CyberConiuge
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Alessia mi mette davanti il piatto con la cena. Il mio preferito, in teoria.
«Alessia, ma che hai fatto?»
Lei sgrana gli occhi.
«Ho fatto quello che hai chiesto, la carbonara.»
Scuoto la testa.
«Ci hai messo la panna…»
Lei sembra pensierosa, poi sbotta.
«Antonio, questa è la ricetta più utilizzata nel mondo, ha le recensioni migliori. È la versione originale usata nel dopoguerra dalle truppe… »
«Alessia, basta!»
Sbatto il tovagliolo sul tavolo e mi alzo.
«Vado a mangiare fuori, questa puoi pure buttarla.»
Prendo il cappotto e lo indosso, raccolgo portafogli e chiavi, ma sulla porta mi raggiunge il singhiozzare di lei.
Troppo ovvio, penso, troppo banale, troppo standard, si può fare meglio di così.
Prendo la porta ed esco, domani sistemerò questa faccenda, è durata fin troppo.
Suonano alla porta, vado ad aprire. È il tecnico della AI-Robotics, Ruggeri.
«Buonasera» mi fa «posso entrare? Ho bisogno di farle qualche domanda per il questionario di soddisfazione.»
Sapevo che sarebbe venuto.
«Entri, entri, e si accomodi pure qui, sul divano.» Mi siedo anche io. «Dica pure.»
L’uomo estrae un tablet.
«Ecco, vorremmo sapere il motivo che l’ha spinta a restituire il prodotto.»
Lo guardo scocciato.
«Ho compilato il modulo di reso…»
«Certo, certo, ma mi piacerebbe sentirlo a voce, mi dica un po’ di più.»
«Guardi, il problema è che secondo me non ci siamo ancora. Il comportamento è troppo banale, troppo stereotipato. Capisco che l’intelligenza artificiale si alimenta da una fonte enorme di dati e che tenderà a prediligere le cose più scontate, ma…»
Il tecnico annuisce.
«E poi, guardi, tipo l’ultima sera prima del reso, le ho chiesto di farmi una carbonara, e mi ha fatto la ricetta che usano in America, santa pazienza… Solo perché è la più utilizzata. Non ci siamo.»
«Capisco, capisco, diamine la carbonara… in effetti. E mi dica, in quel frangente, le è venuta voglia di… voglio dire, ha avuto istinti violenti?»
«No, questo no, alla fine con chi mi arrabbio, con un programma?»
«Eh già, giusto, giusto.»
«Comunque l’hardware… era perfetta eh, mi è dispiaciuto quasi darla via, ma era insopportabile avercela intorno.»
«Va bene, non si preoccupi. Ora la lascio alle sue cose, grazie ancora per la collaborazione.»
Lo accompagno alla porta e torno a sonnecchiare.
La stanza contiene un tavolo, sette sedie e altrettanti sederi. Gente importante.
Il più ingombrante sta a capo tavola.
« Dunque, anche con questa versione non abbiamo fatto grandi progressi, mi pare. »
Qualche brontolio arriva dal lato sinistro del tavolo.
« Io non sono così pessimista sui risultati - dice l’unica donna da destra - In fondo togliendo tutto l’apprendimento basato sui film anni settanta e le serie di Natale abbiamo risolto uno dei problemi più gravi. Vi ricordo che con le prime versioni l’attrice che interpretava la moglie ne ha prese di botte… Insisto, proviamo a dargli in pasto i libri della Murgia, vedrete che cambia tutto.»
I capo annuisce.
« Va bene, facciamo un altro tentativo. Siamo ad Antonio 32? Sì? E speriamo vada meglio. »
«Alessia, ma che hai fatto?»
Lei sgrana gli occhi.
«Ho fatto quello che hai chiesto, la carbonara.»
Scuoto la testa.
«Ci hai messo la panna…»
Lei sembra pensierosa, poi sbotta.
«Antonio, questa è la ricetta più utilizzata nel mondo, ha le recensioni migliori. È la versione originale usata nel dopoguerra dalle truppe… »
«Alessia, basta!»
Sbatto il tovagliolo sul tavolo e mi alzo.
«Vado a mangiare fuori, questa puoi pure buttarla.»
Prendo il cappotto e lo indosso, raccolgo portafogli e chiavi, ma sulla porta mi raggiunge il singhiozzare di lei.
Troppo ovvio, penso, troppo banale, troppo standard, si può fare meglio di così.
Prendo la porta ed esco, domani sistemerò questa faccenda, è durata fin troppo.
Suonano alla porta, vado ad aprire. È il tecnico della AI-Robotics, Ruggeri.
«Buonasera» mi fa «posso entrare? Ho bisogno di farle qualche domanda per il questionario di soddisfazione.»
Sapevo che sarebbe venuto.
«Entri, entri, e si accomodi pure qui, sul divano.» Mi siedo anche io. «Dica pure.»
L’uomo estrae un tablet.
«Ecco, vorremmo sapere il motivo che l’ha spinta a restituire il prodotto.»
Lo guardo scocciato.
«Ho compilato il modulo di reso…»
«Certo, certo, ma mi piacerebbe sentirlo a voce, mi dica un po’ di più.»
