La Riserva - di Beppe Roncari

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beppe.roncari
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Messaggio#1 » lunedì 18 gennaio 2016, 22:23

La Riserva
di Beppe Roncari


— Restate qui. Non un fiato.
Il cowboy sbatté il cofano della Cadillac, accese una sigaretta e si calò sugli occhi il suo fido Stetson. Lo riparava dai coni di luce accecante che gli piovevano addosso da tutte le direzioni, neanche fosse una fiera di incontri ravvicinati del terzo tipo, e nascondeva il sudore freddo che gli imperlava la fronte.
Una voce tonante emerse dal cerchio di luce.
— Di nuovo tu!
— Felice di rivederti, vecchio mio!
Da uno di molti buchi iridescenti nel tessuto del cielo, si avvicinò una figura umana. Aveva l’aspetto di un indiano, con calzoni e mocassini di pelle di bisonte e sulla testa un copricapo di piume di falco con al centro due corna di cervo in fiamme, brillanti di calor bianco. Era impossibile fissarle senza restarne accecati. Il cowboy si calò la tesa del cappello sugli occhi.
— Non blandirmi. Sai bene che questa è una terra sacra.
Il cowboy sputò: — Sacro è solo ciò che non può essere preso senza permesso… O no?
L’indiano incrociò le braccia sul petto: — Tecnicismi.
— Ma voi spiriti siete costretti a prenderli alla lettera questi tecnicismi, o no? Nessuno spazio all’interpretazione. E io vi dico che… non c’è niente nel bagagliaio.
L’indiano alzò il mento. I suoi occhi erano terribili a vedersi. Ma non replicò.
— Avanti, vecchio mio. È lo stesso balletto tutte le volte… Voialtri mi bloccate, mi ispezionate, ma poi… capite e mi lasciate passare. O no?
— Dipende. — Disse l’indiano senza abbandonare la sua posa. — Che cosa porti?
Il cowboy buttò via la sigaretta e aprì la portiera della Cadillac: — Ecco.
L’indiano si chinò e guardò all’interno.
Vi fu un attimo di perfetto silenzio. Il cowboy si sentì sul petto come uno di quei macigni sulle colonne di sabbia nel deserto, che sembra che non debbano cadere mai, in eterno.
Poi l’attimo passò.
— Questo lo prendiamo noi.
— E non volete guardare nel bagagliaio?
— Perché dovremmo? — L’indiano inarcò appena gli zigomi, mentre si caricava le braccia di roba. — L’hai detto tu stesso che lì non c’è niente.
E come erano comparsi, i coni di luce svanirono.
Il cowboy si tolse il cappello, montò sull’auto e partì come se avesse il diavolo stesso alle calcagna. Gli pneumatici sollevarono la sabbia in grandi nuvole rosse dietro di lui ed ecco apparirgli davanti una barriera di fiamme!
Il cowboy chiuse gli occhi, schiacciò a tavoletta e la attraversò.

⋆ ⋆ ⋆

— Venite fuori!
Due cacciatori armati di tutto punto uscirono dal cofano e si trovarono davanti a uno spettacolo mozzafiato.
Una terra verde, incontaminata. Cascate altissime là dove prima era solo il deserto. Bufali, falchi e cervi estinti da secoli aspettavano solo il loro colpo di fucile.
— Dunque… sono questi “I Grandi Pascoli”?
— Ci potete giurare! E ricordate. I guardiacaccia della riserva chiudono un occhio solo se dividiamo con loro! Non possono toccare nemmeno con un dito tutto questo ben di Dio! Ma, per tutti i diavoli, sono pur sempre costretti a requisirlo, se fermano una Cadillac piena di pelli di bisonte, piume di falco e corna di cervo!



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antico
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Re: La Riserva - di Beppe Roncari

Messaggio#2 » lunedì 18 gennaio 2016, 22:26

3000 caratteri giusti, in perfetto stile Roncari! Benvenuto alla Tarenzi Edition!

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beppe.roncari
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Re: La Riserva - di Beppe Roncari

Messaggio#3 » lunedì 18 gennaio 2016, 22:49

Grazie, @antico!

