Sulla panca

alexandra.fischer
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Sulla panca

Messaggio#1 » lunedì 16 novembre 2015, 22:18

SULLA PANCA

di Alexandra Fischer

Era lì, buttata malamente sulla panca di pietra grigia.
Il tessuto verde acqua era coperto dai petali del ciliegio fatti cadere dal vento tiepido.
Da lontano, la si sarebbe detta una sciarpa primaverile di garza come migliaia di altre.
Impossibile non notarla, tuttavia, avvicinandosi alla panca, perché l’indumento assorbiva la luce del primo pomeriggio e faceva risaltare tutti i fili dorati che abbellivano la stoffa.
Non era infatti la solita sciarpa dimenticata da una donna distratta.
Cercava qualcuno.
Ricordava ancora il tocco delle dita nodose e raggrinzite dall’età che l’avevano cucita e anche le parole malevole della sarta.
Stai ferma. Non sono io il tuo cibo.
L’aveva chiusa in un cesto di corde intrecciate munito di coperchio e poi l’aveva lasciata sulla panca in attesa della vittima.
L’ultima cliente del laboratorio, vanitosa, con le belle dita elastiche da sarta, pochi soldi per una sciarpa tanto bella e abitudinaria.
Sarebbe passata di lì, l’avrebbe vista.
Il resto sarebbe venuto da sé.
La sciarpa era affamata; tutti i fili che la componevano erano intrisi di sudore delle dita della sarta e della sua volontà di impadronirsi di un po’ di vita in più per le sue dita artrosiche.
Difatti, l’aveva avvisata.
Lasciamene un po’, che possano tornare come una volta.

La ragazza passò accanto alla panchina e valutò la sciarpa dopo essersi guardata intorno furtiva.
Il tessuto si distese, pigramente, preparandosi al balzo.
Non appena la giovane afferrò un lembo del tessuto, la sciarpa le si avvolse intorno al polso, risalendo lungo il braccio e poi su, fino alla spalla, guadagnando preziosi centimetri verso il collo, dove avrebbe stretto senza pietà.
Le dita della fanciulla erano forti, ma non abbastanza.

Nel laboratorio di sartoria, la vecchia trattenne il respiro.

La ragazza morì per strangolamento.
Almeno, ne aveva tutti i segni, così credette la sciarpa, allentando la stretta per cominciare a nutrirsi della propria parte di cibo.

La reazione della giovane arrivò fulminea.
Le sue dita, animate da un’energia anche più forte di quella che aveva dato vita alla sciarpa, lacerarono il tessuto.

L’anziana sarta perse i sensi, accasciandosi sul tavolo dal lavoro.
Quando li riprese, vide i fili della sciarpa strisciarle incontro, animati da uno spirito anche più malefico di quello che aveva evocato lei mentre cuciva e capì che l’apparenza ingannava.
Ma fu tardi, per lei.
Oh, se lo fu.



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Jacopo Berti
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Re: Sulla panca

Messaggio#2 » giovedì 19 novembre 2015, 15:51

Mi piace il fantastico un po' surreale degli oggetti inanimati che diventano animati, quel "perturbante" freudiano che resta tale e non diventa un fantasy dove tutti gli oggetti sono magici o animati e sembra normale che lo siano.
Questa lotta tra streghe, occultiste, o quel che sono, attraverso il controllo della sciarpa-famiglio è davvero convincente. Mi hai conquistato a questo punto: "Ricordava ancora il tocco delle dita nodose e raggrinzite dall’età che l’avevano cucita e anche le parole malevole della sarta. / Stai ferma. Non sono io il tuo cibo."

