Gruppo TIGER MAN: Lista racconti ammessi e classifiche

72ª Edizione della sua storia, Minuti Contati ospita una guest star d'eccezione: Augusto Chiarle. QUI potete visionare il trailer, al suo interno sono disseminati degli indizi sul tema con cui gli autori dovranno confrontarsi. Il VIA è fissato per lunedì 19 ottobre alle ore 21.00.
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Gruppo TIGER MAN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#1 » martedì 20 ottobre 2015, 2:50

Tiger Man
 
Questo è il gruppo TIGER MAN della CHIARLE EDITION con Augusto Chiarle nelle vesti di Guest Star.
 
Gli autori del gruppo TIGER MAN dovranno commentare e classificare i racconti del GRUPPO HOGAN.
 
I racconti di questo gruppo verranno invece commentati e classificati dagli autori del gruppo UNDERTAKER.
 
I primi TRE racconti di questo raggruppamento avranno diritto alla pubblicazione immediata sul sito ed entreranno tra i finalisti che verranno valutati direttamente da Chiarle. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito.
 
Ricordo che la composizione dei gruppi ha seguito il seguente criterio: assegnazione per ordine cronologico di consegna.
 
E ora vediamo i racconti ammessi a TIGER MAN:
 
Oscurità, di Carla Anastasio, ore 22.20, 2433 caratteri
Lungo un corridoio oscuro, di Veronica Cani, ore 23.17, 2998 caratteri
8/5, di Angela Bernardoni, ore 23.39, 2887 caratteri
Hypnos, di Andrea Giuseppe Castriotta, ore 23.50, 2944 caratteri
MiTo, di Raffaele Marra, ore 23.53, 2948 caratteri
Sogni d’oro, di Viviana Tenga, ore 00.34, 2988 caratteri
L’uomo dello specchio, di Andrea Partiti, ore 00.39, 2998 caratteri
Blackbird, di Patty Barale, ore 00.53, 2663 caratteri
 
Avete tempo fino alle 23.59 di venerdì 30 ottobre per commentare i racconti del GRUPPO HOGAN. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Vi avverto che sarò fiscale e non accetterò classifiche postate anche solo alle 00.00 a meno che problemi improvvisi vi ostacolino all'ultimo, ma in quel caso gradisco essere avvertito, sapete come trovarmi. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete dieci giorni per commentare e classificare i nove racconti del GRUPPO HOGAN e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete TRENTAQUATTRO a dsisposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, dieci giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.
 
Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti.
– 6 punti malus per chi commenta la metà dei racconti + 1
– 13 punti malus per chi non commenta i racconti o arriva a commentarne meno della metà + 1
Ha valore questo CONTATORE per il conteggio dei caratteri.
 
Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati, se noterò qualche sgarro procederò all’eliminazione. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli tread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel GRUPPO HOGAN.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.
 
Detto questo: BUONA EDIZIONE A TUTTI!



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Angela
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Messaggio#2 » martedì 20 ottobre 2015, 22:58

Ho letto e commentato i vostri racconti in un giorno. Badate bene, non l'ho fatto per mancanza di tempo, mi è piaciuto leggervi e come al solito ho sofferto nel fare una classifica. Mi spiace per Andrea che è bravo e per Viviana che ha uno stile invidiabile; ricordatevi che i giudizi riguardano sempre e solo i racconti.
In bocca al lupo a tutti!


1) MiTo, di Raffaele Marra
Grandissima prova di scrittura. Con questo pezzo ti vedo già in finale e tu sai che ci prendo in genere
Trama originale, interpretazione della traccia centrata al 100%. Genere scelto sicuramente gradito alla Guess Star. Mi spiace eccedere con i complimenti, ma sei bravo e devo faticare per trovare una critica da muoverti.
Bellissima la descrizione iniziale “allargavo le braccia e correvo nella quiete di quel buio” che poi ritroviamo nel finale “la voglia di tornare a volare nel suo abbraccio”. Racconto futuristico intriso di poesia.
Dicevamo delle critiche (non me ne sono dimenticata). Mi sono impegnata e qualcosa ho trovato. Vediamo…
Raggiungo il mio portone, prendo l’ascensore e salgo al mio appartamento.
Apro la scatola tra le mani.

Allora, la prima parte è troppo frettolosa rispetto al resto del testo che invece si prende tutto il tempo per descrivere e fare le giuste pause. Qui c’è una vera e propria accelerazione: portone, ascensore, appartamento.
La seconda frase ha “le mani” di troppo. Sarebbe bastato “Apro la scatola”.
CONCLUSIONE: splendida prova di scrittura, anzi, la definirei una vera e propria lezione di scrittura. Testo scorrevole, delicato, musicale.

2) Lungo un corridoio oscuro, di Veronica Cani
Racconto drammatico scritto con la sensibilità a cui Veronica ci ha abituati. Nei commenti agirò come per il laboratorio evidenziando i punti di forza e le cose da migliorare.
PUNTI DI FORZA: Il primo che balza subito all’occhio è l’aderenza alla trama che ritroviamo in almeno due parti del racconto: nella corsa a perdifiato di Mike “come se avesse le ali ai piedi” e nel finale (il volo dal parapetto). Ho apprezzato moltissimo le metafore che hai usato come ad esempio “il fiume che ululava” (bravissima), inoltre trovo che tu abbia la capacità di rendere vive le scene. La descrizione dello stato d’animo dell’allenatore arriva chiara e forte. Finale tragico ma dovuto e a cui comunque ci avevi preparato strada facendo. Brava.
PUNTI DEBOLI: il racconto è scritto bene e ha una trama lineare, forse l’unica cosa che avrei modificato è la scena del cane che si avvicina con il pezzetto di stoffa tra i denti. Se fosse stato il suo cane, non avrei avuto nulla da dire perché è chiaro che voleva comunicargli la disgrazia, invece è un cane randagio e si ha l’impressone che sia una scena costruita.
CONCLUSIONE: Ottima prova, brava Veronica.