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francescocascione
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Re: La Riserva - di Beppe Roncari

Messaggio#4 » martedì 19 gennaio 2016, 22:37

Il primo racconto tra quelli letti in questa avventura.
Mi piace il tono western. Bello il dialogo tra il protagonista ed il guardiacaccia.
Scambio serrato che tiene alta la tensione. La chiusura non me la aspettavo proprio. Affascinante.
Nel peso del giudizio finale pesa il fatto che il finale è un po' sottotono rispetto al resto del racconto.
Tanto da apparire frettoloso.

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beppe.roncari
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Re: La Riserva - di Beppe Roncari

Messaggio#5 » mercoledì 20 gennaio 2016, 7:26

Ciao! Grazie del commento! Sul finale: in un racconto breve deve essere veloce e arrivare "in fretta", non credi? Un lungo sbrodolamento o uno spiegone non giovano. Ciao! ;-)

cristina.danini
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Re: La Riserva - di Beppe Roncari

Messaggio#6 » mercoledì 20 gennaio 2016, 8:11

Ciao Beppe, è un piacere ritrovarti!
Mi ha stupita molto il genere western abbinato a questo tema, ma ho apprezzato molto il racconto. Lo scambio di battute tiene alta la tensione e porta a parteggiare inevitabilmente per l'indiano, sapendo che è portatore di una conoscenza che non arriverà mai al cowboy. Il finale lascia a bocca aperta e con tanta voglia di attraversare le fiamme per arrivare a questo eden riservato ai nativi!

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Hendioke
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Re: La Riserva - di Beppe Roncari

Messaggio#7 » mercoledì 20 gennaio 2016, 9:50

L'idea dei Grandi Pascoli come una riserva dove si muovono personaggi da western è geniale, mi è piaciuta un sacco :D la storia è buona. Quel che vi accade è interessante e descritto in modo divertente ed efficace e i due protagonisti esprimono carisma, il che in 3000 battute è una bella impresa.
Le uniche pecche che vi trovo sono "inarcò appena gli zigomi", cosa che trovo fisicamente difficile XD, e i due cacciatori che escono dal cofano. Quest'ultima, in verità, è una pecca parziale. Il punto è che in uno scenario chiaramente spirituale ma descritto in modo così fisico l'idea che due persone escano dal cofano di un'auto fa di primo impatto un effetto strano, anche se bastano due secondi per comprendere che, essendo tutti spiriti da quelle parti, non c'è problema di spazio e compenetrazione dei corpi. Diciamo che si sarebbero potuti introdurre meglio, sarebbe bastata una frase più articolata che ne sottolineasse la natura spirituale invece di lasciare al lettore il compito di fare 1+1. Però immagino che, con 3000 battute, non si potesse fare più di così :)
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beppe.roncari
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Re: La Riserva - di Beppe Roncari

Messaggio#8 » mercoledì 20 gennaio 2016, 11:31

Ciao Cristina, ciao Hendioke! Grazie per gli apprezzamenti e per i commenti! Ho scelto un'auto in cui anche fisicamente fosse un po' più credibile la presenza dei due "cacciatori di frodo" (bel bisenso per "nazgul", by the way...) nel baule, particolarmente ampio, delle Cadillac.
Alla prossima! ;-)

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Hendioke
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Re: La Riserva - di Beppe Roncari

Messaggio#9 » mercoledì 20 gennaio 2016, 11:37

Aspetta, quindi escono dal baule? Perché tu hai scritto "Due cacciatori armati di tutto punto uscirono dal cofano e si trovarono davanti a uno spettacolo mozzafiato." e io mi sono persuaso che questi due uscissero dal vano motore e che nel bagagliaio ci fosse l'altra metà dei pellami e delle corna ottenute dal protagonista cacciando :D
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beppe.roncari
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Re: La Riserva - di Beppe Roncari

Messaggio#10 » mercoledì 20 gennaio 2016, 12:44

Ciao Hendioke,
Sì, escono dal bagagliaio di dietro. Da me a Milano si usa "cofano" per indicare entrambi gli sportelli, "cofano davanti" e "cofano dietro".
Forse questo ha creato la confusione. :-)

Daniel Travis
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Re: La Riserva - di Beppe Roncari

