Papà
- Stefano Scudeler
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Papà
Mio padre stringe i braccioli della sua poltrona preferita e mi fissa.
«Perché lo hai fatto, papà? Per soldi?»
La vena sulla sua fronte calva si rilassa e le sue grandi mani si distendono. «Se hai già emesso la sentenza, perché sei qui? Perché non sei dal tuo fidanzato poliziotto a sporgere denuncia?»
«Voglio darti la possibilità di fare la cosa giusta. E se solo provi a rifilarmi una bugia, una sola, giuro che non risponderò di me! Ho passato una vita a idolatrarti. Di giorno difendevi pro bono i poveri e di notte? Di notte facevi il consulente aziendale.»
«Le cose sono più complicate di quello che pensi.» Il tono è quello serio, quello di quando mi insegnava che non c'era niente di più importante dell'integrità morale. Della rettitudine.
Vaffanculo. Falso ipocrita.
Il mio sguardo corre al bancone da cucina in marmo che ingombra gran parte dell'open space. Anche i soldi spesi per questo attico grondano sangue?
Sul ripiano c'è il set di coltelli giapponesi che gli ho regalato per Natale.
«Hai intenzione di costituirti?»
«No.»
«Quindi aspetterai che sia io a denunciarti? Vuoi vedere se riesci ancora ad abbindolarmi? Sappi che hai fatto un buon lavoro insegnandomi a essere onesta. O pessimo, a seconda del punto di vista.»
Lui incrocia le gambe, si abbandona all'indietro e socchiude gli occhi. «Ho fatto un ottimo lavoro. Non potevo chiedere una figlia migliore. Qualsiasi cosa tu faccia, sappi che ti amerò per il resto della mia vita.»
Cazzo se sa quali corde pizzicare. Per quello le giurie pendono dalle sue labbra.
«Hai aiutato quei farabutti a farla franca. Gli hai detto tu come fare per non finire in galera. Non me ne frega più niente del tuo amore.»
A quelle parole scatta in piedi. Barcolla per un attimo e scuote la testa.
Indietreggio di un passo. Forse ho esagerato.
«S-stai indietro.»
«Non devi avere paura. Finirà tutto tra poco.» Fa un passo avanti.
Aggiro il divano e poggio la schiena contro il bancone. Lento, infila una mano nella parte interna della giacca.
È impazzito? Ha la pistola?
Afferro uno dei coltelli dal ceppo.
«Non muoverti, papà.»
Deglutisce. Ma non si ferma.
In un attimo gli sono addosso. Miro alla spalla ma il coltello affonda nel petto.
Cadiamo a terra.
Gli occhi di mio padre si spengono. Cosa ho fatto? “Finirà tutto tra poco”, stava per spararmi.
Mi metto in ginocchio sopra di lui.
Ho ucciso il mio eroe.
Che casino. E adesso?
Mi minacciava signor giudice, è stata legittima difesa.
Sposto il lembo della giacca.
La fondina non c'è. Dalla tasca interna spunta una busta.
La afferro.
La apro e ne estraggo dei fogli. Uno è scritto a mano.
“Anna, in questa busta troverai tutte le prove per incastrare i dirigenti della Proteck. Basteranno a indire un nuovo processo e a mandarli in galera per molto tempo, nonostante le falle della giustizia Italiana.
Quando mi hai chiamato stasera, ho capito dal tono che sapevi tutto. Ho preso tutti sonniferi che c'erano in casa e ti ho aspettato per vederti un'ultima volta.
Addio piccola.
Spero che col tempo, mi perdonerai.
Papà.”
«Perché lo hai fatto, papà? Per soldi?»
La vena sulla sua fronte calva si rilassa e le sue grandi mani si distendono. «Se hai già emesso la sentenza, perché sei qui? Perché non sei dal tuo fidanzato poliziotto a sporgere denuncia?»
«Voglio darti la possibilità di fare la cosa giusta. E se solo provi a rifilarmi una bugia, una sola, giuro che non risponderò di me! Ho passato una vita a idolatrarti. Di giorno difendevi pro bono i poveri e di notte? Di notte facevi il consulente aziendale.»
«Le cose sono più complicate di quello che pensi.» Il tono è quello serio, quello di quando mi insegnava che non c'era niente di più importante dell'integrità morale. Della rettitudine.
Vaffanculo. Falso ipocrita.
Il mio sguardo corre al bancone da cucina in marmo che ingombra gran parte dell'open space. Anche i soldi spesi per questo attico grondano sangue?
Sul ripiano c'è il set di coltelli giapponesi che gli ho regalato per Natale.
«Hai intenzione di costituirti?»
