Una giornata buona

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Peter7413
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Una giornata buona

Messaggio#1 » mercoledì 9 dicembre 2015, 23:57

Una giornata buona
di Maurizio Bertino

«Nonno, è ora di tirarsi su!»
Entro in casa, lui è sul divano: tv accesa, luce spenta, borbotta qualcosa, stava dormendo e l’ho svegliato. Prendo la sedia a rotelle, la posiziono a lato del divano, le stampelle sono già appoggiate al muretto.
«Nevica!», gli dico mentre lo aiuto a sedersi.
Aggrotta le sopracciglia, guarda verso la finestra, le tapparelle sono abbassate, gli infilo le ciabatte ai piedi perché non prenda freddo e mi siedo accanto a lui.
«Mi parli di nuovo del Natale del 2025?», gli chiedo. Mi guarda, lo vedo pensieroso. Prendo il telecomando della tv e la spengo, siamo soli io e lui. «Ma sì, nonno, di quando ero ancora bambino e mi regalasti l’hoverboard, lo skateboard volante, quello di quel vecchio film di cui mi parlavi, quello che doveva già essere stato inventato nel 2015 e che invece arrivò dieci anni dopo.”
«L’hoverboard?», ripete lui.
«Me lo racconti sempre: al primo giro mi andai a schiantare contro quella Panda vecchio modello del 2017 e mi ruppi i denti!»
«Ah sì, vero, e tua madre ti diede uno schiaffo quando le riportasti i pezzi. Li avevi appena messi nuovi nuovi, quei denti.»
Si ricorda dei denti, sorrido e continuo. «E poi, per tirarmi su di morale, mi prendesti e mi caricasti sulla Vespa vecchia, quella che raggiungeva i 150 e che si portava a quota cento metri in cinque secondi spaccati!»
Lo vedo rimuginare, forse ho esagerato, magari è il caso di metterlo sulla sedia a rotelle e portarlo in bagno, ne avrà bisogno.
«Sicuro! Ora ricordo, sì!» ha un guizzo, gli occhi gli si illuminano. «Che Vespa che era quella, roba italiana! Peccato non le facciano più e ci sia crisi!»
«Eh sì, tempi d’oro quelli!» lo assecondo.
«Ma anche adesso non mi sembra che te la passi male: ti ho visto l’altro giorno mentre partivi sul tuo nuovo Jaguar! Sembra davvero un giaguaro quello, altro che le vecchie macchine dei miei tempi, con le ruote e tutto. Ma dimmi: ci arrivi ai trecento? Ho visto in tv pubblicizzare il nuovo modello Ghepard 2050 e li ho sentiti dire che fa da zero a quattrocento in tredici secondi netti anche sui terreni nuclearizzati!»
Lo guardo preoccupato, forse ho esagerato. Mi sorride, sembra esaltato, attende una mia risposta, ma non credo sia il caso di continuare.
«Nonno, non siamo nel 2050», dico scandendo bene le parole per non confonderlo ulteriormente.
Mi tira uno scappellotto. «E neppure nel 2025 e venticinque anni fa stavamo nel 1990 e c’erano appena stati i Mondiali in Italia e tu eri un moccioso più rispettoso!», mi fa l’occhiolino.
Mi ha fregato, è una giornata di quelle buone.
Mi sorride. «Fuori nevica sul serio?», chiede.
«Sì e fra pochi giorni è davvero Natale», gli rispondo.
«Se domani non sarà una giornata buona, dovrai inventarti una bella storia, fammi almeno ridere.»
«Ok.»
«Ma mettici più impegno! Se vuoi, infilaci un altro Natale del futuro, ma anche qualche alieno e magari un T-Rex.»
«Va bene, nonno.»
«E ora portami a pisciare che mi scappa.»
Gli sorrido e lo aiuto ad alzarsi. Oggi è lui, oggi è il mio nonno vero.

