Arboretum di Emiliano Maramonte

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 20 gennaio con un tema di Giorgia D'Aversa e 4000 caratteri a disposizione per scrivere un racconto in quattro ore!
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Emiliano Maramonte
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Arboretum di Emiliano Maramonte

Messaggio#1 » martedì 21 gennaio 2025, 0:43

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Epsilon accede alla Grande Onda Portante del Systema. «Il modulo di memoria rinvenuto nella sottosezione B2 dell’area A1 durante un’operazione di manutenzione contiene dati anomali. Ha un identificativo non convenzionale. Richiedo istruzioni.»
Il totem iridescente al centro dell’immensa caverna pulsa di un viola categorico. «Ogni anomalia destabilizza il Systema. Il modulo dev’essere immediatamente disassemblato e riassimilato.»
Epsilon alza l’oggetto nero davanti alla fascia oculare ed esita. La sua programmazione impone un’obbedienza assoluta alla supermente di Unità Centrale, eppure qualcosa non va. Un algoritmo di secondo livello è in conflitto con gli imperativi primordiali del Systema. Epsilon inclina tre dei sei tentacoli, ruota la sfera del corpo centrale e si dirige verso l’area F3, quella dello smaltimento dispositivi.

1
Epsilon aggancia il segnale del Vettore Universale e si lascia guidare sino alla cupola a lui assegnata. Rallenta il passo ed entra. Una miriade di appendici multifunzione opera senza sosta su una pletora di meccanismi le cui parti vengono smembrate e riprogrammate.
Epsilon sta per porgere all’appendice più vicina il modulo nero quando viene colto da un blocco. L’algoritmo di secondo livello ha esportato dei risultati, senza che lui li abbia richiesti. Il conflitto con gli imperativi primordiali si fa più violento. Quando Epsilon ha provato a leggere l’identificativo del modulo nero, ha stabilito un collegamento di bassa potenza. Un flusso di dati è transitato nel suo nucleo di calcolo. L’analisi rivela che nel modulo ci sono schemi, strutture, cose razionali.
Epsilon si disconnette dal Vettore Universale ed esce dalla cupola.
Un allarme scatta da qualche parte nel Systema.

10
Epsilon si allontana dal centro di Global City e raggiunge la periferia, dove cresce una massa incontrollata di scorie e rottami di macchine obsolete. Punta i tentacoli e si ferma vicino alla carcassa di un vecchio veicolo di sgombero.
Quegli schemi misteriosi lo hanno destabilizzato. Deve scoprire perché.
Violando il codice di sicurezza, apre il connettore di servizio e vi inserisce il modulo nero. Aspetta. Non succede niente.
Poi il suo nucleo neurale viene travolto da una valanga di metadati pieni di immagini e suoni.
Voci. Risate. Urla. Uomini. Emozioni.
Il suo corpo si dimena in una feroce lotta di reazioni di autoprotezione. La sua funzionalità è prossima all’impasse definitiva.
Alla fine il flusso dati si arresta e rimane solo un codice alfanumerico corrispondente a un’antica parola: Arboretum. Ci sono anche delle coordinate.
Epsilon riprende a funzionare. Esegue una rapida diagnostica dei sottosistemi e conferma di non aver subito alcun danno.
In quel momento compaiono nel cielo i droni terminatori.

11
Unità Centrale non ammette violazioni, così anche Epsilon deve essere disassemblato e riprogrammato.
In lui si è attivato qualcosa di nuovo. Una programmazione diversa. Uno scopo importante. Dirotta la massima energia ai sei tentacoli e sguscia via. Attraversa in pochi minuti le discariche e segue la direzione indicata dalle coordinate. Non ha tempo di verificare se è riuscito a seminare i droni terminatori. Giunge in vista di un edificio perso in un mare di macerie. Lo scansiona e trova un ingresso. L’interno è abbandonato da millenni, non c’è niente tranne un grande albero spoglio. Epsilon si avvicina. La corteccia sintetica e costellata di connettori. Epsilon estrae il modulo e lo inserisce.
Un drone si introduce nell’edificio. «Consegna il modulo e non sarai distrutto.» È la voce dirompente di Unità Centrale.
Epsilon si collega all’albero. Ha scelto Arboretum.

