Cinque passi

Un tema dell'Antico, tante all stars dell'Era come giudici, cinquemila caratteri a disposizione nelle solite quattro ore. Quando? Lunedì 16 giugno alle 21.00!
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SarahSante
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Cinque passi

Messaggio#1 » martedì 17 giugno 2025, 0:53

Osservo lo schermo, l’app ancora non è pronta. Tamburello cinque volte le dita sul tavolo e ricomincio a pigiare i tasti. Cinque è un numero perfetto.
La nuova app sarà favolosa.
La suoneria vocale del cellulare gracchia “Anita, c’è Elmo.”
Rispondo, ma continuo a pigiare i tasti del computer “Che vuoi Elmo?”
“Finito di lavorare? Ti va una birra?”
Sconsiderato e appiccicoso Elmo. “Lo sai che ho da fare e ne avrò ancora per parecchio.”
“Sei una tossica del lavoro. Dai, continua domani ed esci con me ora. Ti porto al lago.”
“Sì e poi sull’amaca o sulla spiaggetta sud. Come se non conoscessi tutte le tue mosse.” “Non oggi. Sono in pieno processo creativo.” Lancio un’occhiata alla foto di noi due che mi ha regalato e che sorregge una pila di appunti nell’angolo opposto della stanza.
“Ma Anita.”
Metto giù prima che continui. Che fatica i rapporti umani.
Avanti app, produciti.
Di nuovo la suoneria. “Anita, c’è Kiara.”
Ma che palle. Perché mi chiamano tutti? “Basta cellulare, non rispondere.”
“Troppo tardi. Eccomi qua. Non ti fai sentire da più di una settimana, la mamma è preoccupata.”
“Ho da fare, tanto da fare. E non ho tempo per ascoltare le manfrine di mamma, dice sempre le solite cose. Anita, fai questo, Anita fai quello.”
Kiara sbuffa “Chiamala, è importante.”
“Sì, va bene la chiamerò, ma intanto lasciami stare. Ci siete già tu e i gemelli, dimenticatevi di me.”
Spengo il cellulare e mi concentro sullo schermo. Tamburello di nuovo le dita. La chiamerò Five questa app, cinque passi per ritrovare pezzi di sé richiamandoli da tutti i social. Una memoria personale e collettiva sparsa nella rete che Five troverà e catalogherà. L’ordine è fondamentale come la logica. E grazie a questa implementazione, Five darà anche le giuste risposte a tutte le interazioni sociali, risposte razionali e perché no paracule per portare leggerezza in relazioni complicate. Suona già come uno slogan. Sarà un successo, me lo sento.
Ci vuole concentrazione per sviluppare una app. Io lo so, sono la migliore. E ci sono quasi. Ecco, Five lampeggia e risponde.
Il cellulare gracchia di nuovo. “Anita, c’è Elmo.” Devo toglierla questa suoneria vocale
Che palle, cosa vorrà ancora? “Va bene, rispondi.”
“Che c’è Elmo, non avevamo già chiarito che ho da fare?”
“Non puoi continuare a trattarmi così, mi sento come un soprammobile che spolveri e consideri solo ogni tanto. Mi prendi dalla teca e mi molli quando ritieni, ma io ci sono sempre per te. Sono stufo.”
Cosa devo rispondergli? Mi rivolgo a Five e digito.
Geniale! “No, aspetta. Ci tengo a te, Elmo. Ho solo bisogno di tempo. L’impegno mi fa paura.” Quante stronzate, ma potrà mai bersele?
Elmo fa una pausa. “Dici davvero?
“Certo.” Five lampeggia. “tesoro” aggiungo.
“Non mi avevi mai chiamato tesoro”
“Lo so, vedi-“
“Va bene, Anita. Continua pure a lavorare lo so che per te è importante. Ci sentiamo domani. Buon lavoro.”
Sorrido. Ha funzionato alla grande. Basta rotture, mi lasceranno tutti in pace.
Grande Five. Digito. C’è altro che vuoi dirmi?
Compare un grande fuoco e una gondola. Non capisco, ma fa niente.
Five ha trovato qualcos’altro per me in rete. Una foto di papà vicino a una piccola imbarcazione. Non mi ricordo quella barca. Che vuol dire? Un peso sul petto mi costringe a sedermi. Prendo fiato. Sono turbata. Perché?
Smettila Five. Voglio leggerezza. Lo digito e lui risponde memoria.
Basta Five, cancello tutto.
“Cellulare, chiama Kiara”
La sua voce si diffonde per la stanza “Che c’è Anita?”
Faccio cinque passi fino al letto e mi fermo. “Papà aveva una barca?”
“Anita, non hai preso le pastiglie?”
“Che c’entra? Allora, papà aveva una barca?”
Kiara fa una pausa “Sì, a Venezia, ma” esita “Ti fa male ricordare. Prendi le pastiglie. Mamma si è raccomandata tanto.”
“Non le prendo le pastiglie, mi fanno sentire pesante e fanno schifo. E poi non lavoro bene. Lo sai quanto è importante il lavoro per me. Anche Elmo l’ha capito”
Kiara non dice niente per un po’, ha il respiro accelerato. Prende fiato ma ci mette un po’ a parlare.
“Elmo è morto nell’incendio della barca.”
Deve essere impazzita. “Ma che dici? Ci ho appena parlato.”
“Anita, è solo l’app che hai creato, Echo. Ti ricordi? Ha le memorie e la voce di Elmo. Sto chiamando qualcuno, tra poco arrivano, stai ferma lì e non fare niente. Non puoi permetterti un’altra crisi”
Attacca il telefono.
Elmo è morto? Vaghi ricordi di un passato greve e soffocante mi stritolano. Fisso il cellulare spento.
Quando i dottori entrano sembrano angeli così bianchi e lievi. Solo cinque passi e sono da me. Ridatemi la leggerezza che non sento più penso quando la siringa entra nel mio braccio e il liquido si diffonde in vena. Chiudo gli occhi e sono di nuovo con Elmo e papà. Cinque passi che non ho fatto per arrivare alla barca, cinque minuti per dimenticare tutto di nuovo.



