Mastino
Mastino
«Perché ti ostini a non capire? Non può farlo nessun altro!»
Ela vorrebbe tirare un pugno al tavolo e andarsene, ma non può lasciare questa conversazione a metà per l’ennesima volta.
«Ho capito benissimo, Maestà. Le ripeto che non sono io l’eroe che cerca».
«Ma i nostri nemici—»
Il pugno al tavolo stavolta è necessario.
«Quali. Cazzo. Di. Nemici. Quelli che stanno nella sua testa? Quelli che inventa per il popolo, per convincere i ragazzi a diventare soldati nel suo esercito? Dove cazzo sono, tutti questi nemici che io dovrei sconfiggere?»
Ela sa che quando mormora così incute timore. Gliel’hanno insegnato, da ragazzina, è una posa.
«I… i nemici che verranno. Loro. Loro non agiscono ancora perché sanno che tu sei qui. Che ci aiuterai. Perché ci aiuterai, quando arriveranno. È scritto nelle profezie».
Ah! Ci mancavano le profezie del pescatore pazzo, morto suicida al grido ‘negli Abissi è la risposta’. Chissà cos’ha trovato, dopo secoli passati come cadavere annegato.
«Me ne fotto delle profezie». Si alza e allarga le spalle. Il re è una delle poche persone più alte di lei, deve trovare un altro modo per risultare imponente. «Non sono uno dei suoi paladini, né un suo mastino da guardia. Se riterrò che abbiate bisogno di aiuto interverrò, ma non può scritturarmi come attrice nella sua commedia».
Gli dà le spalle uscendo, in segno di disprezzo. Il re ha troppa paura di ciò che rappresenta, per tentare di attaccarla. L’avranno cresciuto, come tutti, con leggende degli eroi dell’Isola alla fine del mondo, e con minacce di spedircelo se non faceva il bravo. Come no. Decine di uomini e donne con capacità sovrumane a fare da balie a un bambino borioso.
O forse sarà stato uno dei pochi a crescere con storie dell’orrore sull’Isola. Un luogo che strappa l’innocenza e lascia sfogo agli istinti, all’inizio. Un luogo che castra gli istinti e impastoia nella paura di se stessi, in mezzo. Un luogo che libera e che carica di responsabilità, alla fine.
Poi torni nel mondo reale e ti chiedono di asservirti an re, come se tu fossi nella condizione di poter intraprendere azioni politiche esplicite. Ne deve ingoiare di merda, quel re, per capire come funziona la diplomazia.
Anche la principessa sua figlia deve capire come funziona la diplomazia, ma Ela non se la sente di figurarsela nella stessa frase della merda. Troppo bella e delicata per certe occupazioni.
«Dunque non ci difenderai, quando verrà il momento?»
Come non detto. Peccato non aere un tavolo da picchiare.
«Non correte alcun pericolo, Altezza, come dico da settimane a vostro padre. E anche se fosse, non sono la persona giusta a cui rivolgersi».
«Sciocchezze», e la sua mano svolazza come una farfalla. «Provenite dalla Fine del mondo. Siete un eroe, non è vero? Si dice che un solo colpo delle mani di uno di voi possa trapassare il petto di un uomo».
È vero. Non per questo Ela lo vuole ammettere. Le sue mani hanno infranto crani, i suoi piedi spezzato ossa, e le sue braccia divelto alberi. E poi ci sono i momenti in cui perde il controllo. Ore gloriose in cui allarga la devastazione attorno a sé. Sa di poterlo fare, in effetti l’ha già fatto. Per un attimo sorride, pensando che potrebbe scuotere le colonne che circondano questa sala, e dell’intero palazzo non rimarrebbe pietra su pietra.
«Non posso, Altezza. Non sarebbe giusto cambiare le cose in questo modo».
«Non mi difenderesti, dunque, in caso di attacco?»
La principessa è boriosa quanto il padre, pare.
«Non vi servo io. Avete non meno di diciotto guardie personali, e detto francamente, in quanto terza figlia femmina di vostro padre, non siete un bersaglio politico così importante».