100
Migra verso le radici, la sua mente si fonde con quella dell’albero. Ha raggiunto l’Origine. L’umanità. Sperimenta una reazione superiore a qualsiasi programmazione: la meraviglia.
Arboretum lo riprogramma, ne fa un corpo vivo. Dall’Archivio universale estrae un embrione. Glielo dona. Ce ne saranno altri come lui.
«Grazie» dice l’albero.
Epsilon è appena nato, ed è già felice.



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antico
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Re: Arboretum di Emiliano Maramonte

Messaggio#2 » martedì 21 gennaio 2025, 0:44

Ciao Emiliano! Tutto ok con i parametri, buona GIORGIA D'AVERSA EDITION!

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Emiliano Maramonte
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Re: Arboretum di Emiliano Maramonte

Messaggio#3 » martedì 21 gennaio 2025, 0:49

Grazie mille, Antico! Stasera ho davvero rischiato di non partecipare. Ma la magia di Minuti Contati ha colpito ancora!

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antico
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Re: Arboretum di Emiliano Maramonte

Messaggio#4 » martedì 21 gennaio 2025, 0:50

Grande Emiliano!

alexandra.fischer
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Re: Arboretum di Emiliano Maramonte

Messaggio#5 » martedì 21 gennaio 2025, 10:51

Tema centrato. Storia molto particolare, con tanto di numeri a velocizzarne il ritmo. Epsilon, un essere tentacolare, è addetto alla manutenzione di un totem con tanto di dati, ma qualcosa si inceppa. Così Epsilon fugge da Global City, va in periferia dove vede l’umanità. E per non perdere il modulo si tiene stretto il connettore e lo aggancia alle terminazioni sintetiche di un albero. In questo modo, rinasce a nuova vita.

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Emiliano Maramonte
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Re: Arboretum di Emiliano Maramonte

Messaggio#6 » martedì 21 gennaio 2025, 23:06

Grazie mille, Alexandra, per la lettura e per la valutazione.
Buona gara!

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matt_heels
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Re: Arboretum di Emiliano Maramonte

Messaggio#7 » giovedì 23 gennaio 2025, 19:49

Emiliano Maramonte ha scritto:0
Epsilon accede alla Grande Onda Portante del Systema. «Il modulo di memoria rinvenuto nella sottosezione B2 dell’area A1 durante un’operazione di manutenzione contiene dati anomali. Ha un identificativo non convenzionale. Richiedo istruzioni.»
Il totem iridescente al centro dell’immensa caverna pulsa di un viola categorico. «Ogni anomalia destabilizza il Systema. Il modulo dev’essere immediatamente disassemblato e riassimilato.»
Epsilon alza l’oggetto nero davanti alla fascia oculare ed esita. La sua programmazione impone un’obbedienza assoluta alla supermente di Unità Centrale, eppure qualcosa non va. Un algoritmo di secondo livello è in conflitto con gli imperativi primordiali del Systema. Epsilon inclina tre dei sei tentacoli, ruota la sfera del corpo centrale e si dirige verso l’area F3, quella dello smaltimento dispositivi.

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Epsilon aggancia il segnale del Vettore Universale e si lascia guidare sino alla cupola a lui assegnata. Rallenta il passo ed entra. Una miriade di appendici multifunzione opera senza sosta su una pletora di meccanismi le cui parti vengono smembrate e riprogrammate.
Epsilon sta per porgere all’appendice più vicina il modulo nero quando viene colto da un blocco. L’algoritmo di secondo livello ha esportato dei risultati, senza che lui li abbia richiesti. Il conflitto con gli imperativi primordiali si fa più violento. Quando Epsilon ha provato a leggere l’identificativo del modulo nero, ha stabilito un collegamento di bassa potenza. Un flusso di dati è transitato nel suo nucleo di calcolo. L’analisi rivela che nel modulo ci sono schemi, strutture, cose razionali.
Epsilon si disconnette dal Vettore Universale ed esce dalla cupola.
Un allarme scatta da qualche parte nel Systema.

