COPRIFUOCO, di Beppe Roncari

72ª Edizione della sua storia, Minuti Contati ospita una guest star d'eccezione: Augusto Chiarle. QUI potete visionare il trailer, al suo interno sono disseminati degli indizi sul tema con cui gli autori dovranno confrontarsi. Il VIA è fissato per lunedì 19 ottobre alle ore 21.00.
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beppe.roncari
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COPRIFUOCO, di Beppe Roncari

Messaggio#1 » lunedì 19 ottobre 2015, 21:39

COPRIFUOCO
di Beppe Roncari
 
Le tenebre sono appena calate. Non c’è un minuto da perdere.
Scosto la pesante tenda di velluto nero. Il cielo della città sembra morto, un pallido riflesso in terra di quello che era un tempo il firmamento, glorioso di luci. Mille lampioni che accecano. Ma in cielo ci sono altre luci al posto delle stelle. Luci mortali.
Da quando hanno istituito il Coprifuoco, quanti ne avranno fatti fuori di noi? Ci stanno prendendo uno dopo l’altro, e senza alcun onore…
Purtroppo, mi posso muovere solo di notte, e devo pur mangiare… Sono più di 88 ore che digiuno. Troppo. Devo essere forte, soprattutto se mi troverò a doverli affrontare.
Scendo a passi felpati sulle scale. So essere silenzioso come un’ombra quando voglio. Apro di uno spiffero il portone d’ingresso, stando ben attento a non fare il minimo rumore. Nessuno per strada. Ma questo non vuol dir niente. È dal cielo che viene la minaccia.
Mi calo il cappuccio della felpa sul capo e mi azzardo a uscire. Potrei passare per un drogato o un ubriaco, uno non informato o che se ne infischia del Coprifuoco… è la mia unica speranza.
Diavolo! È dura cercare da mangiare così… Le strade sono vuote, tutte le saracinesche abbassate, le finestre sbarrate. Eppure c’è fin troppa luce. Quando alzo gli occhi al cielo, questi lampioni maledetti mi accecano. Impossibile sperare di vederli arrivare… magari sono già sopra di me, mi spiano, guardano ogni mio movimento, in attesa di qualcosa che mi tradisca.
L’importante è non cedere alla tentazione. Non fare movimenti bruschi. Niente scatti. Niente che possa attirare la loro attenzione. E soprattutto mai, mai, mai cercare di fuggire.
Due riflessi a livello della mia spalla. Mi immobilizzo. Un gatto. Non posso credere alla mia fortuna. Non è scappato, è vicinissimo… Potrei allungare la mano e accarezzarlo… Ci devo provare… – Micio, micio, micio… – Mormoro sottovoce, muovendo contemporaneamente la mano lungo il fianco, per portarla all’altezza della spalla.
Gli occhi del gatto si accendono come due fanali: – Identificarsi!
Maledizione! Un nuovo modello!
Tengo la testa bassa, per coprire gli occhi col cappuccio.
– Identificarsi!
– Micio cattivo, spegni ’sta cazzo di luce!
Fingermi un ubriaco, sì, è l’unica speranza. Mi metto a ondeggiare un po’.
– Identificarsi! Prego rimuovere ostacoli all’identificazione e mostrare le retine. Identificarsi!
Scatto come una molla e gli sono con le zanne sul collo, glielo stacco di netto. Niente fluido vitale, solo sterili ingranaggi.
Sono fregato. Stanno arrivando. Li sento.
Mi trasformo e mi lancio in alto, sulle ali della notte, per un ultimo volo, salgo su, sempre più su… la città è solo un’eco per i miei ultrasuoni…
Quando so di essere al di fuori della cappa d’inquinamento, lascio cadere il mio travestimento e torno in forma umana.
E comincio a cadere anch’io, nel cielo, come una cometa.
Se devo morire, voglio farlo guardando le stelle.
Mi sono addosso in un attimo, coi loro paletti a pressione.
Maledetti droni.
Non si può più neanche volare in pace.



carla anastasio
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Messaggio#2 » martedì 20 ottobre 2015, 15:32

E' la mia prima critica in assoluto, quindi scusate se scriverò cose inopportune. Debbo dire che ho il vizio di leggere velocemente e questo racconto, per poterlo 'capire', l'ho dovuto rileggere 3 volte. Quindi ora posso  esprimere dei giudizi:

positivi

l'originalità della trama (i droni antivampiri sono una bella trovata),

il linguaggio in prima persona,

la morte scelta  'voglio farlo guardando le stelle'  che è uno sprazzo di poesia in un racconto quasi dell'orrore 

la fedeltà al tema

negativi

la descrizione iniziale del cielo 'sembra morto' e le successive 'luci mortali' al posto delle stelle me lo fanno immaginare prima oscuro e poi punteggiato di luci creandomi un senso di disagio.