La giovane sbianca, e boccheggia senza sapere come rispondere, prima di balbettare un confuso:
«Ma tu… gli eroi…»
Nessuno la ascolta, quando parla. Non ha detto di non essere in grado di uccidere un uomo con una sola mano, o di affrontare un manipolo a cavallo da sola. Sa incutere timore reverenziale avvolta nel suo manto rosso sangue, paura quando è armata di asce, terrore quando grida talmente forte da farsi esplodere i capillari degli occhi, e poi vede tutto rosso, per il sangue dentro e fuori di sé.
Certo che lo sa fare.
È un eroe dell’Isola alla fine del mondo, dopotutto.
Ma non vuole essere il cane ringhiante di nessuno.
Ela vorrebbe tirare un pugno al tavolo e andarsene, ma non può lasciare questa conversazione a metà per l’ennesima volta.
«Ho capito benissimo, Maestà. Le ripeto che non sono io l’eroe che cerca».
«Ma i nostri nemici—»
Il pugno al tavolo stavolta è necessario.
«Quali. Cazzo. Di. Nemici. Quelli che stanno nella sua testa? Quelli che inventa per il popolo, per convincere i ragazzi a diventare soldati nel suo esercito? Dove cazzo sono, tutti questi nemici che io dovrei sconfiggere?»
Ela sa che quando mormora così incute timore. Gliel’hanno insegnato, da ragazzina, è una posa.
«I… i nemici che verranno. Loro. Loro non agiscono ancora perché sanno che tu sei qui. Che ci aiuterai. Perché ci aiuterai, quando arriveranno. È scritto nelle profezie».
Ah! Ci mancavano le profezie del pescatore pazzo, morto suicida al grido ‘negli Abissi è la risposta’. Chissà cos’ha trovato, dopo secoli passati come cadavere annegato.
«Me ne fotto delle profezie». Si alza e allarga le spalle. Il re è una delle poche persone più alte di lei, deve trovare un altro modo per risultare imponente. «Non sono uno dei suoi paladini, né un suo mastino da guardia. Se riterrò che abbiate bisogno di aiuto interverrò, ma non può scritturarmi come attrice nella sua commedia».
Gli dà le spalle uscendo, in segno di disprezzo. Il re ha troppa paura di ciò che rappresenta, per tentare di attaccarla. L’avranno cresciuto, come tutti, con leggende degli eroi dell’Isola alla fine del mondo, e con minacce di spedircelo se non faceva il bravo. Come no. Decine di uomini e donne con capacità sovrumane a fare da balie a un bambino borioso.
O forse sarà stato uno dei pochi a crescere con storie dell’orrore sull’Isola. Un luogo che strappa l’innocenza e lascia sfogo agli istinti, all’inizio. Un luogo che castra gli istinti e impastoia nella paura di se stessi, in mezzo. Un luogo che libera e che carica di responsabilità, alla fine.
Poi torni nel mondo reale e ti chiedono di asservirti an re, come se tu fossi nella condizione di poter intraprendere azioni politiche esplicite. Ne deve ingoiare di merda, quel re, per capire come funziona la diplomazia.
Anche la principessa sua figlia deve capire come funziona la diplomazia, ma Ela non se la sente di figurarsela nella stessa frase della merda. Troppo bella e delicata per certe occupazioni.
«Dunque non ci difenderai, quando verrà il momento?»
Come non detto. Peccato non aere un tavolo da picchiare.
«Non correte alcun pericolo, Altezza, come dico da settimane a vostro padre. E anche se fosse, non sono la persona giusta a cui rivolgersi».
«Sciocchezze», e la sua mano svolazza come una farfalla. «Provenite dalla Fine del mondo. Siete un eroe, non è vero? Si dice che un solo colpo delle mani di uno di voi possa trapassare il petto di un uomo».
È vero. Non per questo Ela lo vuole ammettere. Le sue mani hanno infranto crani, i suoi piedi spezzato ossa, e le sue braccia divelto alberi. E poi ci sono i momenti in cui perde il controllo. Ore gloriose in cui allarga la devastazione attorno a sé. Sa di poterlo fare, in effetti l’ha già fatto. Per un attimo sorride, pensando che potrebbe scuotere le colonne che circondano questa sala, e dell’intero palazzo non rimarrebbe pietra su pietra.
