Christmas edition - Un giorno solo non basta

Moderatore: Laboratorio

Richieste di Grazia

Sondaggio concluso il domenica 31 gennaio 2016, 23:12

Merita la grazia
5
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Il racconto andrebbe revisionato
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Fernando Nappo
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Christmas edition - Un giorno solo non basta

Messaggio#1 » sabato 2 gennaio 2016, 11:04

Un giorno solo non basta

di Fernando Nappo

Francesco si asciugò una lacrima e tirò su col naso: il momento era di quelli da ricordare.
Radunare la famigliola davanti al camino del soggiorno gli era costato un certo sforzo, ma ne era valsa la pena.
«Non andatevene, mi raccomando» disse ai presenti. «Torno in un attimo».
Andò in bagno e si diede una rinfrescata. La barba, benché del giorno prima, si notava a malapena e decise di non curarsene oltre. Si asciugò, si pettinò e si rifece il nodo alla cravatta.
Si sentiva a posto, sufficientemente in ordine.
Tirò giù le maniche della camicia e rientrò in salotto, dove recuperò la giacca dalla spalliera della sedia sulla quale l’aveva abbandonata al suo arrivo.
Si fermò un istante di fronte alla tavola imbandita per le feste: sulla tovaglia rossa e verde, al centro della quale spiccava l’effigie di Babbo Natale, c’era ogni ben di Dio: antipasti, primi piatti, portate di carne e pesce, dolci, vini e bollicine a volontà.
Scrollò il capo. «Prima di tutto, pensiamo a noi».
Si mise al centro del gruppo ed estrasse il cellulare.
«Autoscatto fra tre secondi» disse, e lo lanciò di fronte a sé.
Mentre il cellulare si posizionava ad altezza e distanza ottimali, indossò la sua vecchia maschera di Babbo Natale.
« Dite cheese...»
Un istante di attesa, il lampo del flash e tutto era finito.
Francesco allungò la mano aperta e richiamò il cellulare a sé.
La foto era perfetta: la bambina, sulla sinistra, e il ragazzino, sulla destra, avevano mani e piedi legati, la gola squarciata ed erano tenuti in posizione eretta davanti al camino tramite corde inchiodate alla parete, marionette nel teatro che Francesco aveva predisposto per loro. Davanti, i genitori, legati mani e piedi a due sedie e sgozzati a loro volta. Francesco era alle loro spalle, mascherato e con la camicia lorda di sangue. Il timecode segnalava il 25 dicembre 2050.
Sfiorò il display e passò alla foto scattata il Natale precedente. Un Natale niente male, tutto sommato: una famiglia di solo tre componenti, ma c’era tanto rosso, e il rosso è il simbolo del Natale.
Un altro tocco, un’altra foto, un’altra famiglia.
A ritroso, di foto in foto, di famiglia in famiglia, tornò al Natale di venticinque anni addietro, alla prima foto. Per quanto si sforzasse, nessuna famiglia era più riuscita a regalargli le stesse intense emozioni.
In quella foto, suo fratello, sua sorella e i suoi genitori erano seduti sull’antico divano rivestito in damasco rosso, la gola aperta da un lungo taglio. Francesco era al centro, il viso coperto dalla maschera di Babbo Natale. Alle loro spalle s’intravvedeva la tavola preparata per i festeggiamenti.
«Non avresti dovuto farmi venire per Natale, papà».
Spense il cellulare.
«Un giorno solo non basta».



Fernando Nappo
Messaggi: 584

Re: Christmas edition - Un giorno solo non basta

Messaggio#2 » sabato 2 gennaio 2016, 11:08

Questo è l’elenco delle modifiche che ho apportato al racconto, sull’onda dei suggerimenti ricevuti durante la Christmas edition.
L’obiettivo della sfida a Spartaco: se il racconto, così modificato, risultasse migliore, chiederei di sostituirlo all’originale, attualmente in vetrina.

Da: Benché del giorno prima, la barba ancora non si vedeva: decise che poteva andare bene così.
A: La barba, benché del giorno prima, si notava a malapena e decise di non curarsene oltre.
Ho riformulato la frase che, come segnalato da Angela, era un poco ingarbugliata. Ora mi pare più scorrevole.

