'Giovannino nemmeno a una mosca farebbe del male.' di Sara Tirabassi

Zebratigrata
Messaggi: 308

'Giovannino nemmeno a una mosca farebbe del male.' di Sara Tirabassi

Messaggio#1 » martedì 17 novembre 2015, 0:58

Mi seguivano fissi, insistenti, due occhi avvezzi a malocchi e ad apocalissi: la zingara, mi dissi, e contai otto rintocchi. Lasciai i balocchi del mio barroccino, e mi feci vicino: 'Mi legga i tarocchi'. Come i pidocchi in testa a un bambino il suo risolino infestò la mia mente. Intanto la gente si metteva in cammino e fino al mattino nessuno riapriva battente. Però la veggente restava al suo posto, un futuro nascosto per ogni cliente: con aria sapiente tagliò il mazzo composto; 'C'è un costo', mi disse, 'che devi pagare', e io volli accettare.

Dopo avere disposto tre carte accosto, si perse a guardare. Un arcano maggiore, un auspicio felice, l'imperatrice. Ma negli occhi pareva mancare la voglia di amare: ci vidi la noia di una stiratrice. La zingara disse: 'è il passato', e il mio cuore sobbalzò ripensando al dolore di perdere Alice. Lei era un'attrice, e io un suo adoratore, ma poi il nostro amore si fece trito e banale: è normale che il tempo estingua l'ardore. La pensavo per ore, stavo sempre più male. Mi lasciò per un maiale, uno zingaro o armeno. Non era da meno la carta centrale, vale a dir la situazione attuale: di coppe un destriero.

Col suo sguardo osceno la strega osservava, il respiro che alzava e abbassava il suo seno; io ascoltavo, sereno, lei il mio presente narrava. Ma io già lo sapevo. Tra menzogne ed inganni era morto il Giovanni che Alice amava. La gente si offriva di aiutarmi coi panni, che di aver mille affanni non l'ho meritato: 'per lei si è sposato a diciassett'anni ma, povero Gianni, lei l'ha abbandonato', 'non si è vendicato: nemmeno a una mosca farebbe del male, Giannino adorato', 'è bravo, educato, lei invece era losca speriamo conosca una donna per bene'.

Mentre due falene sbattevano apposta con la loro ombra fosca sulla lampada ad acetilene, la ragazza trattenne la terza carta tra le dita. Lì c'era il resto della vita, tutto il futuro che viene: sarei stato in catene dopo quella notte infinita? Ha l'aria incupita la mia zingarella, non è affatto bella la carta che è uscita: una dama pulita... è la Forza quella! Una donzella che doma un leone. Lei, con contrizione mi diede la triste novella: 'sì, è la Forza quella, ma a rovescio dà nuove non buone'.

Preso dall'ossessione mi alzai rapido in piedi poi le diedi, convinto, un ceffone, le accarezzai il groppone, la calciai con i piedi: 'bastarda non vedi che sono Giannino? Col mio barroccino, ti ho seguita trent'anni, in punta di piedi. Non dir che non credi ch'io sia un assassino! Ero solo un bambino, tu un mostro mi hai reso, impazzito. Ma l'odio sopito non si vede nemmen da vicino: chiedi a Caino! Son io tuo marito, pagherai per avermi tradito'. Poi da sotto il vestito estrassi un coltello che piantai nel suo collo avvizzito.

Non mi sono pentito.



Avatar utente
Jacopo Berti
Messaggi: 441

Re: 'Giovannino nemmeno a una mosca farebbe del male.' di Sara Tirabassi

Messaggio#2 » mercoledì 18 novembre 2015, 19:56

Mi tocca provare, bravissima Sara, a fare un commento adeguato: di questo cimento avrei tutto pensato ma non di trovare cotanto rimoso e assonante talento.
Prevale - ed è un fatto - il divertimento rispetto ad ogn'altro rivale. Perdonino gli altri lo smacco, ma ad ora, perbacco, è matto il tuo scacco.
E bando alle norme sull'util commento.
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