«Non posso, Altezza. Non sarebbe giusto cambiare le cose in questo modo».
«Non mi difenderesti, dunque, in caso di attacco?»
La principessa è boriosa quanto il padre, pare.
«Non vi servo io. Avete non meno di diciotto guardie personali, e detto francamente, in quanto terza figlia femmina di vostro padre, non siete un bersaglio politico così importante».
La giovane sbianca, e boccheggia senza sapere come rispondere, prima di balbettare un confuso:
«Ma tu… gli eroi…»
Nessuno la ascolta, quando parla. Non ha detto di non essere in grado di uccidere un uomo con una sola mano, o di affrontare un manipolo a cavallo da sola. Sa incutere timore reverenziale avvolta nel suo manto rosso sangue, paura quando è armata di asce, terrore quando grida talmente forte da farsi esplodere i capillari degli occhi, e poi vede tutto rosso, per il sangue dentro e fuori di sé.
Certo che lo sa fare.
È un eroe dell’Isola alla fine del mondo, dopotutto.
Ma non vuole essere il cane ringhiante di nessuno.
Re: Mastino
Ciao Giulia e benvenuta nell'Arena! Tutto ok con caratteri e tempo, buona STEFANIA TONIOLO EDITION!
Re: Mastino
Tra l'altro: dovresti, da regolamento, mandarmi in privato almeno il tuo nome e cognome in modo da presentarti. Poi se vorrai rimanere anonima, no problem, ma almeno io dovrei saperlo.
Re: Mastino
ciao Giulia
bella proprietà di linguaggio però non sono stato trasportato nella storia.
non sono riuscito ad inquadrare i personaggi e credo tu sia andata un po' fuori tema e, forse perché ho dovuto rileggerlo due volte ,
mi è sembrato caotico.Mi sono mancate certe situazioni che , anche se non mi piacciono gli "spiegoni" un minimo ci stava.
Baldini Valerio
bella proprietà di linguaggio però non sono stato trasportato nella storia.
non sono riuscito ad inquadrare i personaggi e credo tu sia andata un po' fuori tema e, forse perché ho dovuto rileggerlo due volte ,
mi è sembrato caotico.Mi sono mancate certe situazioni che , anche se non mi piacciono gli "spiegoni" un minimo ci stava.
Baldini Valerio
Re: Mastino
Ciao Giulia e benvenuta nell’arena!
Racconto molto ben scritto, rendi bene la situazione e le emozioni, e c’è un bel ritmo. Sembra uno scorcio preso da un’ambientazione più estesa (sarebbe interessante scoprirne di più). Il tema non mi pare centrato in pieno: d’accordo che Ela non ha più molta voglia di seminare terrore -ma sembra che in quanto a poterlo ancora fare non ci siano dubbi- però non c’è nulla che faccia pensare al desiderio di ispirare amore.
In ogni caso un buon lavoro, complimenti e in bocca al lupo!
Racconto molto ben scritto, rendi bene la situazione e le emozioni, e c’è un bel ritmo. Sembra uno scorcio preso da un’ambientazione più estesa (sarebbe interessante scoprirne di più). Il tema non mi pare centrato in pieno: d’accordo che Ela non ha più molta voglia di seminare terrore -ma sembra che in quanto a poterlo ancora fare non ci siano dubbi- però non c’è nulla che faccia pensare al desiderio di ispirare amore.
In ogni caso un buon lavoro, complimenti e in bocca al lupo!
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini
gioco - Corrado Gioannini
Re: Mastino
Ciao Giulia
A me Ela è piaciuta, mi sembra ci siano le basi per un personaggio che potrebbe respirare in un contesto più lungo, con più parole. Ho trovato interessante il punto di vista di chi sa benissimo di essere fisicamente temibile ma non si vanta particolarmente della cosa, né però annoia il lettore con il suo vittimismo. Se non altro di Ela si capisce la superiorità morale, sia quando parla con il re che con la principessa. A proposito, carino come hai ribaltato il trope della principessa buona e cara.
