Andante con moto
Andante con moto
Lascio che la tensione delle ultime note vibri nell’aria, si distenda, si consumi fino all’eco più tenue. Assaporo il silenzio che ne segue. Lei dice che questo spartito l’affascina e l’angoscia al tempo stesso. Se solo sapesse. Il grido sgraziato d’un barcaiolo irrompe dalla finestra, sembra che il tempo peggiorerà. Riapro gli occhi e poggio l’archetto. La decisione è presa. Sul piano dello scrittoio c’è la mia maschera, nello scomparto segreto, al sicuro, riposa il frutto di anni di pianificazione, il mio capolavoro fatale.
In questo periodo dell’anno il mio lavoro è più facile, posso muovermi ovunque senza esser riconosciuto e senza destar sospetti. Appena il crepuscolo spegnerà l’ultimo bagliore del giorno, riprenderò il giro e controllerò gli inneschi nelle cisterne.
Son lustri che attendo quell’ordine che non arriva mai, e gli anni mi pesano sulle spalle come travi. Succeda quel che succeda, farò di testa mia. Il leone di San Marco conoscerà la peste più feroce che mai si sia veduta. E se l’esercito osmanico non è alle porte pronto ad approfittarne, beh… peggio per loro! Entro dopodomani tutto sarà pronto, farò scattare la trappola l’ultimo giorno del Carnevale.
Marieta, unico fiore sbocciato nel marcio di questa città. Dal primo giorno che ti vidi entrare a lezione, con quegli occhi colmi di timida curiosità, io non son più io. Freddo, cinico, fiero di saper orchestrare macchinazioni intricate e micidiali, sempre un passo avanti ai miei avversari. Un cobra egiziano, questo ero, prima che il tuoi sguardo innocente e il tuo canto soave rapissero il mio intelletto.
Il ticchettio leggero della pioggia e lo sciabordio che sale dal canale sono di sottofondo ai miei pensieri. Rivedo i tuoi occhi colmi di dolcezza. Odo le parole di ammirazione per la mia musica, i tuoi elogi si uniscono nel mio cuore ai rumori di questa notte profonda, componendo il più leggiadro dei madrigali.
Ah se i sogni potessero mutarsi in realtà! Ma la figlia di un consigliere con un musicista, un insegnante… no, la Repubblica non è poi tanto serenissima. Sua signoria potrebbe passar sopra all’età, ma non sul sangue: la sua gemma sposerà un nobile, nient'altro. Devo convincermi che non è amore, solo un capriccio, un miraggio; l'attrazione per le tue forme e il piacere di godere del balsamo della tua giovinezza.
Il piano andrà aventi come ho stabilito.
Maledetta sia Venezia con tutti i suoi santi! Proprio oggi!? La trappola va a farsi fottere. Mi ci van quasi due settimane per risistemare tutti gli inneschi, ogni volta che fa acqua alta.
Una stanchezza senza confini si insinua nelle mie ossa. E nella mia coscienza. Che Allah voglia fermare la mia mano? Forse mi punisce perché non ho seguito gli ordini del sultano? Per la prima volta in vita mia sento l’incertezza insinuarsi nella mia mente. Ma è una sensazione leggera, quasi inebriante, come un’ombra.
Andrò comunque alla festa a palazzo, e non dovrò preoccuparmi di venir via presto. Quando attracchiamo, fradicio e intirizzito, sono certo di una cosa: la mia carriera di spia finisce oggi. Se questo significherà pagare con la vita, pagherò. Ma finché l’esca avvelenata non toccherà a me, basta intrighi.
Comporrò sonate e sinfonie. E la sua voce le canterà. Che Marieta s'innamori almeno della mia musica.
In questo periodo dell’anno il mio lavoro è più facile, posso muovermi ovunque senza esser riconosciuto e senza destar sospetti. Appena il crepuscolo spegnerà l’ultimo bagliore del giorno, riprenderò il giro e controllerò gli inneschi nelle cisterne.
Son lustri che attendo quell’ordine che non arriva mai, e gli anni mi pesano sulle spalle come travi. Succeda quel che succeda, farò di testa mia. Il leone di San Marco conoscerà la peste più feroce che mai si sia veduta. E se l’esercito osmanico non è alle porte pronto ad approfittarne, beh… peggio per loro! Entro dopodomani tutto sarà pronto, farò scattare la trappola l’ultimo giorno del Carnevale.
Marieta, unico fiore sbocciato nel marcio di questa città. Dal primo giorno che ti vidi entrare a lezione, con quegli occhi colmi di timida curiosità, io non son più io. Freddo, cinico, fiero di saper orchestrare macchinazioni intricate e micidiali, sempre un passo avanti ai miei avversari. Un cobra egiziano, questo ero, prima che il tuoi sguardo innocente e il tuo canto soave rapissero il mio intelletto.
Il ticchettio leggero della pioggia e lo sciabordio che sale dal canale sono di sottofondo ai miei pensieri. Rivedo i tuoi occhi colmi di dolcezza. Odo le parole di ammirazione per la mia musica, i tuoi elogi si uniscono nel mio cuore ai rumori di questa notte profonda, componendo il più leggiadro dei madrigali.
Ah se i sogni potessero mutarsi in realtà! Ma la figlia di un consigliere con un musicista, un insegnante… no, la Repubblica non è poi tanto serenissima. Sua signoria potrebbe passar sopra all’età, ma non sul sangue: la sua gemma sposerà un nobile, nient'altro. Devo convincermi che non è amore, solo un capriccio, un miraggio; l'attrazione per le tue forme e il piacere di godere del balsamo della tua giovinezza.
Il piano andrà aventi come ho stabilito.
