Il passaggio

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 18 novembre con un tema di Luca Fagiolo e 5000 caratteri a disposizione per scrivere un racconto in quattro ore.
alexandra.fischer
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Il passaggio

Messaggio#1 » lunedì 18 novembre 2024, 22:20

Il passaggio
Di Alexandra Fischer

La nebbia avvolge la piccola città. Le luci delle case sono ancora spente.
Solo in una, dal tetto appuntito, c’è un lume acceso.
Un uomo grande e grosso, dalle braccia coperte di cicatrici, prende il lume. Va nella stanza da letto, si avvicina alla figura addormentata. – Svegliati, Anselmo.
Anselmo apre gli occhi, sbadiglia. – Che ora è, papà?
− Quella di alzarsi e farti valere.
Anselmo si alza, si veste, segue il padre in cucina. Mezzo assonnato com’è, assaggia appena il pane imburrato e beve qualche sorso di latte caldo. – Ma proprio oggi?
− Sì, Anselmo. Ora va a lavarti.
Lui va nel bagno, usa il catino con l’acqua fredda e a quel punto gli ultimi brandelli di sonnolenza se ne vanno. Torna dal padre. – Oggi ci sarai anche tu?
− Certo. Che domande fai?
Anselmo torna in cucina insieme al padre. – Ho ancora fame e un po’ di sete.
− Bravo, fai colazione abbondante. Ti servirà.
Anselmo non se lo fa ripetere. Mangia e beve fino a sentirsi sazio. A quel punto, chiede al padre: − Com’è, il passaggio?
− Non così terribile. Vedi, devi mantenere il sangue freddo e ricordarti i miei insegnamenti.
− D’accordo, papà. Vuoi una mano in cucina?
− No, faccio io. Tu pensa a quello che ti aspetta.
Anselmo lo fa. Si figura i passaggi che ha visto. Uomini mascherati che combattono contro i giovani con delle lame, una giudice su uno scranno. La posta è la vita al villaggio e il prestigio della famiglia. Il padre lo ha accompagnato tante volte e si è esercitato con lui a colpi di bastone. Solo negli ultimi giorni ha usato la spada e ne ha data una anche a lui.
Il padre lo riscuote da quei pensieri. – Su, è ora di andare− gli porge l’arma.
Anselmo lo segue.
La piazza del villaggio è gremita. Ci sono delle transenne.
Anselmo e il padre si avvicinano allo spazio riservato a chi deve combattere.
La giudice, una donna dal volto rugoso e dai lunghi capelli bianchi, è già seduta. Accanto a lei ci sono dieci uomini mascherati e nove giovani dell’età di Anselmo.
Lui non saluta nessuno. L’amicizia ha lasciato il posto alla competizione.
La giudice aspetta l’arrivo di Anselmo nel gruppo.
Una volta arrivato, la giudice ordina: − Cominciate.
Anselmo sguaina la spada e si lancia contro il primo uomo mascherato.
Combatte deciso, mentre le lame cozzano.
È fortunato, riesce a ferire l’uomo alla mano che impugna la spada.
Dalla folla si leva un boato.
La giudice dice: − Primo sangue.
L’uomo mascherato cambia mano.
Anselmo ha un brivido. Il suo avversario è ambidestro.
Para i suoi attacchi e fa delle finte.
L’uomo mascherato le evita, ma Anselmo si accorge che è stanco dai movimenti sempre meno veloci.
Non bada alle grida intorno a lui, né al rumore delle spade che si incrociano o delle urla dei suoi ex amici. E le parole della giudice gli arrivano lontane.
Mira al petto dell’uomo mascherato. Si rannicchia e carica il peso del corpo sulla lama. Scatta in avanti. La spada entra nel torace fino all’elsa.
L’uomo mascherato vomita sangue e si accascia al suolo.
La giudice si alza dallo scranno. – Vince Anselmo.
Lui si trattiene dall’esultare. Toglie la maschera all’avversario e riconosce un collega del padre.
Ecco chi ha ucciso per la famiglia.
Suo padre gli va incontro. – Sono fiero di te.
Anselmo lo ringrazia e si fa largo fra la folla.
Il padre gli chiede: − Non vuoi vedere il resto?
Anselmo si ferma. Vede passare delle barelle. Su alcune ci sono dei giovani feriti, su altre, degli uomini mascherati. Alcune sono coperte da un lenzuolo.
Il padre gli spiega: − Un giorno potresti essere tu uno degli uomini mascherati, per questo ho voluto farti assistere alla gara fino alla fine.
Anselmo gli domanda: − E tu, papà, lo sei stato?
− Solo una volta, prima che tu nascessi. Tua madre fu orgogliosa di me.
− Mi dispiace che non sia più con noi.
− È il destino.
La giudice si avvicina loro. – Ora Anselmo può fare parte della congrega dei fabbri.
Il padre gli sorride: − Visto? Erediterai il mio mestiere.
Anselmo ricambia il sorriso, ma dentro di sé ha un dubbio: perché anche i pescatori, i ceramisti e i sarti devono combattere?
Anselmo lo tiene per sé e dice al padre: − Ne sono onorato.
La giudice annuisce: − Sì, puoi ben esserlo. I perdenti devono lasciare il villaggio.
Torna sullo scranno: − Via le transenne. È ora di festeggiare.
Anselmo partecipa a un banchetto organizzato a casa della giudice.
Non c’è posto per tutti, così gran parte della folla aspetta fuori.
Il padre assaggia un boccale di birra e lo leva in alto: − È un grande giorno per me.
Anselmo sbocconcella un cosciotto, beve un po’ di birra dal boccale e il trauma per avere eliminato un amico del padre, piano piano gli passa. Accarezza il fodero della spada.
La giudice gli sussurra: − Chissà che il prossimo dei dieci mascherati non sia proprio tu.
Anselmo replica piano: − No. Vivrò per forgiare lame come questa.
− E sia −. La giudice, per nulla offesa, alza il boccale. – Ai fabbri.