Oltre al fatto che l'amore possiamo solo intuirlo, penso magari il problema del racconto è che non c'é molto movimento. Vediamo la discussione con il re, non risolviamo nulla, vediamo la discussione con la principessa che è una ripetizione del tema in piccolo. La chiusa "non sarebbe stata il mastino di nessuno" non è soddisfacente secondo me perché è una conclusione a cui il lettore può arrivare anche da solo; dopotutto dai pensieri e dalle parole di Ela si intuisce esattamente questo. Manca secondo me un evento che o dia un'opzione nuova o che raddoppi la posta in gioco, non sarebbe stata il mastino di nessuno, e...
In ogni caso l'ho trovato molto scorrevole, e i dialoghi erano buoni.
A me Ela è piaciuta, mi sembra ci siano le basi per un personaggio che potrebbe respirare in un contesto più lungo, con più parole. Ho trovato interessante il punto di vista di chi sa benissimo di essere fisicamente temibile ma non si vanta particolarmente della cosa, né però annoia il lettore con il suo vittimismo. Se non altro di Ela si capisce la superiorità morale, sia quando parla con il re che con la principessa. A proposito, carino come hai ribaltato il trope della principessa buona e cara.
Oltre al fatto che l'amore possiamo solo intuirlo, penso magari il problema del racconto è che non c'é molto movimento. Vediamo la discussione con il re, non risolviamo nulla, vediamo la discussione con la principessa che è una ripetizione del tema in piccolo. La chiusa "non sarebbe stata il mastino di nessuno" non è soddisfacente secondo me perché è una conclusione a cui il lettore può arrivare anche da solo; dopotutto dai pensieri e dalle parole di Ela si intuisce esattamente questo. Manca secondo me un evento che o dia un'opzione nuova o che raddoppi la posta in gioco, non sarebbe stata il mastino di nessuno, e...
In ogni caso l'ho trovato molto scorrevole, e i dialoghi erano buoni.
Vuoi leggere il primo* fantasy noir italiano? Un affare per orecchie a punta è disponibile!
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*viene fuori che ce ne sono altri, comunque il mio vale la pena giuro
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- BruceLagogrigio
- Messaggi: 453
Re: Mastino
In Terza persona.
Tempo verbale: Presente, con qualche incursione nel passato prossimo per flashback o riflessioni.
Ambientazione: Un regno fantastico, con riferimenti a un’"Isola alla fine del mondo" e a un contesto politico-militare.
Genere letterario: Fantasy .
Tema centrato: 50%. Ela, pur essendo un’eroina potente, rifiuta di essere strumentalizzata come simbolo di violenza, cercando invece di mantenere la propria integrità e autonomia.
Ciao Giulia piacere di leggerti;
Ho apprezzato molto la complessità del personaggio principale, Ela. L’incipit è un ottimo "gancio": il dialogo serrato tra Ela e il re introduce immediatamente il conflitto centrale, ovvero il rifiuto di Ela di conformarsi alle aspettative altrui. La tensione è palpabile.
L’ambientazione è intrigante, anche se forse un po’ vaga. L’"Isola alla fine del mondo" e le sue leggende aggiungono un alone di mistero, ma avrei apprezzato qualche dettaglio in più per visualizzare meglio il mondo in cui ci troviamo.
Lo stile è diretto e incisivo, con dialoghi taglienti e descrizioni che rivelano molto sui personaggi senza essere ridondanti. Ela è un personaggio ben costruito: Per il tema è molto calzante il fatto che la protagonista non possa seminare terrore (visto che Ela sterminerebbe volentieri tutti) ma ho trovato poco l'inspirazione all’amore
Tempo verbale: Presente, con qualche incursione nel passato prossimo per flashback o riflessioni.
Ambientazione: Un regno fantastico, con riferimenti a un’"Isola alla fine del mondo" e a un contesto politico-militare.
Genere letterario: Fantasy .