Avatar utente
angelo.frascella
Messaggi: 716

Re: 'Giovannino nemmeno a una mosca farebbe del male.' di Sara Tirabassi

Messaggio#3 » mercoledì 18 novembre 2015, 23:03

Non è giusto, Sara! Non è giusto che tu, con i limiti imposti da Minuti Contati, riesca a scrivere un componimento in rima che, oltretutto, non si limita a essere un esercizio di stile, ma ha anche una storia dentro!!! Scherzi a parte, Sara, il racconto mi è piaciuto molto e, se il rischio, in un esercizio del genere, è che il lettore si lasci ipnotizzare dal ritmo e dalle rime e perda di vista il contenuto, tu sei riuscita a rendere pulita la lettura e la comprensione del testo. Il racconto ha anche una trama convincente che, se per un po’ sembra solo scritta per far sorridere, ha un colpo di scena finale truce e inaspettato che ne aumenta lo spessore. Un ottimo lavoro.

A rileggerci
Angelo

Avatar utente
Steamdoll
Messaggi: 23

Re: 'Giovannino nemmeno a una mosca farebbe del male.' di Sara Tirabassi

Messaggio#4 » venerdì 20 novembre 2015, 3:35

Mi dispiace non essere d'accordo con gli altri: non è la struttura a distrarre, ma la complessità di scrivere un racconto in questo modo si fa sentire.
A volte le parole sono forzate, per cercare delle rime che non risultano né naturali, né lineari dal punto di vista metrico lette ad alta voce. La punteggiatura a volte è invasiva e non aiuta a seguire il flusso che le frasi dovrebbero avere, le virgole aggiungono pause che sfasano ancora di più l'effetto metronomo.
Pur essendo una grande appassionata di componimenti di questo tipo, la storia è difficilissima da seguire, ho dovuto rileggerlo per comprendere quale fosse il significato, una volta assorbito l'impatto non tanto delle rime, ma delle parole (a volte oggettivamente difficili, come acetilene) che per l'appunto sono state ricercate per la rima.
L'insieme non lo ritengo convincente proprio perché non ha la fluidità di un reale componimento poetico e porta a dilatarsi anche l'importanza del ribaltamento finale, che passa del tutto in secondo piano. Con un racconto più comprensibile, sicuramente invece la storia, oggettivamente interessante, avrebbe colpito e suscitato sorpresa. Un esperimento ardito... e non riuscito.
«To argue with a man who has renounced the use and authority of reason, and whose philosophy consists in holding humanity in contempt, is like administering medicine to the dead, or endeavoring to convert an atheist by scripture.»

Avatar utente
simolimo
Messaggi: 62
Contatta:

Re: 'Giovannino nemmeno a una mosca farebbe del male.' di Sara Tirabassi

Messaggio#5 » domenica 22 novembre 2015, 15:40

ciao Sara e piacere di conoscerti ^_^

parto subito con un bel brava, ma:
è facile conquistare chi la rima sa amare,
più difficile è trovare armonia e il ritmare :P

ma andiamo pian piano, senza scender nel vano e la rima abbandoniamo che nel delirio cadiamo!

secondo me hai avuto davvero poco tempo per creare un racconto a puntino, non che non sia bello, intendiamoci, ma per giocare di rima, avrei anche voluto giocassi di spazi, metrica, ritmo e struttura. e questo manca, e si scorge.
questo per dirti dal punto di vista tecnico cosa un racconto del genere comporta, ma se lascio da parte queste mie minuzie, ecco, il pezzo in sé va ed è piacevole, molto.
mancano delle virgole, la punteggiatura per il discorso diretto deve essere sempre compresa tra le virgolette doppie, i caporali o il trattino lungo e poi ci sono delle immagini che sono piazzate più per un effetto di melodia che per vera necessità.
ciononostante, il racconto è molto ironico, veloce e ben dosato nel contenuto, non abbondi in descrizioni di ciò che è stato e porti comunque il lettore a capire come la storia sia andata e andrà.
hai usato il gioco dei tarocchi, una bella allegoria dell’intero significato del pezzo (non scordiamo il modo di dire “essere tarocco” XD) e hai basato su quelle immagini tutto il vissuto dei due protagonisti.
quello che sembra un pelo strano, e non capisco, è come una donna che ha amato un uomo non sia in grado di riconoscerlo... OK, lui aveva diciassette anni, ma erano sposati, l’avrà avuto in mente nei modi di fare, nelle espressioni… e poi, per leggere i tarocchi credo non si stia dirimpetto due minuti ^_^” ma tant’è.
il tema è centrato sì, ma solo sulla percezione che Giovannino ha verso l’esterno, non ci fossero state le “voci fuori campo dei paesani” non avremmo avuto modo di sapere che lui era il buono e lei la strega… ma ci sta!

