultima modifica di Manuel Marinari il martedì 21 maggio 2024, 0:55, modificato 2 volte in totale.



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antico
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Re: Magia, portami via - Manuel Marinari

Messaggio#2 » martedì 21 maggio 2024, 0:49

Ciao Manuel! Occhio che mi segna 5008 caratteri, pertanto al momento saresti in malus minimo. Forse non hai considerato che ai fini del conteggio ritengo valide anche le note (come OMAGGIO A FRANCHINO). Hai ancora tempo per sistemare. Buona ALL STARS EDITION!

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Manuel Marinari
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Re: Magia, portami via - Manuel Marinari

Messaggio#3 » martedì 21 maggio 2024, 0:50

antico ha scritto:Ciao Manuel! Occhio che mi segna 5008 caratteri, pertanto al momento saresti in malus minimo. Forse non hai considerato che ai fini del conteggio ritengo valide anche le note (come OMAGGIO A FRANCHINO). Hai ancora tempo per sistemare. Buona ALL STARS EDITION!


Ciao Antico, ok grazie, ho tolto la nota. Ci sono dentro di sicuro adesso, Grazie!

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antico
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Re: Magia, portami via - Manuel Marinari

Messaggio#4 » martedì 21 maggio 2024, 0:51

Yes, caratteri ok!

alexandra.fischer
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Re: Magia, portami via - Manuel Marinari (omaggio a Franchino)

Messaggio#5 » martedì 21 maggio 2024, 14:07

Tema centrato. Storia molto particolare, dove una notte in discoteca si trasforma per Nilù e Ron in un incubo duplice evocato dalla magia di Franchino, un tipo che ama le discoteche come luogo per i prodigi: Nilù teme la guerra, Ron invece la fabbrica di tessitura. Ma oltre a queste paure, c’è il vizietto delle pastiglie, offerte da Ted. Quando appare lui, scompare Franchino, personaggio decisamente onirico.

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Maurizio Chierchia
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Re: Magia, portami via - Manuel Marinari (omaggio a Franchino)

Messaggio#6 » martedì 21 maggio 2024, 19:47

Ciao Manuel.
Allora, non so bene se quello che hai scritto volesse essere un modo semplice per descrivere le droghe. Da quello che leggo, i due protagonisti si sono calati qualche pasticca di troppo in discoteca e hanno avuto un'allucinazione condivisa. Non trovo molto il senso di non redenzione dei due protagonisti che, messi di fronte alle loro paure peggiori, decidono lo stesso di calarsi altre pasticche. Inoltre, non capisco se quello che scrivi sia la descrizione di un'allucinazione o proprio di un "viaggio mistico" passami il termine. In ogni caso, mi dispiace ma non ho apprezzato la storia in sé. Conosco bene gli stadi di "allucinazione" (che in realtà è quasi impossibile da provare davvero con le droghe comuni tipo: LSD, funghetti, mezcalina, cocaina, eroina, pasticche, mdma, ecc... le quali invece danno un effetto di alterazione della realtà che è ben diverso dalle allucinazioni vere e proprie.) e nella storia non ho notato le cose che effettivamente dovevano portarmi a quella sensazione. Non so se hai mai provato cose del genere ma ti assicuro che scrivere di droghe senza averle provate è esattamente come scrivere di malattie che non si conoscono o di cibi mai mangiati. Non sono uno che dice che bisogna conoscere per forza tutto di ciò che si scrive ma in alcuni casi serve a non cadere nel banale. E mi dispiace ma qui la sensazione da te descritta, purtroppo, risulta piatta e inverosimile per chi conosce questo genere di cose.
Poi può anche essere che tu abbia provato tutto e ti abbia fatto questo effetto, e non giudico assolutamente, ognuno vive i suoi sballi come arrivano. Ma da come hai scritto non penso, però sei libero tu di dirmi la tua. Io sono per la libertà in tutti i sensi, quindi che uno si droghi o meno a me cambia nulla. Anzi...
Detto ciò, spero di esserti stato utile e sappi che non voglio in nessun modo essere cattivo. Anzi, commentare il tuo racconto mi ha fatto salire a galla tanti di quei ricordi che in realtà ti ringrazio per averlo scritto. E oltretutto si impara tantissimo a "cercare di correggere" i testi degli altri.
Ti auguro comunque buona gara e a rileggerci presto!
Maurizio Chierchia
"Domani è già vicino"