Tema centrato: 50%. Ela, pur essendo un’eroina potente, rifiuta di essere strumentalizzata come simbolo di violenza, cercando invece di mantenere la propria integrità e autonomia.
Ciao Giulia piacere di leggerti;
Ho apprezzato molto la complessità del personaggio principale, Ela. L’incipit è un ottimo "gancio": il dialogo serrato tra Ela e il re introduce immediatamente il conflitto centrale, ovvero il rifiuto di Ela di conformarsi alle aspettative altrui. La tensione è palpabile.
L’ambientazione è intrigante, anche se forse un po’ vaga. L’"Isola alla fine del mondo" e le sue leggende aggiungono un alone di mistero, ma avrei apprezzato qualche dettaglio in più per visualizzare meglio il mondo in cui ci troviamo.
Lo stile è diretto e incisivo, con dialoghi taglienti e descrizioni che rivelano molto sui personaggi senza essere ridondanti. Ela è un personaggio ben costruito: Per il tema è molto calzante il fatto che la protagonista non possa seminare terrore (visto che Ela sterminerebbe volentieri tutti) ma ho trovato poco l'inspirazione all’amore
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco
Re: Mastino
Ciao Giulia!
Ho dovuto leggere il tuo racconto una seconda volta per comprenderlo meglio. In alcuni punti ho avuto difficolta a capire i dialoghi, e in altri mi sono perso, come nel flashback del re (ho perso il focus che avevo sulla protagonista). Com'è stato già detto sarebbe sicuramente un'ottima idea per un progetto più grande.
Non sono riuscito a seguire l'aderenza al tema, né del terrore né dell'amore.
Comunque, l'idea della trama è molto interessante, così come i personaggi. Ela è davvero ca**uta!
Sarò felice di leggere altri tuoi racconti.
Ho dovuto leggere il tuo racconto una seconda volta per comprenderlo meglio. In alcuni punti ho avuto difficolta a capire i dialoghi, e in altri mi sono perso, come nel flashback del re (ho perso il focus che avevo sulla protagonista). Com'è stato già detto sarebbe sicuramente un'ottima idea per un progetto più grande.
Non sono riuscito a seguire l'aderenza al tema, né del terrore né dell'amore.
Comunque, l'idea della trama è molto interessante, così come i personaggi. Ela è davvero ca**uta!
Sarò felice di leggere altri tuoi racconti.
Francesco Michele Forciniti
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- Messaggi: 69
Re: Mastino
Ciao Giulia,
Quello che riesci a fare molto bene è passare l’immenso scazzo di Ela. Tutto il fraseggio interiore è credibile, e fa arrabbiare pure il lettore contro questi cretini tremolanti. Purtroppo, però, tutto questo ci mette un po’ ad arrivare, perché il racconto secondo me è abbastanza confuso, a partire dalla prima frase che ho dovuto rileggere tre volte prima di capire chi la stava pronunciando. E dire che ti bastava metterci un "disse il re" alla fine.
L'idea dell'eroe che non vuole ammazzare mi torna, ma tutto il resto è, appunto, confuso. Cos'è quest'isola? Dove l'hanno mandata? I nemici esistono davvero? Se ci sono allora non c'è nessun pericolo, o un po' di pericolo c'è? Perché si passa dal re alla terza figlia?
Insomma, tante domande, poche risposte, e questo stile ridotto praticamente solo a fraseggio interiore e dialoghi, senza alcuna minima desrizione, non aiuta a capire. Se davvero vuoi usarlo devi essere un mostro dei dialoghi, e pochi lo sono (vai a leggerti qualche post di “Non è successo niente” su FB se vuoi qualche esempio di buona riuscita).
Chiudo dicendo che trovo il tema non pienamente centrato, perché lei mi pare solo scazzata e non così in vena di ispirare amore. Quindi, tutto sommato, per me una prova così così.
