Una pagina del diario di Soy
Una pagina del diario di Soy
Mi chiamo Soy, non ho amici e il mio hobby preferito è fare scherzi.
Vivo in casa con la mia famiglia, ma li vedo poco perché se non sono a scuola, sono chiuso in camera. È lì che pianifico i miei scherzi diabolici. Si perché, io non faccio ridere, faccio terrore.
Una volta ne ho fatto uno a mia sorella, per poco non ci rimaneva secca: ho scambiato il suo shampoo con della colla vinilica, quando se l'è versata in testa ci ha messo un po' a rendersi conto che qualcosa non andava; dopo essersi incollata per bene ha aperto l'acqua e quello è stato il segnale! Come un fulmine le ho svuotato sulla testa un secchio pieno di piume d'oca che avevo preso da un vecchio cuscino, ma non è mica finita qui, non sono banale, io. Ho versato dell'olio proprio all'ingresso della doccia e appena è uscita Squish! è volata a terra. Ha avuto la prontezza di poggiare i gomiti per evitare di sbattere la testa.. però si è fratturata le braccia! Il vero problema è che più che spaventata era furiosa. Ci sono voluti degli interventi medici per ripulirla e per sistemarle i gomiti, e appena si è ripresa non ha esitato a farmela pagare: ha ucciso Okto. Dico, Okto, la mia tarantola! Non aveva fatto niente di male.. almeno, non di sua volontà.
Un giorno mio padre faceva il suo riposino pomeridiano steso sul divano e io pensavo ad un modo per spaventarlo a morte. Avrei potuto incollare le sue ciabatte al pavimento e poi spargere dei chiodi con la punta in alto, così gli sarebbe preso un colpo cadendo dopo aver tentato un passo e magari si sarebbe fatto anche male, ma bisogna sempre superare se stessi, ed è qui che è entrato in scena Okto. Se sommiamo i due fattori: 1) mio padre dorme sempre con la bocca spalancata; 2) Okto amava infilarsi nei cunicoli bui, non può che uscire fuori un incubo. Ho legato una sua zampetta ad un filo ed il filo ad una stecca di legno a mo' di piccola canna da pesca, e da dietro al divano ho calato Okto verso la bocca di mio padre. Il ragno non ha esitato ad intrufolarsi, mio padre si è svegliato di colpo soffocando e con uno sputo violento ha scaraventato a terra la bestiola, ancora viva per miracolo. Non potete immaginare il colore della sua faccia, sembrava una melanzana! Ci è mancato poco che vomitasse. Poteva sembrare uno scherzo perfetto per terrorizzare qualcuno, ma anziché ascoltare urla di terrore, ho ricevuto un ceffone in faccia che mi ha fatto fischiare l'orecchio per un'ora intera.
Le ho provate tutte, anche quelle cose strane che di solito fanno paura agli adulti, con candele, stelle, capre e frasi incomprensibili, ma sono stato addirittura deriso!
Una volta ho creato quella cosa con tutte le lettere dell'alfabeto facendo le incisioni su una tavola di legno, nella speranza di riuscire a farmi aiutare da uno spirito o un demone, ma quando mia mamma l'ha scoperta era.. contenta! Diceva che ero bravissimo e avrei potuto avere un futuro da falegname o qualcosa del genere; dovevate vedere il suo sorriso, era disgustoso.
Nonostante il genio celato nei miei scherzi da brividi, ottenevo ogni reazione tranne che del puro terrore. Così, nel tempo i miei obiettivi sono cambiati, sono andato alla ricerca di qualcosa che stimolasse la mia soddisfazione.
Diverse volte ho visto mio padre regalare dei fiori a mia madre, per poi abbracciarsi in un vortice di parole dolci. Un'aura disgustosa, ma molto forte. Allo stesso modo quando lei gli prepara il suo piatto preferito, lui la ricopre di baci. Io preferirei prendere qualcuno a morsi, ma per loro i baci sono abbastanza efficaci a quanto pare.
Prendendo spunto da quell'atmosfera a me sconosciuta, oggi ho deciso di provare a fare qualcosa di carino. Si dice così se non sbaglio. Quando tutti sono usciti di casa, io sono andato in cucina e ho preparato dei piccoli biscotti ripieni.. dei biscotti, io! Li ho fatti con molta cura e tanto.. come si dice.. non importa, comunque l'ho fatto per la mia famiglia, credo.
Mi sono chiuso in camera, e quando mi sono accorto che tutti erano tornati, sono spuntato fuori con un sorriso ed il vassoio pieno. Avevo tenuto un biscottino di prova da mangiare personalmente nel caso fossero stati diffidenti nei miei confronti, e così è stato, e dopo qualche tentennamento e varie annusate ne hanno mangiato uno a testa. Dopo averli assaporati le loro sopracciglia non erano più aggrottate come all'inizio e anzi, hanno iniziato a riempirmi di complimenti! Non pensavo che mi sarebbe mai piaciuto, ma devo dire che è una sensazione appagante. Sorridevano e mi abbracciavano. Quindi è questo.. come si chiama.. amore?