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Manuel Marinari
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Re: Magia, portami via - Manuel Marinari (omaggio a Franchino)

Messaggio#7 » martedì 21 maggio 2024, 21:57

Maurizio Chierchia ha scritto:Ciao Manuel.
Allora, non so bene se quello che hai scritto volesse essere un modo semplice per descrivere le droghe. Da quello che leggo, i due protagonisti si sono calati qualche pasticca di troppo in discoteca e hanno avuto un'allucinazione condivisa. Non trovo molto il senso di non redenzione dei due protagonisti che, messi di fronte alle loro paure peggiori, decidono lo stesso di calarsi altre pasticche. Inoltre, non capisco se quello che scrivi sia la descrizione di un'allucinazione o proprio di un "viaggio mistico" passami il termine. In ogni caso, mi dispiace ma non ho apprezzato la storia in sé. Conosco bene gli stadi di "allucinazione" (che in realtà è quasi impossibile da provare davvero con le droghe comuni tipo: LSD, funghetti, mezcalina, cocaina, eroina, pasticche, mdma, ecc... le quali invece danno un effetto di alterazione della realtà che è ben diverso dalle allucinazioni vere e proprie.) e nella storia non ho notato le cose che effettivamente dovevano portarmi a quella sensazione. Non so se hai mai provato cose del genere ma ti assicuro che scrivere di droghe senza averle provate è esattamente come scrivere di malattie che non si conoscono o di cibi mai mangiati. Non sono uno che dice che bisogna conoscere per forza tutto di ciò che si scrive ma in alcuni casi serve a non cadere nel banale. E mi dispiace ma qui la sensazione da te descritta, purtroppo, risulta piatta e inverosimile per chi conosce questo genere di cose.
Poi può anche essere che tu abbia provato tutto e ti abbia fatto questo effetto, e non giudico assolutamente, ognuno vive i suoi sballi come arrivano. Ma da come hai scritto non penso, però sei libero tu di dirmi la tua. Io sono per la libertà in tutti i sensi, quindi che uno si droghi o meno a me cambia nulla. Anzi...
Detto ciò, spero di esserti stato utile e sappi che non voglio in nessun modo essere cattivo. Anzi, commentare il tuo racconto mi ha fatto salire a galla tanti di quei ricordi che in realtà ti ringrazio per averlo scritto. E oltretutto si impara tantissimo a "cercare di correggere" i testi degli altri.
Ti auguro comunque buona gara e a rileggerci presto!



Ciao Maurizio, non sono molto soddisfatto di questo racconto. Non è stata poca conoscenza sugli stati di alterazione. Il problema principale è stato il non sapere cosa scrivere. Mi spiego: volevo sperimentare la scrittura onirica, un po’ assurda. Forse in questo periodo sono un po’ influenzato da Fredric Brown che sto leggendo. Ho scelto, in principio, il vizietto sul consumo di sostanze. La scorsa edition ho toppato un po’ sul tema e non volevo cadere nello stesso errore.
Poi ero indeciso su come declinare l’idea che avevo. Avrei voluto scrivere di sogni, di stati di alterazione, di mondi strani.
Ho scelto l’ambientazione della discoteca perché le frequentavo da ragazzino. In più la scomparsa di pochi giorni fa del mitico Franchino, noto vocalist dell’ambiente della musica elettronica, mi ha dato questa ispirazione.
Sulla scelta dei protagonisti di ricadere nel vizietto del consumo, ci ho pensato, ti dico la verità. Ho detto: gliela faccio ricalare sta pasticca o no? Eh vabbè.
Mi butterò ancora in questa sperimentazione, spero che andrà meglio la prossima volta.
Grazie, buona edition!

