Contatto - Di Sandro Capone
- Raphael Sepulveda
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Contatto - Di Sandro Capone
Contatto
Il giovane teneva il tempo con la testa mentre in cuffia il ritmo assordante dei Death Syndicate copriva il segnale incostante del sonar. Fu la pausa tra un brano e l'altro a salvarlo da una indimenticabile strigliata da parte dei suoi superiori e a fargli notare che i radar erano praticamente impazziti. Subito si mise composto sulla sua postazione e gettò via le cuffie cercando di riprendere goffamente in mano la situazione.
Tutte le apparecchiature inviavano all'unisono lo stesso segnale mentre la stampante gettava a terra un fiume di fogli colmi di simboli e grafici.
Il giovane si spostava da una postazione all'altra sperando non fosse un falso allarme o uno dei soliti inutili contatti.
Prese in mano i dati stampati e fu colto da euforia mentre un sorriso di gioia gli si stampava sul volto. Non c'era alcun dubbio, stavolta avrebbe preso un aumento, una promozione, una pacca sulla spalla almeno!
Tirò su la cornetta per chiamare il suo superiore e quasi non riusciva a formulare le parole dall'emozione "P-p-professore, abbiamo preso un contatto, u-u-uno di quelli seri...quello che stavamo a-a-aspettando!".
Una voce stanca e assonnata rispose "Se è l'ennesimo falso allarme ti spedisco a lavorare in qualche sudicio ufficio."
- Più sudicio di quella squallida postazione radar? Non credo proprio. -
Ma il suo pensiero non poteva essere esposto e si limitò ad un tiepido "N-n-no Signore, credo che stavolta ci siamo".
Il giovane si affrettò a fare ordine sulla sua postazione gettando nel cassetto tutto il ciarpame "non inerente al lavoro".
Fece il suo ingresso il superiore che torreggiava sul timido tecnico radar.
"Che cosa abbiamo qui?"
"T-t-tenga Signore" gli tese alcuni dei documenti con mano tremante "i s-s-sonar mandano questo codice costante, la macchina l'ha codificato e non c'è dubbio. G-g-guardi la distanza dalla quale giunge il segnale."
"Che mi venga... hai ragione" il superiore scartabellava i fogli con tutti i dati raccolti dal macchinario.
Il viso gli si illuminava man mano che i dati si facevano più chiari ai suoi occhi.
"Ci siamo... ci siamo ragazzo!"
- Ed ecco che giunge la meritata pacca sulla spalla! -
Abbassò lo sguardo mascherando un certo orgoglio per la sua - Tua?? ma se stavi ascoltando black metal e facendoti i fatti tuoi! - scoperta.
"Chiamo subito il Presidente, questa è la scoperta che stavamo aspettando!"
Il professore prese in mano la cornetta e digitò il codice degli uffici presidenziali: "Signor Presidente, qui Paimon... Si, abbiamo preso contatto finalmente, non c'è dubbio... arriva da troppo lontano."
Tra una pausa e l'altra il giovane cercava di tendere l'orecchio per carpire inutilmente qualche risposta del Presidente.
"Nessun satanista della domenica, nessuna seduta spiritica. Il computer ha codificato il segnale: è senza dubbio Enochiano... Si Signore, ha capito bene, non viene dalla Terra. Siamo ben oltre l'isolamento! Questo arriva dai nostri fratelli angeli... finalmente abbiamo ripreso contatto con il Paradiso."
Sandro Capone
Il giovane teneva il tempo con la testa mentre in cuffia il ritmo assordante dei Death Syndicate copriva il segnale incostante del sonar. Fu la pausa tra un brano e l'altro a salvarlo da una indimenticabile strigliata da parte dei suoi superiori e a fargli notare che i radar erano praticamente impazziti. Subito si mise composto sulla sua postazione e gettò via le cuffie cercando di riprendere goffamente in mano la situazione.
Tutte le apparecchiature inviavano all'unisono lo stesso segnale mentre la stampante gettava a terra un fiume di fogli colmi di simboli e grafici.
Il giovane si spostava da una postazione all'altra sperando non fosse un falso allarme o uno dei soliti inutili contatti.