Da: Si accomodò al centro della famigliola, tra il padre e la madre, ed estrasse il cellulare.
A: Si mise al centro del gruppo ed estrasse il cellulare.
Ho eliminato la seconda ricorrenza di famigliola facendo riferimento a un generico gruppo (sottintendendo famiglia) e non direttamente a padre e madre perché il riferimento puntuale ai due, muti e inespressivi dall’inizio del racconto, può far venire prima del tempo il dubbio che siano morti, tanto più che la scena della famiglia trucidata viene descritta nel dettaglio dopo poche righe.

Da: «Dite cheese» disse.
A: « Dite cheese...»
Tolto il disse e aggiunti i tre puntini di sospensione che mi pare rendano bene l’attimo di attesa appena prima dello scatto.

Da: orride marionette nel teatro che Francesco aveva...
A: marionette nel teatro che Francesco aveva...
Via il termine orride che sposta il pdv sul narratore.
Cerco sempre di tenere il pdv il più saldo possibile, in particolare in racconti così brevi, dove un pdv ondivago può essere molto fastidioso.
Credo di aver capito a cosa è dovuto l’errore che ho commesso: al fatto che mi sono innamorato di quella frase. Mi sembrava così tristemente evocativa, quasi poetica (mo’ me la sto tirando un po’, eh...) che, pur rileggendola più volte, non mi sono accorto dell’errore che si portava dietro.
Si sente dire spesso che non ci si deve innamorare di ciò che si scrive, che bisogna essere disposti a cancellare senza patemi anche quelle parti che ci sembrano meglio riuscite se questo può migliorare il nostro lavoro. In questo caso avrei dovuto seguire questo suggerimento.

Da: Davanti, legati mani e piedi a due sedie, i genitori, anch’essi sgozzati. Francesco, mascherato, la camicia lorda di sangue, era alle loro spalle.
A: Davanti, i genitori, legati mani e piedi a due sedie e sgozzati a loro volta. Francesco era alle loro spalle, mascherato e con la camicia lorda di sangue.
Come segnalato da Marco, in questo modo le frasi sono più scorrevoli.

Da: A ritroso, di foto in foto, di famiglia in famiglia, tornò al Natale di venticinque anni prima, alla prima foto, alla prima famiglia.
A: A ritroso, di foto in foto, di famiglia in famiglia, tornò al Natale di venticinque addietro, alla prima foto.
A differenza di quanto suggerito da Marco, ho voluto provare a lasciare la ricorrenza di famiglia nel periodo seguente a quello riportato mentre l’ho tolta da questo nel quale riccoreva ben tre volte. Mi pare più bilanciato. Vediamo se funziona.
Sostituita una ripetizione di prima con addietro.

@Marco Cardone: non ho fatto modifiche riguardo alla maschera di Babbo Natale perché ne faccio già menzione durante la cena del 2050, Francesco la indossa appena prima dell’autoscatto. Forse non ho ben capito la tua indicazione...

@Angela Catalini: riguardo al suggerimento di utilizzare i corsivi per alcuni termini stranieri, pur concordando in linea di principio, resto dell’idea che in questo caso non sia necessario poiché si tratta di termini ormai di uso comune. Anzi, temo che evidenziarli con un corsivo rischierebbe di dar loro un risalto eccessivo, non necessario e forse addirittura fuorviante nell’economia del racconto. Sarebbe come mettere in corsivo parole come film o soap opera, talmente diffuse e di uso comune che trovandole in corsivo il lettore sarebbe portato a chiedersi perché l’autore abbia deciso di metterle in evidenza, e se per caso quei termini non abbiano una importanza che vada oltre il loro comune significato.
Questo il mio parere, opinabilissimo, come sempre.

alexandra.fischer
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Re: Christmas edition - Un giorno solo non basta

Messaggio#3 » domenica 3 gennaio 2016, 13:30

Il tema natalizio del racconto si presta molto bene alla tua storia. Di fatto, la sorpresa finale è davvero un brutto colpo per il lettore. Forse proprio perché tutti siamo freschi di festeggiamento, la menzione della tavola imbandita, della famiglia riunita e del protagonista mascherato da Babbo Natale che ne fotografa i componenti sul divano, rassicura. Dopotutto, è qualcosa che tutti hanno fatto molto spesso. Per questo, il fatto di apprendere che la famiglia ha la gola tagliata e lui è un serial-killer, che ha cominciato la serie di foto natalizie insanguinate a partire dalla propria, di famiglia, fa inorridire ancora di più. Io la trovo una prova valida. Interessante anche la data della foto del Natale più recente…il 2050. Agghiacciante la chiusura. Una parte di lui è rimasta legata al padre. Di fatto, ogni volta che stermina una famiglia, rivive sempre quello stesso Natale di sangue. Il lettore si chiede a cosa sia dovuta tanta violenza. Vedrei bene la tua storia in un’antologia tipo “Racconti di Natale Horror”. Bravissimo.