Maledetta sia Venezia con tutti i suoi santi! Proprio oggi!? La trappola va a farsi fottere. Mi ci van quasi due settimane per risistemare tutti gli inneschi, ogni volta che fa acqua alta.
Una stanchezza senza confini si insinua nelle mie ossa. E nella mia coscienza. Che Allah voglia fermare la mia mano? Forse mi punisce perché non ho seguito gli ordini del sultano? Per la prima volta in vita mia sento l’incertezza insinuarsi nella mia mente. Ma è una sensazione leggera, quasi inebriante, come un’ombra.
Andrò comunque alla festa a palazzo, e non dovrò preoccuparmi di venir via presto. Quando attracchiamo, fradicio e intirizzito, sono certo di una cosa: la mia carriera di spia finisce oggi. Se questo significherà pagare con la vita, pagherò. Ma finché l’esca avvelenata non toccherà a me, basta intrighi.
Comporrò sonate e sinfonie. E la sua voce le canterà. Che Marieta s'innamori almeno della mia musica.
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini
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Re: Andante con moto
Ciao Corrado! Parametri ok, buona STEFANIA TONIOLO EDITION!
- MatteoMantoani
- Messaggi: 1220
Re: Andante con moto
Ciao Corrado, piacere di ritrovarti.
Ok, allora un racconto che ha dalla sua l'ambientazione veneziana, che fa sempre il suo perché, e uno sfondo storico interessante.
Lato mio, ho letto tutto dall'inizio alla fine senza problemi, mi sono giusto fermato un paio di volte a rimuginare su alcuni passaggi che ho trovato un po' più difficili da leggere, ma credo sia solo un mio problema quindi non influenzerà il giudizio finale.
Quello che migliorerei del racconto è la prima persona, capisco che in poco spazio c'è tutta una vicenda con degli elementi importanti da mettere giù, ma qui è tanto tanto tell e forse alcuni spazi potevano essere gestiti meglio, per esempio tutta la prima parte che si ferma a descrivere lui che suona il violino è interessante ma è una digressione importante per quanto riguarda invece la trama principale, quindi l'avrei snellita un pelo.
La vicenda in sé secondo me non è così originale, ma non sarebbe un problema di base perché comunque gli elementi dell'ambientazione sono dei sempreverde, però unita alla prima persona un po' così così depotenzia tutto e lo rende un po' come un grosso boccone saporito ma difficile da masticare.
Insomma, tanta roba, poco spazio, di conseguenza tanto tell, un errore che ho fatto anche io nell'edizione special.
Ok, allora un racconto che ha dalla sua l'ambientazione veneziana, che fa sempre il suo perché, e uno sfondo storico interessante.
Lato mio, ho letto tutto dall'inizio alla fine senza problemi, mi sono giusto fermato un paio di volte a rimuginare su alcuni passaggi che ho trovato un po' più difficili da leggere, ma credo sia solo un mio problema quindi non influenzerà il giudizio finale.
Quello che migliorerei del racconto è la prima persona, capisco che in poco spazio c'è tutta una vicenda con degli elementi importanti da mettere giù, ma qui è tanto tanto tell e forse alcuni spazi potevano essere gestiti meglio, per esempio tutta la prima parte che si ferma a descrivere lui che suona il violino è interessante ma è una digressione importante per quanto riguarda invece la trama principale, quindi l'avrei snellita un pelo.
La vicenda in sé secondo me non è così originale, ma non sarebbe un problema di base perché comunque gli elementi dell'ambientazione sono dei sempreverde, però unita alla prima persona un po' così così depotenzia tutto e lo rende un po' come un grosso boccone saporito ma difficile da masticare.
Insomma, tanta roba, poco spazio, di conseguenza tanto tell, un errore che ho fatto anche io nell'edizione special.
Re: Andante con moto
MatteoMantoani ha scritto:Quello che migliorerei del racconto è la prima persona
Ciao Matteo, grazie mille dei commenti, cercherò di farne tesoro!
Lunedì ho avuto i minuti ancora più contati di quanto concesso dall'Antico, niente spazio per ripensamenti o revisioni.
Mi spieghi meglio la questione della prima persona? Oltre al troppo tell vs show c'è dell'altro?
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini
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- MatteoMantoani
- Messaggi: 1220
Re: Andante con moto
gioco ha scritto:MatteoMantoani ha scritto:Quello che migliorerei del racconto è la prima persona
Ciao Matteo, grazie mille dei commenti, cercherò di farne tesoro!
Lunedì ho avuto i minuti ancora più contati di quanto concesso dall'Antico, niente spazio per ripensamenti o revisioni.
Mi spieghi meglio la questione della prima persona? Oltre al troppo tell vs show c'è dell'altro?
Ti sto parlando probabilmente di un gusto personale, prendi tutto con le pinze e vedi anche cosa ti dicono gli altri. La prima persona che mi piace di più è quella molto caratterizzata, anche un po' sopra alle righe, se vuoi, il racconto di Stefano per esempio ha caratterizzato molto bene la prima persona di un vampiro, anche grazie a intercalari e ad altre cosette. La tua prima persona a volte è un po' altisonante, ma ci sta benissimo perché è comunque ambientato nel passato quindi il registro può tranquillamente essere un pochino pomposo, poi in altri momenti è molto più colloquiale e gergale ("il piano va a farsi fottere").
Guarda, sono sottigliezze eh, forse esagero. Ti consiglierei di spingere un po' più in una direzione o nell'altra, se vuoi rendere una parlata arcaica fallo fino in fondo, usa termini desueti e barocchi, se occorre. Prova a pensarci, e se esagero dimmi pure.
Re: Andante con moto
MatteoMantoani ha scritto:La tua prima persona a volte è un po' altisonante, ma ci sta benissimo perché è comunque ambientato nel passato quindi il registro può tranquillamente essere un pochino pomposo, poi in altri momenti è molto più colloquiale e gergale ("il piano va a farsi fottere").