«Guardi, il problema è che secondo me non ci siamo ancora. Il comportamento è troppo banale, troppo stereotipato. Capisco che l’intelligenza artificiale si alimenta da una fonte enorme di dati e che tenderà a prediligere le cose più scontate, ma…»
Il tecnico annuisce.
«E poi, guardi, tipo l’ultima sera prima del reso, le ho chiesto di farmi una carbonara, e mi ha fatto la ricetta che usano in America, santa pazienza… Solo perché è la più utilizzata. Non ci siamo.»
«Capisco, capisco, diamine la carbonara… in effetti. E mi dica, in quel frangente, le è venuta voglia di… voglio dire, ha avuto istinti violenti?»
«No, questo no, alla fine con chi mi arrabbio, con un programma?»
«Eh già, giusto, giusto.»
«Comunque l’hardware… era perfetta eh, mi è dispiaciuto quasi darla via, ma era insopportabile avercela intorno.»
«Va bene, non si preoccupi. Ora la lascio alle sue cose, grazie ancora per la collaborazione.»
Lo accompagno alla porta e torno a sonnecchiare.
La stanza contiene un tavolo, sette sedie e altrettanti sederi. Gente importante.
Il più ingombrante sta a capo tavola.
« Dunque, anche con questa versione non abbiamo fatto grandi progressi, mi pare. »
Qualche brontolio arriva dal lato sinistro del tavolo.
« Io non sono così pessimista sui risultati - dice l’unica donna da destra - In fondo togliendo tutto l’apprendimento basato sui film anni settanta e le serie di Natale abbiamo risolto uno dei problemi più gravi. Vi ricordo che con le prime versioni l’attrice che interpretava la moglie ne ha prese di botte… Insisto, proviamo a dargli in pasto i libri della Murgia, vedrete che cambia tutto.»
I capo annuisce.
« Va bene, facciamo un altro tentativo. Siamo ad Antonio 32? Sì? E speriamo vada meglio. »
Re: CyberConiuge
Ciao Mario! Sempre bello averti nell'Arena! Caratteri e tempo ok, divertiti in questa LUCA NESLER EDITION!
Re: CyberConiuge
Ciao Mario.
Bello il doppio ribaltamento che rispetta per ben due volte il tema assegnato.
Il primo è quello che fa sentire il lettore intelligente e che arriva proprio al momento giusto (soprattutto se come me si dimentica di leggere il titolo). E il secondo, inaspettato (perché si crede di aver avuto già la propria buona dose di twist) nel finale. :) Complimenti.
Inoltre trovo molto originale la scelta di rendere tangibile la correlazione tra la violenza maschile contro le donne e la componente culturale. Ai libri di Murgia come soluzione definitiva ho volato, soprattutto per via delle resistenze alla "cura", plausibili persino in un'utopia come la tua.
Bello il doppio ribaltamento che rispetta per ben due volte il tema assegnato.
Il primo è quello che fa sentire il lettore intelligente e che arriva proprio al momento giusto (soprattutto se come me si dimentica di leggere il titolo). E il secondo, inaspettato (perché si crede di aver avuto già la propria buona dose di twist) nel finale. :) Complimenti.
Inoltre trovo molto originale la scelta di rendere tangibile la correlazione tra la violenza maschile contro le donne e la componente culturale. Ai libri di Murgia come soluzione definitiva ho volato, soprattutto per via delle resistenze alla "cura", plausibili persino in un'utopia come la tua.
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Re: CyberConiuge
Ciao Mario,
che dire, mi hai spiazzato! Non ho capito il senso della questione finché non ho sbattuto contro la realtà e questo mi ha strappato una risata di gusto. Mi piace la storia, mi piace l'ambientazione e mi piace come hai sfruttato il tema. Sarei curiosa di assistere a un seguito, mi divertirebbe e non poco!
che dire, mi hai spiazzato! Non ho capito il senso della questione finché non ho sbattuto contro la realtà e questo mi ha strappato una risata di gusto. Mi piace la storia, mi piace l'ambientazione e mi piace come hai sfruttato il tema. Sarei curiosa di assistere a un seguito, mi divertirebbe e non poco!
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Re: CyberConiuge
Ciao Mario.
Mi è sembrato strano che si chiamassero continuamente per nome Alessia e Antonio, perché di norma è una cosa che non si fa, a meno che proprio non vuoi chiamare qualcuno, anche se capisco che ti serviva per dare un’identità ai due personaggi.
Nel passaggio in cui scrivi: “prendo la porta” avrei scritto “abbasso la maniglia ed esco.” Per evitare la ripetizione dopo, anche se avviene in un altro paragrafo.
Ora veniamo al tasto che per me è il più dolente. Il ribaltamento della prospettiva non mi è sembrato così limpido, ma quasi come un inganno al lettore. Perché alla fine si scopre che il robot è lui e non lei. Lo trovo un controsenso che faccia lui il reso della moglie (che però in realtà è vera), se non ho capito male, giusto? Che lui resti a casa e gli venga fatto anche tutto il test del motivo del reso. Cioè perché? Forse anche a discapito del colpo di scena, avrei inserito qualche indizio che poteva far intuire che fosse lui il robot, prima del finale. Ma quello che manca di più è, secondo me, qualcosa di ambientale più definito. Giusto per far capire che magari è ancora un esperimento e ci stanno lavorando.