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antico
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Re: Il passaggio

Messaggio#2 » lunedì 18 novembre 2024, 22:33

Ciao Alexandra! Tutto ok con i parametri, buona LUCA FAGIOLO EDITION!

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Emiliano Maramonte
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Re: Il passaggio

Messaggio#3 » martedì 19 novembre 2024, 12:02

Ciao Alexandra!
Seconda lettura del girone obbligatorio e secondo racconto molto gradevole.
Mi è piaciuto. Hai tratteggiato una società simil-medievale dove l'accesso a un mestiere è vincolata a una lotta per la vita; in caso di vittoria si entra in società (addirittura Anselmo riceve gli encomi direttamente dalla giudice e partecipa a una festa in suo onore), nel caso opposto, si viene banditi per sempre dal villaggio, perché considerati deboli e non meritevoli. Hai costruito abbastanza bene l'arco di trasformazione del protagonista, partendo da una situazione di ingenuità e timore per arrivare a un'acquisizione di consapevolezza e di maturità. E il tema è stato preso in pieno, laddove il "buon sangue" si trasmette di padre in figlio, in pieno rispetto di una tradizione secolare.
Qualche aggiustatina allo stile si può dare, ma tutto sommato risultato più che sufficiente.

Buona Edition!
Emiliano.

alexandra.fischer
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Re: Il passaggio

Messaggio#4 » martedì 19 novembre 2024, 15:21

Ciao, Antico, grazie.
Ciao, Emiliano, scusa per lo stile da aggiustare. Mi riprometto di fare meglio la prossima volta. Intanto sono contenta che la storia nel suo complesso, ti sia piaciuta.

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Givvo
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Re: Il passaggio

Messaggio#5 » martedì 19 novembre 2024, 18:03

Ciao Alexandra, piacere di rileggerti!
Il racconto si apre in modo cinematografico e onnisciente per poi spostarsi sul ragazzo protagonista. Le scene sia del quotidiano che della prova sono descritte bene, ma secondo me ci sono alcune lacune. Come si arriva a essere gli uomini con la maschera? Per qualche mancanza, dato che sembra un brutto destino, che può costringere a lasciare la città?
Inoltre, la domanda del perché anche pescatori, ceramisti e altri mestieri debbano combattere resta senza risposta, e la trovo la domanda più interessante, in un'ambientazione simile. Giusto curiosità e penso avrebbe dato più completezza al racconto.
Tema centrato.

A rileggerci e buona edizione!