Grazie del chiarimento, capisco cosa intendi. L'idea era usare un registro che rendesse l'ambientazione rinascimentale e al tempo stesso caratterizzasse i pensieri del protagonista, un intellettuale colto cui piace sfoggiare un lessico forbito ma che perde il controllo quando la rabbia del fallimento ha il sopravvento; il tutto senza che diventasse troppo pesante da leggere. Probabilmente avendo più tempo avrei potuto migliorarlo. Grazie ancora e in bocca al lupo per la gara!
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- Emiliano Maramonte
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Re: Andante con moto
Ciao Corrado!
Anche se la storia e lo stile sono un po' lontani dai miei gusti in fatto di letture, tuttavia mi sono immerso nella storia cercando di comprendere appieno il contesto. Ho trovato coerente il periodo storico con il linguaggio barocco ed elegante, ed essendo io (come altri lettori) abituato a uno stile "all'americana", cioè asciutto e con pochi fronzoli, a tratti ho fatto fatica, ho dovuto ritornare indietro e rileggere, ma in fin dei conti non è grave. Non conoscendo bene il retroterra del periodo storico, alcuni momenti della trama mi sono risultati oscuri, la comprensibilità complessiva è stata minata. Il tema, però, è centrato.
Ancora adesso non so che valutazione (e conseguente collocazione in classifica) assegnare al tuo racconto: non mi ha deluso, ma neanche esaltato.
Buona gara!
Emiliano.
Anche se la storia e lo stile sono un po' lontani dai miei gusti in fatto di letture, tuttavia mi sono immerso nella storia cercando di comprendere appieno il contesto. Ho trovato coerente il periodo storico con il linguaggio barocco ed elegante, ed essendo io (come altri lettori) abituato a uno stile "all'americana", cioè asciutto e con pochi fronzoli, a tratti ho fatto fatica, ho dovuto ritornare indietro e rileggere, ma in fin dei conti non è grave. Non conoscendo bene il retroterra del periodo storico, alcuni momenti della trama mi sono risultati oscuri, la comprensibilità complessiva è stata minata. Il tema, però, è centrato.
Ancora adesso non so che valutazione (e conseguente collocazione in classifica) assegnare al tuo racconto: non mi ha deluso, ma neanche esaltato.
Buona gara!
Emiliano.
- Mauro Bennici
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Re: Andante con moto
Ciao Corrado,
Ho avuto parecchie difficoltà con il testo. Soprattutto nei pensieri del protagonista (e per via dei termini usati).
La storia ha tanto potenziale, ma ha bisogno di più spazio per prendere forma e arrivare al suo massimo.
MinutiContati è terribile e sono sicuro che le cose che sto per dirti valgano forse solo per me (e per chi conosce la storia di Venezia: che poi è il problema di scrivere testi "storici").
La faccio breve:
1) Se compone madrigale e questa forma è ancora in voga a Venezia siamo al massimo nel XVI secolo.
2) Il protagonista non avrebbe mai usato il termine Cobra Egiziano, perché da ottomano avrebbe usato il nome arabo (o quello in voga: Ureo). Anche perché il nome Cobra Egiziano nasce nel XVIII secolo. Ma capisco che serve per farlo arrivare a noi lettori. Prova a giocare con altri termini per dire la stessa cosa ;)
3) Perché dovrebbe essere un problema la differenza di età? I matrimoni tra persone di età diversa era normalissima soprattutto tra uomini avanti negli anni e giovani donne.
4) Il Doge non veniva chiamato Signoria, perché la (Serenissima) Signoria era il "governo" di Venezia.
Alla prossima!
Ho avuto parecchie difficoltà con il testo. Soprattutto nei pensieri del protagonista (e per via dei termini usati).
La storia ha tanto potenziale, ma ha bisogno di più spazio per prendere forma e arrivare al suo massimo.
MinutiContati è terribile e sono sicuro che le cose che sto per dirti valgano forse solo per me (e per chi conosce la storia di Venezia: che poi è il problema di scrivere testi "storici").
La faccio breve:
1) Se compone madrigale e questa forma è ancora in voga a Venezia siamo al massimo nel XVI secolo.
2) Il protagonista non avrebbe mai usato il termine Cobra Egiziano, perché da ottomano avrebbe usato il nome arabo (o quello in voga: Ureo). Anche perché il nome Cobra Egiziano nasce nel XVIII secolo. Ma capisco che serve per farlo arrivare a noi lettori. Prova a giocare con altri termini per dire la stessa cosa ;)
3) Perché dovrebbe essere un problema la differenza di età? I matrimoni tra persone di età diversa era normalissima soprattutto tra uomini avanti negli anni e giovani donne.
4) Il Doge non veniva chiamato Signoria, perché la (Serenissima) Signoria era il "governo" di Venezia.
Alla prossima!
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Re: Andante con moto
Gusto personale: Ciao Corrado.Ci regali una bella foto di Venezia. Ma come in una foto, la vicenda è un po statica. Per me è stato un po’ anticlimatico che dopo tanta preparazione, non avvenga nulla, e il protagonista vada alla festa e basta. Certo, riconosco che tutto ciò permette l’evoluzione del protagonista e l’adesione al tema. Però come lettura, sebben piacevole, non mi ha appassionato. Anche l’assenza di interazioni, che riduce il tutto a un lungo pensiero del protagonista, non mi ha convinto al 100%.
Aderenza al tema: ci sta tutta. Il nostro protagonista freme da anni per fare il suo attentato, e quando finalmente è tutto pronto, ci si mette l’acqua alta a bloccarlo. Allora lasciamo perdere la guerra, e facciamo l’amore (con la musica).
Stile: usi uno stile ricercato che ben si addice ad un maestro di musica, poliglotta, agente segreto dell’epoca in cui si ambienta il racconto. Ho visto la tua spiegazione nei commenti riguardo il cambio di registro improvviso, io forse avrei usato qualcosa di diverso (la trappola va alle ortiche) ma è questione di preferenze.
Coerenza interna: nulla da segnalare.
Forma: un piccolo errore di battitura “tuoi sguardo“, veniale.
Frase preferita: Il ticchettio leggero della pioggia e lo sciabordio che sale dal canale sono di sottofondo ai miei pensieri.
Aderenza al tema: ci sta tutta. Il nostro protagonista freme da anni per fare il suo attentato, e quando finalmente è tutto pronto, ci si mette l’acqua alta a bloccarlo. Allora lasciamo perdere la guerra, e facciamo l’amore (con la musica).
Stile: usi uno stile ricercato che ben si addice ad un maestro di musica, poliglotta, agente segreto dell’epoca in cui si ambienta il racconto. Ho visto la tua spiegazione nei commenti riguardo il cambio di registro improvviso, io forse avrei usato qualcosa di diverso (la trappola va alle ortiche) ma è questione di preferenze.
Coerenza interna: nulla da segnalare.
Forma: un piccolo errore di battitura “tuoi sguardo“, veniale.
Frase preferita: Il ticchettio leggero della pioggia e lo sciabordio che sale dal canale sono di sottofondo ai miei pensieri.
- Mario Mazzafoglie
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Re: Andante con moto
Andante con moto - Corrado Gioannini
Ciao Corrado, un piacere leggerti.
Il tuo racconto racchiude tensione e un briciolo di poesia. Il protagonista sembra tormentato tra la sua ambizione e i suoi sentimenti, per cui è un buon lavoro dal punto di vista della costruzione del personaggio.
Lo stile a volte melodico si addice al personaggio innamorato.
La pecca del racconto, secondo me, è la divisione in 3 parti, cerco di spiegarmi: in soli 5000 caratteri preferirei vedere una scena che inizia e finisce "qui e ora", e non 3 blocchi separati. Potrei farmene passare 2, ma 3 li ritengo ecessivi. Spezzettano il testo e l'immersione del lettore che deve creare nuove immagini mentali a ogni paragrafo.
Alla prossima, buona edition.
Ciao Corrado, un piacere leggerti.
Il tuo racconto racchiude tensione e un briciolo di poesia. Il protagonista sembra tormentato tra la sua ambizione e i suoi sentimenti, per cui è un buon lavoro dal punto di vista della costruzione del personaggio.
Lo stile a volte melodico si addice al personaggio innamorato.
La pecca del racconto, secondo me, è la divisione in 3 parti, cerco di spiegarmi: in soli 5000 caratteri preferirei vedere una scena che inizia e finisce "qui e ora", e non 3 blocchi separati. Potrei farmene passare 2, ma 3 li ritengo ecessivi. Spezzettano il testo e l'immersione del lettore che deve creare nuove immagini mentali a ogni paragrafo.
Alla prossima, buona edition.
Re: Andante con moto
Ciao Corrado, piacere leggerti. A me è piaciuto. Vero, qualche imprecisione c’è ma di queste ti han già scritto; io ho amato proprio la voce colta e delicata del maestro di violino, che cela una duplice identità di spia (ai giorni nostri sarebbe un terrorista). Al solito sarà arduo stilare la classifica.
Ultima modifica di loredana il domenica 23 marzo 2025, 17:08, modificato 1 volta in totale.
Re: Andante con moto
Emiliano Maramonte ha scritto:Anche se la storia e lo stile sono un po' lontani dai miei gusti in fatto di letture, tuttavia mi sono immerso nella storia cercando di comprendere appieno il contesto.
Ciao Emiliano, grazie dei commenti!
Un grande in bocca a lupo anche a te!
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
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Re: Andante con moto
Mauro Bennici ha scritto:Ho avuto parecchie difficoltà con il testo. Soprattutto nei pensieri del protagonista (e per via dei termini usati).
Ciao Mauro, grazie per le osservazioni.
Si' la vicenda si svolge tutta attraverso i pensieri del protagonista.
Per quanto riguarda gli appunti ti rispondo volentieri di seguito, ma in generale credo che tu sia un po' troppo rigido. Gli elementi di contesto, tanto più in un racconto breve, servono solo per inquadrare l'ambientazione per il lettore. Non è né vuole essere un saggio storico. Ci fossero anacronismi o stravolgimenti storici capisco che potrebbero dare un senso di straniamento al lettore (ma va detto che anche scrivere vicende ambientate in versioni alternative della Storia può essere interessante). Il lessico vuole evocare il tempo della vicenda ma è ovviamente un lessico contemporaneo.
1) Non è scritto da nessuna parte che il protagonista, uno studioso di musica, componga madrigali; né che il madrigale sia in voga in quel periodo. Nonostante questo sì, indicativamente avevo in mente la seconda metà del millecinquecento.
2) Non sappiamo se il protagonista sia un ottomano, o un veneziano, o provenga da altre regioni. Sappiamo solo che è un'agente segreto al soldo dell'impero ottomano. Cobra è il termine in italiano contemporaneo. Ti ringrazio però perché credevo che ureo si usasse solo per le raffigurazioni, non anche per l'animale.
3) Hai ragione; nella mia mente il consigliere cercava per l'amata figlia un partito giovane e bello, oltre che, chiaramente, di nobile famiglia, ma non ho avuto tempo di approfondire la relazione padre figlia.
4) Nei suoi pensieri il protagonista si riferisce con signoria non al doge, ma al padre di Marieta. E, come dicevamo, lui potrebbe non essere di origine veneziana.
Al di là di questi dettagli comunque credo che la cosa più importante sia l'impressione complessiva che il racconto suscita. Se stimola l'immaginazione del lettore e lo coinvolge bene, se no qualcosa non funziona. Accetto quindi le tue critiche e ti auguro buona fortuna per l'edition!
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
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Re: Andante con moto
Dash J. Benton ha scritto:Ci regali una bella foto di Venezia. Ma come in una foto, la vicenda è un po statica. Per me è stato un po’ anticlimatico che dopo tanta preparazione, non avvenga nulla
Ciao Dash,
grazie mille per i tuoi commenti dettagliati e precisi.
Sì, lo ammetto, mi diverte rompere un po' le regole, mi piace l'idea di un racconto che sia un'istantanea, mi piace provare a sganciarmi dalla struttura classica (viaggio dell'eroe ecc.), mi piace l'idea di un racconto senza la risoluzione finale, e -sto per dire una cosa per cui su MC mi metterò automaticamente nell'angolo dell'estrema minoranza- adoro lo stream of consciousness. Tutte queste considerazioni non sono riferite a questo racconto in particolare, sia chiaro, te le scrivo solo per dire che capisco e rispetto il fatto che tu veda come negative la mancanza di interazioni, la staticità o la mancanza di una risoluzione 'col botto'. Non ti convincono e ci sta. A me piace sperimentare su questi terreni.
In ogni caso grazie ancora e in bocca al lupo per l'edition!
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Re: Andante con moto
Grazie per la spiegazione! Un punto di vista legittimo ☺️
Re: Andante con moto
Mario Mazzafoglie ha scritto:Il tuo racconto racchiude tensione e un briciolo di poesia. Il protagonista sembra tormentato tra la sua ambizione e i suoi sentimenti, per cui è un buon lavoro dal punto di vista della costruzione del personaggio.
Ciao Mario, grazie per gli apprezzamenti.
Mi interessa la questione dei 3 blocchi. Li ho separati principalmente per un fatto di alleggerimento visivo. Mi è stato fatto notare in passato che nella lettura online una pagina fitta senza stacchi risulta pesante, ma tu mi dici al contrario che risulta troppo spezzettato. Per quanto riguarda l'azione ci sono fondamentalmente due tempi, a pochi giorni di distanza. Ma tutto è vissuto all'interno dei pensieri del protagonista.
Ci rifletterò ancora comunque, grazie per lo spunto.
Buona Toniolo edition!
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Re: Andante con moto
loredana ha scritto:A me è piaciuto. Vero, qualche imprecisione c’è ma di queste ti han già scritto; io ho amato proprio la voce colta e delicata del maestro di violino, che cela una duplice identità di spia (ai giorni nostri sarebbe un terrorista). Al solito sarà arduo stilare la classifica.
Ciao Loredana, molte grazie per il commento.
In bocca al lupo per la gara!
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Re: Andante con moto
gioco ha scritto:Mauro Bennici ha scritto:Ho avuto parecchie difficoltà con il testo. Soprattutto nei pensieri del protagonista (e per via dei termini usati).
Ciao Mauro, grazie per le osservazioni.
Si' la vicenda si svolge tutta attraverso i pensieri del protagonista.
Per quanto riguarda gli appunti ti rispondo volentieri di seguito, ma in generale credo che tu sia un po' troppo rigido. Gli elementi di contesto, tanto più in un racconto breve, servono solo per inquadrare l'ambientazione per il lettore. Non è né vuole essere un saggio storico.
Ciao Corrado,
Ci mancherebbe, avevo messo le mani avanti che era un problema mio :D
Per me è stato, come ti dicevo, difficile perché la mia testa è "deviata"…
Faccio un esempio su tutti: ho letto "Sua signoria potrebbe passar sopra all’età" come "Il Governo potrebbe passar sopra all’età". Ovviamente, mi fermo. Riconnetto il cervello, correggo, e riprendo.
Considera che sto studiando da un anno un periodo storico preciso per un romanzo. Le mie note sono soltanto un piè di pagina, se in futuro vorrai cimentarti in questo genere (non ti dico quanto siano specializzati e preparati i lettori…).
Su MinutiContati invece sperimento un sacco con tutti i pro e i contro. È il bello di questo "gioco" ;)
Alla prossima e buona edition anche a te!
Re: Andante con moto
Grazie per la riposta.
Quando vorrai svelare qualcosa di piu'... sono curioso!
Mauro Bennici ha scritto:Considera che sto studiando da un anno un periodo storico preciso per un romanzo.
Quando vorrai svelare qualcosa di piu'... sono curioso!
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Re: Andante con moto
gioco ha scritto:Lascio che la tensione delle ultime note vibri nell’aria, si distenda, si consumi fino all’eco più tenue. Assaporo il silenzio che ne segue. Lei dice che questo spartito l’affascina e l’angoscia al tempo stesso. Se solo sapesse. Il grido sgraziato d’un barcaiolo irrompe dalla finestra, sembra che il tempo peggiorerà. Riapro gli occhi e poggio l’archetto. La decisione è presa. Sul piano dello scrittoio c’è la mia maschera, nello scomparto segreto, al sicuro, riposa il frutto di anni di pianificazione, il mio capolavoro fatale.
In questo periodo dell’anno il mio lavoro è più facile, posso muovermi ovunque senza esser riconosciuto e senza destar sospetti. Appena il crepuscolo spegnerà l’ultimo bagliore del giorno, riprenderò il giro e controllerò gli inneschi nelle cisterne.