«No.»
«Quindi aspetterai che sia io a denunciarti? Vuoi vedere se riesci ancora ad abbindolarmi? Sappi che hai fatto un buon lavoro insegnandomi a essere onesta. O pessimo, a seconda del punto di vista.»
Lui incrocia le gambe, si abbandona all'indietro e socchiude gli occhi. «Ho fatto un ottimo lavoro. Non potevo chiedere una figlia migliore. Qualsiasi cosa tu faccia, sappi che ti amerò per il resto della mia vita.»
Cazzo se sa quali corde pizzicare. Per quello le giurie pendono dalle sue labbra.
«Hai aiutato quei farabutti a farla franca. Gli hai detto tu come fare per non finire in galera. Non me ne frega più niente del tuo amore.»
A quelle parole scatta in piedi. Barcolla per un attimo e scuote la testa.
Indietreggio di un passo. Forse ho esagerato.
«S-stai indietro.»
«Non devi avere paura. Finirà tutto tra poco.» Fa un passo avanti.
Aggiro il divano e poggio la schiena contro il bancone. Lento, infila una mano nella parte interna della giacca.
È impazzito? Ha la pistola?
Afferro uno dei coltelli dal ceppo.
«Non muoverti, papà.»
Deglutisce. Ma non si ferma.
In un attimo gli sono addosso. Miro alla spalla ma il coltello affonda nel petto.
Cadiamo a terra.
Gli occhi di mio padre si spengono. Cosa ho fatto? “Finirà tutto tra poco”, stava per spararmi.
Mi metto in ginocchio sopra di lui.
Ho ucciso il mio eroe.
Che casino. E adesso?
Mi minacciava signor giudice, è stata legittima difesa.
Sposto il lembo della giacca.
La fondina non c'è. Dalla tasca interna spunta una busta.
La afferro.
La apro e ne estraggo dei fogli. Uno è scritto a mano.
“Anna, in questa busta troverai tutte le prove per incastrare i dirigenti della Proteck. Basteranno a indire un nuovo processo e a mandarli in galera per molto tempo, nonostante le falle della giustizia Italiana.
Quando mi hai chiamato stasera, ho capito dal tono che sapevi tutto. Ho preso tutti sonniferi che c'erano in casa e ti ho aspettato per vederti un'ultima volta.
Addio piccola.
Spero che col tempo, mi perdonerai.
Papà.”
- Stefano Scudeler
- Messaggi: 41
Re: Papà
Mi sono iscritto oggi sul gruppo fb.
Qui ero iscritto da un po' e non vedevo l'ora che cominciasse la nuova Era!
Qui ero iscritto da un po' e non vedevo l'ora che cominciasse la nuova Era!
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Re: Papà
Tema centrato. Il padre dalla doppia vita è ben reso. La figlia va da lui per costringerlo a costituirsi, ma il padre nicchia. Buona la tensione drammatica dei dialoghi. L’ambientazione lussuosa della casa non manca di nulla, neppure dei coltelli giapponesi. Ed è con uno di questi che la figlia accoltella il padre, trovando poi la lettera con la quale lui denuncia i suoi loschi affari e le annuncia il proprio suicidio con dei sonniferi.
- MatteoMantoani
- Messaggi: 1093
Re: Papà
Ciao Stefano, piacere di leggerti, benvenuto a bordo!
Un inizio su Minuti Contati che non è male, la storia si legge volentieri e si ha la curiosità di capire cosa abbia fatto questo signore e in che modo lui e la figlia si relazioneranno. Da quello che ho capito io si tratta di un avvocato che si è lasciato corrompere, poi la figlia scopre tutto, il padre per redimersi si suicida e consegna le prove alla figlia.
Certo, andando a fondo la soluzione "di comodo" dei sonniferi fa storcere un po' il naso, se ti prendi una confezione intera di barbiturici non so quanto resisti su una poltrona a discorrere allegramente (penso che come minimo ti vengano dolori lancinanti allo stomaco).
Vabbè, dettagli migliorabili, ma la sostanza è buona.
Lo stile anche mi sembra scorrevole, non trovo grossi punti di miglioramento.
Ti valuterò bene.
A presto, spero, a rileggerti!
Un inizio su Minuti Contati che non è male, la storia si legge volentieri e si ha la curiosità di capire cosa abbia fatto questo signore e in che modo lui e la figlia si relazioneranno. Da quello che ho capito io si tratta di un avvocato che si è lasciato corrompere, poi la figlia scopre tutto, il padre per redimersi si suicida e consegna le prove alla figlia.