FINE



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Angela
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Re: Una giornata buona

Messaggio#2 » giovedì 10 dicembre 2015, 14:21

Maurizio, è incredibile che tu abbia tirato dentro anche il Trex! Solo per questo, hai diritto al Bonus gentilmente offerto dalla famiglia Flinstone! :D
Scherzi a parte, sei riuscito a tirar fuori un gioiellino di racconto, diverso rispetto ai soliti tuoi, un racconto con l'anima, soprattutto. Anzi, tutto sommato eri già scivolato sul filone sentimentale proprio con TRex, ma qui hai fatto sicuramente un piccolo capolavoro con la figura del nonno. Non dici molto ma il lettore non ne ha bisogno perché, attraverso la narrazione, ci rendiamo conto della condizione psicologica e invalidante di un uomo che ogni tanto perde la cognizione del tempo e delle cose. Le parti si invertono, adesso è il nipote che racconta storie e il nonno che "sorride esaltato in attesa di una risposta". Ho sottolineato questo passaggio perché mi è arrivata l'immagine di una persona che si accende come una lampadina, strappata al torpore e alla tristezza delle giornate grigie.
Stile molto buono e ottima la scelta della prima persona, in questo modo la narrazione è più vicina al protagonista e si evita la freddezza di un racconto in terza.
Altra frase che dice più di mille parole è questa:"Mi ha fregato, è una giornata di quelle buone". Forse avrei tagliato l'ultima frase che non aggiunge e non toglie nulla a quanto già detto e potrebbe suonare come un infodump.. Lo so, magari chiudere con la pipì non sarebbe stato elegante, ma originale sicuramente sì. LOL! La considero un'ottima prova, la migliore letta fino ad ora. Pollice in su che punta la stella polare.
Dimenticato gli appunti, giusto due.

le stampelle sono già appoggiate al muretto.
“Muretto” è un termine che mi fa pensare all’esterno, invece siamo all’interno dall’abitazione.

«E ora portami a pisciare che mi scappa.»
Manca la virgola dopo la “pipì”.
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

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Callagan
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Re: Una giornata buona

Messaggio#3 » venerdì 11 dicembre 2015, 12:53

Ciao, Maurizio. Il tuo racconto è molto godibile. Si legge bene e causa diversi sorrisi nel seguire il gioco tra nonno e nipote. Mi è piaciuto questo fatto: il sorriso fa da coperta all'estrema tristezza che cerca di celarsi, ma è destinata a manifestarsi. Così nel finale "Gli sorrido e lo aiuto ad alzarsi. Oggi è lui, oggi è il mio nonno vero." La frase è molto efficace e rende l'idea di un qualcosa che è destinato a essere perduto per sempre.
Riflettendo sul tuo testo, un appunto che sento di farti riguarda proprio le battute del vecchio. Va bene che è in uno dei suoi giorni buoni, però è troppo lucido e dettagliato nelle risposte. Non vi sono tentennamenti. A livello di dialogo, i due personaggi sono indistinguibili e questo non è un bene. Per me, se lavorassi sulle battute del nonno, questo racconto arriverebbe al massimo della sua efficacia. ;)

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Andrea Partiti
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Re: Una giornata buona

Messaggio#4 » lunedì 14 dicembre 2015, 16:07

Il tuo è un racconto scritto bene, naturale e veloce. Sullo stile non ho assolutamente nulla da dire.
Giochi sulla perdita di memoria del nonno, ma anche a me disturba un po' quanto sia lucido e brillante nel suo dialogo. Per quanto possa essere una giornata buona, mi sembra improbabile che riesca a stare al gioco in maniera così brillante, fino al punto di iniziare a inventare dettagli. Quando si perde lucidità, penso si tenda a dubitare costantemente delle informazioni e dei ricordi che affiorano, non a seguirle al volo.
Purtroppo la spigliatezza è l'ingrediente fondamentale per far funzionare il racconto, per non far dubitare chi legge fino al colpo di scena.
Ho imparato sulle mie spalle che provare a rappresentare la confusione della memoria in maniera diretta confonde anche i lettori, quindi non dico di arrivare a quell'estremo, ma una via di mezzo sì!
Trovo splendido il finale, con un calo verticale verso la quotidianità.