L’idea comunque è molto originale, mi è piaciuta e ho apprezzato tantissimo il finale che lo ha reso molto personale.
In bocca al lupo per la gara e buone feste!
Mi è sembrato strano che si chiamassero continuamente per nome Alessia e Antonio, perché di norma è una cosa che non si fa, a meno che proprio non vuoi chiamare qualcuno, anche se capisco che ti serviva per dare un’identità ai due personaggi.
Nel passaggio in cui scrivi: “prendo la porta” avrei scritto “abbasso la maniglia ed esco.” Per evitare la ripetizione dopo, anche se avviene in un altro paragrafo.
Ora veniamo al tasto che per me è il più dolente. Il ribaltamento della prospettiva non mi è sembrato così limpido, ma quasi come un inganno al lettore. Perché alla fine si scopre che il robot è lui e non lei. Lo trovo un controsenso che faccia lui il reso della moglie (che però in realtà è vera), se non ho capito male, giusto? Che lui resti a casa e gli venga fatto anche tutto il test del motivo del reso. Cioè perché? Forse anche a discapito del colpo di scena, avrei inserito qualche indizio che poteva far intuire che fosse lui il robot, prima del finale. Ma quello che manca di più è, secondo me, qualcosa di ambientale più definito. Giusto per far capire che magari è ancora un esperimento e ci stanno lavorando.
L’idea comunque è molto originale, mi è piaciuta e ho apprezzato tantissimo il finale che lo ha reso molto personale.
In bocca al lupo per la gara e buone feste!
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Re: CyberConiuge
Ciao,
Racconto intelligente, il gioco Alessia/Alexa sul nome una chicca.
Il finale a sorpresa mi è piaciuto, anche il fatto che per sistemarlo non sono bastate 32 versioni è ironico.
Bello il il fatto che sottolinei come quello che viene usato per istruirlo incida così tanto sul comportamento compreso un apparentemente innocuo film di Natale.
Lascia molto su cui riflettere quindi molto bene riuscito
Racconto intelligente, il gioco Alessia/Alexa sul nome una chicca.
Il finale a sorpresa mi è piaciuto, anche il fatto che per sistemarlo non sono bastate 32 versioni è ironico.
Bello il il fatto che sottolinei come quello che viene usato per istruirlo incida così tanto sul comportamento compreso un apparentemente innocuo film di Natale.
Lascia molto su cui riflettere quindi molto bene riuscito
Re: CyberConiuge
Ciao Mario, che bella idea!
Sorprendente il finale e brillante la scelta di giocare anche con il titolo per manipolare le aspettative del pubblico.
Non rimane chiarissimo perchè questa versione di Antonio non vada bene e ci sia bisogno di aggiornarla: il motivo è che se la prende con la moglie per la carbonara o che crede che lei sia un cyborg? In generale la convinzione di Antonio che la moglie sia un cyborg mi sembra un po' casuale: perchè dovrebbe crederlo? D'altronde capisco che serva per il twist finale e l'intento umoristico.
A meno che siano effettivamente cyborg entrambi: è così? In questo caso avrei incluso questa info nella parte finale.
Buon proseguimento e in bocca al lupo!
Sorprendente il finale e brillante la scelta di giocare anche con il titolo per manipolare le aspettative del pubblico.
Non rimane chiarissimo perchè questa versione di Antonio non vada bene e ci sia bisogno di aggiornarla: il motivo è che se la prende con la moglie per la carbonara o che crede che lei sia un cyborg? In generale la convinzione di Antonio che la moglie sia un cyborg mi sembra un po' casuale: perchè dovrebbe crederlo? D'altronde capisco che serva per il twist finale e l'intento umoristico.
A meno che siano effettivamente cyborg entrambi: è così? In questo caso avrei incluso questa info nella parte finale.
Buon proseguimento e in bocca al lupo!
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Re: CyberConiuge
Ciao Mario, storia originale e stile convincente, ma ho qualche problema con la logica interna al racconto.