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Manuel Marinari
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Re: Magia, portami via - Manuel Marinari (omaggio a Franchino)

Messaggio#8 » martedì 21 maggio 2024, 22:01

alexandra.fischer ha scritto:Tema centrato. Storia molto particolare, dove una notte in discoteca si trasforma per Nilù e Ron in un incubo duplice evocato dalla magia di Franchino, un tipo che ama le discoteche come luogo per i prodigi: Nilù teme la guerra, Ron invece la fabbrica di tessitura. Ma oltre a queste paure, c’è il vizietto delle pastiglie, offerte da Ted. Quando appare lui, scompare Franchino, personaggio decisamente onirico.


Ciao Alexandra, sono contento che il personaggio onirico sia stato capito. Si la storia è particolare. Ho cercato di renderla un po’ assurda, un po’ sogno un po’ viaggio mentale.
Grazie, alla prossima, buona edition.

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MatteoMantoani
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Re: Magia, portami via - Manuel Marinari (omaggio a Franchino)

Messaggio#9 » mercoledì 22 maggio 2024, 9:04

ciao Manuel e piacere di leggerti.
Ho letto il racconto un paio di volte, e non sono ancora sicuro di averlo capito appieno. Ci sono questi due tizi, che frequentano la disco e prendono allucinogeni, le pastiglie li portano nel mondo governato da questo Franchino, una specie di demiurgo, che mostra loro visioni terribili e si raccomanda perché si ricordino la magia della notte, prima di lasciarli tornare nel loro mondo. E poi.. tutto ricomincia. Sbaglio qualcosa?
Mi mancano alcuni tasselli per trovare un filo conduttore alla vicenda: cos'è questa sostanza che assumono? Chi è Franchino? Sarebbe una specie di Palmer Eldrich o un personaggio frutto delle allucinazioni dei due? Perché ai questi due tizi vengono mostrate queste visioni paurose? Insomma: qual è il succo?
Questi interrogativi mi impediscono di godere appieno della vicenda, che partiva in realtà bene, con uno sguardo allucinato e psichedelico della nostra realtà, e forse anche con un po' di effetto nostalgia per quando eravamo giovani e ci lasciavamo andare a festazze brucianeuroni.. ma il risultato, per me, è riuscito a metà.
Buona gara e a presto rileggerci nella prossima Era!

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Shanghai Kid
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Re: Magia, portami via - Manuel Marinari (omaggio a Franchino)

Messaggio#10 » sabato 25 maggio 2024, 10:17

Ciao Manuel,
Piacere di averti letto!
Se il tuo intento era quello di scrivere un racconto onirico, secondo me, anche se comunque perfettibile sotto diversi punti di vista, hai centrato l'obiettivo.
Il racconto è scritto anche tutto sommato bene a livello stilistico.
I due punti di debolezza maggiore che rilevo sono:
1. Se uno non sa chi è Franchino si perde il riferimento perno della narrazione (forse, a rischio di risultare un po' didascalico, andava un po' "spiegato");
2. Io credo che un racconto onirico non debba per forza "portare da qualche parte", ma se non lo fa, almeno le sensazioni/atmosfere che descrivi ti devono rimanere appiccicate un po' addosso e secondo me questa parte potevi giocartela meglio, spingendo un po' di più.
Detto questo, esperimento interessante.
A rileggerci e buona edition!
Elisa

Givvo
Messaggi: 37

Re: Magia, portami via - Manuel Marinari (omaggio a Franchino)

Messaggio#11 » sabato 25 maggio 2024, 14:05

Ciao, Manuel, piacere di commentarti!
Parto da quello che dice Elisa: conosco vagamente Franchino e ho colto i riferimenti, ma ho visto che per molti non è stato così, rendendo il racconto magari criptico.
Sul fronte sperimentazione onirica: il racconto è anche scritto bene, penso che, data la chiave di palestra di MC, avresti potuto divertirti e buttarti di più sull'assurdo e sul simbolismo. Ma non è così semplice buttarsi sul subconscio di protagonisti che il lettore non conosce ancora nella vita reale. Penso funzioni bene quando lo usi come contrappunto/specchio delle paure che nella vita reale vengono affrontate in modo diverso, magari ponendo scudi psicologici. quindi è più difficile farci una scena a sé stante.
In bocca al lupo per l'edizione!

