Io amo la mia casa

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raffaele.marra
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Io amo la mia casa

Messaggio#1 » martedì 22 dicembre 2015, 0:43

Io amo la mia casa
(di Raffaele Marra)


Io amo la mia casa.
Così è stato e così sarà per sempre.
Sono nato nella miseria, cresciuto tra topi e lamiere, in un mondo grigio dove gli adulti mi sputavano addosso per il solo fatto che cercavo di parlare con educazione. La casa era il mio sogno di bambino, il mondo proibito che affascina e sfugge, il rifugio grazie al quale, se mai lo avessi avuto, sarei finalmente sfuggito alle mani rugose degli amici di mio padre. Tra le immondizie della città crebbe la mia rabbia, diversa ma non meno intensa della rabbia di tutti coloro che mi circondavano. Dalle mie parti, all’alba il sole era sempre nascosto da una coltre grigiastra che puzzava di piscio e di smog. Ho sempre pensato che quella nebbia schifosa fosse la nostra rabbia addensata.
Solo che io, quella rabbia, la seppi controllare.
La plasmai, la indirizzai, la tramutai in una linfa che mi sostenne, mi nutrì, mi sedusse e, infine, mi salvò la vita. Comprai la casa il giorno stesso del mio venticinquesimo compleanno, una settimana dopo la morte dei miei genitori. Ero solo, ma finalmente avevo un’istruzione, un lavoro e un bel po’ di soldi.
E avevo una casa.
Mi chiusi in essa, sentendo di amarla più di ogni altra cosa, più di ogni essere vivente.
La casa mi accolse e si lasciò penetrare dal mio spirito ferito e dalla mia irresistibile voglia di pace. La riempii di libri affinché condividessimo la luce delle più fulgide menti, la impreziosii con marmi e legni pregiati, affinché potesse ringiovanirsi e sorridere al mio risveglio come una amante gioviale. Le regalai le stoffe più preziose per farne tende che velassero il sole intenso costruendo una languida penombra per non violare la nostra sacra intimità.
Di giorno mi recavo al mio ufficio, parlavo con la gente, sentivo il mondo ammirare la mia scalata che non aveva fine. Eppure erano le ampie mura della mia casa sulla collina a ricordarmi quotidianamente quanto lontano ormai fossi dalla miseria della mia infanzia.
Io amo la mia casa, e amo vivere in essa, accarezzare ogni sua forma, annusare la polvere che si addensa sul pavimento in legno, far danzare lentamente le porte attorno ai cardini, abbracciare le travi in legno fino a sentirle scricchiolare come ossa che si risvegliano.
La amo nonostante essa, quell’unica volta in tutta la nostra vita, mi abbia tradito. Un istante prima di cadere, ebbi la netta sensazione che il gradino più alto della scala si fosse piegato improvvisamente sotto il mio peso. Avevo ormai ottant’anni, e il mio corpo restò senza vita sul pavimento per almeno una settimana prima che lo scoprissero.
Ciononostante, io continuo ad amare la mia casa.
E non la dividerò mai con nessuno.
Li guardo e non mi vedono, parlo loro ma non capiscono, soffio tra i loro capelli ma ancora non si sono resi conto che questo luogo non li accoglierà mai. Stanno contrattando il prezzo, come se la mia casa fosse davvero in vendita.
Andate via.
Io amo la mia casa…io amo la mia casa…io amo la mia casa…



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antico
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Re: Io amo la mia casa

Messaggio#2 » martedì 22 dicembre 2015, 0:44

Anche qui mi sembra tutto ok, buona Strukul Edition!

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Flavia Imperi
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Re: Io amo la mia casa

Messaggio#3 » martedì 22 dicembre 2015, 15:10

Ciao Raffaele,

l'amore ossessivo per la casa tanto agognata, trattata come un'amante maledetta, l'ho trovata una scelta originale. Per esigenze di spazio, però, hai messo un'introduzione-spiegazione un po' pesante e molto narrata, che forse avresti potuto far emergere nel corso della trama. Metti inoltre alcuni elementi interessanti, che poi non hanno peso nella trama, come qui:

Comprai la casa il giorno stesso del mio venticinquesimo compleanno, una settimana dopo la morte dei miei genitori.


Questo elemento sembra importante, ma poi non è sviluppato e rimane come una finestra aperta.

Attento anche ai possessivi, davvero non servono e appesantiscono la lettura:

Di giorno mi recavo al mio ufficio, parlavo con la gente, sentivo il mondo ammirare la mia scalata che non aveva fine. Eppure erano le ampie mura della mia casa sulla collina a ricordarmi quotidianamente quanto lontano ormai fossi dalla miseria della mia infanzia.