Poi ne hanno mangiati altri con gusto e voracità, finché ad un certo punto non sono caduti ai miei piedi! La mia famiglia deve amarmi proprio tanto.. il problema è che non si alzano da un bel po', e le loro bocche non smettono di sanguinare.
Comunque, ecco gli ingredienti dei miei fantastici biscotti:
farina
burro
uova
miele
chiodi di garofano (io non li avevo e ho messo dei piccoli spilli, ma dovrebbe essere uguale)
cannella
Vivo in casa con la mia famiglia, ma li vedo poco perché se non sono a scuola, sono chiuso in camera. È lì che pianifico i miei scherzi diabolici. Si perché, io non faccio ridere, faccio terrore.
Una volta ne ho fatto uno a mia sorella, per poco non ci rimaneva secca: ho scambiato il suo shampoo con della colla vinilica, quando se l'è versata in testa ci ha messo un po' a rendersi conto che qualcosa non andava; dopo essersi incollata per bene ha aperto l'acqua e quello è stato il segnale! Come un fulmine le ho svuotato sulla testa un secchio pieno di piume d'oca che avevo preso da un vecchio cuscino, ma non è mica finita qui, non sono banale, io. Ho versato dell'olio proprio all'ingresso della doccia e appena è uscita Squish! è volata a terra. Ha avuto la prontezza di poggiare i gomiti per evitare di sbattere la testa.. però si è fratturata le braccia! Il vero problema è che più che spaventata era furiosa. Ci sono voluti degli interventi medici per ripulirla e per sistemarle i gomiti, e appena si è ripresa non ha esitato a farmela pagare: ha ucciso Okto. Dico, Okto, la mia tarantola! Non aveva fatto niente di male.. almeno, non di sua volontà.
Un giorno mio padre faceva il suo riposino pomeridiano steso sul divano e io pensavo ad un modo per spaventarlo a morte. Avrei potuto incollare le sue ciabatte al pavimento e poi spargere dei chiodi con la punta in alto, così gli sarebbe preso un colpo cadendo dopo aver tentato un passo e magari si sarebbe fatto anche male, ma bisogna sempre superare se stessi, ed è qui che è entrato in scena Okto. Se sommiamo i due fattori: 1) mio padre dorme sempre con la bocca spalancata; 2) Okto amava infilarsi nei cunicoli bui, non può che uscire fuori un incubo. Ho legato una sua zampetta ad un filo ed il filo ad una stecca di legno a mo' di piccola canna da pesca, e da dietro al divano ho calato Okto verso la bocca di mio padre. Il ragno non ha esitato ad intrufolarsi, mio padre si è svegliato di colpo soffocando e con uno sputo violento ha scaraventato a terra la bestiola, ancora viva per miracolo. Non potete immaginare il colore della sua faccia, sembrava una melanzana! Ci è mancato poco che vomitasse. Poteva sembrare uno scherzo perfetto per terrorizzare qualcuno, ma anziché ascoltare urla di terrore, ho ricevuto un ceffone in faccia che mi ha fatto fischiare l'orecchio per un'ora intera.
Le ho provate tutte, anche quelle cose strane che di solito fanno paura agli adulti, con candele, stelle, capre e frasi incomprensibili, ma sono stato addirittura deriso!
Una volta ho creato quella cosa con tutte le lettere dell'alfabeto facendo le incisioni su una tavola di legno, nella speranza di riuscire a farmi aiutare da uno spirito o un demone, ma quando mia mamma l'ha scoperta era.. contenta! Diceva che ero bravissimo e avrei potuto avere un futuro da falegname o qualcosa del genere; dovevate vedere il suo sorriso, era disgustoso.
Nonostante il genio celato nei miei scherzi da brividi, ottenevo ogni reazione tranne che del puro terrore. Così, nel tempo i miei obiettivi sono cambiati, sono andato alla ricerca di qualcosa che stimolasse la mia soddisfazione.
Diverse volte ho visto mio padre regalare dei fiori a mia madre, per poi abbracciarsi in un vortice di parole dolci. Un'aura disgustosa, ma molto forte. Allo stesso modo quando lei gli prepara il suo piatto preferito, lui la ricopre di baci. Io preferirei prendere qualcuno a morsi, ma per loro i baci sono abbastanza efficaci a quanto pare.
Prendendo spunto da quell'atmosfera a me sconosciuta, oggi ho deciso di provare a fare qualcosa di carino. Si dice così se non sbaglio. Quando tutti sono usciti di casa, io sono andato in cucina e ho preparato dei piccoli biscotti ripieni.. dei biscotti, io! Li ho fatti con molta cura e tanto.. come si dice.. non importa, comunque l'ho fatto per la mia famiglia, credo.
Mi sono chiuso in camera, e quando mi sono accorto che tutti erano tornati, sono spuntato fuori con un sorriso ed il vassoio pieno. Avevo tenuto un biscottino di prova da mangiare personalmente nel caso fossero stati diffidenti nei miei confronti, e così è stato, e dopo qualche tentennamento e varie annusate ne hanno mangiato uno a testa. Dopo averli assaporati le loro sopracciglia non erano più aggrottate come all'inizio e anzi, hanno iniziato a riempirmi di complimenti! Non pensavo che mi sarebbe mai piaciuto, ma devo dire che è una sensazione appagante. Sorridevano e mi abbracciavano. Quindi è questo.. come si chiama.. amore?