Messaggio#11 » mercoledì 20 gennaio 2016, 21:37

Ciao Beppe e complimenti: da "figlio di Firefly", non posso che apprezzare quando un autore prende un genere e gli piazza un cappello da cowboy sulla testa... Specialmente se l'operazione riesce bene, come nel tuo caso. L'ambientazione e il tono sono senza dubbio il punto forte di questa "storia di bustarelle" in chiave mistica, e filano splendidamente su una trama semplice, o meglio, su questo efficace spaccato dei Grandi Pascoli.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

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Vastatio
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Re: La Riserva - di Beppe Roncari

Messaggio#12 » mercoledì 20 gennaio 2016, 22:07

Ciao,

partiamo dal tema: non ci vedo l'Inferno (vediamo poi). Idea, ambientazione e personaggi molto originali. Chiarezza/coerenza: non pervenute.
Gli spiriti a guardia dei Grandi Pascoli sono sensibili alle mazzette, interessante declinazione. Molto forte, specie per una cultura come quella indiana. Mi spiace ma la spiegazione che dai alla fine non mi convince a storpiare in questo modo la spiritualità dei nativi d'america, che sarebbero disposti a far violare le loro terre sacre e gli animali per cui nutrivano un profondo rispetto (tanto da eleggerli a loro spiriti guida e figure totemiche) da dei cacciatori di per spartirne le prede. Per di più gli stessi che sono diventati spiriti!
No. Fosse stato un giro turistico, avrei ancora concesso la sospensione dell'incredulità, ma come me l'hai messa sul piatto non la digerisco.
La questione tema Infernale non la riscontro, a meno di non considerare, come qualcuno suggeriva nel racconto, che si parli di spiriti anche per i cacciatori, cosa di cui non trovo riscontri nel testo, e, di nuovo, mi viene da dubitare nuovamente di questi spiriti che possano uscire dall'inferno (qualunque esso sia) così facilmente.

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beppe.roncari
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Re: La Riserva - di Beppe Roncari

Messaggio#13 » giovedì 21 gennaio 2016, 9:33

Ciao Daniel Travis, grazie dell'apprezzamento! ^_^

Ciao Vastatio, grazie del commento!
Per risponderti, certo accetterai anche tu un'interpretazione metaforica del tema, "tra inferno e cielo", tra bene e male, sottolineo una situazione in cui degli "angeli" dei nativi americani si comportino contemporaneamente anche da "demoni" (non voce negativa o intesa secondo l'accezione cristiana, ma piuttosto quella pagana o degli spiriti della natura giapponesi o della Grecia antica). "Tra cielo e inferno" indica il luogo fra l'Ade/Averno e i Campi Elisi/Grandi Pascoli, cioè questa terra, con le sue tentazioni terra-terra.
Credo che una volta spazzato via l'equivoco della tradizione giudaico-cristiana più comune si capisca che l'aderenza al tema del racconto è perfetta.
Non storpio la religiosità dei nativi americani. Anzi. È un racconto amaro. Se ci pensi gli indiani stessi vendettero le loro pianure, le pelli di bisonte etc. a spietati cacciatori bianchi per un pugno di coperte (a volte cariche di malattie come il vaiolo), poche casse di bottiglie di "acqua di fuoco" (liquori della peggior qualità) e fucili.
Per me, l'amaro cuore del racconto è tutto qui.
Gli spiriti che sono dei cacciatori nati e desiderano i bufali, i falchi, i cervi che ormai non esistono più, se non in una dimensione spirituale, non possono però toccarli. Devono venire a un patto scellerato (infernale?) con moderni cowboy/cacciatori di frodo.
Questa è la mia interpretazione, ma se non ti ho convinto, nemici-amici come prima. ;-)
Ciao!

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jimjams
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Re: La Riserva - di Beppe Roncari

Messaggio#14 » giovedì 21 gennaio 2016, 11:04

Idea originale e divertente, anche nel modo di interpretare il tema, differente dal solito.
Mi piace perché non solo fa sorridere, ma ha anche qualche elemento di riflessione, con questi "angeli" così accomodanti e tutto sommato in qualche modo peggiori dei "diavoli" con cui si accordano.
Gli zigomi che si sollevano sono stati già additati (e perdonati). Una nota di colore: quando ho letto "Gli pneumatici" ho pensato che l'autore si sia divertito a mettercelo apposta per vedere se qualcuno per sbaglio lo correggeva, e ho sorriso tra me. Nota finale, la qualità media di questo girone è piuttosto alta, bravi.

