Mezz'ora prima che il diavolo s'accorga che sei morto

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chiara.rufino
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Mezz'ora prima che il diavolo s'accorga che sei morto

Messaggio#1 » lunedì 16 novembre 2015, 23:25

Mi hanno fatto spogliare lentamente e piegare i vestiti sulla sedia, in modo ordinato, come se fosse uno spogliarello a pagamento.
Uno dei due aveva le mani ruvide, le ho sentite frugarmi ovunque mentre mi sbatteva al muro e mi palpava il sedere, temendo che nascondessi chissà cosa.
Mi lanciano una maglietta e mi ordinano di sedermi, la sedia è piena di schegge che si conficcano dritte nelle chiappe.
" Robert Gerard Hunter, irlandese, residente a Birmingham da anni. Arrestato in gioventù per furto d'auto e taccheggio. Amico di James McDade, collaboratore IRA morto di recente."
La guardia legge in tono perentorio e non accenna a staccarmi gli occhi di dosso.
Si limita a mostrarmi il fianco col manganello e a passarmi accanto, facendomelo sentire sulla pelle quel tanto che basta a spaventarmi.
"L'Inghilterra è stanca dei balordi come te, Jerry. Venite qua per rubarci la casa, le donne e per rubarci il lavoro. Lo sanno tutti che l'unico paddy buono è un paddy morto ".
Paddy.
L'appellativo peggiore che m'abbiano mai dato da quando sono qua. Per loro non siamo altro che frutto di una pessima colonizzazione, ci lasciano marcire al freddo e con le patate piene di muffa, morti di fame senza diritti sociali. Dobbiamo stare zitti e lasciare che ci trattino così.
"Conoscevo James ma non lo vedevo da almeno venticinque anni".
Era vero, avevamo frequentato la scuola assieme, prima che entrasse nell'IRA e iniziasse a fabbricare le bombe a nome loro. A Belfast lo sapevamo tutti ma nessuno ne parlava, neanche la moglie.
Stavamo giusto andando da lei, coi soldi per il funerale, quando c'hanno arrestati sul traghetto.
Ci hanno arrestati tutti assieme; Patrick, Richard, William, John ed io. Le urla dell'interrogatorio di John m'hanno dato la sveglia stamattina, proprio quando ero riuscito ad addormentarmi.
Sono trentasei ore che sono qua in commissariato e nessuno vuole dirmi se mi stiano trattenendo perché sono irlandese o perché conoscevo una persona affiliata all'IRA. Mi guardano, mi sputano addosso e passano oltre, battendo il manganello sulle sbarre per farmi spaventare, come quand'ero ragazzo.
Alzo lo sguardo e noto che la guardia ce l'ha con me, sbatte la mano sul tavolo un'altra volta e si sporge per picchiarmi, ma non ci riesce.
"Portatelo dentro! Lo costringerò a confessare gli attentati, che ci sia bisogno di usare la forza o meno".

Il sole sorge presto in queste mattine d'estate e conto i segni che ho fatto sul muro della cella. Ci sono esattamente diciotto barre per gli anni e svariate che indicano i giorni.
Il processo è stato una farsa ma non mi sorprendo; ci sono irlandesi, a casa a Belfast, che stanno subendo lo stesso trattamento, vittime di un sistema inglese corrotto che ci odia sin da quando hanno invaso l'isola. Domani c'è l'ennesimo appello alla corte da parte delle famiglie, prendo il rosario da sotto il cuscino e prego, sperando che le ore passino in fretta.


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Eterocefalo
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Re: Mezz'ora prima che il diavolo s'accorga che sei morto

Messaggio#2 » mercoledì 18 novembre 2015, 19:23

Devo dire che non è un tema particolarmente originale, quello dell'irlandese vittima dei soprusi degli inglesi. Comunque il racconto è ben scritto, e rende l'idea dell'ingiustizia. L'interpretazione del tema da te adottata non è d'immediata individuazione, è un messaggio che invita a non fermarci alle apparenze e conoscere davvero le persone, se vogliamo migliorare il mondo in cui viviamo. Ero indeciso se metterti una posizione più in alto in classifica, diciamo che è quasi un pari merito, per quanto mi riguarda.
Il titolo è spettacolare.