Prese in mano i dati stampati e fu colto da euforia mentre un sorriso di gioia gli si stampava sul volto. Non c'era alcun dubbio, stavolta avrebbe preso un aumento, una promozione, una pacca sulla spalla almeno!
Tirò su la cornetta per chiamare il suo superiore e quasi non riusciva a formulare le parole dall'emozione "P-p-professore, abbiamo preso un contatto, u-u-uno di quelli seri...quello che stavamo a-a-aspettando!".
Una voce stanca e assonnata rispose "Se è l'ennesimo falso allarme ti spedisco a lavorare in qualche sudicio ufficio."
- Più sudicio di quella squallida postazione radar? Non credo proprio. -
Ma il suo pensiero non poteva essere esposto e si limitò ad un tiepido "N-n-no Signore, credo che stavolta ci siamo".
Il giovane si affrettò a fare ordine sulla sua postazione gettando nel cassetto tutto il ciarpame "non inerente al lavoro".
Fece il suo ingresso il superiore che torreggiava sul timido tecnico radar.
"Che cosa abbiamo qui?"
"T-t-tenga Signore" gli tese alcuni dei documenti con mano tremante "i s-s-sonar mandano questo codice costante, la macchina l'ha codificato e non c'è dubbio. G-g-guardi la distanza dalla quale giunge il segnale."
"Che mi venga... hai ragione" il superiore scartabellava i fogli con tutti i dati raccolti dal macchinario.
Il viso gli si illuminava man mano che i dati si facevano più chiari ai suoi occhi.
"Ci siamo... ci siamo ragazzo!"
- Ed ecco che giunge la meritata pacca sulla spalla! -
Abbassò lo sguardo mascherando un certo orgoglio per la sua - Tua?? ma se stavi ascoltando black metal e facendoti i fatti tuoi! - scoperta.
"Chiamo subito il Presidente, questa è la scoperta che stavamo aspettando!"
Il professore prese in mano la cornetta e digitò il codice degli uffici presidenziali: "Signor Presidente, qui Paimon... Si, abbiamo preso contatto finalmente, non c'è dubbio... arriva da troppo lontano."
Tra una pausa e l'altra il giovane cercava di tendere l'orecchio per carpire inutilmente qualche risposta del Presidente.
"Nessun satanista della domenica, nessuna seduta spiritica. Il computer ha codificato il segnale: è senza dubbio Enochiano... Si Signore, ha capito bene, non viene dalla Terra. Siamo ben oltre l'isolamento! Questo arriva dai nostri fratelli angeli... finalmente abbiamo ripreso contatto con il Paradiso."
Sandro Capone
"Sì, signora... Devo spiegare una cosa sul mio tema... Be'... Lo ha preso il mio cane... Oh, no, signora... Non l'ha masticato... Insomma... L'ha scritto!" Charlie Brown
Re: Contatto - Di Sandro Capone
Benvenuto a Minuti Contati! Limiti rispettati, buona Tarenzi Edition!
- francescocascione
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Re: Contatto - Di Sandro Capone
Ho trovato piuttosto ben costruito lo scenario, interessante il modo in cui hai preparato al colpo finale.
Avrei forse giocato sulla catena alimentare Studente-Professore-Preside o almeno è questa l'impressione che davi ad un certo punto. Mi aspettavo un crescendo fantozziano, e forse il fatto che questa mia idea sia stata disattesa mi ha spiazzato più di quanto il racconto meritasse.
Resta il fatto che il senso di 'ricerca' applicato alla lettera sia molto originale.
Avrei forse giocato sulla catena alimentare Studente-Professore-Preside o almeno è questa l'impressione che davi ad un certo punto. Mi aspettavo un crescendo fantozziano, e forse il fatto che questa mia idea sia stata disattesa mi ha spiazzato più di quanto il racconto meritasse.
Resta il fatto che il senso di 'ricerca' applicato alla lettera sia molto originale.
- Jacopo Berti
- Messaggi: 441
Re: Contatto - Di Sandro Capone
L'idea e la riuscita complessiva mi piacciono. Il racconto scorre velocemente, con un buon ritmo 'cinematografico' e una buona alternanza tra narrazione e dialogo.