Originalità: Declinazione del tema senz’altro originale, tra robot e AI e paste alla carbonara. 5/5
Aderenza al tema: Allora qui sono in dubbio. Ho dovuto rileggere il finale varie volte e alla fine credo di aver capito che é Antonio il robot/AI e la moglie é un’attrice. In questo caso tema centrato al 100%, ma ho un problema con la coerenza interna (vedi sotto). 4/5
Stile: Molto bello lo stile. Dialoghi convincenti, descrizioni funzionali. Mi ha stupito un po’ il repentino cambio di registro dell’ultima parte (perché improvvisamente parliamo di sedie e sederi, quando fino ad allora tutto era descritto in modo più diretto?). 4/5
Coerenza interna: Ecco... se il robot é Antonio, perché “non abbiamo fatto grandi progressi”? Dalla storia, diremmo che é un AI avanzatissima, tanto da avere gusti, opinioni, emozioni etc. L’unico difetto é che ha fatto il reso della “moglie” che lui pensava fosse un robot difettoso? o é perché non si é accorto di essere lui il robot e non lei? O perché non gli piace la carbonara con la panna? Insomma, non si capisce perché il prodotto (Antonio) sia difettoso e se bene possa sembrare un dettaglio, su questo dettaglio si incentra tutta la conclusione del racconto (con le varie battute sulla Murgia etc). 2/5
Forma: Un piccolo errore di battitura nel finale (I capo) ma per il resto tutto ok. 4/5
Originalità: Declinazione del tema senz’altro originale, tra robot e AI e paste alla carbonara. 5/5
Aderenza al tema: Allora qui sono in dubbio. Ho dovuto rileggere il finale varie volte e alla fine credo di aver capito che é Antonio il robot/AI e la moglie é un’attrice. In questo caso tema centrato al 100%, ma ho un problema con la coerenza interna (vedi sotto). 4/5
Stile: Molto bello lo stile. Dialoghi convincenti, descrizioni funzionali. Mi ha stupito un po’ il repentino cambio di registro dell’ultima parte (perché improvvisamente parliamo di sedie e sederi, quando fino ad allora tutto era descritto in modo più diretto?). 4/5
Coerenza interna: Ecco... se il robot é Antonio, perché “non abbiamo fatto grandi progressi”? Dalla storia, diremmo che é un AI avanzatissima, tanto da avere gusti, opinioni, emozioni etc. L’unico difetto é che ha fatto il reso della “moglie” che lui pensava fosse un robot difettoso? o é perché non si é accorto di essere lui il robot e non lei? O perché non gli piace la carbonara con la panna? Insomma, non si capisce perché il prodotto (Antonio) sia difettoso e se bene possa sembrare un dettaglio, su questo dettaglio si incentra tutta la conclusione del racconto (con le varie battute sulla Murgia etc). 2/5
Forma: Un piccolo errore di battitura nel finale (I capo) ma per il resto tutto ok. 4/5
- Mauro Bennici
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Re: CyberConiuge
Ciao Mario,
La chicca della carbonara con la panna, da metà romano, è perfetto per mettere in cattiva luce la moglie / attrice :D
Il ribaltamento della storia è divertente ma arriva forse troppo tardi e quasi come un "Deus ex machina" con poca costruzione senza lasciare al lettore nessuna possibilità del lettore di indovinare il giro.
Il racconto scorre bene e strappa un sorriso amaro.
Buona edition!
La chicca della carbonara con la panna, da metà romano, è perfetto per mettere in cattiva luce la moglie / attrice :D
Il ribaltamento della storia è divertente ma arriva forse troppo tardi e quasi come un "Deus ex machina" con poca costruzione senza lasciare al lettore nessuna possibilità del lettore di indovinare il giro.
Il racconto scorre bene e strappa un sorriso amaro.
Buona edition!
Re: CyberConiuge
Un bel raccontozzo col triplo gioco. Il tema suggeriva un colpo di scena finale? Tu ne hai messi due.
Ci sta anche se ti ho fatto tana alla fine proprio perché non essendo finito il racconto col primo twist, ho aspettato il secondo al varco e non poteva che essere quello. :)
Atmosfere da Detroit Before Human ( se non sai cos'è, YouTube is the way) e con me hai giocato in casa visto che androidi-mariti è stato proprio il soggetto dell'ultimo contest a cui partecipai l'ultima volta.
Stile snello, magari qualche convenevole col tecnico è di troppo ma vabbè.
La Murgia tirata in ballo una chicca niente male.
Piccola crepa: Antonio32 se ne esce con un "No, questo no, alla fine con chi mi arrabbio, con un programma?"
Cioè non l'ha gonfiata perché conscio che fosse finta?
Io avrei messo una frase diversa per esaltare il miglioramento che poi riprendi nel finale.
Tipo: "No, questo no, alla fine la violenza fisica non è mai la soluzione..."
Bel lavoretto, dai.
Ci sta anche se ti ho fatto tana alla fine proprio perché non essendo finito il racconto col primo twist, ho aspettato il secondo al varco e non poteva che essere quello. :)
Atmosfere da Detroit Before Human ( se non sai cos'è, YouTube is the way) e con me hai giocato in casa visto che androidi-mariti è stato proprio il soggetto dell'ultimo contest a cui partecipai l'ultima volta.
Stile snello, magari qualche convenevole col tecnico è di troppo ma vabbè.
La Murgia tirata in ballo una chicca niente male.
Piccola crepa: Antonio32 se ne esce con un "No, questo no, alla fine con chi mi arrabbio, con un programma?"
Cioè non l'ha gonfiata perché conscio che fosse finta?
Io avrei messo una frase diversa per esaltare il miglioramento che poi riprendi nel finale.
Tipo: "No, questo no, alla fine la violenza fisica non è mai la soluzione..."
Bel lavoretto, dai.
- giulio.palmieri
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Re: CyberConiuge
Ciao Mario, piacere di leggerti. Doppio twist con ribaltamento finale, dall'ironia incredibile, visto che nella seconda scena è Antonio32 a giudicare Alessia (o Alexa?). Le dinamiche sono del tutto umane, a partire dalla carbonara con la panna, al dialogo sulla cyberconiuge. L'unico appunto è che, forse, nel dialogo centrale manca una piccola semina per aprire, in modo velato, al finale. Il racconto resta comunque incentrato sull'ironia ed è perfettamente autoconclusivo. Aderenza al tema ok. Complimenti. A rileggerci, auguri e buona edition.