bene Sara, non credo di aver nulla più d’aggiungere ^_^ se non un arrivederci alla prossima!
brava. Ciao ciao :)

Veronica Cani
Messaggi: 148

Re: 'Giovannino nemmeno a una mosca farebbe del male.' di Sara Tirabassi

Messaggio#6 » mercoledì 25 novembre 2015, 17:51

Ciao, Sara!
Ti faccio i complimenti per l’idea coraggiosa che hai avuto e il capolavoro che ne è scaturito. Non solo hai creato un racconto gradevole riguardo alla trama e coerente con la tematica richiesta, ma l’hai addirittura messo in versi! Non ho davvero nulla da eccepire, secondo me si tratta del racconto migliore del girone. A presto! :)

Avatar utente
invernomuto
Messaggi: 270

Re: 'Giovannino nemmeno a una mosca farebbe del male.' di Sara Tirabassi

Messaggio#7 » giovedì 26 novembre 2015, 1:07

Ciao Sara!
Per quanto mi riguarda hai sbancato: la costruzione, il registro, il vocabolario e persino la trama in se stessa funzionano perfettamente.
Ho riletto più volte sia per mio personale piacere che per cercare con il lanternino qualche errore da sottolinearti e non ne ho trovato nessuno, forse la metrica incostante potrebbe essere un problema ma tenendo conto delle limitazioni di Minuti Contati sarebbe stato eccessivo, secondo me, tenerne conto.
Bravissima, a parer mio uno dei racconti più notevoli e originali che abbia letto sul sito, complimenti.

diego.ducoli
Messaggi: 265

Re: 'Giovannino nemmeno a una mosca farebbe del male.' di Sara Tirabassi

Messaggio#8 » giovedì 26 novembre 2015, 22:53

Ciao Sara
Non è facile commentare questo pezzo, non sono un amante delle rime quindi perdonami se non sono riuscito ad apprezzare a fondo il tuo pezzo.
Sicuramente un un buon pezzo la storia si capisce e anche le immagini vengono fuori chiare.
Di contro ho faticato un po' nella lettura e alcuni passaggi non mi sembrano metricamente corretti.
Magari è un problema mio. In ogni caso un idea sicuramente coraggiosa e originale.

Avatar utente
raffaele.marra
Messaggi: 397

Re: 'Giovannino nemmeno a una mosca farebbe del male.' di Sara Tirabassi

Messaggio#9 » venerdì 27 novembre 2015, 0:20

È come quando in una gara di musica leggera arriva il tenore lirico e tutti si alzano in piedi applaudendo e gridando: che voce! E quindi nessuno pensa più alla bellezza della canzone, o all’arrangiamento o alle parole. Ma solo: che voce! Dico questo per sottolineare il fatto che il solo aver scelto di scrivere in rima eleva il tuo racconto ad un livello superiore agli altri. A dire il vero, le rime non sono sempre impeccabili: sono suggerite, assonanti, sicuramente gradevoli. Ma il ritmo è spesso traballante e la metrica non è impeccabile. Insomma, è come se il tenore un po’ steccasse qua e là, ma ciononostante, in confronto agli altri, viene da dire: che voce! Diciamo che se questo fosse un concorso di poesia, probabilmente il tuo testo non avrebbe grandissime chances; letto invece (come è giusto che sia) come racconto, allora mi limito a giudicarne stile, contenuto e attinenza al tema. Lo stile è originale e coraggioso, sicuramente un ottimo risultato se si pensa al poco tempo che hai avuto a disposizione. Il contenuto è interessante, non eccezionale, ma sicuramente ben congegnato e distribuito con saggezza. L’attinenza al tema c’è, indubbiamente. In definitiva, plaudo al tuo coraggio e alla tua capacità di mixare in poco tempo storia e poesia. Sicuramente il racconto è migliorabile, ma anche così il risultato, in generale, è decisamente positivo. Che voce!