Nel complesso è un'ottima prova soprattutto per il ritmo descrittivo.

 

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beppe.roncari
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Messaggio#3 » martedì 20 ottobre 2015, 17:32

Ciao Carla, ben approdata a Minuti Contati e grazie dei commenti!
La descrizione del cielo, a mio parere, si capisce quando si evince che il punto di vista è quello di un vampiro. ;-=
Ciao!

viviana.tenga
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Messaggio#4 » martedì 20 ottobre 2015, 21:43

Ciao Beppe,
Del tuo racconto mi è piaciuta molto l'ambientazione, originale e piena di spunti interessanti. Il problema è che è un'ambientazione che avrebbe bisogno di molto più spazio. Anche se i punti principali sono chiari e la trama si segue senza particolari problemi (che ci fosse da aspettarsi una sorpresa sull'identità del protagonista si capiva abbastanza da subito), ho trovato il racconto troppo concentrato. Arrivata alla fine, la lettura non mi aveva lasciato niente, forse in parte perché ero troppo concentrata sul capire cosa stesse succedendo per empatizzare davvero con il protagonista. Insomma, un qualcosa che con uno sviluppo più ampio ha certamente delle potenzialità, ma che così com'è mi ha lasciata un po' indifferente.

Veronica Cani
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Messaggio#5 » mercoledì 21 ottobre 2015, 0:58

Un vampiro calato in un’ambientazione fantascientifica: buona idea. Ho apprezzato il ritmo concitato con cui il protagonista si muove nella notte, che rende bene l’idea della sua angoscia. Ti faccio solo due appunti sullo stile: nella frase “Sono più di 88 ore che digiuno” avrei scritto per intero la cifra, “ottantotto”; nella frase “So essere silenzioso come un’ombra quando voglio” avrei inserito una virgola prima di “quando voglio”. Bravo, bel racconto! :)

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beppe.roncari
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Messaggio#6 » mercoledì 21 ottobre 2015, 9:35

Ciao Viviana, ciao Veronica, grazie dei commenti!
@Viviana
La storia è compressa perché siamo a Minuti Contati, ma anche tu dici che tutti gli elementi del background sono comunque presenti e la storia si segue. ;-)
@Veronica
Ho scritto "88" in cifre non tanto per risparmiare caratteri (potevo permettermi "ottotantotto" e non sforare) ma per far concentrare su quel dettaglio... è innaturale, non è un multiplo di 24 (ore), come per gli umani, ma è dato da 16 (ore di giorno) + 8 (ore di notte) + 16 + 8 + 16 + 8 + 16 = 88, 4 giorni e 3 notti, il tempo dall'ultima volta che ha "mangiato". ;-)
Ciao!

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Flavia Imperi
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Messaggio#7 » mercoledì 21 ottobre 2015, 19:04

Ciao Beppe!
In questo racconto il lettore si trova a tifare per il povero mostro, quello che in genere è il "cattivo", sparuto superstite di un passato glorioso. Il povero vampiro si ritrova a combattere contro gatti droidi e malefici droni, in un mondo privo di segreti. Non c'è più privacy, non c'è più mistero, non c'è più scampo. Il punto di vista è sviluppato in modo magistrale, ho apprezzato anche il linguaggio scanzonato del vampiro. Buon incipit, passaggi chiari, finale col botto.
Un ottimo racconto, complimenti! :D
Siamo storie di storie

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beppe.roncari
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Messaggio#8 » giovedì 22 ottobre 2015, 20:07

Grazie per l'apprezzamento, Flavia! :-)

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patty.barale
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Messaggio#9 » lunedì 26 ottobre 2015, 17:08

Ciao Beppe!

Sicuramente un racconto originale, il tuo (almeno per me che non conosco la letteratura SF quindi ancora meno le sue contaminazioni con l'horror), ma devo ammettere che ho fatto molta fatica a "sentire" la storia.

Non so spiegarti il motivo, ma, a parte il finale, il volo libero nel cielo e l'immagine della stella cadente (che è veramente poetica) non mi sono sentita coinvolta, pertanto non sono riuscita ad apprezzare questa storia, che, secondo me, avrebbe bisogno di un respiro nettamente maggiore per esprimersi adeguatamente.

 

Ultime due noticine:

 

-So essere silenzioso come un’ombra quando voglio: metterei la virgola.

-Apro di uno spiffero il portone: la parola spiffero mi porta a pensare a qualcosa che entra e non a un essere (per quanto etereo possa essere) che vuole uscire...

 

Ciao e alla prossima!