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antico
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Re: Cinque passi

Messaggio#2 » martedì 17 giugno 2025, 0:54

Ciao Sara! Tutto ok con i parametri, buona ALL STARS EDITION!

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SarahSante
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Re: Cinque passi

Messaggio#3 » martedì 17 giugno 2025, 0:58

Grazie

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matt_heels
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Re: Cinque passi

Messaggio#4 » martedì 17 giugno 2025, 13:58

SarahSante ha scritto:Osservo lo schermo, l’app ancora non è pronta. Tamburello cinque volte le dita sul tavolo e ricomincio a pigiare i tasti. Cinque è un numero perfetto.
La nuova app sarà favolosa.
La suoneria vocale del cellulare gracchia “Anita, c’è Elmo.”
Rispondo, ma continuo a pigiare i tasti del computer “Che vuoi Elmo?”
“Finito di lavorare? Ti va una birra?”
Sconsiderato e appiccicoso Elmo. “Lo sai che ho da fare e ne avrò ancora per parecchio.”
“Sei una tossica del lavoro. Dai, continua domani ed esci con me ora. Ti porto al lago.”
“Sì e poi sull’amaca o sulla spiaggetta sud. Come se non conoscessi tutte le tue mosse.” “Non oggi. Sono in pieno processo creativo.” Lancio un’occhiata alla foto di noi due che mi ha regalato e che sorregge una pila di appunti nell’angolo opposto della stanza.
“Ma Anita.”
Metto giù prima che continui. Che fatica i rapporti umani.
Avanti app, produciti.
Di nuovo la suoneria. “Anita, c’è Kiara.”
Ma che palle. Perché mi chiamano tutti? “Basta cellulare, non rispondere.”
“Troppo tardi. Eccomi qua. Non ti fai sentire da più di una settimana, la mamma è preoccupata.”
“Ho da fare, tanto da fare. E non ho tempo per ascoltare le manfrine di mamma, dice sempre le solite cose. Anita, fai questo, Anita fai quello.”
Kiara sbuffa “Chiamala, è importante.”
“Sì, va bene la chiamerò, ma intanto lasciami stare. Ci siete già tu e i gemelli, dimenticatevi di me.”
Spengo il cellulare e mi concentro sullo schermo. Tamburello di nuovo le dita. La chiamerò Five questa app, cinque passi per ritrovare pezzi di sé richiamandoli da tutti i social. Una memoria personale e collettiva sparsa nella rete che Five troverà e catalogherà. L’ordine è fondamentale come la logica. E grazie a questa implementazione, Five darà anche le giuste risposte a tutte le interazioni sociali, risposte razionali e perché no paracule per portare leggerezza in relazioni complicate. Suona già come uno slogan. Sarà un successo, me lo sento.
Ci vuole concentrazione per sviluppare una app. Io lo so, sono la migliore. E ci sono quasi. Ecco, Five lampeggia e risponde.