Esempio con due possessivi in meno:

Di giorno mi recavo in ufficio, parlavo con la gente, sentivo il mondo ammirare la mia scalata senza fine. Eppure erano le ampie mura della mia casa sulla collina a ricordarmi quotidianamente quanto lontano ormai fossi dalla miseria dell'infanzia


Ho apprezzato molto invece tutto il rapporto fra il protagonista e la casa, descritto davvero in modo poetico e vivido, stupendo.

In summa lo trovo un buon racconto, ma ancora migliorabile (e siamo qui per questo, no? :) ).
Siamo storie di storie

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mario.pippia1
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Re: Io amo la mia casa

Messaggio#4 » martedì 22 dicembre 2015, 18:20

Non male l'idea di raccontare l'amore malato per un oggetto desiderato e finalmente posseduto, tanto da diventare ossessione.

Il racconto fila abbastanza bene, con qualche piccolo salto probabilmente dovuto alla limitatezza del numero di battute.
Per esempio non mi è molto chiaro in che modo il protagonista improvvisamente abbia "molti soldi": da dove arrivano? Qualche assicurazione sulla vita? Ma se i genitori erano poveri, come avrebbero potuto contrarre un'assicurazione?

Scrivi "mi chiusi in essa" e subito dopo "sentendo di amarla più di ogni altra cosa".
Stride l'uso di "essa" invece di un più affettuoso "lei", ma è solo una stonatura :-)

Personalmente non mi piace molto la ripetizione finale: avrei preferito dire due volte la stessa cosa, magari in modo diverso, come "Io amo la mia casa... solo io amo la mia casa..." o qualcosa del genere.

In ogni caso hai fatto un buon lavoro :-)

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Simone Cassia
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Re: Io amo la mia casa

Messaggio#5 » mercoledì 23 dicembre 2015, 0:41

Ciao Raffaele,
ho provato sensazioni contrastanti alla fine del tuo racconto, ora ti spiego perché. Stilisticamente non fa una piega, il racconto è ben scritto, scorrevole, il tema è centrato perfettamente e anche declinato in maniera molto originale (mi evoca il finale di The Others e mi sta bene così!).
Quello che mi lascia perplesso è il netto cambio di prospettiva nella vita del ragazzino che all’inizio sembra un orfanello di strada, poi si scopre che ha dei genitori che gli hanno mantenuto un’istruzione e gli lasciano abbastanza sostanze da permettergli una casa.
Altra cosa, capisco che 3000 caratteri siano molto molto pochi per descrivere la vita lunga e di un uomo in ascesa sociale e il suo amore verso la propria casa, ma forse avrei cercato più immagini e meno sentimenti per descrivere il suo percorso di vita. So che possono essere scelte stilistiche e io stesso non sopporto il fatidico “show don’t tell” però in questo caso mi sento di dovertelo dire.

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alessandra.corra
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Re: Io amo la mia casa

Messaggio#6 » mercoledì 23 dicembre 2015, 11:26

Un amore ossessivo e malato che nemmeno la morte pare assopire. Non per una persona, ma per un oggetto. Una casa, simbolo di quel potere che il protagonista ha cercato per tutta la vita. Qualcosa però stride. È poco probabile che a soli 25 anni egli abbia terminato studi tanto importanti da avergli permesso di avviare subito una carriera così remunativa da fargli acquistare una casa di lusso. Nella storia c'è uno stacco troppo repentino tra una situazione di grande indigenza a una di totale benessere.
Lo stile, invece, mi è piaciuto molto. Elegante e molto raffinato.
Alla prossima.

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Mike009
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Re: Io amo la mia casa

Messaggio#7 » mercoledì 23 dicembre 2015, 17:18

Uff, è seccante che un'idea così originale per il tema di questo contest sia venuto a te e me! A parte gli scherzi, complimenti, lo stile e la narrazione sono molto buoni anche se di questi mi importa relativamente, visto che sono cose che in un racconto si sistemanno rileggendolo dopo giorni e qui il tempo è tiranno. Mi importa di più l'idea e le sansazioni che mi lascia, ottime. Se posso fare un unico appunto avrei calcato un po' la mano per rendere la storia un po' più macabra.