3) Blackbird, di Patty Barale
Un gran bel pezzo, Patty, coraggioso e forte. Parlare della SLA o delle malattie in generale è sempre un rischio ma tu lo hai fatto in modo originale e anche poetico. Il fatto di spezzare le righe trovo che sia stata una scelta azzeccata perché permette al lettore di avere le giuste pause per elaborare i concetti. La morte della giovane che hai accompagnato con le strofe di una canzone, trovo che tu l’abbia descritta in modo magistrale già in questa frase: “Lucia chiude gli occhi, il respiro si fa leggero come una piuma che si posa, immobile, sul petto, mentre il suo universo si spegne in una dissolvenza in nero sulle note della canzone.”
Anche nel tuo racconto la trama è stata interpretata in modo originale.
Dopo la sviolinata, partiamo con qualche appunto, altrimenti l’Antico mi caccia (scherzo).
Il primo appunto che vorrei farti è nell’incipit, pur essendo ben scritto perché tu hai uno stile maturo ed elegante, è troppo descrittivo. In un testo così breve, prende decisamente troppo spazio. A parte questo, i manuali di scrittura vogliono che non si inizi mai con le descrizioni e questa è una delle cose che condivido.
Altro appunto riguarda le strofe finali. Stesso discorso. Parliamo di un testo di appena 2600 caratteri e ci sono almeno tre strofe. Per il resto è un lavoro molto buono. Brava

4) Oscurità, di Carla Anastasio
Brava Carla, hai scritto un fantasy che aggancia il lettore fin dalle prime righe. Mi è piaciuta la caratterizzazione del predicatore “un uomo magro, pallido, interamente vestito di nero e con un ampio mantello a ruota” una specie di Mandrake ma più lugubre. Su tutto il racconto incombe la paura dell’oscurità che poi culmina nel finale descritto magistralmente, tra l’altro. Ottima l’idea che precede la caduta dei corpi celesti ovvero di inoltrasi in una grotta per vedere che effetto fa. Mi è piaciuta perché hai cambiato prospettiva e vedi la luce che si affievolisce all’esterno come se fossi in un tunnel. Un bell’effetto, complimenti.
Passiamo alle critiche, altrimenti che commento sarebbe?
Ho trovato alcuni passi carichi di virgole che spezzano la lettura costringendo il lettore a diverse pause, come per esempio nella frase che cito:
… ne erano comparsi parecchi: mettevano, come al solito, in guardia dall’’oscurità’
A parte questo dettaglio, ho trovato un verbo dichiarativo in maiuscolo e poco altro. Ottima prova. Brava.
“Va bene, aspettiamo un po’ qui nella penombra, così ti abituerai.” Concesse lui.
Dimenticavo: trama rispettata in modo originale.

5) Hypnos, di Andrea Giuseppe Castriotta
Credo sia la prima volta che ti leggo e devo dire che sono affascinata dal tuo stile perché scrivi come se dipingessi. Riporto qui alcuni passi che sono molto visivi e che al lettore arrivano chiarissimi.
…accarezzarle le cosce nude, pallide in quel mare nero in cui affondava anche con le mani.
…all’orizzonte, colonne di fuoco di un’alba che non sarebbe mai sorta
… guardò la luna, unico punto luminoso che si stagliava in quella tela di pece
Si distese, abbracciando il collo piumato del suo compagno.
…non voleva alzarsi dalla sua bara di lenzuola bianche, circondata dal battito d’ali di mille macchine

Ecco, ti ho mostrato ciò che rende pregevole la tua scrittura, sei originale nelle definizioni e riesci a vedere il mondo con occhi curiosi e innocenti come un bravo autore dovrebbe fare.
Però ci sono tante incertezze nella forma, cose che dovresti rivedere e correggere per diventare ancora più bravo. Te ne mostro alcune.
che indossava ma che ormai non percepiva più.
“ma che ormai” non va.
piegandosi in avanti fino a stendersi sulla schiena del grande uccello nero che la trasportava senza sentire il suo peso insignificante.
Taglierei il termine “insignificante” perché è un giudizio dell’autore. Lascia che sia il lettore a giudicare il testo, non mettergli mai nulla in testa.
Poi si sporse oltre quel manto di tenebra e vide: il mondo, sotto di lei, avvolto nel sonno notturno che pian piano estingueva anche le ultime luci ostinate.
I due punti non servono o stacchi il periodo con un punto deciso oppure meglio una virgola.
Domandò l’uccello mastodontico,
Meno aggettivi si usano, più un autore è bravo. Se impari a sostituirli con verbi o metafore, sei a posto.
CONCLUSIONE: testo originale che ho molto apprezzato, tema centrato. Da rivedere in alcuni punti.

6) 8/5, di Angela Bernardoni
Anche per questo racconto intendo procedere come si fa nel laboratorio.
PUNTI DI FORZA: Originalità e aderenza alla trama. Anzi, il punto di forza per eccellenza nel tuo racconto è il finale che da solo vale 10 punti. Complimenti. Altre cose che ho molto apprezzato sono le descrizioni che arrivano anche visivamente (la pioggia, la branda, la prima volta sul biplano).
PUNTI DEBOLI: la forma. Un bellissimo testo che avrebbe bisogno di una revisione. Ti mostro alcuni punti.
Prima di partire per arruolarsi, sua madre gli aveva dato un abbraccio e tre consigli; […]
Il giorno in cui si arruolò sua madre gli diedi un abbraccio, tre consigli e lo saluto dicendogli “un giorno mi renderai fiera di te”.

Sono frasi staccate nel testo, ma trovo una ripetizione (i tre consigli della madre). Non che sia sbagliato ripetere un concetto, molti autori lo fanno deliberatamente, ma deve essere qualcosa di forte, di incisivo. Altro problema riguarda la seconda frase, prima del dialogo indiretto ci vogliono i due punti.
Ne aveva avuta mentre parlava ai suoi uomini, mentre spiegava loro che avrebbero avuto
Devi modificare la costruzione della frase perché in un passo così breve ritrovo aveva avuto/avrebbero avuto.
Era il terzo consiglio di sua madre, di’ sempre la verità.
Anche qui vedrei bene i due punti perché stai specificando qualcosa. A parte questo, ripeti per l’ennesima volta che i consigli sono tre. Almeno uno va eliminato.
Sua madre, che donna.
Un bel punto esclmativo “Che donna!”.
CONCLUSIONE: Testo che avrebbe reso molto di più se avessi avuto il tempo necessario per rivederlo.

7) Sogni d’oro, di Viviana Tenga
Ciao Viviana, il tuo racconto ha il sapore di una fiaba lieve ma poi c’è un brusco risveglio che ci riporta alla realtà. Direi una fiaba con morale dove nulla è ciò che sembra e le fatine buone intente a regalare sogni, sono invece le pericolose illusioni di cui talvolta gli essere umani abusano. Mi è piaciuta la figura di Umbra, apparentemente quella cattiva, malvagia, quella che vuole interrompere l’incantesimo, invece è il chirurgo che con mano ferma opera per il bene.
Non ho particolari appunti da farti nel senso che lo stile è buono e scorrevole, forse è la scelta del genere che non condivido. Il messaggio è chiaro ma hai usato un registro troppo semplicistico (proprio della fiaba) di cui dovrò tenere conto nella classifica finale rispetto ad autori che hanno optato per genere più impegnativi.
Il tema è rispettato, ci sono le ali e c’è la notte. Spero di rileggerti.

