Lo stesso sangue

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 16 settembre con un tema di Cristiano Saccoccia!
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Luca Moggia
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Lo stesso sangue

Messaggio#1 » martedì 17 settembre 2024, 1:19

“Eresia!”
Per la seconda volta il verdetto di Imoth tuonò nella Cattedrale, e il boia lasciò andare la catena.
Fra le urla della folla, Elektra precipitò verso la Pozza poi, con uno schiocco, la catena si bloccò di nuovo e un dolore lancinante le trapassò le caviglie.
Adesso era vicina. Le punte dei capelli fradici, toccavano la superficie della Pozza e l’odore di sangue che esalava dall’enorme vasca le riempiva le narici.
Il sangue di quelli che l’avevano seguita, sangue ribelle.
Elektra torse il collo e scrutò i popolani oltre la fila dei monaci radunati in cerchio intorno alla vasca.
Un brusio costante si levava dalle file di facce sporche.
Erano eccitati per l’esecuzione e la odiavano per tutti i soprusi che gli aveva inflitto in nome dei Supremi.
Cercò fra le facce capovolte finché li trovò, vicini a una colonna. Bran con la faccia rigata dalle lacrime teneva in braccio Nathaniel, loro figlio, che con una manina in bocca e l’altra puntata verso l’alto indicava gli specchi sui muri della Cattedrale.
Erano loro che l’ avevano liberata dal suo rango di Sacerdotessa suprema. Avevano rotto il muro che le impediva di provare emozioni e adesso capiva. Capiva il loro amore così come l’odio della folla che aveva vessato innumerevoli volte.
In fondo alla cattedrale, Imoth sedeva sul trono che svettava sopra l’altare. La faccia coperta da una maschera d’ebano e il corpo interamente avvolto da fasce di seta bianca. Carezzava la testa di Belivel, l’enorme gatto sacro accovacciato accanto allo scranno.
L’immagine del Supremo giudice si rifletteva negli specchi che coprivano le pareti e si moltiplicava, innumerevoli volte. Invadeva le menti degli uomini e delle donne stipati nella Cattedrale, convinti ancora una volta di trovarsi di fronte a un dio.
Elektra iniziò a mormorare l’incantesimo fissando Belivel. Non aveva speranza con Imoth, lo sapeva, ma la mente di un animale era molto più semplice da controllare.
ImothAlzò un braccio e la folla ammutolì.
“Secondo la legge, hai un’ultima possibilità. Rinnega la tua eresia, Elektra o annegherai nel sangue”
Elektra urlò rivolta alla folla “Non sono Dei, sono umani! I Supremi, sono come noi...”
Le parole che le avrebbero costato la vita si persero tra le insulti della folla.
Ma le parole erano inutili, loro avevano bisogno di prove.
Fissò Belivel e urlò l’incantesimo con tutta la forza che le era rimasta.
Il corpo muscoloso del gatto si tese e il lungo pelo grigio si rizzò. La bestia saltò sullo scranno di pietra e si scagliò contro il petto di Imoth. I grossi artigli affilati stracciarono il tessuto e il Giudice Supremo urlò quando raggiunsero la carne.
“Uccidetela!” gridò Imoth scalciando con tutta la forza che aveva per allontanare Belivel.
Il boia esitò.
Guardava in alto, verso gli specchi che riflettevano l’immagine di un uomo curvo e ansimante con il petto secco e incavato.
Le bende di seta stracciate che ancora lo coprivano si stavano tingendo di sangue.
Era rosso, uguale a quello di tutti gli altri.