Avevo pensato anch'io di scrivere qualcosa sul linguaggio angelico, ma non mi veniva che qualche 'fan fiction' su Dee e Kelly, quindi ho cambiato target. La tua contestualizzazione contemporanea (o perlomeno recente) mi convince: la ricerca del misticismo e del paranormale in sede millitare (non mi sembra esplicito ma io l'ho percepito così) è realistico e funziona.
La precisazione ""Nessun satanista della domenica, nessuna seduta spiritica." è un buon tocco, perché apre margini di interpretazione senza fare infodump.
Alcune osservazioni:
- Il sì affermativo va con l'accento.
- Citi sia sonar che radar e sembra quasi che tu li usi indifferentemente. Non sono affatto un esperto, ma qualcosa non mi convince e non so se è un errore, o se volevi citarli entrambi e dare un senso diverso. Magari mi sbaglio, ma il fatto che citi il sonar mi spinge a pensare che il racconto si svolga in un sottomarino (e contribuisce all'ambientazione 'militare' di cui sopra). Però mi vengono dubbi che non sia così.
- Non mi piace la resa grafica dei pensieri del protagonista. Infatti vedi bene anche tu che non lo rendi chiarissimo, tanto che devi puntualizzare con una frase a mio avviso goffa "Ma il suo pensiero non poteva essere esposto".
- "gettando nel cassetto tutto il ciarpame "non inerente al lavoro"". Perché le virgolette? secondo me stonano un po', utilizzando tu le virgolette per il discorso diretto. Vuoi intendere che quel ciarpame era stato chiamato in precedenza da altri "non inerente al lavoro"? Se sì, non mi sembra così rilevante. Se no, vuol dire che usi le virgolette nel loro senso autentico, cioè come riconoscimento che un'espressione non è precisa. E ce lo vieni anche a dire?
Ad ogni modo sono difetti assolutamente minori che contano ben poco in un racconto valido.
Avevo pensato anch'io di scrivere qualcosa sul linguaggio angelico, ma non mi veniva che qualche 'fan fiction' su Dee e Kelly, quindi ho cambiato target. La tua contestualizzazione contemporanea (o perlomeno recente) mi convince: la ricerca del misticismo e del paranormale in sede millitare (non mi sembra esplicito ma io l'ho percepito così) è realistico e funziona.
La precisazione ""Nessun satanista della domenica, nessuna seduta spiritica." è un buon tocco, perché apre margini di interpretazione senza fare infodump.
Alcune osservazioni:
- Il sì affermativo va con l'accento.
- Citi sia sonar che radar e sembra quasi che tu li usi indifferentemente. Non sono affatto un esperto, ma qualcosa non mi convince e non so se è un errore, o se volevi citarli entrambi e dare un senso diverso. Magari mi sbaglio, ma il fatto che citi il sonar mi spinge a pensare che il racconto si svolga in un sottomarino (e contribuisce all'ambientazione 'militare' di cui sopra). Però mi vengono dubbi che non sia così.
- Non mi piace la resa grafica dei pensieri del protagonista. Infatti vedi bene anche tu che non lo rendi chiarissimo, tanto che devi puntualizzare con una frase a mio avviso goffa "Ma il suo pensiero non poteva essere esposto".
- "gettando nel cassetto tutto il ciarpame "non inerente al lavoro"". Perché le virgolette? secondo me stonano un po', utilizzando tu le virgolette per il discorso diretto. Vuoi intendere che quel ciarpame era stato chiamato in precedenza da altri "non inerente al lavoro"? Se sì, non mi sembra così rilevante. Se no, vuol dire che usi le virgolette nel loro senso autentico, cioè come riconoscimento che un'espressione non è precisa. E ce lo vieni anche a dire?
Ad ogni modo sono difetti assolutamente minori che contano ben poco in un racconto valido.
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)
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Re: Contatto - Di Sandro Capone
Ciao Sandro!