Jaguar è al femminile.

Hoverboard è una parola straniera, quindi andrebbe scritta in cor... ma no, va bene senza corsivo, non tutte le regole vanno seguite pedantemente, soprattutto se rischiano di far sembrare il testo datato!
La traduzione che hanno usato nel doppiaggio italiano è Volopattino, penso sia più adatto per evocare Ritorno al Futuro ai lettori italiani, soprattutto se nel contesto narrativo deve essere un termine comprensibile da una persona anziana (il nonno del racconto) che vivendo nel 2015 è probabile che abbia visto il film doppiato e non abbia imparato Hoverboard dagli articoli "siamo nel 2015 e ancora non c'è il futuro di ritorno al futuro" che proliferavano su internet attorno alla data fatidica.

Fernando Nappo
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Re: Una giornata buona

Messaggio#5 » lunedì 14 dicembre 2015, 21:38

Ciao maurizio,
anche tu, vedo, hai puntato sul sentimentale, incentrando il tuo racconto su di un nipote che si prende cura del nonno con problemi di lucidità.
Il racconto scorre bene, però, sarò tonto, non sono riuscito a capire in quale data si svolge il racconto. Siamo nel 2050 o no? E' solo uno scherzo che il nipote cerca di fare al nonno? E perché il nonno tira in ballo il 1990?
L'ho riletto più volte, ma quei riferimenti ai vari anni mi confondono.
Bello il finale.

diego.ducoli
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Re: Una giornata buona

Messaggio#6 » lunedì 14 dicembre 2015, 21:50

Ciao Maurizio
Un racconto scritto veramente bene, si vede che hai mestiere, quindi da punto di vista della forma nulla da dire.
Il racconto mi è piaciuto ma richiede una bella dose di “sospensione d'incredulità”: un anziano, malato di Alzheimer cosi brillante, anche nei giorni buoni, lo trovo inverosimile.
I rimandi a “Ritorno al futuro” sono gradevoli i dialoghi fluidi, anche troppo.
Questo nonnetto cosi lucido stempera un po' l'amarezza che si dovrebbe avvertire sul finale.
Nel complesso un buon racconto.

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Peter7413
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Re: Una giornata buona

Messaggio#7 » martedì 15 dicembre 2015, 1:45

Fernando, siamo nel 2015. Il tutto si gioca a livello scherzoso con il nipote che, partendo da una data a caso, ma non troppo (gioca un po' con RITORNO AL FUTURO), chiede di come fu il Natale 2025. Il nonno, inizialmente confuso, capisce e rilancia inventandosi delle macchine del futuro per poi sconfessare il ragazzo dicendogli che 25 anni prima c'erano i Mondiali del 90, facendo capire che è in una giornata buona e quindi no, non c'è verso di gabbarlo. Ergo, siamo nel 2015... ;)

Riguardo al nonnetto troppo brillante, scrivevo con in testa il protagonista, da anziano, di Big Fish. Se uno è abituato a raccontare storie per tutta la vita, nei suoi momenti brillanti da vecchio può esibirsi, nel relax, in battute anche sagaci. Del resto ho visto l'altro giorno un ragazzo atterrato con un pugno in pieno volto da un settantenne su cui non avrei scommesso dieci centesimi... Mi state forse dicendo che sarei dovuto intervenire chiedendogli di farsi mettere ko perché richiedeva troppa sospensione d'incredulità? O devo forse intervenire sulle piste da ballo per bloccare gli over age che si esibiscono in passi particolarmente azzardati adducendo che sono contro natura e che semmai potrebbero farli tossendo e possibilmente inciampando? Spiegatemi... :D

Ps: cavolo, qualcuno l'aveva avvertito a Montanelli che la pensione lo chiamava da almeno un trentennio?

