Nesquik ed Oki di Claudio Tamburrino

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Rionero
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Nesquik ed Oki di Claudio Tamburrino

Messaggio#1 » lunedì 18 gennaio 2016, 23:11

Mirko si svegliò di colpo, doveva smettere di sognarla.
Appena ebbe nuovamente coscienza di sé, allungò la mano sotto il letto e lasciò andare il respiro sospeso solo quando incontrò la borsa lì nascosta.
Il Centauro gli aveva chiesto – scarabocchiando su un foglio unto e strappato - una sfilza di roba, un’accozzaglia che faticava a chiamare ricetta. Ma ormai aveva deciso di fidarsi di lui, anche se lo aveva trovato su Internet ed incontrato solo una volta: in quella occasione, nel bel mezzo di un ritrovo di biker sulla pontina, gli aveva detto che poteva fargli ritrovare Sara.
Ed è difficilissimo non credere a chi ti promette il Paradiso.

Dopo un quarto d’ora di attesa davanti ad un’autorimessa diroccata ai confini di Roma, tuttavia, iniziò a dubitare: era stato oggetto di uno scherzo originale, crudele…era stato ingenuo…
«Hai portato quello che ti avevo chiesto?»
Disse il Centauro scendendo dalla sua V7 Special.
Era arrivato alle sue spalle, preannunciato chissà come solo dalla nuvola di polvere sollevata dalla frenata sul selciato. O forse era Mirko ad essere troppo immerso nei suoi pensieri per sentirlo arrivare oltre al rumore del vento caldo di ponente.

«Nesquik, bacche di ginepro, aneto, gin, vodka... eccellente». Disse riempiendo la bottiglia di vetro verde che gli aveva chiesto insieme alle altre cose, sparse ora sul piano prima occupato dagli attrezzi da meccanico: una foto di Sara, un Romeo e Giulietta, un pezzo di velluto, una parrucca rasta ed un bustina di Oki.

Il Centauro spolverò la bottiglia con il velluto per diversi minuti. E solo quando iniziò ad intonare un basso ritmo di bitbox Mirko perse la pazienza.

«Dovrei bere quella roba? Perché? E tutto il resto a che serve?»
«Sinceramente la foto e Romeo e Giulietta erano per creare l’atmosfera, mentre la parrucca era, ecco, per scherzo»
«Lo sapevo che mi stavi prendendo per il culo»
«Calma, non ti sto chiedendo nulla, ancora. E se avessi voluto farti del male l’avrei già fatto, non trovi? Tutto quello che ti serve per trovare la tua Giulietta è qui. Devi solo fidarti delle mie abilità. Bevi».

Mentre gli passava la bottiglia sembrò vedergli vibrare le mani, come se stessero entrando in armonia. Sentì, per un attimo, anche profumo di biscotti.
Tremò, si ricordò dell’inferno che viveva senza Sara e bevve.
Il bruciore dell’alcol lo prese allo stomaco ed alla gola.
Sbatté gli occhi, quasi si sorprese che non fosse successo nulla e chiese tossendo a Omar se anche l’Oki era uno stupido scherzo.

«No affatto, quello è per lui» disse indicando il dinoccolato diavolo (faccia solcata da rughe profonde, incarnato rosso fuoco, corna da caprone) apparso al suo fianco ed intento a mangiare il contenuto della bustina «vanno pazzi per questa roba…ah non farti ingannare dall’aspetto, Norberto è un essere assolutamente squisito ed è qui per aiutarti. Ti farà vedere cosa si estende tra questo e il Mondo di sotto. E ti spiegherà come recuperare Sara, che si è persa nelle pianure della desolazione».



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antico
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Re: Nesquik ed Oki di Claudio Tamburrino

Messaggio#2 » lunedì 18 gennaio 2016, 23:29

Ciao Claudio e bentornato! Se IN anche tu, have a nice Tarenzi Edition!

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Andrea Partiti
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Re: Nesquik ed Oki di Claudio Tamburrino

Messaggio#3 » mercoledì 20 gennaio 2016, 14:08

Non mi ha entusiasmato il racconto. L'idea della caccia al tesoro con la lista di oggetti per soddisfare un diavolo con senso dell'umorismo è carina, ma mi sembra sviluppata in maniera precaria. Il ruolo dell'intermediario motociclista non è chiaro, poteva essere direttamente il demone in incognito senza nulla togliere alla storia. Non accenni mai neppure superficialmente quale sia il suo rapporto con il diavolo, se sia un procacciatore di anime di qualche tipo, come agisca. Senza espandere anche solo lievemente la sua parte, avrei preferito fonderlo con Norberto.