Gianvito

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BruceLagogrigio
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Re: Magia, portami via - Manuel Marinari (omaggio a Franchino)

Messaggio#12 » martedì 28 maggio 2024, 18:20

In terza persona. Tempo verbale: passato remoto .Ambientazione mistica trascendentale / discoteca. Tema centrato (così così)

Ciao Manuel, piacere di leggerti. Purtroppo devo ammettere che questo racconto non mi ha preso particolarmente. Bella l’idea di fare l’omaggio al compianto Franchino (che in realtà non conosco moltissimo a livello artistico), però mi sembra tutto molto confuso. Poca immersione. Anche il punto tematico stesso non è chiarissimo.
Sembra che ti sei accorto anche tu della debolezza del testo e questo ti rende un buon scrittore. Da apprezzare la sperimentazione in territori che magari hai esplorato meno.

Bruce.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

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Manuel Marinari
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Re: Magia, portami via - Manuel Marinari (omaggio a Franchino)

Messaggio#13 » giovedì 30 maggio 2024, 16:04

MatteoMantoani ha scritto:ciao Manuel e piacere di leggerti.
Ho letto il racconto un paio di volte, e non sono ancora sicuro di averlo capito appieno. Ci sono questi due tizi, che frequentano la disco e prendono allucinogeni, le pastiglie li portano nel mondo governato da questo Franchino, una specie di demiurgo, che mostra loro visioni terribili e si raccomanda perché si ricordino la magia della notte, prima di lasciarli tornare nel loro mondo. E poi.. tutto ricomincia. Sbaglio qualcosa?
Mi mancano alcuni tasselli per trovare un filo conduttore alla vicenda: cos'è questa sostanza che assumono? Chi è Franchino? Sarebbe una specie di Palmer Eldrich o un personaggio frutto delle allucinazioni dei due? Perché ai questi due tizi vengono mostrate queste visioni paurose? Insomma: qual è il succo?
Questi interrogativi mi impediscono di godere appieno della vicenda, che partiva in realtà bene, con uno sguardo allucinato e psichedelico della nostra realtà, e forse anche con un po' di effetto nostalgia per quando eravamo giovani e ci lasciavamo andare a festazze brucianeuroni.. ma il risultato, per me, è riuscito a metà.
Buona gara e a presto rileggerci nella prossima Era!


Ciao Matteo, grazie per il commento. Si è vero, l’inizio del racconto forse dava l’idea di puntare a qualcosa di migliore. Il problema è stato, a posteriori ora ne sono più consapevole, l’indecisione di ambientare la scena in un mondo parallelo, frutto delle allucinazioni dei due personaggi, oppure in un mondo completamente onirico è assurdo, oppure, un trapasso dei due in un mondo magico. Purtroppo non avevo le idee chiare e non sono riuscito uscire dalla confusione della serata narrativa.
Franchino è un noto vocalist della scena della musica elettronica italiana, morto giorni fa e a cui ho voluto omaggiare il racconto. Nella storia, i personaggi lo conoscono come intrattenitore delle notti in discoteca ma lo ritrovano nel mondo di fantasia che immaginavo.

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Manuel Marinari
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Re: Magia, portami via - Manuel Marinari (omaggio a Franchino)

Messaggio#14 » giovedì 30 maggio 2024, 16:09

Shanghai Kid ha scritto:Ciao Manuel,
Piacere di averti letto!
Se il tuo intento era quello di scrivere un racconto onirico, secondo me, anche se comunque perfettibile sotto diversi punti di vista, hai centrato l'obiettivo.
Il racconto è scritto anche tutto sommato bene a livello stilistico.
I due punti di debolezza maggiore che rilevo sono:
1. Se uno non sa chi è Franchino si perde il riferimento perno della narrazione (forse, a rischio di risultare un po' didascalico, andava un po' "spiegato");
2. Io credo che un racconto onirico non debba per forza "portare da qualche parte", ma se non lo fa, almeno le sensazioni/atmosfere che descrivi ti devono rimanere appiccicate un po' addosso e secondo me questa parte potevi giocartela meglio, spingendo un po' di più.
Detto questo, esperimento interessante.
A rileggerci e buona edition!
Elisa