Il cellulare gracchia di nuovo. “Anita, c’è Elmo.” Devo toglierla questa suoneria vocale
Che palle, cosa vorrà ancora? “Va bene, rispondi.”
“Che c’è Elmo, non avevamo già chiarito che ho da fare?”
“Non puoi continuare a trattarmi così, mi sento come un soprammobile che spolveri e consideri solo ogni tanto. Mi prendi dalla teca e mi molli quando ritieni, ma io ci sono sempre per te. Sono stufo.”
Cosa devo rispondergli? Mi rivolgo a Five e digito.
Geniale! “No, aspetta. Ci tengo a te, Elmo. Ho solo bisogno di tempo. L’impegno mi fa paura.” Quante stronzate, ma potrà mai bersele?
Elmo fa una pausa. “Dici davvero?
“Certo.” Five lampeggia. “tesoro” aggiungo.
“Non mi avevi mai chiamato tesoro”
“Lo so, vedi-“
“Va bene, Anita. Continua pure a lavorare lo so che per te è importante. Ci sentiamo domani. Buon lavoro.”
Sorrido. Ha funzionato alla grande. Basta rotture, mi lasceranno tutti in pace.
Grande Five. Digito. C’è altro che vuoi dirmi?
Compare un grande fuoco e una gondola. Non capisco, ma fa niente.
Five ha trovato qualcos’altro per me in rete. Una foto di papà vicino a una piccola imbarcazione. Non mi ricordo quella barca. Che vuol dire? Un peso sul petto mi costringe a sedermi. Prendo fiato. Sono turbata. Perché?
Smettila Five. Voglio leggerezza. Lo digito e lui risponde memoria.
Basta Five, cancello tutto.
“Cellulare, chiama Kiara”
La sua voce si diffonde per la stanza “Che c’è Anita?”
Faccio cinque passi fino al letto e mi fermo. “Papà aveva una barca?”
“Anita, non hai preso le pastiglie?”
“Che c’entra? Allora, papà aveva una barca?”
Kiara fa una pausa “Sì, a Venezia, ma” esita “Ti fa male ricordare. Prendi le pastiglie. Mamma si è raccomandata tanto.”
“Non le prendo le pastiglie, mi fanno sentire pesante e fanno schifo. E poi non lavoro bene. Lo sai quanto è importante il lavoro per me. Anche Elmo l’ha capito”
Kiara non dice niente per un po’, ha il respiro accelerato. Prende fiato ma ci mette un po’ a parlare.
“Elmo è morto nell’incendio della barca.”
Deve essere impazzita. “Ma che dici? Ci ho appena parlato.”
“Anita, è solo l’app che hai creato, Echo. Ti ricordi? Ha le memorie e la voce di Elmo. Sto chiamando qualcuno, tra poco arrivano, stai ferma lì e non fare niente. Non puoi permetterti un’altra crisi”
Attacca il telefono.
Elmo è morto? Vaghi ricordi di un passato greve e soffocante mi stritolano. Fisso il cellulare spento.
Quando i dottori entrano sembrano angeli così bianchi e lievi. Solo cinque passi e sono da me. Ridatemi la leggerezza che non sento più penso quando la siringa entra nel mio braccio e il liquido si diffonde in vena. Chiudo gli occhi e sono di nuovo con Elmo e papà. Cinque passi che non ho fatto per arrivare alla barca, cinque minuti per dimenticare tutto di nuovo.