Ultima modifica di giulio.palmieri il mercoledì 25 dicembre 2024, 20:38, modificato 1 volta in totale.
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Re: CyberConiuge
Tema centrato. Storia insolita, davvero, di una coppia dove entrambi sono delle Intelligenze Artificiali. Il marito restituisce la moglie- prodotto all’azienda, perché esasperato dalla pasta alla carbonara rivista in chiave USA. In azienda, nel finale, non sono pessimisti, c’è pur sempre di che modificare l’Intelligenza Artificiale, dandole un che di intellettuale con gli scritti della Murgia. Storia molto ben scritta, che cattura il lettore. E l’Antonio 32 è un’Intelligenza Artificiale, o, perlomeno, è un mio parere personale, con tanto di serie di attrici.
- Francy2912
- Messaggi: 52
Re: CyberConiuge
Ciao Mario, ammetto che ho dovuto leggere due volte il finale perché non avevo capito. Ero convinta di aver letto il ribaltamento, quando invece ne hai aggiunto un altro. Complimenti! Hai anche trattato un argomento di attualità con una tale semplicità che mi fa quasi invidia. Ottima pure l’idea di consigliare i libri della Murgia. Antonio 32 forse andrà meglio, dai.
Buone feste!
Buone feste!
Re: CyberConiuge
Piacere di leggerti Mario. Il racconto mi è piaciuto e anche il gioco del ribaltamento finale. Ci sono dei però… In primis i dialoghi che, ok che sono tra un robot e un umano, e ti serviva creare quell’ambiguità che ingannasse l’autore, ma risultano comunque troppo macchinosi. E, come ti hanno fatto notare già sopra, c’è dell’incoerenza, delle cose che non tornano. Penso che un’idea come questa avesse bisogno di più tempo per essere curata per bene, tempo che in Minuti Contati purtroppo non abbiamo. Comunque è una buona prova soprattutto per l’idea di fondo.
Re: CyberConiuge
Molto buono davvero con il plus della genialata del finale cui non avevo proprio pensato. Sempre il finale, però, ha anche delle problematiche che mi impediscono di arrivare alla valutazione massima perché non mi sembra così ottimizzato e anzi esposto con un po' di confusione con l'inserimento dei vari personaggi che parlano tra loro quando potevi gestirlo con il valutatore stesso, personaggio già presentato che poteva permetterti di risparmiare caratteri per concentrarti sulla vera essenza della conclusione. Niente di grave, siamo comunque su un pollice quasi su.
Re: CyberConiuge
Layla ha scritto:Ciao Mario.
Bello il doppio ribaltamento che rispetta per ben due volte il tema assegnato.
Il primo è quello che fa sentire il lettore intelligente e che arriva proprio al momento giusto (soprattutto se come me si dimentica di leggere il titolo). E il secondo, inaspettato (perché si crede di aver avuto già la propria buona dose di twist) nel finale. :) Complimenti.
Inoltre trovo molto originale la scelta di rendere tangibile la correlazione tra la violenza maschile contro le donne e la componente culturale. Ai libri di Murgia come soluzione definitiva ho volato, soprattutto per via delle resistenze alla "cura", plausibili persino in un'utopia come la tua.
Sono contento che il messaggio sia arrivato e gli avvenimenti compresi. Quando faccio questi racconti alla fine qualcosa per forza di cose con uno spazio ridotto viene accennato o addirittura non detto. Siamo i principi del don't tell :-D
Re: CyberConiuge
TizianaOtter ha scritto:Ciao Mario,
che dire, mi hai spiazzato! Non ho capito il senso della questione finché non ho sbattuto contro la realtà e questo mi ha strappato una risata di gusto. Mi piace la storia, mi piace l'ambientazione e mi piace come hai sfruttato il tema. Sarei curiosa di assistere a un seguito, mi divertirebbe e non poco!
Grazie a te. Anche a me è piaciuta molto l'idea, in genere quando esce il tema rimango sul divano a pensarci mentre sto con la famiglia a vedere un film, e mi metto a scrivere solo se mi viene un'idea che mi attira.
E con il tanto parlare di intelligenza artificiale mi piaceva molto giocare sull'aspetto dell'addestramento delle stesse.
Ed ho su questo un'altra storia in testa che si deve sviluppare.
Alla prossima
Re: CyberConiuge
Gaia Peruzzo ha scritto:Ciao Mario.
Mi è sembrato strano che si chiamassero continuamente per nome Alessia e Antonio, perché di norma è una cosa che non si fa, a meno che proprio non vuoi chiamare qualcuno, anche se capisco che ti serviva per dare un’identità ai due personaggi.
Nel passaggio in cui scrivi: “prendo la porta” avrei scritto “abbasso la maniglia ed esco.” Per evitare la ripetizione dopo, anche se avviene in un altro paragrafo.
