Il sarto

Appuntamento fissato per lunedì 20 maggio alle ore 21.00 con un tema del Team di MC e un sacco di giudici: Giuliano Cannoletta, Luigi Musolino, Daniele Picciuti, Diego Lama, Enrico Luceri,
Polly Russell, Maurizio Bertino, Davide Mannucci, Luca Nesler e la IA!
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gcdaddabbo
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Il sarto

Messaggio#1 » martedì 21 maggio 2024, 0:24

Quando lo conobbi, ero più basso del tavolo, su cui era poggiata la stoffa e il nastro con cui prendeva le misure delle spalle, delle braccia, del collo, della vita, del petto di mia madre.
Si muoveva a saltelli. Sollevava appena il braccio destro con un gesto innaturale. Parlando scherzava con voce sottile.
Ebbi subito l’idea di qualcosa di anomalo.
Quando andammo via, mia madre mi spiegò che aveva avuto la poliomelite da piccolo. Si era salvato, ma era rimasto menomato. Eravamo fortunati noi che facevamo il vaccino.

Tornammo per le misure.
Viveva da solo. La casa, oltre all’ingresso dove cuciva, aveva un salottino con il televisore con una porta per andare nella sua camera da letto, un finestrone che mostrava un piccolo atrio con i fiori ed una tenda che nascondeva il cucinino e il cesso.
Mia madre indossò quella che doveva diventare la sua giacca. Lui le girava intorno dando colpettini alla stoffa, segnandola qui e là con uno strano gessetto bianco, infilandola con gli spilli che aveva stretti fra le labbra, cucendo con ago e filo.
Se la cavava abbastanza bene per essere un menomato!
Quando finì, mi fece una carezzina sulla testa. Mi offrì due caramelle buonissime.
La giacca sarebbe stata pronta dopo una settimana. Proprio in quei giorni cominciavano le olimpiadi di Roma e ci invitò a tornare da lui per l’inaugurazione e vederla insieme alla televisione.

Alle tre del pomeriggio del 25 agosto c’era un caldo infernale. Camminammo all’ombra delle case. Il salottino era pieno. Aprì tutte le porte. Sedetti sul banchetto in prima fila. Dietro di me almeno una ventina tra donne e giovanette. Lui offrì a tutte un liquore buonissimo fatto con le sue mani, ricetta segreta. A me un gelato di limone. Aveva anche il frigorifero. Non stette seduto un attimo. “Vi piace il liquore? Buono il gelato? Avete visto come si vede bene? Sembra di essere a Roma?”

Tornammo più volte a vedere le gare dei tuffi e l’atletica e mia madre lo invitò una domenica a pranzo a casa. Ci portò dei piattini da dolce. Dopo, giocammo a ramino. Diceva spesso: “Cocchia, cocchia, chembenazione e m’tand.” quando aveva buone carte. Nelle pause raccontava storielle un po’ spinte. Mio padre, carabiniere in pensione, lo guardava storto, “per il suo vizietto” mi disse nella mia camera quando glielo chiesi, mentre mi preparavo per andare a letto. Non volle spiegarmi di più.
Mia madre parlò di sciocchezze: “Gli piace giocare a carte. Non fa male a nessuno. Tutte gli vogliono bene. Solo ogni tanto va in vacanza da solo. Ne avrà pur diritto dopo aver lavorato un anno intero.”

Acquistò un’altra stanza vicina e prese ad organizzare piccole festicciole per il Capodanno e per il carnevale. Invitava sempre il solito gruppo che si faceva ogni volta più numeroso.
Mio padre riusciva a non partecipare. Ogni volta trovava una scusa diversa ed andava a letto.
Eravamo prevalentemente donne e bambini. Lui sembrava finalmente felice. Saltellava per la casa e raccontava storielle simpatiche, da “scompisciarsi per le risate”.
“Capita di innamorarsi follemente!”: diceva. Non sembrava però che tenesse in modo particolare a qualcuno dei presenti. Era gentile con tutti. Offriva dolci e liquori che aveva preparato personalmente.