Poi ne hanno mangiati altri con gusto e voracità, finché ad un certo punto non sono caduti ai miei piedi! La mia famiglia deve amarmi proprio tanto.. il problema è che non si alzano da un bel po', e le loro bocche non smettono di sanguinare.
Comunque, ecco gli ingredienti dei miei fantastici biscotti:
farina
burro
uova
miele
chiodi di garofano (io non li avevo e ho messo dei piccoli spilli, ma dovrebbe essere uguale)
cannella
Francesco Michele Forciniti
Re: Una pagina del diario di Soy
Ciao Francesco! Caratteri e tempo ok, buona STEFANIA TONIOLO EDITION!
- MatteoMantoani
- Messaggi: 1220
Re: Una pagina del diario di Soy
Ciao Francesco, piacere di rileggerti.
Ok, un racconto molto interessante che si legge dall'inizio alla fine con interesse, scritto in modo scorrevole e con uno stile immediato che arriva dritto al punto, ma comunque personale e ben caratterizzato. Tutta la lettura procede spedita fino al finale in cui, devo dirlo, mi aspettavo qualcosa del genere ;) ma in questo caso non è un problema, perché c'è una certa tensione che si scarica appunto nel finale e quello che conta è che c'è l'attesa e l'ansia di arrivare a scoprire l'inevitabile.. sui biscotti con dentro gli spilli ci sono un paio di cose che non mi tornano: lui deve sapere benissimo che gli spilli fanno male, anche se nella spiegazione fa l'innocente. Devo anche assumere che magari gli spilli non sono in tutti i biscotti? Perché quello di prova non gli fa niente, e anche i genitori mangiano biscotti senza problemi fino a quando, all'improvviso, si sentono male.. e non è che puoi andare avanti molto a masticare spilli prima di renderti conto di quello che sta succedendo.. avrei allora cambiato la ricetta finale in questo senso, come per esempio: "una volta finiti, i chiodi di garofano li ho sostituiti con piccoli spilli".
Insomma, un racconto interessante in cui c'è un bambino che sembra scappato dalla famiglia Addams, e che fa del suo peggio in una famiglia normale. Divertente, al netto di quel piccolo particolare sopra.
Ok, un racconto molto interessante che si legge dall'inizio alla fine con interesse, scritto in modo scorrevole e con uno stile immediato che arriva dritto al punto, ma comunque personale e ben caratterizzato. Tutta la lettura procede spedita fino al finale in cui, devo dirlo, mi aspettavo qualcosa del genere ;) ma in questo caso non è un problema, perché c'è una certa tensione che si scarica appunto nel finale e quello che conta è che c'è l'attesa e l'ansia di arrivare a scoprire l'inevitabile.. sui biscotti con dentro gli spilli ci sono un paio di cose che non mi tornano: lui deve sapere benissimo che gli spilli fanno male, anche se nella spiegazione fa l'innocente. Devo anche assumere che magari gli spilli non sono in tutti i biscotti? Perché quello di prova non gli fa niente, e anche i genitori mangiano biscotti senza problemi fino a quando, all'improvviso, si sentono male.. e non è che puoi andare avanti molto a masticare spilli prima di renderti conto di quello che sta succedendo.. avrei allora cambiato la ricetta finale in questo senso, come per esempio: "una volta finiti, i chiodi di garofano li ho sostituiti con piccoli spilli".
Insomma, un racconto interessante in cui c'è un bambino che sembra scappato dalla famiglia Addams, e che fa del suo peggio in una famiglia normale. Divertente, al netto di quel piccolo particolare sopra.
Re: Una pagina del diario di Soy
Ciao Matteo, attendevo con ansia il tuo riscontro, ed è stato il primo! Ti ringrazio per i complimenti.
Dunque problema spilli. In effetti la mia idea era quella di non farli mettere in tutti i biscotti ma solo in alcuni, lasciando al caso il fatto che la famiglia di Soy avesse mangiato prima quelli senza, e dopo quelli con, ma poi ho voluto lasciare all'immaginazione del lettore questa scena, e forse non è stata una buona idea.
Mentre riguardo al fatto che Soy sapesse la pericolosità degli spilli, è così, ma in quel caso ne era inconsapevole. Nel senso, lui è un ragazzino dispettoso e anche cattivo, ma quando tende ad avvicinarsi al bene per la prima volta, la sua vera indole rimane comunque, e si manifesta in una ingenuità, che è quella di sostituire i chiodi di garofano con spilli appuntiti. Non voleva davvero fargli del male, ma lui è fatto così.
Ho il vizio di lasciare troppe cose al caso senza spiegarle :[
Dunque problema spilli. In effetti la mia idea era quella di non farli mettere in tutti i biscotti ma solo in alcuni, lasciando al caso il fatto che la famiglia di Soy avesse mangiato prima quelli senza, e dopo quelli con, ma poi ho voluto lasciare all'immaginazione del lettore questa scena, e forse non è stata una buona idea.