8) L’uomo dello specchio, di Andrea Partiti
Vedo che hai voluto rielaborare il racconto dello specchio (L’anello più importante – presente nel laboratorio di ottobre), ma secondo me questo racconto ha perso la magia. Nell’altro c’è una forza che attrae il lettore, c’è il mistero, ci sono ingredienti che lo rendono unico. Questo racconto invece è una sequenza di ordini: sorridi, raditi, carriera che vengono eseguiti. Tutto molto meccanico, impersonale.
Si prosegue nella lettura senza un particolare interesse, il lettore diviene parte di un meccanismo che non appassiona e questo è un vero peccato perché tu sei bravo e avresti potuto migliorare il testo già postato nel laboratorio invece di tentare un innesto. Il finale anche se d’effetto, non restituisce forza al testo. Mi spiace non poterti dare una valutazione positiva, spero di rileggerti e di ritrovare quella particolare vena creativa che ti contraddistingue.



Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

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ceranu
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Messaggio#3 » domenica 25 ottobre 2015, 15:58

Oscurità, di Carla Anastasio

Ciao Carla, è stato un piacere leggere il tuo racconto.
La trama è interessante e resa molto bene. È molto lineare, non ci sono colpi di scena o che, ma rimane sempre interessante. Mi piace il modo in cui sei riuscita a descrivere questo mondo senza cadere mai nell'infodump. Brava.
Però tutta la storia rimane un po' fredda. Non sono riuscito a immedesimarmi nei protagonisti. Secondo me è colpa di come spiattelli i sentimenti. Ti faccio un esempio eclatante:
“Vane, non ce la faccio, la paura mi blocca il respiro.”
Qui mi dici che è spaventata, ma non me lo fai vivere, manca l'immagine. Fermati a non ce la faccio e poi descrivi lei.
Lo stesso succede alla fine, con le urla che salgono dalla valle.
Nel complesso un buon lavoro.
Ciao e alla prossima.


Lungo un corridoio oscuro, di Veronica Cani

Ciao Veronica, ben trovata.
Purtroppo trovo il racconto lacunoso. Mancano gli elementi per farmi intuire la psicosi di base che ha colpito Emily. Non mi basta la Retinite per giustificare un suicidio.
Non capisco come sia possibile che lei abbia scritto il biglietto e sia uscita di casa sola per arrivare al ponte da cui si butta. L'unico momento in cui ce la presenti lei rifiuta la malattia, quindi non sarebbe stata in grado di fare nulla di tutto ciò.
La scena del cane è improbabile. È un randagio che ha in bocca un brandello del pigiama di lei. Quantomeno deve ringhiare a Mike che, per avere quel brandello, dovrà lasciarci una mano.
Lato positivo è il sentimento che è reso molto bene.
Ciao e alla prossima

8/5, di Angela Bernardoni

Ciao Angela, piacere di conoscerti.
Che bella ricostruzione. Ammetto che dopo aver letto il tuo racconto sono andato a leggermi la storia di Paul Tibbets, mi hai incuriosito e questo mi piace sempre. Apprezzo i racconti che stimolano la curiosità e questo lo ha fatto. La trama è semplice, ma crea l'attesa per il grande evento.
Dal punto di vista tecnico c'è poco da dire, ma la ripetizione sulle tre cose che gli ha detto la madre è un po' ridondante. Ci sta che la figura della madre sia fondamentale, ma forse hai esagerato.
Nel complesso è un bel racconto.
Ciao e alla prossima.

Hypnos, di Andrea Giuseppe Castriotta

Ciao Andrea, piacere di incontrarti.
Il tema del viaggio mentale durante il coma è stato percorso più e più volte, ma almeno nel tuo caso è un come “vigile”. La protagonista sa cosa sta succedendo e vuole fuggire da una vita che non la soddisfa. Questo mi piace.
Devo farti i complimenti per le immagini che riesci a evocare, purtroppo non posso fare lo stesso per lo stile che alle volte sembra titubare. Nella prima parte ho avuto difficoltà a seguirti per alcune virgole che spezzano il ritmo e altre che mancano, poi man mano le cose migliorano.
Personalmente non ho apprezzato la chiusura, non credo fosse fondamentale nominare il coma, lo avevi descritto alla perfezione prima e così hai perso un po' della poesia che avvolgeva il racconto.
Nel complesso un buon racconto che meriterebbe una revisione.
Ciao e alla prossima.

MiTo, di Raffaele Marra

Ciao Raffaele, ben trovato.
Ambientazione interessante che meriterebbe più spazio e calma per svilupparla. Parliamo di questa megalopoli, che tanto tanto invivibile non sembrerebbe. Ventimilioni di abitanti sarebbero ben distribuiti su una superficie del genere. Per lo sviluppo della zona sarebbe stato meglio far spingere i confini di Milano a nord-ovest, verso Bergamo, Brescia e Verona, cosa che in parte sta già succedendo. Ma ripeto, queste sono cose che andrebbero studiate in molto più tempo.
Il racconto è interessante, scritto bene e credibile. Non ho apprezzato che il racconto parta al quarto paragrafo; tutto quello che c'è prima sono informazioni dirette al lettore. Con un p' di fatica avresti potuto inserire tutto partendo da “Cammino per la strada”.
Detto ciò il racconto è valido e si legge volentieri.
Ciao e alla prossima.

Sogni d'oro, di Viviana Tenga

Ciao Viviana, che bel racconto; questa fiaba mi è piaciuta molto. Bella, equilibrata, intelligente. Hai usato una narrazione leggera per dare un pugno nello stomaco. Hai toccato argomenti tutt'altro che banali con delicatezza, senza però banalizzare. In tremila battute hai descritto i sentimenti dei protagonisti, il loro passato e hai anche lanciato uno spunto per quello che succederà.
Non ho nessun appunto da farti se non quello che ultimamente ti incrocio poco nei contest.
Complimenti!

L'uomo dello specchio, di Andrea Partiti

Ciao Andrea, la storia che hai provato a descrivere è interessante, ma trovo la narrazione, in alcuni punti, un po' farraginosa. L'esordio non è spumeggiante, la prima frase mi ha subito bloccato. Non è sbagliata, ma secondo me dovevi sistemarla meglio: o mettevi “ogni notte” come inciso togliendo la virgola dopo, oppure non scrivevi “Da tempo”. Subito dopo hai ripetuto “lo aspettava” come rafforzativo, ma a mio parere appesantisce.
La trama è aperta a mille interpretazioni, quindi valida, eppure l'elenco di ordini e accadimenti non permette di entrare in contatto con il protagonista.
Nel complesso un racconto che necessita di una revisione e di una forma più snella (meno aneddoti, ma più significativi).

Blackbird, di Patty Barale

Ciao Patty, che racconto coraggioso! Tratti un argomento per nulla semplice, e lo fai in maniera diretto, senza fronzoli. Ho apprezzato anche il fatto che non hai cercato di impietosire il lettore. Non c'è il tentativo di arrivare al lettore attraverso sentimenti eccessivi che, in una situazione simile, avrei trovato stucchevoli. Il racconto è equilibrato e ben gestito. Unico neo è il testo finale, forse un po' troppo lungo. Nel complesso è un ottimo racconto.
Ciao e alla prossima.