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Andrea Partiti
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Re: Io amo la mia casa

Messaggio#8 » giovedì 24 dicembre 2015, 19:15

Il tuo racconto è davvero ben scritto (nulla da criticare a riguardo) e si legge con grande piacere, la tua interpretazione del tema è fra le più originali che ho letto fin'ora.
Però non mi convince la sua logica, il percorso del protagonista è così sparso da lasciarci con più dubbi di quanti mi faccia piacere, da lettore. Il passaggio così drastico da povertà e adulti ignoranti (e violenti, come fai intuire dalle mani rugose) con un passaggio al mondo adulto da persona agiata è da spiegare meglio. Perché deve comprare la casa, se era dei suoi genitori e loro sono morti? Perché vivevano in questa casa che poi sembra sopra le loro possibilità? Se è una casa "sulla collina" io me la immagino solitaria, non circondata da piscio e smog. Manca qualcosa.
Forse avrei preferito addirittura che partissi direttamente da lui che finalmente compra la casa dei genitori ed inizia a renderla sua, senza alcun dettaglio sulla sua infanzia.

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beppe.roncari
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Re: Io amo la mia casa

Messaggio#9 » sabato 26 dicembre 2015, 9:08

Ciao Raffaele, ben ritrovato!
Racconto carino, anche se non mi è piaciuto del tutto il finale. Con il (solito) fantasma sei molto meno originale di quanto avresti potuto essere... Per esempio, alla frase: "La amo nonostante essa, quell’unica volta in tutta la nostra vita, mi abbia tradito." avresti dovuto dato una connotazione del tutto diversa alla parola tradire. Inciampare su un difetto è essere manchevoli, non tradire.
Tradire sarebbe stato se avesse fatto entrare qualcun altro nella sua intimità! Una donna, un ladro, un coinquilino... vedi tu.
La scelta lessicale sbagliata su quella frase chiave, per me, è un problema abbastanza grave. Ma meno grave del difetto di trama che essa fa intuire. Il vero tradimento che non c'è.
Ciao, alla prossima! :-)

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erika.adale
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Re: Io amo la mia casa

Messaggio#10 » domenica 27 dicembre 2015, 18:19

A mio giudizio questo racconto è un po' sproporzionato ( la parte introduttiva, molto narrata, è forse un po' ridondante), difetto che spesso emerge nei racconti (i miei in primis) di minuti contati. Ci facciamo prendere dall'idea, poi ci accorgiamo che le battute rimaste sono poche. Dico questo all'inizio per partire dai difetti, ma in generale mi hai convinto. Il rapporto con la casa può assumere molte valenze psicologiche e quella che descrivi è verosimile (proprio in questo periodo ristrutturo casa e mi rendo conto di proiettare spesso "altro" sul decor degli interni). Il finale è in perfetto equilibrio e non concordo con chi ti dice di premere sul pedale del macabro. La leggerezza della conclusione riporta ai racconti gotici prima che a quelli marcatamente horror, dunque basta suggerire il paranormale, senza sventolarlo.

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Vastatio
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Re: Io amo la mia casa

Messaggio#11 » martedì 29 dicembre 2015, 15:37

Ciao,
mi piace l'idea, molto. La realizzazione invece non la trovo all'altezza. La prima parte la trovo poco incisiva, oltre che confusa: butti pezzi di vita a caso (con anche un accenno a possibili violenze), mostri immagini anche belle (la nebbia come rabbia), ma senza uno scopo reale.
O meglio, uno scopo ce l'hai, far vedere quanto il protagonista odi il mondo esterno, ma non lo trovo focalizzato sulla ossessione della casa.
Non mi mostri come sia riuscito a trasformare la rabbia in quella linfa vitale che poi gli ha permesso di sfondare e farsi un mucchio di soldi, tanto da potersi acquistare la casa giovanissimo.
Non è il tuo focus, va bene, ma è un bel pezzo che decidi di omettere. Mi fai scivolare il piatto sotto gli occhi.
Dopo la costruzione migliora. Hai il tuo focus e lo tieni stretto, ci giri attorno aumentando la paranoia.
Bello il finale nelle intenzioni: la ripetizione finale è infantile, mi sembra di vederlo che sbatte i piedi a terra. Forse meglio un elenco che richiami ancora la sua eterne paranoia" Io amo la mia casa... amo le sue stanzw... amo le sue crepe..."

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Monica Patrizi
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Re: Io amo la mia casa

Messaggio#12 » venerdì 1 gennaio 2016, 23:50

Ciao Raffaele,
Scrivi molto bene, leggerti è piacevole e quasi musicale. Mi piace l'idea dell'amore per la casa, che diventa un'ossessione, la trovo originale. Trovo meno convincente la trama ed il finale del tuo racconto. Molto belle le tue descrizioni, hai curato i dettagli, con un lessico ricercato. Tuttavia hai sottratto spazio e caratteri all'intreccio della trama, che risulta poco sviluppata rispetto al resto del testo. Complimenti e a rileggerci!

alexandra.fischer
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Re: Io amo la mia casa