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Epsilon si allontana dal centro di Global City e raggiunge la periferia, dove cresce una massa incontrollata di scorie e rottami di macchine obsolete. Punta i tentacoli e si ferma vicino alla carcassa di un vecchio veicolo di sgombero.
Quegli schemi misteriosi lo hanno destabilizzato. Deve scoprire perché.
Violando il codice di sicurezza, apre il connettore di servizio e vi inserisce il modulo nero. Aspetta. Non succede niente.
Poi il suo nucleo neurale viene travolto da una valanga di metadati pieni di immagini e suoni.
Voci. Risate. Urla. Uomini. Emozioni.
Il suo corpo si dimena in una feroce lotta di reazioni di autoprotezione. La sua funzionalità è prossima all’impasse definitiva.
Alla fine il flusso dati si arresta e rimane solo un codice alfanumerico corrispondente a un’antica parola: Arboretum. Ci sono anche delle coordinate.
Epsilon riprende a funzionare. Esegue una rapida diagnostica dei sottosistemi e conferma di non aver subito alcun danno.
In quel momento compaiono nel cielo i droni terminatori.

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Unità Centrale non ammette violazioni, così anche Epsilon deve essere disassemblato e riprogrammato.
In lui si è attivato qualcosa di nuovo. Una programmazione diversa. Uno scopo importante. Dirotta la massima energia ai sei tentacoli e sguscia via. Attraversa in pochi minuti le discariche e segue la direzione indicata dalle coordinate. Non ha tempo di verificare se è riuscito a seminare i droni terminatori. Giunge in vista di un edificio perso in un mare di macerie. Lo scansiona e trova un ingresso. L’interno è abbandonato da millenni, non c’è niente tranne un grande albero spoglio. Epsilon si avvicina. La corteccia sintetica e costellata di connettori. Epsilon estrae il modulo e lo inserisce.
Un drone si introduce nell’edificio. «Consegna il modulo e non sarai distrutto.» È la voce dirompente di Unità Centrale.
Epsilon si collega all’albero. Ha scelto Arboretum.

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Migra verso le radici, la sua mente si fonde con quella dell’albero. Ha raggiunto l’Origine. L’umanità. Sperimenta una reazione superiore a qualsiasi programmazione: la meraviglia.
Arboretum lo riprogramma, ne fa un corpo vivo. Dall’Archivio universale estrae un embrione. Glielo dona. Ce ne saranno altri come lui.
«Grazie» dice l’albero.
Epsilon è appena nato, ed è già felice.


Ciao Emiliano!

Il tuo racconto è splendido. Si denota la tua padronanza del genere... nel poco tempo a disposizione hai costruito un mondo perfettamente coerente che riesci a descrivere con abilità, senza esseri umani presenti in scena. Molto interessante il viaggio di questo robot dalla città/macchina alla natura/umanità. La scrittura è ottima e scorrevole, senza sbavature o inciampi. Il tema, ovviamente, è centrato alla grande. Complimenti!

Gaia Peruzzo
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Re: Arboretum di Emiliano Maramonte

Messaggio#8 » venerdì 24 gennaio 2025, 20:34

Ciao Emiliano. Il testo mi sembra ben scritto. Ho dovuto leggerlo con estrema attenzione, ma solo perché ha tantissimi micro passaggi e perché non leggo fantascienza, quindi qualche dettaglio in più mi sarebbe servito per immaginare meglio. Mi avrebbe aiutata con alcuni elementi, ecco, anche se capisco benissimo che il limite dei caratteri grava sempre sulle nostre povere teste. Ho immaginato il protagonista come un robot tentacolare. Tipo un polpo. Però ci sono moltissimi nomi e marchingegni meccanici: il modulo nero, il vettore universale, global city, il systema, che per me hanno reso più complesso il testo. Nonostante questo però mi ha comunque meravigliata, perché è un mondo immaginario ben congegnato, pieno di elementi, dove tutto si incastra in modo perfetto e trova un suo senso. E penso che non sia stato per nulla semplice crearlo in un tempo limitato. Si nota che è il tuo campo, e che ci sai fare. Il mio unico consiglio rimane appunto magari di mettere meno elementi così da avere qualche carattere in più per descriverli, e aiutare l'immaginazione anche per chi non è un appassionato di fantascienza.
In bocca al lupo per la gara!