 

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beppe.roncari
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Messaggio#10 » lunedì 26 ottobre 2015, 19:36

Ciao Patty, grazie del commento!
Mi spiace di non averti emozionato come avrei voluto, per me il nucleo forte era nel finale, nel voler morire come un uomo di un essere che per il resto potremmo pensare non umano, un discriminato… Noi lo consideriamo un mostro e gli diamo la caccia e invece…
Quando dico che apre di uno spiffero è per guardare fuori se c'è qualcuno, non mi sembrava necessario specificare che per uscire doveva aprire di più il portone. Alla prossima! :-)

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Andrea Partiti
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Messaggio#11 » martedì 27 ottobre 2015, 20:50

Promuovo a pieno il tuo racconto perché ha saputo ingannarmi. Arrivato a metà avevo delle ottime ipotesi su chi/cosa fosse il protagonista, probabilmente un animale randagio di qualche genere, magari persino un umano in un ambiente duro o di guerra, e il colpo di scena in cui si svelano dei dettagli futuristici dell'ambientazione era davvero inaspettato. Non importa davvero che sia un vampiro o altro, non lo specifichi e non credo serva, anzi.

L'unico appunto te lo farei sull'equilibro del racconto, l'inizio è particolarmente lento e ricco di dettagli e "ruba" spazio ad una parte centrale più d'azione (da quando incontra il gatto in avanti) che penso ne gioverebbe con più respiro e qualche dettaglio in più.

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patty.barale
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Messaggio#12 » mercoledì 28 ottobre 2015, 12:16

No, non intendevo dire che dovessi specificare maggiormente l'apertura del portone... È solo il termine in se "spiffero" che mi lascia un po' perplessa (ma questo lascia il tempo che trova!)

ciao, Beps!

Wikierrante
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Messaggio#13 » mercoledì 28 ottobre 2015, 18:24

Trovo questa un'ottima performance per quanto riguarda la tipologia di racconto breve: fornisce uno spaccato di un mondo, dando abbastanza informazioni per comprenderlo e godersene. Sono contro chi dice che "voleva saperne di più", il bello sta proprio in questo dover "immaginare" tutto il contorno plasmato di non detti da parte dell'autore. Anzi, tu utilizzi la mancanza di una elencazione precisa delle regole del tuo mondo, per svelarle man mano fino alla fine creando un ottimo effetto sorpresa.
Trovo buona anche la commistione di generi classici, e il ricollocamento di personaggi tipici di un dato ambiente letterario in un altro completamente diverso. (anche se, questo specifico mix è già stato usato in parecchi libri e manga. Ma lo apprezzo sempre e comunque).
Se posso fare una critica negativa, a mio parere il racconto crea ben poche immagini d'ambiente nella mente del lettore, che segue solo il movimento e le azioni del personaggio, lasciando sfocato tutto il teatro in cui avviene la vicenda.

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raffaele.marra
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Messaggio#14 » giovedì 29 ottobre 2015, 9:10

Una storia sicuramente ben scritta, con uno stile perfettamente in grado di sostenere la tensione dall’inizio alla fine. Per quanto riguarda la trama, noto alcuni spunti di originalità nonostante si tratti di un tema letto e riletto. Devo dire che non c’è alcuna sorpresa nello scoprire che si tratta di un vampiro, ma questo, va chiarito, è dovuto al tema del mese: l’associazione tra “le ali della notte” e i vampiri credo sia stata immediata per tutti noi e dunque, nel tuo caso, la possibile sorpresa è stata bruciata in partenza. Al di là di ciò, comunque, si tratta di una buona prova.

Angela_Bernardoni
Messaggi: 10

Messaggio#15 » venerdì 30 ottobre 2015, 23:16

Ciao Beppe, mi è piaciuto molto questo racconto, sono rimasta anche confusa fino alle ultime righe sulla vera natura del protagonista, quindi direi che il plot twist funziona. Hai creato una storia piccola, sembra di vedere il piano sequenza in cui si muove il protagonista mentre vaga alla ricerca di "cibo" per la città deserta. Non ho critiche, se non che non sono più abituata a vedere i vampiri volare e quindi sul momento mi risultava strano quel librarsi nel cielo. Davvero complimenti.

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antico
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Messaggio#16 » domenica 1 novembre 2015, 10:22

Un buon racconto che fa della varietà il suo punto di forza. Il protagonista esce dall’edificio in cui si protegge, s’intuisce che teme qualcosa, incontra un gatto, è un robot, scappa verso una morte che sia sua e che invece gli è negata, perlomeno nelle modalità. In più è un vampiro e allora si apre tutto un contesto non detto che arricchisce la fantasia del lettore. Per me un pollice SU.

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