Piccole volpi

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erika.adale
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Piccole volpi

Messaggio#1 » martedì 22 dicembre 2015, 1:01

Spensero il fuoco ed entrarono nella grotta.
I bambini si sparpagliarono nella caverna, inseguiti dai cacciatori. Le voci si spensero come tizzoni nel buio. Il piccolo, inciampato dopo pochi passi, era stato trafitto, i riccioli grondanti di rosso. Pregai la montagna di nascondere quegli uccellini, ma sapevo che non li avrei più sentiti.
Avevo afferrato la lancia; la donna si riparava alle mie spalle, ringhiava, soffiava. Indietreggiavamo, un passo alla volta, pronti a graffiare, mordere con i denti affilati. Ma i cacciatori erano troppi e noi, giunti alla roccia viscida, non avevamo via d’uscita.
Mi strapparono la lancia, mi gettarono a terra. Non mi avrebbero ferito, ero un buon cacciatore, le mie braccia portavano carne. Volevano solo lei, la maledetta, capace di mettere al mondo piccole volpi. Allungai una mano e cercai di sfiorarla.

L’avevo vista per la prima volta mentre pescava rane. L’avevo seguita lungo il canneto, scrutandone i movimenti, le gocce che le scorrevano sulla pelle. Un ramo spezzato le aveva fatto sollevare gli occhi, vivaci come l’acqua impetuosa. Mi aveva guardato mentre il cuore mi batteva come durante la caccia. Era inerme e morbida come un coniglio, ma tremavo come mi era capitato di fronte ai lupi. Mi aveva appoggiato la mano sul petto, reclinando il capo. Mi aveva scelto come compagno e il fiume fu testimone.
La primavera partorì un piccolo, con occhi chiari. Il ventre era già gonfio del successivo quando al primo spuntarono i peli rossi. Iniziò la siccità. La terra era dura, secca. Qualcuno disse che era colpa della piccola volpe nata nella caverna. Al secondo i peli rossi spuntarono anche prima e i cervi si ritirarono nel bosco, dove nessuno aveva il coraggio di cacciare. Sperai che il prossimo avesse capelli come penne di merlo. Lei stringeva orgogliosa le piccole volpi, il suo ventre era gonfio del terzo. Sgravò di notte, la luna illuminò un altro volto di latte. Quando quella testa si coprì di rosso, gli alberi si ammalarono. Un altro figlio delle volpi aveva recato disgrazia.

La trafissero e vidi una punta di pietra sbucare dal ventre. Gli occhi le erano diventati torbidi come acqua stagnante.
Mi alzai, mentre un cacciatore cercava estrarre la lancia puntandole un piede nella schiena. Barcollai, abbracciai la mia donna e mi lasciai cadere sull’ossidiana affilata.

Nel 2007 a Valdaro, presso Mantova, nell’ambito degli scavi di una villa romana, è stata rinvenuta la sepoltura neolitica di un uomo e una donna. Gli scheletri, pressoché integri, erano stati tumulati viso contro viso, gli arti superiori ed inferiori sovrapposti in ultimo, eterno abbraccio.



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antico
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Re: Piccole volpi

Messaggio#2 » martedì 22 dicembre 2015, 1:17

Fuori tempo, ma ok con i caratteri: malus minimo per te! E buona Strukul Edition!

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Angela
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Re: Piccole volpi

Messaggio#3 » martedì 22 dicembre 2015, 18:32

Racconto forte, che comunica grandi emozioni. Mi è piaciuto il binomio uomo-animali; del resto, come hai spiegato alla fine, stiamo parlando del Neolitico. Tema centrato, stile ottimo, trama avvincente di forte impatto emotivo. La spiegazione finale è una chicca che aggiunge valore al testo. Decisamente pollice alzato per il tuo racconto a cui è difficile trovare un difetto. Brava.
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

alexandra.fischer
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Re: Piccole volpi

Messaggio#4 » mercoledì 23 dicembre 2015, 15:36

Piccole volpi di Erika Adale la tua storia prende spunto da un fatto reale, il ritrovamento della coppia di scheletri a Valdaro, evento già di per sé straziante (amore disperato fino all’ultimo respiro, visto che erano avvinti anche nella morte). Anche nella tua storia l’amore disperato è un tema centrato. La narrazione mi ha ricordato “Ayesha, la Figlia della Pietra”, ma tu ci hai messo qualcosa di tuo; mi è piaciuto il paragone figli-volpi riferito al colore dei capelli dei bambini e anche il tema dell’odio tribale (la donna è uccisa dalla tribù che odia la gente dai capelli rossi, attribuendole la capacità di attirare la malasorte, di qui l’aspirazione del suo uomo a un figlio dai capelli come le penne di un merlo).

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Callagan
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Re: Piccole volpi

Messaggio#5 » mercoledì 23 dicembre 2015, 20:04

Ciao, Erika. Ti sto per dire qualcosa che io odio sentirmi dire, scusami tantissimo ma... tu sai fare di meglio!
Ora non ricordo, sei stata tu a scrivere su facebook di avere scritto il racconto all'ultimo? Questo spiegherebbe molto. Ora mi spiego. La scelta di mettere quel lungo spiegone a metà testo spezza l'azione e smorza la carica emotiva; le ragioni della maledizione potevano essere mostrate al lettore in altro modo dal momento che i caratteri a disposizione non ti permettono un così lungo flash-back. Di fatti, il finale è troppo accelerato. Il potenziale del racconto è altissimo, la maledizione della donna condanna l'amore che condivide con il suo uomo, finiscono uccisi dagli altri cacciatori. E' un dramma di portata enorme... eppure io non ho percepito la tragedia a livello interiore. Purtroppo tutto risulta freddo, distaccato.
Piccola domanda: ma le due righe di spiegazione a calce del testo non fanno parte del racconto, right? Sono una sorta di appendice? Come tali le valuto e giudico bello e intrigante inventare storie ispirate a fatti del genere.