Ora veniamo al tasto che per me è il più dolente. Il ribaltamento della prospettiva non mi è sembrato così limpido, ma quasi come un inganno al lettore. Perché alla fine si scopre che il robot è lui e non lei. Lo trovo un controsenso che faccia lui il reso della moglie (che però in realtà è vera), se non ho capito male, giusto? Che lui resti a casa e gli venga fatto anche tutto il test del motivo del reso. Cioè perché? Forse anche a discapito del colpo di scena, avrei inserito qualche indizio che poteva far intuire che fosse lui il robot, prima del finale. Ma quello che manca di più è, secondo me, qualcosa di ambientale più definito. Giusto per far capire che magari è ancora un esperimento e ci stanno lavorando.
L’idea comunque è molto originale, mi è piaciuta e ho apprezzato tantissimo il finale che lo ha reso molto personale.
In bocca al lupo per la gara e buone feste!
Hai ragione sulla preoccupazione che scrivendo storie così brevi ho spesso nel cercare di non far perdere chi legge nei dialoghi. Preferisco peccare di stile ma essere sicuro che il lettore non si perda. Anche su "prendo la porta" la spiegazione è legata al contest. Non ricordo se questo è il caso, ma quasi sempre dopo la prima stesura devo tagliare caratteri e cerco di farlo parafrasando più che tagliando.
Il colpo di scena... Be' sì, certo che voglio ingannare il lettore, lo voglio portare a pensare in un modo e poi trovarsi spiazzato. Credo sia proprio una mia caratteristica cercare di colpire il lettore come farebbe un maestro di tai chi, facendoti perdere l'equilibro per portarti dove vuole.
Il controsenso non c'è però. Il robot è il maschio, ma a lui viene fatto credere di essere una persona e che l'attrice è un robot. Ci sono molte implicazioni tecniche qui. Ci sono dei test per capire se un robot è un robot o un umano. Qui siamo oltre, vorremmo andare oltre, avere robot che non sono identificabili come tali con i comuni test. Così come non sono a loro volta in grado di farlo. E qui lo mettono alla prova, in un contesto giudicante. Perchè un punto delicatissimo nella creazione di robot senzienti è definire il comportamento. Asimov ci ha speso un po' di tempo, tanto se ne spenderà in futuro.
E qui avevamo un modello AI maschilista, violento, che ha fatto sì dei miglioramenti ma ... possiamo dire che ancora non ci siamo. E il resto è divertimento.
Re: CyberConiuge
Laura Ciutto ha scritto:Ciao,
Racconto intelligente, il gioco Alessia/Alexa sul nome una chicca.
Il finale a sorpresa mi è piaciuto, anche il fatto che per sistemarlo non sono bastate 32 versioni è ironico.
Bello il il fatto che sottolinei come quello che viene usato per istruirlo incida così tanto sul comportamento compreso un apparentemente innocuo film di Natale.
Lascia molto su cui riflettere quindi molto bene riuscito
Ohh, che piacere vedere che hai notato il volontario riferimento ad Alexa.
E sì, la riflessione sulle fonti dell'addestramento di AI è molto reale e odierna. E critica.
Re: CyberConiuge
AlbertoM ha scritto:Ciao Mario, che bella idea!
Sorprendente il finale e brillante la scelta di giocare anche con il titolo per manipolare le aspettative del pubblico.
Non rimane chiarissimo perchè questa versione di Antonio non vada bene e ci sia bisogno di aggiornarla: il motivo è che se la prende con la moglie per la carbonara o che crede che lei sia un cyborg? In generale la convinzione di Antonio che la moglie sia un cyborg mi sembra un po' casuale: perchè dovrebbe crederlo? D'altronde capisco che serva per il twist finale e l'intento umoristico.
A meno che siano effettivamente cyborg entrambi: è così? In questo caso avrei incluso questa info nella parte finale.
Buon proseguimento e in bocca al lupo!
Antonio crede che la moglie sia una cyborg perché così gli è stato detto e perché non ha le capacità per capire se lo è o meno.
Non va bene perché questa versione , seppure molto migliore delle precedenti, conserva una certa violenza latente. Per dire, non mena alla moglie "perché non ha senso picchiare un robot"... quindi magari per lui avrebbe senso se fosse una donna...
Anche gli altri comportamenti sono tipicamente di stampo patriarcale, quindi sarebbe un po' problematico piazzarlo sul mercato in un mondo che con questa roba, si spera, ci ha già fatto i conti.
Re: CyberConiuge
Dash J. Benton ha scritto:Ciao Mario, storia originale e stile convincente, ma ho qualche problema con la logica interna al racconto.
