Ancora un'altra possibilità. (Di Gian de Steja)

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Gian de Steja
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Ancora un'altra possibilità. (Di Gian de Steja)

Messaggio#1 » mercoledì 18 novembre 2015, 0:42

Erano tutti lì, in quel grande salone bianco. L'ultimo ricordo era quello del martirio, poi la luce, poi più niente. Il silenzio. E, come risvegliati all'unisono da un coma decennale, in quel salone si erano ritrovati, fra la gioia degli abbracci e il timore dell'incertezza. Alcuni di loro erano sicuri che quel posto fosse il tanto meritato paradiso, che lì avrebbero riscosso il premio, altri più prudenti e timorosi, si interrogavano sul proprio destino.

Aziz si guarda intorno senza riuscire a scorgere una parete diversa da quella che ha davanti. In tutte le altre direzioni vede solo una marea umana, perfettamente ordinata in file in cui ognuno, lui compreso, aspetta il proprio turno. Lui e gli altri sanno cosa devono fare: avanzare verso quella porta davanti a loro. Quando la porta si apre il più vicino entra e viene risucchiato dal vortice di luce. Semplice. Lì avrebbero conosciuto il proprio destino, forse si sarebbero trovati a tu per tu con il grande Allah. Forse.
"Ahmed, vedi qualcosa?"
"Non vedo niente, solo luce."
"Ahmed, sei il prossimo. Allah Akbar."
"Allah Akbar Aziz. Ci vediamo dopo... Inshallah!"
Aziz prende il posto dell'amico e aspetta il suo turno. Trascorso un tempo indefinibile, la porta si apre e Aziz si sente risucchiare dentro una calda luce confortevole. Si ritrova dentro un'altra stanza, sempre bianca ma molto piccola questa volta. La luce si attenua e diventa sempre più flebile, fino ad illuminare quasi esclusivamente una parte della stanza in cui si trova un piccolo uomo grassoccio seduto sulle gambe incrociate, con le braccia appoggiate sopra di esse e i palmi delle mani sovrapposti e rivolti verso l'alto.
"Benvenuto Aziz." Parla senza muovere la bocca. Il tono della voce è confortevole e ha qualcosa di celestiale.
"Ma tu sei..." Aziz si butta in ginocchio, un vago senso di disperazione gli preme nel petto, "ma tu sei… Buddha!"
"Sì Aziz, sono io. Non te l'aspettavi eh?"
"N… No, non direi… Io ero preparato per…"
"Allah? No, mi spiace. Niente Allah," un ghigno si disegna sul volto della divinità, "niente Dio, niente di niente. Esiste solo il Karma. Sai che cos'è il Karma?"
"No. Veramente io…"
"Beh, vedi è un po' complicato da spiegare ma lo capirai, prima o poi. Ti farà piacere sapere che avrai una seconda possibilità e anche una terza e una quarta e molte altre. Anzi, tecnicamente ne hai già avute parecchie, di possibilità. Tu soffrirai parecchio, sarai un ebreo come lo sei già stato, ricordi?"
Nella mente di Aziz cominciano a riaffiorare ricordi in un susseguirsi tumultuoso, come un film visto a velocità elevate, ma di cui si riesce a cogliere tutto l'essenziale. E si rivede, ora nei campi di concentramento a subire la fame e le angherie dei nazisti e poi ancora, nelle vesti di un militare americano che tortura un prigioniero e dopo nei panni di un curdo che vede i familiari morire asfissiati dai gas nervini e…
"Basta ti prego! Buddha, mio signore, cosa posso fare per impedire tutto questo orrore?"
"Niente Aziz, Karma is a bitch!"


"L'aria sarà sempre troppo carica di qualcosa. Il vostro corpo sempre indolenzito o stanco. Vostro padre, sempre troppo ubriaco. Vostra moglie sempre troppo fredda. Avrete sempre una qualche scusa per non vivere la vostra vita." C. Palahniuk

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Jacopo Berti
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Re: Ancora un'altra possibilità. (Di Gian de Steja)

Messaggio#2 » mercoledì 18 novembre 2015, 13:23

Bel racconto. Equilibrato, ben scritto, attuale, sorprendente.
Mi soffermo sul "sorprendente": sinceramente, all'inizio - per il riferimento al terrorismo: martirio e il nome dei protagonisti - credevo qualcosa di completamente diverso. Poi all'apparizione del Buddha mi sono venute in mente le pacate meditazioni di Hesse e dei suoi protagonisti. Infine - anticipato già dal quel ghigno - il colpo di scena: un Buddha smaliziato e crudelmente ironico, e un'espressione straniante, contemporanea, lontanissima dal clima creato.
Il tema "seconda possibilità" è centrato a puntino. È inserito verbatim nel testo in maniera naturalissima, e ho apprezzato soprattutto "Ti farà piacere sapere che avrai una seconda possibilità e anche una terza e una quarta e molte altre".