Son lustri che attendo quell’ordine che non arriva mai, e gli anni mi pesano sulle spalle come travi. Succeda quel che succeda, farò di testa mia. Il leone di San Marco conoscerà la peste più feroce che mai si sia veduta. E se l’esercito osmanico non è alle porte pronto ad approfittarne, beh… peggio per loro! Entro dopodomani tutto sarà pronto, farò scattare la trappola l’ultimo giorno del Carnevale.
Marieta, unico fiore sbocciato nel marcio di questa città. Dal primo giorno che ti vidi entrare a lezione, con quegli occhi colmi di timida curiosità, io non son più io. Freddo, cinico, fiero di saper orchestrare macchinazioni intricate e micidiali, sempre un passo avanti ai miei avversari. Un cobra egiziano, questo ero, prima che il tuoi sguardo innocente e il tuo canto soave rapissero il mio intelletto.
Il ticchettio leggero della pioggia e lo sciabordio che sale dal canale sono di sottofondo ai miei pensieri. Rivedo i tuoi occhi colmi di dolcezza. Odo le parole di ammirazione per la mia musica, i tuoi elogi si uniscono nel mio cuore ai rumori di questa notte profonda, componendo il più leggiadro dei madrigali.
Ah se i sogni potessero mutarsi in realtà! Ma la figlia di un consigliere con un musicista, un insegnante… no, la Repubblica non è poi tanto serenissima. Sua signoria potrebbe passar sopra all’età, ma non sul sangue: la sua gemma sposerà un nobile, nient'altro. Devo convincermi che non è amore, solo un capriccio, un miraggio; l'attrazione per le tue forme e il piacere di godere del balsamo della tua giovinezza.
Il piano andrà aventi come ho stabilito.
Maledetta sia Venezia con tutti i suoi santi! Proprio oggi!? La trappola va a farsi fottere. Mi ci van quasi due settimane per risistemare tutti gli inneschi, ogni volta che fa acqua alta.
Una stanchezza senza confini si insinua nelle mie ossa. E nella mia coscienza. Che Allah voglia fermare la mia mano? Forse mi punisce perché non ho seguito gli ordini del sultano? Per la prima volta in vita mia sento l’incertezza insinuarsi nella mia mente. Ma è una sensazione leggera, quasi inebriante, come un’ombra.
Andrò comunque alla festa a palazzo, e non dovrò preoccuparmi di venir via presto. Quando attracchiamo, fradicio e intirizzito, sono certo di una cosa: la mia carriera di spia finisce oggi. Se questo significherà pagare con la vita, pagherò. Ma finché l’esca avvelenata non toccherà a me, basta intrighi.
Comporrò sonate e sinfonie. E la sua voce le canterà. Che Marieta s'innamori almeno della mia musica.
Ciao Corrado, piacere di conoscerti e di leggerti.
Il racconto mi ha colpito molto, soprattutto per l'ambientazione, che è ricca e coinvolgente. La trasformazione del protagonista, da spia cinica e fredda a uomo che scopre l’amore per Marieta, è interessante e ben costruita, anche se a tratti mi ha lasciato qualche dubbio.
Il passaggio da un momento in cui il protagonista maledice l'acqua alta che rovina la sua trappola, a quello in cui decide che “si fotta il sultano” e si concentra su Marieta e la sua musica, non mi è sembrato del tutto chiaro. Questo cambio di atteggiamento mi sembra un po' brusco, forse sarebbe stato utile un ulteriore sviluppo emotivo che giustificasse meglio il suo abbandono della missione e il suo nuovo obiettivo.
Lo stile, pur essendo molto adatto alla voce narrante del protagonista, a tratti risulta un po’ pomposo e rende la lettura meno fluida. Tuttavia, questo non toglie valore alla forza emotiva del racconto, che riesce comunque a trasmettere l'intensità dei sentimenti del protagonista.
Grazie e buona edizione!
Manuel De Stefano
Re: Andante con moto
mdestefano ha scritto:Il passaggio da un momento in cui il protagonista maledice l'acqua alta che rovina la sua trappola, a quello in cui decide che “si fotta il sultano” e si concentra su Marieta e la sua musica, non mi è sembrato del tutto chiaro.
Ciao Manuel, piacere di conoscerti e grazie per le osservazioni.
In realtà fin dalla scena iniziale il protagonista è già esasperato dall'ordine che non arriva mai, dall'attesa di anni, tanto che sbrocca e decide di far scattare il piano di testa sua, senza nessun ordine. E' segno che non ce la fa più e ha bisogno di un cambiamento. Ma servirà l'aiuto del destino, sotto forma di pioggia, per fargli cambiare anche la 'tonalità' del nuovo percorso di vita.
A presto e buona gara!
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini
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Re: Andante con moto
Ciao, Corrado!
Piacere di leggerti, non ricordo se ho già letto altro di tuo (ho preso una pausa forzata da MC e già è tanto se ricordo il mio nome).
Allora, ho trovato il tuo racconto interessante, ma un po' sacrificato. Ora, ti farò un commento lunghissimo, perché ha tanto potenziale.
Leggendo i commenti so che non avevi pensato il racconto in "tre atti", ma la separazione grafica dà l'idea invece che siano tre momenti ben separati, quindi seguirò la scansione grafica che gli hai dato.
Il primo "blocco" e il "secondo" stridono un po'. Nel primo flusso di coscienza il tuo narratore non sta parlando con sé stesso, come invece fa nel secondo, ma con un qualcuno di esterno, nello specifico con questo passaggio:
queste sono tutte informazioni che il narratore dà a un qualcuno di esterno.
Se tu avessi aperto col secondo blocco, in cui il nostro protagonista si rivolge a Marieta, avresti potuto inserire quei dettagli sul piano e sulla maschera all'interno del conflitto interiore del personaggio, avrebbe avuto molto di più il sapore di un soliloquio e il tell sarebbe stato perfettamente funzionale a mostrare questo conflitto interiore (il posizionamento della maschera nello scrittoio, per esempio, sarebbe stato più fluido e avrebbe tolto quell'alone incerto al "lei" iniziale).