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Jacopo Berti
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Re: La Riserva - di Beppe Roncari

Messaggio#15 » giovedì 21 gennaio 2016, 13:15

Dalla tua hai l'originalità dell'ambientazione e dell'interpretazione del tema, anche se, come detto da altri, l'attinenza è un po' tirata. Non tanto, solo un po'. Gli aspetti più interessanti sono il tentativo di uscire dalla rappresentazione cristiana di paradiso e inferno e la resa coerente di cowboy infernali e indiani celestiali.
È vero che la visione degli indiani solo come guardiani della natura che non vengono a patti è stereotipata, ma quando dici che vendettero le pianure ecc., devi tener conto che furono piuttosto ingannati: il concetto di "proprietà" della terra non apparteneva loro e da quel che ricordo in proposito loro credettero di aver concesso una sorta di usufrutto. Se penso a racconto come allegoria, non sono sicuro funzioni così bene.
Insomma, mi convince solo a metà.
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

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beppe.roncari
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Re: La Riserva - di Beppe Roncari

Messaggio#16 » giovedì 21 gennaio 2016, 14:52

Ciao jimjams, grazie per il commento! ^_^

Ciao Timetrapoler, grazie anche a te! Concordo, furono ingannati, nel post di spiegazione di prima mi sono forse fatto prendere la mano. Sono dalla parte dei nativi americani e non di noi europei che li abbiamo depredati. Scusa se mi sono espresso male (lì nella spiegazione, non nel racconto). ;-)

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Flavia Imperi
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Re: La Riserva - di Beppe Roncari

Messaggio#17 » sabato 23 gennaio 2016, 11:53

Ciao Beppe!
Ho sempre amato i nativi americani, che il cinema e la letteratura purtroppo ci hanno insegnato a vedere in modi estremi: malvagi o angelici. Mi piace questo racconto perchè doni loro una dimensione "umana", e rendi giustizia all'archetipo dell'indiano giocando proprio col tema degli spiriti. Solo la lettura di "Alce Nero" aveva avuto un effetto simile per me nel passato.
Ho apprezzato anche il modo in cui hai caratterizzato il protagonista nei dialoghi: leggendo ho immaginato le scene come fosse stato un film. Lo spirito indiano che scende a patti col nemico in cambio di beni proibiti è un personaggio molto forte, che fa riflettere. Nel complesso, un racconto di qualitá, originale e ben scritto.
Attento a qualche svista (giâ segnalati dagli altri) e all'uso del punto esclamativo sul finale, meglio sempre il punto a mio avviso!
Siamo storie di storie

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Re: La Riserva - di Beppe Roncari

Messaggio#18 » sabato 23 gennaio 2016, 11:58

Grazie per il commento, Flavia! ;-)

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AmbraStancampiano
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Re: La Riserva - di Beppe Roncari

Messaggio#19 » domenica 24 gennaio 2016, 0:28

Ciao Beppe,
come al solito un'idea geniale, portata avanti in maniera piuttosto divertente. Ti confesso che ci ho messo un po' a capire il passaggio dello spirito indiano che spunta dal cono di luce nel cielo, e ho qualche riserva riguardo allo scambio di pelli tra bracconieri e guardacaccia: che cosa se ne fanno, in cielo? Avrei trovato più gustoso e credibile se il cow boy avesse corrotto lo spirito con qualcosa di tragicamente terreno.
Il tono amaro del racconto misto all'ironia dello stile suona bene.
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

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beppe.roncari
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Re: La Riserva - di Beppe Roncari

Messaggio#20 » domenica 24 gennaio 2016, 4:22

Se ne fanno... nostalgia. Una cosa tragicamente terrena come merce di scambio, no? Ciao! ;-)

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Monica Patrizi
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Re: La Riserva - di Beppe Roncari

Messaggio#21 » domenica 24 gennaio 2016, 16:06

Ciao Bebbe, è un piacere ritrovarti.
Lo sviluppo del tema nel tuo racconto è originale, non mi aspettavo di trovarmi di fronte un western, neanche dal titolo. Il testo è scorrevole e molto ben scritto. Il ritmo è serrato.
Ci sono dei piccoli refusi ed imprecisioni, già segnalati dai colleghi (i coni di luce, pneumatici, zigomi, portiere e cofani).
L'aderenza al tema a mio avviso non è piena, o comunque non immediata, tanto da chiedermi: e quindi?
Ciò che tuttavia influenza il mio giudizio finale, nonostante l'ottima struttura del testo, è che leggendolo non mi arrivano emozioni.
Comunque complimenti, a rileggerci.