Serve una revisione generale degli accapi dopo/prima dei dialoghi, rendere coerenti i … o ..., gli spazi dopo i …, il punto alla fine dei dialoghi. Ce n'è davvero tanti da sistemare e globalmente lascia un'idea di sciattezza e poca cura, soprattutto con quasi due ore di tempo in cui potevi sistemare gran parte di questi problemi.

Note di stile:
"lasciò andare il respiro sospeso solo quando incontrò la borsa lì nascosta" questa frase mi sembra molto pesante, soprattutto in un incipit. Perché non "espirò solo quando toccò la borsa nascosta", che è più incisivo? O qualsiasi altra riscrittura più sintetica.
"una sfilza di roba, un’accozzaglia che [...]" accozzaglia l'ho sempre visto usare come "un'accozzaglia di" e specificato cosa c'è di accumulato caoticamente, così sembra mozza l'espressione. "Un'accozzaglia di roba..."
"oltre al rumore" > "sopra al rumore"
"un bustina" > "una bustina" typo
"bitbox" > "beatbox"? O forse è qualcosa che non conosco
"Sbatté gli occhi" > "(s)battè le palpebre", è un regionalismo l'espressione con "occhi"
"tra questo e il Mondo di sotto" > "tra questo mondo e quello di sotto", altrimenti "questo" non ha un sostantivo a cui attaccarsi agilmente.
(La regia suggerisce di usare le d eufoniche solo dove si incontrano ed/e od/o, ma non sono un integralista :p)

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Rionero
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Re: Nesquik ed Oki di Claudio Tamburrino

Messaggio#4 » mercoledì 20 gennaio 2016, 14:38

Ciao Andrea!
Ok confesso che non sapevo che "sbatté gli occhi" fosse un'epressione regionale...e confesso anche che pensavo bitbox si scrivesse così! Grazie :)
Non ho proprio idea perché i ... siano diversi e proprio non ci avevo fatto caso, temo sia qualche formattazione automatica, prossima volta vedrò di farci caso. Credo di essermi perso invece solo un singolo accapo dopo un dialogo (doveva essere anche quello un inciso poi tagliato).
Ci ho pensato relativamente tanto sul "lasciò andare il sospiro" e mi piaceva così: volevo proprio una frase più pesante dato che sta trattenendo il fiato. Stessa cosa per "questo e il Mondo di sotto" che, essendo in un discorso diretto e quindi legata allo stile di un personaggio, ho pensato di avere la libertà di giocare rigirandola e lasciandola comunque chiara.

alexandra.fischer
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Re: Nesquik ed Oki di Claudio Tamburrino

Messaggio#5 » mercoledì 20 gennaio 2016, 19:10

Il Cielo e l’Inferno si alternano nel corso di una vicenda molto originale e divertente. Il biker Centauro esperto in magia d’amore e con aderenze all’inferno è davvero inusuale e simpatico, proprio come il suo rituale ( e relativa ricetta: Nesquik, bacche di ginepro, aneto, vodka gin, Oki con tanto di oggetti magici, parrucca rasta, pezzo di velluto, foto di Sara, e Romeo e Giuletta, in questo caso però, non ho capito in che forma, se di libro o di stampa ricavata da un dipinto). Simpatico Norberto (diavolo, ma di buon cuore, disposto ad aiutare Mirko, il cliente del Centauro, a ritrovare Sara, finita all’inferno).

Attento a: “Hai portato quel che ti avevo chiesto?”.
Disse il Centauro scendendo…
Io scriverei: “Hai portato quel che ti avevo chiesto?” chiese /domandò il Centauro scendendo…
Questo perché non si va mai a capo con disse quando si scrive la battuta di un dialogo e in presenza di un punto interrogativo, disse diventa chiese oppure domandò.

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eleonora.rossetti
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Re: Nesquik ed Oki di Claudio Tamburrino

Messaggio#6 » giovedì 21 gennaio 2016, 16:08

Ciao Claudio,
l'idea molto simpatica della ricetta "abracadabra" composta dai più svariati ingredienti (il Nesquik, genio XD) come pozione per andare nel regno della desolazione (l'Inferno, intuisco) mi è stata un pochino "sporcata" dal preambolo iniziale, ovvero
Ma ormai aveva deciso di fidarsi di lui, anche se lo aveva trovato su Internet ed incontrato solo una volta: in quella occasione, nel bel mezzo di un ritrovo di biker sulla pontina, gli aveva detto che poteva fargli ritrovare Sara.