Avrei solo qualche osservazione minore su singole parole e costruzioni, ma eventualmente te le farà qualcuno che non ha altrettanto apprezzato il racconto.
Ultima modifica di Jacopo Berti il giovedì 19 novembre 2015, 16:13, modificato 1 volta in totale.
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

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angelo.frascella
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Re: Ancora un'altra possibilità. (Di Gian de Steja)

Messaggio#3 » mercoledì 18 novembre 2015, 23:21

Ciao Gian.

Faccio un po’ fatica a commentare il tuo racconto: vista l’attualità faccio fatica a sorridere nel leggerlo. Inoltre ci sono decine di barzellette che hanno per tema l’aldilà visualizzato in stile pubblicità del caffè, in cui il protagonista scopre di aver sbagliato tutto. È vero che poi, con un finale con un contrappasso un po’ meno prevedibile la situazione migliora, ma mi sembra che siamo più dalle parti della barzelletta che del racconto. Se provo a guardare, il racconto dal punto di vista un po’ po’ più tecnico, la descrizione iniziale mi pare poco fantasiosa. Inoltre toglierei, la lunga spiegazione sul fatto che oltre la porta avrebbero conosciuto il loro destino. Oltre a sapere di infodump è inutile, visto che non aggiunge niente. L’incontro con Buddha invece funziona abbastanza bene e l’aspetto migliore del racconto è la caratterizzazione insolita e ghignante che ne dai. Buona la frase finale.

A rileggerci
Angelo

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Steamdoll
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Re: Ancora un'altra possibilità. (Di Gian de Steja)

Messaggio#4 » venerdì 20 novembre 2015, 4:31

È davvero un peccato, perché trovo che l'idea di fondo sia complessa, semplice e piuttosto delicata al tempo stesso. Non tanto per il momento attuale, ma in quanto va a toccare due religioni molto importanti della nostra storia; il peccato è che tutto questo venga vanificato dalla banalizzazione stereotipata dei kamikaze (non ha lo stile di un racconto ironico, per cui, terribile frase finale a parte, mi riservo di considerarlo sufficientemente leggero ma serio), dall'atteggiamento del Buddha che sembra uscito da uno spot tv di dubbio gusto, alla scelta dei tempi delle reincarnazioni.
Affondare il coltello nella piaga dicendo che la reincarnazione non funziona nel modo descritto (non avrebbe certo dovuto reincarnarsi in esseri umani secondo la ruota karmica, ma la prendo come una "licenza poetica") non sarebbe d'aiuto. Perciò prendendo per buono l'artificio letterario, il finale è sbrigativo, quando secondo me avrebbe meritato più spazio di quello dedicato all'introduzione (altro spot pubblicitario o vignetta da quotidiano sul paradiso).
La frase in inglese è fuori luogo comunque la si giri, specie in bocca al Buddha, che aumenta l'effetto da "ho visto una maglietta da Disegual in cui Gautama lo diceva".
Non farò neanche io osservazioni minori, nonostante non mi sia piaciuto, in merito allo stile perché sono piuttosto soggettive; di per sé è scritto correttamente.
«To argue with a man who has renounced the use and authority of reason, and whose philosophy consists in holding humanity in contempt, is like administering medicine to the dead, or endeavoring to convert an atheist by scripture.»

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simolimo
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Re: Ancora un'altra possibilità. (Di Gian de Steja)

Messaggio#5 » domenica 22 novembre 2015, 15:34

ciao Jean, ecco che ti ritrovo su MC dopo averti incrociato sulla Tela ^_^

il pezzo è scritto bene, non ho nulla da eccepire sulla forma ne tanto più sullo stile: sono lineari, puliti, comprensibili e godibili. molto buono l’incipit e lo scorrere della storia si amalgama bene tra inizio e fine che, diciamolo, strappa pure un sorriso!
arrivando al contenuto, beh, credo che anche qui non si possa dire poi granché: l’attinenza al tema è rispettata e non esistono incoerenze di nessun genere. forse non hai caratterizzato gran bene il protagonista, ma credo che la tua possa essere stata una scelta mirata dato che già dal principio poni tutti i martiri sullo stesso piano, come se stessero in catena di montaggio pronti al giudizio.
Quello che non mi convince, invece, detto quello che ti ho appena esposto, è come questo processo si svolga all’infinito. Non credo che un Dio si possa intingere di tanta ironia alla duentocinquantamiliardesima volta che un suo osseravante gli si para davanti… insomma, sarà anche un dio, ma credo che ripetere all’infinito quelle frasi sia un’utopia anche per una divinità XD forse avrei preferito un concetto più “a catena di montaggio” (come accennato prima) con frasi pre confezionate di avanzamento e addetti del mestiere, ma… ehi! il pezzo è tuo e tu decidi, eccheccavolo! ahah ^_^”
non trovo neppure l’argomento troppo avvincente e innovativo, troppe volte si è letto di luci che risucchiano, stanze bianche e un Dio che ti parla come a prenderti per i fondelli.
insomma, le “critiche” che ti rivolgo sono meramente frutto del mio gusto personale perché da un punto di vista formale, per me, il tuo racconto non ha nulla da rivedere.

bravo Jean e alla prossima! ciao ciao ^_^

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invernomuto
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Re: Ancora un'altra possibilità. (Di Gian de Steja)