Come ti hanno detto sopra ti faccio i miei complimenti per l'ambientazione. Mi piace come sia principalmente fantascientifica, ma la realtà venga riportata dal ragazzo che ascolta musica metal. Avrei voluto però un po' più di azione, mentre quel che succede è che trovano, poi perdono e poi a quanto ho capito ritrovano la colonia originale di angeli. Buono spunto, sono convinta che possa migliorare.
Complimenti!
Come ti hanno detto sopra ti faccio i miei complimenti per l'ambientazione. Mi piace come sia principalmente fantascientifica, ma la realtà venga riportata dal ragazzo che ascolta musica metal. Avrei voluto però un po' più di azione, mentre quel che succede è che trovano, poi perdono e poi a quanto ho capito ritrovano la colonia originale di angeli. Buono spunto, sono convinta che possa migliorare.
Complimenti!
Re: Contatto - Di Sandro Capone
Racconto divertente con un protagonista del tipo sfigato-e-simpatico che è un piacere seguire. Le uniche pecche, a mio avviso, sono che la natura comica del racconto strozza abbastanza il finale che invece la butta sull'"epico" (abbiamo preso contatto col Paradiso! Cazzo!) ma, visto il racconto su cui si innesta, non suona molto potente e che, alla fin della fiera, è un racconto molto descrittivo di un evento solo che procede liscio dall'inizio alla fine senza svoltare mai. Insomma, ne ho apprezzato molto protagonista e tono, meno la fabula in sé e per sé considerata (e non ho capito bene dove starebbe l'inferno in tutta la vicenda)
La Morte è l'ultima schiava che dà un senso al nostro vivere
- Raphael Sepulveda
- Messaggi: 7
Re: Contatto - Di Sandro Capone
Grazie a tutti per questi primi commenti molto costruttivi. E' la prima volta che scrivo su Minuti Contati quindi cercherò di far tesoro dei consigli.
Inizio intanto a rispondere:
-Timetrapoler: la questione Sonar e Radar ammetto che l'ho inserita ma non ho avuto tempo di informarmi di preciso. L'idea che volevo dare era di un laboratorio collegato ad antenne più che un sottomarino, ma ho evitato apposta di inserire dettagli per lasciare libera interpretazione e limitarmi alla stanza dove avviene tutto.
-Cristina: non avevo previsto azione ma solo di presentare una situazione che aprisse a delle domande riguardo l'ambientazione descritta. Qui sotto spiego meglio il concetto che volevo far passare.
- Hendioke: quel che volevo intendere con il racconto era che la scena si ambienta nell'inferno. Gli elementi per capirlo li ho messi tra le righe per non essere diretto e non rovinare il colpo di scena. I demoni chiamano gli angeli "nostri fratelli", il nome del professore è Paimon, un nome di un demone cristiano, il presidente è lasciato all'interpretazione ma nella mia visione è Satana. Ho immaginato questa sorta di stazione radio nell'inferno che cerca di prendere segnali dal Paradiso ma continua a captare le preghiere dei satanisti o le sedute spiritiche (come magari una stazione radio in paradiso capta le preghiere di una messa).
Il racconto quindi è basato più su presentare un'ambientazione che ribalta il pensiero normale di Paradiso e Inferno.
Ero tentato di mettere elementi più diretti per far passare questi concetti ma facendolo temevo di rendere inutile il finale.
Inizio intanto a rispondere:
-Timetrapoler: la questione Sonar e Radar ammetto che l'ho inserita ma non ho avuto tempo di informarmi di preciso. L'idea che volevo dare era di un laboratorio collegato ad antenne più che un sottomarino, ma ho evitato apposta di inserire dettagli per lasciare libera interpretazione e limitarmi alla stanza dove avviene tutto.
-Cristina: non avevo previsto azione ma solo di presentare una situazione che aprisse a delle domande riguardo l'ambientazione descritta. Qui sotto spiego meglio il concetto che volevo far passare.
- Hendioke: quel che volevo intendere con il racconto era che la scena si ambienta nell'inferno. Gli elementi per capirlo li ho messi tra le righe per non essere diretto e non rovinare il colpo di scena. I demoni chiamano gli angeli "nostri fratelli", il nome del professore è Paimon, un nome di un demone cristiano, il presidente è lasciato all'interpretazione ma nella mia visione è Satana. Ho immaginato questa sorta di stazione radio nell'inferno che cerca di prendere segnali dal Paradiso ma continua a captare le preghiere dei satanisti o le sedute spiritiche (come magari una stazione radio in paradiso capta le preghiere di una messa).