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chiara.rufino
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Re: Mezz'ora prima che il diavolo s'accorga che sei morto

Messaggio#3 » mercoledì 18 novembre 2015, 21:48

Per tutti e per nessuno.
Il racconto si riferisce ai fatti di Birmingham, nel 1974, quando sei poveri individui finirono al fresco perché esplose un pub. Il tutto senza prove e senza testimoni al processo. Erano irlandesi e tanto bastava agli inglesi, che volevano vendetta sui morti dell'IRA.
So che ho rischiato, parlando di una cosa del genere, ma non potevo non raccontare la storia con un tema del genere.
Il titolo è un proverbio irlandese ed è "Che tu possa essere in paradiso mezz'ora prima che il diavolo s'accorga che sei morto."
Detto in italiano" sei così stronzo che magari la paghi in un'altra vita o non la paghi mai".
Per il resto, auguri a tutti, sono contenta della mia storia.
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alexandra.fischer
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Re: Mezz'ora prima che il diavolo s'accorga che sei morto

Messaggio#4 » venerdì 20 novembre 2015, 18:31

Mezz’ora prima che il diavolo si accorga che sei morto di Chiara Rufino.
Con la spiegazione che ho letto sotto il tuo racconto, anche riguardo al proverbio che ti ha ispirato il titolo, è ancora più chiaro quello che volevi dire. Nella tua storia descrivi un episodio realmente avvenuto (l’arresto e la condanna ingiusta da parte degli inglesi di sei irlandesi implicati nell’esplosione di un pub nel 1974) e lo fai con grande abilità. Il personaggio di Robert è molto ben reso, se ne sente tutta l’umanità ed è impossibile non simpatizzare con lui. Lui è il simbolo di un popolo vessato (gli irlandesi) da parte degli inglesi. Trovo che il tema sia più che mai attuale, perché mostra a cosa può portare il fanatismo religioso (l’IRA, che chiede l’autonomia dalla Corona Inglese, lo fa perché è di maggioranza cattolica. Il resto dell’Irlanda è invece anglicana). Impossibile non collegare questi eventi a Parigi. Nel tuo racconto, la realtà supera l’orrore.

pfafff
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Re: Mezz'ora prima che il diavolo s'accorga che sei morto

Messaggio#5 » sabato 21 novembre 2015, 11:58

all'inizio non son riuscito a individuare il tema. poi ho letto i commenti degli altri e ho capito. ma in prima istanza no (complice la mia ignoranza in storia, ahimè però bisogna fare anche i conti con noi, no?). la storia comunque è ben scritta anche se non si dice chiaramente che jerry è una innocente vittima dell'ingiustizia inglese (vabbè, dovrebbe essere chiaro parlando di irlandesi e inglesi). magari con qualche carattere disponibile in più sarebbe stato tutto più chiaro, secondo me. poi magari gli altri capiscono tutto e subito.

Fernando Nappo
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Re: Mezz'ora prima che il diavolo s'accorga che sei morto

Messaggio#6 » domenica 22 novembre 2015, 16:06

Ciao Chiara,
pur non conoscendo nello specifico l'evento a cui fai riferimento, lo svolgimento del tuo racconto è chiaro e lineare e mi pare che sfrutti piuttosto bene l'argomento storico per raccontare la vicenda di Robert e dei suoi amici. Tra l'altro l'argomento delle contrapposizioni (ideologiche o religiose o quant'altro) risulta particolarmente adeguato al momento storico attuale.
Il racconto scorre bene, lo sviluppo è lineare (ma anche piuttosto prevedibile), e il tema direi che è centrato con il povero Robert scambiato per un terrorista per la sola appartenenza all fazione opposta.