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antico
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Re: Lo stesso sangue

Messaggio#2 » martedì 17 settembre 2024, 1:21

Ciao Luca e benvenuto in questa dodicesima Era! Malus minimo tempo per te, buona CRISTIANO SACCOCCIA EDITION!

alexandra.fischer
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Re: Lo stesso sangue

Messaggio#3 » martedì 17 settembre 2024, 14:43

Tema centrato. Bellissima l’atmosfera della cattedrale con tanto di specchi, dove il sacerdote Imoth tiene il processo contro l’eretica Elektra. La donna sta per morire, perché non crede nella divinità dei Supremi. Straziante la scena del marito e del figlio di Elektra, presenti al processo. Interessante che sia stata una Sacerdotessa Suprema e possa riscattare il proprio destino grazie al gatto enorme del sacerdote. Lo graffia e mostra che sì, anche lui sanguina come gli altri. Bene anche l’esitazione del boia nel finale. A proposito della tortura, hai reso un’atmosfera davvero sanguinaria.
Attenzione: Imoth alzò un braccio

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MatteoMantoani
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Re: Lo stesso sangue

Messaggio#4 » martedì 17 settembre 2024, 21:06

Ciao Luca, ben ritrovato in questa nuova Era!
Un raccontino interessante, c'è l'intenzione di creare un world building in poco spazio, e la cosa secondo me ti è riuscita in parte.
Per me ci sono un po' troppi nomi esotici, la religione non è ben spiegata, come non si capisce questa magia di controllo mentale da dove venga.. e chi siano questi uomini che si fingono dei, e perché lo fanno.
All'inizio avevo immaginato un processo a una strega. Storicamente è dimostrato che le povere donne venivano immerse nell'acqua corrente ghiacciata per strappare una confessione. Non so, se questo racconto avesse tenuto un taglio di quel tipo, con un vendetta finale simile a questa, certo, e togliendo gli elementi fantasy, forse l'avrei capita e anche apprezzata di più.
Gusto mio, per me va un pochino sgrezzata, ma l'idea di base del racconto mi piace.
Alla prossima!

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Manuel Marinari
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Re: Lo stesso sangue

Messaggio#5 » mercoledì 18 settembre 2024, 17:31

Ciao Luca, provo a dirti quali sono stati per me il punto di forza e il punto debole di questo racconto.
Sei molto bravo a mostrare le scene: utilizzi un linguaggio semplice e fluido che mi fa figurare davanti agli occhi e nella mente, mentre leggo, ciò che racconti.
Il problemino per me si riscontra quando, per via dei molti nomi e personaggi in un racconto di pochi caratteri, non capisco bene chi compie le azioni. Non ho avuto il tempo di identificare un personaggio che poche righe sotto ne introduci altri nuovi. Per me sta qui il punto un po' più debole del racconto.
Però ti direi che è un ottima base di partenza per una storia più amplia. Mi piacerebbe leggere un romanzo di questo genere, scritto come fai tu. Spero che lo potrai riprendere per progetti editoriali futuri.
Gli dei con le sembianze feline mi hanno ricordato Stargate, e anche parte del risvolto finale della storia.
A presto e buona edition.
Manuel Marinari

Dash J. Benton
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Re: Lo stesso sangue

Messaggio#6 » lunedì 23 settembre 2024, 22:11

Ciao Luca, ben trovato.
Qualche piccolo errore di battitura che pero’ non inficia la bontà del racconto. Riesci in pochi caratteri a raccontare tutta una storia (i soprusi della sacerdotessa contro la popolazione, lei che si innamora, provoca una ribellione, viene arrestata e punita etc...) e allo stesso tempo a farci immaginare la scena presente.
Forse l’idea degli Dei che non sono Dei non é originalissima, ma l’hai declinata bene. Poi io ho un debole per il fantasy e questo ti aiuta.

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BruceLagogrigio
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Re: Lo stesso sangue

Messaggio#7 » martedì 24 settembre 2024, 17:58

In terza persona. Tempo verbale: Passato Remoto. Ambientazione: Cattedrale / patibolo esecuzione. Genere: Fantasy. Tema centrato.

Ciao Luca ben ritrovato anche a te.

Un world-bulding anche forse troppo complesso da percepire, mi ha dato l’idea di essere molto profondo.
La scena finale mi ha ricordato molto "300". Il sangue di Imoth che macchia le bende rivelando la sua natura mortale è simile al momento in cui Serse, il "dio-re" persiano, viene ferito, mostrando di essere umano come tutti gli altri. In entrambe le storie, il sangue diventa il simbolo della caduta del mito, della vulnerabilità nascosta dietro un’apparente divinità. Bene.