Il racconto quindi è basato più su presentare un'ambientazione che ribalta il pensiero normale di Paradiso e Inferno.
Ero tentato di mettere elementi più diretti per far passare questi concetti ma facendolo temevo di rendere inutile il finale.
"Sì, signora... Devo spiegare una cosa sul mio tema... Be'... Lo ha preso il mio cane... Oh, no, signora... Non l'ha masticato... Insomma... L'ha scritto!" Charlie Brown
Re: Contatto - Di Sandro Capone
Adesso che me lo hai spiegato lo apprezzo di più :D purtroppo con limiti così stretti si deve spesso sperare che il lettore abbia di suo le nozioni per capire i riferimenti che si mettono e trarne le conseguenze in cui speri se no è andata. Io purtroppo non le avevo e non ho proprio capito ^^'
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Re: Contatto - Di Sandro Capone
Ciao Sandro, e complimenti: confesso che per inquadrare bene la vicenda mi ci sono volute un paio di letture, e questo sicuramente può essere un piccolo limite (ammesso e non concesso che non fossi completamente fuso io), bilanciato però dal fatto che, superato quello scoglio, la storia è efficace, un'ottima rivisitazione in chiave sci fi (con tanto di "disturbi satanisti" nel mezzo) che diverte, coinvolge e mette in scena un'ambientazione davvero interessante (molto carino come setting per un gioco di ruolo, peraltro), in cui si potrebbero narrare molte storie. Aggiungi personaggi con cui è facile simpatizzare, e la valutazione è sicuramente positiva. Gran bel lavoro.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.
Re: Contatto - Di Sandro Capone
Una vista originale sull'inferno. I poveri diavoli insomma non sono stati proprio cacciati, paiono più dispersi, naufragati, e il contatto con la patria diventa un progetto importante, anzi, IL progetto.
Su refusi e stile hanno già detto gli altri, sono cose marginali rispetto al racconto che rimane buono.
Anche questa ambientazione e questo racconto potrebbe valere la pena riscriverlo senza limiti di spazio facendone un fratello maggiore interessante.
Su refusi e stile hanno già detto gli altri, sono cose marginali rispetto al racconto che rimane buono.
Anche questa ambientazione e questo racconto potrebbe valere la pena riscriverlo senza limiti di spazio facendone un fratello maggiore interessante.
Re: Contatto - Di Sandro Capone
Ciao,
confesso mio malgrado che senza la lettura dei commenti non sarei riuscito a cogliere la tua ambientazione. Non me lo sarei mai aspettato ma semplicemente usando a casaccio sonar e radar mi hai mandato in confusione. Perché, se all'inzio pensavo a un errore, il continuo alternarli mi spingeva a credere che VOLESSI dirmi qualcosa e cercavo di immaginarmi questa postazione che scandaglia cieli e mari alla ricerca di un segnale.
Anche la rivelazione finale, senza uno straccio di indizio per tutto il racconto, è una soluzione sporca. Tanto più che crei una ambientazione molto originale (diavoli dispersi/in esilio che usano la tecnologia per ritrovare segnali di un "perdono" o "riavvicinamento") che non richiede per forza un effetto sorpresa a bomba (almeno per me).
Complimenti per l'ispiratissima frase sulle interferenze da "fanatismo".
confesso mio malgrado che senza la lettura dei commenti non sarei riuscito a cogliere la tua ambientazione. Non me lo sarei mai aspettato ma semplicemente usando a casaccio sonar e radar mi hai mandato in confusione. Perché, se all'inzio pensavo a un errore, il continuo alternarli mi spingeva a credere che VOLESSI dirmi qualcosa e cercavo di immaginarmi questa postazione che scandaglia cieli e mari alla ricerca di un segnale.