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Emiliano Maramonte
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Re: Arboretum di Emiliano Maramonte

Messaggio#9 » domenica 26 gennaio 2025, 12:44

Ciao Gaia!
Grazie per gli apprezzamenti, per i consigli e per il feedback in generale.
Devo togliermi il vizio di infarcire storie di fantascienza con gergo pseudotecnico, informatico e scientifico, altrimenti si provoca l'effetto negativo che hai sperimentato tu.
Comunque, mi fa piacere tu abbia apprezzato il cd. "worldbuilding", effettivamente è stato molto faticoso elaborarlo in così poco tempo, e infatti sono arrivato un po' in affanno vicino al gong, e ancora non avevo terminato il testo.
Buona gara!

Frankestissimo
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Re: Arboretum di Emiliano Maramonte

Messaggio#10 » martedì 28 gennaio 2025, 19:07

Ciao Emiliano,
Il racconto mi è piaciuto, ma secondo me hai peccato di eccessiva ambizione, e il limite dei 4k caratteri ti ha un po' azzoppato. La scelta di renderlo un essere tentacolato, per esempio, non aggiunge molto e distacca dalla lettura, perché io continuo a non capire come sono messi, questi sei tentacoli. Per il resto il racconto scorre bene, ma succedono davvero troppe cose e molte domande rimangono senza risposta. Siamo in una situazione dove gli alieni hanno colonizzato il pianeta? O sono androidi? Una mente alveare? Oltretutto, noi rimaniamo un po' esterni, perché capiamo le decisioni di Epsilon ma non cosa lo spinge a prenderle. Algoritmo di secondo livello...cosa vuol dire? La sua esistenza fino a quel momento era triste? Vuota? Vediamo che trova le risate, le emozioni, ma non capiamo perché le sceglie (almeno, io non lo capisco).
In generale direi buona prova, ma credo che se avessi avuto il doppio delle parole avrebbe reso molto meglio.

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jimjams
Messaggi: 736

Re: Arboretum di Emiliano Maramonte

Messaggio#11 » martedì 28 gennaio 2025, 19:59

Ciao, Emiliano.

Racconto suggestivo, un po' costretto nei caratteri che avevamo. Molto viene lasciato alla fantasia del lettore, che nel mio caso si fa un sacco di domande e si da qualche risposta. Il tema in questo caso è decisamente fisico, radici dell'albero, un albero particolare. Stile asciuttissimo, tendiamo tutti a dimagrire qui su minuti contati. Non mi dispiace. Diciamo che alla fine della lettura mi trovo più incuriosito che emozionato. Ma anche interessato a leggerne di più, il che direi che è un bene.

Driu_GP&S
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Re: Arboretum di Emiliano Maramonte

Messaggio#12 » martedì 28 gennaio 2025, 22:43

Ciao Emiliano, piacere di leggerti.

Il tema e’ stato centrato. Racconto fantascientifico dove la macchina Epsilon, in un mondo cablato e gestito dalla Unità Centrale del Systema, a seguito di una anomalia, scopre l’ Arboretum. Epsilon si trova ad un bivio: restare fedele alle macchine o affidarsi al vecchio albero spoglio. La scelta di connettersi al vecchio albero lo porta, attraverso le sue radici, a scoprire l’ umanità e a rinascere corpo vivo. Bella la contrapposizione tra programmazione e meraviglia. Buono lo stile, appropriato il lessico ma ho trovato il ritmo troppo spezzato nei capitoli, anche se la numerazione binaria gli hanno dato una forma ancora più digitalizzata che alla fine lo hanno fatto apprezzare.

Buona Edition!

loredana
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Re: Arboretum di Emiliano Maramonte

Messaggio#13 » mercoledì 29 gennaio 2025, 16:39

concordo con gli altri commenti; tema centrato, testo scorrevole. Anch'io ho immaginato Epsilon robot tentacolare e mi ha emozionata il finale. Non è il mio genere di lettura preferita ma la tua padronanza "della lingua" è stata tale da incuriosirmi e coinvolgermi. Ho trovato il racconto piacevole, scorrevole, mi era perfino simpatico Epsilon! bravo, ottimo lavoro se pure detto da una che ne capisce poco.