Mentre riguardo al fatto che Soy sapesse la pericolosità degli spilli, è così, ma in quel caso ne era inconsapevole. Nel senso, lui è un ragazzino dispettoso e anche cattivo, ma quando tende ad avvicinarsi al bene per la prima volta, la sua vera indole rimane comunque, e si manifesta in una ingenuità, che è quella di sostituire i chiodi di garofano con spilli appuntiti. Non voleva davvero fargli del male, ma lui è fatto così.
Ho il vizio di lasciare troppe cose al caso senza spiegarle :[
Francesco Michele Forciniti
- Emiliano Maramonte
- Messaggi: 1243
- Contatta:
Re: Una pagina del diario di Soy
Ciao Francesco, bentrovato!
Dico subito quello che mi è piaciuto: il registro della storia. Il protagonista è cattivo, ironico, dissacrante (verso la famiglia), bastardo all'inverosimile, quindi attira l'attenzione su di sé nel modo giusto. E hai gestito questo stile senza sbavature o sbandamenti tecnici, insomma, hai fatto un buon lavoro.
Invece quello che non mi è piaciuto è l'impianto della trama. Mi spiego meglio: il ragazzino malvagio è calato in una realtà famigliare che, tutto sommato, sembra normale. I genitori non paiono, almeno da ciò che traspare dal racconto, mostri o psicopatici, ma si scambiano dolcezze, sono sorridenti, affettuosi, soprattutto quando lui regala loro i biscottini "contaminati" dagli spilli. Allora la sua malvagità da cosa deriva? Potrei capire un'indole del genere in una famiglia disfunzionale o in una come quella di "Non aprite quella porta", il cui retroterra è già marcio, perverso, ma qui il contrasto è troppo stridente, senza contare che fa scherzi terribili (al limite della mutilazione o, peggio, della morte) e in famiglia subiscono passivamente? Voglio pure passarci sopra, pensando a una specie di parodia piena di humor nero, ma secondo me questo è un punto critico. Potevi giustificare il qualche modo questi suoi comportamenti, magari riducendo i caratteri per le descrizioni e destinandoli a un po' di semina in più.
Tema (quasi) centrato.
Buona gara!
Emiliano
Dico subito quello che mi è piaciuto: il registro della storia. Il protagonista è cattivo, ironico, dissacrante (verso la famiglia), bastardo all'inverosimile, quindi attira l'attenzione su di sé nel modo giusto. E hai gestito questo stile senza sbavature o sbandamenti tecnici, insomma, hai fatto un buon lavoro.
Invece quello che non mi è piaciuto è l'impianto della trama. Mi spiego meglio: il ragazzino malvagio è calato in una realtà famigliare che, tutto sommato, sembra normale. I genitori non paiono, almeno da ciò che traspare dal racconto, mostri o psicopatici, ma si scambiano dolcezze, sono sorridenti, affettuosi, soprattutto quando lui regala loro i biscottini "contaminati" dagli spilli. Allora la sua malvagità da cosa deriva? Potrei capire un'indole del genere in una famiglia disfunzionale o in una come quella di "Non aprite quella porta", il cui retroterra è già marcio, perverso, ma qui il contrasto è troppo stridente, senza contare che fa scherzi terribili (al limite della mutilazione o, peggio, della morte) e in famiglia subiscono passivamente? Voglio pure passarci sopra, pensando a una specie di parodia piena di humor nero, ma secondo me questo è un punto critico. Potevi giustificare il qualche modo questi suoi comportamenti, magari riducendo i caratteri per le descrizioni e destinandoli a un po' di semina in più.
Tema (quasi) centrato.
Buona gara!
Emiliano
Re: Una pagina del diario di Soy
Ciao Emiliano, ti ringrazio tanto per le parole!
Dunque, capisco cosa intendi: non si spiega il carattere cattivo e dispettoso del protagonista senza esserci un background familiare altrettanto negativo. Ebbene, ammetto che ho preso spunto dal personaggio Soichi (foto del mio profilo) di Junji Ito. La famiglia di Soichi è sana, normale, eppure per qualche motivo non spiegato quel ragazzino ha un'indole maligna. Anzi, persino loro si fanno tante domande al riguardo, cercano anche di andargli incontro, di comprenderlo, ma non funziona mai, e lui va avanti con i suoi dispetti, anche pericolosi.
Ecco tutto!
Dunque, capisco cosa intendi: non si spiega il carattere cattivo e dispettoso del protagonista senza esserci un background familiare altrettanto negativo. Ebbene, ammetto che ho preso spunto dal personaggio Soichi (foto del mio profilo) di Junji Ito. La famiglia di Soichi è sana, normale, eppure per qualche motivo non spiegato quel ragazzino ha un'indole maligna. Anzi, persino loro si fanno tante domande al riguardo, cercano anche di andargli incontro, di comprenderlo, ma non funziona mai, e lui va avanti con i suoi dispetti, anche pericolosi.
Ecco tutto!
Francesco Michele Forciniti
-
- Messaggi: 187
Re: Una pagina del diario di Soy
Gusto personale: Ciao Francesco. Che dire. Il protagonista cerca di seminare terrore ma la sua famiglia non gli da soddisfazione. Io invece si’, sono terrorizzato all’idea di avere un figlio cosi Un bel racconto scanzonato, al limite dell’inverosimile, ma riesci quasi sempre ad essere credibile (l’eccezione e’ il finale, ma ci arrivero’ piu’ tardi). Una lettura piacevole che ci porta fino alla fine tutto d’un fiato.