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harold.mancini
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Re: Christmas edition - Un giorno solo non basta

Messaggio#4 » sabato 9 gennaio 2016, 17:34

Punto forte: l'ambientazione natalizia e una introduzione lenta al rovesciamento delle carte in tavola con la scoperta della cruenta realtà; altro fattore interessante è l'accenno al fatto che si parli di un futuro prossimo.

Punto debole: famiglia, foto, sgozzato/i, troppe ripetizioni spesso in pochissime righe in qualche modo appesantiscono la lettura.

Be', come detto cercherei di trovare un modo per ridurre le ripetizioni mantenendo comunque quel non so che di ansiogeno che esse hanno.

Comunque sia mi sento di dire "chiedo la grazia"

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Jacopo Berti
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Re: Christmas edition - Un giorno solo non basta

Messaggio#5 » domenica 10 gennaio 2016, 20:41

Racconto eccellente! Farei molta fatica a trovare dei difetti; ti segnalo invece con facilità i punti di forza:
- la piccola innovazione tecnologica del cellulare che levita: è intelligente e divertente e basta a rendere credibile la distanza cronologica dei fatti.
- il colpo di scena, ben preparato: si capisce che sta per succedere qualcosa o che la situazione non è normale, ma sfido a indovinare cosa, senza averlo letto in precedenza.
- la caratterizzazione psicologica del protagonista, resa in modo equilibrato da azioni e considerazioni focalizzate.

Vero è che sono qui da poco, ma credo sia il racconto migliore letto in un laboratorio.

Naturalmente CHIEDO LA GRAZIA
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

Marale
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Re: Christmas edition - Un giorno solo non basta

Messaggio#6 » lunedì 11 gennaio 2016, 11:13

Il racconto mi è piaciuto molto, la storia è interessante e ha un buon ritmo di lettura.

Si asciugò, si pettinò e si rifece il nodo alla cravatta.
Non ne sono sicura, ma forse il "si" del "si rifece il nodo alla cravatta" si potrebbe anche omettere, per evitare la ripetizione.

"marionette nel teatro che Francesco aveva predisposto per loro."
Secondo me questa precisazione si potrebbe togliere perché non è indispensabile alla comprensione della situazione.

Chiedo la grazia.

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ceranu
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Re: Christmas edition - Un giorno solo non basta

Messaggio#7 » venerdì 15 gennaio 2016, 22:32

Ciao Fernando, gran bel racconto. la scena di lui che scorre le foto fino alla prima mi è piaciuta molto. C'è la tranquilità che gli da la follia, ed è ben resa. Però siamo nel Laboratorio e un appunto te lo farò comunque.
Francesco si asciugò una lacrima e tirò su col naso: il momento era di quelli da ricordare.
Radunare la famigliola davanti al camino del soggiorno gli era costato un certo sforzo, ma ne era valsa la pena.
«Non andatevene, mi raccomando» disse ai presenti. «Torno in un attimo».

Su questa parte ho dei dubbi. La trovo superflua e inutilmente forviante. Quel "disse ai presenti" lo trovo poco appropriato.
Credo che se il tutto partisse da quando è in bagno, con una sua piccola riflessione su quanto fosse stato preparare la famiglia per il grande evento, avresti ottenuto lo stesso effetto.

Ribadisco che si tratta solo di una sbavatura impercettibile, tanto che: CHIEDO LA GRAZIA.
Ciao e alla prossima.

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Spartaco
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Re: Christmas edition - Un giorno solo non basta

Messaggio#8 » venerdì 22 gennaio 2016, 8:46

Come procedono i lavori?
Ho notato che dopo un avvio spumeggiante state battendo la fiacca.
Ricordatevi di Sfidarmi, altrimenti mi annoio!

Fernando Nappo
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Re: Christmas edition - Un giorno solo non basta

Messaggio#9 » sabato 23 gennaio 2016, 10:13

Ciao Spartaco,
penso sia giunta l'ora di sfidarti: vorrei che questa versione del racconto sostituisca quella attualmente in vetrina.

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Spartaco
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Re: Christmas edition - Un giorno solo non basta

Messaggio#10 » martedì 26 gennaio 2016, 6:39

Questo è un caso particolare: il racconto passerà anche al vaglio dell'Antico.
A presto il responso.

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