Ciao Sarah!

Anita, la protagonista, è una programmatrice che crea un'app, Echo, per ricordare ciò che ha perduto, ma la sua condizione psicologica la porta dissociarsi, a non prendere le pasticche, e a immaginare che Elmo sia ancora vivo, e forse anche suo padre, anche se non viene esplicitato se sia morto o meno. Se mi fosse sfuggito qualcosa, eventualmente, segnalamelo.

Molto buona l'idea e la declinazione del tema, dove l'insostenibilità del presente si trasforma in leggerezza digitale, dove le persone ritornano come ombre, ma il castello, purtroppo, è fatto di carte.

Ho trovato un po' confusionario la resa su "pagina", forse a causa dei troppi personaggi ed elementi che si susseguono: Anita, Five (poi Echo), Elmo, Kiara (la sorella?), la mamma e i gemelli citati, il padre e la barca. Questo mi ha creato un po' di problemi nel seguire la storia.
Nel paragrafo finale, ho avuto difficoltà con la frase: "Ridatemi la leggerezza che non sento più penso quando la siringa entra..." Forse volevi isolare il pensiero tra virgolette e ti sono sfuggite.

In definitiva, hai avuto sicuramente un'idea molto buona, che gioca col tema della memoria e del rimorso che ritorna sempre, anche se tentiamo di sputarlo fuori dalla nostra vita. Probabilmente con qualche elemento in meno la storia sarebbe stata leggermente più snella e facile da seguire. Ad esempio, idea che mi è venuta così su due piedi, potevi fare chiamare Anita direttamente dalla madre, e non dalla sorella, e la madre avrebbe potuto instillare un primo dubbio sul padre (che spunta un po' dal nulla a seguito della ricerca di Echo.)

A presto e buona edition,

Matteo

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gcdaddabbo
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Re: Cinque passi

Messaggio#5 » mercoledì 18 giugno 2025, 18:32

Ciao Sarah! Devo confessare che non mi aspettavo niente da te. Prevenuto? Forse. Quando si arriva verso il fondo della lista, tutto già visto, digerito. Invece, devo ammetterlo, la svolta della storia mi ha sorpreso, con piacere. Il tema è certamente centrato. La scelta della prima persona predispone ad un tranquillo racconto di stakanovista solitaria. Poi la scoperta del dramma vissuto che si vuole dimenticare. La tragedia è nella ricerca di una speranza per il futuro. Cosa fare per superare il presente? Per vivere nonostante.
Buona All Stars Edition!

Gaia Peruzzo
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Re: Cinque passi