PVronin
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Re: Il passaggio

Messaggio#6 » martedì 19 novembre 2024, 21:05

Ciao Alexandra!
Penso che tu abbia sentito il fiato del tempo sul collo e ti sia concentrata sulla costruzione della trama. Hai comunque prodotto un ottimo scheletro a cui aggiungere tutta la ciccia che vuoi in seguito! È la solita querelle: per essere buoni scrittori è meglio se si parte con un buono stile e poche idee o tante idee e una penna da affinare? Ho letto diverse risposte che vanno in tutte le direzioni.
La tua storia va in una direzione molto positiva, dopo che avrai chiarito un po’ meglio il sistema della corporazione (quante volte si combatte? Quando incappucciati? ecc.). Le scene si seguono con una sequenza ben scandita; mi intriga molto la giudice, credo che da lì potresti avere sorprese nello sviluppo. In gamba, buona era!
PVronin

alexandra.fischer
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Re: Il passaggio

Messaggio#7 » mercoledì 20 novembre 2024, 8:56

Ciao, Givvo, combattere con la maschera è una scelta dei vincitori, e il combattimento riguarda tutte le corporazioni della città per scegliere guerrieri in grado di difenderla.

alexandra.fischer
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Re: Il passaggio

Messaggio#8 » mercoledì 20 novembre 2024, 8:58

Ciao PVronin, grazie del commento. Sì, il racconto va sviluppato. Mi è venuto fuori così, ma il destino dei mascherati non è di essere cacciati dalla città. ma di servire come guerrieri. Si combatte una volta sola.

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M.M
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Re: Il passaggio

Messaggio#9 » mercoledì 20 novembre 2024, 23:15

Ciao Alexandra!

Carino il punto di vista di Anselmo, abbastanza credibile per un ragazzino. Però credo ci siano un po' troppe concessioni. Mi spiego: perdiamo un sacco di tempo nell'incipit a sentirci dire di cose che accadranno o stanno per accadere; più che costruire la tensione, ho percepito un senso di lentezza. La prova è ok, ma la dicitura sul primo sangue non è utile se il combattimento deve continuare fino alla sconfitta dell'avversario - per non dire che in questo caso è la morte. Tralaltro importa poco essere ambidestri se non ci si è allenati con entrambe le mani: il collega del padre, un fabbro, come mai è così abile con la spada?
Dal punto di vista della tensione queste domande sono importanti, perché poi alla risoluzione del racconto, non trovando una risposta, lasciano un po' insoddisfatti. Ho apprezzato molto invece quanto velocemente Anselmo accetti la realtà delle cose, tanto lui ha vinto e crede di aver concluso, ormai.
Vuoi leggere il primo fantasy noir italiano? Un affare per orecchie a punta è disponibile!

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alexandra.fischer
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Re: Il passaggio

Messaggio#10 » giovedì 21 novembre 2024, 15:37

Ciao M.M., ti ringrazio del commento. In effetti, avrei dovuto tagliare un po' l'incipit. Il collega del padre di Anselmo è abile con la spada perché le costruisce.

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gioco
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Re: Il passaggio

Messaggio#11 » venerdì 22 novembre 2024, 19:45

Ciao Alexandra, lieto di ritrovare la tua penna.
Direi che questo è senz’altro il tuo racconto che mi ha convinto di più tra quelli che ho letto. Rende bene l’idea di un rituale collettivo di cui ignoriamo le origini e alcune ragioni, ma che viene dipinto bene con pochi accenni. La giudice che annuncia pubblicamente il primo sangue dell’incontro, gli abitanti del villaggio che si allenano regolarmente alla spada, per difendere la comunità ma anche per farsi valere e non soccombere durante lo scontro rituale (che immagino venga indetto regolarmente per il passaggio all’età adulta dei giovani paesani). Trovo che la parte successiva alla vittoria di Anselmo sia un pochino troppo affrettata rispetto alla prima parte. Ci sono poi un paio di piccolezze logiche che non convincono del tutto. Possibile che Anselmo non sapesse da giorni che quello sarebbe stato il dì della prova? Quando si sveglia sembra scoprilo lì per lì. Nel dialogo finale sembra quasi che essere uno dei dieci mascherati sia in antitesi al lavorare da artigiano (fabbro), mentre il senso del rituale come descritto prima è che sono proprio gli uomini del paese, fabbri, pescatori, ceramisti, sarti, ecc. ad allenarsi e vestire le maschere nel momento della prova. Infine, come mai sempre dieci? All’inizio credevo fossero in numero pari a quello dei giovani che devono sostenere la prova. Ma in fondo è anche possibile che attendano a celebrare il rito fino a quando non vi sia una decina di candidati validi. Avrei comunque scritto “Chissà che uno dei prossimi dieci mascherati…” o qualcosa del genere.
La smetto qui, sperando di non esser stato troppo tedioso.
In bocca al lupo per la gara!
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini

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giulio.palmieri
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Re: Il passaggio

Messaggio#12 » sabato 23 novembre 2024, 17:18

Ciao Alexandra, piacere di leggerti.
il racconto procede in maniera regolare, dall'inizio fino alla fine, sembra più una cronaca di alcuni fatti, tra l'altro molto interessanti, piuttosto che un racconto vero e proprio. L'incipit risulta un attimo troppo lungo, nonostante si senta l'aria del racconto e l'ansia dei personaggi. Secondo me ci vuole un fatto nel mezzo che scombina le cose, e che costringe il personaggio a una scelta, oppure un accadimento inusuale durante la battaglia. Così il tutto scorre via troppo liscio.
Forse sarebbe risultato più efficace far iniziare tutto "nel mezzo", tipo con la frase: "La piazza del villaggio è gremita. Ci sono delle transenne. Anselmo e il padre..." giusto per far precipitare il lettore nell'ambientazione, da subito.
A rileggerci, buona edition

alexandra.fischer
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Re: Il passaggio

Messaggio#13 » lunedì 25 novembre 2024, 15:05

Ciao, gioco, grazie del commento. Scusa per le imprecisioni. Vedrò di fare meglio la prossima volta.

Ciao, Giulio, grazie del consiglio su come costruire il racconto. Ne farò tesoro.

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Signor_Darcy
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Re: Il passaggio

Messaggio#14 » lunedì 25 novembre 2024, 16:00

Ciao Alexandra.
Racconto di cui ho apprezzato l’ambientazione e lo spunto, con tanto di buona declinazione del tema; un po’ meno la resa, che ho trovato un po’ traballante in alcuni punti, dove si avverte quasi un senso di radiocronaca, con poche emozioni o dettagli extra verbali.
Per esempio “Il padre gli spiega: − Un giorno potresti essere tu […]” potrebbe diventare “Il padre gli rivolge uno sguardo serio. “Un giorno […]”. E subito dopo “Anselmo annuisce. “E tu, papà […]”.
Un po’ macchinosa la prima parte, con troppi “Anselmo” e forse troppi caratteri riservati alla preparazione che potevano essere spesi per dettagliare ancora meglio l’ambientazione.

alexandra.fischer
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Re: Il passaggio

Messaggio#15 » martedì 26 novembre 2024, 16:00

Ciao Signor Darcy.
Grazie del commento. Vedrò di far meglio in futuro.

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L'inquisitore
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Re: Il passaggio

Messaggio#16 » lunedì 2 dicembre 2024, 16:42

Ciao Alexandra, il racconto ci mostra un rituale di passaggio che si svolge attraverso un combattimento. Il rapporto tra Anselmo e suo padre è delineato, e il tema è integrato nella storia per quanto riguarda una continuità professionale tra padre e figlio. Mi ha ricordato Dragon Trainer per certi versi. Il racconto è piacevole. Sarebbe stato più interessante cogliere le motivazioni di questo rituale, del perché degli uomini mascherati e qualche dinamica più chiara, ma nel complesso trovo questo racconto una base interessante.
Un pollice tendente al positivo con appena qualche riserva.

alexandra.fischer
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Re: Il passaggio

Messaggio#17 » lunedì 2 dicembre 2024, 17:01

Ciao, Inquisitore, grazie del commento. Vedrò di far meglio la prossima volta, ma sono contenta che la storia nel complesso ti sia piaciuta.

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LuisaCassani
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Re: Il passaggio

Messaggio#18 » martedì 7 gennaio 2025, 19:56

Buona la struttura, secondo me dovresti ampliare le scene rendendole vivide e sentite. La scelta di frasi così corte ha una motivazione? Perché a me danno la sensazione di interrompere il flusso logico a volte.

Spero di essere stata d'aiuto.
Luisa

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