Non si dà da sapere (fino alla fine, quando il Centauro lo dice) che Sara sia morta oppure semplicemente scomparsa, in ogni caso il fidarsi al primo colpo mi pare un espediente un poco forzato: se un tizio qualunque mi dicesse "so dov'è la tua amata scomparsa" più che assecondare le sue manie io gli farei sputare la verità a forza o lo segnalerei alla polizia, se putacaso invece fosse morta, non so quanto gli darei conto se non per uno scherzo di cattivo gusto. Una piccola nota di mancata credibilità che dà un lieve cigolio iniziale alla storia. Ma ribadisco che è un parere soggettivo, colpa della mia personale sensibilità: sono una persona molto pragmatica e obbedisco ancora alla cara, eterna morale di non fidarmi degli sconosciuti ^^
Il finale, secondo me,invece perde di mordente. Mi aspettavo un colpo di scena, non dico epico, ma quantomeno che mi facesse dire "ah, wow!" L'apparizione del Diavolo (la descrizione tra parentesi mi ha un po' frenato il ritmo, per inciso) che si sbafa l'Oki (e questo è un dettaglio che ho molto apprezzato; chissà come mai gli piace, a me fa schifissimo, ma son dettagli XD) passa quasi in secondo piano, avrei inoltre preferito capire qualcosa di più sul Centauro (è Lucifero? E' un'anima dannata che fa da intermediario?).
Nel complesso una prova discreta, occhio alle "d" eufoniche, non mettere i "." e le maiuscole quando al dialogo segue la narrazione, es. «Nesquik, bacche di ginepro, aneto, gin, vodka... eccellente». Disse riempiendo la bottiglia => diventa: «Nesquik, bacche di ginepro, aneto, gin, vodka... eccellente» disse riempiendo la bottiglia. Idem per gli a capo dopo i dialoghi nella stessa occasione di cui sopra.
A rileggerci!
Uccidi scrivendo.

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francescocascione
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Re: Nesquik ed Oki di Claudio Tamburrino

Messaggio#7 » giovedì 21 gennaio 2016, 23:32

Claudio, buonasera

Credo che il tuo più che un racconto vero e proprio sia un incipit. E come incipit funziona.
Se un libro iniziasse così, sarei convinto a continuare.
Ma.
Non lascia in sospeso come un finale aperto, ma pare sia interrotto a metà o, credo sia più probabile, come fosse porzione di una storia più ampia.
Fai intuire il prima, ma il rimando non funziona altrettanto egregiamente con il dopo.
Il confronto tra i protagonisti è divertente, simpatica la ricetta, ma molto, troppo, resta accennato, promesso. e basta.

Daniel Travis
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Re: Nesquik ed Oki di Claudio Tamburrino

Messaggio#8 » sabato 23 gennaio 2016, 22:03

Ben scritto, ispirato, con personaggi semplici ma con la capacità di restare subito impressi nella mente del lettore. Insomma, un ottimo lavoro, con due pecche essenziali: la prima, la credulità del protagonista, quasi eccessiva da digerire, e la seconda la sensazione, già individuata da altri, che la storia sia semplicemente tronca. Se il racconto si chiudesse sulle emozioni del protagonista prima della sua partenza, o se lui avesse rivelato che in realtà Sara è un Grande Antico, o se avessi insistito di più sul passato come viaggio e chiuso con il fatto che quella che sembrava una destinazione in realtà è solo una partenza... Insomma, in altri casi sarebbe risultata la sensazione di un finale, per quanto aperto. Così com'è somiglia a un gran bel film interrotto nel bel mezzo di una frase dall'intervallo: ci piace, ma vorremmo il secondo tempo al più presto.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

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marco.roncaccia
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Re: Nesquik ed Oki di Claudio Tamburrino

Messaggio#9 » sabato 23 gennaio 2016, 22:15

Ciao Claudio,
del tuo racconto ho apprezzato il titolo, l’idea di fondo e lo scenario. Quale posto può essere più anticamera dell’inferno della Via Pontina? Magari durante l’ora di punta! La realizzazione mi risulta un po’ sciatta e forse aggiungere qualche particolare in più su Sara e sul perché sia necessario evocare il demone Norberto per ritrovarla non avrebbe guastato. Divertente la lista degli ingredienti e l’idea che i demoni siano ghiotti di Oki. Un racconto su cui vale la pena lavorare ancora un po’.
P.S. Il ponentino a Roma non è un vento caldo ma è quello che a volte rinfresca dalla calura estiva.