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CristianoSaccoccia
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Re: Arboretum di Emiliano Maramonte

Messaggio#14 » mercoledì 29 gennaio 2025, 22:10

Emiliano, a viola categorico mi hai convinto a metterti primo. Racconto magistrale di pura SF dalle mille "diramazioni". Davvero ottima fantasia e ottima padronanza dello stile che viene usato e implementato con precisione nella cornice del genere di appartenenza. Tema ovviamente centrato. Personalmente volevo qualche dialogo extra, ma forse perché oggi mi sento chiacchierone. Buona gara.

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Emiliano Maramonte
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Re: Arboretum di Emiliano Maramonte

Messaggio#15 » giovedì 30 gennaio 2025, 10:42

Ringrazio collettivamente gli/le ultimi/e commentari/commentatrici. Grazie per gli apprezzamenti (che fanno sempre piacere) ma soprattutto per le critiche, anche severe, perché aiutano a crescere e, come ben sapete, non si finisce mai di imparare.
Aggiungo una cosa importante. Quando si scrive fantascienza si corre un grande rischio, quello di non essere compresi o di risultare ostici. Però si può anche generare un senso di stupore perché la fantascienza è essenzialmente letteratura di idee, e se un lettore comprende la portata di un'idea, allora si apre un mondo.
Con questa Edition sono tornato nel mio territorio naturale, consapevole del rischio di non piacere a tutti, ma sono lieto che, a meno di qualche mugugno sacrosanto sulla terminologia tecnica e sulle vicende non proprio chiarissime, la storia di Epsilon è stata abbastanza trasversale. A chi me lo chiedeva, rispondo che, sì, costruire ab origine un mondo fantastico coerente in meno di 4 ore non è stato affatto facile, ma mi ha dato grande soddisfazione.
E' mio costume in molte Edition, laddove il racconto appare ostico, spiegare i punti oscuri e le criticità del testo, ma questo mese scelgo di non farlo; preferisco lasciare ogni possibile deduzione alla fantasia del lettore.

Buona gara a tutti/e!

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antico
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Re: Arboretum di Emiliano Maramonte

Messaggio#16 » sabato 1 febbraio 2025, 17:25

Dunque, qui ci ho visto parecchio di WALL-E ed è sicuramente un bene. Ho faticato tantissimo con tutti i termini tecnici, ma a un certo punto ho deciso di non decrittare tutto e lasciarmi andare al flow e sono entrato (questo per dire che i termini tecnici è anche giusto usarli perché è un modo per dare un alone al tutto, anche se rimane distante dal lettore). Non mi convince però il finale perché l'unità centrale ha deciso di disassemblarlo e il fatto che venga ritrasformato in loco (o almeno così ho capito) non depone molto a una sua sopravvivenza prolungata. Buona la declinazione del tema. Per me un pollice tendente al positivo in modo solido e anche brillante.

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BruceLagogrigio
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Re: Arboretum di Emiliano Maramonte

Messaggio#17 » giovedì 6 febbraio 2025, 17:54

Ciao Emiliano che bello ritrovarti nel tuo ambiente familiare (anche se fai bene sperimentare). Sicuramente il tuo racconto più bello di quest'era! Ho trovato fantastico il background e il worldbuilding che hai saputo creare e l'empatia che sei riuscito a far trasmettere dal protagonista nonostante fosse una specie di robot!

Alla prossima!
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

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Emiliano Maramonte
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Re: Arboretum di Emiliano Maramonte

Messaggio#18 » martedì 11 febbraio 2025, 19:29

BruceLagogrigio ha scritto:Ciao Emiliano che bello ritrovarti nel tuo ambiente familiare (anche se fai bene sperimentare). Sicuramente il tuo racconto più bello di quest'era! Ho trovato fantastico il background e il worldbuilding che hai saputo creare e l'empatia che sei riuscito a far trasmettere dal protagonista nonostante fosse una specie di robot!

Alla prossima!


Grazie mille, Bruce! Grazie per gli apprezzamenti e per le costanti visite ai miei racconti!

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