Aderenza al tema: tema centrato. Il protagonista cerca consciamente di seminare terrore e quando pensa di non riuscirci, cambia tattica e prova a fare qualcosa di amorevole.
Stile: Lo stile e’ chiaro e diretto, ma anche coerente con la scelta di una pagina di diario di un ragazzo adolescente o pre adolescente. Degno di nota il passaggio molto fluido dal racconto del primo scherzo al secondo, usando Okto come filo conduttore.
Coerenza interna: Allora qui ci sono un paio di problemini. Uno ti e’ gia’ stato fatto notare da Mantoani sugli spilli, quindi non ripeto. L’altro riguarda la morte improvvisa della famiglia: anche se avessero ingoiato degli spilli senza rendersene conto, la morte per emoraggia interna sarebbe stata lunga e dolorosa. Inoltre, il nostro Soy, per quanto malvagio e con qualche rotella fuori posto, non sembra completamente fuori dalla realta’: dovrebbe pur capire che i genitori non si muovono perche’ li ha ammazzati; invece si mette tranquillqmente a scrivere una pagina di diario. O allora, e’ molto piu’ psicopatico di quanto ci hai fatto intendere...?
Forma: Nulla da dire.
Frasi preferite: Prendendo spunto da quell'atmosfera a me sconosciuta, oggi ho deciso di provare a fare qualcosa di carino. Si dice così se non sbaglio. / Li ho fatti con molta cura e tanto.. come si dice.. non importa
Aderenza al tema: tema centrato. Il protagonista cerca consciamente di seminare terrore e quando pensa di non riuscirci, cambia tattica e prova a fare qualcosa di amorevole.
Stile: Lo stile e’ chiaro e diretto, ma anche coerente con la scelta di una pagina di diario di un ragazzo adolescente o pre adolescente. Degno di nota il passaggio molto fluido dal racconto del primo scherzo al secondo, usando Okto come filo conduttore.
Coerenza interna: Allora qui ci sono un paio di problemini. Uno ti e’ gia’ stato fatto notare da Mantoani sugli spilli, quindi non ripeto. L’altro riguarda la morte improvvisa della famiglia: anche se avessero ingoiato degli spilli senza rendersene conto, la morte per emoraggia interna sarebbe stata lunga e dolorosa. Inoltre, il nostro Soy, per quanto malvagio e con qualche rotella fuori posto, non sembra completamente fuori dalla realta’: dovrebbe pur capire che i genitori non si muovono perche’ li ha ammazzati; invece si mette tranquillqmente a scrivere una pagina di diario. O allora, e’ molto piu’ psicopatico di quanto ci hai fatto intendere...?
Forma: Nulla da dire.
Frasi preferite: Prendendo spunto da quell'atmosfera a me sconosciuta, oggi ho deciso di provare a fare qualcosa di carino. Si dice così se non sbaglio. / Li ho fatti con molta cura e tanto.. come si dice.. non importa
- Mauro Bennici
- Messaggi: 175
Re: Una pagina del diario di Soy
Ciao Francesco,
Testo che si legge tutto d'un fiato. Lo stato di tensione e aspettativa è creato veramente bene!
All'inizio credevo che fossimo dentro la famiglia Addams dopo la reazione della sorella. Con le ossa rotte è difficile essere furiosi.
La scena della tarantola è da "Il ragazzo di campagna", esilarante :D
Per la scena finale degli spilli ti hanno già detto. Sai con cosa avrei giocato? Con l'ammoniaca! Ci sono diversi dolci che si fanno con l'ammoniaca alimentare e, in assenza di quella, avrebbe potuto usare l'altra :X
Alla prossima!
Testo che si legge tutto d'un fiato. Lo stato di tensione e aspettativa è creato veramente bene!
All'inizio credevo che fossimo dentro la famiglia Addams dopo la reazione della sorella. Con le ossa rotte è difficile essere furiosi.
La scena della tarantola è da "Il ragazzo di campagna", esilarante :D
Per la scena finale degli spilli ti hanno già detto. Sai con cosa avrei giocato? Con l'ammoniaca! Ci sono diversi dolci che si fanno con l'ammoniaca alimentare e, in assenza di quella, avrebbe potuto usare l'altra :X
Alla prossima!
- Mario Mazzafoglie
- Messaggi: 250
Re: Una pagina del diario di Soy
Una pagina del diario di Soy - Francesco Forciniti
Ciao Francesco, un piacere leggerti.
Non amo particolarmente i racconti da diario segreto. Ti dico questo perchè la ritengo una maniera pigra per scrivere un racconto. Con una costruzione attenta e lavorata avresti potuto costruire una scena nel presente e sicuramente avresti avuto un impatto maggiore sul lettore che avrebbe vissuto l'esperienza in maniera più focalizzata rispetto al diario. E' come quando uno ti racconta un sogno, non riesce a coinvolgerti emotivamente.
Detto questo, la storia in sè mi è piaciuta e dato il tono della stessa non starei tanto a pensare a buchi di trama o a cose del genere. E' un racconto senza grandi pretese e per tale deve essere analizzato.