Pps: Napolitanooo!!! Ci hanno gabbato per due presidenze... Sta gente non poteva stare in piedi...

Ppps: lo so, in quei casi non c'era malattia, ma ho avuto una nonna malata e quando era lei, ERA LEI. ;)

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simolimo
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Re: Una giornata buona

Messaggio#8 » mercoledì 16 dicembre 2015, 11:21

ciaaaaaoooo Mau!
finalmente ti leggo di nuovo ^_^ e… che bel pezzo. semplice, non pretenzioso, ma carico di ricordi, pregno di un sentimento per cui è difficile non commuoversi, almeno un po’, e con un’ironia niente male! mi è indubbiamente piaciuto!
ma passiamo a cose utili al testo: pregi e difettucci (perché di questo si tratta ;P)
l’inizio, secondo me, non ci sta: tu scrivi prima la battuta di dialogo e poi dici che il nipote entra in casa… no, invertirei, sarebbe una conseguenza più logica ^_^:
“Entro in casa. Lui è sul divano.
«Nonno, è ora di tirarsi su!»”

e poi continuerei con la belllllllissssssima frase successiva, ritmata, che spiega tanto in poco: bella, bravo!
ma subito dopo non mi è chiara la situazione: il nipote prende la sedia a rotelle e lo fa sedere sul divano, giusto? che servono le stampelle (perché dici “sono già lì” se lì c’è lui che lo aiuta a sedersi? Oltretutto, se dici sedia a rotelle si capisce già che il nonno non può camminare da solo ^_^”
poi mi scrivi che spegne la TV, ma… non sapevo neppure che la TV fosse accesa, magari la introdurrei dall’inizio o la lascerei proprio stare.
da ultimo, la frase finale la leverei. è tutto talmente ben scritto che anche se non ci dici con esattezza che quello è il suo “vero nonno” lo si intuisce chiaro e la chiusa sul fare la pipì mi piace di più, accentua un pelo l’irriverenza canzonatoria dell’anziano sull’impegno del nipote.
paletti del terribile CT: rispettati!
ecco qui Mau, null’altro da aggiungere, come detto prima in apertura, il pezzo è davvero molto bello. delicato. ma non melenso… ottimo!
beh, alla prossima caro ^_^
ciao ciao!!

Zebratigrata
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Re: Una giornata buona

Messaggio#9 » mercoledì 16 dicembre 2015, 19:10

Ciao Maurizio,

il tuo racconto mi è piaciuto, ma non lo trovo così realistico dal punto di vista della malattia... ma forse dipende dalle esperienze personali. Ad ogni modo trovo difficile sia immaginare questo nonno che a volte non sa in che anno è e altre volte si ricorda tutto alla perfezione, si questo nipote che vede suo nonno in questa condizione e cerca di confonderlo. Non so, secondo me non ci si divertirebbe, ma non si può mai dire.

Riguardo lo stile e la scrittura invece trovo il testo molto scorrevole e mi piace molto la scelta del dialogo narrato al presente. Anche io spezzo una lancia in favore del volopattino.

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alberto.dellarossa
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Re: Una giornata buona

Messaggio#10 » mercoledì 16 dicembre 2015, 19:24

Bel racconto, d'altronde non mi aspettavo nulla di meno dal buon Bertie. Detto questo, ci sono comunque alcuni aspetti che inficiano la resa finale: la reiterazione continua dell'aspetto futuro risulta forzata nell'economia del racconto, oltre a un paio di ripetizioni che stonano nel complesso.
Geniale il finale, pieno di sentimento e di amore, quello vero. Apprezzatissima l'autocitazione sul T-Rex, una vera ciliegina. Insomma, bravo come al solito, ma tanto ti punisco perché mi hai cassato il racconto, io ai buoni sentimenti non ci credo ahahaha!

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