Poi ci sono delle scelte di singole parole o di punteggiatura che mi sembrano stonate.
Ma sono poca cosa all'interno di quello che è certamente uno dei migliori racconti della competizione.
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

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Steamdoll
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Re: Sulla panca

Messaggio#3 » venerdì 20 novembre 2015, 5:06

Lo spunto da cui parte il racconto è molto interessante: un oggetto che assume volontà propria. Però ha il difetto di molti dei racconti in cui si personificano un animale o un oggetto: la sciarpa è umana. Pensa come un essere umano, ricorda persino come un essere umano, cosa non necessaria per raccontarne la genesi, poteva essere fatto direttamente. Non è una sciarpa, è una sciarpa umana. Ponendo che sia la coscienza della vecchia sarta a essersi impadronita della sciarpa, perché dovrebbe ancora pensare come una sciarpa? C'è una discrepanza in tutto questo che non riesco ad appianare. Superato questo, il racconto è scorrevole, ma il finale non mi convince.
Sembra quasi forzato nella direzione che deve prendere per assecondare il tema. E, purtroppo, l'esplicitazione "capì che l'apparenza ingannava" mi convince ancora di più su questa strada. Pare che sia una giustificazione per il cambio improvviso di direzione preso dal racconto, per la frettolosa rivelazione in due righe del fatto che entrambe siano sarte dotate di "poteri"; si passa dalla sciarpa, alla vecchia, alla sciarpa, alla giovane, alla vecchia. L'avvicendamento finale è un po' confusionario, ma in generale il racconto è ben scritto, ma lo sbilanciamento tra la costruzione minuziosa ed evocativa iniziale al colpo di scena velocissimo si fa sentire.
Non sembrerebbe, ma il racconto mi è piaciuto.
«To argue with a man who has renounced the use and authority of reason, and whose philosophy consists in holding humanity in contempt, is like administering medicine to the dead, or endeavoring to convert an atheist by scripture.»

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invernomuto
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Re: Sulla panca

Messaggio#4 » venerdì 20 novembre 2015, 16:00

Ciao Alexandra, ben ritrovata!
Il tuo racconto ha delle descrizioni molto azzeccate che danno a tutto lo scritto un'atmosfera delicata che contrasta con la rivelazione finale tendente all'orrore.
Da parte mia non ho visto un'umanizzazione della sciarpa, che sembra essere invece animata da un basilare istinto omicida.
Quello che non mi convince, invece, è che due sarte magiche abbiano incrociato i loro cammini per caso (non penso siano molto comuni nel mondo che hai creato, altrimenti la gente guarderebbe una sciarpa abbandonata come fosse una mina antiuomo), l'esplicitazione sul finale è effettivamente eccessiva e ci sono un paio di scelte di punteggiatura che sembrano spezzare il ritmo che altrimenti è ottimo e scorrevole (parlo principalmente del "tuttavia" inciso a inizio racconto, rimovibile senza alcuna penalizzazione alla storia).
È una bella storia scritta con uno stile piacevole, ma dei piccoli accorgimenti extra l'avrebbero resa ancora migliore (se la giovane sarta fosse stata in realtà una cacciatrice di streghe, o se la sciarpa avesse deciso spontaneamente di servire una nuova padrona più giovane e gentile di sua spontanea volontà).
Buona prova, a presto!

alexandra.fischer
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Re: Sulla panca

Messaggio#5 » venerdì 20 novembre 2015, 20:38

Ciao Timetrapoler, sono contenta che il racconto, nell'insieme ti sia piaciuto. Provvederò a correggere i difetti che mi hai segnalato, a partire da quel "tuttavia".

Ciao Steamdoll, farò tesoro delle tue osservazioni, preziosissime. In effetti, devo fare ancora parecchia pratica nei passaggi fra un personaggio e l'altro, come nel caso delle due sarte-streghe. La sciarpa invece, non ho inteso umanizzarla, ma mostrarla dotata di una volontà propria (animata da uno spirito evocato dalla vecchia megera con la magia nera della tessitura). Il finale l'ho velocizzato per mostrare la sorpresa (ed è l'ultimo tratto della strada, il più infido, è vero. Anche qui, ci vuole pratica) E ovviamente, è stato influenzato dal tema, questo sì. Sono contenta che ti sia piaciuto, tutto sommato.