Gli anni passano in fretta ed è così che mi ritrovai alla scuola media. Lo vidi un giorno. Aveva un bernoccolo in testa e zoppicava. Mi avvicinai per chiedergli se avesse bisogno di aiuto. Mi sorrise, mi ringraziò: “Non preoccuparti! Sono caduto. Gli anni passano. Si diventa vecchi.” Qualche dubbio che mi nascondesse qualcosa, l’avevo. I compagni mi invitavano a casa per fare insieme i compiti, poi mi leggevano storielle di donne che si spogliavano non solo con un uomo, ma anche con altre donne e poi anche uomini con uomini. Quest’ultimo tipo di racconti non mi piaceva proprio e trovavo sempre una scusa per andarmene via.

Arrivò il ’68. Ero ormai al Liceo. A Natale mia madre preparava sempre un vassoio di paste di mandorla anche per lui. Io ero incaricato di portargliele qualche giorno prima. Era invecchiato. Aveva spesso la barba lunga. Quando mi vedeva, si illuminava. Aveva sempre un bicchierino di liquore da offrirmi e insisteva perché lo accettassi e non andassi via senza averlo bevuto. La sua proverbiale allegria era scomparsa. Sembrava ripiegato su di sé. Inaridito.

Due anni dopo, la scuola era occupata. Superai i blocchi dei fascisti in camicia nera venuti da Reggio, mostrando loro “L’inevitabile disfatta del comunismo” di James Burnham, poi tornai a casa. Inutile perdere tempo in discussioni sterili. Meglio fare una passeggiata in bicicletta. Vidi una tenda nera dove era l’ingresso della casa del sarto. Era morto. Era partito, ma non era tornato. Il suo ultimo viaggio gli era stato fatale. Colpa del suo vizietto?
Non l’ho mai voluto sapere. Gli volevo bene. Gli ho sempre voluto bene. Gliene vorrò sempre. Mi batterò perché tutti siano rispettati sempre qualunque modo scelgano per vivere la propria vita senza far mai male a nessuno.



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antico
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Re: Il sarto

Messaggio#2 » martedì 21 maggio 2024, 0:26

Ciao Giovanni! Caratteri e tempo ok anche per te, divertiti in questa ALL STARS EDITION!

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Gennibo
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Re: Il sarto

Messaggio#3 » mercoledì 22 maggio 2024, 0:51

Ciao Giovanni e piacere di ritrovarti e di leggerti qui nell'Arena di MC. All'inizio del tuo racconto sono inciampata subito in una virgola e in una frase che non girava in modo ottimale, poi però, con questo personaggio così ben delineato e allo stesso tempo sfuggente mi hai catturato e mi è dispiaciuto leggere della sua morte. Insomma, mi hai fatto affezionare a questo sarto come è successo al protagonista. Un racconto che anche se non perfetto dal punto di vista stilistico raggiunge il cuore.
Forse avrei evitato l'ultima frase che imbocca un po' troppo il lettore il quale dovrebbe raggiungere da solo quella conclusione, ma nel contesto di questo stile raccontato ci può anche stare.
Per me una prova più che buona.
Alla prossima e buona Edition!

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gcdaddabbo
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Re: Il sarto

Messaggio#4 » mercoledì 22 maggio 2024, 11:51

Gennibo ha scritto:Ciao Giovanni e piacere di ritrovarti e di leggerti qui nell'Arena di MC. All'inizio del tuo racconto sono inciampata subito in una virgola e in una frase che non girava in modo ottimale, poi però, con questo personaggio così ben delineato e allo stesso tempo sfuggente mi hai catturato e mi è dispiaciuto leggere della sua morte. Insomma, mi hai fatto affezionare a questo sarto come è successo al protagonista. Un racconto che anche se non perfetto dal punto di vista stilistico raggiunge il cuore.
Forse avrei evitato l'ultima frase che imbocca un po' troppo il lettore il quale dovrebbe raggiungere da solo quella conclusione, ma nel contesto di questo stile raccontato ci può anche stare.
Per me una prova più che buona.
Alla prossima e buona Edition!