Certo, andando a fondo la soluzione "di comodo" dei sonniferi fa storcere un po' il naso, se ti prendi una confezione intera di barbiturici non so quanto resisti su una poltrona a discorrere allegramente (penso che come minimo ti vengano dolori lancinanti allo stomaco).
Vabbè, dettagli migliorabili, ma la sostanza è buona.
Lo stile anche mi sembra scorrevole, non trovo grossi punti di miglioramento.
Ti valuterò bene.
A presto, spero, a rileggerti!
- Stefano Scudeler
- Messaggi: 41
Re: Papà
MatteoMantoani ha scritto:Ciao Stefano, piacere di leggerti, benvenuto a bordo!
Un inizio su Minuti Contati che non è male, la storia si legge volentieri e si ha la curiosità di capire cosa abbia fatto questo signore e in che modo lui e la figlia si relazioneranno. Da quello che ho capito io si tratta di un avvocato che si è lasciato corrompere, poi la figlia scopre tutto, il padre per redimersi si suicida e consegna le prove alla figlia.
Certo, andando a fondo la soluzione "di comodo" dei sonniferi fa storcere un po' il naso, se ti prendi una confezione intera di barbiturici non so quanto resisti su una poltrona a discorrere allegramente (penso che come minimo ti vengano dolori lancinanti allo stomaco).
Vabbè, dettagli migliorabili, ma la sostanza è buona.
Lo stile anche mi sembra scorrevole, non trovo grossi punti di miglioramento.
Ti valuterò bene.
A presto, spero, a rileggerti!
Grazie per il benvenuto e soprattutto per il commento!
Essere letto da una penna arruffata al primo racconto qui (il secondo in generale) per me è già un successo!
Per la storia dei barbiturici mi sono affidato a Google (tra l'altro spero che non mi arrivino a casa i carabinieri). Mi serviva qualcosa che uccidesse lentamente ma non troppo e ho letto che se uno prende una overdose ci mette da mezz'ora a un'ora a morire, con sintomi che vanno dalla sonnolenza alla perdita di sensi.
Allora ho messo qui e lì delle semine (il fatto che si butta indietro sullo schienale e socchiude gli occhi, quando si alza in piedi barcolla...) ma probabilmente passano un po' inosservate.
Ripensandoci, visto che io ho dovuto cercare su Google, avrei dovuto pensare che anche molti lettori avrebbero avuto dei dubbi sulla verosimiglianza di quanto ho scritto.
Faccio tesoro della cosa!
Grazie ancora!
- Manuel Marinari
- Messaggi: 231
Re: Papà
Ciao Stefano e benvenuto a MC.
Mi sono piaciuti i dialoghi tra i due personaggi, secondo me li hai resi bene, chiari e fluidi. Forse non avrei utilizzato la parola "idolatrarti". Boh, non credo sia così comune e realistico come termine utilizzato tra padre e figlia. Vabbè, un dettaglio. Ma mi ci sono soffermato qualche secondo in prima lettura.
La storia mi è piaciuta. Bella l'idea della lettera che aiuta nello svolgimento finale. Un pò me l'aspettavo, ti dico la verità mentre leggevo. Però bene, perché hai soddisfatto le domande che mi stavo facendo. Il risvolto è coerente.
L'unica cosa è che non ho capito benissimo quale sia la colpa effettiva. Prendeva mazzette? Lo avrei esplicitato di più, giusto per non lasciare sprazzi di ipotesi in un racconto breve, fatto e finito.
Buon esordio. A presto e buona edition.
Mi sono piaciuti i dialoghi tra i due personaggi, secondo me li hai resi bene, chiari e fluidi. Forse non avrei utilizzato la parola "idolatrarti". Boh, non credo sia così comune e realistico come termine utilizzato tra padre e figlia. Vabbè, un dettaglio. Ma mi ci sono soffermato qualche secondo in prima lettura.
La storia mi è piaciuta. Bella l'idea della lettera che aiuta nello svolgimento finale. Un pò me l'aspettavo, ti dico la verità mentre leggevo. Però bene, perché hai soddisfatto le domande che mi stavo facendo. Il risvolto è coerente.
L'unica cosa è che non ho capito benissimo quale sia la colpa effettiva. Prendeva mazzette? Lo avrei esplicitato di più, giusto per non lasciare sprazzi di ipotesi in un racconto breve, fatto e finito.
Buon esordio. A presto e buona edition.
Manuel Marinari
- Stefano Scudeler
- Messaggi: 41
Re: Papà
Manuel Marinari ha scritto:Ciao Stefano e benvenuto a MC.