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angelo.frascella
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Re: Mezz'ora prima che il diavolo s'accorga che sei morto

Messaggio#7 » mercoledì 25 novembre 2015, 15:53

Ciao Chiara.

Ti scrivo qui perché se scrivessi sotto il mio racconto, probabilmente non leggeresti.
Ho trovato il tuo commento al mio racconto piuttosto confuso e difficile da comprendere. Potresti venire nella discussione e spiegarti meglio? (non che me la prenda quando mi mettono in basso in classifica, ma essere giudicato male perché tu credevi una cosa che io non ho mai nemmeno accennato e invece non è così, senza alcuna colpa da parte mia, mi pare strano e buffo...)

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chiara.rufino
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Re: Mezz'ora prima che il diavolo s'accorga che sei morto

Messaggio#8 » mercoledì 25 novembre 2015, 16:19

No guarda, riletto ho capito tutto.
E' che mi ha sviata la donna anziana, che parla del matrimonio (il suo) come una benedizione a Rita, consigliandole di tenersi stretto Marco, cosa che tu hai ben detto nel racconto, lei non lo vuole e non sa stare con lui. Errore mio, mi scuso.
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angelo.frascella
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Re: Mezz'ora prima che il diavolo s'accorga che sei morto

Messaggio#9 » mercoledì 25 novembre 2015, 16:21

chiara.rufino ha scritto:No guarda, riletto ho capito tutto.
E' che mi ha sviata la donna anziana, che parla del matrimonio (il suo) come una benedizione a Rita, consigliandole di tenersi stretto Marco, cosa che tu hai ben detto nel racconto, lei non lo vuole e non sa stare con lui. Errore mio, mi scuso.


Capito.
Però mi piacerebbe capire meglio cosa non ti è piaciuto: parli di una buona caratterizzazione della protagonista e cattiva del ragazzo.
Per il resto, però?

PS credo ti sia scordata un racconto in classifica. Sono 10 e non 9 :)

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Gian de Steja
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Re: Mezz'ora prima che il diavolo s'accorga che sei morto

Messaggio#10 » giovedì 26 novembre 2015, 17:53

La storia, anche se non originalissima è scritta tecnicamente bene. E' davvero toccante perché fa pensare ai soprusi che vengono perpetrati quotidianamente dal potere verso le minoranze. Onestamente non ho capito l'attinenza con il tema, qual è l'apparenza che inganna? Forse il fatto che lui è innocente? Dal racconto di evince in qualche modo questa sua presunta innocenza, ma forse andrebbe spiegato meglio. Bel titolo!
"L'aria sarà sempre troppo carica di qualcosa. Il vostro corpo sempre indolenzito o stanco. Vostro padre, sempre troppo ubriaco. Vostra moglie sempre troppo fredda. Avrete sempre una qualche scusa per non vivere la vostra vita." C. Palahniuk

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Rionero
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Re: Mezz'ora prima che il diavolo s'accorga che sei morto

Messaggio#11 » giovedì 26 novembre 2015, 18:27

Ciao Chiara,

Non so se è una mia impressione, ma fin dalle prime righe avevo l’impressione che la voce narrante fosse femminile e la scoperta che in realtà era un uomo mi ha straniato per tutto il racconto, così come l'ambiguità delle prime righe che non sembrano riferirsi ad un interrogatorio.. se l'attinenza con il tema "l'apparenza inganna" era data da questo allora il bersaglio, per quanto in maniera straniante, è stato decisamente colpito!

In ogni caso, visto il genere, l’ambientazione (bellissima) e la voce narrante magari avrei calcato di più la mano sul linguaggio, abbandonando parole come per esempio “chiappe".

Zebratigrata
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Re: Mezz'ora prima che il diavolo s'accorga che sei morto

Messaggio#12 » venerdì 27 novembre 2015, 11:48

Ciao Chiara,

il tuo racconto non mi dispiace, trovo una buona scelta quella di farcelo vivere al presente per rendere più reale e viva la sofferenza del protagonista. A questo proposito io metterei al presente anche la seconda frase (forse ti è solo sfuggita).