Anche la rivelazione finale, senza uno straccio di indizio per tutto il racconto, è una soluzione sporca. Tanto più che crei una ambientazione molto originale (diavoli dispersi/in esilio che usano la tecnologia per ritrovare segnali di un "perdono" o "riavvicinamento") che non richiede per forza un effetto sorpresa a bomba (almeno per me).
Complimenti per l'ispiratissima frase sulle interferenze da "fanatismo".
- AmbraStancampiano
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Re: Contatto - Di Sandro Capone
Ciao, benveuto :)
Il racconto è carino e si fa leggere, ma forse avresti dovuto dare al lettore qualche indicazione in più oltre la musica heavy metal e la battuta finale per fargli capire che i nostri protagonisti sono dei demoni; anche io avevo pensato a un sottomarino, o addirittura a una navicella spaziale.
Qualcosa, nella tua narrazione, mi ha evocato un'atmosfera da anime degli anni '80-'90 che non mi dispiace affatto, forse la goffagine eccessiva del tuo protagonista, che dialoga con se stesso. Bella idea, ma cerca di evitare di essere ridondante: se il tuo personaggio pensa una cosa ma non la dice al suo superiore per puro buon senso, è inutile spiegarlo al lettore :)
Il racconto è carino e si fa leggere, ma forse avresti dovuto dare al lettore qualche indicazione in più oltre la musica heavy metal e la battuta finale per fargli capire che i nostri protagonisti sono dei demoni; anche io avevo pensato a un sottomarino, o addirittura a una navicella spaziale.
Qualcosa, nella tua narrazione, mi ha evocato un'atmosfera da anime degli anni '80-'90 che non mi dispiace affatto, forse la goffagine eccessiva del tuo protagonista, che dialoga con se stesso. Bella idea, ma cerca di evitare di essere ridondante: se il tuo personaggio pensa una cosa ma non la dice al suo superiore per puro buon senso, è inutile spiegarlo al lettore :)
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.
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Re: Contatto - Di Sandro Capone
Ciao! Il tuo racconto ha dei bei guizzi: le immagini dei segnali impazziti e il dialogo col superiore usurpatore e l’opposizione tra death metal e segnali enochiani ma è come se la vicenda fosse assemblata un po’ forzatamente.
“un sorriso di gioia”: può bastare il sorriso!
"Che mi venga... hai ragione" dopo inserirei una virgola
“un sorriso di gioia”: può bastare il sorriso!
"Che mi venga... hai ragione" dopo inserirei una virgola
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Re: Contatto - Di Sandro Capone
Ciao Sandro,
ho fatto un po’ di fatica a capire l’ambientazione del tuo racconto, e temo che non ce l’avrei fatta senza il post in cui la descrivi.
Così come non avevo intuito che i protagonisti sono diavoli alla ricerca degli angeli. Lo si capisce solo nel finale, a mo’ di sorpresa. Credo sia per questo che non dici mai il nome del protagonista: per evitare che un nome possa lasciarne intendere la vera natura e giocartela come sorpresa finale.
Senza dubbio, come altri ti hanno fatto notare, l’alternanza tra sonar e radar non aiuta.
I pensieri del protagonista potresti metterli in corsivo, perché così sembrano discorso diretto, e infatti sei costretto a dire al lettore che invece sono pensieri del protagonista.
L’idea di base è buona, ma credo che serva qualche carattere in più per renderla al meglio.
ho fatto un po’ di fatica a capire l’ambientazione del tuo racconto, e temo che non ce l’avrei fatta senza il post in cui la descrivi.
Così come non avevo intuito che i protagonisti sono diavoli alla ricerca degli angeli. Lo si capisce solo nel finale, a mo’ di sorpresa. Credo sia per questo che non dici mai il nome del protagonista: per evitare che un nome possa lasciarne intendere la vera natura e giocartela come sorpresa finale.
Senza dubbio, come altri ti hanno fatto notare, l’alternanza tra sonar e radar non aiuta.
I pensieri del protagonista potresti metterli in corsivo, perché così sembrano discorso diretto, e infatti sei costretto a dire al lettore che invece sono pensieri del protagonista.
L’idea di base è buona, ma credo che serva qualche carattere in più per renderla al meglio.