Messaggio#6 » sabato 21 giugno 2025, 18:19

Ciao Sarah.
Ci sono un po’ di errori di battitura e qualche virgola mancante, ma il testo risulta lo stesso comprensibile.
Il problema, secondo me, è che ci sono delle piccole contraddizioni. Anita aveva spento il telefono, dopo le due chiamate che l’avevano distratta. Poi, però, mentre l’app è quasi pronta, quello risuona per dirle che la sta chiamando di nuovo Elmo.
E poi ancora se, come le dice sua sorella, “ricordare le fa male” perché ha una foto di lei ed Elmo vicino alla scrivania? Alla fine mi sono chiesta se l'avesse immaginata o ci fosse realmente.
A parte questo, il colpo di scena finale, dove si rivela quasi tutto un’allucinazione, mi ha davvero sorpreso. Non me lo aspettavo. Secondo me quello che è da aggiustare è un po’ il flusso di informazioni prima del finale. Prima di tutto non si capisce bene se lei sia in un ufficio o in una stanza di una clinica. Il fatto che i medici entrino con facilità mi fa pensare alla seconda ipotesi, e che Anita magari per effetto delle pillole si immagini in un ufficio a creare applicazioni, dato che era il suo vecchio lavoro prima del trauma. E poi ci sono tantissimi nomi, la sorella che la chiama ma non si intuisce davvero come mai. Anche le telefonate sarebbero da distinguere un po’, perché quella con Elmo è diciamo finta, frutto del pensiero di Anita, quindi sarebbe stato meglio mettere una sua reazione diversa, o un tic, o qualcosa che dia un indizio anche al lettore che c'è qualcosa che non va, mentre quella con la sorella che in realtà è reale. Secondo me, ecco, è un po’ da riordinare, giusto per rendere il tutto anche un pochino più realistico.
Un'altra cosa che, invece, mi è piaciuta è il lessico che hai scelto di utilizzare perché ha caratterizzato bene Anita. Anche l’idea dietro all’app è molto buona, ma avrei voluto al tempo stesso vedere un po’ di più la sua creazione nello schermo.
In bocca al lupo per la gara finale!

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La Ele95
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Re: Cinque passi

Messaggio#7 » lunedì 23 giugno 2025, 15:56

Ciao Sarah!
È stato un piacere leggerti ma ho trovato il tuo racconto un po' confusionario, soprattutto dopo una prima lettura. A mio parere ti ha penalizzato il numero ristretto di battute perchè con spazio illimitato sono certa che saresti riuscita a caratterizzare meglio i vari personaggi che citi e la condizione di Anita.
Mi è piaciuta la piega "horror" che ha preso il tuo operato: inaspettata anche se non particolarmente originale.
Tieni buona l'idea e riscrivilo dedicando ad ogni parte il suo spazio che l'idea c'è!
Buona edition!
Elena.B

alexandra.fischer
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Re: Cinque passi

Messaggio#8 » lunedì 23 giugno 2025, 16:36

Tema centrato. Anita crea delle app, è il suo lavoro ed è la migliore. Ogni tanto qualcuno la interrompe con delle telefonate: Elmo, Kiara. Lei risponde a Elmo che è solo questione di tempo. Poi si dedicherà a lui. E a Kiara dice che ci sono già i gemelli e lei a pensare alla madre. La trama ha un ribaltamento molto efficace nella seconda parte del racconto. Anita, nella realtà, ha perso Elmo, morto nell’incendio della barca a Venezia, probabilmente con il padre di lei e prende delle pastiglie. Amaro il finale, con i medici che arrivano a farle l’iniezione. Quando al destino mancano cinque passi. Buona prova.

Attenzione:
Ma, Anita.

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Emiliano Maramonte
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Re: Cinque passi

Messaggio#9 » lunedì 23 giugno 2025, 16:48

Ciao Sarah, piacere di averti letto anche in questa conclusione d'Era!
Evidentemente la vera angoscia di questa epoca è generata dalla tecnologia, perché ho letto diversi racconti che parlano di app, di identità digitali, di intelligenze artificiali e così via. Anche il sottoscritto ha cercato di mettere su carta (in senso figurato) la preoccupazione per l'invadenza delle tecnologie e per la spersonalizzazione dell'individuo. Tu hai affrontato il tema dal punto di vista del disagio personale. Anita è una sviluppatrice di app, e si affida a questo per migliorare i propri rapporti interpersonali, lasciando che sia una nuova app a gestire le interazioni con parenti e amici. Ma alla fine c'è una interessante sorpresa, proprio il suo lavoro e un trauma del passato la ingabbiano in una vita che non riconosce più e che è diventata una vera e propria illusione "patologica".
Il racconto è gradevole, come anche l'idea di rappresentare l'oppressione della socialità con continue telefonate e intromissioni nella vita privata. Ma poi tutto cambia e il lettore capisce che l'esistenza di Anita è ben altro.
Peccato per un po' confusione nella trama, soprattutto nella parte finale. Peccato per un po' di imprecisione tecnica. Però gli spunti di riflessione sono profondi e lasciano qualcosa.
Tema centrato.
In bocca al lupo!
Emiliano.