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maria rosaria
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Re: Nesquik ed Oki di Claudio Tamburrino

Messaggio#10 » sabato 23 gennaio 2016, 22:33

Ciao Claudio.
La tua storia ho dovuto rileggerla una seconda volta perché la prima volta ho avuto difficoltà a inquadrare la vicenda e nel finale mi sono persa. Poi, durante la rilettura ho scoperto che invece tutto filava liscio e, anzi, mi avevi trascinato e incuriosito fino sempre a quel finale, mannaggia, in cui mi sono persa di nuovo.
Perché, mi sono chiesta, il diavolo “Norberto” avrebbe dovuto aiutare il nostro amante abbandonato? Frutto della pozione? Una pozione che, una volta bevuta, evoca il diavolo? Non so, non mi è sembrato convincente.
Resta il fatto che ho apprezzato molto l’idea, originale e ironica.
Maria Rosaria

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erika.adale
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Re: Nesquik ed Oki di Claudio Tamburrino

Messaggio#11 » domenica 24 gennaio 2016, 17:31

Ci sono molti aspetti interessanti in questo racconto: l'ambientazione pop, il centauro misterioso, la buffa ricetta di evocazione, Norberto che si presenta a divorare il suo Oki. Accanto a questi punti forti, qualche debolezza: disattenzioni formali ( che già ti sono state fatte notare) e una sensazione di incompiutezza legata al finale "sospeso". E concordo con chi sente il bisogno di qualche notizia in più su Sara. Credo sarebbe un ottimo incipit per un originale racconto più lungo.

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jimjams
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Re: Nesquik ed Oki di Claudio Tamburrino

Messaggio#12 » martedì 26 gennaio 2016, 11:57

Questo racconto promette molto, contiene un embrione di qualcosa che potrebbe essere notevole.
Ma in sé rimane un po' zoppo, incompiuto. Insomma funziona anche così ma fa venire voglia di... altro.
Il che è un complimento e insieme un rimprovero. Ma va bene :-)
Insomma rionero, mi piace, ma ora bisogna che 'sta storia la scrivi, c'è un'avventura promessa che va mantenuta :-)

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beppe.roncari
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Re: Nesquik ed Oki di Claudio Tamburrino

Messaggio#13 » martedì 26 gennaio 2016, 15:27

Ciao Claudio, ben ritrovato!
Il racconto mi è piaciuto e mi ha divertito, tema centrato, bravo!
Per un po' ho sperato che il "centauro" fosse un vero centauro della mitologia e non solo un biker... speravo che si rivelasse in quella forma verso la fine del racconto ma non lo fa, peccato.
Poco chiare le motivazioni del centauro stesso nell'aiutare il protagonista a ritrovare Sara, ma esilarante la lista degli oggetti e molto bello l'utilizzo della bustina di Oki per addolcire i mali intestinal-infernali di Norberto.
Buona prova! ;-)

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Mike009
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Re: Nesquik ed Oki di Claudio Tamburrino

Messaggio#14 » giovedì 28 gennaio 2016, 0:26

Sono alquanto perplesso da questa storia. La tematica del contest mi pare sia stata trascurata, non basta mettere un diavolo tanto per fare inferno mi verrebbe da dire. Mi piace lo stile colloquiale, purtroppo però i punti messi, non messi, una volta prima, una volta dopo le virgolette mi danno la brutta impressione che tu non sia avvezzo a scrivere cose del genere.

Federico Martello
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Re: Nesquik ed Oki di Claudio Tamburrino

Messaggio#15 » giovedì 28 gennaio 2016, 23:49

Ciao Claudio
Il racconto è di per sé parecchio intrigante e originale secondo me, ci presenta una situazione particolare, personaggi strani, ha diversi elementi divertenti, ma tutto questo alla fine si va a perdere quasi nel nulla. Ossia, la sensazione che ho avuto alla fine è quella di aver letto il prologo di un romanzo, stessa precisa identica sensazione, il problema è però che alla fine del prologo questo romanzo non c’è, e sono rimasto abbastanza insoddisfatto. La quantità di elementi presentati e la situazione stessa suggeriscono l’esistenza di una storia più ampia, forse molto più ampia, senza la quale però non riesco ad apprezzare pienamente il testo; ok il finale aperto, ma non raccontare il 90% della storia (o così sembra) è troppo. Un vero peccato perché lo stile e la narrazione non hanno per me difetti riscontrabili, il racconto si segue bene, il lessico è chiaro e pulito, e le idee sono parecchio belle. Ma non basta a compensare il senso di incompletezza che mi ha dato. Tema assolutamente rispettato per quanto mi riguarda.