Unico appunto:
“Bran con la faccia rigata dalle lacrime teneva in braccio Nathaniel, loro figlio,”

quanto mi piace poco quella specificazione. Fa perdere un po’ l’immersione che c’era fino a prima.
Avrei solo usato loro figlio senza specificare il nome che aggiunge poco, se non un altro nome esotico da memorizzare.

Buona prova nel complesso per me.

A rileggerci.

Bruce.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

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Mario Mazzafoglie
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Re: Lo stesso sangue

Messaggio#8 » giovedì 26 settembre 2024, 14:47

LUCA MOGGIA - LO STESSO SANGUE

Ciao Luca, un piacere tornare a leggerti.
Il mio giudizio è un po' diviso a metà e da quel che ho letto nei commenti precedenti ho avuto la stessa senzazione che hanno avuto gran parte degli altri lettori. Per essere un testo di 3000 caratteri contiene troppi nomi, soprattutto perchè stiamo parlando di una scena da immaginare in un world building irreale. Te la buttò lì, se la stessa quantità di nomi era presente in una scena ambientata in un supermercato magari sarebbero andati bene, perchè il lettore avrebbe dovuto concentrearsi solo sui nomi e non sull'ambientazione. Invece per fare entrambi diventa complicato.
Detto questo, la storia a me è piaciuta perchè incorpora degli elementi misteriosi e la giusta dose di adrenalina.
L'unica domanda che mi sono posto alla fine è: ma quel tipo di incantesimo sul gatto, perchè non è stato lanciato molto tempo fa? Forse con qualche carattere in più magari avresti potuto spiegarlo come si era arrivati a quel punto, ma in 3000 capisco che non è semplice.
Detto questo, buona prova.
Alla prossima, buona edition.

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Debora
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Re: Lo stesso sangue

Messaggio#9 » giovedì 26 settembre 2024, 18:48

Ciao Luca, un piacere leggerti! Questo racconto è proprio nel mio mood e mi è piaciuto un sacco. Ho amato come hai saputo rendere l’atmosfera, la tensione e come sei riuscito a rendere l’ambientazione suggestiva: la Cattedrale, la folla, e l’iconografia del boia e del giudice Imoth…E, ovviamente, Elektra con la sua battaglia interiore, con la presa di coscienza, ed esteriore, contro il sistema oppressivo. Il finale è visivamente potente. Unica nota dolente il ritmo troppo affrettato in alcuni punti, manca qualcosa per definire il tutto ma le battute quelle erano ed hai già fatto tanto con queste!

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antico
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Re: Lo stesso sangue

Messaggio#10 » lunedì 30 settembre 2024, 12:05

Un world building interessante ben seminato nel racconto. Tra l'altro, racconti un evento specifico per mostrare al lettore tutto ciò che è seguito e questo è proprio ciò che sostengo riguardo la gestione di racconti brevi: la narrazione da A a B spesso rende impossibile il giusto dosaggio di ogni evento allontanando dall'empatia il lettore. Quindi bravo. Certo, il messaggio che porti non è così originale e forse una semina più accurata riguardo il motivo del suo ravvedimento sarebbe stata preferibile. Per me siamo su un pollice tendente al positivo in modo solido e brillante.

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Luca Moggia
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Re: Lo stesso sangue

Messaggio#11 » domenica 10 novembre 2024, 17:31

alexandra.fischer ha scritto:Tema centrato. Bellissima l’atmosfera della cattedrale con tanto di specchi, dove il sacerdote Imoth tiene il processo contro l’eretica Elektra. La donna sta per morire, perché non crede nella divinità dei Supremi. Straziante la scena del marito e del figlio di Elektra, presenti al processo. Interessante che sia stata una Sacerdotessa Suprema e possa riscattare il proprio destino grazie al gatto enorme del sacerdote. Lo graffia e mostra che sì, anche lui sanguina come gli altri. Bene anche l’esitazione del boia nel finale. A proposito della tortura, hai reso un’atmosfera davvero sanguinaria.
Attenzione: Imoth alzò un braccio


Ciao Alexandra,

mi ha fatto molto piacere che il racconto ti sia piaciuto e che nonostante ci siano diversi personaggi tu
abbia apprezzato punto in cui la protagonista individua il marito e del figlio tra la folla.
Erano importanti per mostrare che adesso lei prova emozioni mentre le doveva negare mentre serviva
i Supremi come sacerdotessa.