Mi sono piaciuti i dialoghi tra i due personaggi, secondo me li hai resi bene, chiari e fluidi. Forse non avrei utilizzato la parola "idolatrarti". Boh, non credo sia così comune e realistico come termine utilizzato tra padre e figlia. Vabbè, un dettaglio. Ma mi ci sono soffermato qualche secondo in prima lettura.
La storia mi è piaciuta. Bella l'idea della lettera che aiuta nello svolgimento finale. Un pò me l'aspettavo, ti dico la verità mentre leggevo. Però bene, perché hai soddisfatto le domande che mi stavo facendo. Il risvolto è coerente.
L'unica cosa è che non ho capito benissimo quale sia la colpa effettiva. Prendeva mazzette? Lo avrei esplicitato di più, giusto per non lasciare sprazzi di ipotesi in un racconto breve, fatto e finito.
Buon esordio. A presto e buona edition.
Ciao Manuel e grazie per il commento.
Hai ragione, "idolatrarti" non è molto usato. Ho pensato ai sinonimi di eroe e mi è venuto in mente idolo. Potevo scegliere un modo più colloquiale ma mi sembrava che desse il giusto cenno di amarezza alla frase.
Per quanto riguarda la colpa del padre sono sincero, non sono andato nello specifico perché non volevo giocarmi il tempo su quel particolare e ho scritto solo che aveva suggerito ai furfanti come evitare la galera. Lei lo chiama consulente aziendale e lo avevo scritto in corsivo. Mi sono accorto il giorno dopo che postando il racconto mi ha tolto la formattazione.
Avevo scritto in corsivo anche "ottimo" per sottolineare che suo padre voleva che lei fosse diversa da lui, onesta.
Devo ricordarmi di controllare che la formattazione rimanga o di correggere dopo la pubblicazione.
Grazie ancora per le buone parole che hai speso!
Buona edition anche a te!
- Manuel Marinari
- Messaggi: 231
Re: Papà
StefanoScudeler ha scritto:Manuel Marinari ha scritto:Ciao Stefano e benvenuto a MC.
Mi sono piaciuti i dialoghi tra i due personaggi, secondo me li hai resi bene, chiari e fluidi. Forse non avrei utilizzato la parola "idolatrarti". Boh, non credo sia così comune e realistico come termine utilizzato tra padre e figlia. Vabbè, un dettaglio. Ma mi ci sono soffermato qualche secondo in prima lettura.
La storia mi è piaciuta. Bella l'idea della lettera che aiuta nello svolgimento finale. Un pò me l'aspettavo, ti dico la verità mentre leggevo. Però bene, perché hai soddisfatto le domande che mi stavo facendo. Il risvolto è coerente.
L'unica cosa è che non ho capito benissimo quale sia la colpa effettiva. Prendeva mazzette? Lo avrei esplicitato di più, giusto per non lasciare sprazzi di ipotesi in un racconto breve, fatto e finito.
Buon esordio. A presto e buona edition.
Ciao Manuel e grazie per il commento.
Hai ragione, "idolatrarti" non è molto usato. Ho pensato ai sinonimi di eroe e mi è venuto in mente idolo. Potevo scegliere un modo più colloquiale ma mi sembrava che desse il giusto cenno di amarezza alla frase.
Per quanto riguarda la colpa del padre sono sincero, non sono andato nello specifico perché non volevo giocarmi il tempo su quel particolare e ho scritto solo che aveva suggerito ai furfanti come evitare la galera. Lei lo chiama consulente aziendale e lo avevo scritto in corsivo. Mi sono accorto il giorno dopo che postando il racconto mi ha tolto la formattazione.
Avevo scritto in corsivo anche "ottimo" per sottolineare che suo padre voleva che lei fosse diversa da lui, onesta.
Devo ricordarmi di controllare che la formattazione rimanga o di correggere dopo la pubblicazione.
Grazie ancora per le buone parole che hai speso!
Buona edition anche a te!
No purtroppo quando fai incolla da word si perde tutta la formattazione. Anche io le prime volte non riuscii a capire. C’è sempre bisogno di riproporle dopo il copia incolla.
Sì, avrebbero aiutato un pochino ma forse non sarebbe bastato. Forse “mostrare” il gesto delle mani della figlia che fa le virgolette quando dice consulente aziendale. Boh la butto lì così.
Manuel Marinari
-
- Messaggi: 106
Re: Papà
Ciao Stefano e ben trovato. Devo dire che mi é piaciuto il tuo stile, come scrivi. Penso che da quel punto di vista il racconto sia ben fatto.
Tuttavia, benché é vero che lo spazio era poco e bisognava arrivare subito al dunque, ritengo che ci siano delle falle che rendono il tutto poco credibile.
Alcune veniali, per esempio: “ho passato una vita a idolatrarti”. Mi sembra inverosimile che qualcuno parli cosi’ durante un alterco. Forse ammirarti o cercare d’imitarti sarebbero state più accettabili come espressioni.
Altre falle più gravi: la rabbia della figlia e le sue reazioni sembrano eccessive: suo papà ha aiutato qualcuno a farla franca, non ha mica ammazzato nessuno. Ok, é stato ipocrita, ma da li a pensare che la voglia uccidere? Poi il tono della lite non sembra giustificare un attacco all’arma bianca. Non prova a farlo ragionare? E dopo averlo ucciso, il suo primo pensiero é “Che casino. E adesso? Mi minacciava signor giudice, è stata legittima difesa.” Mi sarei aspettato urla, strazio e pentimento, non un freddo “come lo spiego al giudice?”
In definitiva, una bella prosa ma con dei seri problemi di consistenza.
Tuttavia, benché é vero che lo spazio era poco e bisognava arrivare subito al dunque, ritengo che ci siano delle falle che rendono il tutto poco credibile.
Alcune veniali, per esempio: “ho passato una vita a idolatrarti”. Mi sembra inverosimile che qualcuno parli cosi’ durante un alterco. Forse ammirarti o cercare d’imitarti sarebbero state più accettabili come espressioni.
Altre falle più gravi: la rabbia della figlia e le sue reazioni sembrano eccessive: suo papà ha aiutato qualcuno a farla franca, non ha mica ammazzato nessuno. Ok, é stato ipocrita, ma da li a pensare che la voglia uccidere? Poi il tono della lite non sembra giustificare un attacco all’arma bianca. Non prova a farlo ragionare? E dopo averlo ucciso, il suo primo pensiero é “Che casino. E adesso? Mi minacciava signor giudice, è stata legittima difesa.” Mi sarei aspettato urla, strazio e pentimento, non un freddo “come lo spiego al giudice?”
In definitiva, una bella prosa ma con dei seri problemi di consistenza.
- Stefano Scudeler
- Messaggi: 41
Re: Papà
Dash J. Benton ha scritto:Ciao Stefano e ben trovato. Devo dire che mi é piaciuto il tuo stile, come scrivi. Penso che da quel punto di vista il racconto sia ben fatto.
Tuttavia, benché é vero che lo spazio era poco e bisognava arrivare subito al dunque, ritengo che ci siano delle falle che rendono il tutto poco credibile.
Alcune veniali, per esempio: “ho passato una vita a idolatrarti”. Mi sembra inverosimile che qualcuno parli cosi’ durante un alterco. Forse ammirarti o cercare d’imitarti sarebbero state più accettabili come espressioni.
Altre falle più gravi: la rabbia della figlia e le sue reazioni sembrano eccessive: suo papà ha aiutato qualcuno a farla franca, non ha mica ammazzato nessuno. Ok, é stato ipocrita, ma da li a pensare che la voglia uccidere? Poi il tono della lite non sembra giustificare un attacco all’arma bianca. Non prova a farlo ragionare? E dopo averlo ucciso, il suo primo pensiero é “Che casino. E adesso? Mi minacciava signor giudice, è stata legittima difesa.” Mi sarei aspettato urla, strazio e pentimento, non un freddo “come lo spiego al giudice?”
In definitiva, una bella prosa ma con dei seri problemi di consistenza.
Ciao e innanzitutto grazie per il commento.
In effetti la situazione andava spiegata di più. Purtroppo i dettagli li ho dovuti tagliare un po' perché avevo sforato.
Non sapevo cosa togliere e allora ho tolto la spiegazione di cosa aveva scoperto la figlia. Il padre aveva coperto una azienda che aveva inquinato le acque di alcune falde ed erano andati a processo perché c'era stata una impennata di casi di tumori e leucemie nelle zone limitrofe. Era una storia che mi era rimasta impressa perché è avvenuta una cosa simile non lontano da dove vivo.
Dovevo lasciarla e trovare qualche altra cosa da tagliare. Forse avrebbe avuto tutto più senso.
La frase sul giudice era dettata dal fatto che anche lei è un avvocato e nella confusione del momento si era vista a processo.
Ho provato a mettere dentro tutto: redenzione (del padre), dannazione (della figlia), sangue, ultima battaglia dell'eroe (di giorno) e antieroe (di sera/notte).
Non sapendo quanto contava centrare il tema dato, ho buttato dentro tutto.
La prossima volta proverò a concentrare di più il focus su meno arrosto ma meglio spiegato!
Grazie ancora e buona Edizione!
- Mario Mazzafoglie
- Messaggi: 239
Re: Papà
PAPA' - STEFANO SCUDELER
Ciao Stefano, un piacere leggerti.
A me la storia è piaciuta, anche se sicuramente ci sono dei punti migliorabili.
Il principale è sicuramente quello dei dialoghi, un po' troppo "americanati" e da film poliziesco.
Il resto credo sia ben calibrato, con il punto di vista della figlia arrabbiata, mentre abbiamo un padre calmo che sa quello che sta dicendo. Forse sì, come ha detto qualcuno, con dei barbiturici in corpo non si è così lucidi da fare discorsoni, però la storia tiene lo stesso in quel senso.
Detto questo, per me è una buona prova, anche perchè, da come ho letto, sei alla tua prima edition.
Per cui benvenuto e ottimo esordio.
Alla prossima, buona edition.
Ciao Stefano, un piacere leggerti.
A me la storia è piaciuta, anche se sicuramente ci sono dei punti migliorabili.
Il principale è sicuramente quello dei dialoghi, un po' troppo "americanati" e da film poliziesco.
Il resto credo sia ben calibrato, con il punto di vista della figlia arrabbiata, mentre abbiamo un padre calmo che sa quello che sta dicendo. Forse sì, come ha detto qualcuno, con dei barbiturici in corpo non si è così lucidi da fare discorsoni, però la storia tiene lo stesso in quel senso.
Detto questo, per me è una buona prova, anche perchè, da come ho letto, sei alla tua prima edition.
Per cui benvenuto e ottimo esordio.
Alla prossima, buona edition.
Re: Papà
Ciao Stefano, benvenuto e ben trovato. Hai iniziato proprio bene, direi! Tema perfettamente centrato soprattutto nella figura del padre, un antieroe che cerca una redenzione finale attraverso la confessione ma anche con la figlia che si macchia di un delitto terribile e affronta un percorso di colpa e disillusione.
Buono il climax del racconto e la tensione del dialogo tra i due.
Tuttavia mi sento di farti alcune osservazioni: il finale è efficace nel ribaltare le aspettative, ma appare un po' affrettato e anche un po’ inverosimile; alcune frasi risultano ripetitive o esagerate, come "Cazzo se sa quali corde pizzicare", che spezza un po' il tono drammatico e rischia di abbassare la tensione.
Tutto sommato un buonissimo esordio!
Buono il climax del racconto e la tensione del dialogo tra i due.
Tuttavia mi sento di farti alcune osservazioni: il finale è efficace nel ribaltare le aspettative, ma appare un po' affrettato e anche un po’ inverosimile; alcune frasi risultano ripetitive o esagerate, come "Cazzo se sa quali corde pizzicare", che spezza un po' il tono drammatico e rischia di abbassare la tensione.
Tutto sommato un buonissimo esordio!
- Stefano Scudeler
- Messaggi: 41
Re: Papà
Mario Mazzafoglie ha scritto:PAPA' - STEFANO SCUDELER
Ciao Stefano, un piacere leggerti.
A me la storia è piaciuta, anche se sicuramente ci sono dei punti migliorabili.
Il principale è sicuramente quello dei dialoghi, un po' troppo "americanati" e da film poliziesco.
Il resto credo sia ben calibrato, con il punto di vista della figlia arrabbiata, mentre abbiamo un padre calmo che sa quello che sta dicendo. Forse sì, come ha detto qualcuno, con dei barbiturici in corpo non si è così lucidi da fare discorsoni, però la storia tiene lo stesso in quel senso.
Detto questo, per me è una buona prova, anche perchè, da come ho letto, sei alla tua prima edition.
Per cui benvenuto e ottimo esordio.
Alla prossima, buona edition.
Ciao Mario e grazie per il commento e sono contento che ti sia piaciuto il racconto.
La cosa dei barbiturici mi rendo conto che, sebbene mi sia "documentato" al volo può in effetti creare l'effetto "Jessica Fletcher", cioè di qualcosa che nella realtà non funziona così. Quindi starò più attento a scrivere di cose che non padroneggio abbastanza bene.
In effetti è il secondo racconto che scrivo (se non si tiene conto delle scuole medie!).
Grazie ancora e buona edition anche a te!
- Stefano Scudeler
- Messaggi: 41
Re: Papà
Debora ha scritto:Ciao Stefano, benvenuto e ben trovato. Hai iniziato proprio bene, direi! Tema perfettamente centrato soprattutto nella figura del padre, un antieroe che cerca una redenzione finale attraverso la confessione ma anche con la figlia che si macchia di un delitto terribile e affronta un percorso di colpa e disillusione.