Ben ritrovato anche a te, Invernomuto. I tuoi suggerimenti aprono parecchie direzioni per la mia storia e di questo te ne sono grata. In effetti, la verosimiglianza non è il punto di forza della vicenda che narro. Le ho dato un taglio più favolistico (tipo i doni trappola della Strega di Biancaneve) e ho cercato di aggiustare la faccenda della plausibilità dicendo che la ragazza è abitudinaria (passava sempre lì, accanto alla panca). Ed essendo un oggetto malefico, la sciarpa si sarebbe resa poco interessante agli occhi di eventuali estranei (mimetizzandosi con la panca, forse).

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angelo.frascella
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Re: Sulla panca

Messaggio#6 » domenica 22 novembre 2015, 1:18

Ciao Alexandra.

Racconto piacevole e con una bella idea di base e ben sviluppato. Avrei preferito vedere la sciarpa che non si striscia a cammina ma si limita a stringere e allentare la presa (avrebbe aggiunto, secondo me, pathos e “credibilità” al mondo che hai creato), ma questo è, forse, una questione più di gusti personale. La cosa invece che non mi è piaciuta è la chiosa del racconto “Oh se lo fu” che ho trovato troppo invadente dal punto di vista del narratore, senza aggiungere nulla al racconto. Un dettaglio secondario comunque, che non pregiudica il mio giudizio su un buon racconto.

A rileggerci

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simolimo
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Re: Sulla panca

Messaggio#7 » domenica 22 novembre 2015, 15:43

ciao Alexandra ^_^ e piacere di incontrarti!

beh, che dire? di fantasia qui ce n’è, anche se la trovata sa un pelo di sentito dire. beh, non importa, il racconto è godibilissimo e scorre bene, veloce e dà anche il giusto senso di sorpresa ^_^ infatti, se lascio in sospeso il fatto di conoscere il tema per cui hai scritto il racconto, non mi sarei mai aspettata che la giovane potesse uscire indenne dall’ira dell’anziana sarta e, anzi, ribaltare la situazione.
mi è piaciuta molto l’atmosfera di magia che sa di vecchio: un oggetto artigianale, un’anziana malinconica e bramosa, una giovane apparentemente ingenua e pacata… nella somma, classico. beh, queste atmosfere mi piacciono particolarmente, sarà che sono un’amante di favole e fiabe. che ci vuoi fare? ^_^” comunque, scusa, torniamo a te ^_^”
l’ambientazione non è dettagliata, non si capisce bene come possa il filo tornare strisciante dalla sua tessitrice, io immaginavo la vecchia lontana, già nel suo laboratorio sartoriale, ma, anche qui, non mi dà troppa noia, anzi. prendo le cose per come ce le mostri e me le godo così.
quello che invece non mi è piaciuto troppo è la presenza di un’infinità di aggettivi che specificano in tutto e per tutto ogni cosa, lasciando ben poco spazio all’immaginazione del lettore e appesantendo un poco la lettura.
per farti capire ti riporto la prima parte del testo:

“Era lì, buttata malamente sulla panca di pietra grigia.
Il tessuto verde acqua era coperto dai petali del ciliegio fatti cadere dal vento tiepido.
Da lontano, la si sarebbe detta una sciarpa primaverile di garza come migliaia di altre.”


molto convincente, invece, il ritmo abbastanza sincopato del testo… segue bene la vicenda e ne caratterizza già di suo lo stile, e anche il contenuto!

beh, credo di non aver null’altro d’aggiungere… il racconto, ripeto, mi è piaciuto, mi ha coinvolta e lo trovo azzeccato al tema.

ciao Alexandra e brava! alla prossima :)

Veronica Cani
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Re: Sulla panca