Grazie della lettura e della correzione. Quel refuso mi è sfuggito nella fretta di inviare il racconto!

Alla prossima!

Luca
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Luca Moggia
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Re: Lo stesso sangue

Messaggio#12 » martedì 12 novembre 2024, 12:18

MatteoMantoani ha scritto:Ciao Luca, ben ritrovato in questa nuova Era!
Un raccontino interessante, c'è l'intenzione di creare un world building in poco spazio, e la cosa secondo me ti è riuscita in parte.
Per me ci sono un po' troppi nomi esotici, la religione non è ben spiegata, come non si capisce questa magia di controllo mentale da dove venga.. e chi siano questi uomini che si fingono dei, e perché lo fanno.
All'inizio avevo immaginato un processo a una strega. Storicamente è dimostrato che le povere donne venivano immerse nell'acqua corrente ghiacciata per strappare una confessione. Non so, se questo racconto avesse tenuto un taglio di quel tipo, con un vendetta finale simile a questa, certo, e togliendo gli elementi fantasy, forse l'avrei capita e anche apprezzata di più.
Gusto mio, per me va un pochino sgrezzata, ma l'idea di base del racconto mi piace.
Alla prossima!



Ciao Matteo,

sono d'accordo con te che la questione "processo alle streghe" declinata in chiave fantasy oppure in chiave storico-realistica
abbia un diverso effetto. Credo che su questo punto giochino un ruolo importante i gusti, come appunto sottolineavi.
Sono andato dritto sul fantasy un po' perché ispirato dall'intervista all'ospite dell'Edizione, ma anche perché mi mancano le conoscenze storiche su questo argomento (vero, in 3.000 caratteri non è che c'è da scrivere un saggio sulla stregoneria però il rischio di scrivere banalità o vere e proprie cavolate secondo me c'è).

Sulla densità del racconto mi torna quello che dici. In effetti ci sono parecchie cose dentro ed è probabile che non abbia dosato al meglio gli elementi perché non sei l'unico che ha notato questo "sovraccarico".
Riguardo alle spiegazioni dei vari pezzetti dell'ambientazione (religione, "supremi", sistema magico) ti vorrei dire che il problema erano i caratteri e il tempo, ma la verità è che ci ho ragionato solo per sommi capi! :-)

Grazie per la lettura e per il commento approfondito!

Luca
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Re: Lo stesso sangue

Messaggio#13 » martedì 12 novembre 2024, 12:26

Manuel Marinari ha scritto:Ciao Luca, provo a dirti quali sono stati per me il punto di forza e il punto debole di questo racconto.
Sei molto bravo a mostrare le scene: utilizzi un linguaggio semplice e fluido che mi fa figurare davanti agli occhi e nella mente, mentre leggo, ciò che racconti.
Il problemino per me si riscontra quando, per via dei molti nomi e personaggi in un racconto di pochi caratteri, non capisco bene chi compie le azioni. Non ho avuto il tempo di identificare un personaggio che poche righe sotto ne introduci altri nuovi. Per me sta qui il punto un po' più debole del racconto.
Però ti direi che è un ottima base di partenza per una storia più amplia. Mi piacerebbe leggere un romanzo di questo genere, scritto come fai tu. Spero che lo potrai riprendere per progetti editoriali futuri.
Gli dei con le sembianze feline mi hanno ricordato Stargate, e anche parte del risvolto finale della storia.
A presto e buona edition.


Ciao Manuel!

Sì, ho cercato di creare una scena che servisse anche a mostrare l'ambientazione che in effetti ha diverse componenti.
Comprimendo tutto in 3.000 caratteri ci sta tutto che la complessità renda più sovraccarico il racconto.
E' stata una "scelta" un po' azzardata in effetti perché questo problema me lo avete fatto notare in diversi, sotto
più aspetti. Le virgolette sono perché nella foga di scrivere il racconto non è che io scelga poi tanto XD!