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angelo.frascella
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Re: Piccole volpi

Messaggio#6 » venerdì 25 dicembre 2015, 23:36

Ciao Erika.

Bel racconto davvero. La cosa che mi è piaciuto di più è il modo in cui lo stile di scrittura asseconda il contenuto, facedoci percepire la voce del protagonista come quella di un nostro antenato. Bella storia, ben scritta, insomma e anche il lungo flashback, che di solito non amo nei racconti brevi, qui non mi ha dato troppo fastidio, perché ben scritto e coinvolgente.

Buon Natale

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marco.roncaccia
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Re: Piccole volpi

Messaggio#7 » mercoledì 30 dicembre 2015, 14:13

Ciao Erika
mi è molto piaciuto il tuo racconto. Il tema c’è e non è affrontato in maniera banale. Il racconto regge dalla prima all’ultima riga, il linguaggio (brava!) è adeguato alla storia che racconta. L’unico appunto che mi sento di farti è per il corsivo alla fine. Non se ne sente il bisogno. Non aggiunge e non toglie niente. Un fatto reale ti ha ispirato? Bene! Saperlo o no non cambia niente al lettore che vuole leggere un racconto e lo fa con soddisfazione a prescindere dalla tua personale fonte di ispirazione.

Sybilla Levanti
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Re: Piccole volpi

Messaggio#8 » mercoledì 30 dicembre 2015, 23:40

Carina l'idea del vedere i piccoli con i capelli rossi come portatori di sfortuna ma sarei curiosa di sapere se almeno uno dei genitori ha i capelli rossi (giusto per capire come mai un fattore ereditario così raro si sia presentato per ben tre volte e in quel caso capire perché se uno dei due ha i capelli rossi o simili sia stato risparmiato...ma io mi perdo sui particolari). Come già indicato da qualcuno, mi sarei concentrata più sul presente che sul flash back (utile per carità, ma appesantisce il ritmo della narrazione) o per lo meno l'avrei limitato. Sullo stile non ho nulla da eccepire.

Fabiana Donato
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Re: Piccole volpi

Messaggio#9 » giovedì 31 dicembre 2015, 19:13

Ciao Erica! Bellissima storia d'amore. Te lo dico perché rappresenta proprio quello che cercavo: un perfetto connubio tra storicità e sentimento, che realizza un racconto in cui viene esposta drammaticamente la storia di un amore antico, ma senza tempo! Da difendere e per cui combattere fino alla fine. Nella parte conclusiva mi sono un po' persa, ma alla fine sei riuscita a creare un filo logico perfetto! Stavo per trovarti un difetto, ma onestamente non ho consigli da darti se non quello di continuare a scrivere storie belle come questa. Nel complesso: ottimo! Alla prossima :)

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AmbraStancampiano
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Re: Piccole volpi

Messaggio#10 » venerdì 1 gennaio 2016, 23:06

Ciao,
il tuo racconto mi ha presa molto, mi ha comunicato qualcosa, mi ha spinta a informarmi su un ritrovamento archeologico; grazie.
Bella la trama, ottimo lo stile, l'ambientazione è un colpo di genio, le parole che utilizzi sono perfette e il narratore è molto credibile.
Condivido l'opinione di molti sul flashback, ma l'idea di limarlo mi crea un dispiacere; proverei piuttosto a montarlo all'inizio del racconto esattamente così com'è, facendo coincidere fabula e intreccio; la struttura circolare diventerebbe un crescendo che potrebbe funzionare, ma chiaramente è solo una mia idea.
Complimenti, davvero una bella prova.
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

Zebratigrata
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Re: Piccole volpi

Messaggio#11 » domenica 3 gennaio 2016, 19:20

Ciao Erika,

il tuo racconto mi è piaciuto molto, lo trovo scritto bene e in maniera evocativa. Mi piace come mantieni il punto di vista del protagonista 'primitivo', ad esempio usando un elemento della sua presunta quotidianità come il coniglio come termine di paragone per la ragazza piuttosto che descriverne le caratteristiche in maniera astratta.

L'unica cosa che mi lascia perplessa della storia è la dinamica delle scene 'd'azione':
- 'i riccioli grondanti di rosso' mi sembra strano che abbiano trafitto il bambino alla testa. Perché non al petto? In quel caso non avrei usato 'riccioli grondanti', al massimo la pozza di sangue può essersi allargata fino a raggiungerli. In più, essendo già i capelli rossi, usare 'sangue' al posto di 'rosso' sarebbe stata una scelta migliore secondo me.
- 'una punta di lancia sbucare dal ventre' cioè la trafiggono da dietro. Non mi convince perché è sicuramente più scomodo, soprattutto considerando che non ha più modo di scappare quindi non c'è necessità di lanciare la lancia alle sue spalle mentre corre. In questo contesto primitivo, poi, sarebbe molto più credibile se le trafiggessero la pancia da davanti, anche simbolicamente parlando, visto che il suo crimine è generare bambini maledetti.

La nota al fondo non mi sembra che aggiunga molto alla storia, la preferisco col finale del paragrafo precedente.

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antico
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Re: Piccole volpi

Messaggio#12 » martedì 5 gennaio 2016, 14:50

Un racconto quasi perfetto. Dico quasi perché alcuni refusetti sparsi sono fastidiosi, ma nulla che infici il giudizio nel suo complesso, che è un bel pollice SU convinto. Potranno essere passati millenni, ma il male dell'uomo è originario e consta nella sua capacita di spremere da se stesso la peggior stupidità nel momento in cui fa branco. Gran bel lavoro.

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