Ciao Isabella. Hai proprio ragione. Quando sono ritornato in me, dopo lo stato emotivo che la scrittura mi ha creato, come al solito, mi sono accorto che mancavano delle virgole, altre erano fuori posto. Ormai era troppo tardi. Inutile disperarsi. Anche il figliolo Pietro me l'ha fatto notare. Devo essere più attento. Non credo ci riuscirò mai. La mia parte logica scompare quando scrivo. Ricompare, per fortuna, quando risolvo problemi di matematica.
L'ultima frase è stata scritta di getto.
Sono contento che il racconto ti abbia emozionato. In fondo è la cosa più importante.
Buona All Stars Edition!

Gaia Peruzzo
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Re: Il sarto

Messaggio#5 » giovedì 23 maggio 2024, 16:57

Ciao Giovanni. Siccome è l'ultima tappa, sto cercando di essere più gentile con tutti con le valutazioni. Quindi non ti bastonerò, almeno non troppo.
In alcuni punti il testo si fa un pochino ingarbugliato, specie quando arriva alla parte sulle feste di capodanno in cui non ho trovato una correlazione tra le battute divertenti e poi quella sull'innamorarsi follemente, come se mancasse un passaggio in mezzo tra le due cose. Il vizietto del sarto è quello di innamorarsi degli altri uomini, vero? Per quello i padri e i mariti non andavano mai alle sue feste. Però mi sarebbe piaciuto vederlo, non so, anche solo tenere per mano un altro uomo. Giusto perché arrivasse anche l'immagine visiva. Sperando di non aver capito male il testo.
A parte questo, però la storia mi è piaciuta, ha così tanti dettagli che questo personaggio mi sembra realistico. Mi piacerebbe sapere che cosa ti ha ispirato.
La frase finale credo che sia un motto che condividi anche tu come persona, se dai tuoi racconti ho imparato anche un po' a conoscerti. Ed è molto bello. Secondo me hai fatto bene a scriverlo, perché è qualcosa che ti contraddistingue.
In bocca al lupo per la gara!

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gcdaddabbo
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Re: Il sarto

Messaggio#6 » giovedì 23 maggio 2024, 20:21

Gaia Peruzzo ha scritto:Ciao Giovanni. Siccome è l'ultima tappa, sto cercando di essere più gentile con tutti con le valutazioni. Quindi non ti bastonerò, almeno non troppo.
In alcuni punti il testo si fa un pochino ingarbugliato, specie quando arriva alla parte sulle feste di capodanno in cui non ho trovato una correlazione tra le battute divertenti e poi quella sull'innamorarsi follemente, come se mancasse un passaggio in mezzo tra le due cose. Il vizietto del sarto è quello di innamorarsi degli altri uomini, vero? Per quello i padri e i mariti non andavano mai alle sue feste. Però mi sarebbe piaciuto vederlo, non so, anche solo tenere per mano un altro uomo. Giusto perché arrivasse anche l'immagine visiva. Sperando di non aver capito male il testo.
A parte questo, però la storia mi è piaciuta, ha così tanti dettagli che questo personaggio mi sembra realistico. Mi piacerebbe sapere che cosa ti ha ispirato.
La frase finale credo che sia un motto che condividi anche tu come persona, se dai tuoi racconti ho imparato anche un po' a conoscerti. Ed è molto bello. Secondo me hai fatto bene a scriverlo, perché è qualcosa che ti contraddistingue.
In bocca al lupo per la gara!

Ciao Gaia.
"Come è buona lei!" Niente bastone questa volta. La prossima volta recuperi, vero?
Conoscevo un sarto con quelle caratteristiche, ne ho tratto il personaggio per il racconto.
Siamo in un paese del Sud. Il mio non si fa vedere con altri uomini perché perderebbe quell'oasi di pace che si è costruita con fatica. In quelle feste non riesce a contenere la sua felicità. Finalmente ha qualcuno da amare veramente e spera di poterlo mostrare al mondo prima o poi.
In bocca al lupo!