Quello che riesci a fare molto bene è passare l’immenso scazzo di Ela. Tutto il fraseggio interiore è credibile, e fa arrabbiare pure il lettore contro questi cretini tremolanti. Purtroppo, però, tutto questo ci mette un po’ ad arrivare, perché il racconto secondo me è abbastanza confuso, a partire dalla prima frase che ho dovuto rileggere tre volte prima di capire chi la stava pronunciando. E dire che ti bastava metterci un "disse il re" alla fine.
L'idea dell'eroe che non vuole ammazzare mi torna, ma tutto il resto è, appunto, confuso. Cos'è quest'isola? Dove l'hanno mandata? I nemici esistono davvero? Se ci sono allora non c'è nessun pericolo, o un po' di pericolo c'è? Perché si passa dal re alla terza figlia?
Insomma, tante domande, poche risposte, e questo stile ridotto praticamente solo a fraseggio interiore e dialoghi, senza alcuna minima desrizione, non aiuta a capire. Se davvero vuoi usarlo devi essere un mostro dei dialoghi, e pochi lo sono (vai a leggerti qualche post di “Non è successo niente” su FB se vuoi qualche esempio di buona riuscita).
Chiudo dicendo che trovo il tema non pienamente centrato, perché lei mi pare solo scazzata e non così in vena di ispirare amore. Quindi, tutto sommato, per me una prova così così.
Re: Mastino
Lupo59 ha scritto:ciao Giulia
bella proprietà di linguaggio però non sono stato trasportato nella storia.
non sono riuscito ad inquadrare i personaggi e credo tu sia andata un po' fuori tema e, forse perché ho dovuto rileggerlo due volte ,
mi è sembrato caotico.Mi sono mancate certe situazioni che , anche se non mi piacciono gli "spiegoni" un minimo ci stava.
Baldini Valerio
Ciao!
Mi dispiace che non ti sia sentito trasportato, riconosco che non sia il mio racconto più trascinante.
Farò senz'altro più attenzione in futuro a spiegare meglio.
Grazie del commento.
Giulia
Re: Mastino
gioco ha scritto:Ciao Giulia e benvenuta nell’arena!
Racconto molto ben scritto, rendi bene la situazione e le emozioni, e c’è un bel ritmo. Sembra uno scorcio preso da un’ambientazione più estesa (sarebbe interessante scoprirne di più). Il tema non mi pare centrato in pieno: d’accordo che Ela non ha più molta voglia di seminare terrore -ma sembra che in quanto a poterlo ancora fare non ci siano dubbi- però non c’è nulla che faccia pensare al desiderio di ispirare amore.
In ogni caso un buon lavoro, complimenti e in bocca al lupo!
Ciao!
In effetti Ela è un personaggio che mi porto dietro da un po', insieme all'Isola da cui proviene, e sono lieta che si noti.
Per quanto riguarda il tema ti do, remandomi contro, ragione. Vorrei incolpare Ela e dire che lei ha un rapporto complicato con l'amore (vero), ma mi prendo tutte le responsabilità, avrei dovuto selezionare un'altra storia da raccontare.
Grazie delle belle parole.
Giulia
Re: Mastino
M.M ha scritto:Ciao Giulia
A me Ela è piaciuta, mi sembra ci siano le basi per un personaggio che potrebbe respirare in un contesto più lungo, con più parole. Ho trovato interessante il punto di vista di chi sa benissimo di essere fisicamente temibile ma non si vanta particolarmente della cosa, né però annoia il lettore con il suo vittimismo. Se non altro di Ela si capisce la superiorità morale, sia quando parla con il re che con la principessa. A proposito, carino come hai ribaltato il trope della principessa buona e cara.
Oltre al fatto che l'amore possiamo solo intuirlo, penso magari il problema del racconto è che non c'é molto movimento. Vediamo la discussione con il re, non risolviamo nulla, vediamo la discussione con la principessa che è una ripetizione del tema in piccolo. La chiusa "non sarebbe stata il mastino di nessuno" non è soddisfacente secondo me perché è una conclusione a cui il lettore può arrivare anche da solo; dopotutto dai pensieri e dalle parole di Ela si intuisce esattamente questo. Manca secondo me un evento che o dia un'opzione nuova o che raddoppi la posta in gioco, non sarebbe stata il mastino di nessuno, e...