Messaggio#8 » domenica 22 novembre 2015, 19:46

Ciao, Alexandra!
Complimenti, il tuo racconto è originale nell’idea di una sciarpa che si anima al volere della sarta strega, ma che poi le si ritorce contro. Sei riuscita a mantenere un buon ritmo nella narrazione e a catturare dall’inizio alla fine l’attenzione del lettore. Direi che anche il tema è rispettato. La forma è scorrevole e non ho alcun appunto da farti in merito.
A presto! :)

alexandra.fischer
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Re: Sulla panca

Messaggio#9 » lunedì 23 novembre 2015, 20:27

Ciao Angelo Frascella, sono contenta che il racconto ti sia piaciuto. Per quel che riguarda la sciarpa, mi è venuto naturale farla muovere secondo i canoni dell'horror classico (indigestione di King?). Terrò conto della tua osservazione e darò più verosimiglianza a oggetti malefici di quel tipo (animati dalla magia nera). Toglierò anche la chiosa finale...anzi, mi guarderò bene dall'adoperare qualunque tipo di chiosa simile. Fa troppo Weird Tales vecchia maniera. Hai ragione.

Ciao Simolimo, prometto che farò molta attenzione all'uso degli aggettivi. Hai fatto benissimo a farmi notare il fatto che ne abbia usati un po' troppi (colpa della paura di non aver mostrato abbastanza: ricordi lo "Show dont' tell" di molti libri sulla scrittura creativa? Ecco. Lo trovo una brutta bestia...dovrò domarla). La sarta si trova nel laboratorio quando riceve la visita della sciarpa disfatta dalla rivale più giovane.

alexandra.fischer
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Re: Sulla panca

Messaggio#10 » lunedì 23 novembre 2015, 20:28

Ciao Veronica Cani,
che dire? Mi fai arrossire, con tutti questi complimenti. Ho ancora parecchio da imparare, per la verità.

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raffaele.marra
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Re: Sulla panca

Messaggio#11 » mercoledì 25 novembre 2015, 22:59

La storia ha il vantaggio di una buona originalità, collocandosi in un genere fantastico che mi ricorda le storie senza particolari pretese di “Ai confini della realtà” e simili. Insomma, si tratta di un racconto sicuramente positivo, che non deve spiegazioni poiché, per definizione, rinuncia alla razionalità e si affida più che altro al fascino, alla suspence e al finale a sorpresa che declina in maniera opportuna il tema del mese. Lo stile è così così: adoro la tua capacità (non è la prima volta che la mostri) di raccontare attraverso i colori, ma più di qualche frase non mi convince. Intendiamoci, non sto qui a ricercare gli errori nel tuo scritto, ma semplicemente noto alcune frasi che “suonano male”, forse perché non hai prestato ovunque la stessa cura e la stessa attenzione.

alexandra.fischer
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Re: Sulla panca

Messaggio#12 » giovedì 26 novembre 2015, 18:08

Ciao Raffaele Marra,
ti sono grata di avermi fatto notare le discordanze di alcune frasi. Mi metterò al lavoro per ovviare a queste imperfezioni (succedono; nella fase di revisione finale l'attenzione non è mai troppa). Mi lusinga il paragone del mio racconto agli episodi de "Ai confini della Realtà" (è una serie che ho amato molto a suo tempo).

diego.ducoli
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Re: Sulla panca

Messaggio#13 » giovedì 26 novembre 2015, 22:43

Ciao Alexandra
Ammetto che la sciarpa assassina mi ha fatto sorridere.
Il tema è rispettato:la sciarpa ha una seconda possibilità di uccidere e alla fine ci riesce.
La storia funziona, andrebbero, a mio avviso andrebbero rivisti un paio di passaggi ma è poca cosa.
Il finale l'ho trovato un po' brusco, sicuramente qualche carattere in più ti permetterebbe di migliorare un racconto già molto buono.

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alberto.dellarossa
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Re: Sulla panca

Messaggio#14 » venerdì 27 novembre 2015, 10:55

Ciao Alexandra.