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HandyManny_D
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Re: Il sarto

Messaggio#7 » giovedì 23 maggio 2024, 21:06

Ciao Giovanni,
voglio complimentarmi per lo sforzo fatto per creare una storia che si sviluppa attraverso gli anni rimanendo nel limite dei 5000 caratteri.
Sei riuscito a delineare un personaggio molto interessante, il sarto, che rimane comunque una presenza affascinante e indecifrabile.
La storia, però, perde un po' di linearità e diventa un accostamento di avvenimenti che culminano con morte, altrettanto misteriosa, del sarto. Magari eliminare la ripetizione delle offerte di cibo e liquori del sarto avrebbe dato modo di sviluppare meglio alcuni punti.
Comunque, nel complesso, hai fatto un buon lavoro.
Ci si legge in giro!

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gcdaddabbo
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Re: Il sarto

Messaggio#8 » venerdì 24 maggio 2024, 10:50

HandyManny_D ha scritto:Ciao Giovanni,
voglio complimentarmi per lo sforzo fatto per creare una storia che si sviluppa attraverso gli anni rimanendo nel limite dei 5000 caratteri.
Sei riuscito a delineare un personaggio molto interessante, il sarto, che rimane comunque una presenza affascinante e indecifrabile.
La storia, però, perde un po' di linearità e diventa un accostamento di avvenimenti che culminano con morte, altrettanto misteriosa, del sarto. Magari eliminare la ripetizione delle offerte di cibo e liquori del sarto avrebbe dato modo di sviluppare meglio alcuni punti.
Comunque, nel complesso, hai fatto un buon lavoro.
Ci si legge in giro!

Ciao Daniela, complimenti per l'immagine con cui ti presenti. Mi fa pensare ad un'eroina della rivoluzione.
Accetto il tuo suggerimento e spero di trovare il modo per farne tesoro, ma l'offerta di liquori, barzellette e occasioni per divertimenti è essenziale in questa storia; è proprio il modo che il personaggio ha scelto per farsi accettare almeno dalle donne del paese cui non può offrire nulla per la propria menomazione e non può confessare la propria sessualità.
Il bambino che diventa uomo impara prima ad amarlo, poi quando comincia ad intuire anche il mondo nascosto, si trova a constatare la cattiveria della realtà che lo circonda. A presto, speriamo!

Gaia Peruzzo
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Re: Il sarto

Messaggio#9 » venerdì 24 maggio 2024, 17:22

gcdaddabbo ha scritto:Ciao Gaia.
"Come è buona lei!" Niente bastone questa volta. La prossima volta recuperi, vero?
Conoscevo un sarto con quelle caratteristiche, ne ho tratto il personaggio per il racconto.
Siamo in un paese del Sud. Il mio non si fa vedere con altri uomini perché perderebbe quell'oasi di pace che si è costruita con fatica. In quelle feste non riesce a contenere la sua felicità. Finalmente ha qualcuno da amare veramente e spera di poterlo mostrare al mondo prima o poi.
In bocca al lupo!


Sì, la prossima volta recupererò ahah.
Hai ragione comunque, non avevo pensato all'ambientazione come ulteriore problematica per il sarto. Anche se comunque sembra che sotto sotto un po' ne siano a conoscenza tutti del suo vizietto, e quindi non sia più chissà quanto segreto.

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Emiliano Maramonte
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Re: Il sarto

Messaggio#10 » venerdì 24 maggio 2024, 18:56

Ciao Giovanni! Bentrovato!
Ormai ho avuto modo di leggere diversi tuoi racconti, e mi sbilancio dicendo che questo è il migliore. Mi è piaciuto molto. Hai delineato la figura sfumata ma vivida di un essere umano... molto umano, e lo hai fatto con delicatezza e passione, in un contesto temporale assai ben costruito che attraversa addirittura decenni di storia italiana. Forse il paragone è azzardato, ma mi ha ricordato "Stoner" di John Williams, in cui l'autore delinea (con un narrato molto simile al tuo) l'intera esistenza di un perdente che, però, alla fine si prende le sue rivincite. Qui però il punto di vista è diverso e la vita del sarto si intreccia con le sorti del protagonista.
Non tutto è chiaro, lo stile sarebbe da aggiustare un po', ma la storia ha una sua potenza universale, un suo messaggio rivolto a tutti noi, condensato nella morale dell'ultima frase.
Non ho altro da aggiungere. Bravo.

Buona gara!
Emiliano.

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gcdaddabbo
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Re: Il sarto

Messaggio#11 » sabato 25 maggio 2024, 21:06

Emiliano Maramonte ha scritto:Ciao Giovanni! Bentrovato!
Ormai ho avuto modo di leggere diversi tuoi racconti, e mi sbilancio dicendo che questo è il migliore. Mi è piaciuto molto. Hai delineato la figura sfumata ma vivida di un essere umano... molto umano, e lo hai fatto con delicatezza e passione, in un contesto temporale assai ben costruito che attraversa addirittura decenni di storia italiana. Forse il paragone è azzardato, ma mi ha ricordato "Stoner" di John Williams, in cui l'autore delinea (con un narrato molto simile al tuo) l'intera esistenza di un perdente che, però, alla fine si prende le sue rivincite. Qui però il punto di vista è diverso e la vita del sarto si intreccia con le sorti del protagonista.
Non tutto è chiaro, lo stile sarebbe da aggiustare un po', ma la storia ha una sua potenza universale, un suo messaggio rivolto a tutti noi, condensato nella morale dell'ultima frase.
Non ho altro da aggiungere. Bravo.
Buona gara!
Emiliano.

Ciao Emiliano. Ti prometto che andrò a controllare subito cosa scrive Google di "Stoner" di John Williams. Ho sempre voglia di imparare.
Se ti va, sono disponibile a spiegarti gli aspetti nascosti, frutto del mio mondo interiore.
Il libro citato "L'inevitabile disfatta del comunismo" lo ricevetti in prestito dalla biblioteca quando, nel '68, chiesi all'addetto notizie di quel Marx di cui tanto si sentiva parlare in giro. Fu un buon lasciapassare in quei frangenti di scontri.
Grazie.
Buona All Stars Edition!
Giancarlo

alexandra.fischer
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Re: Il sarto

Messaggio#12 » domenica 26 maggio 2024, 14:04

Tema centrato. La storia racconta di un sarto con il vizietto di giocare alle carte. E questo è un particolare in più che caratterizza il personaggio del sarto, oltre alla poliomielite che lo ha segnato nel corpo. Ci sono anche dei riferimenti storici, alle Olimpiadi di Roma e al Sessantotto. C’è anche l’ombra dell’omosessualità, come nel caso dei riferimenti dei compagni del protagonista. Il sarto è un uomo gentile, invita il protagonista e la madre a vedere le Olimpiadi. Offre liquori e dolciumi prodotti da lui e si fa amare, al punto che la sua morte spiazza il Lettore. Molto efficace il messaggio finale sulla tolleranza.

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Manuel Marinari
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Re: Il sarto

Messaggio#13 » lunedì 27 maggio 2024, 15:24

Ciao Giovanni, che bel racconto! Una storia che ti culla, così mi sono sentito, cullato. Mi è piaciuto il punto di vista del personaggio che, anche se non sappiamo moltissimo di lui se non i vari periodi storici che attraversa, è molto interessante. La sua crescita va parallela all’invecchiamento del sarto, un personaggio curioso, partecipe della comunità in cui vive e che alimenta della sua generosità. Così mi è arrivato.
Volevo chiederti una curiosità sull’occupazione della scuola: ma non era occupata dai movimenti della sinistra extraparlamentare? Non ho capito perché debba superare il blocco dei fascisti. Non mi è chiaro il passaggio.
Bel racconto Giovanni! Mi è piaciuto.
Alla prossima!

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gcdaddabbo
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Re: Il sarto

Messaggio#14 » lunedì 27 maggio 2024, 19:30

Manuel Marinari ha scritto:Ciao Giovanni, che bel racconto! Una storia che ti culla, così mi sono sentito, cullato. Mi è piaciuto il punto di vista del personaggio che, anche se non sappiamo moltissimo di lui se non i vari periodi storici che attraversa, è molto interessante. La sua crescita va parallela all’invecchiamento del sarto, un personaggio curioso, partecipe della comunità in cui vive e che alimenta della sua generosità. Così mi è arrivato.
Volevo chiederti una curiosità sull’occupazione della scuola: ma non era occupata dai movimenti della sinistra extraparlamentare? Non ho capito perché debba superare il blocco dei fascisti. Non mi è chiaro il passaggio.
Bel racconto Giovanni! Mi è piaciuto.
Alla prossima!

Ciao Manuel, innanzitutto grazie! Per noi, vecchietti, accennare alle vicende del passato è sempre un piacere.
In quegli anni le occupazioni dei licei erano autogestite. La maggior parte degli studenti aveva una conoscenza politica molto vaga. Il personaggio che racconta non conosce Marx, partecipa all'occupazione ma solo nelle ore scolastiche, altri giorno e notte. Quel liceo, come altri istituti, era ed è su di una traversa che le camionette dei fascisti venuti da Reggio chiusero, per un paio di settimane, alle due estremità. La polizia non interveniva e gli studenti che passavano per raggiungere la scuola, venivano minacciati o picchiati se considerati dei "rossi". Non c'era internet e non era facile raccogliere informazioni. Il nostro "eroe" usa quel libro, preso in biblioteca, come lasciapassare. Sta comunque maturando una sua idea politica e una sensibilità alle problematiche degli emarginati.

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Andrea Furlan
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Re: Il sarto

Messaggio#15 » giovedì 30 maggio 2024, 0:40

Ciao Giovanni,
come per gli ultimi tuoi racconti che ho commentato, ho apprezzato molto anche questo. Stavolta, come hanno osservato anche altri, per lo sguardo del protagonista che si intreccia e racconta, con la sua personale storia di formazione, la vita del sarto, personaggio che hai saputo descrivere con dettagli molto vividi. L’insieme mi ha ricordato “Malena” di Tornatore, film che mi colpì tantissimo quando lo vidi al cinema proprio per l’intreccio fra la voce narrante e l’oggetto del racconto. Come altri non ho capito benissimo in che cosa consistesse il vizietto del sarto, come l’hai spiegato nelle tue risposte, ma il tema è comunque centrato di sicuro. Bravo, anche se un po’ più di chiarezza lo avrebbe reso un ottimo racconto.

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gcdaddabbo
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Re: Il sarto

Messaggio#16 » giovedì 30 maggio 2024, 10:48

Andrea Furlan ha scritto:Ciao Giovanni,
come per gli ultimi tuoi racconti che ho commentato, ho apprezzato molto anche questo. Stavolta, come hanno osservato anche altri, per lo sguardo del protagonista che si intreccia e racconta, con la sua personale storia di formazione, la vita del sarto, personaggio che hai saputo descrivere con dettagli molto vividi. L’insieme mi ha ricordato “Malena” di Tornatore, film che mi colpì tantissimo quando lo vidi al cinema proprio per l’intreccio fra la voce narrante e l’oggetto del racconto. Come altri non ho capito benissimo in che cosa consistesse il vizietto del sarto, come l’hai spiegato nelle tue risposte, ma il tema è comunque centrato di sicuro. Bravo, anche se un po’ più di chiarezza lo avrebbe reso un ottimo racconto.

Ciao, Andrea. Sono contento di leggere questo tuo commento perché avevo temuto tuoi impedimenti connessi agli ultimi avvenimenti europei. In merito al racconto, pensando al film sull'omosessualità nascosta "Il vizietto" con Ugo Tognazzi che, nei suoi personaggi ricordava il mio sarto, credevo sarebbe risultato chiaro a chi leggeva. Cercherò di essere più attento in futuro.
In verità, in questo momento non sto vivendo con particolare piacere, questo nostro "vizietto" di scrivere su Minuti Contati e non vedo l'ora di godermi un periodo di riflessione e riposo.

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antico
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Re: Il sarto

Messaggio#17 » mercoledì 5 giugno 2024, 18:19

Un racconto molto "umano", delicato. Bello come delinei il personaggio del sarto. Vero però che avresti potuto dirci di più, soprattutto nella seconda parte in cui hai un pelo accelerato allontanandoti dal sarto lasciando scorrere più il tempo che le emozioni. Ma avevi fatto un lavoro encomiabile nella prima parte, cosa che ti ha permesso di fare vivere il testo di rendita. Molto bene il tema. Per me siamo su un pollice tendente al positivo in modo discretamente solido e anche brillante.

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