- Monica Patrizi
- Messaggi: 127
Re: Contatto - Di Sandro Capone
Ciao Sandro,
mi è piaciuto come hai saputo descrivere il protagonista allievo e la dinamica professore/presidente. Ho trovato originale l’ambientazione del tuo racconto, pur essendo essa non del tutto chiara dagli indizi presenti nel testo. Lo stile è scorrevole e lineare. Azione e parlato hanno un buon equilibrio nel testo, complimenti. Da quanto letto nei post, dove hai spiegato meglio l’idea di fondo, credo che valga la pena svilupparla meglio, perché a mio avviso è ottima e può essere ulteriormente valorizzata. A rileggerci.
mi è piaciuto come hai saputo descrivere il protagonista allievo e la dinamica professore/presidente. Ho trovato originale l’ambientazione del tuo racconto, pur essendo essa non del tutto chiara dagli indizi presenti nel testo. Lo stile è scorrevole e lineare. Azione e parlato hanno un buon equilibrio nel testo, complimenti. Da quanto letto nei post, dove hai spiegato meglio l’idea di fondo, credo che valga la pena svilupparla meglio, perché a mio avviso è ottima e può essere ulteriormente valorizzata. A rileggerci.
- alessandra.corra
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Re: Contatto - Di Sandro Capone
Ciao Sandro,
Il tuo racconto non mi è dispiaciuto, anche se non sono riuscita ad apprezzarlo pienamente.
Tra i pregi, trovo che hai creato un personaggio gradevole e anche l'idea di fondo è abbastanza simpatica.
Ma la trama ha purtroppo sofferto per i pochi caratteri utizzati, cosa che rende difficile collocare l'ambientazione della vicenda e capire bene la storia nel suo complesso.
Un racconto carino, ma da rivedere.
Il tuo racconto non mi è dispiaciuto, anche se non sono riuscita ad apprezzarlo pienamente.
Tra i pregi, trovo che hai creato un personaggio gradevole e anche l'idea di fondo è abbastanza simpatica.
Ma la trama ha purtroppo sofferto per i pochi caratteri utizzati, cosa che rende difficile collocare l'ambientazione della vicenda e capire bene la storia nel suo complesso.
Un racconto carino, ma da rivedere.
- Andrea Partiti
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Re: Contatto - Di Sandro Capone
Penso che il tuo racconto usi davvero bene la lunghezza dei tremila caratteri di questo contest.
Tutto quel che c'è prima della scena che racconti? Noia e attesa.
Tutto quel che c'è dopo la scena che racconti? Meh, potenzialmente interessante, ma mai quanto l'Evento in sé.
Spesso i racconti falliscono nell'usare il taglio a cui devono adattarsi e finisco per sembrare un estratto di qualcosa di troppo grande e complesso per riuscire davvero ad afferrarlo oppure una foglia da erbario, tanto bella e montata con cura sulla sua pagina, ma che manca della vita di una foglia ancora attaccata al suo ramo.
Penso che i personaggi e il loro ruolo siano chiari così come vengono descritti e non mi spiego come si possa fraintendere il racconto. C'è l'enochiano, c'è il contatto con i "fratelli angeli", ci manca solo una scritta "demoni" lampeggiante :)
Dall'altro lato, hai fatto davvero dei danni coi dettagli. Il sonar/radar che ti hanno fatto notare in tanti, l'uso dei trattini per il dialogo e le convenzioni per usare la punteggiatura nei dialoghi, gli spazi mancanti qua e là, quel balbettio che è simpatico la prima volta ma è pensante se riproposto così tante volte, l'inciso che sembra un dialogo e manda in palla la lettura, le tanto discusse d eufoniche per renderti inattaccabile.
Non volermene a male. L'idea è davvero buona e anche i ritmi del racconto funzionano senza problemi, ma senza una revisione pesante per rendere il racconto leggibile e meno "sciatto" dal punto di vista formale, lascerà sempre un gusto amaro e spiacevole al lettore smaliziato medio.
Penso davvero che il tuo racconto meriterebbe un giro di laboratorio per essere salvato e conservato!