Alla prossima, buona edition.
Ciao Francesco, un piacere leggerti.
Non amo particolarmente i racconti da diario segreto. Ti dico questo perchè la ritengo una maniera pigra per scrivere un racconto. Con una costruzione attenta e lavorata avresti potuto costruire una scena nel presente e sicuramente avresti avuto un impatto maggiore sul lettore che avrebbe vissuto l'esperienza in maniera più focalizzata rispetto al diario. E' come quando uno ti racconta un sogno, non riesce a coinvolgerti emotivamente.
Detto questo, la storia in sè mi è piaciuta e dato il tono della stessa non starei tanto a pensare a buchi di trama o a cose del genere. E' un racconto senza grandi pretese e per tale deve essere analizzato.
Alla prossima, buona edition.
Re: Una pagina del diario di Soy
Et voilà Giovannino Stoppani 2.0. Come Giamburrasca crea scherzi atroci, per nulla divertenti se non per se stesso e ancora non ne è soddisfatto!
Non è una critica, ma a me ha subito fatto pensare a Giamburrasca, solo un po’ più delinquente. Il racconto però scorre bene, dall’inizio alla fine e potrebbe fare anche sorridere se non fosse fin troppo reale.
Bravo, con un pizzico di sana invidia perché a me mai sarebbe in mente una cosa così!
Non è una critica, ma a me ha subito fatto pensare a Giamburrasca, solo un po’ più delinquente. Il racconto però scorre bene, dall’inizio alla fine e potrebbe fare anche sorridere se non fosse fin troppo reale.
Bravo, con un pizzico di sana invidia perché a me mai sarebbe in mente una cosa così!
- Bescottina
- Messaggi: 61
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Re: Una pagina del diario di Soy
Ciao, Francesco.
Credo sia la prima volta che ti leggo a MC.
Allora... mi dispiace non essere entusiasta come i miei predecessori, ma sebbene mi sia piaciuto il modo in cui hai declinato l'aderenza al tema, e abbia apprezzato come tu abbia reso un personaggio così chiaramente disturbato (non ho sentito la mancanza di un motivo), il modo in cui hai messo in scena l'evento mi ha distaccata immediatamente dal racconto.
La pagina di diario funziona per certi tipi di racconto, ma questo incipit:
più che dirmi che è un diario, mi dice che il personaggio ha bisogno di presentarsi a un lettore (immaginario o meno). Se fosse la pagina di un diario, Soy non avrebbe bisogno di presentarsi, perché i diari non sono scritti per essere letti da qualcuno: io so chi sono, non mi devo presentare a me stesso.
Ci sono racconti in cui la soluzione "diario rivolto a un lettore" è valida, ma qui assume un aspetto abbastanza amatoriale. La differenza è: lo scopo.
Mi spiego con un esempio: "1922" di King.
Lì, il protagonista affida le sue memorie a un diario allo scopo di raccontare a chi lo leggerà come sono andate veramente le cose e come è arrivato al momento in cui scrivere gli eventi è diventato necessario.
Soy non ha uno scopo. È un personaggio conscio di essere un personaggio e fora la quarta parete senza motivo: l'unico motivo è che serviva all'autore per mettere in scena tutta quella serie di situazioni disturbanti. A conti fatti, l'effetto è lo stesso della Personaggia X che si sveglia e mentre si veste per iniziare la giornata racconta ai lettori di essere "quella diversa dalle altre".
Il finale con lui che si chiede come mai non si alzino, al netto del fantasioso funzionamento degli "spilli", poteva anche funzionare con un narratore inaffidabile che finge l'innocenza, ma nei commenti hai dato una spiegazione sulla scelta degli spilli che mi ha fatto pensare che tu non abbia pensato davvero al personaggio di Soy.
Per tutto il tempo, Soy sa esattamente quanto sono "pericolosi" gli scherzi che fa e il passarlo come "ingenuità" è davvero poco credibile.
Peccato, perché l'idea aveva del potenziale.
Spero di rileggerti con un altro racconto.
Credo sia la prima volta che ti leggo a MC.
Allora... mi dispiace non essere entusiasta come i miei predecessori, ma sebbene mi sia piaciuto il modo in cui hai declinato l'aderenza al tema, e abbia apprezzato come tu abbia reso un personaggio così chiaramente disturbato (non ho sentito la mancanza di un motivo), il modo in cui hai messo in scena l'evento mi ha distaccata immediatamente dal racconto.
La pagina di diario funziona per certi tipi di racconto, ma questo incipit:
frafo ha scritto:Mi chiamo Soy, non ho amici e il mio hobby preferito è fare scherzi.
Vivo in casa con la mia famiglia, ma li vedo poco perché se non sono a scuola, sono chiuso in camera. È lì che pianifico i miei scherzi diabolici. Si perché, io non faccio ridere, faccio terrore.
più che dirmi che è un diario, mi dice che il personaggio ha bisogno di presentarsi a un lettore (immaginario o meno). Se fosse la pagina di un diario, Soy non avrebbe bisogno di presentarsi, perché i diari non sono scritti per essere letti da qualcuno: io so chi sono, non mi devo presentare a me stesso.