In ogni caso l'ho trovato molto scorrevole, e i dialoghi erano buoni.
Ciao!
È vero, non è il mo racconto più movimentato. Ho un po' il difetto di creare personaggi immensamente verbosi.
L'opzione alternativa in realtà c'è... nel misterioso contesto più lungo che vive nascosto da sguardi altrui.
Grazie delle belle parole.
Giulia
Re: Mastino
BruceLagogrigio ha scritto:In Terza persona.
Tempo verbale: Presente, con qualche incursione nel passato prossimo per flashback o riflessioni.
Ambientazione: Un regno fantastico, con riferimenti a un’"Isola alla fine del mondo" e a un contesto politico-militare.
Genere letterario: Fantasy .
Tema centrato: 50%. Ela, pur essendo un’eroina potente, rifiuta di essere strumentalizzata come simbolo di violenza, cercando invece di mantenere la propria integrità e autonomia.
Ciao Giulia piacere di leggerti;
Ho apprezzato molto la complessità del personaggio principale, Ela. L’incipit è un ottimo "gancio": il dialogo serrato tra Ela e il re introduce immediatamente il conflitto centrale, ovvero il rifiuto di Ela di conformarsi alle aspettative altrui. La tensione è palpabile.
L’ambientazione è intrigante, anche se forse un po’ vaga. L’"Isola alla fine del mondo" e le sue leggende aggiungono un alone di mistero, ma avrei apprezzato qualche dettaglio in più per visualizzare meglio il mondo in cui ci troviamo.
Lo stile è diretto e incisivo, con dialoghi taglienti e descrizioni che rivelano molto sui personaggi senza essere ridondanti. Ela è un personaggio ben costruito: Per il tema è molto calzante il fatto che la protagonista non possa seminare terrore (visto che Ela sterminerebbe volentieri tutti) ma ho trovato poco l'inspirazione all’amore
Ciao!
Riconosco assolutamente di non aver centrato perfettamente la questione dell'amore. Così imparo a scrivere la sera tardi.
Apprezzo molto i complimenti, sono felice che l'Isola ti abbia incuriosito.
Grazie del commento.
Giulia
Re: Mastino
frafo ha scritto:Ciao Giulia!
Ho dovuto leggere il tuo racconto una seconda volta per comprenderlo meglio. In alcuni punti ho avuto difficolta a capire i dialoghi, e in altri mi sono perso, come nel flashback del re (ho perso il focus che avevo sulla protagonista). Com'è stato già detto sarebbe sicuramente un'ottima idea per un progetto più grande.
Non sono riuscito a seguire l'aderenza al tema, né del terrore né dell'amore.
Comunque, l'idea della trama è molto interessante, così come i personaggi. Ela è davvero ca**uta!
Sarò felice di leggere altri tuoi racconti.
Ciao!
Mi dispiace che i dialoghi ti siano risultati poco chiari, è una questione a cui porrò più attenzione in futuro.
Grazie in ogni caso delle belle parole e dell'incoraggiamento!
Giulia
Re: Mastino
Frankestissimo ha scritto:Ciao Giulia,
Quello che riesci a fare molto bene è passare l’immenso scazzo di Ela. Tutto il fraseggio interiore è credibile, e fa arrabbiare pure il lettore contro questi cretini tremolanti. Purtroppo, però, tutto questo ci mette un po’ ad arrivare, perché il racconto secondo me è abbastanza confuso, a partire dalla prima frase che ho dovuto rileggere tre volte prima di capire chi la stava pronunciando. E dire che ti bastava metterci un "disse il re" alla fine.
L'idea dell'eroe che non vuole ammazzare mi torna, ma tutto il resto è, appunto, confuso. Cos'è quest'isola? Dove l'hanno mandata? I nemici esistono davvero? Se ci sono allora non c'è nessun pericolo, o un po' di pericolo c'è? Perché si passa dal re alla terza figlia?