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Rionero
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Re: Nesquik ed Oki di Claudio Tamburrino

Messaggio#16 » venerdì 29 gennaio 2016, 18:13

Grazie a tutti per i commenti!
Ho capito che ho lasciato troppo aperto il finale...in effetti anche se scrivendo mi piaceva la sterzata improvvisa data dalla presentazione di Norberto, rileggendolo ora sembra proprio più un prologo o meglio la fine di un capitolo piuttosto che un racconto. Riconosco il difetto ma se avrò modo di riprenderlo conto di trasformarlo in qualcosa di più lungo, l'ambientazione mentre scrivevo mi stava del tutto convincendo!
Inoltre nella prima stesura c'era un preambolo in cui si spiegava cosa è successo a Sara...pensavo che tagliandolo potesse reggere lo stesso ma da come dite avrei dovuto spendere qualche frase sull'argomento.
Nel dettaglio, poi, vorrei rispondere a qualcuno:
@marco nelle giornate estive ed in periferia anche il vento che viene da ponente può essere molto caldo te lo assicuro :D
@eleonora in effetti il motivo per cui si fida (nelle mie intenzioni) c'era e non è semplice credulità, ma è indicato dalla frase successiva a quella citata da te: "è difficilissimo non credere a chi ti promette il Paradiso". Volevo sottolineare la disperazione di Mirko.
@Mike009 come scritto rispondendo al primo commento ho avuto qualche problema di editing, mi è saltato qualche punto e qualche virgoletta...maledizione! Sul tema invece non sono d'accordo: nella mia intenzione il diavolo non era l'unico elemento, ma anzi sarebbe dovuto essere solo una guida ad un mondo sospeso tra il mondo che conosciamo e l'"inferno" (e mi sembra che in gran parte sia arrivato questo). Inoltre è il protagonista stesso ad essere sospeso e all'inferno senza Sara.

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Jacopo Berti
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Re: Nesquik ed Oki di Claudio Tamburrino

Messaggio#17 » venerdì 29 gennaio 2016, 18:50

Ciao Claudio,
ti hanno già fatto notare qualche difetto e non ripeterò le critiche sulla punteggiatura e simili. Per il resto, sono d'accordo con buona parte delle osservazioni di Andrea. Ma non credo che la figura del Centauro (che non a caso metti in maiuscolo) sia superflua. Sbaglio o c'è un tentativo da parte tua di utilizzarlo sia nel senso di motociclista ma anche di creatura mitologica contemporaneizzata?

Mi piace la leggerezza del racconto e, come diceva qualcun altro, il contesto "pop".
La raccolta di oggetti apparentemente slegati mi è familiare, rimanda alle formule magiche da "calderone della strega" ma anche (almeno per me che sono un patito) a uno dei più famosi racconti di Philip Dick, Previdenza (e alla sua trasposizione cinematografica, Paycheck). Questo per dire che la trama e le idee sono nelle mie corde.

Il fatto che somigli più a un incipit non mi da fastidio. Però mi pare poco curato in molte parti. Con un po' di caratteri in più sarebbe certamente migliore.
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

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antico
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Re: Nesquik ed Oki di Claudio Tamburrino

Messaggio#18 » domenica 31 gennaio 2016, 18:47

Prima cosa: la D eufonica anche nel titolo... :( Passiamo al racconto. Stile brioso, un particolare rito di evocazione di un demone. Centauro con la C maiuscola mi ha fatto pensare che non fosse umano, ma mi sa che è un trucchetto che hai usato solo per sviare e non so quanto mi piace, come cosa. Il racconto non si chiude, arriva il demone e si preannuncia un viaggio. Bene, forse mi ha lasciato un pelo tiepido, da lettore avrei voluto qualcosa di più. Un pollice ni, per me. Buona la fantasia, ma cerca di osare di più.

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