Classifica

1. Sogni d'oro, di Viviana Tenga
2. Blackbird, di Patty Barale
3. 8/5, di Angela Bernardoni
4. MiTo, di Raffaele Marra
5. Oscurità, di Carla Anastasio
6. Lungo un corridoio oscuro, di Veronica Cani
7. Hypnos, di Andrea Giuseppe Castriotta
8. L'uomo dello specchio, di Andrea Partiti

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AmbraStancampiano
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Messaggio#4 » domenica 25 ottobre 2015, 20:06

Ciao a tutti, ecco i miei commenti e in fondo la classifica!

Oscurità di Carla Anastasio
un bel fantasy, sei brava nelle descrizioni e cali immediatamente il lettore in un mondo complesso senza creare scompensi o lasciare incomprensioni; ottimo!
La trama, molto lineare e senza colpi di scena, va comunque bene e il tema viene rispettato; Condivido l’opinione di Ceranu però riguardo ai personaggi: di loro non mi rimane nulla.
Comunque una bella prova!

Lungo un corridoio oscuro di Veronica Cani
era tanto che non leggevo un racconto ambientato nel mondo dello sport, sembra che sia fuori moda, ma a me piacciono molto; trovo che il tema sia perfettamente rispettato, la trama è semplice e ben strutturata, ma ho qualcosa da ridire riguardo all’incipit: siamo in un palazzetto dello sport, ma mancano le componenti essenziali di una struttura sportiva: odori e rumori.
Non so, io il sudore , il sacrificio dell’atleta per arrivare al massimo risultato possibile, l’allenamento, i pavimenti di legno che fanno ciak ciak, il chiacchiericcio negli spogliatoi, i saluti tra compagni e avversari, le luci bianche dei neon che illuminano i campi da gioco coperti; tutte queste cose qui non ci sono e ne sento un po’ la mancanza. Farci vedere per bene la nostra campionessa tesa nel suo sforzo e poi gloriosa vincitrice avrebbe reso ancor più drammatica la rivelazione del medico, che spezza il racconto e ci porta in una dimensione profondamente diversa: l’oscurità e il silenzio.
Per il resto: perché Emily e Mike vivono insieme? Sono amanti? Padre e figlia?
Comunque riesci a rendere molto bene il senso di panico sordo che deve provare lui nel trovare il biglietto e la sua corsa frenetica per cercarla.
Nel complesso una gran bella prova :)

8/5 di Angela Bernardoni
Un bel racconto, senza troppi difetti se non giusto qualche refuso e la faccenda dei consigli.
Provo a darti un consiglio (battutona!), ho notato che ogni volta che parli dei tre consigli della madre, lo fai utilizzando frasi che tendono all’introspezione, come se il tuo protagonista, quella sera, se li stia ripetendo ossessivamente. Prova a mettere quelle frasi in corsivo, senza cambiare niente. In questa maniera creeresti un’ulteriore profondità, mettendo in scena il tormento del colonnello.
Bella prova comunque.

Hypnos di Andrea Giuseppe Castriotta
nel complesso hai scritto un buon racconto, anche se lo trovo un po’… statico.
Mi spiego: la nostra protagonista sta cavalcando un uccello (un corvo?) che le chiede se vuol tornare indietro e lei non vuole; poi accenni ad una storia triste che non mi racconti e a qualcuno che vuole “venderla”, intuiamo che ha tentato il suicidio. Poi mi dici che è in coma. Fine. Scusami, ma mi sembra davvero poco, visto che il potenziale narrativo c’è; fammi vedere un po’ di cose, raccontami qualche particolare in più.
Dimostri una bella scrittura ed una buona capacità d’immaginazione, fanne tesoro e prova a rielaborare il racconto in maniera un po’ più “narrativa”, con una vicenda riconoscibile ed un inizio, uno svolgimento ed una fine.
Per il resto ottimo uso delle parole, la punteggiatura è discutibile ma mi rendo sempre più conto che è un fatto personale :). Tema centrato in pieno.

MiTo di Raffaele Marra
che utopia, una megalopoli produttiva che raccoglie venti milioni di anime e in cui è sempre giorno. E che orrore, una megalopoli in cui vivono ammassate venti milioni di anime sotto l’imperativo categorico della produzione, senza mai riposo perché è sempre giorno! Ogni medaglia ha il suo rovescio, ma una medaglia resta sempre una medaglia.
Sei stato molto bravo a cogliere un sentimento difficile e controverso come il sentirsi schiacciati da una città troppo grande, troppo efficiente, troppo veloce, in cui inevitabilmente ti ritrovi solo.
Bel racconto davvero, non ho nessuna critica da aggiungere. Solo tanta empatia verso il protagonista.

Sogni d'oro di Viviana Tenga
hai scritto una fiaba delicata e moderna, con un significato importante: a volte le belle illusioni e i bei sogni sono più dannosi che altro, e niente come un buon incubo ci può “svegliare” e portarci a fare delle scelte radicali ma necessarie per noi stessi.
La fiaba scorre alla perfezione, il tema è centrato. Forse avrei voluto qualche dettaglio in più sul combattimento, ma comunque non se ne sente davvero la mancanza.
Brava, bella prova :)

L'uomo dello specchio di Andrea Partiti
secondo me il tuo racconto, sebbene migliorabile, è molto interessante, con un gusto Pirandelliano ma una buona potenzialità d’invenzione.
Non c’è peggior critico di noi stessi, per la nostra persona, e il tuo protagonista entra in conflitto con il se stesso dello specchio, che altri non è che… se stesso! Una sensazione che di sicuro tutti hanno prima o poi provato, magari non portandola a questo eccesso, ma esiste una componente universale, e secondo me il tutto è ben raccontato.
Vedo però un problema con l’attinenza al tema, io le ali della notte qui non le trovo; il fatto che l’uomo dello specchio si rivolga nottetempo al protagonista non mi sembra abbastanza.
Comunque una bella prova.

Blackbird di Patty Barale
hai scritto un racconto molto forte, con un messaggio pesante e al contempo leggero come le ali del tuo blackbird; complimenti!
La descrizione iniziale personalmente non mi ha dato nessun fastidio, anzi, è molto utile ad agganciare il lettore e compenetrarlo nella vicenda.
La canzone che ti ha ispirato è perfetta, il tema credo che sia perfettamente centrato. E’ molto difficile parlare di eutanasia, ma tu lo fai con leggerezza e rispetto.
Lo stile è buono, l’unica frase che ti vorrei segnalare è “…e all’improvviso quelle dita affamate di anarchia, un’anarchia che in soli dieci anni ne contagia tutto il corpo, ma non la mente, nella quale si imprimono tre semplici lettere: SLA.” Capisco che cosa mi vuoi dire, ed anche il paragone tra la SLA e l’anarchia è molto azzeccato, ma forse la frase va riformulata perché ci si perde un po’, manca il giusto focus.
Per il resto ottima prova, più vado avanti e più mi rendo conto che stilare una classifica sarà DAVVERO difficile.