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SarahSante
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Re: Cinque passi

Messaggio#10 » lunedì 23 giugno 2025, 19:39

Grazie a tutti dei suggerimenti per migliorare il testo (trovo sempre difficile stare nei tempi per pulire il testo e renderlo coerente nel suo svolgimento) e degli apprezzamenti per l'idea e la svolta narrativa. Farò buon uso dei primi per continuare a migliorare

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Debora
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Re: Cinque passi

Messaggio#11 » lunedì 23 giugno 2025, 23:19

Ciao Sarah, piacere di leggerti. Il tuo racconto sfrutta una buonissima idea di base che trova soddisfazione nel finale con il colpo di scena che sorprende davvero come piace a me. Il problema è la confusione, le incoerenze che ti hanno già fatto notare e il flusso a volte inutile di informazioni. Forse se tu avessi imbastito il tutto sul suo rapporto con Elmo e lasciato solo la sorella tra i tanti personaggi che “interagiscono” con lei, il racconto si sarebbe asciugato e avrebbe reso molto di più la tua idea brillante. Buona All Star Edition!

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Stefano Scudeler
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Re: Cinque passi

Messaggio#12 » mercoledì 25 giugno 2025, 16:24

Ciao Sarah e benvenuta!
Devo dire che sono veramente colpito in maniera positiva dal tuo racconto.
Inizia un po' così, senza sembrare niente di particolare e poi... trac!
Forse un pelino troppo esagerata questa cosa del cinque, dopo un po' di volte (facciamo cinque) si depotenzia un po'.
Per il resto, a parte qualche refuso, questa tua prova mi ha convinto. C'è molto potenziale e il tema è colto non solo di striscio.
Ps: quando ho letto gondola, mi sono sciolto. Ma questo non influenzerà la mia classifica! :-)


Complimenti e spero nella tua permanenza su Minuti Contati!

Buona edition!

Giorgia Toma
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Re: Cinque passi

Messaggio#13 » mercoledì 25 giugno 2025, 17:46

Ciao Sarah
Ottima resa del tema, Sarah è decisamente un personaggio il cui presente è insostenibile ed ha bisogno di realtà virtuali parallele per poter sopravvivere. È lei stessa a crearsi questi surrogati della realtà artificiali e all’inizio crediamo che per lei siano più importanti delle relazioni umane per poi scoprire che le servono proprio per sopravvivere alla perdita di quest’ultime. La trama è molto complessa e articolata e nell’arco del racconto alcuni passaggi sono poco chiari e forse avrebbero richiesto più spazio, ma certo non è un’impresa facile riuscirci nelle 5000 battute. Nel complesso risulta comunque un’ottima storia.

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IL GLADIATORE
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Re: Cinque passi

Messaggio#14 » sabato 5 luglio 2025, 12:30

Ciao Sarah, un'idea molto buona ma che ha risentito della troopa carne al fuocco con caratteri così limitati. La prima lettura non è chiara, un paio di volte ci si ferma per capire la struttura della trama e questo è solo dovuto ai troppi elementi in un racconto così breve. Con il doppio dei caratteri sono sicuro che anche il tuo stile risulterebbe meno contratto e più fluido, si vede che ne hai mezzi e capacità. Ma il senso e l'utilità dell'Arena è proprio quello di imparare a gestire il tutto. Non mollare che la strada è quella giusta. Un pollice tendente al positivo.

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