Fernando Nappo
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Re: La Riserva - di Beppe Roncari

Messaggio#22 » domenica 24 gennaio 2016, 16:10

Ciao Beppe,
l'ambientazione western del racconto mi piace davvero molto, buona idea.
Mi piace anche la corruttibilità del vecchio indiano (Manitù in persona o un semplice spirito guardiano?), che vende le creature delle Grandi Praterie per pochi doni.
Non mi è chiaro se la guida (e di conseguenza i due cacciatori) è un essere reale capace di corrompere uno spirito o una divinità per portare clienti a caccia, o se si tratta di spiriti provenienti dall'inferno, pur sempre col desiderio di depredare ciò che apparriene ad altri.
Comunque ben scritto e divertente.

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beppe.roncari
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Re: La Riserva - di Beppe Roncari

Messaggio#23 » lunedì 25 gennaio 2016, 12:49

Ciao a tutti!
Solo per precisione e puntiglio da correttore di bozze: "gli pneumatici" è corretto, non è un errore (sono valide in italiano tutte e due le forme, "i pneumatici" e "gli pneumatici"). I coni di luce sono coni di luce, nessun errore neanche qui. La parte di un cono che incontra un piano è un cerchio o un ellisse da cui emergono gli spiriti come da uno strappo nel tessuto della realtà. Gli zigomi si possono inarcare. Non è un errore, solo una espressione che non è uno stilema. Fisicamente possibile e linguisticamente corretta.
Ciao! ;-)

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beppe.roncari
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Re: La Riserva - di Beppe Roncari

Messaggio#24 » lunedì 25 gennaio 2016, 16:01

Sugli zigomi: non sono l'osso (osso zigomatico) ma la zona della faccia. :-)
http://www.treccani.it/vocabolario/zigomo/

Esempio (raro) in letteratura di un "inarcò gli zigomi":
https://books.google.it/books?id=tg5UAw ... 22&f=false

Charlesdexter
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Re: La Riserva - di Beppe Roncari

Messaggio#25 » martedì 26 gennaio 2016, 15:09

Ciao! Il racconto ha un bel ritmo, lo stile è curato anche se a tratti eccessivamente verboso. Per quanto riguarda l’esercizio di stile direi che è ben riuscito ma la storia perde nell’epilogo dopo l’inizio convincente col botta e risposta tra cowboy e pellerossa: è come se dopo l’ispezione tutta la tensione scemasse fino alla scena finale.

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alessandra.corra
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Re: La Riserva - di Beppe Roncari

Messaggio#26 » martedì 26 gennaio 2016, 16:49

Ciao Beppe,
complimenti anche da parte mia per la buona ambientazione che hai saputo creare in questa storia. Per quanto il genere western non mi sia molto familiare, il tuo racconto mi ha divertita.
Lo stile è buono, idem il ritmo, dove soprattutto nel dialogo tra cowboy e indiano risulta perfetto.
Mi ha convinta meno il finale, che ho faticato a interpretare in prima lettura.
Comunque nel complesso, una buona prova.

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Re: La Riserva - di Beppe Roncari

Messaggio#27 » martedì 26 gennaio 2016, 20:39

Grazie per i commenti @Charlesdexter e @Alessandra!
Che dire per rispondervi: senza il finale veloce anche l'inizio e il dialogo bello e serrato fra cowboy e pellerossa non hanno senso... no? Il finale dà senso e succo al resto. My opinion. ^___^
Ciao!