Ci sono racconti in cui la soluzione "diario rivolto a un lettore" è valida, ma qui assume un aspetto abbastanza amatoriale. La differenza è: lo scopo.
Mi spiego con un esempio: "1922" di King.
Lì, il protagonista affida le sue memorie a un diario allo scopo di raccontare a chi lo leggerà come sono andate veramente le cose e come è arrivato al momento in cui scrivere gli eventi è diventato necessario.
Soy non ha uno scopo. È un personaggio conscio di essere un personaggio e fora la quarta parete senza motivo: l'unico motivo è che serviva all'autore per mettere in scena tutta quella serie di situazioni disturbanti. A conti fatti, l'effetto è lo stesso della Personaggia X che si sveglia e mentre si veste per iniziare la giornata racconta ai lettori di essere "quella diversa dalle altre".
Il finale con lui che si chiede come mai non si alzino, al netto del fantasioso funzionamento degli "spilli", poteva anche funzionare con un narratore inaffidabile che finge l'innocenza, ma nei commenti hai dato una spiegazione sulla scelta degli spilli che mi ha fatto pensare che tu non abbia pensato davvero al personaggio di Soy.
Per tutto il tempo, Soy sa esattamente quanto sono "pericolosi" gli scherzi che fa e il passarlo come "ingenuità" è davvero poco credibile.
Peccato, perché l'idea aveva del potenziale.
Spero di rileggerti con un altro racconto.
- mdestefano
- Messaggi: 18
Re: Una pagina del diario di Soy
frafo ha scritto:Mi chiamo Soy, non ho amici e il mio hobby preferito è fare scherzi.
Vivo in casa con la mia famiglia, ma li vedo poco perché se non sono a scuola, sono chiuso in camera. È lì che pianifico i miei scherzi diabolici. Si perché, io non faccio ridere, faccio terrore.
Una volta ne ho fatto uno a mia sorella, per poco non ci rimaneva secca: ho scambiato il suo shampoo con della colla vinilica, quando se l'è versata in testa ci ha messo un po' a rendersi conto che qualcosa non andava; dopo essersi incollata per bene ha aperto l'acqua e quello è stato il segnale! Come un fulmine le ho svuotato sulla testa un secchio pieno di piume d'oca che avevo preso da un vecchio cuscino, ma non è mica finita qui, non sono banale, io. Ho versato dell'olio proprio all'ingresso della doccia e appena è uscita Squish! è volata a terra. Ha avuto la prontezza di poggiare i gomiti per evitare di sbattere la testa.. però si è fratturata le braccia! Il vero problema è che più che spaventata era furiosa. Ci sono voluti degli interventi medici per ripulirla e per sistemarle i gomiti, e appena si è ripresa non ha esitato a farmela pagare: ha ucciso Okto. Dico, Okto, la mia tarantola! Non aveva fatto niente di male.. almeno, non di sua volontà.
Un giorno mio padre faceva il suo riposino pomeridiano steso sul divano e io pensavo ad un modo per spaventarlo a morte. Avrei potuto incollare le sue ciabatte al pavimento e poi spargere dei chiodi con la punta in alto, così gli sarebbe preso un colpo cadendo dopo aver tentato un passo e magari si sarebbe fatto anche male, ma bisogna sempre superare se stessi, ed è qui che è entrato in scena Okto. Se sommiamo i due fattori: 1) mio padre dorme sempre con la bocca spalancata; 2) Okto amava infilarsi nei cunicoli bui, non può che uscire fuori un incubo. Ho legato una sua zampetta ad un filo ed il filo ad una stecca di legno a mo' di piccola canna da pesca, e da dietro al divano ho calato Okto verso la bocca di mio padre. Il ragno non ha esitato ad intrufolarsi, mio padre si è svegliato di colpo soffocando e con uno sputo violento ha scaraventato a terra la bestiola, ancora viva per miracolo. Non potete immaginare il colore della sua faccia, sembrava una melanzana! Ci è mancato poco che vomitasse. Poteva sembrare uno scherzo perfetto per terrorizzare qualcuno, ma anziché ascoltare urla di terrore, ho ricevuto un ceffone in faccia che mi ha fatto fischiare l'orecchio per un'ora intera.
Le ho provate tutte, anche quelle cose strane che di solito fanno paura agli adulti, con candele, stelle, capre e frasi incomprensibili, ma sono stato addirittura deriso!
Una volta ho creato quella cosa con tutte le lettere dell'alfabeto facendo le incisioni su una tavola di legno, nella speranza di riuscire a farmi aiutare da uno spirito o un demone, ma quando mia mamma l'ha scoperta era.. contenta! Diceva che ero bravissimo e avrei potuto avere un futuro da falegname o qualcosa del genere; dovevate vedere il suo sorriso, era disgustoso.
Nonostante il genio celato nei miei scherzi da brividi, ottenevo ogni reazione tranne che del puro terrore. Così, nel tempo i miei obiettivi sono cambiati, sono andato alla ricerca di qualcosa che stimolasse la mia soddisfazione.