Messaggio#13 » domenica 3 gennaio 2016, 13:19

Mi piace molto l’amore disperato della tua storia, è quello di un uomo per la sua casa. Vi cerca conforto e l’arreda con tutte le comodità facendola diventare di fatto una parte di sé. Ho partecipato alla sua disperazione quando diventa anziano e vi muore all’interno, trasformandosi in un fantasma tutelare delle stanze vuote. Ovvio che non intenda tollerare la presenza di altre persone, malgrado lui non si trovi più nel mondo dei vivi ed è straziante vedere come i nuovi inquilini ignorino i suoi appelli ad andarsene (questo è veramente un tocco da maestro, potrebbe venire fuori una novella di genere ghost-story , magari inventando un personaggio tipo Carnaki, ma agente immobiliare e non detective professionale). Mi è piaciuto il fatto che le abbia dato una personalità (parla al plurale quando menziona i libri, quasi la casa potesse leggerli con lui) e ammiro il suo spirito di rivalsa, dalla miseria, che tu ben descrivi (topi, lamiere, odore di urina, smog). Bella l’immagine: rabbia-smog e anche la ripetizione di : io amo la mia casa. Mi è piaciuto l’uso dei tempi verbali, rende anche bene la presenza del fantasma.

Attento a: vicinanza eccessiva di sfugge riferito al mondo proibito – sfuggito alle mani rugose degli amici di mio padre nella prima parte
Una amante: io scriverei un’amante. Così il testo scorre meglio.
La parola rabbia è ripetuta tre volte, io avrei usato dei sinonimi, magari per misurare il grado di questo sentimento (un conto è se la prova lui, un conto è se la vede negli altri o attraverso lo smog e il cattivo odore), ma questo è solo un mio parere

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alberto.dellarossa
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Re: Io amo la mia casa

Messaggio#14 » domenica 3 gennaio 2016, 13:50

Ottimo. Il racconto fila alla perfezione fino alla fine, in maniera molto lineare. Belle le descrizioni e come hai descritto per addizione l'ossessione del protagonista. Mi sento di fare solo due appunti a un racconto già molto bello: il sintagma finale, ripetuto per aggiungere ulteriore ossessione e chiudere in fade-out, è superfluo. Abitui il lettore a una voce narrante consapevole per poi togliere autorevolezza in fondo. Inoltre avrei spinto un po' (ma solo un po') sulla personalità della casa che infine ci riveli in un atto di ribellione. Tutto bene se è per descrivere l'ossessione personificata del protagonista, ma se nella tua idea la casa ha DAVVERO tradito il suo amante (cosa che verrebbe da pensare, dato l'amore maledetto del tema) allora varrebbe la pena descrivere meglio il legame simbiontico tra i due.

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maria rosaria
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Re: Io amo la mia casa

Messaggio#15 » domenica 3 gennaio 2016, 16:02

Ciao Raffaele.
Bellissimo il tuo racconto e originale l'idea che ne è alla base.
Io non cambierei granché del modo in cui l'hai scritto, se non l'uso dei tempi verbali: magari dico una sciocchezza, ma se al posto del passato remoto avessi usato un passato prossimo, secondo me la storia ne avrebbe guadagnato in leggibilità.
Ho riportato di seguito un esempio in cui tra parentesi ci sono i verbi come li avrei messi io.
Ma è solo un dettaglio che non toglie bellezza alla storia. Complimenti!

"Solo che io, quella rabbia, la seppi (l'ho saputa) controllare.
La plasmai (l'ho plasmata), la indirizzai (l'ho indirizzata), la tramutai (l'ho tramutata)in una linfa che mi sostenne (ha sostenuto), mi nutrì (mi ha nutrito), mi sedusse (mi ha sedotto) e, infine, mi salvò (mi ha salvato) la vita. Comprai (Ho comprato) la casa il giorno stesso del mio venticinquesimo compleanno, una settimana dopo la morte dei miei genitori. Ero solo, ma finalmente avevo un’istruzione, un lavoro e un bel po’ di soldi.
E avevo una casa.
Mi chiusi (Mi sono chiuso)in essa, sentendo di amarla più di ogni altra cosa, più di ogni essere vivente."
Maria Rosaria

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antico
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Re: Io amo la mia casa

Messaggio#16 » mercoledì 6 gennaio 2016, 20:36

Una casa, un amore, una maledizione. Perfetto, il tema c'è. Però... Tutto troppo ripetuto, quasi a volerlo inculcare a forza e ci sta, ma la forma attuale è lontana da quella corretta e allora via di laboratorio perché di materiale ce n'è, ma come la casa che va abbellita, qui va revisionato per trasformare quello che, al momento, è un pollice ni, anche se interessato a puntare verso l'alto.

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