Sono contento che nel complesso il racconto ti abbia suggerito qualcosa di più ampio e mi hai fatto venire voglia
di ampliare la storia!

Grazie mille per la lettura e per il commento motivante! :-)

Luca
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Re: Lo stesso sangue

Messaggio#14 » martedì 12 novembre 2024, 18:11

Dash J. Benton ha scritto:Ciao Luca, ben trovato.
Qualche piccolo errore di battitura che pero’ non inficia la bontà del racconto. Riesci in pochi caratteri a raccontare tutta una storia (i soprusi della sacerdotessa contro la popolazione, lei che si innamora, provoca una ribellione, viene arrestata e punita etc...) e allo stesso tempo a farci immaginare la scena presente.
Forse l’idea degli Dei che non sono Dei non é originalissima, ma l’hai declinata bene. Poi io ho un debole per il fantasy e questo ti aiuta.



Ciao Dash!

L'idea iniziale era appunto quella di scrivere una storia incentrata sulla scena presente.
Ma mentre la buttavo giù mi sono venuti in mente diversi aspetti sull'ambientazione e sulla protagonista. Mi piacevano e li ho inseriti. Sono contento che a te non abbiano dato la sensazione di essere troppi come altri hanno notato!
L'idea del colpo di scena in effetti non è proprio nuova (anzi, come dice Manuel, è molto simile a Stargate).
Sul momento non ci avevo riflettuto più di tanto concentrandomi maggiormente sul creare una pena capitale un po' diversa dal
solito. Spero che l'annegamento nella pozza di sangue abbia fatto il suo lavoro! :-)
Sui refusi poco da dire, ci devo stare più attento. Nella fretta di consegnare (in ritardo tra l'altro) mi scappano sempre!

Grazie della lettura e del commento!

Luca
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Re: Lo stesso sangue

Messaggio#15 » martedì 12 novembre 2024, 18:23

BruceLagogrigio ha scritto:In terza persona. Tempo verbale: Passato Remoto. Ambientazione: Cattedrale / patibolo esecuzione. Genere: Fantasy. Tema centrato.

Ciao Luca ben ritrovato anche a te.

Un world-bulding anche forse troppo complesso da percepire, mi ha dato l’idea di essere molto profondo.
La scena finale mi ha ricordato molto "300". Il sangue di Imoth che macchia le bende rivelando la sua natura mortale è simile al momento in cui Serse, il "dio-re" persiano, viene ferito, mostrando di essere umano come tutti gli altri. In entrambe le storie, il sangue diventa il simbolo della caduta del mito, della vulnerabilità nascosta dietro un’apparente divinità. Bene.

Unico appunto:
“Bran con la faccia rigata dalle lacrime teneva in braccio Nathaniel, loro figlio,”

quanto mi piace poco quella specificazione. Fa perdere un po’ l’immersione che c’era fino a prima.
Avrei solo usato loro figlio senza specificare il nome che aggiunge poco, se non un altro nome esotico da memorizzare.

Buona prova nel complesso per me.

A rileggerci.

Bruce.




Ciao Bruce, piacere di ricevere di nuovo i tuoi commenti!

L'ambientazione mi è venuta in mente durante la scrittura del racconto. Molti aspetti (anzi quasi tutti) non li avevo progettati prima perché mi ero concentrato più che altro su come impostare la scena dal punto di vista della protagonista.
Nonostante questo, come mi fai giustamente notare, alcune informazioni le ho passate al lettore in modo proprio
diretto. Credo che questo sia dipeso dal voler mettere molte cose dentro al racconto e ritrovarmi a "sintetizzare" per mancanza di spazio.
La tua soluzione che proponi in effetti avrebbe anche evitato l'ennesimo nome, cosa non secondaria, visto che per alcuni la quantità di dettagli e nomi è stato un problema che ha dato un senso di pesantezza.

Al film Trecento non ci avevo proprio pensato, hai ragione!
Magari inconsapevolmente mi sono riferito proprio alla scena di Serse... vai a sapere quali collegamenti
fa il cervello quando crea le idee XD

Grazie mille della lettura e dell'utile commento!

Alla prossima.

Luca
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