Diverse volte ho visto mio padre regalare dei fiori a mia madre, per poi abbracciarsi in un vortice di parole dolci. Un'aura disgustosa, ma molto forte. Allo stesso modo quando lei gli prepara il suo piatto preferito, lui la ricopre di baci. Io preferirei prendere qualcuno a morsi, ma per loro i baci sono abbastanza efficaci a quanto pare.
Prendendo spunto da quell'atmosfera a me sconosciuta, oggi ho deciso di provare a fare qualcosa di carino. Si dice così se non sbaglio. Quando tutti sono usciti di casa, io sono andato in cucina e ho preparato dei piccoli biscotti ripieni.. dei biscotti, io! Li ho fatti con molta cura e tanto.. come si dice.. non importa, comunque l'ho fatto per la mia famiglia, credo.
Mi sono chiuso in camera, e quando mi sono accorto che tutti erano tornati, sono spuntato fuori con un sorriso ed il vassoio pieno. Avevo tenuto un biscottino di prova da mangiare personalmente nel caso fossero stati diffidenti nei miei confronti, e così è stato, e dopo qualche tentennamento e varie annusate ne hanno mangiato uno a testa. Dopo averli assaporati le loro sopracciglia non erano più aggrottate come all'inizio e anzi, hanno iniziato a riempirmi di complimenti! Non pensavo che mi sarebbe mai piaciuto, ma devo dire che è una sensazione appagante. Sorridevano e mi abbracciavano. Quindi è questo.. come si chiama.. amore?
Poi ne hanno mangiati altri con gusto e voracità, finché ad un certo punto non sono caduti ai miei piedi! La mia famiglia deve amarmi proprio tanto.. il problema è che non si alzano da un bel po', e le loro bocche non smettono di sanguinare.
Comunque, ecco gli ingredienti dei miei fantastici biscotti:
farina
burro
uova
miele
chiodi di garofano (io non li avevo e ho messo dei piccoli spilli, ma dovrebbe essere uguale)
cannella
Ciao Francesco, piacere di conoscerti e di leggerti.
Il racconto mi è piaciuto! Lo stile in forma di diario è molto coinvolgente e scorre bene, sembra quasi di leggere un diario di Gianburrasca, ma con un tocco più inquietante. Il twist finale è interessante e sorprendente, anche se un po’ prevedibile. La parte dei biscotti è veramente disturbante, ma mi chiedo come abbiano fatto a non accorgersene dei chiodi! Soprattutto considerando che lo stesso Soy ne mangia qualcuno, mi sembra un po’ strano che non ci siano conseguenze per lui. In ogni caso, è una storia che ti prende e ti fa riflettere su quanto può essere distorta la mente di un ragazzo. Tema centrato, a mio avviso.
Grazie e buona edition!
Manuel De Stefano
Re: Una pagina del diario di Soy
Ciao!
Partiamo dal fatto che questo racconto mi ha divertita tanto quanto inquietata: un personaggio a là Gianburrasca, ma con una vena "malvagia", che fa scherzi crudeli per ottenere l'attenzione degli altri, da una parte è buffo (perchè gli scherzi sono divertenti), dall'altra inquieta (perchè sono scherzi che fanno male).
è facile identificarlo con il mostro, sopratutto quando gli sfuggono gli spilli nei biscotti, ma è anche facile identificarlo con un bambino che non sa cosa voglia davvero dire essere amati.
in generale un racconto scorrevole, ben scritto, e con una interpretazione del tema molto interessante :)
Partiamo dal fatto che questo racconto mi ha divertita tanto quanto inquietata: un personaggio a là Gianburrasca, ma con una vena "malvagia", che fa scherzi crudeli per ottenere l'attenzione degli altri, da una parte è buffo (perchè gli scherzi sono divertenti), dall'altra inquieta (perchè sono scherzi che fanno male).
è facile identificarlo con il mostro, sopratutto quando gli sfuggono gli spilli nei biscotti, ma è anche facile identificarlo con un bambino che non sa cosa voglia davvero dire essere amati.
in generale un racconto scorrevole, ben scritto, e con una interpretazione del tema molto interessante :)
- IL GLADIATORE
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Re: Una pagina del diario di Soy
Ciao Francesco, il racconto colpisce per la voce narrante, perché Soy è un personaggio disturbato ma affascinante, con una visione del mondo completamente deviata. La scrittura è scorrevole, ha ritmo e regge bene l’andamento grottesco della vicenda. I momenti più forti, come l’episodio della sorella o della tarantola, funzionano nel costruire un tono che oscilla tra il comico nero e il patologico. Ci sono però alcuni difetti e criticità che vanno a pesare sulla valutazione: la struttura narrativa rischia di diventare un po’ monocorde; Soy resta inchiodato nella sua logica malata senza che ci sia un vero arco di trasformazione o una svolta interna. Il finale è davvero potente, ma, come ti è stato già fatto notare, prevedibile. Quando annuncia di voler “fare qualcosa di carino”, il lettore attento sa già dove si andrà a parare. L’ultima frase ha un buon impatto, ma sarebbe stata più efficace se il racconto avesse seminato meglio qualche ambiguità tra tenerezza e orrore. Nel complesso, è un testo che si legge con piacere e inquietudine, ma che avrebbe potuto osare di più nella costruzione psicologica. La valutazione è un pollice tendente al positivo in modo brillante ma non solido.
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