Ed ecco, appunto, la classifica. E' sempre più difficile, dopo aver commentato tutti questi bei racconti, associarli ad un numero; molti sono a parimerito, e ad ogni analisi nella mia testa il podio cambia, ed anche qualche posizione un po' più giù. La butto qui e mi tolgo il pensiero :)

1) MiTo
2) Sogni d'oro
3) Blackbird
4) 8/5
5) Lungo un corridoio oscuro
6) Oscurità
7) L'uomo nello specchio
8) Hypnos

Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

Luchiastro
Messaggi: 76

Messaggio#5 » martedì 27 ottobre 2015, 21:48

Ecco la mia classifica.

 

1. Oscurità, di Carla Attanasio

Secondo me l’atmosfera tenue, non “gridata” che si crea all’inizio e che rimane tale per tutto il corso del racconto, è il pregio migliore del racconto, soprattutto il fatto che il sopraggiungere dell’oscurità venga seguito dal punto di vista dei due protagonisti e non da quello del resto della popolazione (che non a caso sbraita, grida). Secondo me sono da rivedere i dialoghi, alle volte troppo innaturali per gente che sta parlando (es: la paura mi blocca il respiro, meglio ho paura, non riesco a respirare).

 

2. Lungo un corridoio oscuro, di Veronica Cani

A me il racconto piace, nel senso che la tematica del suicidio (che non mi piace usare nelle mie storie) ha una spiegazione di fondo che regge (non è la banale storia d’amore). L’ambizione sportiva è in effetti, per chi ce l’ha nel sangue, una molla molto forte. E’ bella e piena di significati anche la frase che lei scrive nel biglietto (però la storia della cecità graduale andrebbe spiegata meglio, perché altrimenti non è plausibile il fatto che lei riesca a scrivere e a uscire di casa). Forse potresti usare il cane come espediente narrativo, considerandolo come il cane della protagonista, addestrato alle passeggiate con persone non vedenti. Il termine randagio è versatile, può indicarne uno che ha sempre vissuto in natura (e che dunque non si avvicinerebbe mai a un essere umano), o magari uno che ha perso la casa o scappato dal canile (e in quel caso dipende dal carattere del cane e da cosa sente empaticamente per quel determinato uomo), quindi per non fare confusione lo toglierei in questo contesto. Leverei anche la frase finale, da tono giornalistico.

 

3. Sogni d'oro, di Viviana Tenga

Molto delicato il tuo racconto, mi è piaciuto davvero. Ognuno lotta per quello che crede possa essere il “bene” per Adele. Mantenere lo status quo per non sconvolgere la vita della donna oppure tentare in tutti i modi di cambiarla, questa vita piena di violenza? Ma siamo sicuri che Adele voglia essere realmente salvata? Ne vale la pena, aiutare una persona, anche se questa lo rifiuta? Io sono convinto di sì. Questi interrogativi rimangono in testa.

 

4. Hypnos, di Andrea Giuseppe Castriotta

Il racconto tratta sicuramente della forza di volontà, tematica ovviamente importantissima per la vita di ogni essere umano. La figura del corvo oscuro è la parte della donna che essa rifiuta. Si parla anche di amore che ha fatto soffrire (l’uomo dallo sguardo crudele) e del poco rispetto che hanno i giornalisti (quelli che vendono la storia del coma) delle questioni private e silenziose delle persone. Il tutto reso molto bene (anche il fatto che la ragazza non sia ancora pronta a affrontare il mondo).

 

5. L'uomo dello specchio, di Andrea Partiti

Parte dello sviluppo del racconto è buona, il tema del doppio (da Pirandello a Hitchcok) è sempre affascinante. Il tizio è sia spaventato dal poter essere dominato dallo specchio (prima parte), sia dal non ricevere più ordini (parte finale). Ecco, forse in una riscrittura, proverei a non dividere le cose nettamente, ma a dar loro un segno di contemporaneità. Anche se è vero che lui diventa l’uomo perfetto proprio perché ha seguito tutti gli ordini in maniera dettagliata.

Al primo ordine “sorridi”, fai seguire subito un “Aldo si alzò”, come se lo facesse la notte stessa. Da rivedere in generale la forma, nella prima parte sottolinei troppo il fatto che ogni mattina il protagonista si alza ed esca, o faccia colazione. Dopo un po’ diventa superfluo.

 

6. MiTo, di Raffaele Marra

L’atmosfera di oppressione del racconto, data dalla figura della città e dai pensieri del protagonista, è convincente. Il percorso a “cerchio” (si parte dall’infanzia: allargavo le braccia, e si ritorna a essa: mi ricordo di avere le ali) però non mi ha convinto del tutto, avrei visto meglio uno sviluppo lineare. In ogni caso la scrittura è molto asciutta e pulita, direi.

 

7. Blackbird, di Patty Barale

A me ha dato l’impressione di essere un racconto con tematiche complesse, che ampliato renderebbe molto di più. Il principale motivo della vicenda è ovviamente la malattia della donna, però c’è anche quello del transfert con il dottore. Senza il pezzo iniziale (il tramonto – la natura che si/ci prepara al dramma) e anche la canzone finale (il rapporto musica-morte) credo che perderebbe molto. Per questo dico che avrebbe bisogno di più caratteri.

 

8. 8/5, di Angela Bernardoni

Purtroppo la tematica storica (in questo caso una ricostruzione) mi lascia sempre un po’ indifferente, ma questa è una scelta ovviamente personale. Il racconto è scritto bene, e anche dialoghi e pensieri sono coerenti con la tipologia di protagonista. Si potrebbe modificare – te l’hanno già detto – la parte dei consigli, forse sfumandola ulteriormente: non addurre subito al fatto che siano tre ( quella ripetizione rallenta la lettura).

Svista: gli diedi in luogo di gli diede un abbraccio.

 

 

 

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marco.roncaccia
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Messaggio#6 » mercoledì 28 ottobre 2015, 23:51

Oscurità di Carla Anastasio

Ciao Carla,
è un piacere leggerti.
Affronti il tema in maniera inappuntabile e il racconto scorre senza difficoltà nonostante la complessità del compito che ti sei data: raccontare un universo diverso dal nostro e al tempo stesso creare le condizioni per la narrazione di una storia.
Nonostante questo ho avuto anche io l’impressione di Ceranu e Ambra e cioè il fatto che il lettore rimanga abbastanza distaccato e non riesca a entrare in empatia con i personaggi.

LUNGO UN CORRIDOIO OSCURO
Di Veronica Cani
Ciao Veronica,
il tuo racconto è perfettamente aderente al tema. Tiene il lettore sulla pagina, ed è ben scritto. Ci sono alcuni espedienti, a mio avviso, poco riusciti. Il cane “tinca” ad esempio sembra poco verosimile. Il fatto che il racconto proceda per la sua direzione senza variazioni ne particolari svolte, (alla notte oscura della retinite si sostituisce quella della morte), dissipa il pathos che riesci a creare con il buon ritmo che dai alla narrazione.