Come al solito riesci a usare un tocco lieve per descrivere sensazioni forti. Tuttavia questo giro mi sembra di ravvisare meno cura per la forma del testo - forse la fretta - e piccole imperfezioni che di solito non si trovano nei tuoi racconti. La ripetizione della parola "panca" e della parola "sarta" mi fanno storcere un po' il naso. Ho dovuto rileggere il finale un paio di volte per capire bene l'azione e solo tornando a ritroso nel testo ho annodato alcuni fili che, a un primo passaggio, sfuggono.

L'idea è molto bella e il tuo stile, sebbene viziato questa volta da alcune imperfezioni, non manca di incantare - forse una manciata di caratteri in più possono dipanare alcuni nodi che al momento sono troppo involuti.

La chiusura, con l'inciso finale, è perfetta.

alexandra.fischer
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Re: Sulla panca

Messaggio#15 » sabato 28 novembre 2015, 20:04

Ciao Diego Ducoli, sono contenta che la sciarpa assassina ti sia piaciuta e anche la storia in sé. Sei stato davvero gentilissimo.

Ciao Alberto della Rossa, mi spiace per le imperfezioni che hai trovato nello stile (in effetti devo starci parecchio attenta e in questo devo farmi aiutare dalla lettura. Solo così posso arrivare a evitare certi scivoloni. Ed è un tipo di lettura molto approfondita, tipo: questo passaggio mi è piaciuto...come ha fatto lo scrittore a costruirlo? E di lì, partono gli esami di riparazione). Sono contenta che la storia in sé ti sia piaciuta e anche il finale.

alexandra.fischer
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Re: Sulla panca

Messaggio#16 » sabato 28 novembre 2015, 20:06

Ancora una cosa, Diego Ducoli, farò tesoro delle tue critiche riguardo al finale e a certi nodi narrativi da dipanare. Grazie ancora.

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Steamdoll
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Re: Sulla panca

Messaggio#17 » sabato 28 novembre 2015, 23:57

diego.ducoli ha scritto:Il tema è rispettato:la sciarpa ha una seconda possibilità di uccidere e alla fine ci riesce.


... ma il tema era "L'apparenza inganna".
L'ho fatto notare solo perché ho trovato divertente l'equivoco :P
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antico
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Re: Sulla panca

Messaggio#18 » domenica 29 novembre 2015, 13:24

Solita tua grande capacità di tratteggiare sensazioni e contesti, ho trovato due difetti. Il primo: il dover esplicitare il tema alla fine quando già nel suo apparire una semplice sciarpa lo rispettavi in pieno. Il secondo: l'utilizzo di determinate espressioni un po' forzate qua e là. Manca anche qualcosa nel finale, un passaggio logico, qualcosa che espliciti il perché, una volta sfilacciata, la sciarpa si rivolti contro la sua creatrice. Detto questo, un racconto da pollice tendente verso l'alto.

alexandra.fischer
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Re: Sulla panca

Messaggio#19 » martedì 1 dicembre 2015, 19:17

Ciao Steamdoll,
ho notato anch'io l'allusione alla specifica della seconda possibilità e sulle prime ho reagito con imbarazzo. Poi ho pensato che alla specifica sia seguita quest'allusione alla seconda possibilità per alludere alla ricomparsa della sciarpa nella scena finale. Mah. Il giudizio è stato comunque espresso molto bene.

Ciao Antico, ti ringrazio per avermi fatto notare l'eccessiva attenzione alla specifica a scapito di certe parti del racconto da levigare ulteriormente. Ne terrò conto. Per quel che riguarda il finale, devo starci attenta (l'ultimo tratto di strada è il più scivoloso). Quanto al passaggio logico della sciarpa sfilacciata che si rivolta contro la creatrice: cambiando mano, l'indumento ha assorbito la magia nera della nuova proprietaria e si è rivoltato contro quella precedente. Specificarlo meglio non sarebbe stato male (scusa, c'è ancora l'influsso di una visione della narrativa horror nella quale l'atmosfera la vince a scapito della verosimiglianza. Ora voglio provare a staccarmene. Penso anch'io che le storie possano guadagnarne in qualità.

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