Avatar utente
alberto.dellarossa
Messaggi: 230

Re: 'Giovannino nemmeno a una mosca farebbe del male.' di Sara Tirabassi

Messaggio#10 » venerdì 27 novembre 2015, 17:38

Molto positivo. Si, hai giocato sporco e come molti altri hanno fatto notare i problemucci ci sono. Si rimane incantati dall'andamento piuttosto che dalla storia e solo alla fine il lettore riprende il filo narrativo. Mi ha ricordato molto "Sally" di DeAndré. Poi ci sono i tarocchi e quindi mi colpisci al cuore.
Concludendo un lavoro furbo e ben fatto, che con più tempo e cura potrebbe diventare un vero gioiellino.

Zebratigrata
Messaggi: 308

Re: 'Giovannino nemmeno a una mosca farebbe del male.' di Sara Tirabassi

Messaggio#11 » sabato 28 novembre 2015, 15:17

Ciao a tutti,

e grazie per i commenti... trovo solo ora il tempo di rispondervi.

Innanzitutto mi fa piacere che il mio esperimento sia stato almeno in parte apprezzato.
Mi fa anche molto piacere - anzi è quello che considero uno degli scopi principali di MC - leggere le vostre critiche per poter magari tentare una seconda stesura e provare a migliorare quel che non ha funzionato. Come avete sicuramente notato ho consegnato un po' con l'acqua alla gola: ovviamente ci sarebbe voluto più tempo per rifinire tutto :-) Tuttavia è stata una delle poche occasioni in cui avevo la possibilità di usare tutte e 4 le ore a nostra disposizione, e ho voluto tentare.
Preciso che ho prima pensato la storia, e poi l'ho riscritta in rima, adattandola qua e là, e dai vostri commenti mi fa piacere vedere che nella riscrittura non si è persa troppo (era il mio timore principale dato che la cosa essenziale è appunto che emerga il racconto).

Riguardo alla metrica, nella prima parte è sicuramente più controllata, mentre la seconda parte non ho fatto in tempo a rivederla e rifinirla quindi quella che vedete è la prima versione, scritta un po' di getto. Verso la fine la metrica l'ho anzi un po' abbandonata, nel tentativo di accelerare il ritmo nel momento in cui il protagonista 'sbrocca', ma siccome molti di voi hanno notato negativamente l'abbandono della metrica era forse meglio cercare di seguirla.

Una nota sulla parola 'acetilene', che Steamdoll sente come difficile o forzata... alcune parole le ho ricercate per la rima, ovviamente, ma non questa, penso si tratti solo di una mia caratteristica: già in altre edizioni mi è stato fatto notare che uso parole 'difficili' o desuete, che a me sembrano invece normali. Ti ringrazio per avermela segnalata con precisione perché così mi aiuti a individuare i punti del testo che suonano poco scorrevoli. Poi, purtroppo, temo non guarirò mai dal mio essere lessicalmente un po' anacronistica, perché spesso se nessuno me lo dice non me ne accorgo proprio.
Il problema però è interessante: in questo caso meglio privilegiare la scorrevolezza del testo scegliendo parole di uso comune per il lettore attuale o meglio essere evocativi scegliendo parole sicuramente di uso comune nel passato non troppo lontano in cui si svolge la storia (come, appunto, acetilene)?

Anche alcune rime, verissimo, sono in realtà assonanze o poco più - anche qua mi piacerebbe migliorarle, con un po' di tempo a disposizione. Magari è la volta buona che trovo il tempo di postare nel laboratorio!
Quindi se avete qualche critica o consiglio nel cassetto non trattenetevi! Ne farò buon uso! ;-)

Avatar utente
antico
Messaggi: 7172

Re: 'Giovannino nemmeno a una mosca farebbe del male.' di Sara Tirabassi

Messaggio#12 » domenica 29 novembre 2015, 18:07

Un BRAVA convinto per la sperimentazione tentata. La resa finale è meno buona, in alcuni punti si fatica a proseguire, a volte sembri contraddirti (come quando la chiami ragazza, anche se sonotrent'anni che il protagonista la segue). Va rivisto senz'altro, aggiustato, affinato. Ne parliamo in privato, visto che il posto sul sito ce l'hai assicurato ;) Pollice tendente all'alto.

Torna a “73ª Edizione - 8ª della 4ª Era – Aislinn Edition”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti