Un bagliore anomalo

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Angela
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Un bagliore anomalo

Messaggio#1 » mercoledì 9 dicembre 2015, 22:06

Era arrivato il momento che tutti aspettavano, soprattutto i bambini, ma il Sindaco quell’anno aveva deciso di fare i fuochi sul Monte Cimino.
- Si vedranno ‘sti fuochi? - chiese compare Natuzzo alla moglie mentre si grattava il naso bitorzoluto.
- Speriamo! Che l’anno scorso s’è sentito solo un gran boato - rispose quella sventolandosi, come se non fosse pieno inverno.
La gente lasciò la piazza del paese dove s’era svolta la consueta lotteria con prosciutti e cotechino in palio e si diresse verso la terrazza che dava sulla valle. Nel cielo scuro s’erano accese solo due o tre stelle e l’acqua s’era gelata nelle pozze che brillavano sotto la luna.
Guardavano tutti la vetta innevata del Monte Cimino, dove, di lì a poco, tra una pioggia di luci colorate, si sarebbe conclusa la festa della Castagna.
Erano anni ormai che la ditta fornitrice dei fuochi artificiali, usava dei Robot per la gestione. Era il mezzo più sicuro ed economico e lo spettacolo era più che soddisfacente. L’ultimo prototipo si chiamava “Natale 2050”, era ancora in fase sperimentale, ma aveva già dato ottimi risultati.
Il Robot raggiunse la vetta senza intoppi, il carico di fuochi era intorno alla cintura d’acciaio. Quando fu sulla vetta, si fermò e si guardò intorno. Individuò le luci del Paese che sembravano intermittenti in mezzo alla nebbia. Concluse che quello fosse il punto perfetto per lo spettacolo.
Digitò il codice di sicurezza sul pannello dell’avambraccio e la cintura si sganciò. Sistemò i razzi a una distanza variabile l’uno dall’altro e si preparò ad accendere le micce.
Il suo predecessore, “Natale 2025”, era esploso insieme ai razzi. Nessuno sapeva come fosse potuta accadere una cosa del genere, forse la cintura non si era sganciata. La gente diceva che era stata una sua decisione, che aveva voluto trasformarsi lui stesso in un fuoco artificiale per brillare come una stella.
Un pensiero lo colse poco prima di accendere le micce.
“Cosa si prova a essere un fuoco artificiale?”
La festa della Castagna si concluse nel migliore dei modi: i fuochi erano fontane di luce, cascate di mille colori, fiori di inimmaginabile bellezza. Solo l’ultimo non fu gradito perché di un’unica tonalità: un bagliore anomalo che squarciò il velo della notte e finì in una cortina di fumo denso che si stemperò nel vento di tramontana.


Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

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Callagan
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Re: Un bagliore anomalo

Messaggio#2 » giovedì 10 dicembre 2015, 16:23

Ciao, Angela. Non dico che l'idea del racconto sia male, anzi. Ho apprezzato anche la narrazione fluente e la storia che si svolge coerentemente dal principio alla fine. Hai sicuramente la sufficienza (se vogliamo banalizzare tutto dando dei voti >.<) ma, da lettore, pretendo di più: ovvero che il racconto lasci il segno. Vorrei che la storia mi colpisse, mi faccia riflettere e pensare. Trovo che il tuo racconto abbia tutte le potenzialità, ma affinché questo sia possibile in così pochi caratteri occorre rivedere qualcosa. Ad esempio, non v'è stato il tempo di empatizzare con il robot, unico personaggio e trappola in grado di catturare il lettore. Probabilmente, se le parti che fanno da cornice al testo le avessi raccontate dal suo punto di vista, sarebbe aumentata la carica emotiva e il racconto sarebbe stato più incisivo.
Devo essere sincero riguardo l'umanizzazione del robot, che pensa e agisce come un uomo: non mi convince. Ammetto che questo può essere un gusto personale e che, in così pochi caratteri a disposizione, non vi stavano proprio le possibilità di farmi mandare giù questa pillola con una qualche sorta di spiegazione.

Un'unica segnalazione:

Erano anni ormai che la ditta fornitrice dei fuochi artificiali, usava dei Robot per la gestione.

Attenzione alla virgola tra soggetto e predicato.

Alla prossima! :)

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Angela
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Re: Un bagliore anomalo

Messaggio#3 » giovedì 10 dicembre 2015, 17:46

Grazie Callagan per lettura e commento. Devo darti ragione su molti punti, forse avrei dovuto spendere qualche carattere in più per familiarizzare con il Robot o cambiare il POV. Per quanto riguarda l'ultimo appunto invece, che mi aspettavo, non avendo dato una collocazione temporale al testo, una forma primitiva di umanizzazione robotica, potrebbe starci. Del resto è un argomento che la scienza sta già affrontando da tempo mettendo in guardia la sperimentazione sui rischi di dotare unità robotiche di pensiero logico (un interessante articolo in tal senso era sul "Venerdì" di Repubblica, qualche settimana fa).
Il mio racconto non dice tante cose, neppure il finale è certo. Ho semplicemente aperto la porta, anzi, l'ho letteralmente spalancata al lettore che, in questo modo, diventa coautore.
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Fernando Nappo
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Re: Un bagliore anomalo

Messaggio#4 » domenica 13 dicembre 2015, 14:34

Ciao, Angela.
L'idea del robot in cerca di sensazioni e/o emozioni non è nuovissima, anzi in SF è piuttosto sfruttata.
Ma quello che mi ha maggiormente spiazzato è il ritardo con cui introduci il vero protagonista: il robot Natale 2050, che ci viene presentato quasi a metà racconto. Uno spreco, a mio avviso, con così pochi caratteri a disposizione. Mi aspettavo che capitasse qualcosa a Natuzzo e alla moglie, o che questi combinassero qualcosa, per poi perderli di vista.
Inoltre la conclusione mi pare poco chiara: l'aggettivo anomalo riferito al bagliore mi sembra troppo vago per trasferire al lettore una qualche immagine (e di conseguenza una qualche sensazione). E' forse il robot che s'è fatto saltare per scoprire cosa si prova a essere un fuoco d'artificio?
Il tema mi pare centrato, però il racconto non mi ha lasciato la stessa soddisfazione di altre tue prove.

diego.ducoli
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Re: Un bagliore anomalo

Messaggio#5 » lunedì 14 dicembre 2015, 21:55

Ciao Angela e ben ritrovata.
Il racconto si legge bene, il testo scivola via senza intoppi e questo è sicuramente un pregio.
Devo dirti che non ho apprezzato molto l'ingresso tardivo del robot2050.
Inizialmente credevo che i protagonisti della storia fossero Natuzzo e la moglie ma poi hai virato sui robot.
Un ingresso troppo veloce, come troppo veloce la scelta di farsi esplodere.
Avrei incentrato tutto il pezzo su di lui, sulla sua visione della valle e dei personaggi che si affaccendavano nella festa in attesa dei fuochi.
La tua scelta narrativa risulta, a mio avviso, poco incisiva.

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Andrea Partiti
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Re: Un bagliore anomalo

Messaggio#6 » martedì 15 dicembre 2015, 16:38

Non sono completamente convinto dal tuo racconto.
Va bene interpretare liberamente il tema, ma forse ti sei allontanata troppo. Se il tema fosse stato "pesci degli abissi" e i robot si fossero chiamati Diavolo Nero e Vipera di Mare, avresti potuto usare parola per parola lo stesso racconto... mi sembra che l'intercambiabilità con circa qualsiasi altro tema faccia perdere valore all'interpretazione.

Il racconto in sé è ben scritto. Penso che uno dei tuoi punti di forza siano dei personaggi fortemente caratterizzati, a partire da nome e aspetto (che io inquadro come "personaggi di paese", anche se non è per forza così), li sai usare agilmente. Natuzzo e moglie all'inizio sembravano rientrare in quella categoria, ma li perdi quasi subito, lasciando il dubbio di essere stati ingannati da una introduzione al racconto messa lì apposta per darci l'ambientazione e presto scordata per passare ai fatti da raccontare.

Il robot troppo umanizzato non mi dispiace né disturba, ne ho visti tanti anche più umani di così leggendo fantascienza. Il mio dubbio, semmai, riguarda il perché serva un robot per piazzare i fuochi d'artificio, quando i tubi per i lanci già ora si piazzano con largo anticipo e sono gestiti da un software. Un robot umanoide, come corpo e come mente, per questo compito sembra il classico cannone per uccidere le formiche, per quanto funzionale alla trama!

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Angela
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Re: Un bagliore anomalo

Messaggio#7 » martedì 15 dicembre 2015, 18:56

@Fernando: sicuramente il robot ha poco spazio all'interno del racconto, e non posso dare neppure la colpa ai caratteri perché me ne avanzava qualcuno. Si tratta di una pecca, c'è poco da fare. Quanto al finale invece, è lasciato all'interpretazione del lettore, una scelta voluta.

@Diego: il tuo appunto ricalca quello di Fernando, quindi la risposta è pressocché identica. Errore mio aver dato poco spazio al vero protagonista. La caratterizzazione di Natuzzo non mi dispiaceva, ma tutto sommato è superflua.

@Andrea: Ciò che qualcuno ha chiamato una furbata, in realtà è libera interpretazione. Sono un'autrice anomala, lo ammetto, più che altro perché tendo a darmi la zappa sui piedi anche se so benissimo che farà male. Quando mi viene in mente un'idea la seguo e mi lascio trasportare, per me la scrittura è soprattutto questo: puro istinto. Il giudizio negativo ci sta tutto.

Grazie a tutti per i commenti, sempre preziosi.
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Peter7413
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Re: Un bagliore anomalo

Messaggio#8 » martedì 15 dicembre 2015, 19:08

Mi allineo a quanto già sottolineato dai più in quanto è un problema oggettivo della tua strategia per questo racconto: il robot andava introdotto prima, fin dall'inizio direi. Nella soluzione da te abbracciata viene a mancare la possibilità di empatizzare con lui, di conoscerlo. Concordo con quanto sostieni riguardo all'indeterminatezza della situazione, tale da rendere possibile anche robot senzienti o similari, infatti penso che qualche parola dovresti spenderla anche a quel riguardo. Trovo un po' annacquato il tema del ricordo, invece. Lo dissemini, ma non è impregnante del testo. La soluzione riguardo ai paletti, anche alla luce delle parole di Cardone, è interessante e accettabile e ci sta anche per come l'hai resa. Un lavoro minato da un'errata strategia, in sostanza. Vale senz'altro la pena rielaborarlo alla luce di quanto detto.

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simolimo
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Re: Un bagliore anomalo

Messaggio#9 » mercoledì 16 dicembre 2015, 11:06

ciao Angela, ti chiamerò “Saetta” ;P sei stata velocissima a postare e velocissima a leggere e commentare X_X wow! mi congratulo con te :)
è la prima volta che ti leggo ^_^, quindi sotto con il commento!
parto subito col dirti che il tema, per me, non è stato centrato. capisco l’escamotage che hai utilizzato dando ai due robot il nome Natale 2025 e Natale 2050, ma qui non si ha alcun salto temporale, tutto è e rimane invariato, anche la stessa spinta dei robot di farsi esplodere per brillare come una stella. ed è un peccato, perché sarebbe bastato giocare un filo più di arguzia (tempo ne avevi in abbondanza) per inserire qualche elemento aggiuntivo che, da un lato, facesse affezionare il lettore ai robot per creare più empatia e senso emotivo per il loro “kamikazzarsi” e, dall’altro, facesse vedere come dopo 25 anni la situazione poteva evolvere.
hai fatto molte descrizioni che poco caratterizzano i veri protagonisti della storia e hai rubato loro caratteri (ci descrivi i partecipanti alla festa, ma sono influenti sulla resa della storia), ci fai percepire i robot come pensanti, ma è una cosa che ci butti lì così, tra capo e collo, quando ci dici dell’esplosione di Natale 2025, ma non si percepisce in nulla che quei robot possano avere una propria coscienza, una volontà propria…
diciamo che una possibilità poteva essere quella di non usare i nomi Natale 2025 e 2050 per i robot, ma ambientare le vicissitudini in quei due anni, proprio la sera di Natale e non nella festa della Castagna… altra scelta che non ho capito, perdonami :(
che ne so, avresti potuto mettere a paragone la sciagura del primo robot con quella del secondo che impiega venticinque anni per maturare l’idea incontenibile di diventare lui stesso fuoco, per brillante come una stella... (questo è solo un suggerimento ^_^)
il fatto è che, per me, il tuo racconto non c’entra proprio nulla col tema proposto, come ti ho detto in apertura. e mi spiace, perché l’idea non è affatto brutta, anzi, e la resa pure! l’hai scritto bene!
beh, non ti faccio alcuna osservazione nel testo perché le poche cose che non mi piacciono sono solo derivanti da un gusto personale e non da una scorretta narrazione che, invece, risulta molto godibile e ritmata.
paletti del diabolico CT: non rispettati (per me… scusa)
alla prossima Angela ^_^
ciao ciao!

Zebratigrata
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Re: Un bagliore anomalo

Messaggio#10 » mercoledì 16 dicembre 2015, 19:43

Ciao Angela,

il racconto è scritto bene e scorrevole, ma non credo di aver capito l'idea che c'è dietro.
Il finale lascia col dubbio di cosa sia successo e non ha tantissimo senso che il robot voglia provare ad essere un fuoco artificiale. Avresti dovuto magari motivarcelo: un errore di progettazione, un operaio della fabbrica che usa i robot per i fuochi per fare esperimenti sulle intelligenze artificiali...

Altro neo è la confusione nel punto di vista: l'inizio ce lo fai vedere dalla parte dei paesani, con dettagli minuti come il naso bitorzoluto, poi salti a un narratore onnisciente che ci racconta cos'era successo in passato e poi salti al punto di vista del nuovo robot. Non che sia un male per forza, ma crea un po' di confusione in questo caso, almeno secondo me.

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alberto.dellarossa
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Re: Un bagliore anomalo

Messaggio#11 » mercoledì 16 dicembre 2015, 19:57

Ciao Angela, il racconto mi lascia un po' perplesso, non tanto perché sia scritto male, tutt'altro. Il problema principale è che manca di mordente. Inoltre l'elemento "natale+data" è inserito forzosamente, e non lo dico in termini di rispetto del tema (mi importa relativamente) ma perché non si capisce bene perché li abbiano chiamati così. Fossero stati robot preposti agli spettacoli pirotecnici li avrebbero chiamati "BOOMSTICK 2050" o qualche altra fregnaccia simile (te lo dico perché con queste fregnacce c'ho a che fare...). Insomma, si sente la spinta dell'aderenza al tema che ha giocato a tuo svantaggio. Una prova sufficiente ma, come ho detto prima, priva di carica.

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