8/5 di Angela Bernardoni.

Ciao Angela.
Complimenti per come hai interpretato il tema. Inutile ripetere cose che ti hanno già detto gli altri sulla forma. Niente a cui non si possa porre rimedio. Il racconto a mio avviso parte col botto ma poi un po’ si arena nel costruire le condizioni per la sorpresa finale (il Paul del racconto è Paul Tibetts).
“Paul rabbrividì, a dispetto della pioggia calda che gli scivolava sulla giacca in quella notte afosa. Le gocce cadevano a terra in maniera fluida, come se il cielo avesse rovesciato sulla base una tempesta di olio per motore, come se il verde soffocante della giungla intorno a loro e le puttane ubriache sulla soglia dello spaccio non fossero una punizione abbastanza grande, per degli stronzi fedeli a Dio e alla patria come loro.”
Questo passaggio secondo me vale tutto il racconto. Più del nome della madre dipinto sull’aereo e più dei tre consigli. Forse avresti dovuto affidarti di più a questo tipo di voce e far completare a lei il racconto. Una buona prova in ogni caso.

Hypnos, di Andrea Giuseppe Castriotta
Ciao Andrea,
il punto forte del tuo racconto sono le sensazioni che riesci a trasmettere attraverso l’immagine volo della protagonista. Concordo con chi mi ha preceduto nei commenti sulla mancanza di un movimento che porti delle variazioni nella situazione iniziale. Nel racconto c’è solo una presa di coscienza graduale del lettore che capisce alla fine che la protagonista è (e decide di rimanere) in coma. Un racconto dovrebbe offrire qualcosa in più. In ogni caso ho apprezzato la tua scrittura e la voce narrante.

Mito di Raffaele Marra
Ciao Raffaele,
l’ambientazione è davvero suggestiva, la voce narrante convincente e il codice fiscale come nome una trovata geniale. Mettere in piedi una cosa del genere in un racconto di 3000 battute ti porta, a mio avviso, a trascurare la trama. Alla fine vediamo il protagonista oscurare la megalopoli con i suoi rumori e la sua luce attraverso due pastiglie nere comprate in edicola. Tutto sommato un po’ poco.

Sogni d'oro, di Viviana Tenga
Ciao Viviana,
il tuo racconto parte da una buona intuizione (bisogna esplorare le tenebre e non fuggirle per risolvere i problemi) il personaggio di Umbra è parecchio interessante. Quel che non mi convince però è l’utilizzo che fai del registro fiabesco, i cambi di punto di vista e la lunga spiegazioni che dai alla fine per farci capire la morale della fiaba.

L'uomo dello specchio – Andrea Partiti
Ciao Andrea,
del tuo racconto ho apprezzato soprattutto il finale. Concordo con quanto detto da chi mi ha preceduto e cioè che la narrazione è un po’ piatta e che il lettore non si sente mai veramente coinvolto. A mio avviso hai una buona idea, il doppio nello specchio che impersona una sorta di super io in grado di condizionare il comportamento del protagonista fino al raggiungimento di una terribile perfezione, su cui lavorare ancora e una splendida chiusura.

BLACKBIRD di Patty Barale
Ciao Patty,
potrei dirti che l’incipit del tuo racconto si abbandona a una descrizione forse troppo lunga, che la lista delle volte che il dottore ha incontrato la protagonista rischia di ammazzare il racconto con la protagonista, ancora in vita, che la porzione della canzone dei beatles che inserisci alla fine è troppo grande nell’economia del racconto. Insomma è veramente disdicevole scrivere un capolavoro con tutte queste cose che normalmente in un racconto di 3000 battute spazi inclusi non si devono fare.

1)BLACKBIRD di Patty Barale
2)8/5 di Angela Bernardoni.
3)Oscurità di Carla Anastasio
4)LUNGO UN CORRIDOIO OSCURO Di Veronica Cani
5)Mito di Raffaele Marra
6)Hypnos, di Andrea Giuseppe Castriotta
7)Sogni d'oro, di Viviana Tenga
8)L’uomo dello specchio – Andrea Partiti



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patty.barale
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Messaggio#7 » giovedì 29 ottobre 2015, 16:09

Gente, dopo aver letto i racconti da commentare, ho affrontato quelli del nostro gruppo: COMPLIMENTI A TUTTI!

viviana.tenga
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Messaggio#8 » venerdì 30 ottobre 2015, 8:49

Ciao Pierluigi,
Scusa, ma posso chiederti di giustificare un pochino meglio la tua classifica? Hai fatto dei gran complimenti a tutti, e di certo fa piacere, ma in teoria saremmo qui per ricevere soprattutto delle critiche ;-) . Insomma, può capitare di non trovare difetti nei racconti che si posizionano ai primi due o tre posti, ma io che mi sono ritrovata penultima vorrei un po' di feedback su cosa avrei potuto fare meglio, e immagino che lo stessa valga per gli altri che hai posizionato in basso.

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alberto.dellarossa
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Messaggio#9 » venerdì 30 ottobre 2015, 22:21

8- Oscurità, di Carla Anastasio, ore 22.20, 2433 caratteri


Ciao Carla.


Il tuo racconto si basa fondamentalmente sullo stesso impianto di Notturno, il romanzo a 4 mani scritto da Asimov e Silverberg – praticamente la medesima idea. Immagino sia un caso, più che una citazione. Detto questo: troppo tell a scapito dello show in tutta la prima parte, che rendono la narrazione poco fluida. Il racconto di per sé fila, pur senza grossi scossoni, eppure non mi ha colpito particolarmente – forse per la forte somiglianza col romanzo che ti ho citato, nel quale la trama viene sviluppata in un contesto ben più ampio.


4- Lungo un corridoio oscuro, di Veronica Cani, ore 23.17, 2998 caratteri


Ciao Veronica. Il racconto è scritto bene, le uniche modifiche che farei sono davvero marginali. La storia ha un suo perché, anche se il finale è decisamente chiamato. Rimangono dubbi sulla relazione tra Mike ed Emily, e non ho apprezzato molto la reiterazione di concetto “Volo via” – “ali ai piedi”: avrei dedicato l’area semantica del volo unicamente a Emily.


Attenzione alla coerenza: mi parli di un canale/fiume che ulula in piena e mi presenti nelle battute finali un corpo in fondo allo stesso canale, regalandomi quindi l’immagine di un corpo in pochi centimetri d’acqua.


La scena del cane è incredibilmente empatica e ho apprezzato davvero il ruolo di angelo involontario dell’animale.