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Callagan
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Re: La Riserva - di Beppe Roncari

Messaggio#28 » giovedì 28 gennaio 2016, 11:32

Ciao, Beppe. Il tuo racconto mi ha lasciato diversi interrogativi aperti. Non è la prima volta e mi accorgo che è difficile condensare un'idea abbastanza articolata in tremila caratteri. Il mio discorso si concentra sugli avvenimenti, dal momento che per quanto riguarda la narrazione il testo scorre liscio e senza intoppi.
Non capisco per quale motivo il cowboy nasconde gli amici nel bagagliaio dal momento che l'accordo con lo spirito indiano prevede la libertà di cacciare in cambio di una parte del bottino. Se l'accordo coinvolge solo il protagonista, questo non si evince dal testo da un lato e dall'altro non si trova una spiegazione. Allo stesso modo, non v'è traccia di quell'amarezza per la sorte degli indiani d'america di cui hai accennato nelle risposte ai commenti. Quel che vedo è un freddo accordo senza rimorsi tra spirito indiano e cowboy. In sostanza c'è l'azione ma non quel sentimento che, penso, ti abbia portato a scrivere questa storia. Penso che una tale scena possa essere maggiormente valorizzata all'interno di un racconto più ampio: nel suo essere isolata, da lettore, non mi soddisfa.

Ps. Anche da me, in Sardegna, si usa chiamare "cofano" anche il baule/bagagliaio. Penso tuttavia sia errato utilizzarlo nel narrato o metterlo in bocca a un cowboy. Il suo uso lo vedo legittimato nel dialogo di un personaggio sardo/milanese/ecc. Insomma credo di essermi spiegato. Per carità, nel complesso del racconto questa è un'inezia, non ha grande peso. Però, visto che se n'è parlato nei commenti, mi incuriosiva approfondire la questione.

Spero di esserti stato utile. Alla prossima!

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Re: La Riserva - di Beppe Roncari

Messaggio#29 » giovedì 28 gennaio 2016, 12:53

Grazie, @Callagan! Senz'altro utile!
Sul "cofano" posso senz'altro essermi lasciato sviare da un regionalismo milanese inconsapevole, dato dall'uso comune che ne faccio per riferirmi anche al portabagagli.
Sul motivo per cui il cowboy (infernale) nasconde i due clienti (umani) è questo: salvare le apparenze. Non può dichiarare ufficialmente che porta bracconieri. Ufficialmente succede questo: lo spirito indiano trova merce di frodo sulla Cadillac e la sequestra. Ufficiosamente è il pagamento per "chiudere un occhio" e non guardare nel portabagagli.
Tutto chiaro ora, no? ^___^
Ciao e grazie!

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Re: La Riserva - di Beppe Roncari

Messaggio#30 » giovedì 28 gennaio 2016, 13:02

Ciao, non dovendo commentare questo gruppo posso sorvolare su refusi e attinenza al tema, godendomi appieno la storia.
Molto piacevole e divertente, mi complimento, le tue storie sono uno dei lati che preferisco di minuti contati.

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Re: La Riserva - di Beppe Roncari

Messaggio#31 » giovedì 28 gennaio 2016, 14:45

Wow, grazie davvero di cuore per il complimento, @Mike009! ^___^
Le storie sono la mia vita.

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Re: La Riserva - di Beppe Roncari

Messaggio#32 » giovedì 28 gennaio 2016, 19:49

Ciao Beppe.

Il racconto ha pregi e difetti. Mi piace l'atmosfera western e la strafottenza del cowboy. Anche l'immagine dello spirito indiano non è male, anche se meno potente. Le descrizioni sono adeguate, e riesci a fornire alla perfezione l'immagine dei Grandi Pascoli. Il problema è la trasmissione dell'ambientazione, o meglio delle meccaniche della situazione descritta. Capisco perché i cacciatori sono nel bagagliaio (vogliono cacciare), capisco il cowboy che fa il contrabbandiere, capisco la connivenza dello spirito, ma solo come elementi a sé stanti. Non mi dai indizi invece del perché esista questo accordo, del perché gli spiriti non possano avere i frutti dei grandi pascoli, di come avvenga il passaggio da un piano all'altro. Insomma, mancano diversi elementi, l'assenza dei quali lascia un senso di incompiutezza.

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antico
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Re: La Riserva - di Beppe Roncari

Messaggio#33 » domenica 31 gennaio 2016, 14:39

Tutto bene, tranne il pippone finale. Avrei chiuso con “Ci potete giurare!”, magari aggiungendo una veloce battuta perché in questa forma attuale, davvero, non capisco il motivo di tale chiusa e mi ha confuso solo le idee. Pollice tendente all’alto, dunque, con l’invito a tagliare quel pezzo (o a convincermi del contrario). Per il resto, idea geniale, esposizione ricca e “colorata”, tema preso, a mio avviso.

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