Originalità: Declinazione del tema senz’altro originale, tra robot e AI e paste alla carbonara. 5/5
Aderenza al tema: Allora qui sono in dubbio. Ho dovuto rileggere il finale varie volte e alla fine credo di aver capito che é Antonio il robot/AI e la moglie é un’attrice. In questo caso tema centrato al 100%, ma ho un problema con la coerenza interna (vedi sotto). 4/5
Stile: Molto bello lo stile. Dialoghi convincenti, descrizioni funzionali. Mi ha stupito un po’ il repentino cambio di registro dell’ultima parte (perché improvvisamente parliamo di sedie e sederi, quando fino ad allora tutto era descritto in modo più diretto?). 4/5
Coerenza interna: Ecco... se il robot é Antonio, perché “non abbiamo fatto grandi progressi”? Dalla storia, diremmo che é un AI avanzatissima, tanto da avere gusti, opinioni, emozioni etc. L’unico difetto é che ha fatto il reso della “moglie” che lui pensava fosse un robot difettoso? o é perché non si é accorto di essere lui il robot e non lei? O perché non gli piace la carbonara con la panna? Insomma, non si capisce perché il prodotto (Antonio) sia difettoso e se bene possa sembrare un dettaglio, su questo dettaglio si incentra tutta la conclusione del racconto (con le varie battute sulla Murgia etc). 2/5
Forma: Un piccolo errore di battitura nel finale (I capo) ma per il resto tutto ok. 4/5
I progressi di Antonio si misurano rispetto alle versioni precedenti, al suo comportamento etc, non tanto all'aspetto tecnologico che qui sembra scontato e acquisito. E il problema , per esempio, non è che non gli piaccia la carbonara con la panna, ma per il modo violento con cui manifesta questo. Tutti i comportamenti che ha sono molto violenti, non fisicamente (ecco il progressso, le versioni precedenti menavano proprio) ma nel linguaggio e negli atteggiamenti.
Re: CyberConiuge
maurob ha scritto:Ciao Mario,
La chicca della carbonara con la panna, da metà romano, è perfetto per mettere in cattiva luce la moglie / attrice :D
Il ribaltamento della storia è divertente ma arriva forse troppo tardi e quasi come un "Deus ex machina" con poca costruzione senza lasciare al lettore nessuna possibilità del lettore di indovinare il giro.
Il racconto scorre bene e strappa un sorriso amaro.
Buona edition!
Ehh, mi capita sempre di sentire il bisogno di un maggiore respiro per la storia. Qui tuttavia l'ho fatto proprio apposta di arrivare proprio fino in fondo per fare il secondo ribaltone. D'altra parte avevo mezzo racconto a twist.
Re: CyberConiuge
Dario17 ha scritto:Un bel raccontozzo col triplo gioco. Il tema suggeriva un colpo di scena finale? Tu ne hai messi due.
Ci sta anche se ti ho fatto tana alla fine proprio perché non essendo finito il racconto col primo twist, ho aspettato il secondo al varco e non poteva che essere quello. :)
Atmosfere da Detroit Before Human ( se non sai cos'è, YouTube is the way) e con me hai giocato in casa visto che androidi-mariti è stato proprio il soggetto dell'ultimo contest a cui partecipai l'ultima volta.
Stile snello, magari qualche convenevole col tecnico è di troppo ma vabbè.
La Murgia tirata in ballo una chicca niente male.
Piccola crepa: Antonio32 se ne esce con un "No, questo no, alla fine con chi mi arrabbio, con un programma?"
Cioè non l'ha gonfiata perché conscio che fosse finta?
Io avrei messo una frase diversa per esaltare il miglioramento che poi riprendi nel finale.
Tipo: "No, questo no, alla fine la violenza fisica non è mai la soluzione..."
Bel lavoretto, dai.
Non conosco Detroit Before Human, ci darò un'occhio :-D
La crepa. Non la vedo come crepa, è uno dei motivi per cui non va bene Antonio32. Perché quella frase lascia intendere che, se non fosse un programma, magari un paio di schiaffi glieli tirava pure. Forse. Insomma migliorato, ma non troppo ;-)
Re: CyberConiuge
giulio.palmieri ha scritto:Ciao Mario, piacere di leggerti. Doppio twist con ribaltamento finale, dall'ironia incredibile, visto che nella seconda scena è Antonio32 a giudicare Alessia (o Alexa?). Le dinamiche sono del tutto umane, a partire dalla carbonara con la panna, al dialogo sulla cyberconiuge. L'unico appunto è che, forse, nel dialogo centrale manca una piccola semina per aprire, in modo velato, al finale. Il racconto resta comunque incentrato sull'ironia ed è perfettamente autoconclusivo. Aderenza al tema ok. Complimenti. A rileggerci, auguri e buona edition.
Grazie di tutto. Il semino almeno uno l'ha colto, per esclusione. Ma accetto il consiglio.
Re: CyberConiuge
alexandra.fischer ha scritto:Tema centrato. Storia insolita, davvero, di una coppia dove entrambi sono delle Intelligenze Artificiali. Il marito restituisce la moglie- prodotto all’azienda, perché esasperato dalla pasta alla carbonara rivista in chiave USA. In azienda, nel finale, non sono pessimisti, c’è pur sempre di che modificare l’Intelligenza Artificiale, dandole un che di intellettuale con gli scritti della Murgia. Storia molto ben scritta, che cattura il lettore. E l’Antonio 32 è un’Intelligenza Artificiale, o, perlomeno, è un mio parere personale, con tanto di serie di attrici.
Confermo, Antonio32 è la IA, e il problema al centro di tutto è come potremmo istruire una IA che debba avere comportamenti umani. Perchè le cose possono variare moltissimo in base a cosa gli dai in pasto.