Nel complesso buona prova :)


5- 8/5, di Angela Bernardoni, ore 23.39, 2887 caratteri


Ciao Angela. Il tuo racconto è scritto molto bene, e alla fine l’appunto che devo muovere è sostanzialmente uno: ho capito che si trattava dell’Enola Gay a un terzo del racconto, il che vuol dire indirettamente che la struttura e la lunga descrizione costruita a uso e consumo del colpo di scena finale è inutile. La frase che ti ha segnalato Ozbo è da 10 e lode – condivido con lui l’analisi.
2- Hypnos, di Andrea Giuseppe Castriotta, ore 23.50, 2944 caratteri


Ciao Andrea. Ottimo utilizzo delle parole e delle figure retoriche, sostenuto dalla forma fino a metà racconto, dove inizia a rallentare e a farsi didascalico. Il racconto è statico, sebbene funzionale alla trama – il punto è che l’immagine del volo sul corvo nella notte è potentissima e oscura completamente la forza della drammaticità finale, ovvero la rilevazione relativa al coma (comprensibilissima dalle primissime righe dell’ultimo terzo). Consiglio: sostieni fino alla fine il volo, e riporta alla realtà cruda in una frase, massimo due. Non cercare di introdurre dolcemente il lettore alla realtà: dai una sberla al lettore, crea contrasto.
3- MiTo, di Raffaele Marra, ore 23.53, 2948 caratteri


Impeccabile lo stile e la forma come al solito. La trama mi lascia un po’ “meh”. Bella la distopia, belle le descrizioni, ma di fatto mi racconti di un tizio che si cala un trip e si getta dalla finestra. Ti dirò di più: non percepisco pena né dolore esistenziale nel protagonista, pertanto non riesco a comprendere le motivazioni profonde del gesto.


Insomma: forma e stile eccellenti, trama molto debole; sono convinto che con una manciata di caratteri in più possa diventare un racconto eccellente sotto tutti gli aspetti.


6- Sogni d’oro, di Viviana Tenga, ore 00.34, 2988 caratteri


Ciao Viviana


Ancora una volta oggi mi ritrovo pienamente d’accordo con Ozbo: l’idea di base è davvero interessante, e i personaggi sono funzionali. Umbra poi è molto ben descritta. Il problema è l’alternanza di registri, che mi ha disturbato parecchio, i cambi di PdV e gli infodump. Fossi in te proverei a riscriverlo uniformando lo stile. Sono sicuro che ne può venir fuori un ottimo racconto.


7- L’uomo dello specchio, di Andrea Partiti, ore 00.39, 2998 caratteri


Ciao Andrea.


Ti dico subito che, a livello epidermico, il tuo racconto mi è piaciuto davvero molto. Tuttavia non posso fare a meno di farti notare la scarsa attinenza al tema (o perlomeno la difficoltà che trovo a ravvisarlo) e la poca scorrevolezza di diversi passaggi, specialmente all’inizio, dove un maledetto incrociarsi di concordanze crea difficoltà nella lettura. Come dire, trama molto, molto valida viziata da una forma poco fruibile.


1- Blackbird, di Patty Barale, ore 00.53, 2663 caratteri


Brava Patty.


Il commento che farò non sarà sul pezzo, scritto davvero bene, soprattutto nella prima parte (i bianchi psicopompi, perdio! semplicemente meravigliosi: è un’immagine che stacca terribilmente, e spezza l’immaginario collettivo del corvo come psicopompo d’eccellenza). La tua scrittura negli ultimi 4 anni (da quando abbiamo incrociato le penne la prima volta, su La Tela Nera) è evoluta in maniera sensibile. Il racconto è delicato, e a mio avviso il migliore del girone. Non per la trama, che tutto sommato è abbastanza semplice e chiamata, ma per la realizzazione. Soprattutto la chiusura, col testo di Blackbird che chiude e si sostituisce completamente alla prosa. Brava.



1- Blackbird, di Patty Barale, ore 00.53, 2663 caratteri


2- Hypnos, di Andrea Giuseppe Castriotta, ore 23.50, 2944 caratteri



3- MiTo, di Raffaele Marra, ore 23.53, 2948 caratteri



4- Lungo un corridoio oscuro, di Veronica Cani, ore 23.17, 2998 caratteri



5- 8/5, di Angela Bernardoni, ore 23.39, 2887 caratteri



6- Sogni d’oro, di Viviana Tenga, ore 00.34, 2988 caratteri



7- L’uomo dello specchio, di Andrea Partiti, ore 00.39, 2998 caratteri



8- Oscurità, di Carla Anastasio, ore 22.20, 2433 caratteri




diego.ducoli
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Messaggio#10 » venerdì 30 ottobre 2015, 23:51

Oscurità di Carla Anastasio

 

Ciao Carla

L'inizio del racconto con i predicatori funziona bene, mi ha lasciato un po' perplesso la scelta dei protagonisti di andare nella grotta per cercare un po' di buio. Possibile che non ci fosse un modo più semplice? Quello di cui ho sentito la mancanza è una spiegazione più approfondita su come mai in questo mondo ci sia sempre luce, sopratutto nei luoghi chiusi ed il motivo di tutta questa paura.

Logicamente 3000 battute e non si riesce a mettere tutto.

La  parte con : “Vane, non ce la faccio, la paura mi blocca il respiro” è da rivedere, devi farmi vedere la paura non dirmelo.

 

Lungo un corridoio oscuro di Veronica Cani

 

Ciao Veronica

La storia è scritta bene scivola senza particolari problemi.

Non mi è molto chiaro il rapporto da allenatore e atleta, forse padre e figlia, e l'espediente del cane è sicuramente molto forzato, non trovo le motivazioni per cui un cane debba portare un pezzo di stoffa ad un perfetto sconosciuto.

Per il resto non ho nulla da dire un buon racconto.

 

8/5 di Angela Bernardoni

 

Ciao Angela

Ammetto che il brano mi è piaciuto molto, per una personale associazione mentale che non sto a spiegare.

Non ho molti appunti da fare, forse smusserei i “consigli della mamma” che spezzano un po il brano. Non so se la storia è verosimile e Enola Gay è veramente il nome della madre di Paul ma in fondo poco importa l'effetto lo raggiunge.

Un ottima prova complimenti.

 

Hipnos di Andrea Giuseppe Castriotta

 

Ciao Andrea

Ho apprezzato molto la prima parte del tuo racconto, un bel volo degno delle migliori storie fantasy,

Bella la descrizione del volo e e delle sensazioni della protagonista.

La seconda parte non l'ho capita, o meglio, si capisce che è in coma, ma il motivo? Chi vuole vendere la sua storia? Ci deve essere un motivo più profondo per il suo rifiuto di svegliarsi.

Rivedrei sicuramente quella parte per il resto è sicuramente una buona prova.

 

MiTo

Ciao Raffaele

Un brano scritto sicuramente bene ma forse ti sei concentrato un po' troppo sull'ambientazione e poco sul protagonista.

Nella mia testa riesco a visualizzare la megalopoli, ma il protagonista mi rimane un po' anonimo e anche le sue motivazioni non riesco a comprenderle appieno.

Credo che con qualche battuta in più ne potrebbe venir fuori un gran pezzo.