Insomma, tante domande, poche risposte, e questo stile ridotto praticamente solo a fraseggio interiore e dialoghi, senza alcuna minima desrizione, non aiuta a capire. Se davvero vuoi usarlo devi essere un mostro dei dialoghi, e pochi lo sono (vai a leggerti qualche post di “Non è successo niente” su FB se vuoi qualche esempio di buona riuscita).
Chiudo dicendo che trovo il tema non pienamente centrato, perché lei mi pare solo scazzata e non così in vena di ispirare amore. Quindi, tutto sommato, per me una prova così così.
Ciao!
Sono felice di aver passato degnamente il carattere di Ela, lo scazzo è una componente fondamentale di lei.
Mi dispiace che i dialoghi risultino nebulosi.
Per risponderti: l'Isola alla fine dei mondo è proprio quel sembra dal nome, ed è il luogo da cui Ela viene, e i misteriosi nemici di cui si lamenta il re non esistono davvero, voleva solo essere una scusa per convincere Ela a lavorare per lui.
Grazie del consiglio di lettura, me lo segno.
Giulia
-
- Messaggi: 3145
Re: Mastino
Tema centrato. Ela si rifiuta di combattere per il re, sul quale ha forti dubbi. Il re non demorde e cita la profezia di un pescatore pazzo. E la figlia del re condivide gli stessi timori del padre. Ela però, le ricorda la scarsa importanza politica che riveste in quanto terza figlia. C’è una bella caratterizzazione di Ela, alta, avventurosa, e con un talento per ogni di tipo di lotta, ma con radicata l’idea di non volersi fare trattare da cane da guardia da nessuno.
- Stefano Scudeler
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Re: Mastino
Ciao Giulia!
Mi accodo ai giudizi di chi ha trovato nebuloso il racconto, soprattutto per quanto riguarda il contesto e il "chi dice cosa".
Qualche azione tra una battuta di dialogo e il fraseggio interiore forse avrebbe aiutato ma prendere dei personaggi e un world building di cui nessuno sa nulla ed estrapolare un racconto è molto difficile perché si rischia di dare per scontate troppe cose.
Devo comunque farti i complimenti perché il lessico e la resa dei personaggi sono buoni.
Buona edition!
Mi accodo ai giudizi di chi ha trovato nebuloso il racconto, soprattutto per quanto riguarda il contesto e il "chi dice cosa".
Qualche azione tra una battuta di dialogo e il fraseggio interiore forse avrebbe aiutato ma prendere dei personaggi e un world building di cui nessuno sa nulla ed estrapolare un racconto è molto difficile perché si rischia di dare per scontate troppe cose.
Devo comunque farti i complimenti perché il lessico e la resa dei personaggi sono buoni.
Buona edition!
Re: Mastino
Giulia, occhio che mancano tutti i commenti insieme alla classifica (da regolamento li devi mettere tutti insieme). Pertanto al momento risulteresti squalificata. Riesci ad andare a integrarli entro il tempo limite?
- CristianoSaccoccia
- Messaggi: 95
Re: Mastino
Il racconto punta in alto, ma fatica a reggere il peso delle sue ambizioni. Il conflitto tra Ela e la famiglia reale dovrebbe essere carico di tensione politica e morale, ma spesso si perde in monologhi interiori troppo lunghi, con pensieri didascalici che spiegano più di quanto mostrino. La protagonista è costruita come un concentrato di forza e cinismo, ma manca di sfumature: il suo rifiuto appare più come posa che come scelta consapevole, e la retorica da "non sono il vostro cane da guerra" suona già sentita.
Re: Mastino
Prima cosa: hai una buonissima penna. Seconda cosa: qui hai portato un tuo contesto preesistente (almeno questa la mia idea) e ti sei persa per strada il tema e una semina corretta che permettesse al lettore di contestualizzare per bene il tutto. Come unico errore "tecnico" rilevante: occhio all'inizio, si fa davvero fatica a capire chi stia parlando. Aggiungo che le due parti sono troppo uguali risultando come una ripetizione. Come valutazione direi un pollice tendente al positivo in modo quasi solido anche se non brillante, ma sono davvero curioso di rileggerti nei prossimi mesi con racconti più a fuoco.
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