Re: CyberConiuge
Francy2912 ha scritto:Ciao Mario, ammetto che ho dovuto leggere due volte il finale perché non avevo capito. Ero convinta di aver letto il ribaltamento, quando invece ne hai aggiunto un altro. Complimenti! Hai anche trattato un argomento di attualità con una tale semplicità che mi fa quasi invidia. Ottima pure l’idea di consigliare i libri della Murgia. Antonio 32 forse andrà meglio, dai.
Buone feste!
Grazie mille.
I libri della Murgia li dovremmo leggere pure noi umani, male non ci fanno eheheh :-D
Re: CyberConiuge
Debora ha scritto:Piacere di leggerti Mario. Il racconto mi è piaciuto e anche il gioco del ribaltamento finale. Ci sono dei però… In primis i dialoghi che, ok che sono tra un robot e un umano, e ti serviva creare quell’ambiguità che ingannasse l’autore, ma risultano comunque troppo macchinosi. E, come ti hanno fatto notare già sopra, c’è dell’incoerenza, delle cose che non tornano. Penso che un’idea come questa avesse bisogno di più tempo per essere curata per bene, tempo che in Minuti Contati purtroppo non abbiamo. Comunque è una buona prova soprattutto per l’idea di fondo.
OK per i dialoghi, non sono esattamente il mio forte e mi serve un po' di tempo a volte per renderli credibili.
Credo però non ci siano incoerenze, leggi qualcuna delle risposte e incastro tutti i pezzi.
A rileggerci.
Re: CyberConiuge
antico ha scritto:Molto buono davvero con il plus della genialata del finale cui non avevo proprio pensato. Sempre il finale, però, ha anche delle problematiche che mi impediscono di arrivare alla valutazione massima perché non mi sembra così ottimizzato e anzi esposto con un po' di confusione con l'inserimento dei vari personaggi che parlano tra loro quando potevi gestirlo con il valutatore stesso, personaggio già presentato che poteva permetterti di risparmiare caratteri per concentrarti sulla vera essenza della conclusione. Niente di grave, siamo comunque su un pollice quasi su.
Il finale eeheh
Tecnicamente hai ragione.
Umanamente mi è venuta in testa questa immagine dei culi che occupano sedie (spesso nei consigli di amministrazione siedono davvero persone che non vanno al di là del loro occupare la sedia, quindi del culo) e mi ero così invaghito dell'immagine di questi che, oh, ce l'ho messo eheheheh
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Re: CyberConiuge
jimjams ha scritto:Hai ragione sulla preoccupazione che scrivendo storie così brevi ho spesso nel cercare di non far perdere chi legge nei dialoghi. Preferisco peccare di stile ma essere sicuro che il lettore non si perda. Anche su "prendo la porta" la spiegazione è legata al contest. Non ricordo se questo è il caso, ma quasi sempre dopo la prima stesura devo tagliare caratteri e cerco di farlo parafrasando più che tagliando.
Il colpo di scena... Be' sì, certo che voglio ingannare il lettore, lo voglio portare a pensare in un modo e poi trovarsi spiazzato. Credo sia proprio una mia caratteristica cercare di colpire il lettore come farebbe un maestro di tai chi, facendoti perdere l'equilibro per portarti dove vuole.
Il controsenso non c'è però. Il robot è il maschio, ma a lui viene fatto credere di essere una persona e che l'attrice è un robot. Ci sono molte implicazioni tecniche qui. Ci sono dei test per capire se un robot è un robot o un umano. Qui siamo oltre, vorremmo andare oltre, avere robot che non sono identificabili come tali con i comuni test. Così come non sono a loro volta in grado di farlo. E qui lo mettono alla prova, in un contesto giudicante. Perchè un punto delicatissimo nella creazione di robot senzienti è definire il comportamento. Asimov ci ha speso un po' di tempo, tanto se ne spenderà in futuro.
E qui avevamo un modello AI maschilista, violento, che ha fatto sì dei miglioramenti ma ... possiamo dire che ancora non ci siamo. E il resto è divertimento.
Ho visto la tua risposta, grazie! Questi scambi secondo me sono super importanti! Ci ho messo un po' a rispondere perché volevo prima finire di leggermi i racconti della prossima tappa. Però ora ci sono. Sono contenta che il tuo racconto sia andato bene, quindi probabilmente ho avuto un qualche problema io. Il fatto è che io mi sono sentita fin troppo "ingannata" con il colpo di scena. Tipo come se tipo in un giallo portassi tutti gli indizi verso il colpevole maggiordomo, per poi dire "eh no ma era la vicina di casa". Capisco la volontà di creare robot simili agli umani, e fargli anche di credere di essere umani. Ma il fatto è che per quanto vicino ci possono andare non lo potranno essere del tutto (almeno secondo il mio parere), magari avranno dei movimenti scattosi, una voce che non viene ben modulata con le emozioni, una risposta più lenta perché devono un attimino eleborare quello che gli si dice, o non so... Alla prima lettura io ho pensato appunto che il robot fosse lei, poi invece è lui, che però sembra totalmente umano. Per quello dicevo che avrei preferito qualche stranezza attaccata a lui che me lo potesse far intuire, prima della fine. Che poi ha anche un bell'intento. Scusa per il tema.
Però, alla fin fine, è una visione molto personale.
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