Buono il climax del racconto e la tensione del dialogo tra i due.
Tuttavia mi sento di farti alcune osservazioni: il finale è efficace nel ribaltare le aspettative, ma appare un po' affrettato e anche un po’ inverosimile; alcune frasi risultano ripetitive o esagerate, come "Cazzo se sa quali corde pizzicare", che spezza un po' il tono drammatico e rischia di abbassare la tensione.
Tutto sommato un buonissimo esordio!
Ciao Debora e grazie per il commento!
Devo dire che Minuti Contati è veramente interessante come.palestra!
Mi avete dato tutti ottimi spunti di riflessione che spero di mettere a frutto, anche se il ticchettio dell'orologio e i caratteri a disposizione sono davvero sfidanti quando parte il tempo!
Buona edition e grazie ancora!
- BruceLagogrigio
- Messaggi: 345
Re: Papà
In prima persona. Tempo verbale presente. Ambientazione: Italia: Casa Familiare. Genere: Thriller. Tema centrato
Benvenuto Stefano. Ottima prova secondo me. Declinazione del tema per nulla scontata. Molto belli i dialoghi, bella immersione nel personaggio. La semina dei coltelli giapponesi forse migliorabile, ma in 3000 caratteri non so quanto. L’escamotage dei sonniferi l’unica cosa che fa un po’ storcere il naso per un racconto nel complesso molto valido. Stile molto scorrevole, con buon gancio iniziale.
Bruce.
Benvenuto Stefano. Ottima prova secondo me. Declinazione del tema per nulla scontata. Molto belli i dialoghi, bella immersione nel personaggio. La semina dei coltelli giapponesi forse migliorabile, ma in 3000 caratteri non so quanto. L’escamotage dei sonniferi l’unica cosa che fa un po’ storcere il naso per un racconto nel complesso molto valido. Stile molto scorrevole, con buon gancio iniziale.
Bruce.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco
Re: Papà
Un buon racconto che, però, mi è sembrato piuttosto danneggiato da tutto il non detto che ti è rimasto nella penna. Il fatto è che senza dare il giusto peso ai "peccati" del padre risulta eccessiva la reazione della figlia, soprattutto in relazione alla difesa ingiustificata e così violenta... Cioè, prima di ingaggiare uno scontro un poliziotto deve almeno essere in serio pericolo, ma in questo caso non lascia neppure che venga estratta la potenziale pistola e l'aggravante è che si scaglia a prescindere contro il "tanto amato" padre, inverosimile per come hai presentato il tutto. In più, il fatto che l'abbia ucciso la metterà sicuramente in guai gravi e questo non viene declinato all'interno del testo. Per concludere, la ritengo comunque una buona prova, ma con troppe lacune nei punti chiave, ragion per cui la mia valutazione è un pollice tendente al positivo in modo discretamente solido, ma non brillante. Ti aspetto alle prossime prove nell'arena.
- Stefano Scudeler
- Messaggi: 41
Re: Papà
antico ha scritto:Un buon racconto che, però, mi è sembrato piuttosto danneggiato da tutto il non detto che ti è rimasto nella penna. Il fatto è che senza dare il giusto peso ai "peccati" del padre risulta eccessiva la reazione della figlia, soprattutto in relazione alla difesa ingiustificata e così violenta... Cioè, prima di ingaggiare uno scontro un poliziotto deve almeno essere in serio pericolo, ma in questo caso non lascia neppure che venga estratta la potenziale pistola e l'aggravante è che si scaglia a prescindere contro il "tanto amato" padre, inverosimile per come hai presentato il tutto. In più, il fatto che l'abbia ucciso la metterà sicuramente in guai gravi e questo non viene declinato all'interno del testo. Per concludere, la ritengo comunque una buona prova, ma con troppe lacune nei punti chiave, ragion per cui la mia valutazione è un pollice tendente al positivo in modo discretamente solido, ma non brillante. Ti aspetto alle prossime prove nell'arena.
Buonasera antico!
Grazie per i suggerimenti, soprattutto quello di non lasciare nella penna particolari importanti.
Unica cosa che mi sento di "chiarire" è che la protagonista non è un poliziotto, lo è il suo fidanzato. Quindi non era una persona addestrata a situazioni simili.
Detto questo, la reazione eccessiva dovevo seminarla meglio.
Grazie mille e spero di fare meglio nel prossimo!
Re: Papà
Stefano Scudeler ha scritto:antico ha scritto:Unica cosa che mi sento di "chiarire" è che la protagonista non è un poliziotto, lo è il suo fidanzato. Quindi non era una persona addestrata a situazioni simili.
Ho pensato fosse una poliziotta perché l'unico indizio che ci dai è che il ragazzo lo è, in mancanza d'altro come lettore devo presumere che il tuo fosse un modo elegante per darci informazioni anche su di lei.
- Stefano Scudeler
- Messaggi: 41
Re: Papà
antico ha scritto:Stefano Scudeler ha scritto:antico ha scritto:Unica cosa che mi sento di "chiarire" è che la protagonista non è un poliziotto, lo è il suo fidanzato. Quindi non era una persona addestrata a situazioni simili.
Ho pensato fosse una poliziotta perché l'unico indizio che ci dai è che il ragazzo lo è, in mancanza d'altro come lettore devo presumere che il tuo fosse un modo elegante per darci informazioni anche su di lei.
Eh già, non ho pensato al collegamento che si poteva fare. Devo stare molto più attento. Avevo messo quella cosa del poliziotto per calcare la mano sul fatto che lei, aveva un accesso molto diretto alla polizia e che poteva denunciarlo facilmente.
Ho messo sia la redenzione che la dannazione e non ho spiegato bene tutto, errore da principiante. Mi ci sono giocato la finale probabilmente. O forse non sarebbe bastato nemmeno quello.
Grazie ancora, metto nel bagaglio dell'esperienza!
Re: Papà
Con una gestione più accurata delle informazioni penso ti saresti qualificato, sì. Ma occhio che sarebbe bastato in questo situazione specifica, ma che quello cui dobbiamo puntare è il prodotto (brutta parola, lo so) rifinito e autonomo a prescindere. Hai una buona penna, sono molto curioso di vederti all'opera nei prossimi mesi.
Re: Papà
Ciao! Tra tutti i racconti che ho letto, questo è quello che mi ha lasciato dopo il finale una sensazione davvero dolorosa ed emotivamente intensa (non che molti altri non fossero belli eh, ma questo è quello che mi ha colpito di più. Se fossi un partecipante ti avrei messo al primo posto in classifica).
È vero in qualche punto si poteva migliorare e sono sicuro che con dello spazio in più avresti fatto un ottimo lavoro!
Credo anche io che l’utilizzo della lama sia stato un po’ affrettato (perché pensava che sarebbe arrivato addirittura ad ucciderla?), ma nella sua totalità la storia ti lascia un senso di equivoco gravissimo che la protagonista dovrà portarsi dietro per tutta la vita. Lato tecnico poche migliorie da suggerire.
In fine, racconto appassionante che si rilegge volentieri! Complimenti!
È vero in qualche punto si poteva migliorare e sono sicuro che con dello spazio in più avresti fatto un ottimo lavoro!
Credo anche io che l’utilizzo della lama sia stato un po’ affrettato (perché pensava che sarebbe arrivato addirittura ad ucciderla?), ma nella sua totalità la storia ti lascia un senso di equivoco gravissimo che la protagonista dovrà portarsi dietro per tutta la vita. Lato tecnico poche migliorie da suggerire.
In fine, racconto appassionante che si rilegge volentieri! Complimenti!
- Stefano Scudeler
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Re: Papà
Etlax ha scritto:Ciao! Tra tutti i racconti che ho letto, questo è quello che mi ha lasciato dopo il finale una sensazione davvero dolorosa ed emotivamente intensa (non che molti altri non fossero belli eh, ma questo è quello che mi ha colpito di più. Se fossi un partecipante ti avrei messo al primo posto in classifica).
È vero in qualche punto si poteva migliorare e sono sicuro che con dello spazio in più avresti fatto un ottimo lavoro!
Credo anche io che l’utilizzo della lama sia stato un po’ affrettato (perché pensava che sarebbe arrivato addirittura ad ucciderla?), ma nella sua totalità la storia ti lascia un senso di equivoco gravissimo che la protagonista dovrà portarsi dietro per tutta la vita. Lato tecnico poche migliorie da suggerire.
In fine, racconto appassionante che si rilegge volentieri! Complimenti!
Ciao!
Innanzitutto grazie per essere passato a leggere il racconto e per le belle parole. Sono una benzina indispensabile!
Tutti i commenti che ho ricevuto mi sono stati utilissimi e anche il tuo.
È indiscutibile che la reazione della protagonista sia stata affrettata ma lei non voleva uccidere. Lei mirava alla spalla e ha ucciso per errore. Aveva scoperto che il padre non era quello che credeva ed era sconvolta (lì per lì non mi era sembrato troppo inverosimile).
Penso che il grande errore sia stato quello di voler mettere troppe cose in poco spazio per le semine.
Grazie ancora per il commento e spero di trovarti presto tra i partecipanti!
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