Per quanto riguarda il narratore, dal fatto che usi delle contrazioni come m'hanno, c'hanno, ecc penso tu voglia dare l'idea di una persona comune: funziona bene e personalmente avrei calcato ancora di più la mano in questo senso.
Una cosa che ho trovato un po' strana è la rassegnazione e calma con cui il personaggio racconta gli eventi fin dall'inizio: mi sembra un atteggiamento sensato nell'ultima parte, ma forse dovrebbero filtrare più sofferenza, paura, disperazione nella prima parte del racconto.

La mia ultima nota riguarda le espressioni irlandesi che usi: 'paddy' è un insulto detto dagli inglesi, ma penso che l'irlandese medio sarebbe stato orgoglioso di definirsi tale, è una parola delicata e credo che se il lettore non sa qualcosa della storia dell'irlanda si perda un po' del senso che ha (stessa cosa vale per il titolo). In generale non trovo sbagliato presupporre una conoscenza pregressa da parte del lettore, non è necessario rivolgersi a chiunque con il proprio racconto. In questo caso però il lettore che capisce le espressioni che usi saprà già degli abusi di cui parli nel tuo racconto, che forse non avrà molto da dargli, invece scegliendo espressioni magari meno tipiche ma più comprensibili, oppure trovando il modo di spiegarle, il tuo racconto potrebbe raggiungere più facilmente un pubblico che non è consapevole della situazione che stai narrando, e che potrebbe quindi apprezzare l'aspetto storico del tuo testo.

Il titolo in particolare mi sembra usato in modo ambiguo; leggo in un tuo commento che lo interpreti come un insulto. A me risulta invece che in genere sia usato come un augurio in senso positivo: 'spero che tu ce la faccia ad arrivare in paradiso, nonostante tutto'. Quindi prima di leggere il tuo commento ho pensato che fosse proprio quella la preghiera finale del protagonista, rassegnato ma che spera tutto sommato di cavarsela almeno nell'aldilà, o che quantomeno se la cavi l'Irlanda. Perciò non so se sia l'espressione giusta per ottenere il risultato che desideravi.

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chiara.rufino
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Re: Mezz'ora prima che il diavolo s'accorga che sei morto

Messaggio#13 » venerdì 27 novembre 2015, 15:06

Sì, magari ho calcato un po' la mano (e mi scuso), con la mia conoscenza dell'Irlanda, ma paddy proprio non lo senti dire da nessuno, se giri un po', giusto durante Marzo:).
Ringrazio per le note sui refusi e su come t'è arrivato il racconto.
Lui si rassegna...Beh, è una cosa che ho notato, stando là; che nonostante combattano da millenni (più o meno uno), noto che a volte si rassegnano al loro destino, "sono arrivati gli inglesi" e niente, fine della storia. C'è chi lotta tanto e chi meno, come ci insegna la storia.
Volevo rendere, senza forzare, il peso del vivere in un luogo che dovrebbe esserti amico ma non lo è, visto che sospettano subito di loro e non fanno tanti complimenti per arrestarli.
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antico
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Re: Mezz'ora prima che il diavolo s'accorga che sei morto

Messaggio#14 » domenica 29 novembre 2015, 21:20

Il racconto mi è piaciuto, per me è un pollice tendente all'alto. Perché non su completamente? Perché vorrei lo sporcassi ancora un po' di più. Non si percepisce l'odio del protagonista. Questo è un confronto tra due opposte fazioni e anche se è innocente non può valutare così "serenamente" e in modo quasi distaccato quanto sta accadendo. Fallo sanguinare, questo racconto. Mostra l'odio, quello reciproco, tenendo bene a mente che sia le guardie che il protagonista vessato non sono che vittime della Storia, quasi impossibilitate ad agire diversamente perché se sei cresciuto in un certo modo e con certe convinzioni quelle per te sono vere e basta. Abbraccia tutti i tuoi personaggi e faccelo sentire imprimendocelo a fuoco, questo racconto. Ti aspetto nel laboratorio.

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