Avremmo potuto anche immaginarci, senza avere un contesto, che il soliloquio avveniva alla presenza di Marieta e che infine lui si convinceva a procedere col piano nonostante tutto. Credo, non lo so, che questa fosse la tua prima intenzione, ma non è chiarissimo.
Unire i due paragrafi ti avrebbe permesso anche di seminare le informazioni necessarie in meno caratteri per avere una chiusa più chiara.
Veniamo alla chiusura: anche questa scivola un po' fuori dal soliloquio, sono informazioni molto strane da darsi da soli, quando vengono contestualizzate in quel modo.
Questo posso immaginare lo pensi, tra sé e sé mentre controlla gli inneschi, non ho bisogno del mostrato dell'ambientazione perché mi mostri il conflitto interiore. Le azioni importano fino a un certo punto, soprattutto nei racconti così brevi. Ma questo:
e questo:
mi sbalzano fuori dal soliloquio. Il tuo personaggio si sta rivolgendo a qualcuno per dirgli come si sente. Ha un conflitto molto chiaro in testa e avresti potuto salvarti quei caratteri per ampliare il conflitto interiore e portarlo al suo "basta fare la spia" che ora ha un cambiamento troppo repentino.
Cosa lo porta a questa decisione?
Manca quel pezzo di ragionamento fondamentale che nel testo proprio non c'è, quando invece il resto dei conflitti li hai fatti emergere.
Ok, scusa per il commento chilometrico, ma ci tenevo a farlo perché l'idea di base mi piace molto, ma leggendo anche uno dei tuoi commenti di spiegazione non è passata a pieno quella che era la tua intenzione e con un paio di aggiustamenti potresti ottenere quello che era il tuo scopo (se l'ho capita bene dai tuoi commenti).
Piacere di leggerti, non ricordo se ho già letto altro di tuo (ho preso una pausa forzata da MC e già è tanto se ricordo il mio nome).
Allora, ho trovato il tuo racconto interessante, ma un po' sacrificato. Ora, ti farò un commento lunghissimo, perché ha tanto potenziale.
Leggendo i commenti so che non avevi pensato il racconto in "tre atti", ma la separazione grafica dà l'idea invece che siano tre momenti ben separati, quindi seguirò la scansione grafica che gli hai dato.
Il primo "blocco" e il "secondo" stridono un po'. Nel primo flusso di coscienza il tuo narratore non sta parlando con sé stesso, come invece fa nel secondo, ma con un qualcuno di esterno, nello specifico con questo passaggio:
gioco ha scritto:Sul piano dello scrittoio c’è la mia maschera, nello scomparto segreto, al sicuro, riposa il frutto di anni di pianificazione, il mio capolavoro fatale.
In questo periodo dell’anno il mio lavoro è più facile, posso muovermi ovunque senza esser riconosciuto e senza destar sospetti. Appena il crepuscolo spegnerà l’ultimo bagliore del giorno, riprenderò il giro e controllerò gli inneschi nelle cisterne.
Son lustri che attendo quell’ordine che non arriva mai, e gli anni mi pesano sulle spalle come travi. Succeda quel che succeda, farò di testa mia. Il leone di San Marco conoscerà la peste più feroce che mai si sia veduta. E se l’esercito osmanico non è alle porte pronto ad approfittarne, beh… peggio per loro! Entro dopodomani tutto sarà pronto, farò scattare la trappola l’ultimo giorno del Carnevale.
queste sono tutte informazioni che il narratore dà a un qualcuno di esterno.
Se tu avessi aperto col secondo blocco, in cui il nostro protagonista si rivolge a Marieta, avresti potuto inserire quei dettagli sul piano e sulla maschera all'interno del conflitto interiore del personaggio, avrebbe avuto molto di più il sapore di un soliloquio e il tell sarebbe stato perfettamente funzionale a mostrare questo conflitto interiore (il posizionamento della maschera nello scrittoio, per esempio, sarebbe stato più fluido e avrebbe tolto quell'alone incerto al "lei" iniziale).
Avremmo potuto anche immaginarci, senza avere un contesto, che il soliloquio avveniva alla presenza di Marieta e che infine lui si convinceva a procedere col piano nonostante tutto. Credo, non lo so, che questa fosse la tua prima intenzione, ma non è chiarissimo.
Unire i due paragrafi ti avrebbe permesso anche di seminare le informazioni necessarie in meno caratteri per avere una chiusa più chiara.
Veniamo alla chiusura: anche questa scivola un po' fuori dal soliloquio, sono informazioni molto strane da darsi da soli, quando vengono contestualizzate in quel modo.
gioco ha scritto:Maledetta sia Venezia con tutti i suoi santi! Proprio oggi!? La trappola va a farsi fottere. Mi ci van quasi due settimane per risistemare tutti gli inneschi, ogni volta che fa acqua alta.
Che Allah voglia fermare la mia mano? Forse mi punisce perché non ho seguito gli ordini del sultano?
Andrò comunque alla festa a palazzo, e non dovrò preoccuparmi di venir via presto.
Questo posso immaginare lo pensi, tra sé e sé mentre controlla gli inneschi, non ho bisogno del mostrato dell'ambientazione perché mi mostri il conflitto interiore. Le azioni importano fino a un certo punto, soprattutto nei racconti così brevi. Ma questo:
gioco ha scritto:Una stanchezza senza confini si insinua nelle mie ossa. E nella mia coscienza.
e questo:
gioco ha scritto:Per la prima volta in vita mia sento l’incertezza insinuarsi nella mia mente. Ma è una sensazione leggera, quasi inebriante, come un’ombra.
mi sbalzano fuori dal soliloquio. Il tuo personaggio si sta rivolgendo a qualcuno per dirgli come si sente. Ha un conflitto molto chiaro in testa e avresti potuto salvarti quei caratteri per ampliare il conflitto interiore e portarlo al suo "basta fare la spia" che ora ha un cambiamento troppo repentino.