(E darei al protagonista, nella prima riga, un nome dall'apparenza innocua, di qualche demone molto molto minore e poco riconoscibile, per ammiccare sin dal principio all'ambientazione reale, senza però rischiare che venga scoperta troppo in fretta!)
Note sparse su cosa sistemerei nel testo:
sulla sua postazione > alla sua postazione
Tutte le apparecchiature inviavano > ricevevano? Oppure mostravano, ma da come parli è una stazione di ascolto e ricezione, non invia nulla.
la macchina l'ha codificato > decodificato, se era in codice? Altrimenti a che serve codificarlo? Il supervisore riesce a leggere i fogli, poco dopo, quindi immagino siano in chiaro.
Si, abbiamo > Sì, abbiamo
Tutto quel che c'è prima della scena che racconti? Noia e attesa.
Tutto quel che c'è dopo la scena che racconti? Meh, potenzialmente interessante, ma mai quanto l'Evento in sé.
Spesso i racconti falliscono nell'usare il taglio a cui devono adattarsi e finisco per sembrare un estratto di qualcosa di troppo grande e complesso per riuscire davvero ad afferrarlo oppure una foglia da erbario, tanto bella e montata con cura sulla sua pagina, ma che manca della vita di una foglia ancora attaccata al suo ramo.
Penso che i personaggi e il loro ruolo siano chiari così come vengono descritti e non mi spiego come si possa fraintendere il racconto. C'è l'enochiano, c'è il contatto con i "fratelli angeli", ci manca solo una scritta "demoni" lampeggiante :)
Dall'altro lato, hai fatto davvero dei danni coi dettagli. Il sonar/radar che ti hanno fatto notare in tanti, l'uso dei trattini per il dialogo e le convenzioni per usare la punteggiatura nei dialoghi, gli spazi mancanti qua e là, quel balbettio che è simpatico la prima volta ma è pensante se riproposto così tante volte, l'inciso che sembra un dialogo e manda in palla la lettura, le tanto discusse d eufoniche per renderti inattaccabile.
Non volermene a male. L'idea è davvero buona e anche i ritmi del racconto funzionano senza problemi, ma senza una revisione pesante per rendere il racconto leggibile e meno "sciatto" dal punto di vista formale, lascerà sempre un gusto amaro e spiacevole al lettore smaliziato medio.
Penso davvero che il tuo racconto meriterebbe un giro di laboratorio per essere salvato e conservato!
(E darei al protagonista, nella prima riga, un nome dall'apparenza innocua, di qualche demone molto molto minore e poco riconoscibile, per ammiccare sin dal principio all'ambientazione reale, senza però rischiare che venga scoperta troppo in fretta!)
Note sparse su cosa sistemerei nel testo:
sulla sua postazione > alla sua postazione
Tutte le apparecchiature inviavano > ricevevano? Oppure mostravano, ma da come parli è una stazione di ascolto e ricezione, non invia nulla.
la macchina l'ha codificato > decodificato, se era in codice? Altrimenti a che serve codificarlo? Il supervisore riesce a leggere i fogli, poco dopo, quindi immagino siano in chiaro.
Si, abbiamo > Sì, abbiamo
- alberto.dellarossa
- Messaggi: 230
Re: Contatto - Di Sandro Capone
Ciao Sandro, con te chiudo il carosello del tema angeli e demoni.
Il racconto, scritto discretamente - anche se forse hai esagerato coi balbettii - mi ha lasciato abbastanza indifferente. C'è però una piccola luce che scende, e che dovresti coltivare: il tema, l'idea di fondo, della ricerca di contatto e riavvicinamento tra due mondi separati dalla dimensione enochiana. Ecco, in questo vedo una potenzialità: non ti resta che mettere mano alla penna e svilupparla ;)
Il racconto, scritto discretamente - anche se forse hai esagerato coi balbettii - mi ha lasciato abbastanza indifferente. C'è però una piccola luce che scende, e che dovresti coltivare: il tema, l'idea di fondo, della ricerca di contatto e riavvicinamento tra due mondi separati dalla dimensione enochiana. Ecco, in questo vedo una potenzialità: non ti resta che mettere mano alla penna e svilupparla ;)
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