Ciao Elisa, grazie. Si hai ragione, la figura di Franchino su cui poi ruota tutto il racconto non arriva se il lettore non sa il riferimento. Purtroppo non mi sono chiesto questa domanda fondamentale. Cercherò di non commettere questo errore in futuro.
Mi dispiace che le sensazioni non siano state trasmesse. Peccato perché ci sto lavorando affinché invece accada.
Spero che i prossimi racconti siano più efficaci da questo punto di vista.
Grazie, mi fa piacere notare che la volontà di sperimentarsi sia stata colta.
Alle prossime!

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Re: Magia, portami via - Manuel Marinari (omaggio a Franchino)

Messaggio#15 » giovedì 30 maggio 2024, 16:12

Givvo ha scritto:Ciao, Manuel, piacere di commentarti!
Parto da quello che dice Elisa: conosco vagamente Franchino e ho colto i riferimenti, ma ho visto che per molti non è stato così, rendendo il racconto magari criptico.
Sul fronte sperimentazione onirica: il racconto è anche scritto bene, penso che, data la chiave di palestra di MC, avresti potuto divertirti e buttarti di più sull'assurdo e sul simbolismo. Ma non è così semplice buttarsi sul subconscio di protagonisti che il lettore non conosce ancora nella vita reale. Penso funzioni bene quando lo usi come contrappunto/specchio delle paure che nella vita reale vengono affrontate in modo diverso, magari ponendo scudi psicologici. quindi è più difficile farci una scena a sé stante.
In bocca al lupo per l'edizione!

Gianvito


Ciao Gianvito, si forse avrei potuto. Qualcosa mi ha trattenuto. Spero di riuscire a scrivere più in scioltezza e senza pressioni (autoindotte) la prossima volta.
La tua osservazione sul subconscio è interessante. Sono d’accordo con te.
Alle prossime letture!

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Re: Magia, portami via - Manuel Marinari (omaggio a Franchino)

Messaggio#16 » giovedì 30 maggio 2024, 16:16

BruceLagogrigio ha scritto:In terza persona. Tempo verbale: passato remoto .Ambientazione mistica trascendentale / discoteca. Tema centrato (così così)

Ciao Manuel, piacere di leggerti. Purtroppo devo ammettere che questo racconto non mi ha preso particolarmente. Bella l’idea di fare l’omaggio al compianto Franchino (che in realtà non conosco moltissimo a livello artistico), però mi sembra tutto molto confuso. Poca immersione. Anche il punto tematico stesso non è chiarissimo.
Sembra che ti sei accorto anche tu della debolezza del testo e questo ti rende un buon scrittore. Da apprezzare la sperimentazione in territori che magari hai esplorato meno.

Bruce.


Ciao Bruce, eh sì. Non il migliore dei miei racconti. Ma va bene, sono uscito dalla mia zona di comfort del genere distopico e fantascienza e mi volevo buttare su qualcosa di diverso. Non so ancora bene cosa. Mi sono detto: vorrei provare a scrivere qualcosa di magico e fantasioso. So che il tentativo non è stato il massimo, ma di sicuro mi ha dato la spinta per impratichirmi ancora.
Spero di coinvolgerti di più nella lettura delle prossime edizioni!

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IL GLADIATORE
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Re: Magia, portami via - Manuel Marinari (omaggio a Franchino)

Messaggio#17 » lunedì 3 giugno 2024, 11:17

Ciao Manuel, un racconto che probabilmente non è riuscito come voleva ma che denota una buonissima base stilistica. Apprezzo sempre molto quando ci si butta nella stesura di qualcosa di sperimentale. Questo è il luogo adatto e hai fatto benissimo. Probabilmente avresti dovuto lavorare di più sulle sensazioni che lasci attaccate al lettore, senza preoccuparti di gestire una trama che, come ha fatto notare Elisa, non è sempre necessario che abbia una logica nei racconto ti onirici. Direi un pollice tendente al positivo in modo brillante ma non solido.

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