Cosa lo porta a questa decisione?
Manca quel pezzo di ragionamento fondamentale che nel testo proprio non c'è, quando invece il resto dei conflitti li hai fatti emergere.
Ok, scusa per il commento chilometrico, ma ci tenevo a farlo perché l'idea di base mi piace molto, ma leggendo anche uno dei tuoi commenti di spiegazione non è passata a pieno quella che era la tua intenzione e con un paio di aggiustamenti potresti ottenere quello che era il tuo scopo (se l'ho capita bene dai tuoi commenti).
Re: Andante con moto
Bescottina ha scritto:Allora, ho trovato il tuo racconto interessante, ma un po' sacrificato. Ora, ti farò un commento lunghissimo, perché ha tanto potenziale.
Ciao Barbara, e grazie mille per i commenti articolati!
Il fatto che nel primo spezzone il narratore si rivolga a qualcuno di esterno è qualcosa che non mi sarei sentito di affermare così nettamente. Certo c'è un'esposizione che vuole informare il lettore, ma a me capita, quando mi arrovello su qualcosa, di ragionare in termini molto visuali e quasi narrativi. Capisco però il tuo appunto. Devo senz'altro mettere più attenzione a questo aspetto, in futuro.
Anche l'idea di invertire in qualche modo i primi due spezzoni è interessante.
Ricollegandoci anche a quanto diceva Matteo, ho probabilmente preso un po' alla leggera la prospettiva della prima persona, complice anche il poco tempo, ma è necessaria una maggiore consapevolezza in merito. Scrivendo non pensavo esplicitamente a un soliloquio, come mi è invece capitato di fare in altre occasioni. Probabilmente il risultato finale ha patito di questa ambiguità tra riflessioni interiori e racconto in prima persona.
Vengo infine a due punti di fatto irrilevanti, giusto per pedanteria ;D.
La presa di coscienza e conseguente imprecazione del terzo spezzone non li immagino mentre agisce controllando gli inneschi; il semplice fatto di svegliarsi e realizzare che l'acqua è molto alta gli permette di comprendere che l'esecuzione del piano non è possibile.).
Non immaginavo il soliloquio in presenza di Marieta. Le riflessioni son fatte in solitaria, pensando alla sua vita, ai vincoli e agli obiettivi.
Ti ringrazio ancora per gli utilissimi spunti di riflessione, ne farò tesoro.
In bocca al lupo per l'edition!
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini
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Re: Andante con moto
Ciao!
il tuo racconto mi è piaciuto, nei limiti di spazio e di sviluppo della narrazione: conosco poco la storia di venezia, conosco meglio milano, ma mi associo al collega che ha puntato il dito verso i particolari di tipo storico. a meno che tu pensassi di rendere il tutto un po' fantasy, e quindi una venezia un po' sospesa nel tempo, i particolari sono importanti.
Al di là delle pignolerie: non è una brutta storia, ma è un po' sospesa all'interno di una mancanza di contesto che impedisce anche uno sviluppo ottimale del tema. cosa volevi dire? cosa volevi raccontare? c'era bisogno di qualche parola in più, credo.
il tuo racconto mi è piaciuto, nei limiti di spazio e di sviluppo della narrazione: conosco poco la storia di venezia, conosco meglio milano, ma mi associo al collega che ha puntato il dito verso i particolari di tipo storico. a meno che tu pensassi di rendere il tutto un po' fantasy, e quindi una venezia un po' sospesa nel tempo, i particolari sono importanti.
Al di là delle pignolerie: non è una brutta storia, ma è un po' sospesa all'interno di una mancanza di contesto che impedisce anche uno sviluppo ottimale del tema. cosa volevi dire? cosa volevi raccontare? c'era bisogno di qualche parola in più, credo.
Re: Andante con moto
foxie ha scritto:Al di là delle pignolerie: non è una brutta storia, ma è un po' sospesa all'interno di una mancanza di contesto che impedisce anche uno sviluppo ottimale del tema. cosa volevi dire? cosa volevi raccontare? c'era bisogno di qualche parola in più, credo.
Ciao Ester, grazie dei commenti.
Quali particolari storici ti sembrano inesatti?
Se ti riferisci al contesto storico non credo avesse molto senso approfondirlo, si rischia di rendere il racconto noioso. O ti riferivi alla vicenda specifica?
Grazie comunque e buona edition!
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini
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- IL GLADIATORE
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Re: Andante con moto
Ciao Corrado. Un racconto scritto bene, con un protagonista tormentato e ambiguo. La prosa è ricercata, a volte forse un po’ enfatica, ma coerente con l’ambientazione storica e lo stato d’animo del narratore. Ci porti a Venezia e la rendi bene con pochi ma efficaci dettagli sensoriali. Ottima l’idea del doppio registro — musica e spionaggio — che conferisce spessore. Trovo però che la struttura rischi di essere troppo riflessiva; manca una vera scena d’azione o un momento forte che dia un po' di slancio narrativo. Il conflitto interno è interessante ma si risolve con un cambio di rotta troppo repentino e poco motivato. Il finale è suggestivo ma un po’ sospeso, più poetico che risolutivo. Nel complesso un buon testo, stilisticamente maturo, che avrebbe brillato ancora di più con una tensione narrativa più concreta. La valutazione è un pollice tendente al positivo in modo poco brillante ma solido.
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