Messaggio#6 » mercoledì 25 novembre 2015, 2:10

Ciao Gian!
Un bel racconto che ha tutte le caratteristiche che, secondo me, un corto deve avere.
In primis è scorrevole, il tuo stile pulito non si perde in calembour o velleità poetiche e rende la lettura un processo facile e indolore: la lettura è filata via in un baleno.
Poi è "contenuto", tutto quello che ci serve sapere è contenuto nel testo stesso o facilmente desumibile da esso, persino il finale è efficace e conclusivo, non ci lascia dubbi sul destino di Aziz che continuerà a rivivere il loop sinché non imparerà qualcosa.
L'unica osservazione che mi sento di farti riguarda proprio la "punchline", il paradiso che contiene una divinità inaspettata è lievemente prevedibile: la ruota del karma al posto del beneamato San Pietro appariva addirittura nel finale di "Fantozzi in paradiso", ma nonostante questo il racconto riesce a funzionare lo stesso.
Una buonissima prova, a rileggerci!

Veronica Cani
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Re: Ancora un'altra possibilità. (Di Gian de Steja)

Messaggio#7 » mercoledì 25 novembre 2015, 17:43

Ciao, Gian!
Il tuo racconto è davvero divertente ed è stato un piacere leggerlo. Purtroppo l’entusiasmo mi è venuto meno nell’ultima frase pronunciata da Buddha. A parte la scelta dell’inglese, che trovo ingiustificata, ha un po’ il sapore della caduta di stile. Si tratta comunque di una piccola sporcatura, il racconto è gradevole. A presto! :)

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raffaele.marra
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Re: Ancora un'altra possibilità. (Di Gian de Steja)

Messaggio#8 » giovedì 26 novembre 2015, 13:48

Non vedo nulla di nuovo in questo racconto. È un insieme di cose già dette e già viste che non porta ad un finale particolarmente esaltante, soprattutto perché prevedibile. L’elemento di maggior pregio è il modo in cui hai interpretato il tema della “seconda possibilità”, andando a citare, tramite il concetto di Karma, la seconda possibilità per eccellenza. Ma forse non basta.

diego.ducoli
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Re: Ancora un'altra possibilità. (Di Gian de Steja)

Messaggio#9 » giovedì 26 novembre 2015, 22:52

Ciao Gian
Nulla da dire sullo stile, il racconto fila veramente bene.
La storia sembra un po' gia letta, soprattutto la descrizione dell' aldilà, ma il finale riesce a strappare un sorriso e soprattutto non ho faticato ad immaginarmela.
Ammetto che il Martire per la fede mi ha fatto un po' storcere il naso, ma cio non toglie che è un buon pezzo.

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Flavia Imperi
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Re: Ancora un'altra possibilità. (Di Gian de Steja)

Messaggio#10 » venerdì 27 novembre 2015, 7:49

Ciao Gian!
Ho trovato il tuo racconto delicato e incisivo. Non tanto per il colpo di scena dela Buddha, quanto per l'uso che hai voluto fare di un espediente simile, dai toni leggeri e ironici, per un argomento pesante come lo scontro fra civiltá. Un Buddha si, un po' da maglietta (ma ci sta) è il punto zero di una deflagrazione letteraria: l'estremista che impatta contro la grandezza della vita nelle sue infinite possibilitá. Un buon racconto.
In bocca al lupo!
Siamo storie di storie

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alberto.dellarossa
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Re: Ancora un'altra possibilità. (Di Gian de Steja)

Messaggio#11 » venerdì 27 novembre 2015, 17:20

Ottimo. Sei riuscito a ribaltare la situazione e a lasciarmi di stucco per concludere con il colpo di grazia di un Buddha che si esprime come un ragazzino americano. E ciò che mi piace di più è il controllo con il quale hai mosso i fili, hai creato una falsa aspettativa e l'hai disattesa, garantendo un finale cattivo. Sei riuscito a giocare bene con l'attualità e i sentimenti contrastanti che sicuramente sapevi di generare nel lettore, per poi prenderti la rivincita, una vendetta del tutto particolare.

Bravo davvero.

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antico
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Re: Ancora un'altra possibilità. (Di Gian de Steja)

Messaggio#12 » domenica 29 novembre 2015, 17:52

Questo racconto mi ha confuso. A una prima lettura la sensazione è stata più che positiva, ma a mente fredda mi sono chiesto: perché il Buddha? Siamo alla negazione della concezione religiosa, in una camera limbica in cui si ricorda e ci si ricicla, non c'è alcun bisogno di andarci cauti con la psiche dei deceduti mostrandogli cmq un'immagine conosciuta. Anzi, non ci sarebbe bisogno proprio di nulla. Mettili tutti insieme: assassini e assassinati, insieme in una stanza. Falli arrivare al conflitto, fai emergere i ricordi delle vite passate, evidenzia l'inutilità della loro ultima vita, falli abbracciare e poi rispediscili verso una nuova, una volta ancora destinata all'insuccesso, esistenza. A quel punto, sì, avresti detto qualcosa di veramente nuovo. Per il momento è un pollice solo vagamente indirizzato verso l'alto.

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