 

Sogni D'oro di Viviana Tenga

 

Ciao Viviana

Un racconto difficile da giudicare, è scritto bene, una bella storia e un bel significato.

Cosa non mi ha convinto? Lo stile che hai scelto.

Hai “raccontato” tutta la vicenda, sono sicuro che è una scelta voluta e sicuramente anche obbligata dal numero di battute ma cosi facendo il racconto non mi trasmette le giuste immagini.

Non so. Oggettivamente è un ottima racconto ma potrebbe dare molto di più in un altra modalita.

 

L'uomo dello specchio di Andrea Partiti

 

Ciao Andrea

L'idea del racconto mi piace, anche se non mi è ben chiaro chi sia quest'uomo nello specchio, anche se di ipotesi se ne possono fare a bizzeffe.

Non ho avuto difficoltà nella lettura, nonostante i ripetuti “salti” il racconto si lascia leggere.

Il protagonita non sono riuscito a inquadrarlo ma magari è un effetto voluto, in quanto succube dello specchio.

 

Blackbird di Patty Barale

 

Ciao Patty

Un ottimo racconto, poetico, malinconico. Un argomento sicuramente non facile da trattare ma ne esci alla grande.

Forse l'unico appunto che potrei farti e l'eccessiva lunghezza della parte iniziale e quella della canzone, ma... a me è piaciuto, quindi la smetto.

Complimenti ottima prova.

Azz devo raggiungere le trecento battute...Fatto.

 

Classifica:

 

1) Blackbird di Patty Barale

2) 8/5 di Angela Bernasconi

3) Sogni d'oro di Viviana tenga

4) Mito di Raffaele Marra

5)Lungo un corridoio oscuro di Veronica cani

6) Hipnos di Andrea Giuseppe Castriotta

7) Oscurità di Carla Anastasio

8) L'uomo dello specchio

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antico
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Messaggio#11 » lunedì 2 novembre 2015, 0:52

Una classifica difficilissima da stilare, anche qui non c'è un racconto che sia uno che sia fallato in toto, potete tutti aspirare alla vetrina del sito... Quindi sotto con i lavori, non abbandonateli questi racconti (parlo per quelli che non si qualificheranno alla fase finale).
 
1) Blackbird, di Patty Barale
Un commento davvero semplice da scrivere: POLLICE SU. E complimenti.
2) Sogni d’oro, di Viviana Tenga
Per me un racconto molto buono che non ammetto direttamente al sito solo perché hai dichiarato di volerci rimettere mano. L'infodump finale è funzionale alla frase con cui chiudi e, anche se generalmente totalmente contrario al suo utilizzo, posso accettarlo in questo contesto che hai costruito. Un pollice SU per me.
3) L’uomo dello specchio, di Andrea Partiti
Racconto molto particolare che mi ha soddisfatto. Il tema lo ravviso nel momento in cui è di notte che riceve gli ordini dal suo sub involandosi verso quel perfetto pupazzetto che, alla fine dei suoi tempi, si rispecchierà perfettamente nel socialmente accettabile che s'immagina di veder riflesso da uno specchio. Per me questo è un pollice quasi totalmente SU. Avendo letto che non lo consideri particolarmente riuscito (anche se dissento) ti esorto a ripostarlo nel labo perché mi piacerebbe averlo sulla vetrina del sito.
4) 8/5, di Angela Bernardoni
Sottoscrivo il "consiglio" di Ambra, prova a corsivare quelle parti, potrebbe essere utile. Detto questo, la questione dei consigli a mio avviso va presa da un'altra prospettiva: per me ci sta che ripeti la formula, ma probabilmente devi revisionare il testo in modo da rendere il meccanismo meno pesante. Un pollice quasi totalmente su proprio per questa problematica che comunque non è difficile da affrontare. Per il resto il racconto funziona e anche bene.
5) MiTo, di Raffaele Marra
Si sente poco il protagonista in mezzo a tutto il frastuono di questa megalopoli (e a proposito occhio che 20 milioni di abitanti è una cifra anche piccola). Tra l'altro, sembra un po' di stare in Blade Runner. Ma torniamo al protagonista, alla fine si risolve tutto in una passeggiata per procurarsi la "roba", nel ritorno al suo appartamento e nel farsi con probabile voletto fisico annesso. Ci sta, ma è tutto già un po' visto e sentito, quindi sull'aspetto originalità perdi qualche punto. Dovevi osare di più, renderlo un disadattato, uno che proprio il vivere in campagna ha reso inadatto alla città, rovinato. E devi tagliare la parte finale, è suffciente una passeggiata tra le vie incasinate con il suo io in costante frammentazione tra ciò che vorrebbe vedere e il luogo in cui invece è. Nonostante questi miei appunti, il pollice è tendente all'alto, ma un'eventuale riscrittura mi piacerebbe più cattiva e capace di osare.
6) Lungo un corridoio oscuro, di Veronica Cani
Un racconto senza grossi sbalzi che però procede ben controllato fino alla sua conclusione. Ho sentito la mancanza di una chiarificazione circa il rapporto tra i due protagonisti e, forse, si sente un po' la mancanza di lei. Hai scelto di raccontare la storia dal pdv di Mike e pertanto lei doveva uscire riflessa, ma a quel punto sarei entrato subito nel vivo, fin dalle prime righe, senza perdere tempo nel ricreare senzazioni e immagini che avresti potuto evocare anche con lei subito al centro. In definitiva una prova da pollice tendente all'alto, c'è qualcosa in alcuni punti che mi stona, ma nulla di che.
7) Hypnos, di Andrea Giuseppe Castriotta
Condivido il pensiero di chi avrebbe voluto più storia, manca effettivamente qualcosa riguardo la protagonista. La staticità invece è voluta, il coma stesso rappresenta una situazione statica. Molto bella l'immagine del corvo gigante e di questa ragazza che gli s'aggrappa per difendersi da ciò da cui fugge. Per me qualcosa di più di un pollice ni, mi piacerebbe lo ripresentassi revisionato nel labo non appena verrà riaperto.
8) Oscurità, di Carla Anastasio
Rispondo io per Alberto: "Show, don't tell" ovvero "Mostra, non raccontare". Ti rimando a wikipedia che ha una descrizione semplice e diretta. Eh sì, confermo le perplessità legate a questo aspetto: spesso il non riuscire a empatizzare con i personaggi è proprio legato al mantenere il lettore distaccato, al preoccuparsi troppo di dirgli senza invece fare uscire gli stessi concetti dall'azione. In questo tuo racconto ho notato molto "tell", molto raccontato, ma poca anima nei personaggi. Inevitabile dunque il rimanerne distaccati. Si potrebbe dedicare un post sul gruppo proprio sulla problematica, ci penso per questa settimana che viene. Pollice NI per me e t'invito a rielaborare il testo sulla base delle indicazioni ricevute per presentarlo nel labo non appena sarà riaperto. Se vorrai verrò a farti le pulci in modo più approfondito che non qui.

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